Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Gli strani e misteriosi casi del professor Minsk (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2572)

Guisgard 01-05-2019 00.38.09

L'uomo si sedette e tirò fuori da un taschino un panno avvolto.
“No, non è un oggetto a me caro” disse ad Altea “ma è molto antico e prezioso... non ha prezzo ma io sono disposto a venderlo per pochissimo rispetto al suo valore... diciamo mi accontento di 1.000 Taddei... purchè mi paghi subito ed in contanti.” Fissandola.
Aprì allora il panno e mostrò l'oggetto ad Altea.
Sembrava un piccolo scrigno, di una manifattura sconosciuta alla bella antiquaria ed una lavorazione mai vista prima.
Strane e misteriose decorazioni ne ornavano il bordo, così come ignoto era lo stile con cui era stato forgiato.
https://i.pinimg.com/originals/b4/89...088b5e6812.jpg

Altea 01-05-2019 00.42.37

Osservai bene l' oggetto, era un piccolo scrigno ma era di fattura davvero strana sebbene pregevole "Sicuramente non so se riuscirò a venderlo" prendendolo nelle mani con delicatezza "Le persone non amano oggetti di cui non sanno la provenienza ma a me interessa, voglio scoprire di più su questo oggetto..aspetti qui".
Mi alzai e andai in uno stanzino, in un telecomando sul muro schiacciai dei pulsanti e si aprì una cassaforte dietro un quadro e presi i soldi.
Tornai nel negozio e diedi all' uomo quanto richiesto "Dove lo avete trovato? E' vostro...non la denuncerò".

Guisgard 01-05-2019 00.42.49

Elv fece il suo ingresso senza che le due ragazze al suo fianco si staccassero da lui.
Per la gioia dei fotografi presenti le baciò entrambe, senza farsi troppi problemi, suscitando il divertimento e l'invidia di molti dei presenti.
Poi nell'udire la voce di Gwen si voltò, osservandola tutta.
Un lungo istante in cui lei si sentì squadrata, fissata dalla testa ai piedi.
“Sono un uomo fortunato pare” disse a lei e poi alle due ragazze che erano con lui “visto che così tante belle donne si interessano alla mia bravura nell'usare il pennello.”
Le due tipe scoppiarono a ridere maliziose per quella battuta al limite dell'audacia.

Guisgard 01-05-2019 00.47.57

L'uomo prese i soldi in modo avido, per poi metterli in tasca.
“Non abbia paura...” disse ad Altea “... non è rubato. Sono disperato, ma non un ladro. Non sembrerebbe ora ma un tempo sono stato uno scienziato... ho intrapreso una spedizione e lì trovai l'oggetto. Questo è quanto le interessa sapere. Altro non conta e non avrebbe importanza ora. Solo una cosa... dimentichi il mio volto... per il suo bene.” Fissandola.

Altea 01-05-2019 00.50.03

"Non si preoccupi, ma io le chiedo una ultima cosa...da che posto arriva questo oggetto?" era un modo per scoprire qualcosa in più sull' oggetto.

Lady Gwen 01-05-2019 00.50.06

Mi sentii letteralmente squadrata, dalla testa ai piedi.
Esibii un sorriso sicuro e sornione al contempo.
"Spero non sarà così esibizionista da mostrarci la sua abilità davanti a tutti in piena mostra" replicai, tranquilla "Ma sono certa che terremo conto delle sue attitudini" aggiunsi, mentre i miei occhi verdi fissavano i suoi neri con la stessa sicurezza mostrata da lui.

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Guisgard 01-05-2019 00.54.59

"Da una terra molto lontana." Disse l'uomo ad Altea. "Buona fortuna. ed addio." Ed uscì dal negozio.

Guisgard 01-05-2019 00.56.04

Elv guardò Gwen e sorrise impertinente.
"Mi sta forse dicendo" disse lui divertito "che vuol saggiare le mie... attitudini in privato?" Provocatorio.
Le due ragazze con lui risero oche.

Altea 01-05-2019 00.58.13

Se ne andò via....una terra lontana.
Andai nel retrobottega e lo misi dentro la cassaforte, mi stavo facendo influenzare e dovevo tenere un distacco con i miei oggetti.
Continuai cosi a inventariare.

Lady Gwen 01-05-2019 01.04.17

Ricambiai il sorriso.
"Sono certa che avremo tempo e modo per trattare l'argomento" risposi, con pacata e composta impertinenza, mentre cercavo di seppellire l'odio per le due oche con cui si accompagnava.
Se il nostro ospite voleva giocare, lo avrei accontentato.
Dopotutto, mi era stato detto di essere accogliente, no?


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Guisgard 01-05-2019 01.06.51

Dopo circa mezz'ora nel negozio arrivò Peter, il fiscalista di Altea che oltre a curare la sua contabilità era anche suo socio nell'attività.
"Eccomi..." disse posando a terra la sua borsa "... in banca stamani la fila era più lunga e lenta del solito. Hai udito? C'è clamore in città per l'arrivo della baronessa Fraulion. Oltre ad essere ricchissima, la baronessa è anche la proprietaria di uno degli oggetti più preziosi e discussi al mondo... un monile conosciuto come la Pietra di Girellania."
http://3.bp.blogspot.com/-6ASppUuXJS...o/s1600/25.jpg

Guisgard 01-05-2019 01.09.13

"Ah, interessante. Sa che mi piacerebbe averla come modella?" Disse Elv divertito a Gwen. "Beh, ora faccia da Cicerone e mi mostri un pò la vostra galleria e che idee avete circa l'esposizione delle mie opere." Con le due tipe che continuavano a ridere senza un motivo apparente, sempre strette al bell'artista.

Lady Gwen 01-05-2019 01.13.27

Sorrisi di un sorriso accattivante e certamente stuzzicato dalla prospettiva.
"Ne sono lusingata" commentai, divertita.
"Certamente" annuii alle sue parole "Sono sicura che la sua compagnia potrà fare a meno di lei per qualche minuto" dissi poi, con tono più cortese di quanto avrei voluto, riferendomi alle due oche insopportabili.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...a701c373e8.jpg

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Altea 01-05-2019 01.16.07

"Davvero.. Beh se questa baronessa ha un monile così unico ed importante non siamo certo negozio per lei.. E come sarebbe, descrivimelo" alzando lo sguardo verso Peter.

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Guisgard 01-05-2019 01.17.10

"Beh, sin dall'antica Grecia" disse divertito Elv a Gwen "noi artisti siamo spesso stati rapiti. Come Polimante sequestrato dalla bella regina dell'Eubea o Antamone, pupillo e allievo di Assamandro che fu rapito da Giunone per i suoi piaceri carnali." Facendole l'occhiolino.
"Oh, Elv..." cinquettò una delle due ragazze "... come sei bravo, sai tante cose. Anche a me piacciono questi personaggi. Sono nel Trono di Spade, vero?"

Guisgard 01-05-2019 01.18.50

"Beh, in verità pochissimi lo hanno visto..." disse Peter ad Altea "... viene descritto come un ciondolo particolare, costituito da materiali sconosciuti ai più e di difficile datazione. Ne parleranno nella nuova puntata del programma del professor Minsk."

Lady Gwen 01-05-2019 01.21.33

Ridacchiai alle sue parole.
"Allora vedrò di non essere da meno rispetto alla madre degli dèi" commentai, divertita.
Poi cercai di non fare sanguinare le mie orecchie a quello che disse quell'idiota.
Maledizione, perché non esisteva ancora una tecnologia per un massiccio controllo delle nascite?
Cercai di tener su il sorriso e mi rivolsi di nuovo a lui.
"Vogliamo andare?"

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Altea 01-05-2019 01.21.34

"Bene allora lo vedremo assieme visto abbiamo parecchio lavoro da fare" osservando la porcellana lucente di un vaso del Katar.

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Guisgard 01-05-2019 01.23.38

"Beh, in effetti sono curioso di vedere come il professor Minsk demolirà le leggende che circolano intorno a quel monile." Disse divertito Peter. "Sicuramente si sarà preparato a disfare ogni credenza mistica su quell'oggetto." Ad Altea.

Guisgard 01-05-2019 01.25.23

"Sono tutto suo, mia bella Giunone." Disse divertito Elv a Gwen.
"Oh, Elv..." uno delle due ragazze "... e noi cosa facciamo qui sole? Ci sono solo quadri e ci annoieremo..."
"Smanettate i vostri cellulari, ragazze." Lui a loro, per poi baciarle.
Prima una, poi l'altra.
Allora seguì Gwen.

Lady Gwen 01-05-2019 01.32.39

Un altro secondo e mi sarei messa ad urlare, lo giuravo sul mio nome.
Alla fine riuscii a liberarmi di quelle due stupide ed iniziò il giro nella galleria.
Lo portai lungo i vari corridoi, in cui erano esposti i quadri e le sculture che sarebbero stati venduti all'asta poco dopo, nel corso della serata, poi le sale principali, proseguendo per la sala d'aste, dove già alcuni acquirenti avevano preso posto.
"Riguardo alle sue opere, sono certa che le verranno dedicate le due sale maggiori che le ho mostrato poco fa, dal momento che l'abbiamo presentata come elemento di spicco della nostra galleria, dunque non possiamo certo smentirci" spiegai, sorridendo.

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Destresya 01-05-2019 16.03.00

“Dottoressa, deve tornare indietro!” la voce in quell’inglese stentato parlato dalla guida mi giunse ovattata, parlava dalla sommità della buca, e per fortuna non poteva vedere il mio volto alzare gli occhi al cielo.
Lo stava ripetendo almeno da mezz’ora, come se io avessi fatto anni di ricerche, girato il mondo, per poi abbandonare tutto a pochi metri dalla camera sacra della “regina dimenticata”.
La chiamavo così, perché il nome era stato eraso da tutti i manufatti che la riguardavano, tanto che gli studiosi per secoli non si sono accorti della sua esistenza, la migliore damnatio memoriae della Storia.
Ma io no, io avevo visto quelle iscrizioni durante un mio viaggio in Egitto, le avevo toccate con mano durante una delle mie missioni, avevo decifrato il codice che indicava dov’era sepolta e ora stavo per rivelare al mondo la sua esistenza.
Tra tutte le missioni, più o meno ortodosse, che avevo affrontato in giro per il mondo per conto dei musei o di collezionisti privati, alla ricerca di oggetti diciamo… “particolari”, quella era veramente il fiore all’occhiello, quella che mi avrebbe fatto fare il salto di qualità.
Eppure, quella guida continuava a ripetermi di tornare indietro. Patetico.
Non facevano che parlare di una maledizione e altre cose assurde del genere. Se questa gente sapeva dell’esistenza della tomba, perché mai negarlo al mondo?
Mancava così poco ormai.
Talmente poco che dovevano iniziare a saltar fuori tranelli e inganni, lame rotanti che uscivano dalle pareti.
No, non succede solo nei film, mi era capitato di trovarle in svariati luoghi esotici e pericolosi.
Erano i rischi del mestiere, ma anche il suo divertimento.
Mi trovavo in un cunicolo scavato nella roccia, coperto dalla sabbia del deserto per migliaia di anni. O forse meno, a giudicare dallo scheletro che incontrai dopo qualche passo, o meglio dai resti dei suoi vestiti che dovevano appartenere a un soldato dell’epoca napoleonica.
Ma il mio amico pelle e ossa non doveva aver avuto fortuna, io invece avrei portato fuori di lì il sepolcro della regina e l’avrei consegnata al mondo intero.
Un piccolo sibilo mi destò dai miei pensieri.
Allora mi bloccai, era il segnale di qualche trabocchetto.
Per lo meno voleva dire che ero sulla strada giusta.
E infatti, rapido e silenzioso come la morte, un piccolo pugnale di diresse verso di me, azionato da una molla nell’angolo.
Uno, poi un altro, un altro ancora.
Riuscii a schivarli, grazie all’esperienza e ai pesanti allenamenti a cui mi sottoponevo per poter uscire viva da quelle situazioni.
E anche quella volta, ci riuscii.
Attraversai un piccolo ponticello che dava sul nulla e infondo, finalmente, la vidi.
La porta cesellata in oro che portava alla camera sepolcrale.
Ce l’avevo fatta.
Presi il cellulare e la fotografai.
Non sapevo cosa avrei trovato al suo interno, ma ero lì, avevo avuto ragione, quando tutti mi davano della pazza, io avevo avuto ragione.
Mi avvicinai, cautamente, e per fortuna dato che un altro trabocchetto per poco non mi scaraventò in mezzo a quella voragine scavata nella roccia sottostante.
Giunta davanti alla porta dorata mi ci volle un’ora buona per riuscire a risolvere l’enigma che mi avrebbe permesso di aprirla, e ci riuscii solo perché avevo trovato l’amuleto che permetteva di entrare tre anni fa in Tibet.
Quando la porta si spalancò, una luce intensa mi colpì in pieno viso.
Il che era assurdo pensando che eravamo sottoterra, ma poi mi resi conto che c’era un’apertura in cui entrava un raggio di sole studiato affinchè si riflettesse in sette specchi sparsi per la stanza.
Alzai lo sguardo e mi resi conto che la volta era ricoperta di uno strano materiale, una specie di minerale che non sapevo decifrare a quella distanza ma che sembrava come un immenso cristallo colorato, che grazie al gioco di luci doveva raffigurare un cielo stellato e vermiglio in una giornata di sole.
“Le stelle splenderanno a mezzogiorno…” sussurrai tra me, ricordando una delle iscrizioni che mi avevano guidato fin lì.
Ce l’avevo fatta.
Mi incamminai verso il sarcofago che stava al centro della stanza trattenendo il fiato mentre scattavo foto per rendermi conto che stava succedendo davvero.
Ma poi, accadde qualcosa, qualcosa che avrei dovuto prevedere, un errore da principiante.
Non saprei dire dove fosse esattamente il congegno che fece scattare la trappola, perché improvvisamente tutto intorno a me iniziò a collassare.
Le pietre, iniziarono a cadere, una per una, quasi fossero fissate singolarmente.
Provai a scappare, a tornare sui miei passi, ma la porta era sigillata, e stava crollando non solo la stanza ma anche il corridoio che mi aveva portato fin lì.
Non mi arresi e cercai ancora una via d’uscita.
Non la trovai.
Tutto intorno a me crollò e l’utlima cosa che vidi fu una pioggia di quelle pietre che mi pungeva, mi ricopriva, mi sormontava.
Poi tutto si fece buio.
Mi ritrovarono dopo tre giorni, convintissimi ormai che fossi morta.
E così in effetti sarebbe dovuto essere.
Invece, inspiegabilmente, ero viva.
I dottori del posto, se avevo capito bene, dicevano che quelle pietre mi avevano protetto dai detriti, salvandomi di fatto la vita.
Eppure, una di queste era penetrata così in profondità che era impossibile rimuoverla se non uccidendomi. Lì per lì mi dissi che questi erano degli incompetenti ma anche ad a Afragolopolis, una volta tornata a casa, mi ripeterono la stessa cosa.
Morale della favola quella scheggia di materiale sconosciuto se ne sarebbe stata buona buona lì per i fatti suoi nel mio organismo.


Erano passati mesi ormai da quell’avventura, che invece di dare una spinta alla mia carriera l’aveva stroncata senza tanti complimenti.
E da allora erano successe tante cose strane, cose che non sarei mai riusciuta a spiegare, che non riuscivo nemmeno a confidare a qualcuno per paura di essere presa per pazza.
La mia vita era cambiata, completamente cambiata da quel momento.
Era come se ci fosse qualcosa in me, qualcosa capace di fare cose che andavano oltre ogni capacità umana.
Da allora avevo dedicato ogni mia risorsa a cercare di capire che cosa mi stesse succedendo, io ero convinta che c’entrasse la pietra dentro di me, ma non riuscivo a provare con nessun metodo scientifico di che materiale si trattasse.
Forse perché non c’era niente di scientifico, forse perché c’era ben altro che agiva in me.
Capirete che quando un’amica che lavora in televisione mi ha fatto notare che cercavano qualcuno per affiancare il professor Minsk nel suo programma mi è venuto da ridere.
Insomma, se c’è uno che è sempre e comunque contro il soprannaturale è lui, se gli mostrassi le cose che so fare probabilmente tirerebbe fuori una formula matematica che le spiega perfettamente.
Non c’è, putroppo, l’ho cercata per mesi. Non c’è.
Ma ormai la mia carriera da Indiana Jones se non è finita si è presa una lunga pausa di riflessione e quella da supereroe non credo mi porterebbe troppi soldi, così decisi di provare.
E ora ero qui, ad aspettare di fare il mio colloquio.
Non che nutrissi molte speranze, lui cercava una bella neolaureata magari oca e bellissima, non certo qualcuno con un curriculum come il mio, con anni di esperienza sul campo, due lauree e un master.
Ma valeva la pena tentare.

https://pbs.twimg.com/media/DgynpuWXkAIERM3.jpg:large

Guisgard 01-05-2019 22.05.32

Gwen accompagnò Elv a visitare la galleria, mostrandogli le opere esposte.
Ad un tratto si sentirono voci che discutevano in modo animato, fino a quando comparvero il vicedirettore Leonin ed un uomo abbigliato in modo elegante.
"Pare che l'arte susciti contrasti forti..." disse divertito Elv a Gwen indicando i due che discutevano.

Guisgard 01-05-2019 22.05.47

Dopo colazione Minsk controllò di nuovo la posta elettronica e stavolta notò una mail che ritenne interessante.
“Abbiamo una nuova candidata...” disse a Maday.
Rispose alla mail.
In simultanea la mail arrivò nella posta elettronica di Destresya.
Era stata convocata alla villa del famoso e brillante scienziato.
Quello stesso giorno.

Lady Gwen 01-05-2019 22.09.52

Sentii discutere animatamente e infatti alle parole di Lebel osservai la scena.
Arrivò anche Leonin insieme ad un uomo ben abbigliato.
"Spero nulla di grave. Quando si è ad un livello come il nostro, c'è il rischio che una piccola incomprensione diventi una macchia non indifferente" commentai, cercando di ascoltare.

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Guisgard 01-05-2019 22.13.13

Gwen cercò di minimizzare il tutto, mentre Elv se la rideva di gusto.
Intanto Leonin e l'altro non accennavano a calmarsi.
"Lei deve stare calmo..." disse il vicedirettore.
"Io qui parlo a nome della baronessa Fraulion." Replicò l'uomo.
"Saremo sempre onorati di accogliere milady!" Fece Leonin.
"La signora baronessa non metterà mai piede in un simile posto!" Alterato l'uomo. "Qui non si fa arte, ma solo sconcerie!"

Lady Gwen 01-05-2019 22.16.09

Ascoltai le parole che dissero e raggelai.
Cosa?
Se fosse emerso ciò che facevamo, saremmo stati decisamente nei guai.
"Mi scusi un attimo..." dissi al pittore, con un filo di voce e presi in disparte Leonin.
"Che sta succedendo?" terrorizzata io.

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Guisgard 01-05-2019 22.21.40

"Eh... già..." disse con un lungo sospiro Leonin a Gwen "... l'esposizione delle opere di Lebel non sono gradite alla baronessa Fraulion... ho cercato di spiegare al suo avvocato che il nudo è una forma d'arte, ma sembra di sbattere contro un muro..." scuotendo il capo "... questo non ci voleva..." sbuffando "... non possiamo permetterci di perdere l'esposizione di Lebel, ma nello stesso tempo non possiamo rischiare di avere una cattiva pubblicità suscitata dalle proteste della baronessa..."

Lady Gwen 01-05-2019 22.26.07

Dentro di me, sospirai di sollievo.
"Pensavo che fosse..." iniziai, ma poi scossi la testa "Lasci stare..." minimizzando la cosa.
Però, comunque, il problema restava.
"Non abbiamo alcun compromesso da proporre alla baronessa?" tentai.

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Guisgard 01-05-2019 22.28.13

"Solo quello di farle capire che il nudo può essere una forma d'arte." Disse spazientito Leonin a Gwen. "Che cavolo di problema..." scuotendo il capo "... detesto queste seccature..."

Lady Gwen 01-05-2019 22.32.54

"Quello non è un compromesso, è un'opera di convincimento persa in partenza" scuotendo la testa.
Era davvero una seccatura, maledizione.
"Non so davvero come fare a risolvere..." sospirando.
"Il peggiore è che nessuno dei due sarebbe disposto a lasciare il posto all'altro ed è giusto. Inoltre, non possiamo nemmeno permetterci di perdere Lebel... Magari potrei provare a parlare io, con quel tizio" proposi "Magari riesco a convincerlo."

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Guisgard 01-05-2019 22.35.56

"Eh, convincerlo..." disse Leonin a Gwen "... a cosa? a ritirare tutte le opere? La maggior parte dei suoi lavori sono scene di nudo!" Esclamò nervoso.

Lady Gwen 01-05-2019 22.38.03

"Ma no, non parlo di Lebel" replicai "Parlo del tramite della baronessa" indicando l'uomo poco distante da noi "Posso provare a convincerlo, se lei vuole."

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Guisgard 01-05-2019 22.42.12

"Si, magari si riesce nell'impresa..." disse poco convinto Leonin a Gwen, ma non aveva molta scelta "... speriamo bene..." dandole il permesso di parlare con l'uomo.

Lady Gwen 01-05-2019 22.44.16

Annuii e mi avvicinai all'uomo.
"Buonasera, sono Gwen, la curatrice delle mostre della galleria" sorridente, porgendogli la mano.
"Ho udito della reticenza della baronessa verso la nostra casa, è giusto?" con tono cauto e cortese.

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Destresya 01-05-2019 22.47.23

Il mio curriculum evidentemente era arrivato a destinazione perché in mattinata arrivò la mail in cui mi dicevano che ero convocata per quel giorno.
Finii di fare colazione, mi vestii in modo elegante ma professionale e uscii, diretta alla villa di Minsk.
Una volta arrivata, suonai il campanello.

Guisgard 01-05-2019 22.51.40

"In realtà" disse l'uomo a Gwen "la baronessa non è al corrente di ciò. Ma so bene che questo genere di... arte... non sarà di suo gradimento."

Guisgard 01-05-2019 23.00.35

Destresya arrivò alla villa di Minsk, in una zona residenziale di Afragolopolis.
Bussò ed il maggiordomo personale dello scienziato la fece entrare, conducendola in un ricco studio privato, colmo di libri, di manufatti provenienti da ogni parte del mondo e svariate foto di Minsk tratte dalle sue spedizioni scientifiche.
Poco dopo la porta si aprì ed entrò l'affascinante scienziato.

Lady Gwen 01-05-2019 23.01.10

Ah, ecco.
Allora era lui il bigotto di turno...
Insopportabile.
"Comprendo" annuii.
"Mi permette di farle una proposta?" con un sorriso accattivante.
"Signor Lebel? Può raggiungermi, per favore?" riferita all'artista, per farlo avvicinare a noi.
Ppi mi rivolsi di nuovo all'uomo.
"Posso azzardare la proposta di un ritratto della baronessa, abilmente eseguito dal nostro artista? Il signor Lebel è un pittore molto quotato, soprattutto in questo periodo. Lo veda come un compromesso artistico fra due mondi apparentemente diversi" proposi, con tono mellifluo e vellutato "Immagini la baronessa come quelle nobildonne magistralmente immortalate sulla tela come antiche divinità... Certamente, un nome come quello di Lebel associato alla nostra illustre signora le donerebbe prestigio. Mi promette che ci penserà e proporrà l'idea alla baronessa?" con un sorriso accomodante.

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Destresya 01-05-2019 23.07.40

Il maggiordomo mi fece entrare nella villa, e mi condusse in uno stanzino dove aspettai lo scienziato.
Mi misi così a guardarmi attorno, osservando i manufatti che si trovavano nella stanza Finché la porta non si aprì ed entrò Minsk.
Gli incontro sorridendo, tendendogli la mano.
"Buonasera signor Minsk, sono Destresya Troadei, grazie per avermi ricevuto!".
Il tono professionale e calmo, avevo avuto molti di quei colloqui anche se per lavori decisamente diversi dall'apparire in TV.


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