Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 15-02-2012 12.51.35

stupenda sir Drusus :smile_clap:...io che adoro i gatti poi e avete citato pure il nome del mio gatto...Nerone.

Drusus 15-02-2012 15.51.59

Ah sì? si chiama Nerone? visto? non sapendolo eppure l'ho citato :) Grazie ad ambe due per i Vostri complimenti :) ho scelto il dialetto romanesco poiché ho descritto appunto il gatto simbolo dei monumenti della mia città :) qua ovunque una persona si volge nel centro storico,vi sono gatti su gatti :)

Altea 15-02-2012 15.55.07

Citazione:

Originalmente inviato da Drusus (Messaggio 43799)
Ah sì? si chiama Nerone? visto? non sapendolo eppure l'ho citato :) Grazie ad ambe due per i Vostri complimenti :) ho scelto il dialetto romanesco poiché ho descritto appunto il gatto simbolo dei monumenti della mia città :) qua ovunque una persona si volge nel centro storico,vi sono gatti su gatti :)

si Nerone perchè è tutto nero...e porta tanta fortuna :smile: Interessante che il gatto è simbolo della vostra citta..sir Drusus.

Drusus 15-02-2012 16.11.42

Citazione:

Originalmente inviato da Altea (Messaggio 43800)
si Nerone perchè è tutto nero...e porta tanta fortuna :smile: Interessante che il gatto è simbolo della vostra citta..sir Drusus.

Il simbolo è la Lupa con sotto Romolo e Remo. Io intendevo dire che, oggi come oggi, tra i ruderi il gatto la fa da padrone: infatti a Roma i gatti dei Fori Imperiali e di Largo Argentina sono protetti

Altea 15-02-2012 16.34.11

Citazione:

Originalmente inviato da Drusus (Messaggio 43803)
Il simbolo è la Lupa con sotto Romolo e Remo. Io intendevo dire che, oggi come oggi, tra i ruderi il gatto la fa da padrone: infatti a Roma i gatti dei Fori Imperiali e di Largo Argentina sono protetti

ah intendevate di Roma, certo...e so anche dei gatti di Roma e di chi si prende cura di loro, per fortuna.

Drusus 15-02-2012 16.38.07

Citazione:

Originalmente inviato da Altea (Messaggio 43806)
ah intendevate di Roma, certo...e so anche dei gatti di Roma e di chi si prende cura di loro, per fortuna.

si ci sono delle persone che si occupano dei gatti, sicuramente stanno meglio ora che nell' 800 :)

Drusus 17-02-2012 19.23.09

LA FOGLIA

D’ autunno tra mille foglie
Una fra tante è diversa:
Come l’ altre essa si toglie
Dal ramo per sorte avversa.

Una lacrima ella coglie
Che pare nell’ ombra immersa:
Or siede sulle sue spoglie
Ma con alma quiete e tersa.

Un omo passa e non vede
Che col piè l’ ha calpestata;
Essa è fra le meste prede

D’ una vita mal sbocciata.
E’ lì, ma niuno s’ avvede
Ch’ ella giace abbandonata.

Drusus 18-02-2012 10.02.03

IL VINO

Pranza con noi, bianco o rosato,
Dolce o no ma atto in ogne guisa,
Ch’ aitar deve poscia mangiato
Lo gran ruttar e nostre risa:

Da li Greci ha accompagnato
Gli evi, scarsa e nobil divisa;
Cagion del vero e barcollato,
Frate de chi aveva alma lisa.

Laude a lo bianco: bono in pesce
Che lieta fa la cordial panza,
E quando al finir il tòno esce
Tutta beltade sua in noi avanza!

Laude al rosso, ch’ il riso cresce
E s’ eclissa ogne mal gueglianza:
E quando allegro l’ oste mesce
L’ alma ancide sua lamentanza.

Ora alziam li nostri bicchieri
Che ne lo ber saremo uniti;
Qua italiani, qui forestieri

Che l’ acre vita c’ ha infiacchiti.
Ma ecco che arrivano i coppieri
E il vin ci farà divertiti.

Drusus 03-03-2012 22.12.34

LETTERA DI ACHILLE A CHIRONE

Su lo mar d’ Ilio son a te scrivente
Poscia per Elena l’ aver pugnato;
Alle navi Argive va la mia mente
A te pensar, figlio di Crono amato!

Udir tua favella il desio possente,
E del Pelio l’ odor più profumato;
Il tuo dir d’ esser rude ma clemente
E tutto ciò per cui ivi son formato.

Ed ecco: lo mar de sangue troiano
Colora di scarlatto gli schinieri
Argivi, le gote e la greca mano

Ove lieta la cetra cantava ieri.
Salute a te, d’ ogne virtute sano,
Ch’ avrai magione ne li miei pensieri.

Drusus 04-03-2012 12.28.24

PERCHE’ DI PACE IL VOLTO MIO SI PINGA

Perché di pace il volto mio si pinga
E se pote la mossa alma chetare,
La mia voce più non resti solinga
E risa, vista qual tristo giullare:

Vorrei ch’ il riso di rider non finga
E dello spirto il mal non fosse amare;
Che sospiro un amor ch’ a se mi cinga
Ma troppo è lo pavento di tremare.

Nell’ agognar sol io costì rimango
Bramando rifulga meco lo sole:
Ma quando solingo ogne fiate piango

M’ avveggio che neppure ‘l sol me vòle,
Ch’ ei l’ è più cupo dello nero fango
Per il cuor mio che sanza luce dole!


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