Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Fuori tema (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=14)
-   -   Il giardino dei saluti... (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=184)

Guisgard 27-04-2021 22.21.31

Comunicazione di servizio: il Gdr da domani va in vacanza per qualche giorno.
Riprenderà infatti, se Dio vorrà, Lunedì.
Attente quindi ad avventurarvi da sole sull'isola misteriosa, poichè dietro la sua vegetazione selvaggia, i suoi fiori bellissimi e dagli esotici profumi, i frutti dai colori cangianti ed il canto ammaliante degli uccelli dal raro piumaggio policromo potrebbero celarsi i segreti delle antiche leggende indigene, antiche di un passato primordiale.
In quelle latitudini il sottile confine tra avventura e mistero spesso si confonde, così che nel paradisiaco splendore degli scenari tropicali nulla è come sembra.
Inoltre non ci sarà il vostro master a salvarvi ;)
https://www.wallpaperbetter.com/wall...iddle-size.jpg

Lady Gwen 27-04-2021 22.25.07

Ma voi ci abbandonate così, per tutti questi giorni? :eek:
Va beh, speriamo di non incorrere nell'ira degli indigeni o di non annusare qualche fiore dal venefico profumo :rolleyes:

Anche se, in effetti, Gwen ha già qualcuno accanto a proteggerla, quindi poco male :smile_chicalazo:

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 28-04-2021 00.11.12

Attenta, lady Gwen... ho sentito dire che gli indigeni trovano intriganti le donne dai capelli rossi, visto che a quelle latitudini pare non ce ne siano molte... :silenced:

Lady Gwen 28-04-2021 02.22.51

Io però ho un paio di attenti e bellissimi occhi neri accanto, non c'è tanto di cui crucciarsi, quand'è così :smile_chicalazo:

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 03-05-2021 23.39.03

Che io sappia, milady, gli occhi neri non hanno mai salvato davvero una donna in pericolo ;)

Lady Gwen 03-05-2021 23.42.20

Solo perchè, evidentemente, quelli che avete visto voi non valevano il rischio :smile_chicalazo:

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 03-05-2021 23.49.39

Una donna vale sempre il rischio, milady.
Soprattutto se è quella amata ;)

Lady Gwen 03-05-2021 23.50.32

Lo stesso vale per i pirati dagli occhi neri, Milord :smile_chicalazo:

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 04-05-2021 00.16.08

Mi state dicendo che nel prossimo Gdr volete Minsk nel romantico ed avventuroso ruolo di cosaro, milady? :neutral_think:
Già vi ci vedo nella parte della capricciosa figlia del governatore di qualche esotica isola tra mandorli ed agrumi, rapita da quell'irriverente bucaniere dagli occhi neri :smile_lol:

Lady Gwen 04-05-2021 00.26.04

Siete davvero pessimo :neutral_stare:

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 19-01-2022 00.33.41

Tornare stanotte a Camelot è un pò come riaprire un vecchio laboratorio, tra fogli ingialliti, alambicchi, bottiglie con polverine colorate e progetti sospesi.
Sono stati giorni particolari quelli che mi hanno tenuto lontano da qui, vaghi e malinconici come il crepuscolo dell'ultimo giorno di vacanza prima di tornare a scuola.
Ma a breve tornerò, se Dio vorrà, per ricominciare.
Un colpo di pennello su una nuova tela.
Buonanotte, mio bel reame sospeso tra ricordi, sogni, giochi e desideri antichi.

Altea 19-01-2022 06.19.12

Mio Caro Dolce Amico,
Guardate la Luce delle fiaccole di Camelot, che siano la Luce che vi portino a nuova vita.
Vi dono una rosa bianca, la rosa degli Angeli.
La vita è un sogno, a volte i sogni si fermano..ma non fermatevi, ritornate a sognare e sperare..sempre.
Un bacio, Vostra Altea

Hastatus77 19-01-2022 13.32.38

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 156521)
Tornare stanotte a Camelot è un pò come riaprire un vecchio laboratorio, tra fogli ingialliti, alambicchi, bottiglie con polverine colorate e progetti sospesi.
Sono stati giorni particolari quelli che mi hanno tenuto lontano da qui, vaghi e malinconici come il crepuscolo dell'ultimo giorno di vacanza prima di tornare a scuola.
Ma a breve tornerò, se Dio vorrà, per ricominciare.
Un colpo di pennello su una nuova tela.
Buonanotte, mio bel reame sospeso tra ricordi, sogni, giochi e desideri antichi.

Buongiorno e bentornato.
C'è qualche problema particolare?

Guisgard 24-01-2022 21.47.32

Citazione:

Originalmente inviato da Altea (Messaggio 156522)
Mio Caro Dolce Amico,
Guardate la Luce delle fiaccole di Camelot, che siano la Luce che vi portino a nuova vita.
Vi dono una rosa bianca, la rosa degli Angeli.
La vita è un sogno, a volte i sogni si fermano..ma non fermatevi, ritornate a sognare e sperare..sempre.
Un bacio, Vostra Altea


Grazie, milady, per queste vostre parole.
Un poeta una volta scrise che "fino a quando un solo uomo continuerà a sognare allora il mondo intero non smetterà di farlo".
Grazie, milady.




Citazione:

Originalmente inviato da Hastatus77 (Messaggio 156523)
Buongiorno e bentornato.
C'è qualche problema particolare?


Diciamo, amico mio, che non sono stati giorni nè facili, nè belli.

zaffiro 28-01-2022 20.00.23

"Buonanotte, mio bel reame sospeso tra ricordi, sogni, giochi e desideri antichi."

Permettetemi di far mie queste Vostre parole, milord. Al meglio sanno esprimere le sensazioni del mio cuore nell'essere a Camelot.

Alle dame e ai cavalieri... lieta di salutarVi :violet::smile_wave_lady:

Altea 29-01-2022 23.53.36

Citazione:

Originalmente inviato da zaffiro (Messaggio 156525)
"Buonanotte, mio bel reame sospeso tra ricordi, sogni, giochi e desideri antichi."

Permettetemi di far mie queste Vostre parole, milord. Al meglio sanno esprimere le sensazioni del mio cuore nell'essere a Camelot.

Alle dame e ai cavalieri... lieta di salutarVi :violet::smile_wave_lady:

Grazie per i saluti, presumo le nostre strade si siano già incrociate a Camelot, ma non ricordo come e quando..spero sia un lieto ritorno

Guisgard 31-01-2022 02.34.28

Torno stanotte, dopo una lunga assenza, per riprendere i miei giri di ronda fra le stelle e le luci notturne di questo reame.
Fra i suoni della notte, il rintocco delle campane e i giochi di chiaroscuro nei vicoletti stretti e pittoreschi.
Costruiti così angusti, questi vicoletti, perchè un tempo pirati e briganti, perdendosi fra essi come in un dedalo di labirintici passaggi, non minacciassero gli abitanti della vecchia Camelot.
Luoghi romantici e familiari che stanotte, fra il sorgere di Orione e lo scintillio di Cassiopea, ritrovo nel mio solitario cammino di ronda.
Bentrovata, vecchia Camelot...



Citazione:

Originalmente inviato da zaffiro (Messaggio 156525)
"Buonanotte, mio bel reame sospeso tra ricordi, sogni, giochi e desideri antichi."

Permettetemi di far mie queste Vostre parole, milord. Al meglio sanno esprimere le sensazioni del mio cuore nell'essere a Camelot.

Alle dame e ai cavalieri... lieta di salutarVi :violet::smile_wave_lady:



Bentornata anche voi, lady Zaffiro, in questa notte senza nome, fra prosa di Luna e poesia di stelle.
Possa questo vostro ritorno a Camelot essere generoso di storie e di canti, in cui saper dare un nome a ogni desiderio.

Lady Gwen 31-01-2022 02.39.17

Non mi aggiro da un po' fra i cespugli fioriti di questo bel giardino, ma dal momento che Milord è di nuovo fra noi, voglio fare capolino per dargli il bentornato, nella speranza che il periodo che l'ha afflitto sia concluso :smile_chicalazo:
Bentornato, Milord :smile_chicalazo:

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Altea 31-01-2022 06.10.27

È l'Alba...stanotte, stranamente, il mio sonno era tranquillo e pieno di sogni antichi che riaffiovano.
Ad un tratto ho sentito un passo deciso sul selciato sotto la mia camera, aprii il bancone e una sagoma di un Cavaliere apparve, con un balzo salì sulle mura di cinta e il bel volto familiare fu rischiarato dalla pallida Luna che ormai cedeva il passo al Sole.
Le ultime stelle facevano brillare vividamente i suoi occhi azzurri e tormentati.
Sir Guisgard è tornato..a piedi nudi corsi verso quei bastioni e abbracciandolo dissi una sola parola "Bentornato"", la qual parola racchiudeva molti significati.

Guisgard 01-02-2022 00.41.18

Che fortuna tornare a Camelot e trovare il saluto non di una, ma di ben due dame :smile:
Mie care lady Gwen e lady Altea, questo cavaliere errante vi è grato dell'accoglienza dopo il suo lungo viaggio.
Ora lasciate che riprenda possesso del mio castello qui nel reame e affidi ai servi di governare il mio destriero, poi chissà che non possa raccontare un pò delle avventure svolte in questi giorni lontani da Camelot ;)
https://homepopcorn.fr/wp-content/up.../01/cheval.jpg

Lady Gwen 01-02-2022 00.52.08

Ascolto sempre volentieri le vostre storie, Milord, lo sapete :smile_chicalazo:

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Altea 01-02-2022 17.46.34

Mio Caro Sir Guisgard,
vedervi nuovamente nel Giardino è una gioia e ancor di più lo sarà leggere le vostre avventure, belle o brutte che siano..contornate da quel pizzico di carisma, magia e sogno che vi circonda.

Guisgard 02-02-2022 23.11.27

Troppo buone, mie care dame.
Vorrà dire che quando vorrete il mio castello sarà per voi aperto e come Tristano vi narrerò alcune delle mie gesta.
E chissà che a qualcuna di essa non potrete anche voi partecipare ;)

Lady Gwen 02-02-2022 23.26.34

Ah adesso la cosa si fa più interessante :smile_chicalazo:

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Altea 02-02-2022 23.41.19

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 156533)
Troppo buone, mie care dame.
Vorrà dire che quando vorrete il mio castello sarà per voi aperto e come Tristano vi narrerò alcune delle mie gesta.
E chissà che a qualcuna di essa non potrete anche voi partecipare ;)


Nulla di più bramo...partecipare a una delle vostre gesta! Eh si..sono curiosa pure io.

zaffiro 03-02-2022 17.36.41

Grazie per i saluti, presumo le nostre strade si siano già incrociate a Camelot, ma non ricordo come e quando..spero sia un lieto ritorno[/QUOTE]

Vi ringrazio, milady, per l'augurio, non siete in errore, ci siamo già incontrate una volta qui a Camelot, anche se fu per un tempo fugace, che sia lieta anche la vostra costante permanenza, motivo di gioia per tutti.

E grazie anche a voi, sir Guisgard.

:violet::smile_wave_lady:

Altea 03-02-2022 18.08.15

Grazie Lady Zaffiro, le vostre parole sono preziose come il nome che portate. Sono molto lieta di vedervi nel reame :smile:

zaffiro 14-02-2022 19.47.16

Salute a voi, dame e cavalieri, scriveva il poeta latino
"Quel che è perduto è perduto, è perduto.
I tuoi giorni di paradiso li hai avuti..."

Eh, sospiro al pensiero, tuttavia, vi auguro un buon San Valentino per un nuovo paradiso. Che sia a Camelot o altrove. :violet:

Altea 14-02-2022 20.12.54

Citazione:

Originalmente inviato da zaffiro (Messaggio 156554)
Salute a voi, dame e cavalieri, scriveva il poeta latino
"Quel che è perduto è perduto, è perduto.
I tuoi giorni di paradiso li hai avuti..."

Eh, sospiro al pensiero, tuttavia, vi auguro un buon San Valentino per un nuovo paradiso. Che sia a Camelot o altrove. :violet:

Lady Zaffiro..io penso niente è perso ma tutto sta in una nuova rinascita.
Grazie per gli auguri...San Valentino per me è Amore in generale. Buon San Valentino pure a voi...e al prossimo incontro :smile:

Guisgard 14-02-2022 23.49.39

E' il crepuscolo di un giorno speciale, ossia quello dedicato agli innamorati e messer Amore loro custode.
Ma chi, come me, conosce Amore sa bene che per lui tutti i giorni e tutte le notti sono dedicate al sentimento più grande del Creato e ai suoi protetti.
Ma in questo magico crepuscolo del giorno dormiente vi racconterò una vecchia storia, che in un pomeriggio di anni fa un aspirante cavaliere raccontò al suo amico maniscalco.
In questa storia un ragazzo, che aspirava a diventare cavaliere, partecipò a una giostra e quando, dopo averla vinta, si presentò a reclamare il suo premio, il borgomastro gli consegnò un ragazzino.
Era biondo, esile, dallo sguardo azzurro e il viso mesto.
Il borgomastro disse che il ragazzino era il suo nuovo servo.
Il giovane che sognava una spada, una corazza e un cavallo si ritrovò invece con un servo bambino.
Se lo portò a casa, lo sfamò e il piccolo gli raccontò la sua storia.
Era diventato povero quando suo Padre, per impartirgli una lezione, lo mandò via di casa con lo scopo di servire l'ultimo dei cavalieri.
Un compito perciò ingrato, ma che avrebbe dovuto insegnare molto al ragazzino.
Il giovane, in verità, ci restò male, visto che a conti fatti era lui a essere l'ultimo dei cavalieri.
Così, da quel giorno, per un anno intero, il giovane lavoro i campi della sua piccola casetta, aiutato, per quel che poteva, dal bambino.
Questi in verità, non fu mai trattato come un servo dal giovane, ma piuttosto come un amico.
L'anno, così, trascorse rapido e al suo scadere il bambino fu libero di tornare da suo Padre.
Il giorno dopo fu proclamata un gara importante, quella della caccia al Capricorno d'Oro.
Un animale che abitava quei boschi e che appariva all'inizio delle stagioni lievi.
Catturarlo però era impossibile, poiché qualunque arma, lancia, freccia o spada che fosse, sembrava non potergli recare alcun danno.
I migliori cacciatori e i bracconieri più abili della regione giunsero per catturare il Capricorno d'Oro, senza però riuscire in tale impresa.
Alla caccia partecipò anche il giovane, armato solo del suo arco, col quale cacciava i caprioli e le lepri.
Quando però fu nel bosco vide sbucare da un cespuglio un bellissimo adolescente.
Al momento il giovane non notò nulla di particolare in lui, ma quello lo abbracciò e lo salutò calorosamente.
Il giovane gli chiese se si fossero mai conosciuti prima e l'adolescente gli svelò di essere il bambino che lui aveva vinto alla giostra come servo, ma trattato poi come amico.
Il giovane restò basito, poiché in solo giorno il bambino era diventato un adolescente.
Com'era possibile tutto ciò?
L'adolescente spiegò che il suo miglior amico era il Tempo e nulla al mondo, dopo l'Amore, vale quanto l'amicizia.
E da amico, poiché come tale il giovane l'aveva sempre trattato, ora l'adolescente si sdebitava.
Gli donò così un arco meraviglioso, come nessun armaiolo avrebbe potuto fabbricare mai, insieme a un dardo tutto d'oro.
“Quando vedrai il Capricorno d'Oro, colpiscilo con questo dardo e l'incantesimo sarà spezzato.” Disse l'adolescente, per poi svanire nel bosco.
Un attimo dopo dalla vegetazione sbucò proprio il Capricorno d'Oro e il giovane subito mirò e scoccò la freccia d'oro.
Colpito il pieno, il Capricorno cominciò a correre e più correva, più una polvere d'oro iniziò a staccarsi dal suo corpo, fino a quando da questa incredibile metamorfosi apparve una bellissima ragazza dai capelli chiari.
Ella fu raggiunta dal giovane e raccontò di essere stata colpita dalla maledizione di una strega, poiché si era sempre rifiutata di credere al vero Amore.
E solo il dardo d'oro dell'arco di messere Amore avrebbe potuto rompere l'incanto.
Il giovane scoprì così che la giovane era la figlia di un gran conte, che l'aveva cercata a lungo.
Quando il giovane la riportò a casa, fu festa grande nel suo borgo e come premio, oltre a divenire cavaliere, sposò la ragazza dai capelli chiari.
La festa, dopo la cerimonia in chiesa, avvenne nel palazzo del conte, dove troneggiava una bellissima statua, raffigurante Amore che batteva il superbo Apollo.
E guardando il dipinto il giovane riconobbe nel volto di Amore il ragazzino divenuto poi adolescente
https://www.ilmattinodifoggia.it/res...?1474762538000

Destresya 15-02-2022 00.06.03

Scocca la mezzanotte eppure queste parole giungono a proposito.
Davvero un modo incantato di festeggiare il giorno dell'Amore, mio signore.
Una storia incantevole e ricca di significati, da portare nel cuore.

Altea 15-02-2022 06.15.24

Che bel risveglio e che Aurora dopo San Valentino, grazie mio caro dolce amico, per questo meraviglioso regalo. Il Giardino sta sbocciando delle rose più belle..a voi, dunque, la rossa più brillante come mio pegno.

Guisgard 04-03-2022 03.14.41

“Sei tu...” disse lei arrivando nella dolce penombra della sera, fra il riverbero delle lampade appese nel giardino e lievemente in balia della brezza che giungeva salata dalla spiaggia.
Avete mai visto quante stelle si possono vedere in una sera dopo l'ultimo temporale?
Quando il molo è caldo e deserto, con il mormorio placido di un mare piatto e oleoso, mentre le nudi si squarciano al giungere della Luna dormiente?
“Icarius...” lei ancora “... sei tu, vero?” Avanzando piano fra gli alti cedri, i tamarindi e il profumo di quelle strane piante che gli indigeni chiamano alberi del pane.
“Icarius...” lei con un filo di voce, forse spaventata dalla sagoma silenziosa e tenebrosa che immobile fissa la scia della Luna sulle onde lente.
Un attimo e quella sagoma si mosse, voltandosi verso di lei, con i suoi occhi azzurri e penetranti.
Gli stessi di Icarius, pensò lei, solo più accigliati e cupi.
“Icarius...” lei.
“Non sono Icarius.” Rispose lui, facendola bloccare.
Nei vecchi romanzi d'appendice, quando ogni puntata doveva finire lasciando quello strano sapore in bocca, frutto dell'impazienza e della voglia di perdersi fra le pagine, accade sempre qualcosa a questo punto.
Avete mai letto uno di quei vecchi romanzi?
Quando cercare di conquistare lei era la sola cosa importante per lui?
Più del mondo intero forse.
Avete mai pensato di salvare il mondo intero?
A volte conquistare lei è più difficile che salvare tutto il mondo.
Lei si bloccò di colpo e guardò quegli occhi azzurri ora diventati misteriosi.
A un tratto un battito d'ali la fece scuotere e lei lanciò un gridolino per lo spavento.
La gabbianella, di un cobalto né chiaro e né scuro, si librò silenziosa nell'aria della sera, svolazzando fra le lampade colorate e il tintinnio dei campanellini.
Lei tornò a cercare la misteriosa sagoma e quel suo sguardo enigmatico, ma non vide nessuno.
Un istante e il suono lento di un'ocarina accarezzò l'aria dei tropici.
Un istante soltanto, poi solo il fruscio della brezza fra gli alberi e il lento mormorio delle onde sulla spiaggia salata.
In lontananza un lampo illuminò l'orizzonte, dove stavano naufragando le ultime nubi di quella formidabile tempesta che aveva isolato l'intera costa per un giorno e mezzo.
“Ehi.” Disse Icarius arrivando dall'altra parte del giardino.
“Dov'eri?” Lei indispettita per lo spavento e per quel senso di mistero che sembrava attraversare la sera. “Ti ho cercato per un'ora!” Seccata.
“Ecco...” ridacchiando Icarius “... sai... beh... c'erano quei tuoni... quei fulmini... e poi il monsone... insomma... mi ero spaventato, ecco...” massaggiandosi il viso e sorridendo un po' imbarazzato.
“Che fifone sei, Icarius!” Esclamò lei. “Fra le tue paure e le tue fisime non so quando la smetterai!” Sbuffò. “Ma...”
“Cosa?”
“Da quanto sei qui?”
“Una mezz'oretta...” Icarius “... perchè?”
“E... non hai visto o sentito nulla?”
“Gli ultimi tuoni e qualche fulmine mentre la tempesta si spostava sull'orizzonte.”
“Intendo dire... se hai visto o sentito qualcuno.” Lei a lui.
“No, nessuno...” fissandola Icarius “... perchè? Aspetta... non dirmi che c'era qualcuno... forse un indigeno... o magari qualche contrabbandiere... o peggio un pirata...” allarmato lui “... ho sentito cosa raccontano i pescatori... e poi anche all'albergo... qui è pieno di predoni e canaglie che vivono su barche nascosti in queste acque...”
“Ma smettila!” Lo zittì lei. “Sempre il solito! Ma non crescerai mai?” Stizzita lei. “Su, torniamo all'albergo, comincia a essere umido...” lei massaggiandosi le braccia.
“Si, andiamo.” Annuì Icarius.
Per un attimo lei guardò gli occhi di lui e ripensò al misterioso sguardo della figura nel buio.
Erano uguali, così simili eppure ora così distanti.
“Ieri ho sentito che alcuni hanno visto una stella cadente...” lei mentre con lui tornavano all'albergo “... era luminosa e grande... un attimo, ha attraversato il cielo e poi è svanita oltre il promontorio.”
“Peccato, avrei voluto esprimere un desiderio!” Rammaricato Icarius. “Chi l'ha vista?”
“Boh... pare un cliente e alcuni camerieri dell'albergo...” spiegò lei “... guardavano il cielo perchè un canto indigeno profetizzava dell'arrivo di una stella dal cielo... sai che gli indigeni danno un nome alle stelle sono se cadono dal cielo?”
“Si?” Incuriosito Icarius.
“Si... solo quando viaggiano meritano un nome secondo gli indigeni...”
“Che sciocchezze!” Ridendo lui. “Le stelle non sono fisse ma si spostano insieme al resto del cosmo!” Divertito. “E e stelle cadenti non sono stelle ma corpi celesti che si incendiano al contatto con l'atmosfera terrestre!”
“Grazie di aver fatto passare ogni poesia...” scuotendo il capo lei “... su, torniamo in albergo, sono stanca...”
“Che ho detto di male?” Stupito lui.
“Nulla nulla...” indisposta lei “... tu e i tuoi amici, che veneri come esperti di ogni cosa, avete la capacità di farmi innervosire...”
“Dai, era per dire.” Sghignazzando Icarius. “Su, prometto rispetterò le tradizioni dei detti indigeni.” Con fare solenne lui.
“Lascia perdere.” Lei nervosa.
“Dimmi... che nome avevano dato gli indigeni a quella stella?”
“No.”
“Dai...” insistendo Icarius.
“Uffa...” esasperata lei.
“Ti prego...”
“Va bene... il nome era Guisgard.”
“Guisgard?” Ripetè lui. “Che nome strano...”
“E' la lingua indigena... significa messaggero.” Lei camminando accanto a lui. “Su, ecco l'albergo. Qui sarai al sicuro e non avrai più paura dei tuoni.” Ridendo lei. “E immagino correrai dai tuoi amici a giocare a carte o ai dadi.” Prendendolo in giro.
Lui la guardò con un vago sorriso, senza che lei se ne accorgesse, per poi fissare la Luna dei tropici in modo enigmatico.
Avete mai provato a parlare alla Luna?
In notti come queste potrebbe anche rispondervi.
Poiché abbiate il cuore per saperla ascoltare.
Ma sono certo che Camelot sa ascoltare la voce della Luna...

https://2.bp.blogspot.com/-FUX2Fuvse...film-Marin.jpg

Altea 04-03-2022 06.17.18

Milord, svegliarsi all'alba e trovare un vostro racconto significa che il sogno ancora continua.
Questo racconto mi ha molto affascinato..quanti misteri..gli stessi misteri celati negli occhi di Icarius e la sfuggente stella Guisgard. La spiaggia era proprio misteriosa stasera, ho cercato il lato romantico di Icarius.

Destresya 06-03-2022 22.41.38

Non so perché, ma ho sempre trovato incredibilmente romantici i battibecchi tra innamorati.
Quelli che fanno immaginare di ritrovarsi a invecchiare insieme e che si sarà lì a battibeccare sulle stesse cose.
Perché solo chi amiamo ha la capacità di farci innervosire così.
Ma è tutta scena, in realtà, perché gli innamorati non sono mai lontani, non temono né il tempo né lo spazio.
E forse tutta la vita è un po' come quei romanzi d'appendice, e conquistare lei ogni giorno anche dopo anni è davvero la sfida più difficile.
Una sfida che una stella cadente così speciale, con un nome così unico, può svelare.
Stelle come quelle, così come quegli occhi nella notte, sono di certo rare e preziose.
Ma solo chi sa conoscere e scorgere oltre le maschere il vero cuore da amare.
Grazie per questo bellissimo frammento rubato alla notte.

Guisgard 14-03-2022 03.38.01

Lezione 1...
Quel giorno lui non andò a scuola.
Lei guardò il banco vuoto per tutta la mattina, tra l'ora di storia, fino a quella di matematica.
Era una bella giornata di Sole e dalle ampie finestre dell'aula la luce sfolgorava e fissare fuori, nel cortile e poi nel giardino dell'istituto, faceva solo venire una gran voglia di correre via, giocare e passare il tempo all'aria aperta.
Quando la campanella suonò per la fine delle lezione parve essere una liberazione.
Li uscì dalla scuola con alcune amiche, ma non aveva voglia di fare con loro la strada verso casa.
Chiacchieravano di tutto e di nulla e forse a lei semplicemente non andava di parlare.
Trovò una scusa, le parve una buona idea, una bella trovata e così ebbe modo, con una bugia, di lasciare le amiche e imboccare un vicoletto per continuare da sola il tragitto.
Ma non verso casa.
Lezione 2...
Camminava tra gli olmi che fiancheggiavano la strada, passando davanti alle vetrine e gettando sguardi distratti sulla sua immagine riflessa sui vetri.
Pian piano arrivò in periferia, davanti a quella vecchia officina abbandonata e piena di ferri vecchi, di attrezzature ormai in disuso e macchinari fermi da tempo.
La saracinesca era quasi tutta abbassata, in modo che un ragazzino potesse passarci sotto ed entrare nell'officina.
Lei arrivò davanti all'officina, si abbassò e a gattoni entrò.
Lui era lì, con diversi aggeggi in mano, come rapito tra ciò che la sua fantasia si prometteva di fare e quei giochi che prendevano forma davanti ai suoi occhi sognanti.
“Ehi...” disse lei.
Li si voltò di scatto.
“Ehilà.” Fissandola.
“Oggi mancavi solo tu a scuola...”
“Si?”
“Si... c'erano tutti... abbiamo presentato le autorizzazioni per la gita...”
“Deto così sembra fantastico.” Lui continuando a montare dei pezzi meccanici arrugginiti.
“Non lo è?”
“Non so, io non c'ero...”
“Si, lo so...”
“Sto bene senza altri intorno.”
“Anche senza di me?” Lei di getto.
Lui si fermò e la guardò.
“Tu andrai a quella gita?”
“Credo di si...”
“Allora sarai in buona compagnia.” Lui tornando a concentrarsi su quei pezzi meccanici.
“Che pensi?”
“Riguardo a cosa?”
“Non so...”
“Niente di particolare.”
“Che fai?” Domandò lei.
“Mi costruisco un'armatura.”
“Un'armatura?”
“Si.”
“Come un cavaliere?”
“Forse... o come un robot.”
“Perchè?”
“Perchè i robot non hanno sentimenti, non pensano a nulla e fanno solo ciò per cui sono stati costruiti.”
“E cosa farai quando avrai la tua armatura?”
“Alla fine nulla...” mormorò lui “... credo che alla fine sarà solo un grosso giocattolo...” facendo cadere a terra la chiave inglese “... quando ci sarà la gita?”
“Domani sarà l'ultimo giorno di scuola” rispose lei “e dopodomani partiremo. E tu?”
“Io cosa?”
“Tu cosa farai questa Estate?”
“Non mi è mai piaciuta l'Estate...” lui a lei “... tutto è di passaggio... i turisti, i costumi, le angurie e persino gli amori... odio tutto ciò che non dura per sempre...”
“Io devo tornare a casa...”
“Ok.” Annuì lui.
“Tu?”
“Io cosa?”
“Resterai ancora qui?”
“Si, devo finire l'armatura.”
“Poi la vedrò?”
“L'Estate durerà abbastanza?” Fissandola negli occhi.
Lezione 3...
Quella mattina la redazione era più caotica del solito.
C'era un via vai tra stagiste, inservienti e cronisti, come se tutti avessero qualcosa da fare e nel farla si pestavano i piedi a vicenda.
Ma soprattutto quella mattina il direttore era più di cattivo umore de solito.
Certo, tutti ormai in redazione erano abituati al suo essere lunatico, al suo cambiare idea e opinione come il vento, senza dimenticare i suoi sarcastici scatti d'ira, in cui si rivelava essere poco sensibile e persino sessista.
“Il direttore è ancora di umore nero...” una delle stagiste a lei “... speriamo migliori durante il giorno perchè è già insopportabile...” sbuffando.
Lei rise.
“Ah, dimenticavo...” la stagista tirando fuori dei fogli “... il direttore vuole un articolo su questo... è ormai sulla bocca di tutti...”
“Mostro misterioso terrorizza la città...” lei leggendo il titolo su quei fogli “... ah, il giustiziere...”
“Il fanatico direi.” Ironica la stagista “...secondo il direttore è un egocentrico, un mitomane, insomma una sorta di vigilantes che potrebbe un giorno diventare pericoloso per tutta la città.”
“Perchè mostro?” Lei guardando quei fogli.
“Beh, le poche descrizioni che ci sono parlano di... parole testuali... una creatura che appare di notte, forse uno spettro o magari un demone...”
“Che sciocchezze!” Esclamò lei. “Beh, raccoglierò informazioni e ci farò un articolo.”
“Figurati, pare che un teppista gli abbia persino sparato, senza neanche scalfirlo.” Avvicinandosi la stagista. “Che abbia poteri soprannaturali?” Teatrale.
“Dai, scema!” Lei, per poi ridere, seguita dalla divertita stagista.
“Non parlare mai di poteri paranormali!” Ridendo la stagista. “Secondo il direttore è solo un trucco per simulare l'invulnerabilità e spaventare i criminali! Infatti per il direttore quel tipo indossa una sorta di armatura che lo protegge dai proiettili!”
“Un'armatura?” Lei smettendo di ridere.
“Si, come quella di un cavaliere!” Ridendo ancora la stagista.
“O... come un robot...” mormorò lei, pensierosa “... senti, dì al direttore che prendo io l'articolo, ok? Raccoglierò informazioni e lo scriverò. Roba da prima pagina, da premio Afrulizer!”
“Wow! Non ti facevo così motivata!” Sorpresa la stagista.
“Beh... mi piace svelare i misteri!” Facendole l'occhiolino lei.
“Beh, ti consiglio di cominciare subito allora” andando via la stagista “visto che il nostro misterioso giustiziere potrebbe finire in un agguato di qualche criminale e non durare molto.”
“No...” lei ponendo i fogli nella sua borsa “... non sarà come l'Estate... durerà...” sottovoce lei, abbandonandosi a vecchi ricordi di scuola.
https://pbs.twimg.com/media/BuZH4oWCUAAz5Lm.jpg

Altea 15-03-2022 18.34.07

Ieri mattino mi sono svegliata e ho letto nel Giardino questo singolare racconto e come Lei...dopo molti anni...abbia riconosciuto il suo Amico o forse Amore.
L' Estate cosi allegra ma anche malinconica...chissà chi era mai quel giustiziere, mi avete incuriosita milord.

Guisgard 06-04-2022 03.51.59

Uno dei collegi più antichi e rinomati della città di Los Archoras è il “San Giuseppe della Sacra Famiglia”, che prende nome dalla chiesa di San Giuseppe intorno alla quale venne costruito secoli fa. Fondatrice fu la Badessa Roberia, personaggio ormai entrato nella leggenda e circondato da un alone quasi mitico. Teologa, missionaria e avventuriera, la Badessa Roberia girò in lungo e in largo attraverso terre in gran parte sconosciute per anni, ritirandosi a Los Archoras solo in età avanzata, legandosi subito ai Duchi Taddeidi e godendo di privilegi ecclesiastici particolari. Come detto molte furono le leggende intorno alla figura della badessa, la più celebre delle quali riguarda il denaro con cui costruì il collegio di San Giuseppe. La badessa infatti non aveva fondi al suo arrivo a Los Archoras, nonostante ciò però riuscì a far erigere la scuola in poco tempo, abbellendola con un vasto cortile e un giardino pensile, oltre che rivestire la chiesa con preziosi marmi policromi. Da dove provenivano le grosse risorse con le quali la Badessa Roberia costruì la monumentale scuola? Nel corso dei secoli si sono fatte varie ipotesi, come quella secondo la quale furono i Taddeidi a finanziare la costruzione, anche se all'epoca in cui risale la scuola i duchi non erano ancora signori di Capomazda. Si è pensato allora a qualche donazione ricevuta dalla badessa durante i suoi viaggi, ma ella amava più frequentare i poveri che i ricchi signori. Altri invece avanzano ipotesi più fantasiose, come quella in cui la furba badessa avrebbe ingannato il diavolo in persona, spingendolo a costruire la scuola in cambio della prima anima a varcare la sua soglia, per far poi entrare un cane prima di qualsiasi persona. Ma sono teorie fantasiose. Dove dunque la Badessa Roberia trovò le risorse per una simile costruzione?

“Ehi, aspetta...” disse la ragazzina dal caschetto nero, stanca di correre “... abbiamo fatto le scale di corsa... ma perchè mi hai portato qui sulla torre?” Fissando il ragazzino dagli occhi azzurri che le stava davanti.
“Volevo farti vedere una cosa...”
“Ma non è l'ora della ricreazione” lei perplessa “e se le suore ci trovano qui saranno guai!”
“Sta calma, nessuno ci scoprirà.” Lui facendole l'occhiolino. “Hai visto che panorama si vede da quassù? Con un solo sguardo si può abbracciare buona parte della città e il Sole tramontando rende i vicoletti immersi fra colori tutti diversi, come fosse un labirinto.”
“Si, è molto bello da quassù...” mormorò lei.
“Sai chi fu l'eroe del labirinto più famoso?”
“Chi?”
“Teseo... entrò nel labirinto di Cnosso, dal quale nessuno poteva uscirne, neppure il mostruoso Minotauro rinchiuso fra i suoi cunicoli e le sue botole...” raccontò lui fissando il Sole calante sulla città “... ogni hanno Atene doveva offrire come tributo 9 bambini e 9 bambine per sfamare il Minotauro.”
“Che cosa orribile!” Esclamò lei.
“Teseo arrivò a Cnosso e aiutato da Arianna entrò nel labirinto, uccise il mostro e portò in salva i bambini e le bambine.”
“E sposò Arianna?” Chiese lei.
“No, lei sposò il dio Dioniso.” Rispose lui. “Vieni, è ora...” prendendola per mano e portandola verso i muri della torre.
“Ehi, dove andiamo?” Lei tirata da lui.
“Guarda!” Indicando i muri lui, che grazie alla luce del tramonto iniziavano a brillare di infiniti riverberi, a scintillare di riflessi senza fine e a emanare balenii che parevano voler gareggiare con l'ultima luce del Sole dormiente.
“E' incredibile...” ammirata lei “... io... non avevo mai visto nulla di simile... cosa hanno questi muri che li rende così meravigliosi?”
“Dietro i mattoni, all'interno della calce solidificata le suore hanno nascosto un tesoro...” lui guardando lei negli occhi.
“Un tesoro?”
“Si.” Annuì lui.
“Che tesoro?”
“Un tesoro che proviene da lontano, di cui nessuno sa nulla.” Svelò lui. “Un tesoro formato da ciò che restò di quello usato per costruire questa scuola.”
“Tu come fai a saperlo?”
“Lo so.”
“Come?”
“Perchè io diventerò l'uomo più ricco del mondo, come lo furono il re Salomone, il Prete Gianni e il barbaro Alarico che fuggì con tutti i tesori di Roma.” Con una luce negli occhi lui.
“E come?” Lei ammaliata. “Vorresti rompere questi muri e rubare il tesoro delle suore? Finiresti all'Inferno!”
“No, ma cercherò e troverò ciò che resta di questo tesoro.”
“Ciò che resta?”
“Si...” sicuro lui “... in questi muri c'è solo una parte delle pietre preziose che la Badessa Roberia portò dal suo ultimo viaggio. Io voglio cercare il luogo in cui la badessa le prelevò per poi portarle qui a Los Archoras.”
“Di che luogo parli?”
“Delle Miniere di San Giuseppe, dove si trovano le pietre più preziose del mondo.” Svelò lui con occhi sognanti, come se fosse un eroe di un romanzo d'avventura.
“Si...” piano lei, stringendosi nelle spalle, per il fresco dell'imminente sera “... vedo i tuoi occhi e so che troverai quelle miniere... ma...” esitò “... non le troverai per me...”
“Non vuoi essere una principessa?”
“Si, ma credo che tu troverai per un'altra il tuo tesoro...” sorridendo piano lei, malinconica “... e io sarò come Arianna...” accarezzandogli il viso, con uno sguardo triste.
Lui la guardò, ma in quel momento arrivò una suora, che richiamò i 2 ragazzini e li riportò giù, nella mensa.
Il Sole era ormai tramontato e le preziose pietre incastonate nei muri della scuola di San Giuseppe brillavano ora di una luce diversa, soffusa e magica, quasi a riflettere sulla terra lo scintillio eterno delle stelle nel cielo.

https://www.gem-tech.org/wp-content/...mme-Colore.jpg

Altea 07-04-2022 17.36.10

Una storia davvero intrigante ed interessante...direi anche una ottima trama per un Gdr...grazie per questo prezioso racconto.

Guisgard 07-04-2022 17.40.32

Chissà, lady Altea, forse davvero questa vecchia storia, dimenticata fra le vecchie pagine di un pomeriggio lontano d'infanzia, un giorno potrà trasformarsi in un Gdr e svelare così quel prezioso segreto... ;)


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 09.42.35.

Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli
Creative Commons License