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Gaynor ed il capo dei briganti, in sella ai loro cavalli, lasciarono quel punto del bosco, galoppando verso il limitare della boscaglia, dove si trovava il palazzo della nobile dama.
Attraversarono quello scorcio di bosco, screziato di foschia e reso uggioso dalla pioggia, fino ad intravedere la dimora di Gaynor. “Eccoci giunti...” disse il Capo “... scortata sana e salva a casa vostra...” sorridendo “... ora non mi resta che andare... quanto al tributo, rendetelo a Frate Roberto della vecchia Pieve... egli saprà a chi offrire la vostra offerta... i poveri ed i sofferenti non mancano mai al mondo...” mostrò un lieve cenno del capo, simile ad un cortese omaggio “... è stato un piacere, mia bella dama del Sud... che il Cielo vi assista.” E galoppò via, sparendo nel verdeggiante e freddo bosco. http://www.martaforzan.it/s/cc_images/cache_6839247.png |
La nana era sempre più restia e il vecchio sempre più determinato a farmi ospitare lì.
La donna poi mi guardò ed io ricambiato supplichevole quello sguardo,cercando in quel modo di convincerla e sperando che uno sguardo funzionasse più di mille parole. |
Quella risposta aggravò la situazione.."Lo immaginavo, lo avevo avvertito...e ora io cosa faccio? Non posso andare dal barone e dire sono la sorella ecc...ci ucciderebbero entrambi..ma come mai coloro che si sa, controllano il bosco, non ci hanno protetti..devo parlare con loro. Ho sentito parlare qui nei dintorni vi sono degli uomini nel bosco, che controllano chi passa e se arrivano dei soldati del barone..devo andare da loro..devo dire a loro di salvare Tomas..e di aiutarmi a trovare casa..non voglio entrarci nemmeno" dissi trattenendo le lacrime...ovvio ero una povera disperata e tale dovevo rimanere.
"Dove posso trovarli gentilmente o me ne andrò da queste terre...non ci voglio stare..mi hanno tradita..pure gli uomini come me e Tomas". Rimasi impassibile ad aspettare risposta. |
Quell'uomo se la sarebbe vista brutta, bastava udire il tono del barone, divertito dalla prospettiva di infliggergli una punizione.
Lasciai la finestra, mi era già bastata di vedere la sorte dei religiosi |
A quella risposta secca di Marwel, tutti i militari risero forte.
“Che lingua ha la nostra damigella...” disse uno di quelli “...adoro le tipe sveglie...” Ma in quel momento l'attenzione di tutti loro fu rivolta a quanto accadeva dall'altra parte del cortile, dove un uomo era stato arrestato e ridotto in catene. L'accusa era quella di aver cacciato sulla terra del barone. “Ora ci divertiremo...” con un ghigno uno dei soldati accanto a Marwel, rivolto al prigioniero in catene. |
Annuii a Fagan.
"Ottimo dunque... si potrebbe tener loro un'imboscata con un'esca.. loro ci credono esattori, o ricchi mercanti, pensano di assaltare un'innocua carovana prendere i nostri profitti, ma in realtà abbiamo armi al posto che oro e siamo noi ad assaltarli... dopotutto non ci conoscono.. che ve ne pare?". Guardai di sfuggita l'uomo incatenato, era solo un ladro, non sembrava legato ai banditi. |
Marwel rimase impassibile alle parole dei militari, ma la sua attenzione, come quella di tutti loro, fu rivolta ad un uomo che veniva spinto da delle guardie e aveva delle catene ai polsi.
Uno dei militari disse che si sarebbero divertiti e Marwel si morse il labbro inferiore per il terrore di dover assistere a delle scene crudeli. "Perchè lo trattano così?" chiese ai militari. |
La pioggia cadeva fitta e il freddo era pungente. Galoppammo senza sosta fino a quando giungemmo a palazzo, dove il Capo si congedò da me senza nemmeno entrare in casa. "Il piacere è stato mio, milord, e ricordate, in ogni momento sarete il benvenuto... che il Cielo assista voi, sono convinta ne abbiate bisogno..."
Girò il cavallo e si addentrò nuovamente nel bosco, sparendo alla mia vista. Entrai in casa, godendo subito del suo tepore. In quel momento mi accorsi di avere ancora addosso il mantello del Capo. Me lo tolsi e chiamai la mia domestica. "Ensa, sono tornata... per favore, fammi preparare qualcosa di caldo... e lava con cura questo mantello..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
"E sia..." disse la nana "... per una volta non dovrebbe essere la fine del mondo... almeno spero... su, venite..." rivolta a Gwen "... oggi fa ancora più freddo."
"Grazie, madama." Sorridendo il cocchiere, per poi andare via. La nana fece così entrare Gwen nel vecchio ed austero maniero. |
Sorrisi alla nana, stringendole le mani.
"Grazie, grazie davvero. Grazie anche a voi" al vecchio, che andò via. Poi la nana mi condusse nel maniero ed io iniziai ad essere un po' nervosa. |
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