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In realtà, di geologia e compagnia bella non ci capivo niente.
Però una catastrofe in quella zona poteva spiegare molte cose. "Per noi sono date troppo antiche, ma nelle fonti potrebbe esserci traccia di un cataclisma di molto successivo.." dissi, o meglio, pensai ad alta voce. "Possiamo offrirle qualcosa, signor Best?" chiesi, sempre per essere gentile. |
"Si, certo." Disse annuendo Best a Destresya. "Volentieri, grazie."
In quel momento si udirono le voci concitate dei marinai e del capitano Polos. Intanto, sull'isola, davanti alle ultime luci di un tramonto che pareva voler dare fuoco al mondo, Gwen si godeva le labbra di suo zio sul collo. "Vuoi che mi fermi? Che smetta?" Disse con la bocca sulla pelle di sua nipote. |
Ci saremmo inventati qualcosa da mangiare, ma ci sarebbe venuoto in mente qualcosa.
Ma non ebbi il tempo di fare la padrona di casa che sentimmo dei mormorii dal ponte. "Andiamo a vedere che succede!" dissi ai due uomini, e mi avviai dove c'era Palos. |
A fatica sentii ciò che mi diceva.
Poi mi sforzai di rispondere. "No..." sussurrai pianissimo, tanto che quasi non mi sentii. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L’isola cominciò a rivelarsi non poco inospitale, e non osai immaginare a quali altre trappole naturali avremmo dovuto fare fronte.
“Sabbie mobili nella giungla?” domandai facendo attenzione a dove mettere i piedi, il terreno fangoso poco aiutava a mantenere l’equilibrio. Accettai, quindi, la mano di Gobbo, sperando non ci trovassimo a cadere insieme. “Grazie, può essere una buona idea!” |
Tutto accade improvvisamente, sembrava quell' Isola venisse verso di noi o qualcosa di strano ci attirasse verso di lei.
Le nubi erano sempre più minacciose e sembrava un improvviso ciclone si abbattesse su di noi. Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
Elv si fermò un istante, per ascoltare la risposta di Gwen.
Sorrise pianissimo e poi riprese a succhiarle il collo, a baciarlo, tenendo sua nipote stretta a lui, con la schiena contro il suo petto muscoloso. La ragazza sentì la mano salda e forte di suo zio cingerle il fianco, per poi stringere la stoffa del suo vestito fra le dita. Le nubi erano sempre più vicine e minacciose, mentre l'isola sembrava attirare il panfilo verso di essa. Chi ha navigato oltre i meridiani dei tropici ben conosce la forza dei cicloni tropicali e di come in pochi istanti sanno mutare il tempo. Infatti in pochi istanti il cielo si fece scuro ed impenetrabile, con un mare sempre più grosso e gonfio. "Signori, forse sarà meglio che andiate tutti sottocoperta." Disse il capitano a tutti loro. "Si, meglio scendere nelle cabine." Milo guardando Altea negli occhi. |
Avevo tenuto che si fosse davvero fermato, ma riprese subito e fu sempre più intenso, man mano che continuava.
Stringeva i miei fianchi ed i miei vestiti, mentre io stringevo ancora di più le sue braccia attorno a me. Qualcosa era divampato fra noi, come l'incendio improvviso del tramonto nel cielo tropicale davanti a noi. Era un turbine di sensazioni uniche e le assaporavo tutte, una per una. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutti si andarono a prua, dove il capitano scrutava l'orizzonte.
"E' un ciclone." Disse Best. "Si muove verso levante. Se saremo fortunati ci prenderà con la coda." "Questo basterà a farci ballare parecchio." Fece Polos. "Quindi cosa conviene fare, capitano?" Roan. "Sarà il caso di tornare indietro?" "Non abbiamo tempo per invertire la rotta." Best guardando le nuvole minacciose, mentre il mare era più agitato. "No, viri tutto a babordo, capitano." Arrivando Pico, restando poi accanto a Destresya. "C'è un'isola non lontano da noi. Nessuna mappa la segnala, ma c'è." Gobbo prese la mano di Queennie, facendole sentire la sia presa salda. I 2 così avanzarono su quel terreno fangoso che in alcuni punti portava le gambe a sprofondare fin quasi al ginocchio. Con l'aiuto dei rami che pendevano dagli alberi chini verso il suolo, o con i rampicanti che oscillavano dalle piante gigantesca della jungla. Ad un tratto i 2 udirono strani rumori. "Sembrano..." disse Gobbo "... si, sembrano tamburi, o comunque qualcosa del genere..." |
Le labbra di Elv era calde, avide e non sembravano voler smettere di scivolare in modo sensuale sul collo di Gwen.
La ragazza sentì allora la mano di suo zio scendere, svivolare in basso, fra le pieghe del vestito di lei, fino a stringere il lembo della gonna. Senza smettere di baciare e succhiare il collo di sua nipote, Elv iniziò a sollevare lentamente la veste, cominciando ad accarezzarle allora la coscia liscia e morbida della ragazza. |
Ecco, ci mancava anche il tifone!
Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa. Ma possibile che la mia ricerca non poteva andare liscia come l'olio? No, figurarsi, anche il ciclone, tifone, quel che era. Per me era tutto un mondo sconosciuto quindi me ne rimasi in silenzio mentre gli uomini parlavano. Alla fine arrivò Pico a risolvere la questione dicendo che c'era un'isola. "Davvero?" incuriosita "Beh sembra l'unica soluzione, potremmo andare!" annuii. |
Non sapevo se fosse lui a rendere tutto questo fantastico, probabilmente sì, ma sentivo la testa girare, al ritmo dei suoi baci e delle sue carezze.
Sorrisi appena poi, quando iniziò ad accarezzarmi la gamba. Io affondai la mano nei suoi capelli neri, che mi accarezzavano la pelle della spalla e del collo, insieme alle sue labbra, sospirando silenziosamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Scendemmo e dissi a Milo "Vengo nella tua cabina, lo avevo detto io...ho navigato molto per mare, speriamo bene, ma se andiamo vicino al ciclone...beh, non oso nemmeno immaginarlo" guardandolo e cercando di mantenere la calma.
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Pico sembrava sicuro di sè e di ciò che diceva.
Perciò Polos non perse tempo e fece virare l'Ipazia seguendo le indicazioni e le coordinate di Pico. Il mare era ormai parecchio agitato e onde sempre più grandicominciarono a far sussultare la nave, rendendo dfficile, se non quasi impossibile riuscire a stare in piedi senza doversi appoggiare a qualcosa di stabile. Milo aveva condotto Altea, come lei aveva chiesto, nella sua cabina. Il panfiolo cominciava a sussultare e restare in piedi era complicato ora. Lui la fece sedere, poi spostando i lunghi capelli dalle sue spalle cominciò a massaggiarle pianissimo il collo. "Sei tesa, Altea..." disse Milo massaggiandola dolcemente "... cosa ti preoccupa? Sembri parecchio inquieta..." |
Gwen era tutta contro il corpo di Elv, con la schiena stretta contro il petto di lui, mentre le baciava il collo con fare sempre più caldo, intenso, tenendo i suoi lunghi capelli fermi di lato con la mano destra.
Con quella sinistra invece era scivolato sotto la sua gonna, accarezzandole la coscia e salendo sempre più su. |
La barca virò a una velocità tale che solo il mio istinto di sopravvivenza che mi spinse ad attaccarmi alla prima cosa che mi capitò a tiro mi fece restare in piedi.
Poco male, ero viva e la barca dritta, erano cose positive. Chissà che cosa sapeva Pico di quell'isola fuori dalle mappe. Era tutto troppo strano! |
Mi sedetti e sentii le sue mani calde sul mio collo, mi lasciai andare e mi tranquilizzai a quel massaggio ma soprattutto dal calore della sua mano.
"Che non arriveremo tutti su quella nave...e mi auguro di sbagliare" mentre presi la sua mano e la baciai "Eh si...ora ci vorrebbe una nave volante" sorridendo appena. |
L'Ipazia fendeva onde sempre più alte e violente, avanzando con la sua prua in un mare divenuto di colpo avverso.
Il vento si abbatteva sulle acque con un vigore primordiale, mentre le nubi nel cielo si rincorrevano ad una velocità impensabile. Ma l'pazia era una nave abituata a solcare i mari più pericolosi ed a sfidare burrasche di ogni genere. "Teniamoci alle pareti..." disse Roan a Destresya, mentre oggetti e sedie si spostavano a destra ed a sinistra. L'Ipazia impiegò un'ora circa ad attraversare la tempesta, arrivando poi a scorgere, finalmente, l'isola di cui parlava Pico. https://rccl-h.assetsadobe.com/is/im....jpg?$472x300$ |
La sua mano continuava a salire ed il mio corpo era in contrasto, continuava a sciogliersi ed irrigidirsi.
Era uno però il desiderio che avevo, impellente: cercai allora il suo viso e gli rubai un bacio. Avevo bisogno di riprovare quelle sensazioni, di approfondirle e avevo aspettato troppo a lungo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Una nave volante..." disse sorridendo piano Milo, senza spettere di massaggiare il collo di Altea "... sei così sognante? Una nave volante... cos'ìé Il desiderio di volar via?" Spostando i lunghi e biondi capelli di lei su un lato, facendoli scendere come pendagli sulla spalla. "Magari non sarà male il soggiorno su quell'isola... sai che ho l'hobby della fotografia? Mi piacerebbe, durante le paura fra una ripresa e l'altra, farti qualche scatto... giocare un pò a fare Fidia, il mitico artista greco che nei volti di mille ragazze cercava lo sguardo della dea da scolpire..."
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Alzai lo sguardo verso di lui "Ma io sono stata molto su una nave volante, anzi sono arrivata con quella non lo sai? Non sto scherzando".
Ascoltai le sue parole, ero curiosa sapere cosa erano queste fotografie "Certamente, ma basta cerchi lo sguardo della tua dea solo su una....io!" |
Gwen si voltò, per dar sfogo a quelle sensazioni travolgenti.
Si voltò e cercò la bocca di Elv, trovandola. Allora si incatenarono l'una all'altro, in un bacio caldo e profondo. Si baciarono quasi con rabbia, con furia, come se dopo quel bacio il mondo interopotesse andare in malora. Come se non ci fosse altro, oltre quel bacio. Milo sorrise, senza smettere di muovere le sue mani sul collo nudo di Altea. "Facciamo un gioco..." disse "... su quell'isola cercheremo le antiche tradizioni degli indigeni, se vi sono... tradizioni attraverso le quali un uomo giura ad una donna che esiste soltanto lei... magari ci sarà un pegno... chissà, forse trovare un tesoro... un antico forziere di dobloni Afragolignonesi... oppure soltanto un fiore... raro e dai rari colori, che cresce solo su quell'isola..." parlando vicinissimo all'orecchio di lei "... basta tutto ciò per sentirsi una dea?" |
Cercai di tenermi meglio che potevo, Roan mi consigliò di attaccarmi al bordo e così feci.
Restai lì, a cercare di non cadere, ma era difficilissimo.La burrasca imperversava. Finché non scorgemmo l'isola. "Eccola!" esclamai indicandola. "Sembra bellissima" visibilmente stupita. |
Alle sue parole ebbi un sussulto "intrigante" risposi "Magari ci sono davvero degli indigeni e loro stessi saranno i testimoni del pegno d' amore...un Fiore da dei colori particolari...magari il famoso Fiore Azzurro .... chissà...sai si dice
sconfigga la Gioia dei Taddei..semmai veramente esiste...ci sto...mi intriga sai?". |
Rispose al mio bacio con furia, con rabbia quasi.
Non comprendevo del tutto la natura di questi sentimenti, ma in questo momento non mi importava. Qualsiasi cosa sarebbe potuta sparire in quegli attimi. Sfogavo tutto il mio desiderio senza freni, lo volevo troppo per impormi dei limiti. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya e gli altri videro quell'isola.
Sembrava come ermersa all'improvviso dal mare e dalle nubi alzatesi di colpo dopo la tempesta. La vegetazione la ricopriva totalmente, donandole un profilo selvaggio ed ancestrale. L'Ipazia si avvicinava velocemente e l'acqua gialla e salmatra gorgogliava intorno allo scafo della nave. Poco dopo entrò nella baia dell'isola senza nome. Milo rise. "Chissà, magari hai ragione tu e la maledizione esiste davvero..." disse pianissmo ad Altea, continuando a massaggiarle il collo "... così quel fiore sarà la mia sola salvezza... dopotutto un pò è così, no? Se non dovessi conquistare il tuo cuore con quello, beh, allora preferirei davvero finire nelle grinfie della maledizione..." Il panfilo sussultò di nuovo, in modo più brusco. "La tempesta non da tregua..." lui guardando l'oblò, sul quale schizzava la schiuma delle onde. |
Gwen ed Elv si lasciarono andare a quel acio, abbandonandosi al vigore di ciò che sentivano.
Ma quel momento fu interrotto da qualcuno che bussò alla porta. |
Mi rabbuiai un pò a quelle parole "Tu sei l' ultimo erede dei Taddei" lo avevo capito in qualche modo "Non devi parlare così, mi sentirei in colpa...però si, se troviamo quel Fiore sei salvo e poi...chissà...magari poi scomparirò".
Già non avevo mai pensato che sarei tornata a Corte e non avrei più rivisto Milo, e quando riavrei visto Guisgardi? No...ora non volevo pensarci..."Si, il panfilo sussulta molto forte....siediti vicino a me...ma davvero non ti sei mai davvero innamorato?" ero curiosa ma non per gelosia "Cosa hai provato quando mi hai vista?". |
Avevo dimenticato ogni cosa, quelle due intere ore in cui la tempesta aveva rivoltato l'isola sembravano non esserci mai state.
C'eravamo solo noi ed il nostro desiderio, adesso. Mi sembrò quasi un rumore strano quando bussarono alla porta. Mi fermai cercando di realizzare, prima di allontanarmi da Elv con un sospiro ed andare ad aprire, immaginando fosse Ludwig. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Un ciclone, un'isola sconosciuta.
C'era del materiale per fare di quella ricerca un libro di avventuta. Cercai di sopravvivere durante tutte le manovre, finchè non entrammo nel porto dell'isola, che sembrava molto accogliente. Ma non potevamo Comunque restare lì per semrpe! |
Milo si sedette accanto ad Altea, guardandola negli occhi.
Ma prima che potesse rispondere alle domande di lei, qualcuno bussò alla porta del cabina. "Milo..." disse da fuori Louis "... vieni sul ponte... è urgente!" Milo sbuffò seccato per quell'interruzione. |
Stava per confessarsi ma arrivò Louis "Louis se dice è urgente, è urgente...meglio andare a vedere, riprenderemo il discorso" baciandolo sulle labbra.
Mi alzai per andare a vedere con Milo che stesse accadendo. |
La presa di Gobbo fu salda e mi aiutò a non cadere in quel terreno così fangoso e instabile.
Procedemmo con cautela, fin quando, ad un tratto, non sentimmo il suono di tamburi. “Ho sentito.” risposi osservando davanti a me “procediamo con cautela!” aggiunsi cercando di avanzare un poco, facendo più silenziosamente possibile. |
L'Ipazia entrò nella baglia e si avvicinò fino alle scogliere che racchiudevano una conca coperta da canneti.
"Oltre non possiamo proseguire" disse Polos a tutti quelli a bordo "o finiremo per incagliarci in qualche banco di sabbia temo." "Quindi, cosa faremo?" Roan. "Aspetteremo qui fino a quando il tempo non volgerà al bello." Rispose il capitano. "Io nel frattempo voglio scendere a visitare quest'isola." Fece Pico, per poi guardare Destresya e tutti gli altri. Quei rumori riempivano l'aria. Sembravano proprio tamburi. "Forse appartengono a qualche tribù indigena che abita su quest'isola..." disse Gobbo a Queennie "... direi però di essere cauti, a queste latitudini gli indigini possono essere ostili..." tenendo in mano la pistola. Poi lui fece cenno a lei di proseguire, seguendo quei suoni. Percorsero un bel tratto di quella jungla, fino a raggiungere una conca ricoperta dal felci gigantesche, dai cui rami pendevano frutti simili a cocomeri, ma dalla buccia di un verde quasi fosforescente. Superata quella conca, i 2, si ritrovarono davanti uno spettacolo incredibile. Gwen aprì la porta e trovò Ludwing. "Volevo sapere se stava bene." Disse sorridendo. "Le tempeste da queste parti sono un bel pò rumorose." "Qui va tutto benissimo." Avvicinandosi Elv. Milo e Altea salirono sul ponte con Louis e videro ciò che gli altri stavano fissando. Un'isola sconosciuta in mezzo al mare, come se fosse sorta dalla tempesta stessa. https://latteluxurynews.com/wp-conte...-Bora-Bora.jpg |
Infatti, era Ludwig.
"Sì, abbiamo avuto modo di sentirlo, ha rivoltato tutta l'isola..." con un risolino silenzioso. Sentii poi Elv avvicinarsi. Dentro di me Risi, a quella scena, soprattutto perché capivo che quel sentimento era già da qualche parte da molto tempo. "Stiamo bene" annuii a Ludwig. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Procedemmo con cautela, con i rumori in sottofondo a guidarci nella giungla.
"Le tribù indigene possono essere molto pericolose... facciamo attenzione." suggerii senza mollare la mano del ragazzo. Avanzammo in quella bizzarra giungla, giungendo in una conca ricoperta di vegetazione. Le piante erano di dimensioni decisamente grandi, ben lontane da quelle che comunemente avrebbero dovuto avere. Le bucce della frutta erano di un verde fosforescente, quasi vivo. "Dico un'ovvietà se suggerisco di non mangiare assolutamente quei frutti?" domandai con un velo di sarcasmo, cercando di scacciare il moto di tensione che stavo provando. Non ci fermammo troppo, proseguendo nel nostro cammino fin quando, ad un certo punto, non ci trovammo davanti ad uno spettacolo che mi fece sussultare di stupore. |
Salimmo sul ponte ed apparve un'isola "È come se per raggiungerla si debba resistere al ciclone. Che mare, che colori...eppure non esiste nelle carte nautiche..che strano".
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"Bene, volevo accertarmene." Disse Ludwing accennando un freddo sorriso.
Guardò Gwen e mosse il capo in un segno di assenso. "Torno alle mie cose." Ed andò via. "Premuroso." Commento Elv quando l'altro era andato via. "Beh, magari questi frutti non saranno velenosi" disse divertito Gobbo a Queennie "ma chissà che non nascondano altri segreti... ho udito una volta da un vecchio nostromo in un'emporio di Cappao che gli indigeni di certe isole usano dei frutti come afrodiasici... quindi attenta..." punzecchiandola. Ma un attimo dopo, superando alcune foglie larghe di un ggantesco cespuglio, i 2 si ritrovarono davanti ad uno spettacolo incredibile. Le risposta al suono di tamburi era ora davanti a loro. Si trattava di una gigantesca muraglia di tronchi d'albero legati l'uno all'altro, formando così una ciclopica barriera che da costa a costa sembrava dividere in 2 l'isola. E decine e decine di indigeni cantavano e danzavano davanti alla titanica porta della muraglia. https://i.pinimg.com/originals/e7/4d...84720e0f8a.jpg |
La tempesta sembrava calmarsi ed ampi squarci d'azzurro si aprivano nel cielo, pecchiandosi in un mare che pareva aver sfogato il punto più alto del suo furore.
L'isola appariva fra le onde ora più calme, tutta ricoperta da una fitta vegetazione. "Però sembra un luogo magnifico..." disse Louis ad Altea. "Si, un angolo paradisiaco di mondo." Annuendo Milo. "Meglio se le mappe non sanno che esiste." L'avvocato. "Vuol dire che è sconosciuta, quindi è l'ideale per farci lavorare." Compiaciuto. "Si, concordo." Fece il regista. Così il panfilo puntò diritto verso l'isola, raggiungendola poco dopo ed arrivando a delle scogliere basse, da cui si poteva accedere alla vicina spiaggia. "Voglio scendere a terra" Milo deciso "e scoprire qualcosa di questo posto. Così tra una ripresa e l'altra sarà una bella vacanza." Guardando Altea e facendole l'occhiolino. |
Annuii sorridendo.
"Buona giornata" dissi, prima che andasse via. "Sei geloso" dissi ad Elv, con aria divertita. Perchè era decisamente così, si vedeva. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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