![]() |
Era come se il mondo si fosse fermato e fosse diventato solo nostro.
Il nostro angolo di mondo, fuori dal tempo, dalla storia, fuori da ogni logica. Un angolo di mondo fatto solo di cuori che battevano ed emozioni che nascevano pian piano. Entrammo in casa e io subito andai a prepararmi. Era bella quell'attesa, era ricca di emozioni e sensazioni nuove. Allora mi vestii, e dopo poco ero nella sala grande, dove Icarius dipingeva, nei miei abiti regali. "Dove vuoi che mi metta?" Guardandolo raggiante. |
Icarius preparò la tela, poi bagnò i suoi pennelli e mischiò le tempere.
Era accanto alla finestra e guardava fuori, immaginando uno scenario da cui trarre ispirazione ed in cui inserire il suo nuovo lavoro. E mentre vagava con i pensieri tra estro e passione, nella sala arrivò Clio, con quel suo meraviglioso abito senza tempo. “Là, ho preparato un divanetto...” disse lui, indicandole un divanetto foderato ed ornato di fiori di campo “... mettiti pure lì, come più comodamente e naturalmente ti trovi...” |
Entrai nella stanza, e subito cercai il suo sguardo.
Nel vederlo mi illuminai, volevo avvicinarmi ma non lo feci. Volevo quello sguardo meraviglioso su di me. Anche se sapevo che sarebbe stata una dolce tortura stargli lontana. Però, diligentemente mi sdraiai, poggiandomi su un gomito, mentre la bianca stoffa copriva le mie gambe leggermente piegate. |
Clio entrò ed il suo desiderio fu soddisfatto.
Lo sguardo di Icarius era su di lei, su ogni tratto del suo bel corpo, senza staccarsi mai. Lei percepiva quello sguardo e quel suo desiderio. Lo sentiva addosso, forte, insistente. Quel ragazzo non riusciva a celare i suoi stati d'animo e le sue passioni, invadendo il cosmo della regina, che ne percepiva l'essenza in ogni sua forma. Poi con naturalezza e docilmente la sovrana galattica si sdraiò sul divanetto. |
Altea attese che quella lunga notte passasse.
Verso l'alba sentì passi nel corridoio, poiché tutti cominciavano a svegliarsi. Poi, dopo un po', qualcuno bussò alla sua porta. |
Quello sguardo.
Quanto era bello quello sguardo su di me. Era come una finestra su un panorama sterminato, ricco di fiori, ma anche boschi e montagne, e tutte le cose più belle che questo pianeta racchiudeva. Gli sorrisi, quando i miei occhi incrociavano i suoi. "Va bene così?" Gli chiesi, sorridendo. |
Icarius guardò ancora Clio, per poi avvicinarsi ed adagiando un fiore, strappato da una delle ceste attorno al divano, fra i capelli di lei.
Un gesto delicato che lo portò a sfiorare il bel viso della regina. “Perfetto...” disse “... sei bellissima...” tornando alla sua tela “... come ti piacerebbe essere ritratta? Dopo una battaglia? O dopo un cerimoniale? O magari in un momento di intimità?” |
La leggenda dello Scorpione di Giada
Mi illuminai nel vedere che si avvicinava.
Sentivo un brivido scendere lungo la schiena. Prese un fiore e si avvicinò, mentre il mio cuore accelerava sempre di più. Quel contatto sul mio viso. Mi infiammò, e i miei occhi si spalancarono enormemente. "Come vuoi, Icarius.." sussurrai "Voglio specchiarmi nei tuoi occhi.." con aria sognante. |
Icarius sorrise.
“Che regina poetica...” disse, per poi cominciare a dipingere “... beh, io ti immagino nel tuo palazzo... da sola... quindi in un attimo di libertà, di intimità... lontana dal cerimoniale di corte... ma di nascosto un cavaliere, o anche un servitore ti spia... a tua insaputa... io dipingerò ciò che lui vede...” guardandola negli occhi. |
“Beh, che sia il primo o l'ultimo” disse Charlotte a Gaynor “sempre fortunata sei stata...” mentre tutti applaudivano intorno a loro “... comunque hai ragione... è proprio bello... moro... occhi azzurri e misteriosi... quel sorriso da simpatica canaglia, i suoi modi gentili ma virili... ehhh...” sospirò.
“Quello non è Guisgard...” ad un tratto un vecchio in frac dietro di loro “... il vero è morto in quell'incidente aereo... quello è un sosia, una nuova trovata pubblicitaria... per non perdere gli incassi al botteghino... è tutto un complotto...” scuotendo il capo. |
Risi divertita, maliziosamente.
Dubitavo che sarei riuscita a dormire, avrei pensato a lui troppo per chiudere occhio e riposare. Lo baciai un'ultima volta prima di andare via. "Buonanotte" dissi piano sorridendo, poi risalii in macchina. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Non so, sarà forse la poca esperienza sul campo, ma lei come fa a dire che si tratti di satanismo? Ha mai visto un rito satanico? E se invece si trattasse di qualche altra religione? O se si trattasse di un rito pagano? Dovete perdonarmi, ma io non sono molto religiosa. Ho studiato storia e arte, ma... Beh... Ci sono cose con cui non vado molto d'accordo" dissi serrando le dita di una mano con quelle dell'altra. Ero molto restia a prendere l'argomento religioso.
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Sentii bussare alla porta...se era Raimonde visto tante ne avevo prese mi sarei vendicata e preso a pugni..poco ma sicuro.
Aprii la porta indossando una vestaglia. |
" Che ho detto?" gli chiesi visto che se la rideva.
" Più che altro è una storia più semplice da sostenere. Non ci saranno domande come : quando vi siete conosciuti, da quanto siete fidanzati, ecc... " alzando le spalle al suo ultimo commento. " Bene, almeno la cosa è reciproca. Sono qui per lavoro non per altro" Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Risi piano a quelle parole di Icarius.
"Mi piace.." sorridendo, iniziando ad immaginare. Pensai a Solaria, al mio palazzo, quella dorata solitudine che mi accompagnava millennio dopo millennio, quando i giorni sembrano ore, e le ore brevi istanti sempre uguali. Immaginai i miei appartamenti, nella torre più alta del palazzo, la vista da lì era mozzafiato, se uscivo sul terrazzo potevo abbracciare con lo sguardo i monti e persino il Grande Lago d'Oro. Pensai poi a quella finestra, la finestra che dava sul giardino, più intima e nascosta. Lo immaginai lì, che mi spiava con quello sguardo che sarebbe stato capace di mandare a fuoco le montagne innevate. Mi piaceva, l'idea di immaginare Icarius nel mio mondo, ero sicura che gli sarebbe piaciuto. Era bello il mio mondo, era incredibilmente bello, forse molto più della terra, qualunque umano sarebbe rimasto estasiato nel vedere i nostri monti, i ruscelli incantati, quella luce soffusa di un perenne tramonto. Sì, Solaria era forse il posto più bello nell'universo. Eppure millenni di vita lì non mi avevano emozionato come un solo giorno sulla terra. Ma sapevo che non era casuale, che non mi sarei mai emozionata tanto come vedendo quella meravigliosa creatura che mi guardava. Quello sguardo. Avevo davvero avuto paura di perdere quello sguardo. Di perdere quel sorriso, di non poter più ammirare quel viso perfetto. Ora invece era lì, immerso nella sua arte, a guardarmi. Era uno sguardo nuovo, diverso, eppure ancora una volta bellissimo. Oh, come avrei voluto conoscere i suoi pensieri di quel momento, mentre continuavo ad osservarlo, immobile, e il suo sguardo correva da me alla tela. Com'era bello poter restare a guardarlo senza mai smettere, vederlo portare la mano alla tela, ancora e ancora, e trovarsi ad immaginare di essere quella tela dapprima bianca, diventare viva sotto il suo tocco leggero eppure intenso, come lo sguardo che aveva su di me, come creta modellata dalle sue mani d'artista. Il cuore batteva sempre più forte, sempre più intensamente, mentre sensazioni nuove si facevano strada dentro di me. Era come se un fremito caldo continuo attraversasse il mio corpo, un brivido capace di lasciare il segno. Più lo guardavo, e più tutto quello aumentava. Più lo guardavo, e più avrei voluto alzarmi e raggiungerlo. Non potevo, sapevo di non poterlo fare, ma ogni volta che posava il suo sguardo su di me, quella sensazione, quel desiderio recondito di averlo vicino cresceva. Eppure sapevo che vicino non mi sarebbe bastato. Continuavo a pensare al modo in cui mi guardava in albergo, alla sua mano leggera che sfiorava piano la stoffa del vestito, e alla mia mano che lo accarezzava, mentre un brivido caldo mi attraversava. Quell'attesa fatta di sguardi rendeva tutto più rovente, più intenso. Oh, se solo avessi saputo come facevano gli umani a passare oltre. Dovevo dirgli quello che sentivo? Dovevo fare qualcosa, come in codice per fargli capire le sensazioni che mi provocava? Non lo sapevo, sapevo solo che più il tempo passava, più quelle sensazioni intense aumentavano dentro di me. Chissà se lui aveva notato il cambiamento graduale del mio sguardo diventato da limpido e chiaro sempre più intenso, caldo, rovente come se avessimo cominciato a mezzogiorno, con il cielo di un azzurro chiarissimo, quasi trasparente, e ora fosse il tramonto, con l'orizzonte screziato di un rosso velato d'oro e di rosa e di arancio, un cielo sfaccettato come lo erano le mie emozioni, ma anche intenso e caldo, messaggero nella notte che verrà. Chissà se guardandomi riusciva a comprendere quanto il posare per lui mi stesse accendendo di un fuoco sconosciuto e intenso, che si era diffuso piano in ogni fibra del mio essere, e ora mi faceva vibrare come una corda di violino. "Non ti sei ancora stufato di guardarmi?" gli dissi infine, cercando disperatamente di distrarmi da quei pensieri che mi consumavano ogni secondo di più. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...ef43fb7a7b.jpg |
Sorrisi al sospiro di Charlotte. In fondo aveva ragione... c'erano centinaia di donne in sala ed io ero stata fortunata ad essere la protagonista di quel breve, ma intenso interludio.
"In questa pazzesca serata, devo dire che il vecchio matto che parla di complotti ci mancava..." sussurrai all'orecchio della mia amica, per non farmi sentire dalla fila dietro. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
L'auto riportò Gwen a casa.
Ma qui la ragazza trovò un'atmosfera inattesa. Infatti, nonostante l'ora, i suoi genitori erano ancora svegli e nel vederli la giovane comprese che qualcosa era accaduto. "Oh, Gwen..." disse sua madre palesemente preoccupata, quasi spaventata "... Betty non è nella sua stanza... l'abbiamo cercata per tutta la casa, ma sembra sparita... non è mai uscita da sola a quest'ora... sono preoccupata..." |
Il pennello appena tinto nelle tempere, mischiandone i colori, in cerca di una tonalità adatta, speciale, unica per immortalare quell'immagine e quel momento.
Poi le setole unte iniziarono ad accarezzare la bianca ed immacolata tela, lasciando aloni umidi e colorati in un orizzonte nascente di sensazioni e fattezze nuove. "Un pittore" disse Icarius, mentre il suo sguardo azzurro faceva la spola tra la tela e la bellissima regina "non può mai lasciare con lo sguardo la sua modella..." dipingendo "... deve guardarla fino ad imprimerla nella sua mente e soprattutto nel suo cuore... perché l'arte, quella vera, nasce sempre e solo dal cuore... perciò devo guardarti ancora ed ancora... fino ad immaginarti come vorrei vederti sulla mia tela, Clio..." sorridendole. |
Non sapevo se essere più sollevata perché appena entrata non mi avevano aggredita, o sconvolta per ciò che mia madre mi disse.
Betty? Ma cosa avevano tutte, quel giorno? "Non lo so..." mormorai, poi sospirai scuotendo la testa "Non lo so, non lo so, pure Lizzie è sparita oggi!" esclamai, avvilita e preoccupata. "Possibile che nessuno qui l'abbia vista uscire? I domestici, qualcuno..." ipotizzai, guardando i miei genitori e guardandomi intorno nervosamente. Doveva esserci qualcosa sotto, non era possibile che sparissero quelle due nello stesso giorno. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...853b50d577.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
In sala gli applausi coprivano ogni cosa, mentre sul palco Guisgard, Laiwa, il regista ed il resto del cast posavano per gli insaziabili flash dei fotografi.
Charlotte rise a quelle parole di Gaynor, per poi voltarsi indietro in cerca di colui che aveva parlato del falso Guisgard. "Ehi, la poltrona è vuota..." disse alla sua amica "... eppure avrei giurato che qualcuno seduto proprio dietro di noi avesse parlato..." stupita. |
"Uomini incappucciati e con abiti neri che recitano strane litanie in una lingua incomprensibile non possono essere niente di buono..." disse Marios a Nyoko "... viviamo in tempi tristi, dove spesso l'ignoranza per tendenze cosiddette New Age spesso portano a guai ed anche seri..." mettendo in modo l'auto.
Partirono ed imboccarono la stradina per tornare indietro, ma ad un tratto l'auto cominciò ad emettere fumo dal cofano. "Accidenti, questa non ci voleva..." scuotendo la testa il bel professore, per poi fermare l'auto e scendere a controllare. |
Quello sguardo che si posava ora su di me, ora sulla tela, era come capace di ipnotizzarmi, di catturarmi corpo e anima.
Mi sembrava quasi di vivere in un mondo parallelo, in un universo in cui tutto era concentrato in quella stanza, in quel momento, in quelle sensazioni.S Solaria, la missione, la Supernova, Athia.. mi apparivano ora così lontani e distanti da farmi venire il sospetto che non fossero mai esistite. Come se non avessi fatto altro nella vita che starmene lì a guardarlo mentre mi guardava a sua volta, immaginando che cosa stesse dipingendo, immaginando cosa stesse pensando mentre mi guardava, cosa provasse mentre il mio sguardo imprimeva nella mia mente ogni lineamento del suo viso, ogni screziatura di quell'intenso e meraviglioso azzurro racchiuso nei suoi occhi. Poi quelle parole, che mi strapparono un lungo e spontaneo sorriso. "Allora sono la donna più fortunata del mondo, Icarius.." dissi, con gli occhi luccicanti di felicità "Se anche solo la mia immagine riuscirà a raggiungere il tuo cuore.." mormorai, con il mio di cuore che iniziò a battere all'impazzata. |
Altea andò ad aprire la porta della sua camera, trovando sulla soglia uno dei camerieri di madame Sibille.
"C'è una visita per lei che aspetta giù, al pianterreno." Disse il cameriere. |
Teos rise ancora a quelle ultime parole di Dacey.
"Va bene, va bene..." disse guidando "... mi piace come idea... pratica ed essenziale, senza fronzoli e roba varia..." divertito "... un pò come lei, no?" Sorridendo. Guidarono per un'altra mezz'oretta, fino ad intravedere un paesi o poco lontano, ai piedi di alcuni monti. "Eccolo..." indicò il giornalista "... quello è il paesino da cui arrivò il celebre Hiss..." Poco dopo lo avevano raggiunto, ritrovandosi nella piazza centrale di quel luogo. |
Annuì in silenzio alle sue parole. Non avendo una vasta conoscenza religiosa, potei solo fidarmi di lui. Così partimmo ma ad un certo punto l'auto iniziò a fumare e Marios scese a controllare. "Non ci voleva" dissi uscendo e avvicinandomi a lui. "Posso aiutare in qualche modo?" dissi rivolgendo lo sguardo un po' a lui e un po' intorno.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...b55cebe886.jpg
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Era un cameriere annunciandomi una visita...annuii "Dite arrivo presto, il tempo di vestirmi". Mi spogliai e indossai il corsetto e le calze a rete agganciandole al pizzo col laccio nero. Indossai un vestito rosso e mi truccai velocemente. Scesi le scale pensando chi fosse a cercarmi.
|
"E infatti qualcuno c'era, Charlotte..." risposi alla mia amica "Lo abbiamo sentito entrambe... evidentemente è andato via subito dopo aver parlato. O forse credi ai fantasmi?"
Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
"Nessuno l'ha vista uscire..." disse sempre più preoccupata la madre di Gwen, mentre suo padre aveva appena telefonato alla polizia, denunciando la scomparsa di Betty.
Ad un tratto prese a squillare il telefono. |
"Troppo buona..." disse sorridendo Icarius "... si, temo tu lo sia un pò troppo, Clio..." dipingendo "... chissà quanti artisti frequentano la tua corte... ci vuole ben altro che un pittore dilettante di campagna per farti sentire così fortunata... al massimo posso sentirmi io così, visto mi ritrovo come modella una be.lissima regina giunta da un paese straniero..." guardandola.
|
"A meno che lei non abbia competenze da meccanico ne dubito..." disse Marios a Nyoko controllando il motore dell'auto che fumava senza sosta "... eppure è strano... ho fatto controllare olio ed acqua nel motore neanche una settimana fa..." sbuffando.
Ad un tratto Nyoko sentì qualcuno che si avvicinava. |
Mi appoggiai al muro alle mie spalle, coprendo il viso con le mani, mentre mio padre avvisava la polizia.
Potevo capire che Lizzie andasse da qualche parte, essendo magari anche in compagnia dell'amico di Elv, ma Betty? Betty non sarebbe nemmeno uscita dalla sua camera per andare in salotto di sua spontanea volontà. Poi, il telefono. Chi poteva essere a notte fonda? Guardai i miei, poi andai a rispondere. "Pronto? Chi parla?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea si preparò e scese al pianterreno, dove trovò seduto ad uno dei tavoli Alvis che la stava aspettando.
|
" Non mi conosci..." scostando i capelli dietro le orecchie.
" Non sono sempre così..." ma non aggiunsi altro. Ci volle ancora un po' di strada ma finalmente la destinazione era in vista. " È piccolo... sicuramente uno di quei posti dove tutti sanno tutto di tutti. Ottimo per noi!" Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Mi guardai attorno e vidi Alvis seduto a uno dei tavoli, mi guardai attorno e finsi indifferenza..aveva mandato in avanscoperta il suo assistente..certo lui non si scomponeva.
Mi sedetti al tavolo e lo guardai dritto negli occhi grigi screziati di marrone, seria...senza tradire un' emozione.."Ave Alvis" sorridendo poi "Hai letto il mio biglietto e quindi sapevi dove trovarmi..sei venuto da te o ti ha mandato il professore?". http://www2.pictures.zimbio.com/gi/A...P6EAJ0_SPl.jpg |
"I fantasmi mica esistono..." disse Charlotte a Gaynor, per poi voltarsi ancora una volta dietro per controllare che davvero quella poltrona fosse vuota.
Intanto sul palco il cast si apprestava a salutare gli spettatori in sala, ma prima il regista prese la parola, volendo ringraziare il Cielo e la buona Sorte del ritorno di Guisgard fra loro. "Grazie, amico mio..." sentitamente il divo dagli occhi azzurri "... grazie di cuore... tre anni sono lunghi e passarli lontano dalla civiltà ti lascia molto tempo per pensare... posso solo dire di essere fortunato... e ringrazio il Buon Dio per essere ritornato alla vita, fra tutti voi e facendo il mestiere che più amo..." Tutti applaudirono di nuovo e poco dopo la serata terminò, con tutti i presenti che lasciarono il teatro. "Allora..." Charlotte a Gaynor mentre raggiungevano l'ingresso "... serata piacevole? Eccitante? Oppure entusiasmante?" Ridendo. |
Sorrisi alle sue parole "sono brava in altre cose, purtroppo" dissi voltandomi verso la vegetazione. Ad un tratto udì qualcosa, come se si stesse avvicinando qualcuno. "Professore" bisbigliai "spero di no, ma ho l'impressione che si stia avvicinando qualcuno..." dissi sempre con un timbro di voce molto basso.
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi a quelle parole.
Forse stavo esagerando, a mostrare così spudoratamente quello che sentivo in quel momento. Forse dovevo controllarmi di più, e nascondere le emozioni come facevo a corte. Ma certo non avevo mai dovuto nascondere emozioni forti come quelle che provavo in quel momento. Eppure non conoscevo così bene il comportamento umano, da poter capire bene come dovessi comportarmi in quella situazione. Seguivo unicamente il mio cuore, che era messo particolarmente alla prova in quel momento. "Non mi credi dunque?" gli chiesi, spalancando gli occhi, e arrossendo appena. Sì, magari non avrei dovuto parlargli in quel modo. Eppure mi veniva tutto così naturale con lui, che forse stavo trasgredendo qualche legge non scritta sul comportamento. "Artisti?" sorridendo "Le mie ancelle lo sono... no, non sono proprio ancelle..." cercando le parole migliori per spiegare ed evitare di rivelare particolari che avrebbero potuto sconvolgerlo e rivelargli l'esistenza di altri pianeti.. cioè farmi prendere per pazza. "Diciamo che il mio principato è retto da un consiglio aristocratico formato da nove Muse, di queste nove, una è la regina... Viviamo in un palazzo inaccessibile a chiunque altro, e ci dilettiamo nelle arti quando non ci sono decisioni da prendere, leggi da approvare, liti da sedare... sempre celate alla vista..." sospirai "In effetti se non fosse per le statue, potrei girare tranquillamente per il regno e nessuno mi riconoscerebbe.." risi piano. Continuavo a guardalo. "Perciò nessun artista mi ha mai guardato, no..." con un'espressione strana, come se seguissi il filo dei miei pensieri. "Sicuramente nessuno mai mi ha guardato così..." sussurrai piano, con il cuore che batteva "Forse nessuno lo farà mai.." aggiunsi, senza accorgermi di averlo fatto ad alta voce. O meglio, che quelle parole sussurrate, calde e intense erano davvero uscite dalle mie labbra. |
"Oltre che bello, ha una voce così calda e profonda che ti mette i brividi..." dissi a Charlotte mentre Guisgard ricordava gli anni trascorsi lontano dalle scene.
Dopo il grande applauso finale, pian piano cominciammo tutti ad uscire. "Direi che è stata una serata fuori dall'ordinario..." risposi a Charlotte mentre ci apprestavamo ad uscire "Dopotutto, non capita spesso che un divo del cinema ti tenga stretta nel buio e poi ti baci appassionatamente... sarà un bel ricordo, specie quando sarò vecchia e lo racconterò ai miei nipoti, davanti ad un bel camino acceso..." Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
"Gwen, sono Lucy..." disse la ragazza dall'altra parte della cornetta "... è... è terribile... alla radio stanno dicendo che è stato appena ritrovato il corpo di una ragazza e dalla descrizione sembra in tutto e per tutto Lizzie..." piangendo.
|
Era Lucy e già sentendo la sua voce sentii la pelle d'oca.
Rimasi con lo sguardo nel vuoto a quelle parole terribili. No, non poteva essere, no. Doveva essere qualcun'altro. "Non può essere... Non può essere, sono sicura che si sbagliano" mormorai, asciugando una lacrima "Anche Betty è sparita..." dissi, a mezza voce "Per lei è ancora più strano, nessuno l'ha vista, sembra anche lei sparita nel nulla! Non scapperebbe mai!" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 10.55.43. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli