Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   I racconti del Bianco e del nero (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2582)

Guisgard 17-05-2021 23.50.24

Le grida arrivavano da lontano e nessuno rispindeva alle parole di Gwen.
"Andiamo verso i capanni..." disse Elv, prendendola per mano.
Così i 2 cominciarono a correre verso i capanni, mentre quelle grida si facevano più vicine e drammatiche.
Quando arrivarono la scena che si presentò ai loro occhi era terribile.




Appena oltrepassata quella grossa porta, che poi si chiuse dietro di loro, Gobbo e Queennie si ritrovarono da soli in una giungla sterminata, dai tratti giganteschi, pullulante di ogni specie di verso d'animale ed ogni genere di canto d'uccelli.
"Finalmente un complimento." Disse lui a Queennie, facendole l'occhiolino.
Un istante dopo, però, tutto si ammutolì.
Come se la giungla si fosse zittita per un qualche pericolo imminente.
Un attimo ed un boato echeggiò lontano.
Poi tutto cominciò a tremare.
Una scossa sismiche che fece sussultare ogni cosa.
Durò in tutto un minuto circa, poi cessò d'incanto, facendo seguire un cupo silenzio.

Lady Gwen 17-05-2021 23.58.19

Elv mi prese per mano e rapidamente tornammo verso i capanni.
Era tutto un continuo frastuono, urla e rumore.
Non capivo cosa stesse succedendo, dopo il terremoto.
Quando arrivammo, la scena che vedemmo ci paralizzò sul posto e ci agghiacciò.

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Guisgard 18-05-2021 00.10.46

Davanti ai capanni c'erano ovunque macchie di sangue, mentre un paio delle strane creature che servivano Stainer e Barber giacevano a terra ferite a morte.
"Ma..." disse Elv guardando quello spettacolo terribile "... cosa è accaduto qui?" Tenendo stretta la mano di Gwen.
Un attimo dopo dall'ultimo capanno, quello da cui provenivano le urla strazianti dei giorni scorsi e che con ogni probabilità rappresentava il laboratorio di Barber, uscì qualcuno.
Era una creatura dall'aspetto orripilante, coperta di cicatrici e tagli di vario tipo, dalla pelle di un coloreindefinito, con le labbra prive di colore e gli occhi cupi, fissi verso Gwen ed Elv.
https://cdn.bestmovie.it/wp-content/...remo-snoke.jpg

Lady Gwen 18-05-2021 00.13.41

Era uno spettacolo straziante, le creature erano ferite a morte, un vero e proprio massacro.
Mi strinsi ad Elv con un nodo in gola, era uno scenario davvero atroce.
Poi, come se tutto quello non bastasse, uscì un'altra di quelle creature.
Aveva un aspetto raccapricciante, il viso era crudele, in un modo che non avevo mai visto negli altri.
C'era qualcosa di diabolico e sinistro, terrificante, nel suo aspetto.
Infatti tremavo appena mentre mi giravo a guardare Elv, senza sapere che fare.

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Guisgard 18-05-2021 00.21.54

"Resta... resta ferma..." disse sottovoce Elv a Gwen, mentre quella creatura li fissava con i suoi occhi carichi d'odio e resi malvagi da chissà quali torture subite.
Continuò a guardarli per un altro lungo istante, per poi muovere la testa in modo quasi impercettibile.
"Statemi lontani." Mormorò con un tono indefinibile.
Si voltò e sparì nella folta vegetazione.
In quel momento Elv indicò a Gwen del fumo che si vedeva saire dall'altura più imponente dell'isola.
https://www.greenme.it/wp-content/up...lcano-bali.jpg

Lady Gwen 18-05-2021 00.32.25

Non ci volle molto a rimanere ferma, ero paralizzata da quella vista aberrante.
Non capii le parole della creatura, ma sapevo che io per prima volevo stargli più possibile lontana, questo era certo.
Vedemmo poi del fumo.
"Ma... C'è... C'è un vulcano..." dissi con orrore.
"Ma finirà mai tutto questo?" Con tono esasperato ed avvilito, oltre che inquieto.

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Altea 18-05-2021 15.58.57

Milo mi aiutò ad alzarmi e guardando sopra il Cielo la mia teoria divenne realtà "Guardate..del fumo dalla montagna..lo avevo detto era un vulcano..presumo di si. Ma si doveva svegliare proprio ora? Ma vi è solo fumo, non vi è lava, spero non sia cenere, potremmo morire soffocati..ma sembra a me o siamo sotto i suoi piedi? Direi di nasconderci..sicuramente gli indigeni potrebbero venire qui. Certe tribù potrebbero vederlo come un Dio o un Nemico" stringendo il braccio di Milo.

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Destresya 18-05-2021 16.11.33

Tutto era finito in un lampo, ma non erano cessate le grida.
Anzi, queste crescevano sempre più imponenti e strazianti.
Best suggerì di tornare ai capanni e io annuii.
"Sì, andiamo a vedere se qualcuno è ferito!" gli dissi, per poi seguirlo.

Guisgard 18-05-2021 17.17.18

Best e Destresya corsero verso i capanni, trovando lì Gwen ed Elv, con diversi morti sul terreno, tutti appartenenti alle bizzarre creature clonate da Barber.
"Cosa..." disse Best alla ragazza e suo zio "... cosa è accaduto qui?"
Intanto dal vulcano continuava a salire del fumo, mentre l'aria si riempiva di zolfo.




"Si, è un vulcano..." disse Milo guardando il cratere fumoso, tenendo altea per mano "... e credo che quest'isola cominci ad essere un luogo molto pericoloso..."
"Sarà meglio tornare alla spiaggia..." fece Luois "... l'aria comincia a puzzare di zolfo..."

Altea 18-05-2021 17.24.53

"Si infatti e ci potremmo intossicarci" tenni Milo per mano e li seguii, si sperava solo improvvisamente il vulcano non eruttasse anche lapilli incandescenti...certo avevamo trovato un luogo sicuro ma mi voltai di scatto "Speriamo gli abitanti non siano in pericolo".

Guisgard 18-05-2021 17.31.22

"Spero non ci viva nessuno su questa dannata isola..." disse Milo correndo, tenendo Altea per mano e trascinandola con sè.
Louis li precedeva, cercando di piegare e spezzare i bambù e le felci giganti che si paravano davanti ai 3.
Quando però arrivarono alla spiaggia non videro più nessuno.
Il panfilo era sempre ormeggiato a pochi metri dalla bassa scogliera accessibile dalla stessa spiaggia.
"Dove diavolo sono gli altri?" Milo nervosamente.
"Forse saranno scappati tutti sul panfilo..." Louis.

Lady Gwen 18-05-2021 17.32.09

Arrivarono l'uomo della cena e la donna bionda, chiedendo cosa fosse successo.
"Sono stati tutti uccisi..." dissi solo, mentre l'aria si faceva irrespirabile a causa del fumo del vulcano.

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Guisgard 18-05-2021 17.36.21

"E..." disse Best a Gwen, quasi ne temesse la risposta "... chi è stato ad ucciderli?" Con Destresya accanto a lui.
In quel momento una piccola scossa fece sussultare il terreno.

Altea 18-05-2021 17.41.53

"Dici non ci abita nessuno? E quei suoni di tamburi, secondo te da dove provenivano?2.
Luois, coraggiosamente, ci precedeva facendo largo tra la vegetazione ma quando arrivammo alla spiaggia era tutto deserto.
Ebbi paura..."Forse si, si saranno spaventati per il terremoto...andiamo a vedere, spero sia tutto a posto". Ma qualcosa mi diceva l' opposto.

Guisgard 18-05-2021 17.44.02

"Ora quei tamburi sono il nostro ultimo problema..." disse Milo ad Altea "... presto, raggiungiamo l panfilo..."
I 3 così corsero verso gli scogli e da qui salirono sul panfilo.
A bordo però non trovarono nessuno.

Lady Gwen 18-05-2021 17.48.01

"Non lo so... C'era un'altra creatura, qui... Ma è scappata... Non sembrava avere buone intenzioni..." era tutto ciò che sapevamo e non sapevo nemmeno se fosse la verità.
Trattenni a stento un urlo all'ennesima scossa di terremoto, aggrappandomi ad Elv e chiedendomi quando tutto questo sarebbe finito e soprattutto se sarebbe mai finito.

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Altea 18-05-2021 17.49.48

Entrammo nel panfilo ma era vuoto "Ma come è possibile?Dove sono finiti tutti? Magari sono fuggiti per la paura?" pensierosa...era la stessa identica cosa accaduta quando salii sulla Santa Caterina e Guisgard e gli altri erano fuggiti.
"Ora che facciamo?" sedendomi su un divanetto.

Destresya 18-05-2021 18.08.18

Era uno scenario raccapricciante quello che trovammo davanti a noi.
Tutte quelle creature morte, era davvero straziante.
C'erano anche i due naufraghi e Best si informò per sapere che cosa era successo.
"Un'altra creatura?" esclamai "Chissà quanti esperimenti assurdi hanno fatto qui!" inorridita.
"Dobbiamo riuscire ad andarcene!" sospirai.
Sì, era un'ovvietà e anche abbastanza inutile, ma non riuscii a trattenermi.
Come se mi avesse sentito, l'isola iniziò di nuovo a tremare.
Sicuro che ci avrei lasciato la pelle in quel posto!
Istintivamente mi aggrappai a Best, sperando che anche questa scossa passasse presto.

Guisgard 18-05-2021 18.17.05

A bordo Milo, Altea e Louis non trovarono nessuno.
C'era solo un cupo silenzio, rotto dal sussultare che di tanto intanto scuoteva l'isola, facendo oscillare il panfilo.
"Fuggiti, no... non credo..." disse Milo ad Altea "... anche perchè non vedo dove sarebbero potuti andare, visto l'isola continua a tremare..."
"Aspettiamo, prima o poi dovrano pur tornare..." Louis "... almeno qui saremo al sicuro..." prendendo poi il telefonino e digitando il numero segreto per comunicare con Jarvis.
Al cervello elettronico Louis chiese se sul panfolo fossero davvero al sicuro.
"In realtà" rispose Jarvis con la sua voce eccanica "i dati che sto raccogliendo circa il carattere delle diverse scosse sussultorie ed il loro grando di magnitudo sconfessano ogni forma di ottimismo. Anche perchè la percentuale di veder formarsi uno tsunami sono alquanto alte, temo."

Guisgard 18-05-2021 18.21.58

"Io credo che non si possa più restare qui..." disse Best a Destresya, a Gwen e a Elv "... il solo posto sicuro è la spiaggia, lontano dalla giungla."
Prese allora Destresya per mano e fece cenno agli altri 2 di seguirli.
I 4 cominciarono a correre verso la spiaggia, mentre l'isola non smetteva di sussultare più o meno intensamente.
Arrivati sulla spiaggia i 4 notarono le scogliere basse che delimitavano la baia e decisero di raggiungerle.
Avvicinandosi ad esse notarono un panfilo ormeggiato.
"E quello?" Stupito Elv. "Da dove diavolo sbuca?"
"Raggiungiamolo, è la sola salvezza!" Best.

Altea 18-05-2021 18.29.15

Ascoltai Jarvis e mi feci coraggio "Salve Jarvis, mi chiamo Altea. Cosa avrebbe fatto il tuo padrone in questo frangente?Riesci a captare sulla mappatura marittima e aeroportuale se vi sono navi o aerei? O navi volanti?" .Era un inutile tentativo che avrebbe fallito ma si deve sempre provare nella vita.."Io mi trovavo sulla Santa Caterina, una delle navi di un antenato di Guisgard".

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Lady Gwen 18-05-2021 18.33.19

Era vero, quella zona dell'isola non era più sicura.
Corremmo a perdifiato verso la spiaggia, destreggiandoci a fatica fra i canneti ed il buio della notte.
Arrivammo al mare e notammo un panfilo.
Sembrava quasi un miracolo.
"Dobbiamo sbrigarci a raggiungerlo, non abbiamo tempo!" esclamai, pronta per quell'ultimo scatto, se fosse servito a salvarci.

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Guisgard 18-05-2021 22.03.51

"Guisgard avrebbe rifatto la scena fino a quando non sarebbe stata perfetta." Disse Jarvis ad Altea. "E per lui una scena perfetta è quella in cui salva la bella di turno, uccide il cattivo e il mondo intero lo rigrazia."
"Quanto ad altre navi o aerei nei paraggi, Jarvis?" Chiese Luois.
"Non riscontro nessun mezzo, nè vavale, nè aereo, nel raggio di 100 miglia." Rispose il cervello elettronico.
Intanto, sulla spiaggia, Best, Destresya, Gwen ed Elv avevano visto il panfilo ormeggiato e si eano lanciati di corsa verso l'imbarcazione per trovare la salvezza.
Intanto l'isola continuava a sussultare.
"Ehi, voi a bordo!" Urlò entrando in acqua Best. "Fateci salire, presto!"

Altea 18-05-2021 22.08.40

"Eh già Jarvis, Guisgard avrebbe sfidato proprio il vulcano per salvare la bella di turno, avrebbe spento il vulcano e posto fine ai terremoti...come un Dio diciamo" alzando gli occhi al cielo "Scherzi a parte, se non vi sono navi o aerei abbiamo poche probabilità, d' altronde questa isola è spuntata dal nulla".
Osservai Milo "Quindi, cosa facciamo?" sorridendogli dolcemente.
Poi udii delle urla "Qualcuno chiede aiuto, ma allora non è disabitata questa Isola? Milo andiamo a vedere chi è".

Lady Gwen 18-05-2021 22.11.22

Anche l'acqua sembrava risentire di quelle scosse che rivoltavano la terra dell'isola.
Noi continuammo a correre e nuotare forsennatamente in acqua, per raggiungere il panfilo.
Il tipo iniziò ad urlare, per attirare l'attenzione di coloro che c'erano a bordo e farci salire.
Speravo facessero in fretta, era l'unica nostra possibilità di lasciare e questo posto atroce.

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Guisgard 18-05-2021 22.19.15

"Sentite..." disse ad un tratto Milo ad Altea e a Luois "... le sento anche io queste grida..."
Così uscirono sul ponte e videro Best, Gwen, Destresya ed Elv ormai in acqua.
"Presto, salite a bordo!" Urlò Milo, mentre Louis calava una scaletta dallo scafo.
In quel momento un boato scosse l'intera isola ed il vulcano eruttò.
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Altea 18-05-2021 22.22.17

Erano delle persone e non sembravano proprio indigeni, mi chiesi come mai fossero nell' Isola.
Louis li fece salire quando udii un forte boato "Accidenti, il vulcano sta eruttando, sembra quasi l' Isola stia sprofondando, non abbiamo scelta...non possiamo rimanere qui...".

Lady Gwen 18-05-2021 22.23.21

Si accorsero di noi, fortunatamente e ci aiutarono a salire tramite una scaletta.
Mentre salivamo, un boato scosse tutta l'isola, ancora di più, mentre fiumi di lava eruttavano dal cratere del vulcano.
Non avevo davvero idea di che posto fosse quell'isola, ma ero certa di non volerci mettere più piede nella mia vita.
Avevamo rischiato di rimanerci intrappolati per sempre e chissà cos'altro.

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Guisgard 18-05-2021 22.29.21

"Gli altri..." disse Milo "... dove sono? Che fanno?"
"Non possiamo più attendere, Alteaha ragione..." Louis "... bisogna partire subito!" Mentre l'intera sola tremava sotto la devastante eruzione vulcanica.
Alla fine, di fronte alla drammatica evidenza, il panfilo partì.
A bordo c'erano anche Best, Gwen, Destresya ed Elv.

Altea 18-05-2021 22.33.47

Osservai i nuovi arrivati "Siete arrivati appena in tempo, speriamo il panfilo regga, come siamo arrivati qui, non lo sappiamo nemmeno noi".
Poi mi avvicinai a Milo "Lo so cosa stai provando, purtroppo non avevamo scelta, sono stati troppo superficiali Milo, per avere soldi e successo hanno rischiato la propria vita...ma tu...tu troverai la tua strada nuovamente" sospirando. E io? Ero in questo panfilo cosciente questa non fosse la mia vera vita.

Guisgard 18-05-2021 22.46.10

Milo guardò Altea, ascoltò le sue parole ed annuì.
Intanto il panfilo si allontanava dall'isola, mentre il vulcano la devastava con i suai gas che riempivano l'aria, rendendola incandescente ed il suo magma che si riversava fino alla costa.
Poi Louis chiamò Milo per avere aiuto nel fissare la nuova rotta, così che Altea restò sola a poppa.
Ormai in salvo con loro c'erano anche Best, Destresya, Gwen ed Elv.
Lei guardava il mare, sentiva la brezza marina e l'odore intenso di salsedine.
Ad un tratto il bagliore del Sole si fece più intenso e misterioso.
Avvertì un capogiro e poi più nulla.
Un istante dopo era ancora sul ponte, ma del suo vascello volante, con l'anello da duchessa che brillava in modo particolare.
Avvertì una figura accanto a lei, mentre il cielo si tingeva di un crepuscolo magico e fiabesco.
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Fine episodio


+++

Guisgard 21-05-2021 23.10.03

IL TECNOMANTE

"Disse: «Cosa mai ti impedisce di prosternarti, nonostante il Mio ordine?».
Rispose: «Sono migliore di lui, mi hai creato dal fuoco, mentre creasti lui dalla creta»."

(Corano, settima Sura)






Il cielo sopra Afragolopolis era di un colore indefinito, quasi psichedelico, come quello del monitor di una TV che sintonizza male le varie frequenze.
Una Babele quindi di vapori cromatici, nella folle corsa delle infinite insegne al plasma che si accalcavano fra le mille voci, suoni e luci che echeggiavano in modo ritmico sopra i grattacieli che parevano sorgere dal nulla.
Sterminati monoliti di cemento, ferro e plastica, simili a pilastri che sorreggevano un cielo ormai inquinato ed assuefatto.
Le guglie delle chiese, i loro campanili di un'architettura slanciata e geometrica, rompevano quello scenario visionario, mentre i loro Crocifissi risplendevano nel freddo e opaco bagliore dei led ansiomatici.
In mezzo a questa imponente gabbia di caos policromo e cacofonico, i quartieri del sesto livello, quelli fatti di abitazioni monouso e precostruite, destinate perlopiù a famiglie di operai e manovali atei, si ammassavano senza soluzione di continuità, quasi abbandonati a loro stessi con le loro stradine di asfalto inumidite e alla mercé di cani e gatti randagi, oltre ai grossi ratti che trotterellavano fra gli ammassi di immondizia sintetica.
Il sesto livello, come il numero 6, ricorda il demonio, si sentiva spesso in quei quartieri.
Ma tanto gli operai non credono al diavolo.
Non credono a nulla, perciò possono vivere lì, affermavano molti.
Neanche i borghesi credevano in nulla forse, ma loro abitavano nelle belle abitazioni e nei raffinati appartamenti del secondo livello.
Il numero 2 è quello del tradimento, recitavano alcuni testi numerici e persino qualche estratto dalla Cabala, ma tanto i borghesi si godono la vita e non si lasciano imprigionare dai valori e dai principi, per qualcuno ormai vecchi residui di un mondo impari e bigotto, come invece sono costretti a fare gli aristocratici.
Loro sono gli unici, insieme al Clero, ad abitare nel lusso e nello sfarzo del primo livello.
Ma sono vincolati da usi e tradizioni secolari, spesso così in contrasto con questi tempi di luci e suoni senza forma.
“Questa città, di cui mi parla, mi pare sia stanca...” disse l'uomo davanti ai vetri di quell'appartamento all'ultimo piano del Gran Hotel Arciduca di Capomazda “... mi inganno forse?” Aggiunse col suo pallido accento straniero, appena percepibile, eppure caratteristico.
“Non saprei, milord...” bevendo il dottor Hannax “... Afragolopolis è una città sterminata e come tale ricca di contraddizioni... lei è giunto qui solo stamani, avrà però modo ed occasione di scoprirla, milord.”
“Crede potrò mai abituarmi a questa città, dottor Hannax?”
“Un uomo dal suo fascino e col suo spirito troverà ad Afragolopolis magari una musa ispiratrice del tutto inaspettata, milord.”
“Lasci, dottore, che le parli del mio paese natio...” mormorò l'uomo alto, voltato di spalle e dai lunghi capelli neri simili a come Hilton li descriveva per Lucifero nel suo Paradiso Perduto “... a meno che non corra il rischio di annoiarsi. Detesto suscitare indolenza negli altri.”
“Lei, milord, è un uomo dal fascino misterioso e dalle conoscenze arcane” ridendo Hannax “e quindi ascoltarla è per me un piacere non comune, oltre che un sincero privilegio.”
“Provengo da un piccolo borgo nei monti Carpazi, caro dottore...” fece l'uomo alla finestra, senza voltarsi “... un borgo dal nome impronunciabile per voi uomini occidentali, dove le leggende e le tradizioni divengono col tempo oggetto di Fede. E spesso, proprio la Fede, è la sola ricchezza che a molti resta in quei luoghi selvaggi. Ogni castello nei Carpazi ha il suo spettro ed ogni piccola casa rurale può vantare uno spirito protettore. In ogni torrione, così come in ogni umile casolare si odono voci e lamenti. Per taluni è il sibilo del vento, per altri è l'incedere del Tempo sulle vecchie murature di un mondo decadente. Per altri ancora invece è ciò che resta, ciò che ancora grida di un passato lontano e maledetto. Spesso inchiodare una statua del Cristo ad una Croce benedetta è il solo modo per pensare di difendersi dall'ignoto. Anche nel vecchio maniero in cui sono nato e cresciuto accadeva tutto ciò, caro dottore.”
“Che luoghi affascinanti.” Annuì Hannax. “Ma continui, la prego, milord.”
“I Carpazi...” riprese l'uomo dai lunghi capelli scuri “... per attraversarli basta seguire uno dei tanti ruscelli che si gettano nel Danubio... nei crepuscoli avanzati, che accolgono gli ultimi raggi del giorno morente, svettano le cime più alte ed aspre, scendendo fino alle pendici che si perdono in valli e gole sconosciute... i nostri Carpazi non assomigliano a nessun'altra catena di monti presente a questo mondo. Le vette tempestose coperte di nevi immutabili arrivano a perdersi nelle nubi, a sfidare quasi i Cieli, come già fecero gli angeli ribelli, mentre le loro sterminate ed inviolabili foreste si riflettono nelle acque lisce e fredde dei nostri laghi e dei nostri fiumi. Acque mai solcate da barche e mai violate da remo di uomo. In quelle aspre lande solo di tanto in tanto echeggia una voce umana... forse quella di un pastore o di uno dei tanti briganti moldavi... voci a cui solo i versi di feroci animali osano rispondere. Si potrebbe vagare per miglia e miglia, fra infiniti pericoli, nelle cupe e sinistre volte di boschi senza nome, senza incontrare nulla che sia stato eretto dagli sforzi di un uomo. Oltre quelle montagne invalicabili e quelle foreste primitive, appaiono infine le gibbose steppe e le indomite praterie, dimore di temibili predatori e di spiriti maledetti. Lì lo sguardo si perde lontano e una vaga nostalgia, mentre si percorrono ancora e ancora i medesimi pendii, gli stessi sentieri, come se il paesaggio fosse incantato e reso maledetto per perdersi. Solo infatti chi conosce il cuore di quei luoghi può attraversarli senza essere inghiottito dall'oblio dei monti Carpazi.”
“Vedrà, milord...” guardandolo Hannax “... per un uomo dall'animo mistico come lei, Afragolopolis rappresenterà un affascinante soggiorno.”
“Speriamo, dottor Hannax.” Con tono cupo l'uomo dai lunghi capelli neri e quell'accento così caratteristico e sensuale.
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Lady Gwen 21-05-2021 23.44.26

Era stata una giornata abbastanza pesante.
Ero arrivata in ufficio prima del previsto, incrociando perfino Marla, la donna portoricana delle pulizie, che non aveva ancora finito di lavare i pavimenti nella struttura e mi ero chiusa nell'ufficio, accompagnando l'ingresso dell'alba e del nuovo giorno.
Avevo sbrigato tutte le maledette pratiche che giacevano incompiute nel mio hard disk da almeno due settimane e ne avevo approfittato della solitudine per mettermi in pari.
Poi, la giornata di lavoro era iniziata.
Il mio compito, nella Aesthetica Corp., oltre quello di esserne socia, era quello di provare a sviluppare un senso estetico ed emotivo nel cervello elettronico degli androidi che i nostri ingegneri realizzavano.
Ero sempre stata curiosa di sapere se una macchina potesse imparare a provare le nostre emozioni e i nostri stessi sentimenti e dunque organizzavo delle sessioni individuali con gli androidi, mostrando loro opere d'arte di diverse epoche, stili ed autori, studiando e comparando poi i risultati ottenuti.
Ero stata subito presa per pazza, quando all'università avevo espresso il desiderio di mandare avanti un simile progetto e svilupparlo, sviscerarlo.
Fatto stava che la nostra azienda era fra le più rinomate, nonché quotate in borsa e sebbene il mio lavoro fosse destinato ad evolversi, come la tecnologia da noi usata, era un piccolo obiettivo soddisfacente.
Mi trovavo ora insieme ad un androide di nome Jon, intenta a mostrargli il Crono intento divorare il figlio, dipinto da Goya, curiosa di sapere la risposta.
"Dimmi, Jon, cosa pensi di questo quadro? Ti suscita qualche emozione, qualche sensazione?" gli chiesi, con tono pacato ed aria curiosa.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...1d23d23343.jpg

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Riku966 22-05-2021 00.07.38

Le porte dell'Afterlife si sarebbero presto aperte, lasciando ad un'orda di ragazzi la possibilità di entrare a divertirsi, ubriacarsi, e flirtare tra di loro.
Molti di loro, nonostante l'aspetto giovane e l'aria candida, avevano già superato i primi bollori da anni ma, nonostante tutto, non disdegnavano abbandonarsi a rapide avventure di una notte.
Ed era sui loro vizi, sull'alcol e sulle droghe che frequentemente consumavano, che io guadagnavo.
Parte dei profitti, in effetti, erano portati proprio dalle entrare del mio bel locale, rinomato da gran parte degli abitanti della città.
Nel mio abito dorato, scollatura vertiginosa e brillantini sul tessuto, camminai fino a superare la pista da ballo ancora vuota, e mi diressi verso l'angolo bar dove un ragazzo fresco di laurea era pronto a cominciare il suo turno.
"Esattamente come ieri, caro." gli dissi senza nemmeno salutarlo "Se finiscono gli alcolici, vai in magazzino e prendili. Calcola che hai al massimo due minuti di tempo, il banco non deve mai restare scoperto. Tutto chiaro?" domandai scoccandogli un'occhiata gelida.
Non ricordavo quale fosse il suo nome, né tanto meno in cosa fosse laureato, ma esigevo comunque un lavoro perfetto.
Gli errori non erano tollerati, all'Afterlife.

https://i.ibb.co/NLd9yVM/Queenie.jpg

Guisgard 22-05-2021 01.39.02

Jon cominciò a fissare il dipinto con meticolosa attenzione.
Analizzava l'intensità delle pennellate, le proporzioni delle forme dello spazio, le differenze cromatiche, le linee dei contorni e la struttura della compasizione nel suo insieme.
"Dottoressa-Gwen." Disse infine con la sua voce meccanica. "L'opera-emana-una-forte-manifestazione-di-violenza. Credo-che-l'autore-nasconda-una-volontà-rabbiosa."
In quel momento qualcuno bussò e poi entrò.
"Come procede il suo lavoro, collega?" Sorridendo uno degli altri professori del centro. "I dati sono incoraggianti? I piani alti vogliono avere risultati, altrimenti addio fonti, temo."

Guisgard 22-05-2021 01.39.18

Il ragazzo annuì a Queennie, ma lei lo considerò appena, al punto che non notò come lui sbirciò in quella scollatura audace mentre lei gli passava accanto.
L'Afterlife anche quella sera prometteva di riempirsi.
Si trovava nel secondo livello della città, quindi poteva godere di una fedele, vivace e sempre più ampia clientela, formata quasi del tutto dai giovani figli della borghesia cittadina: repressi, annoiati, senza valori e ricchi da non sapere cos'altro fare se on vegetare tra droghe ed alcolici.
Ad un tratto Quennie fu avvicinata da Morrison, uno dei buttafuori.
"Signora..." disse sottovoce "... il gran capo è qui. Sta aspettando di vederla nella sala del Black Jack."

Riku966 22-05-2021 01.44.43

Era normale, per me, ignorare quasi tutti i miei dipendenti. E ne avevo tutte le ragioni, se posso essere onesta. Ben pochi di loro riuscivano a superare i tre mesi di contratto iniziale, ancora meno riuscivano ad ottenere un posto fisso in quella che consideravo ‘la mia Famiglia’.
Girai per l’Afterlife verificando che tutto fosse in ordine fin quando Morrison, uno dei buttafuori, non mi avvicinò per informarmi dell’arrivo del Capo.
Alle sue parole, il mio volto rimase impassibile ma dentro di me provai un moto di repulsione.
“Grazie, Morrison.” dissi per poi poggiargli una mano sul petto “Assicurati che nessuno faccia casino.” mi raccomandai per poi dirigermi alla sala del Black Jack, il passo elegante e la postura retta.


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Lady Gwen 22-05-2021 01.51.50

Gli concessi il tempo necessario per riflettere, analizzare, senza fretta.
Ascoltai la sua risposta e mi potevo dire abbastanza soddisfatta.
"È comprensibile che quest'opera ti susciti tali impressioni" annuii.
Stavo per passare all'opera successiva, quando sentii bussare.
Un collega entrò e dentro di me sospirai.
Aveva ragione, dovevamo dare prospettive, numeri, risultati, anche se non era semplice.
"Lo so, ha ragione" annuii "Comunque, andiamo molto bene. Sono parecchio fiduciosa verso il progetto" annuii di nuovo, ma con più convinzione.

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Destresya 22-05-2021 04.46.03

Nel buio della città mi sento davvero me stessa.
Nel buio non devo portare una maschera, non devo nascondermi agli occhi del mondo.
Sì, perché è questo che porto ogni giorno, in un livello che non è il mio, semplicemente perché non esiste un livello per me.
Mi hanno dimenticato, hanno pensato che fossi sparita ma non è così.
Appartengo a qualcosa di ancora più antico, di ancora più intenso.
E ho una missione.
Una missione a cui ho votato tutta me stessa e in cui credo ciecamente.
E ci credo perché l'ho visto, perché altrimenti non avrei ricevuto il potere.
Un potere ambiguo e potente, che ho imparato a stento a controllare.
Da piccola credevo che fosse una maledizione, ora so che è un dono.
Un dono da scagliare contro i miei nemici.
Ma non è facile, non è semplice.
Vivo nascosta nell'ombra per metà del tempo, e per l'altra metà vivo nascosta in bella vista, dietro una maschera.
Una di quelle maschere che ti fa passare inosservata ovunque, senza preoccupazione alcuna.
Quale? Quella della bellezza, è ovvio.
Nessuno si preoccupa di una bella ragazza, nessuno si preoccupa di un'ochetta, a dirla tutta.
Tuttavia, mancano ancora diverse ore prima che debba indossarla di nuovo.
Guardo le luci della città dai vetri di un palazzo che non mi rappresenta né mi appartiene.
Io non appartengo a questo cemento, appartengo alla natura selvaggia, recondita e indomabile.
La natura delle nostre antenate, molto prima che il mondo degenerasse, che venisse diviso a livelli, che si dimenticasse.
Sì, il mondo si è dimenticato la sua vera natura.
Ma non io.
E io so che il dono mi è stato dato per una ragione.
Il dono di scrutare nella mente delle persone, di leggere i loro pensieri, di farli miei e venire investita dalle loro emozioni.
Ora so che è un dono, un dono prezioso.
Ecco perché me ne vado in giro per la città fingendo di essere un'altra, fingendo di essere innocua, inutile, utile solo allo sguardo, a una risata a una battuta tra amici.
Poveri sciocchi.
Sì sì, credete pure di parlare con un'oca senza cervello mentre scruto nelle vostre menti, mentre indago i vostri animi.
Non ce ne sono più come me in questo mondo.
Custodi di una saggezza antica, di una forza* primordiale, che è magica e mistica e vive in me come ha vissuto in tutte le mie antenate.
Osservo la notte che si fa giorno, la notte che piano piano crolla sotto i miei sospiri, la notte che è lì e mi guarda, complice, permettendomi di mostrarmi davvero.
Ma domani verrà il giorno e metterò la mia maschera.
E allora si andrà in scena.

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Guisgard 23-05-2021 17.09.45

Una lussuosa auto, col suo motore beta etettrico non inquinante, percorre nella tarda sera l'esclusiva 71° strada, nella zona bianca del I° livello di Afragolopolis.
A bordo vi sono il sindaco Bassos e il commissario Dambrose.
"Signor sindaco..." disse Dambrose "... la criminalità in città ha raggiunto dei livelli onestamente ingestibili... dalle informazioni che ho pare sia in atto una sorta di guerra fra le fazioni dominanti... il boss Gemn Alis, che gestisce il locale Afterlife, ha sfidato alcuni esponenti delle mafie straniere..."
"Cosa sta cercando di dirmi, commisario?" Seccato il sindaco.
"Che forse in questo momento le feste non devono essere la priorità, sgnor sindaco."
"Ascolti, Dambrose..." sbuffando il sinfaco "... non dirò ai cittadini di Afragolopolis di chiudersi in casa e di aver paura. Voglio che nelle strade ci sia allegria, hot dogs, patatine, pizze e banchetti vari. Voglio i palazi del I° livello illuminati per feste sfarzose, senza il clima da funerale fra le gente, intesi? Lei è il responsabile dell'ordine pubblico, quindi lavori affinchè non ci siano problemi?" Poi ridacchiò. "Sa che l'economia è in fermento?"
"Ovvio, con tutto il denaro riciclato da Gemn Alis nel suo Afterlife..." fumando Dambrose.
"Ma dimentichi i mafiosi per un momento!" Esclamò il sindaco. "Guardi... è la prima pagina dell'Afragolopolis Post... è un estratto e parla delle nostre feste e di come anche personalità straniere vengano a visitare la nostra città." Mostrandogli l'articolo.
Articolo che così diceva:

"Nel corso delle frivolezze e dello sfarzo che accompagnavano le feste nei lussuosi quartieri del primo livello di Afragolopolis, avvenne l'apparizione di un misterioso gentiluomo dall'accento straniero ed un alone di mistero intorno a lui.
Nei suoi occhi, di un azzurro ora caldo, altre volte invece freddo e sprezzante, si aggirava una sincera attenzione verso quelle cerimonie mondane che lo circondavano, ma allo stesso tempo in quello sguardo si percepiva anche una solitaria malinconia, come se ad egli fosse ineluttabilmente proibito partecipare fino in fondo a quel bel mondo di ricchezza e nobiltà.
Eppure molti, nel fissarlo e nello scrutarlo, percepivano nei suoi modi e nelle sue espressioni un vago senso di timore.
Non era facile comprendere tutto ciò, dato che quel gentiluomo dall'accento così esotico, era di una bellezza non comune ed aitante come un antico cosacco.
Forse quel senso di mistero e paura che emanava, come fosse un ritratto di un gotico e romantico tiranno di qualche romanzo di Sabatini o Hugò, dipendeva dal suo sguardo azzurro ed impenetrabile, o magari dal suo sorriso gelido e tormentato, simile a quei racconti sui predoni magiari così in voga nella barbare corti dell'antico Est.
Eppure, nonostante questo suo indecifrabile apparire, tale gentiluomo veniva sovente invitato a tutte le feste che avvenivano nell'alta società.
Come se la sua presenza rappresentasse un toccasana a quegli animi annoiati dal grigiore diurno.
Soprattutto, sensibili al fascino di quell'enigmatico Adone dei Carpazi, erano scosse le dame di Afragolopolis.
Un Adone si, sebbene nessuno lo avesse visto ben in viso, essendo egli ospite, per sua sua bizzarra volontà, solo a party in maschera.
Tra le donne che cercarono sovente di attirarne l'attenzione vi era di certo madame Payn, che dopo il suo matrimonio col il facoltoso lord Hazzinton era divenuta lo zimbello dei tanti avventurieri e playboy della buona società.
Eppure, nonostante le moine, gli sguardi provocatori, le adulazioni e persino gemiti soffocati, ogni sforzo di madame Payn per ammaliare quel gentiluomo straniero furono inutili.
Cominciò così a diffondersi nei salotti aristocratici del primo livello l'idea che quell'uomo fosse vittima di un Amore infelice o addirittura tragico.
Altri invece arrivarono a pensare che non potesse più amare donna mortale, altri ancora persino a spettegolare che non sapesse amare se non, come il mitico Narciso, nessun altro se non se stesso, paragonandolo così al Lucifero di Milton."
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