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Il suo sorriso...
Quel sorriso che illuminò tutto il suo bellissimo viso e che prometteva tanto, più di quanto potessi immaginare. Non riuscivo a non pensare alle cose stupende che mi aveva detto e il pensiero che io per lui fossi tutte quelle cose, mi dava delle sensazioni mai provate prima. Ridacchiai pianissimo e annuii, mentre lui tentava di sfiorare la mia mano. Le mie dita allora sfiorarono la sua e poi raggiunsero il suo viso, mentre cercavo il suo sguardo scuro e risoluto col mio velato e lucido per la commozione. "Grazie." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Un bacio profondo, travolgente.
Un gioco di labbra, un groviglio di lingue e sensazioni, di umido calore, di intenso sapore. Un rincorrersi con le labbra, un trovarsi, un perdersi e un ritrovarsi ancora. Aegos la stringeva forte, facendola sentire viva, donna, come se tutto ora potesse accadere nella sua vita. Questo sentiva Elyse. Ad un tratto lui la prese in braccio, portandola sul divanetto sul quale fino a poco prima lei si era stesa. |
Cassandra raggiunse con le sue dita il volto di Elv.
“Che strana sensazione...” disse lui “... è come una carezza leggera, indefinita... mi piace... continua, ti prego...” cercando di intravedere le fattezze di lei. |
Le sue parole mi colpirono dirette, investendomi e facendomi sentire come non mi ero mai sentita prima.
Quella richiesta sussurrata fu la frase più bella che potessi udire da un essere umano. Allora le mie dita continuarono a scivolare dolci e delicate sul suo viso, scostando i capelli come se essi fossero mossi da un leggero alito di vento, mentre mi avvicinavo un poco a lui, catturata dal suo sguardo. Si mossero sulla tempia, lungo lo zigomo, la guancia e infine il mento, per poi ricominciare, lentamente. Per un attimo, mi illusi di sentire il mio viso avvampare. Per un attimo, mi illusi di sentire il mio cuore battere. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quelle carezze.
Lente, dolci, leggere, quasi irreali. Elv si abbandonò a quei tocchi così eterei da parte di Cassandra. Come se fossero aliti, sospiri. Poi cominciò ad albeggiare. Piano. Ed un alone rosato si diffuse vago nella stanza. |
Più continuavo, più lui si arrendeva a quelle carezze, abbandonandosi totalmente ed io pensavo che non potesse esistere momento più bello di quello, assolutamente no.
E come le mie dita trasparenti scivolavano sul viso di Elv, le dita rosate dell'Aurora fecero capolino nella stanza, con un lento incedere simile alle mie carezze. "È già l'Alba..." sussurrai, anche se nessuno dei due dava segni di voler interrompere quella magia. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
E fu così che Rodolfo, senza opporre resistenza, mi portò con loro ed iniziò la ricerca e dissi a Jaime di rimanere vicino a quell'uomo che forse era uno dei cosiddetti "militari".
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Lo ascoltai, forse aveva ragione. L'idea di diventare una ragazza normale mi faceva girare la testa, e immaginare una vita normale era difficile. Tuttavia, ci volevo credere. Strinsi la sua mano e lo guardai sorridente. "Sì..." dissi fissando i suoi occhi come se ne studiasse il colore e la forma.
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Quel bacio infuocato catalizzò ogni mia energia.
Mi sembrava come se non avessi aspettato altro tutta la vita, come se non fossi vissuta che per quel momento, per quelle labbra sulle mie, che giocavano, cercavano, mentre le mie mani percorrevano fameliche il suo corpo, quasi volessi immaginarne i lineamenti, le fattezze. Poi mi prese in braccio, e io mi aggrappai a lui, incredula. Nessuno mi aveva mai preso in braccio, potevo sentire la sua forza, il suo ardore, il suo desiderio. Lo guardavo come in un sogno. Quando poi fummo sul divanetto, mi abbandonai ancora di più, baciandolo con più foga, vigore, ardore. Ormai non mi bastava più immaginare, sognare quel corpo meraviglioso che gli abiti celavano a me, volevo sentirlo sotto le mie dita, volevo sentilo, assaporarlo, toccarlo. Allora, presa da quell'ardore incontrollato, iniziai a spogliarlo, pezzo dopo pezzo, fino a liberare completamente il suo petto. Allora mi fermai, restando estasiata e incredula davanti a quella visione che non rispecchiava nemmeno lontanamente la bellezza che potevo immaginare nelle mie notti solitarie. Lo accarezzai, ancora e ancora, con sguardo appassionato, intenso, mentre il mio desiderio cresceva sempre di più. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...b673950ca0.jpg |
Elv sorrise a Cassandra, mentre la luce del nuovo giorno si faceva via via più intensa.
Erano là, l'uno accanto all'altra, giocando tra il corporeo e l'etereo, come se fosse un sogno ad occhi aperti, in una strana ma piacevole sensazione difficilmente spiegabile. “E' giorno ormai...” disse piano Elv, con le sue dita che accarezzavano l'alone che rivestiva lei “... è il giorno della ricerca... ritroveremo il tuo corpo...” sorridendo. |
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