Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 05-03-2016 00.34.45

Avevo sempre amato i tornei, le armi, lo scontro, il combattimento.
Il cuore accelerava ad ogni passo di quei cavalli bardati, lo sguardo seguiva le lance, ma mai come quella volta mi sembrava della massima importanza.
Fremevo, tremavo, trattenevo il fiato.
E sapevo di non poter far altro che osservare, sperare.
Caddero entrambi nella polvere.
Ora dunque cominciava la mia parte preferita, il vero combattimento.
Sorrisi, mentre il cuore batteva sempre più forte.

Guisgard 05-03-2016 00.36.15

Josephine sorrise nel vedere Gwen così ben disposta davanti a quella proposta.
Poco dopo le due lasciarono Monsperon e si diressero verso il bosco.
Il clamore per il torneo e l'appuntamento con Emon sembravano gli ultimi pensieri nella mente della ragazza.
Da lontano poi videro svettare le torri del castello e quando vi giunsero la giovane fu subito colta da una piacevole sensazione.
Quel senso di oppressione, quell'aria sinistra e quell'atmosfera cupa che ricordava di aver vissuto in sogno quando era al castello adesso sembravano essere svanite.

Lady Gwen 05-03-2016 00.41.29

Josephine sembrò notare il mio entusiasmo, Manon mi importava, ero troppo felice per celarlo.
Poco dopo lasciammo Monsperon.
Ripensavo all'appuntamento con Emon.
Perdonami, Emon...
Mi dispiaceva, ma sentivo che era quello il mio posto e dovevo scegliere.
Anzi, avevo già scelto.
Già da quando le torri del maniero furono visibili, capii che quel senso di oppressione e malinconia non c'erano, avvertii anzi una sensazione quasi piacevole.
"Era davvero tutto un sogno..." pensai, con un sorriso.

Guisgard 05-03-2016 00.45.22

I due cavalieri si alzarono, ritrovandosi uno di fronte all'altro.
Ora secondo le regole del torneo, essendo uno scontro all'ultimo sangue, i due contendenti, una volta disarcionati, avrebbero dovuto scegliere un'altra arma per continuare.
“Per tutti” disse Ferico che notando le difficoltà del Cavaliere Esiliato aveva acquistato una certa sicurezza “i duelli dei dieci contro Tebe! Il nostro Maresciallo è un vero uragano nella lizza! Secondo voi con quale arma finirà il suo indegno avversario?”
“Non saprei, milord...” rispose Jean “... è lui l'uomo d'armi... ma sono certo che ci regalerà un degno spettacolo.”
“Con quale arma scegliete di continuare, cavalieri?” Chiese uno dei marescialli di campo. “La prima scelta è vostra, messere.” A Fagan.
“La stella del mattino.” Disse il Maresciallo.
“L'ascia.” Mormorò il Cavaliere Esiliato.
I due impugnarono le armi scelte e lo scontro continuò, tra gli incitamenti della folla.
“Quel cavaliere” disse Elas “è visibilmente ferito. Guardate... combatte con la guardia bassa per proteggere la spalla dolorante... al Maresciallo basteranno poche mosse per aprirsi un varco ed ucciderlo.”
“Non essere il solito menagramo!” Lo zittì Estea, per poi guardare Clio.

Clio 05-03-2016 00.51.52

Scossi la testa nel vedere le loro scelte, erano armi che non amavo particolarmente, ma non dovevo combattere io, in fin dei conti.
Sorrisi ad Estea.
Quanto adoravo quella donna, che avrebbe attraversato il fuoco per me, e io avrei fatto altrettanto.
Ma Elas aveva ragione, era affaticato, la ferita si era riaperta.
Respirai profondamente.
"Ce la farà.." Dissi piano, annuendo ma senza staccare lo sguardo dai due contendenti.

Guisgard 05-03-2016 00.58.05

Gwen e Josephine entrarono nel castello e uno dei servitori si avvicinò per prendere il cavallo.
“Cerco il padrone...” disse la nana “... è già in giardino?”
“Si.” Annuì il servitore.
“Bene...” fece Josephine “... volete andare voi stessa a portargli i semi di geranio?” Chiese poi a Gwen.

Guisgard 05-03-2016 00.58.53

Lo scontro riprese e fu aspro, combattuto, incerto.
I due contendenti lottarono come leoni, spinti non solo dalla loro abilità cavalleresca, ma anche dal profondo odio che nutrivano l'uno verso l'altro.
Un odio che rendeva i colpi di Fagan violenti ed il dolore alla ferita del Cavaliere Esiliato sopportabile.
La stella del mattino era un'arma terribile, che se usata con bravura poteva essere devastante.
E di certo il crudele Maresciallo sapeva come usarla.
Più volte cercò di fracassare la testa del suo avversario, ma quello riusciva ogni volta a parare il colpo o ad evitarlo.
Ma più passava il tempo, più il dolore aumentava, i movimenti si facevano più pesanti e prevedibili, la vista più annebbiata.
Fagan se ne accorgeva e sentiva forte l'odore del sangue del suo nemico.
“Sei finito, cane.” Disse con soddisfazione.
Poi menò un colpo alto e violento che colpì al braccio il Cavaliere Esiliato, salvato solo dallo spessore della sua corazza.
Fagan voleva il colpo di grazia ed attaccò ancora, ma stavolta il suo avversario fu abile e lesto nel bloccarlo, facendo sì che la catena della stella del mattino si arrotolasse attorno all'ascia.
E con la lama lacerò il ventre del Maresciallo.
Tutto ciò sotto lo sguardo di Clio e di tutti i presenti.

Lady Gwen 05-03-2016 01.03.44

Arrivammo e un servitore si avvicinò per prendere il cavallo.
Ci disse poi che Gurran era già in giardino.
"Oh... Certo, va bene" sorridendo e annuendo.
Sentivo il cuore battere all'impazzata, come se dovessi vederlo per la prima volta, e in un certo senso era così.

Clio 05-03-2016 01.08.12

Trattenevo il fiato, sempre di più.
Lo vedevo affaticarsi sempre di più, lo vedevo patire ogni colpo, accusarlo, e ad ogni colpo il mio cuore perdeva un battito.
Ce la puoi fare..
I miei occhi seguivano i suoi movimenti, ardenti, preoccupati, attenti.
Per poco non gridai quando sembrò avere il peggio.
I battiti del mio cuore acceleravano ed era terribile sapere di non poter fare niente, di essere impotente.
Ma poi la volontà vinse ogni cosa, e il mio sguardo si illuminò come non mai, sorrisi come mi sembrava di non avere mai sorriso in vita mia.
"Lo sapevo io.." Sorrisi "Sapevo che ce l'avrebbe fatta...".
Non avevo idea di cosa sarebbe successo ora, certo Ferico non si sarebbe fatto fregare così facilmente, ma le regole erano regole, e l'aveva decisamente battuto.
Il cuore era pieno d'orgoglio, il sorriso colmo di speranza e lo sguardo brillava d'Amore.

Altea 05-03-2016 15.19.28

Io e Solo rimanemmo tra la folla ad osservare il duello, quindi quel Cavaliere con lo stemma della Pantera e l' armatura scintillante era sir Guisguard forse, ma non ne ero certa...il Cavaliere Esule.
Furono momenti concitati, tremai quando il Cavaliere fu disarcionato ma imbattibile fu nella lotta con la sua ascia e il Maresciallo Fagan crollò a terra, privo di vita.
In quel momento esultai di gioia ma io avevo un conto in sospeso..quando ero nella casa di Didas pensai se fosse meglio morire per Onore o Amore, non vi era differenza..e dovevo tenere fede alla mia promessa ovvero vendicare i miei genitori, il sopruso verso Tomas e fare in modo che Lui riprendesse le sue Terre.
"Solo" guardando il brigante "se dovesse succedermi qualcosa sappi che ti ringrazio per la fiducia concessami, ma io ora devo approffittare di questa situazione e tenere fede alla mia promessa..non chiedemi il perchè" e lo abbracciai.
Mi feci largo tra la folla e mi misi in bella vista , di fronte a me vi era il maresciallo a terra e il misterioso cavaliere. I miei occhi si soffermarono su quest' ultimo e lo guardai intensamente e poi il mio sguardo sfuggì da lui..dentro me sentivo era proprio Guisgard...sfuggii come quando lo osservavo nelle sue Terre o al suo passaggio sorridevo imbarazzata, come quando lo vidi trionfante a quel torneo per poi essere reguardita da mia madre e mi rivolsi verso il barone Ferico e la gente.
"Se mi è concesso" con aria di sfida verso il barone "a mio parere dovreste arrendervi ser Ferico...il vero vincitore è questo Cavaliere, esiliato dal vostro dispotismo e da quello del vostro maresciallo qui morto..senza il vostro braccio destro non siete più nulla, semmai lo siete stato" con sorriso ironico. "Avete governato solo grazie alla prepotenza operata da Fagan e i suoi soldati. Il vero padrone di queste terre è ser Guisgard e io ho promesso di vendicare la morte dei miei genitori, perpetrata dal vostro odio verso i fedeli e servitori dei Capomazdesi e di ser Guisgard. Avete fatto prigioniero mio fratello Tomas solo perchè reo di aver preso della selvaggina dalle vostre Terre perchè state facendo patire la fame nera e state indebitando la povera gente di Monsperon e del bosco di Clantes. Potete mettermi alla forca, se volete, ma non mi piegherò mai a Voi" e guardai la povera gente e la folla.."Avanti..ribelliamoci..volete tutti combattere in silenzio o volere la libertà? E sappiate, a dir di qualcuno, che il barone e il maresciallo per governare hanno fatto uso di arti oscure e magiche, forze malvagie..chiedo, gentilmente, l' intervento del Vescovo e che Sua Grazia possa appurare questo sia vero o sia frutto di una mente contorta..d' altronde si sa il barone non abbia mai visto di buon occhio i chierici..questo è quanto".
Mi voltai un' ultima volta verso il Cavaliere, gli feci un inchino e rimasi ferma e risoluta senza più dire null' altro...ora avrebbero parlato gli eventi e chi doveva avere giustizia. I miei conti erano regolati, non mi importava di morire..Altea che, sempre, amava in silenzio e lottava in silenzio verso le ingiustizie ora si era rivelata prendendo quel coraggio che non credeva di avere e il mio pensiero andò a Lord Carlon..lui sarebbe stato fiero di me..solo che i miei desideri non si erano avverati e non si sarebbero mai avverati ma mi aveva reso una donna forte e coraggiosa, capace di privarsi della sua vita per Onore ed Amore.


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