Con un cenno del capo Sette congedò i suoi marinai, poi prese Altea per mano e corsero insieme sotto una pioggia sempre più insistente fino alla casa di lei.
Bafon accolse il loro arrivo e mostrò a Sette il bagno, dove lui potè asciugarsi.
Tornò da Altea dopo una mezz'ora.
"Sta scoppiando un temporale davvero forte..." disse lui "... fortuna ora siamo al riparo." Sorridendole.

"Ma potrebbe essere pericoloso un simile pesce..." disse Nasia.
"Oh no, signora..." divertito Holus "... si tratta di un fossile, di una creatura come detto estinta milioni di anni fa."
"Ah, ecco!" Ridendo Nasia e guardando poi Gwen.
La cena terminò con un caffè e poi il professore ed il suo silenzioso aiutante tornarono al loro alloggio, dopo aver ringraziato e salutato le 2 donne.

Risi a rullo scambio di battute fra il professore e la zia.
Ci fermammo poi per un caffè e alla fine i due ospiti si congedarono per la notte.
"Direi che è stata una serata interessante! Quello scienziato mi piace, i suoi studi sono interessantissimi!" commentai, stendendomi sul divano senza troppi complimenti.

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"Sarà..." disse annoiata Nasia a Gwen "... io trovo i suoi argomenti noiosi... mi sembrava di essere tornata a scuola..." guardando la tempesta dai vetri "... stanotte la tempesta non ci darà tregua..."
Ad un tratto si ripresentò Sentenza alle 2 donne.
"Signore... il professore l'aveva scordato... e per questo mi manda a dirvi che ha contattato una guida che ci accompegnarà domani per l'isola... l'uomo dovrebbe giungere qui domattina. Buonanotte." E senza altre parole andò dormire.

Accennai un risolino.
"Dai, non era così male" divertita.
Poi anch'io guardai fuori.
"Finché posso stare sotto le coperte al caldo la tempesta non mi crea problemi" commentai sorniona.
Poi, Sentenza ci avvisò che il giorno dopo i due scienziati avrebbero fatto un giro dell'isola insieme ad una guida ed andò a dormire.
"Ecco, adesso temo che la tempesta creerà dei problemi, se non smetterà di piovere prima della visita guidata" commentai sarcasticamente.

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"Certo, il mio maggiordomo ha preparato il caminetto.. E indovini.. Anzi indovina.. Del buon the di Ceylon" "sorridendo e sedendomi di fronte al caminetto" Dimmi, da dove arrivi? ".

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"Mah, saranno affari loro..." disse non curante Nasia a Gwen "... ma comunque non credo che la tempesta durerà più di questa notte. Ora però credo andrò a letto. Buonannote, cara." E sorridendo andò a dormire.
Nel frattempo, Altea era con Sette, il quale era rimasto piacevolmente stupito del tono confidenziale sorto tra loro 2.
"Vengo dal continente, precisaente da una città fra i monti." Raccontò lui a lei. "In verità ci sono stato poco. Ho preso la via del mare da giovanissimo e dopo una lunga serie di imprevisti, non tutti edificanti e lodevoli, sono riuscito a mettermi in proprio omprando una barca tutta mia. Sognavo da ragazzino di vedere la vastità del mondo, ma poi ho capito che nulla su questa Terra è più grande ed imponente dei mari e degli oceani. Solo navigando un uomo può sentirsi davvero libero e felice. Forse per questo conosco più le stelle del cielo che i miei simili." Sorridendole.

"Speriamo, la pioggia mi mette addosso tanta di quella malinconia..." scuotendo la testa.
"'Notte, zietta" la salutai, mandandole un bacio.
Dopo un po', andai a dormire anch'io, confortata dal calore delle coperte al sentire la pioggia picchiettare forte sui vetri, spinta dal vento impetuoso.

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"Io sono venuta qui dalla città, volevo estraniarmi e dedicarmi alla mia passione ovvero la pittura. Quindi siamo entrambi dei sognatori. E quanto ti fermerai qui?" sorseggiando il the.

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Gwen andò nella sua camera e poi si coricò, mentre fuori il temporale imperversava in lungo ed in largo sull'isola.
I tuoni sembravano voler far sussultare tutto ed il vento ululava con echi formidabili e primordiali.
La casa pareva scricchiolare sotto la furia di quella tempesta ed i lampi illuminavano a giorno la notte più profonda.
Nello stesso tempo, Altea e Sette conversavano incuranti della furia naturale che aveva investito Procao.
"In verità non lo so..." disse lui a lei "... dipenderà da quanta altra merce il mio ciente mi chiederà di portargli ancora..." guardandola negli occhi "... prima hai parlato di innamoramento... sei sposata?"

La tempesta sembrava voler portare via la casa.
Il vento ululava e la pioggia non smetteva di incalzare.
I lampi, poi, illuminavano la casa a giorno, una luce intermittente ed azzurra intensa.
Era praticamente impossibile dormire in questo modo e dubitavo che sarebbe finito tutto in tempo per domani mattina, anche se lo speravo per loro e per le loro ricerche.

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Gwen trovò difficoltà a prendere sonno per il fragore dei tuoini e l'ululato del vento.
Alla fine però si addormentò, svegliandosi al mattino, con un cielo grigio che avvolgeva l'isola ma con la forza della tempesta che si era ormai esaurita.
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Nonostante tutto, alla fine, mi addormentai.
Mi svegliai l'indomani mattina, accolta da un cielo grigio e pesante, una cortina metallica che avvolgeva tutta l'isola, ma sembrava che il cielo non minacciasse un'altra tempesta, o almeno speravo così.
Mi alzai controvoglia, desiderando rimanere ancora sotto le coperte visto quel tempo così plumbeo che si vedeva dalle finestre e scesi giù per la colazione.

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Gwen trovò sua zia che beveva una tazza di thè ed ascoltava, come sempre faceva al mattino, la radio.
"Buongiorno, mia cara." Disse lei. "Visto? Ti avevo detto che la tempesta non sarebbe durata oltre la notte." Divertita.

Diedi subito un bacio ed un abbraccio alla zia, già seduta a tavola con tè e radio e mi sedetti con lei.
"Sì, ma il cielo è così grigio, pesante..." sospirai sonoramente quasi con aria afflitta "Detesto il tempo così... È triste, gravido, quasi elettrico e non mi piace..." commentai ancora, prendendo una fetta di torta.

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"In questa stagione il tempo è così." Disse Nasia a Gwen.
Ad un tratto da fuori giunse uno strano fischio, simile a quello di un qualche uccello tropicale, ma stranamente continuo e fastidioso.

"Lo so e non vedo l'ora che finisca..." scuotendo la testa.
Poi, aggrottai la fronte sentendo uno strano fischio prolungato.
Era troppo strano per essere un animale.
"È molto strano, cosa sarà mai?" Dissi.
A quel punto, guardai oltre la finestra per capire meglio di cosa si trattasse.

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"Sarà un tucano o qualcosa di simile..." disse distrattamente Nasia.
Gwen guardò allora dalla finestra, notando qualcosa.
Come se qualcuno si aggirasse davanti al cancello.

Vidi che qualcuno si aggirava davanti al cancello.
"No, dubito che sia un tucano, a meno che i tucano non abbiano assunto firma umana nelle ultime ventiquattr'ore..." sarcasticamente.
"Vado a vedere!" dissi, uscendo in giardino e dirigendomi verso il cancello.

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Gwen arrivò presso il cancello e subito sentì un fischio.
Stavolta non di un uccello tropicale, ma di qualcuno che apprezzava ciò che vedeva.
"Ehilà..." disse una voce "... mi avevano detto che qui viveva una ricca e bella signora... ma non immaginavo fosse così giovane..." sbucando dai tamarindi "... non credo tu sia la figlia, visto mi hanno detto non vi erano maiti vari qui... quindi immagino tu sia la regina del castello... ossia la signora Nasia!"
Era un giovane di bell'aspetto, moro, slanciato e con l'aria di chi crede immensamente nel proprio fascino.
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Ero praticamente nei pressi del cancello e sentii un altro fischio, ma questo era decisamente più chiaro.
Mi voltai infatti con un'espressione stupita sul viso e nel sopracciglio inarcato.
Era un bel ragazzo alto, moro e dall'espressione impertinente sul volto.
Accennai un sorriso enigmatico e divertito mentre mi avvicinavo alle sbarre di ferro del cancello.
"Sbaglio, o mi hai appena chiamata "signora"? Perchè potrei offendermi" commentai, sottilmente divertita.

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"Beh, il mio era un modo educato di pormi con una ricca tenutaria." Disse lui a Gwen, avvicinandosi al cancello chiuso che li separava. "Preferisce signorina Nasia?" Divertito, facendole l'occhiolino.

Ridacchiai divertita, soprattutto al suo occhiolino, mentre anche lui si avvicinava al cancello.
"No, anche perchè non mi chiamo Nasia" commentai candidamente, trattenendo una risata prorompente che avrebbe rovinato il momento e godendomi la sua espressione.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...20a3a57ab6.jpg

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"Ehi..." disse stupito lui a quella rivelazione di Gwen "... come sarebbe a dire? Mi avevano detto che qui abitava una ricca e bella possidente... aspetta, ho capito..." ridacchiando "... tu devi essere la cameriera." Ridendo. "Beh, non sei affatto male, sai?"

Continuai a sorridere divertita ed intrigata da quella situazione.
Mia madre non avrebbe certo approvato il pensiero di me che civettavo con uno sconosciuto in casa e per giunta in vestaglia, ma mia madre non era qui adesso e comunque non mi importava poi molto.
"Interessante, nessuno fin'ora mi aveva dato della cameriera, questa mi giunge nuova..." commentai, divertendomi in quel gioco in cui io ero certamente in vantaggio su di lui e mi divertivo a tenerlo sulle spine.

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"Ok..." disse lui a Gwen "... mi arrendo... posso sapere chi è lei? Ora sono davvero curioso." Fissandola. "Si, davvero curioso..." guardandola ed accendendosi una sigaretta.

Sorriso con fare enigmatico.
Non sapevo se volevo già capitolare o volevo tenerlo ancora in tiro.
"Scommetto che tu sei qui per la visita guidata, vero?" chiesi con tono ovvio, senza volermi ancora sbottonare su di me.

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"Beh, non era difficile immaginarlo..." disse lui divertito a Gwen "... una giovane donna come lei avrà di certo fantasticato parecchio su una guida, no? Vediamo... lo immaginava piacente, aitante, sicuro di sè... e credo lei non sia rimasta delusa." Ridendo."Infondo non era difficile capire chi fossi, no?" Facendole l'occhiolino.

Oh, quanto parlava, di sè soprattutto.
Non che avesse torto, oh proprio no, niente affatto...
Ma parlava e parlava.
"Può darsi..." con indifferenza "Sta di fatto che io sono ancora in vantaggio" con espressione soddisfatta sul viso.

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"Già, è vero..." disse lui fumando "... ok, mi arrendo... chi è lei?" Fissando Gwen rassegnato a perdere quella contesa.

Mi fece nascere un sorriso spontaneo la sua resa incondizionata.
Aprii il cancello in un implicito invito ad entrare e lo condussi dentro, dalla zia Nasia.
"Zia, la guida per i signori è arrivata" informando lei sul ragazzo e lui su di me, sebbene mi avrebbe intrigata l'idea di continuare ancora un po'.

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Riuscii a trovare un albergo giusto in tempo per evitare la tempesta.
Di altra acqua avrei fatto volentieri a meno.
Non sembrava certo un albergo a 5 stelle, ma andava benissimo, era esattamente quello che faceva al caso mio.
Così decisi di entrare e chiedere una camera, ero esausta.
Mi avvicinai al bancone e chiamai l'oste.
"Buonasera, avete una camera libera?" Chiesi, sorridendo.

"Io innamorata?" risi di gusto "No, proprio no.. Per innamorarmi ce ne vuole, un uomo deve conquistarmi e sudare pure molto, valgo molto" osservandolo con aria maliziosa "Un cliente qui sull' isola di Procao? È un segreto o si può sapere il nome?".

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Il ragazzo restò sorpreso dallo scoprire che la padron di casa era Nasia e Gwen solo sua nipote.
Infatti restò a lungo a guardare la giovane.
Ma Nasia, che di certo sapeva apprezzare la bellezza in un uomo, piantò subito gli occhi sulla bella guida.
"Molto piacere..." disse lei dandogli la mano "... io sono Nasia."
"Piacere mio, signora..." lui stringendo la mano della donna "... sono Elv." Rispondendo con lo sguardo alla malizia in quello di Nasia.
Intanto Destresya era arrivato all'albergo e preso una camera.
Era uno di quegli alberghetti di seconda o addirittura terza categoria, ma perfetto per assicurarle un alloggio tranquillo.
Qui ora poteva riposare.
Nello stesso istante, a casa sua Altea era con Sette.
"Quindi" lui a lei "immagino non ci siano mariti, nè fidanzati e neppure amanti dal passato." Divertito.

Trattenni a stento un risolino vedendo il suo stupore, quando scoprì che ero sua nipote.
Poi, scoprendo che il ragazzo si chiamava Elv, sollevai un sopracciglio alla reazione della zia.
Andavamo bene...
"E io sono Gwen, se ora abbiamo finito al presentazioni direi che possiamo chiamare il professor Holus per la sua visita guidata" dissi alla fine, con impazienza.

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"Si, certo certo..." disse Nasia a Gwen, sempre fissando con vivo interesse il giovane uomo.
Ordinò poi al maggiordomo di chiamare il professor Holus.
"Nel frattempo cosa posso offirle, Elv?" Chiese Nasia. "Ha già fatto colazione? Gradisce un succo di frutta?"
"Molto volentieri." Lui annuendo con un sorriso sornione alla donna.

Osservai la scena sbattendo le palpebre, attonita.
La situazione si stava sviluppando in modo strano, ma comunque mi sedetti nuovamente a tavola per continuare a bere il mio thè.

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Mi rabbuiai a quella sua domanda "Un fidanzato.. Ma è sparito nel nulla" poi sorrisi e lo guardai "Ora sono libera".

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Gwen prese il suo tè, mentre Nasia fece servire alla cameriera del succo di frutta per Elv.
"Ci parli del suo lavoro..." disse Nasia "... io e mia nipote siamo molo curiose... vero, cara?" A Gwen.
Nel frattempo, a casa di Altea, Sette parlava con lei del suo passato.
"Quindi" fissandola lui "il tuo fidanzato è stato tanto idiota da abbandonarti?" Stupito, per poi guardandola istintivamente in tutta la sua figura.

Il cameriere portò il succo ad Elv.
"Oh sì, assolutamente" risposi, con un sorriso smagliante ad Elv "Soprattutto perché in un paio di mesi che stiamo qui sono sicura di aver visto proprio poco dell'isola" ridacchiando.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...144ba65eb4.jpg

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