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"La civiltà" disse Damin a Clio "non sarà giunta alla sua realizzazione più alta fino a quando non scomparirà l'ultimo prete e non cadrà l'ultima pietra dell'ultima chiesa rimasta."
Icarius allora cominciò a tossire forte, senza riuscire a smettere. "Perdonatemi..." fece sorridendo "... purtroppo sin da piccolo sono sempre stato afflitto da questo tipo di reazioni, dovute ad un'allergia patologica che mi porta ad essere sensibile a cavolate come quelle appena proferite da voi, comandate." Annuendo divertito. |
Io. Non mi sentivo all'altezza, non mi pareva giusto anzi piuttosto rischioso.
<< Ecco io... Non saprei...Non>> chiusi gli occhi riflettendo con calma, ripensando alle parole del vescovo. << Sant'Agata>> dissi infine |
Seguendo il gruppo, ci eravamo ormai inoltrati nelle folta vegetazione dell'isola, verso il suo interno, accompagnati da un caldo sole e dalla presenza poco piacevole di una miriade di mosche. Camminare tra le piante, con il caldo, gli insetti e quel vestito oramai indurito dalla salsedine, non era affatto semplice. Per fortuna, di tanto in tanto il gruppo si fermava e così potevo riprendere fiato anche io.
Ad un certo punto, un pungente odore di disinfettante medico cominciò ad aleggiare nell'aria. Guardai il Capitano con sguardo interrogativo... purtroppo, alla distanza a cui eravamo non potevamo parlare o ci avrebbero scoperto. Scendendo ancora verso il basso, vedemmo una grande struttura che non capivo bene cosa fosse, che si rivelò essere la meta del gruppo. A quel punto mi rivolsi al mio compagno. "E adesso che sono entrati lì cosa facciamo? E poi, che strana costruzione... cosa sarà mai?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Li sentii per un altro po'.
Dopo cessarono di colpo ed io sentii freddo e angoscia. "Sei tu? Cosa vuoi da me? Perchè mi aspettavi?" Dissi, facendomi improvvisamente coraggio e cercando di scaldarmi le braccia con le mani. Ero sicura che fosse lei, solo che mi chiedevo come mai ora non si mostrasse a me, come prima. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mi voltai di scatto verso Icarius, quando i iniziò a tossire.
Ma immediatamente capii che non stava realmente male. Oh, ma bentornato Guisgard... Non è che mi fossi mancato granchè, nè... Pensai divertita, ricordando quanto fosse impertinente da piccolo. Nascosi però il sorrisetto divertito che quel ricordo mi aveva suscitato. Gli lanciai un buffetto sulla spalla. "Eh..." Scuotendo la testa "Perdonate, comandante, mio fratello è sempre stato impertinente..." Sorridendo. Tornai poi a guardare Damin. "Ammetterete però che è qualcosa di completamente nuovo quello che dite..." pensierosa "Ecco perché tutte le chiese in città erano chiuse..". La cosa non mi stupiva, quale migliore nemico di Capomazda che un nemico della religione? La cosa aveva senso. "E ditemi, poiché non ne ho mai sentito narrare nella mia terra, come siete riusciti a sconfiggere i Taddei?" Incuriosita. |
Damin guardò fisso Icarius negli occhi, che sostenne però il suo sguardo.
“E' tipico degli spiriti semplici, superficiali e mediocri.” Disse il comandante quasi ignorando le parola di Clio. “Ridere, schernire e scimmiottare se stessi di fronte a qualcosa di più grande di loro.” Sorridendo con perfidia, come chi cerca di ostentare sarcasmo e disprezzo. “Potrei spiegarvi il senso di ciò che ho detto, ma dubito che ciò possa essere da voi compreso.” Icarius per tutta risposta rise. “Non credere certo” divertito poi “che perda tempo a discutere con voi, spero.” Irriverente. “Avete chiuso le chiese, tolto i Crocifissi dai muri e negato le basi della cultura Cristiana nelle radici di Capomazda. No, siete fuoristrada. Per negare la verità, ossia la Cristianità nella civiltà, non solo Capomazdse o Afragolignonese, ma dell'intero Occidente allora dovete bruciare ogni copia della Divina Commedia di Dante Alighieri, gli scritti di Boezio, di Cassiodoro e di Pietro Abelardo da ogni biblioteca, raschiare i dipinti di Giotto, Michelangelo, Leonardo e Raffaello da ogni museo o chiesa e riscrivere le leggi morali ed etiche su cui si basa e si evolve da secoli la nostra società.” “Avete una discreta dialettica.” Dopo un attimo di silenzio Damin. “Peccato che abbiate il dono di non dire nulla quando parlate.” “Beh...” ridendo Icarius “... dipende da chi mi ascolta, comandante.” http://imgc.allpostersimages.com/ima...eeves-1961.jpg |
“Si, madama.” Disse il nuovo arrivato ad Altea. “E se mi sono permesso di muovere un semplice e spontaneo complimento alla vostra nobile persona è proprio per la licenza che la mia arte mi da.” Con un lieve inchino del capo. “Siete una bellezza particolare, dall'incarnato pallido, gli occhi di smeraldo ed il corpo slanciato e sensuale. Sono stato incaricato dal barone di realizzare un'opera pittorica per il suo castello e cercavo appunto una modella che mi ispirasse le sembianze di una ninfa pagana...” fissandola.
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“Bene.” Disse Ehiss a quelle parole di Dacey. “E Sant'Agata di Gothia sia.”
Il gruppo così si rimise in cammino, dirigendosi verso destra. Continuarono per alcune miglia, quando finalmente, oltre una montagna su cui giravano le pale di alcuni mulini a vento, intravidero il profilo, vago e fluttuante, di una città racchiusa da mura. Attraversarono un ponte racchiuso da alti e verdi alberi, dopo il quale la visione apparsa loro poco prima si materializzò davanti a loro. Si trattava di una grande città circondata da alte mura che sembravano come sospese tra aspre ed invalicabili montagne. http://cdn1.stbm.it/zingarate/galler...nto.jpeg?-3600 |
I passi ormai non si udivano più e Gwen ebbe paura.
“Gwen...” disse qualcuno all'improvviso “... Gwen, dove sei?” Proveniva dal cortile del castello. “Gwen!” Era Zoren. |
Il pirata guardava la misteriosa costruzione, quando ad un tratto lui e Gaynor udirono qualcosa.
Urla. Disumane, disperate, agghiaccianti, quasi bestiali. Urla strazianti che sembravano racchiudere un dolore senza limiti. Urla simili a quelle udite dalla regina al suo risveglio ore prima. E provenivano dalla costruzione in cui il gruppo era penetrato. |
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