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“Si, rivestiamoci...” disse Pavel a Nyoko “... e lasciamo subito questo castello...” prendendo i vestiti della ragazza e posandoli accanto a lei “... dobbiamo uscire da qui in pochissimi minuti... potrebbe tornare...”
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"Sì..." dissi a Pavel raccogliendo i miei vestiti e rivestendomi volecemente, il più velocemente possibile, sperando che non tornasse.
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“Ehi...” disse Icarius afferrando una mano di Clio “... cosa credi? Anche per me è un Inferno... hai idea di cosa ho dentro? Il sangue che bolle e la pelle che fa fuoco? Ho ancora davanti a me le immagini di noi a fare l'amore... di te che gridavi, il tuo bellissimo corpo... nulla vorrei fare ora se non ricominciare e non fermarmi più... cosa credi? Ma è chiaro che restando qui finiremo male... ed io voglio portarti fuori da questo castello... al sicuro...” stringendo quella mano “... ti amo... esisti solo tu... morirei per te... e ti porterò al sicuro... ed allora, ti giuro, neanche un'ora d'amore perderemo...” guardandola negli occhi.
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La sua mano sulla mia, il suo sguardo, il suo tono.
Quel fiume di parole, che entrarono nel mio cuore, scaldandolo, accendendolo, riversandovi il loro calore, la loro passione. Allora lo baciai, con impeto, foga, desiderio sfrenato. Lo baciai stringendolo a me, con tutto il mio corpo eccitato e frustrato contro il suo, ancora ardente. "Anche io ti amo.." sussurrai, sulle sue labbra "Andiamocene di qui.." in un sussurro appassionato. Allora mi staccai da lui, bruscamente, perchè sapevo che era difficile per entrambi. E mi vestii, più in fretta che potevo. Indossando l'abito meno scollato e appariscente che avevo portato. Non volevo dover sopportare ancora una volta lo sguardo di lei. "Andiamo.." dissi una volta pronta. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...fec5495c6e.jpg |
Nyoko e Pavel si rivestirono velocemente, per poi uscire dalla stanza.
“Via libera...” disse lui accertandosi che il corridoio fosse sgombro da persone. Raggiunsero le scale e poi il piano terra, attenti a non farsi scoprire. Arrivarono nel cortile e videro il portone del castello aperto. “Corriamo...” Pavel, per poi correre insieme a Nyoko, mano nella mano. Poco dopo erano fuori dal castello, nella brughiera. |
Pavel controllò se ci fosse via libera e subito ci mettemmo in cammino per scappare via da quel castello. Tuttavia qualcosa mi diceva che era tutto troppo facile, proprio come la prima volta. "Pavel... Non ti sembra tutto troppo facile?" dissi una volta usciti dal castello.
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Quel bacio, quel contatto, la passione, l'impeto ed il desiderio.
Poi il difficile, quasi doloroso, staccarsi. Clio raccolse i suoi abiti e si rivestì davanti ad Icarius, che riuscì anch'egli poi a fare lo stesso. Poco dopo i due erano pronti. “Non credo si possa raggiungere il portone ed uscire...” disse lui “... sarebbe assurdo... no, dobbiamo trovare un altro modo...” guardandosi intorno “... saltare dalla finestra è escluso... abbiamo una sola possibilità... scendere nelle cantine e sperare di trovare un passaggio alternativo...” |
Staccarsi fu difficile, se non impossibile.
Ma ci riuscimmo, dovevamo lasciare quel posto al più presto, e ci riuscimmo. Sapevamo che solo se ci fossimo lasciati quel posto alle spalle avremmo potuto avere ancora ore per noi. "No, infatti.." scuotendo la testa. Poi quelle parole sulle cantine, annuii. "Sì, mi sembra una buona idea.." impugnando Damasgdrada, e consegnandogli di nuovo la pistola intergalattica al plasma. "Faremo in modo che nessuno ostacoli la nostra fuga.." mormorai, con sguardo determinato. Per poi, piano, aprire la porta per vedere che dietro di essa non ci fosse nessuno. |
“Non pensarci...” disse Pavel mentre camminava tenendo per mano Nyoko “... ormai siamo fuori dal castello... più avanti deve esserci una strada... raggiungiamola e cerchiamo di fermare qualcuno per un passaggio...”
Dopo un po' raggiunsero la strada ed aspettarono. Pochi minuti e comparve un'auto. Allora Pavel fece dei cenni per farla fermare. E la macchina si fermò. |
Lasciarono la stanza e tutto sembrava tranquillo.
Come se quel castello fosse disabitato. “Staranno ancora dormendo...” disse Icarius. Poi con Clio raggiunsero le scale e scesero fino alle cantine, senza incontrare nessuno. Qui era buio ed umido ed a fatica i due riuscirono a muoversi. “Cerchiamo...” fece Icarius “... deve esserci qualcosa... una grata, una botola, qualunque cosa che ci porti fuori...” |
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