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"Si, quest'isola deve essere di rigine vulcanica..." disse Elv a Gwen, mentre l'aria in quel punto era irrespirabile a tratti.
All'improvviso Gwen notò un'ombra fra le lingue di vapore che si alzavano dal suolo. Intanto, sulla spiaggia, Pilo aveva premuto il pulsante di quel telecomando e un istante dopo delle figure erano emerse dalla vegetazione. Best e Destresya notarono la stranezza del loro aspetto. Avevano la pelle ed i capelli bianchissimi, i lineamenti piatti, quasi inesistenti, occhi scuri e senza pupille che riflettevano in modo bizzarro la luce del Sole, mentre i loro arti apparivano sottili al punto da rendere la loro andatura grottesca. Sembravano persone afflitte da profonde deformazioni. |
Notai ad un tratto un'ombra, fra i getti di vapore.
Nonostante tutto, non potevo averla immaginata, doveva per forza essere lì. "Guarda, c'è qualcuno là in fondo" indicando ad Elv il punto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv, a quelle parole di Gwen, si voltò di scatto.
Videro uno degli strani abitanti dell'isola che li fissava. "Resta accanto a me..." lo zio a sua nipote, cercando la sua mano. "La legge..." mormorò l'altro con la sua voce piatta "... la legge è lui... non magerai carne... è la legge..." |
Quegli esseri si avvicinarono sempre di più, ma che cos'erano?
Chi erano? Sembravano uomini deformi e sembravano comandati dal telecomando di Pico. In che posto eravamo finiti? Mi ritrovai a scambiarmi un'occhiata con Best. Poverino, chissà anche lui che cosa pensava, su dove fosse capitato. "Signor Pico, posso chiederle chi sono queste person?" incuriosita. Dopotutto, che diamine, mi sembrava una domanda legittima. Sembravano usciti da qualche film dell'orrore!! |
Seguendo i suggerimenti dell’uomo, restammo in attesa ad osservare gli indigeni richiudere la porta. I loro canti si dispersero nell’aria e sarebbe anche stato affascinante ascoltarli, se non fosse stato per un rumore proveniente alle mie spalle.
Con uno scatto afferrai la pistola e la puntai in direzione del rumore. |
Era uno degli abitanti dell'isola.
Mi strinsi al braccio di Elv, tenendo stretta la sua mano ed ascoltai le solite parole. "Allora ci perseguitano..." commentai "Meglio tornare indietro..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sono gli abitanti dell'isola, dottoressa." Disse Pico a Destresya, mentre Best fissava disgustato quegli strani uomini.
"Andiamo." Pico rivolto a quelli. "Prego, seguitemi." A Best e a Destresya. Intanto, in un'altra parte dell'isola, Gwen ed Elv erano davanti a quello strano uomo, con lei tutta stretta a suo zio. "Che legge?" Chiese Elv. "La legge... lui lo dice." L'altro. "Come ti chiami?" Elv. L'altro non rispose, ma si voltò per andare via, però guardando i 2, come ad invitarli a seguirlo. Nello stesso istante, ma sul lato opposto dell'isola, Queennie voltandosi vide uno di quegli indigeni alle loro spalle. "Sta calma..." disse piano Gobbo alla ragazza "... niente mosse avventate... e abbassa il revolver..." fissando l'ndigeno. https://www.oggiintv.eu/img/programmi/20/1283_l.jpg |
Un indigeno, uno degli abitanti dell’isola, ci aveva scoperti ed era vicino a noi.
Non lo persi di vista, ignorando completamente le parole di Gobbo. “Scordatelo, sono pronta ad aprirgli un buco in testa qualora ci provasse ad attaccare.” dissi non nascondendo un certo timore. |
La risposta dell'indigeno non fu molto d'aiuto.
Dopo, però, mentre stava per andar via, vidi che si voltava verso di noi, come per invitarci ad andare con lui. "Dovremmo seguirlo?" dissi ad Elv "È... È già buio, non so quanto sia saggio..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gli indigeni, certo, accidenti che belli che erano.
"Sono arrivati a un suo comando, pensavo fossero dei robot!" ridacchiai. Ma solo perché ero nervosa, in realtà non c'era niente da ridere. Niente di niente. Che diavolo ci facevano quelle creature? "Come mai sono così... particolari?" chiesi. |
"Bella idea..." disse a bassa voce e sarcastico Gobbo a Queennie "... così un attimo dopo migliaia di indigeni ci assaliranno... e poi? Io finirei probabilmente decapitato e poi mangiato... mentre tu, saresti prima stuprata in massa e poi mangiata come me..." fissando l'indigeno.
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“Chi ti dice che non faranno la stessa cosa anche non facendo nulla?” domandai esasperata, cercando di tenere d’occhio l’indigeno.
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"E' la nostra unica possibilità..." disse Gobbo a Queennie "... quindi se non sei interessata ad un'orgia ai tropici ti conviene abbassare il revolver..." cercando di restare calmo, mentre l'indigeno li fissava.
Nel frattempo, nella zona di zolfo e fumo, Gwen ed Elv fissavano lo strano uomo che andava via. "Si, seguiamolo..." Elv prendendo sua nipote per mano. Così lo seguirono attraverso un mare di bambù che si richiudevano dietro di loro, fino ad arrivare ad una zona rocciosa, dove c'era una caverna. Lì entrò l'uomo e i 2 lo seguirono. Una volta nell'antro videro altri come lui, tutti grotteschi e deformi e nell'aria una puzza pestilenziale che causava vomito. Intanto, in un'altro punto dell'isola, Best e Destresya erano con Pico e con quegli uomini bizzarri. "Lo saprà presto, dottoressa." Pico a lei. "Seguitemi." Ai 2. |
Lo guardai dubbiosa, mentre prendeva la mia mano e lo seguivo.
Non ero affatto sicura che fosse una buona idea, anzi di sicuro non lo era per niente. Vedevo le alte canne di bambù chiudersi dietro di noi, come un brutto presagio che speravo di non dover considerare. Alla fine, arrivammo ad una caverna. Entrammo dopo di lui e quell'odore quasi mi rivoltava lo stomaco. "L'aria è irrespirabile, qua dentro..." dissi ad Elv, tossendo e vedendo che c'erano altri come quell'indigeno. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Che aria misteriosa che aveva, cioè... più del solito intendo.
Scambiai nuovamente un'occhiata con Best, lievemente spaesata. Ma anche curiosa, dovevo ammetterlo. "Non vedo l'ora!" risposi, sarcastica. E seguii Pico dove mi indicava. |
In quella caverna c'era un tanfo insopportabile, un misto di escrementi, di vomito, di sudore, formando un'aria pestileziale.
Nessun essere umano poteva vivere lì dentro. "La legge..." disse uno di quelli, mentre tutti fissavano Gwen ed Elv. "La legge la legge." Un altro di quei bizzarri uomni. Nel frattempo, in un'altra zona dell'isola, Best e Destresya seguivano Pico e quegli stranissimi individui. "Danno repulsione..." sottovoce Best a Destresya. Attraverso uno stretto sentiero fra palme prima e felci gigantesche poi, arrivarono infine ad alcuni capanni. Allora una ragazza, dai lunghi capelli bianchi e la pelle del medesimo colore, andò in contro all'uomo. "Salute, Nova." Pico alla bizzarra ragazza, per poi cominciare a togliersi le bende finalmete dal viso. |
"Sì, sono inquietanti!" sussurrai a Best accanto a me.
Continuai a seguire Pico sempre più immerso in questo strano mondo popolato da esseri ancora più strani. Ma decisamente più strani. Finché non arrivò una ragazza dai lunghi capelli bianchi. Lei sembrava anche di una sua stranissima bellezza. Molto strana. Sì, molto. Però ecco, sembrava diversa. Nova si chiamava. Ma poi Pico iniziò a togliersi le bende! Accidenti, stava sucedendo davvero? Ero curiosissima! |
Era insostenibile, nessun essere umano poteva concepire di vivere qui dentro.
Non osavo nemmeno immaginare cosa producesse quel tanto così pestilenziale. Per di più, quegli uomini continuavano a fissarci ed a sussurrare quelle parole. "Elv, andiamo via . Non voglio stare ancora qua dentro" dissi con un filo di voce, tirandolo via da quel posto atroce. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Abbassare l’arma mi sembrò una totale sciocchezza ma, volendo dare fiducia a Gobbo, lo assecondai. Non rinfoderai la pistola, e la tenni a portata di mano pronta a scattare.
“Bene... e ora che facciamo?” |
Lo ascoltai attentamente e pensierosa per poi sedermi di scatto..."Perché ami una donna segretamente e non lo puoi dire?" scrutando il suo volto dove gli azzurri occhi spiccavano sotto il sole accecante "Da dove vengo io gli uomini cantano sotto i balconi le serenate, dedicano lettere e poesie segrete..e se io fossi promessa sposa di un altro?". Già io ero promessa sposa di Guisgard e fino a poco tempo fa avevo un tiepido barlume di diventarlo...e se fossi tornata al mio posto?
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L'aria era irrespirabile.
Per Gwen ed Elv era quasi impossibile non tossire, mentre la nausea per quel fetore insopportabile era sempre più forte. Quegli individui, dalla pelle bianca come il latte, i volti inespressivi e gli occhi senza pupille sembravano vivere come animali in quella grotta. Continuavano a ripetere quelle parole apparentemente senza senso, come fossero scimmie ammaestrate senza sapere bene ciò che facevano. “Si, andiamocene...” disse piano Elv a Gwen. “La legge...” uno di quelli facendo un passo in avanti “... non berrai sangue, né mangerai carne... lui lo dice.” Fissando zio e nipote negli occhi. Un attimo dopo 2 figure apparvero sull'ingresso dell'antro, proiettando le loro ombre fino nel fondo di quel luogo. Erano Barber e Ludwing. Il primo impugnava una frusta, il secondo un revolver. Queennie, pur non fidandosi, abbassò la pistola come consigliato da Gobbo. L'indigeno dalla pelle scura, rivestito di arcani tatuaggi e un gonnellino di pelle da cui pendeva un lungo coltello di arenaria fusa e perfettamente liscia. “Evitiamo di fissarlo negli occhi...” disse sottovoce Gobbo a Quennie “... potrebbe credere di essere sfidato...” “Chi essere voi?” Chiese l'indigeno. “Parla la nostra lingua...” mormorò stupito Gobbo. Milo ed Altea erano al fresco tepore dell'ombra di quella palma. Dal mare, oltre al mormorio melodico delle piatte onde che schiumavano lente sulla sabbia sottile, giungeva lieve la brezza salmastra, intrisa di esotico profumi di fiori ignoti agli uomini del continente. “Sai...” disse lui a lei appoggiando la testa contro il tronco della palma “... non so... ma appena ti ho vista ho pensato che tu fossi sposata... si, di un altro uomo... ma ho anche avuto la netta sensanzione che tu fossi insoddisfatta, forse persino infelice...” guardandola negli occhi. Pico si tolse le bende e poi le passò a Nova, che le prese e offrì poi all'uomo un asciugamano. Pico mostrò così il suo volto a Best e a Destresya. Era un uomo dal viso tondo, lo sguardo astuto e sottile, i lineamenti non particolarmente espressivi ed una bocca che ad ogni parola lo portava ad abbassare gli angoli. “Eccoci.” Disse rivolto ai 2. https://i.pinimg.com/originals/99/f3...3e8602039e.jpg |
Era l'esperienza peggiore della mia vita, quasi quanto il nostro naufragio.
Era una permanenza atroce, la nostra in quella caverna. Davvero atroce. Quegli indigeni continuavano a ripetere quelle parole assurde senza di sicuro comprenderne il significato, come noi del resto. Stavamo per andar via, quando sobbalzai e strinsi forte la mano di Elv. Erano Ludwig e Barber, uno con un revolver e l'altro con una frusta, addirittura. Sapevo che non dovevamo venire qui, ma ciò che mi venne più spontaneo fare fu guardare gli occhi di Ludwig, quasi chiedendo silenziosamente di quale folle progetto si trattasse. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non dovevate aggirarvi da soli per l'isola." Disse con tono secco Barber a Gwen e ad Elv. "Ora mi avete messo in una situazione assai spiacevole."
Ludwing invece guardava Gwen con uno sguardo incerto, quasi di biasimo, rimprovero, come chi vorrebbe fare qualcosa nonostante le mani legate. A quel punto Elv prese sua nipote per mano e poi si lanciò, con gesto rapido ed improvviso, contro i 2 sull'ingresso della caverna. Lì spinse via e poi corse via con la ragazza. Subito allora Barber, Ludwing e quegli strani individui si lanciarono al loro inseguimento. |
Ignorai ciò che disse Barber, anche se aveva ragione, perchè ero impegnata a decifrare lo sguardo di Ludwig.
Non sapevo bene cosa avrei dovuto leggerci dentro. Ero certa che avrebbe voluto fare qualcosa, ma non poteva e avrei voluto che si liberasse da quel giogo che lo bloccava. Improvvisamente, mi sentii letteralmente trascinata da Elv, che scappò dalla caverna con me al seguito. Sentii che tutti si lanciavano al nostro inseguimento. "Splendido, cosa facciamo ora? Ci nascondiamo Nella foresta di un'isola che non conosciamo?" urlai esasperata e sarcastica ad Elv, benché non fossi esattamente dell'umore per fare ironia, ma era chiaro che la domanda sorgesse spontanea. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Risparmia il fiato..." disse Elv correndo, trascinandosi dietro Gwen "... e corri più in fretta che puoi..."
Correvano veloci fra cespugli folti, sul terreno fangoso e insidioso, circondati da alberi dai tronchi giganteschi e rami cheintrecciandosioscuravano il Sole in più punti. Alle loro spalle sentivano le urla di Barber e degli strani individui che li inseguivano. Zio e nipote correvano col fiato sempre più corto ed il sudore che rendeva zuppi i loro abiti. Ad un tratto, dopo un muro di rampicanti e canne di bambù dalle dimensioni gigantasche, Gwen ed Elv si ritrovarono in una spiaggetta stretta. https://image.freepik.com/premium-ph..._107467-73.jpg |
Avrei avuto voglia di prenderlo a schiaffi.
Se non ci fossimo allontanati così tanto, non avremmo rischiato tutto questo. Eravamo su un'isola, potevamo nasconderci quanto voleva, ma non sarebbe durata per sempre. Oltrepassammo una muraglia di canne di bambù e chissà quale altra strana vegetazione, che mi fu impossibile distinguere in quella corsa forsennata col giorno morente, per ritrovarci subito dopo in una spiaggetta isolata e apparentemente sicura. Almeno per ora. Mi fermai piegandomi su me stessa e reggendomi il fianco, mentre prendevo fiato per la corsa atroce fino a lì. Sentivo i vestiti tirare per il sudore, li avevo praticamente attaccati addosso ed era una sensazione fastidiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Eravamo lì, stava per succedere!
Finalmente avrei scoperto chi si nascondeva dietro quelle bende. Barber come sospettava Roan? Un super criminale? Qualcuno di sfigurato? Ora, è più che logico che la mia sorpresa fu ancora più forte nell'apprendere che si trattava di un uomo piuttosto ordinario. E a quel punto, la mia curiosità era alle stelle. "Beh, credo che lei ci debba una spiegazione, signor Pico, non crede?" guardandolo incuriosita. |
Abbassai lentamente la pistola, mantenendola tuttavia ben salda in mano.
Trovai le raccomandazioni di Gobbo un poco esagerate, poiché distogliere l'attenzione dal suo viso sarebbe anche potuto apparire come un gesto di sottomissione. "Ok..." risposi unicamente osservando ben bene il coltello che pendeva dal gonnellino di pelle. Poi, esprimendosi nella nostra lingua, l'indigeno parlò. "Esploratori." dissi rapida tornando ad osservarlo in viso "Siamo venuti su quest'isola per cercare un uomo che si pensa essere scomparso." non fu una completa bugia, poiché la persona che stavo cercando non aveva propriamente detto dove si sarebbe fatta trovare. |
"Credo..." disse Elv cercando di riprendere fiato e tenendosi un fianco dolorante dopo quella folle corsa "... credo di aver capito..." guardando Gwen "... quelle urla al capanno..." ansimando "... questi individui così bizzarri... quel Barber... è un folle... forse sfigura gli indigeni... per qualche suo assurdo esperimento..."
Nel frattempo, in un altro punto dell'isola, Destresya e Best guardavano il vero volto di Pico della Mirandola. "Il mio nome è Stainer." Disse lui, svelando la sua vera identità. "Ma prego, qui il clima è atroce, come in ogni angolo dei tropici. Venite a bere qualcosa." Invitandoli a sedersi all'ombra di un'alta palma. Qui infatti 2 individui, dall'aspetto simile a quello di Nova, ma dalle forme e movenze molto più sgradevoli e deformi, sistemarono alcune sedie di paglia. Nova andò via e tornò un attimo dopo con una bottiglia di Rum e dei bicchieri. Li riempì e poi ne offrì ai 3. "Eppure il suo nome non mi è nuovo..." Best pensieroso a Stainer, suscitando la risata di questi. |
L'indigeno guardo Queennie come chi non comprendeva bene ciò che sentiva.
"Forse dovrebbe fare il nome di colui che sta cercando..." disse sottovoce Gobbo alla ragazza. |
Cercai di riprendere fiato, ma il cuore andava ancora all'impazzata.
"Lo so..." dissi affannata "Te l'ho detto, penso sia lui che ha tagliato loro le orecchie... È terribile..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non solo le orecchie..." disse Elv riprendendo fiato "... non hai visto il loro aspetto?" A Gwen. "E il colore assurdo della loro pelle?" Scuotendo il capo. "Senza parlare del modo innaturale in cui camminano..."
Un attimo dopo i 2 sentirono delle grida. Apparvero così in lontananza le sagome di Barber, di Ludwing e gli strani individui che abitavano l'isola. "Dobbiamo scappare..." ansimando Elv "... Gwen... dobbiamo scappare..." quasi senza fiato. Ma non avevano molte via d'uscita. C'era solo la spiaggia racchiusa da alte scogliere sul lato opposto alla direzione da cui arrivavano Barber e gli altri. Poi solo mare. |
"Non so davvero cosa pensare... E perchè una persona dovrebbe fare una cosa simile..." scuotendo la testa avvilita.
Sentimmo poi le urla dei dottori e guardai Elv inquieta. "Non c'è un posto in cui possiamo andare... Non abbiamo via di scampo..." guardando con sgomento la spiaggia. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò allora Gwen, poi le alte scogliere, poi il mare infinito e infine ancora sua nipote.
Si voltò allora nella direzione in cui arrivavano i loro inseguitore e serrò la mascella. Prese la mano di Gwen e la trascinò con sè verso l'acqua. i 2 camminarono fino a quando l'acqua del mare arrivò loro ai fianchi. In quel momento giunsero Barber e gli altri. "Un altro passo e ci lasceremo annegare." Disse deciso Elv, sempre tenendo per mano sua nipote. "Meglio morire affogati che finire sotto i ferri di un folle." |
Alle sue parole rimasi titubante ma poi risposi sicura..."No, non sono sposata ma sono promessa ad un uomo che nemmeno so se mi ama" a quelle parole lo guardai negli occhi..cosa dovevo aggiungere..che era uguale a lui, che si chiamava Guisgard come suo padre ma sicuramente non era lui. "No, non sono infelice..se Lui mi amasse forse..lasciamo perdere è una lunga storia ma sappi tutti mi acclamano nei loro palazzi per la mia allegria".
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Milo guardò Altea negli occhi, poi spostò lo sguardo azzurro verso il mare.
"Quindi ami un altro..." disse raccogliendo un sasso liscio e levigato dal Sole dei tropici, per poi lanciarlo verso le onde che schiumavano sulla spiaggia. "Cosa ne dice" arrivando ad un tratto il regista "di scattare qualche foto pubblicitaria per le locandine pubblicitarie del film?" Ad Altea. "Una diva deve farsi conoscere dai fans, no?" Divertito. |
Elv scrutò tutta la zona.
Poi, mi prese per mano e corse verso il mare, entrandoci dentro. "Cosa fai?" gli sussurrai preoccupata. Le sue parole mi raggelarono, mentre mi stringevo al suo braccio e rimanevo in silenzio, fissando i due. Soprattutto Ludwig. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Se te parlassi mi diresti sono una pazza" esclamai "Afferrando quel braccio che quasi con un gesto di rabbia getto' il sasso "Ma mi piaci pure tu...".
Non potei continuare che arrivò il regista "Foto? Sono tipo dipinti autoritratti vero?Solo se con me ci sarà Milo".Tenendo ancora salda la mia mano sul suo braccio. Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
"Non sia sciocco..." disse Ludwing verso Elv "... venga fuori dall'acqua... non faccia pazzie!" Allarmato, guardando soprattutto Gwen.
"Andate al diavolo!" Elv. "Tutti voi!" Intanto quegli strani e bizzarri individui dalla pelle bianca fissavano incuriositi zio e nipote in mare. "Qui i pescecani arrivano anche in prossimità della riva." Con tono secco Barber. "Non sia stupido ed esca dall'acqua." "Meglio morire fra le fauci dei pescecani" replicò Elv "che finire sotto i vostri ferri!" "Non ho intenzione di vivisezionare nessuno." Barber. "Su, esca dall'acqua con la ragazza." "Al diavolo!" Urlò Elv. "Gwen, venga via!" Implorò Ludwing, accennando un passo verso l'acqua. "Indietro o ci anneghiamo!" Intimò Elv. "Se avessi voluto farvi del male" Barber guardando Elv "lo avrei fatto sin dal primo giorno. Magari sorprendendovi entrambi nel sonno, non crede?" |
Il regista rise, credendo che Altea volesse prenderlo in giro.
"Si, certo..." disse divertito "... un ritratto istantaneo, con un flash automatico e la capacità di gradazione cromatica per catturare lo splendore del paesaggio e la bellezza del soggetto." Facendole l'occhiolino. "Ovvio che ci sarà anche Milo." Annuì. "Nei prossimi mesi sarete la coppia più bella, invidiata ed innamorata di tutta la stampa rosa Afragolignonese." "Non sono il ripiego di nessuno..." sottovoce ed incupito Milo ad Altea, tirando via il suo braccio. |
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