Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 28-05-2018 17.06.55

Il ladruncolo uscì, mentre Gwen restò seduta al tavolo della locanda.
Trascorsero lunghi minuti, fino a quando il locandiere si avvicinò al tavolo.
“Porto in tavola” disse alla bella zingara “qualcosa da mangiare? Abbiamo lo stufato e dei formaggi stasera.”



Taddeon seguì con lo sguardo le gambe di Miss che si accavallavano ancora, per poi guardare negli occhi la ragazza.
Il suo sguardo sembrava compiaciuto e pareva sussurrare un malizioso e soddisfatto brava alla giovane capa.
“Dite” disse “che ammalio le donne? Troppo generosa, Miss...” con un sorriso cortese e galante “... le mie qualità? Diciamo ho il dono della diplomazia, mi piace cercare la strada più semplice per raggiungere gli obiettivi, con una certa attenzione al gusto, allo stile ed alla bellezza. Dopotutto noi uomini dobbiamo distinguerci dagli animali, no?” Quasi divertito e con un che di allusivo. “Ma chiedo, Miss...” senza smettere di fissarla “... come ha fatto una ragazza tanto giovane ha scalare in così breve tempo la vetta della nostra organizzazione segreta?”



“No... non ne ho la mi... minima i... idea.” Disse Gygaen a Nyoko. “Av... avvicinia... moci e ce... cerchiamo di ca... capirlo...” facendo segno alla ragazza di seguirlo.
Così si mischiarono alla folla che assisteva molto presa a quella sorta di comizio.
L'uomo sul palco improvvisato gesticolava come un forsennato, tutto rosso in viso per l'enfasi dei suoi discorsi e parlava come fosse tarantolato.
“Noi siamo nella ragione, non certo i Neri!” Gridò.
Tutti lo applaudirono.
“Davanti a simili principi, a tali ideali, è giusto e doveroso che chi possiede la ragione e la verità si batta per esse!” Aggiunse.
Il tripudio dei presenti lo avvolse.
“Pa... pare di... discutano di u... una que... questione mo... molto se... seria...” sottovoce Cygaen a Nyoko.



“Si, altezza...” disse Ismael ad Altea.
Allora si mise nel mezzo del sentiero e fece cenno al carretto di fermarsi.
Il vecchio che lo conduceva tirò a sé le briglie, fermando la vettura.
“Chi siete?” Chiese il contadino.
“Viaggiatori.” Ismael. “Il nostro mezzo di trasporto è andato perduto ed ora sia appiedati in questa landa senza sapere dove siamo...”
Il contadino guardò lui e poi Altea.



Gobbo rise di gusto.
“Ne avete di fantasia.” Disse aiutando Dacey a salire su quelle rocce insieme a lui. “Un bandito non va in giro fingendosi un umile saltimbanco, non credete? Né mangia a sbafo da un amico cuoco, no?” Ridendo. “Però un po' ci avete preso... in effetti questo posto non ispira molta simpatia alla gente... ecco, siamo quasi arrivati...” indicando una sagoma scura nella sera.
Si trattava di una torre diroccata posta tra la fine delle mura e l'inizio della campagna.
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Nyoko 28-05-2018 17.11.12

Ascoltai con attenzione ma capì ben poco di quel discorso.
"Già, ma non ne capisco nulla. Dici che gli debba fare qualche domanda? Non sarà indiscreto?" chiesi al draghetto, chinandomi appena, affinché mi senitisse solo lui.

Altea 28-05-2018 17.15.55

Come immaginavo il contadino ci guardava perplessi, eravamo vestiti in modo diverso da loro e mi feci avanti.."I miei omaggi messere, veniamo da un Regno chiamato Serenica, mi stavo recando dal Re di Afragopolis ma il nostro mezzo si è arenato, siamo sopravvissuti solo noi, potreste dirci dove ci troviamo di grazia?" sorridendo gentilmente, d' altronde potevo capire il turbamento di quell' uomo ma poteva esserci utile, magari se eravamo ad Afragolignone poteva dirci alcune cose pure sulla cometa.

Lady Gwen 28-05-2018 17.17.51

Ognuno aspettava per conto proprio, io dentro, lui fuori.
Si avvicinò il locandiera.
"No grazie" scuotendo il capo.

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Guisgard 28-05-2018 17.21.21

“As... aspet... tiamo e ve... vediamo ch... che fa... fanno gli al... altri.” Disse Gyagaen a Nyoko.
Gli applausi a quel comizio non cessavano, come non scemava l'entusiasmo dei presenti.
“Per questo noi non ci tireremo indietro!” Concluse l'uomo sul palco. “Ed un sol grido deve unirci... v-i-n-c-e-r-e... e vinceremo!”
E di nuovo ci fu il boato dei presenti ad acclamarlo.
Molti allora si riversarono nella locanda di quel villaggio, mentre altri consumarono cibo e vino seduti nella piazzetta.
Ovunque c'era entusiasmo.
“I Neri non vinceranno!” Gridava qualcuno.
“Viva i Bianchi!” Qualcun altro.
“La vittoria sarà nostra!” Altri ancora.



“Afragolopolis è abbastanza lontana da qui...” disse il contadino ad Altea “... il solo luogo abitato è il piccolo borgo di Valles, dove vivo io ed è lì che sto andando.”



“Come volete.” Disse il locandiere a Gwen. “Se cambiate idea io sono al bancone.” Annuì, tornendo ad occuparsi degli altri clienti.
Era ormai sera ed il tutto trascorreva tranquillo in quel posto.
Molti chiacchieravano a voce alta, altri ridevano, altri ancora discutevano degli argomenti più disparati.
Naturalmente la guerra era al centro di molte discussioni.
Si ragionava su quanto sarebbe durata, chi avrebbe infine vinto ed il motivo che aveva condotto a tutti questi secoli di guerra.

Clio 28-05-2018 17.24.22

Restai ad osservarlo compiaciuta, mentre il suo sguardo seguiva le mie gambe che si accavallavano con un sorrisetto enigmatico.
Era così elegante mente sciorinava le sue qualità, lo fissavo negli occhi, interessata a quell’atteggiamento così sicuro di se e contemporaneamente affascinante, come se sapesse attrarre ogni cosa a se, con quegli occhi azzurri così intensi e bellissimi.
“Allora siete un ottimo acquisto per la mia squadra...” constatai sorridendo “Dato che la diplomazia non è certo il mio forte...” con un sorrisetto divertito.
“Ma condivido con voi il gusto per la bellezza e lo stile...” alzando il mio bicchiere di prezioso vino, per sottolineare il concetto.
Poi quella domanda su di me, sulla mia carriera, e per un momento il mio sguardo si fece tagliente, intenso, quasi accusatorio.
Perché una domanda del genere fatta a una donna, aveva un retrogusto amaro, dal sapore di un insulto sottinteso.
“Come un qualunque altro membro dell’organizzazione, no?” con tono secco, che non nascondeva il fastidio di quella domanda.
“Duri allenamenti, dedizione totale, apprendimento rapido, missioni portate a termine e così via... vi sembra davvero così strano?” fissandolo negli occhi con sguardo indagatore.

Altea 28-05-2018 17.25.50

Guardai Ismael e feci solo un cenno di consenso col capo.."In qualche modo troveremo il modo di arrivarci, inizieremo proprio andando in questo posto..Valles...e poi proseguiremo, se gentilmente potete darci un passaggio" e mi avvicinai al carretto.

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Dacey Starklan 28-05-2018 17.38.07

“ Si può dire che la fantasia sia una delle poche cose che mi sono rimaste e...”

Mi imbambolai, fissando la torre diroccata.

“ Che mi venga un colpo! Sembra proprio il perfetto luogo infestato!
Credo che sta notte avremo compagnia!”

Il mio era un tono scherzoso, ironico. Ero fin troppo cresciuta per credere alle leggende o alle storie di paura e poi avevo imparato a miei spese come la realtà potesse essere peggiore della più terribile delle favole.

“ Se voi foste un bandito in incognito passereste inosservato, le guardie vi tirerebbero innocuo e anche le persone.
Sarebbe molto più semplice fare colpi e rapine senza essere temuti e controllati.
La mia non è fantasia, è logica!”

Picchettando un dito sulla mia testa con fare convinto prima di riprendere a seguire Gobbo fino all’antico edificio.

“ Allora, si può sapere qual è la storia di questo torrione?”


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Guisgard 28-05-2018 17.46.22

Taddeon sorrise e finì il suo bicchiere.
“Affatto, Miss...” disse con fare cortese “... ma solitamente occorrono anni alle persone comuni per raggiungere risultati inferiori a vostri... di qui la mia ammirazione, dato che di certo non siete una donna comune.” Guardandola negli occhi. “Per questo condivido la fiducia del Capo, circa l'esito positivo di questa missione.”



“Ma certo, prego...” disse il contadino ad Altea, facendo posto sul carretto per lei e per Ismael.
Così ripartirono per Valles.
Vi giunsero poco dopo, trovando un piccolo borgo adagiato sulle pendici di un ampio monte.
Era un luogo ameno, tranquillo, con le casette ammassate e dai tetti ammantati di foglie rampicanti.
Le finestre erano illuminate, così come le strette stradine che correvano in lungo ed in largo quel posto.
“Venite, vi condurrò dal Borgomastro.” Disse il contadino a Altea e ad Ismael.
L'uomo abitava al centro del borgo, proprio davanti alla chiesetta del posto.
Bussarono ed un giovane magro e dal volto bonario venne ad aprire.
Il contadino parlò a lui dei due viaggiatori.
“Buonasera.” Il giovane. “Io mi chiamo Ernò e sono il nipote del Borgomastro. Prego, entrate.”
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Gobbo rise alla fantasiose ipotesi di un'ironica Dacey.
“Temo” disse “che come bandito durerei poco. Mi catturerebbero subito.” Divertito. “Anche se nella fuga saprei poi farmi valere.” Facendole l'occhiolino.
Gli occhi chiari erano l'unico particolare del volto che quella maschera lasciava intravedere.
“Questa torre” continuò “è molto antica. Più del palazzo reale pare. Qui si dice siano celati i più antichi segreti del reame ed a guardia di essi vi siano gli spettri degli antichi sovrani Afragolignonesi.” Scuotendo il capo. “naturalmente sono dicerie, atte a tenere lontano da questo posto qualche malintenzionato. Chissà, magari in passato qui ci hanno seppellito qualche nobile o addirittura qualche re col suo ricco corredo.”
Arrivarono all'ingresso della torre.
“Fate attenzione, che qui è tutto traballante...” fece il saltimbanco.
In effetti la torre era parecchio pericolante e forse la sua cattiva ed insicura condizione teneva lontano i malintenzionati, più che le sue leggende.

Altea 28-05-2018 17.52.25

L' uomo ci fece salire e durante il viaggio stavo in silenzio ma non per altezzosità ma perché mai avevo visto un paesaggio del genere..Serenica era imperiosa, afosa col suo deserto e trionfante con l' acqua termale che esplodeva nelle fontane.
Ma tenni un contegno, non ero abituata a mostrare il mio entusiasmo ma guardai Ismael.."Vostra Altezza Serenissima è incantata da questo paesaggio".
Arrivammo in quel borgo, gli uomini proferivano parole a me sconosciute e quando ci presentarono ad un certo Ernò dissi guardandolo sicura "Potreste dirmi chi sarebbe un Borgomastro? Provengo dal Regno di Serenica, sono la Principessa o Regina, e non conosco certi termini" pronta come sempre al fatto che tutti si sottomettevano alle mie richieste.


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