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Certo, il suo ragionamento era più che logico, sarebbe stato veramente un suicidio.
Sospirai silenziosamente piggiandomi al braccio di Gillen. Proprio ora che eravamo arrivati ad una svolta importante le cose si complicavano di nuovo e la ricerca nell'ignoto ricominciava, ancora e ancora. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Clio invocò il potere del Cuore ed un istante dopo esso indicò alla ragazza qualcosa.
Era una sorta di grata. Icarius allora cercò di sollevarla, raschiando la calce usando la calda lama di Mia Amata. Allora i due videro qualcosa. Una lapide che bloccava l'imbocco di un cunicolo. E sulla lapide vi era inciso un arcano, che così recitava: “Il calesse una volta restò imbottigliato tanto che a grado a grado s'era assai alterato. Dunque perciò ora scorgi queste parole dette, perchè se farà lo spiritoso allora finirà in botte.” |
Ulpa guardò Nyoko con indifferenza, per poi fare un cenno ai militari.
Questo allora portarono via i tre prigionieri, chiudendoli infine in una cella senza finestre, dove dal soffitto pendevano delle pesanti catene. “Abbiamo fatto la fine dei topi...” disse mestamente Oltram. “Forse non è detto che vogliano ucciderci...” Erien “... almeno non subito...” “Come fai a dirlo?” issandolo Oltram. “Altrimenti lo avrebbero già fatto...” |
Il Cuore conosceva sempre la via, pensai, mentre il suo calore mi avvolgeva.
Aiutai Icarius con quella grata, fino a scorgere quel cunicolo, bloccato com'era da una lapide. Una lapide con un enigma. Risi piano. "Un labirinto, un enigma.. sembra proprio la mia torre.." vagamente divertita per poi concentrarmi sull'arcano. Lo rilessi ad alta voce, e poi tra me e me. "Parla.. del Vino, non credi? O di qualche liquore.." pensierosa "La botte, i gradi che lo alterano, lo spirito.." sorrisi, pensando al vino imbottigliato nei giardini segreti della torre "Che ne pensi?". |
“Allora vorrà dire che indosserò la corazza nonostante sia incompleta...” disse Gillen al monaco.
“Tu?” Il religioso. “Si...” annuì Gillen “... io sono destinato a farlo e non mi tiro indietro...” guardò per un istante Gwen “... non ho paura...” tornando a fissare il monaco. “Ma ne avrai, ragazzo mio...” mormorò il monaco “... ne avrai...” |
La donna ci guardò con indifferenza e ci fece rinchiudere in una cella senza finestre.
"Deve esserci un modo per fuggire..." dissi io girandomi intorno. "Non ci hanno ucciso perché vogliono qualcosa che sappiamo o abbiamo... Hanno bisogno di qualcosa... È ovvio..." dissi sentendo la testa scoppiare. Non avere con me la mia spada, mi rendeva nervosa... "Un attimo..." dissi. Ma certo la mia spada. Non la potevano utilizzare. Potevo risvegliarla solo io. Le stelle danno questo potere. "La mia spada. Posso chiamarla. Nessuno la può usare. Se riuscissi a ricordare quella forma di preghiera, potrei riuscire a farla venire fin qui, ovunque ella sia..." dissi facendo avanti e indietro. Guardavo i miei amici confusa e nervosa... Dovevo ricordare quelle frasi al più presto... Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Ma... Era folle?
Non glielo avrei mai permesso, mai. Permettergli di andare incontro a morte certa, assolutamente no. Presi il suo viso fra le mani, allontandoci appena dagli altri. "Non ti permetterò mai di intraprendere una tale missione suicida" dissi piano, accarezzandogli il viso "Se il Cron... Crono... Quello strumento, ci ha portatati qui, fino all'armatura, sono certa che ci condurrà anche agli altri pezzi, ne sono sicura" annuendo, risoluta "Ma se la missione è già di per sè molto rischiosa, non permetterò che tu rischi ancora di più." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Si, potrebbe essere...” disse annuendo Icarius a Clio “... si, credo anche io che potrebbe essere il vino ciò di cui parla questo enigma...”
Un attimo dopo, a quelle parole, la lapide si sgretolò letteralmente, librando l'ingresso di un cunicolo. In quello stesso istante il freddo che avvolgeva quel luogo calò sensibilmente. |
“Purtroppo non possiamo aiutarti...” disse Erien a Nyoko, mentre lei camminava avanti ed indietro nervosamente “... solo tu puoi rammentare quella preghiera e richiamare così la tua spada...”
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Gillen sorrise e baciò le mani di Gwen.
“Credo si chiami Cronolabio...” disse lui “... tu non dici sempre che io sono il prescelto? Beh, allora non saranno quei lucertoloni troppo cresciuti a farmi la pelle, no?” Facendole l'occhiolino. |
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