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Dopo aver ufficialmente riunciato alla lotta, i miei genitori non mi negavano mai nulla.
Erano così sollevati di non dovermi più rincorrere tra palestre e ring clandestini, evitare scandali, paparazzi e cose del genere, che non vedevano l'ora di sentirmi dire che volevo andare alle terme, a fare shopping, o altre frivolezze del genere. Così, riuscii ad uscire senza alcun problema, e me ne andai al mio covo, il quartier generale di Sexy Zvezda, dove avrei trovato il mio manager e maestro. Dovevo preparare tutto per la partenza, avvisare la stampa e tutto il resto. Ero insieme terrorizzata ed elettrizzata. Prima di entrare, come sempre, indossai la mia maschera. Ora ero di nuovo me stessa. http://3.bp.blogspot.com/_2-7AdSkZA7.../sexi+star.jpg |
I suoi occhi si fecero ancora più luminosi e più vicini, come il suo viso e le sue labbra.
Un attimo dopo, catturò queste ultime, trascinandomi in un bacio appagante, caldo, sensuale, che in quegli ultimi secondi avevo atteso come acqua nel deserto. Un bacio che mi mozzò il respiro rendendolo difficile, intermittente e quelle poche gocce di fiato che restavano lui le faceva sue, raggiungendo in quegli attimi la mia anima e il mio cuore, che batteva all'impazzata al ritmo del sangue che colorava di rosso il mio viso.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...6371cca288.gif Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il covo di Sexy Zvezda era un luogo isolato e misterioso, accessibile dopo aver attraversato una stradina secondaria che si perdeva appena fuori città, sotto un cumulo artificiale, formatosi negli ultimi anni in seguito ai lavori stradali intorno ad Afragolopolis.
Qui non mancava nulla, compresa una piccola palestra perfettamente attrezzata. Arrivando nel suo covo, Destresya trovò ad attenderla il suo allenatore, alle prese con alcune ricerche in rete, naturalmente relative al torneo. Si baciarono a lungo, in una morsa sempre più calda, sensuale ed appagante. Stretti l'una contro l'altro, con le labbra incatenate e le lingue intrecciate fra gemiti soffocati e sospiri rubati, Gwen ed Elv si assaporarono a vicenda. Ancora ed ancora. Un bacio che spezzò ogni legame formale che reggeva il loro rapporto professionale. Poi, ad un tratto, la bocca di lui si staccò da quella di lei ed i suoi occhi restarono fissi in quelli della ragazza. |
Continuammo ancora, ancora, stretti in quella morsa serrata di passione e desiderio.
Gemiti soffocati, sospiri, carezze, tutto questo in quegli attimi eterni e infiniti. Poi, staccò le sue labbra dalle mie, che quasi furono tentate di seguirle, mentre ancora tenevo il suo viso fra le mani. E ancora una volta, guardandolo mi parve più bello che mai. "Cosa c'è?" chiesi piano, vedendolo intento a guardarmi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Com'era bello tornare a casa.
Adoravo il mio inaccessibile nascondiglio, che contribuiva a creare l'immagine di un personaggio misterioso. Anche quello faceva parte del lavoro. Ma era molto più di questo. Io lo sapevo, io sola. O forse no... pensai, rabbuiandomi, al ricordo di quella lettera. Trovai Guidaf ad aspettarmi, intento a fare ricerche. "Eccomi!" gli dissi, avvicinandomi "Cosa stai facendo?" sedendomi accanto a lui ad osservare lo schermo. |
“Forse stiamo facendo una cavolata...” disse lui fissando Gwen vicinissimo al volto di lei “... è colpa mia scusami... non avrei dovuto accendere quello spinello...” alzandosi.
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"Faccio ricerche su quell'isola e sul suo misterioso signore..." disse Guidaf a Destresya "... non ci sono molte notizie... si scoprirà tutto solo quando saremo sull'Isola del Serpente... la partenza è fissata fra due giorni..."
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Non dissi nulla, sul momento.
Ma poi mi destai. Sì, aveva ragione. Era una cavolata. Bellissima, e che mi aveva sconvolta. Ma era una cavolata. Mi tirai a sedere quando lui si spostò e mi diedi una sistemata, accomodando i vestiti e legando i capelli, per poi rimettere gli occhiali. "Sì, lo penso anch'io..." convenni, la voce ancora che stentava ad uscire. Mi alzai e presi le mie cose. Era meglio tornare a casa. Ora sul serio. "Beh, io vado... A domani..." dissi, con una leggera pacca amichevole sulla sua spalla, prima di raggiungere la macchina e partire verso casa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Gwen..." disse lui prima che lei uscisse "... davvero vuoi venire con me su quell'isola? Davvero vuoi?" Guardandola, col volto ancora ardente per quel bacio.
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"Beh, un giorno ormai è passato, quindi ne resta soltanto uno, no?" sedendomi comoda mentre guardavo lo schermo.
"Ormai non vedo l'ora di partire e scoprire di più su questo tizio misterioso, oltre che di combattere, ovviamente!" sospirai. "Cosa si sa invece degli altri partecipanti?" gli chiesi. |
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