"Beh, ci si aspetta quantomeno di poter essere liberi di camminare, invece così non è, a quanto pare. Ci è stato anche detto che è proibito lasciare l'isola, il che suona tanto come sequestro di persona, che è illegale" gli feci notare.
"Non ci è stato una persona facile con cui avere a che fare. Comunque, ho idea che avremo tutto più chiaro una volta arrivati" annuii.
Dopotutto, quest'uomo sembrava non sapere molto dell'isola.
"Andiamo in cabina? Muoio di fame.." divertita ad Elv.

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“Beh, la nave non è tanto grande.” Disse Icarius ad Altea, mentre raggiungevano l'inizio del ponte.
Reddas era sempre a fissare il mare dal parapetto, indifferente a tutto ed a tutti.
La regina di Serenica e l'allievo di Nakakata arrivarono al cartello e scoprirono che la loro cabina era la numero 78.



Elv annuì a Gwen ed insieme raggiunsero l'ingresso del ponte, trovando il cartello in cui si indicava la loro cabina, quella con il numero 69.
Vi andarono ed Elv prese il telefono.
“Dai dimmi...” disse a Gwen “... cosa ordino da bere e da mangiare?”

Raggiungemmo la cabina numero 69 che ci era stata assegnata e subito mi sdraiai sul divano.
Bisognava sfruttare la comodità, no?
"Ah non so, sei tu quello sempre attento al fisico, ai carboidrati, gli zuccheri..." mormorai, fingendo nonchalance, per punzecchiarlo un po'.


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"78..peccato non possiamo giocarlo a quel gioco che usano qui..ah si, il Lotto".
Aprii la porta ed entrai con Icarius accendendo la luce, curiosa di sapere come fosse "Curioso quel tipo..Reddas..fissa sempre il mare..mah" sorridendo e guardandomi attorno.

"Esatto, quindi ti affiderai a me per il menù." Disse divertito Elv a Gwen, per poi comporre il numero interno indicato sul telefono. "Pronto? Si, qui è la cabina numero 69... allora... ci porti due succhi di frutta... qualsiasi gusto, l'importante è che siano senza zucchero... poi due panini... al tonno... e mi raccomando, pane integrale. Grazie." E staccò.



Icarius ed Altea arrivarono nella loro cabina, la numero 78.
"A me basta che ci si possa riposare..." disse lui "... la comodità a me non interessa..." mettendosi sul pavimento e cominciando a fare delle flessioni "... quel Reddas... non piace neppure a me..." continuando.

Sorrisi compiaciuta a quell'esclamazione di Guisgard, per poi fargli l'occhiolino, divertita e maliziosa.
"Oh sì, un po' come un divo come te, giusto?" sussurrai, fissandolo tutto mentre mi avvicinavo a lui ancora di un passo e lo fissavo in quegli occhi azzurro intenso.
Poi a quell'affermazione sulla mia età sorrisi, un sorriso malizioso e impertinente.
Mi sporsi verso di lui fino ad arrivare al suo orecchio, dove sussurrai: "Abbastanza perchè tu non debba temere la galera...." con voce calda e sensuale, mentre i miei capelli sfioravano la sua pelle e la stoffa del mio abito lambiva quella della sua giacca.

Sorrisi divertita ma senza replicare.
Già, touchè.
Dovevo accettare passivamente senza lamentarmi.
"Poteva andarmi molto peggio..." dissi divertita, senza dargli soddisfazione.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...79ce5470e1.jpg

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Lo lasciai allenarsi, d' altronde pure i miei soldati lo facevano.
Mentre lui faceva gli allenamenti, mi feci una doccia e mi vestii, poi mi venne un pensiero malizioso, e tolsi il vestito sedendomi sul divano osservandolo compiaciuta per la forza atletica.."Quel Reddas non ti piace, lo conosci? Il motivo?".

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Guisgard sorrise ed a quelle parole sussurrate di Destresya guardò prima la sua scollatura, poi i suoi occhi.
“Ah, bene... sono sollevato...” disse facendole l'occhiolino “...beh, sai... presto comincerò le riprese su un film ambientato nel mondo del Wrestling... e mi servirebbe proprio qualcuno di esperto per insegnarmi qualche mossa corpo a corpo...” con tono malizioso a Sexy Zvezda.



Poco dopo un marinaio bussò e portò loro quanto richiesto.
“Bene, buon appetito allora.” Disse Elv a Gwen, cominciando a mangiare.
Poi qualcosa attirò l'attenzione di lui.
Si avvicinò all'oblò della cabina e guardò sul ponte, dove vide Reddas impegnato con mosse e prese tipiche del suo stile di lotta.
Si muoveva con armonia ed ogni suo muscolo appariva in armonia col resto del corpo e del suo spirito.



Icarius continuò le sue flessioni e quando ebbe finito si alzò da terra, completamente sudato.
Allora restò stupito nel vedere Altea seduta sul divano senza più il vestito e solo con l'intimo.
Restò a guardarla quasi imbambolato.
Non aveva mai visto una donna così poco vestita.

Il nostro spuntino arrivò ed iniziammo a mangiare.
"Buon appetito!" ripetei, prima di addentare il tramezzino al tonno.
"Non male" annuii, mentre prendevo un sorso di succo.
Poi, vidi che guardava qualcosa oltre l'oblò.
"Cosa guardi?" curiosa.

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