Castel guardò Diahnne e sorrise.
"In effetti ne hai di fegato." Disse annuendo.
Le fece segno di salire.
Ormai albeggiava e Mizzar e Budmin erano seduti sulle poltrone del salotto a bere nonostante fosse quasi mattina.
"Cosa intendi fare?" Chiese Budmin.
"A cosa ti riferisci?" Fissandolo Mizzar.
"Non ti indispettisce il fatto che lei non sia qui?" Budmin riferendosi alla donna uccisa da Castel.
"Sarà andata via..."
"Non mi piace questa storia..."
Rilassati, mi metti ansia."
"Tutti cercano quel bastardo di Black..." Budmin.
"Già, siamo in troppi..." mormorò Mizzar "... troppi cani attorno ad un osso..."
Diahnne e Castel origliavano ben nascosti.

Lance correva come un dannato, ma l'aeroscafo era troppo veloce ed in breve gli fu addosso. Io continuavo a stargli dietro, tesa ed impaurita, fino a che vidi il cacciatore sparare un missile esplosivo contro mio marito. Una nuvola di polvere si alzò nell'aria, ma, quando poi si dissolse, di Lance nemmeno l'ombra.
Gridai il suo nome più volte, sempre correndo, mentre lacrime di rabbia e paura mi rigavano il viso.

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Ascoltai attentamente le loro parole, creando la mano di Castiel per ricevere l'impulso ad attaccare.
Non potevamo parlare, o ci avrebbero sentito.
Rimasi in attesa del segnale, poi uno dei due sarebbe morto.

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Eccolo, eccolo era lì.
Sentivo il cuore accelerare sempre di più, sempre di più.
Sono qui amore, sono qui...
Ci serviva un piano, serviva assolutamente un piano che ci permettesse di salvarlo da tutto quello.
Sapevo che aveva capito che ero io, sapevo anche che non voleva tradirmi.
Sperai solo che avesse anche in mente un piano per salvarsi.
Oh, amore...
Vederlo così, nascosto nella roccia mi faceva stringere il cuore.
Sapevo che avremmo trovato una soluzione, ora eravamo insieme, e insieme eravamo invincibili.
Oh sì...
"Avanti, cammina..." indicandogli di uscire di lì col fucile, sempre interpretando la mia parte sotto il casco.

La gara era senza esclusione di colpi e Shushan lo sapeva bene.
In questo genere di competizioni ci scappava sempre il morto.
Anzi, quasi sempre erano più i morti.
Gli aeroscafi erano insicuri, vecchi e le armi usate quasi sempre difettose.
Infatti uno dei partecipanti cercò di superare il suo dirimpettaio sparando col fucile sonico in dotazione al suo veicolo, ma l'arma invece di sparare esplose di colpo, facendo incendiare il motore, per poi portare alla distruzione dell'aeroscafo.

Mentre Jennifer gridava il nome di Lance tra le lacrime e la disperazione, l'aeroscafo del cacciatore riprese la sua corsa, fermandosi stavolta a pochi metri da lei.
L'abitacolo si alzò e saltò fuori il nuovo cacciatore che continuava a cantare a squarciagola.
“Wow...” disse fissando Jennifer “... oggi è il mio giorno fortunato... e forse anche il tuo...” guardandola lascivo.
Lei vide allora Nextar, il secondo cacciatore.
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Diahnne e Castel erano dietro la parete del salotto ed ascoltavano ogni parola dei due strozzini.
"E..." disse Budmin "... l'Angelo?"
"Cosa?" Mizzar.
"Pensi sia già arrivato qui?"
"Quel bastardo è furbo, ma non quanto me."
Castel a quelle parole guardò Diahnne e sorrise beffardo.

Best guardò Lonewolf e si alzò, uscendo dal suo nascondiglio con le mani in alto, mentre il sensorphone sulla sua cintura riprendeva il tutto.
“Uccidimi qui e facciamola finita...” disse lui.

Guardai i negreri con disgusto e sapevo non potevo parlare...ad un tratto uno dei piloti azzardò una manovra per eliminare l' avversario davanti e tentare cosi il sorpasso. Sparò ma l' arma era difettosa e si incediò l' aeroscafo...fuori uno..e se accadesse a Hiss? Li ammazzerei col coltello, non mi daranno in pasto a quei dannati.
Mi voltai nuovamente seguendo la corsa ma soprattutto l' aeroscafo di Hiss...ce la farai Campione.

Ricambiai il sorriso di Castiel e rimasi in ascolto.
Se solo avessero saputo quanto l'angelo fosse più furbo di loro.
Attendo ancora, senza fare rumore.

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"Maledetto bastardo!" gridai verso il cacciatore, inghiottendo disperazione e lacrime "Ma puoi stare certo che venderò cara la pelle..."

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"Sì, infatti" annuendo ed infilai il fascicolo sul fondo della borsa.
Dovevamo stare molto molto attenti ora, se volevamo riuscire nel nostro intento.

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Altri due concorrenti presero la vita in quella gara mortale, sotto gli occhi di Shushan.
Hiss era in terza posizione, ma gli avversari davano battaglia.
Ad ogni curva il suo aeroscafo pareva sul punto di perdere il controllo ed uscire di strada, col fortissimo rischio di finire contro le rocce.
La folla esultava e gridava, visto molte persone avevano scommesso sull'esito di quella gara.
Hiss ed il suo aeroscafo evitarono diversi colpi, ma ad ogni metro percorso il pericolo sembrava essere in agguato.

Diahnne e Castel restavano nascosti ad ascoltare.
"Black mi deve molti crediti" disse Mizzar a Budmin "e puoi starne certo che me li darà tutti."
"E se fosse morto?" Fissandolo Budmin.
"Allora faremo una nuova visita alla sua bella sorellina..." con un ghigno Mizzar.

Il pubblico esultava e seguiva la caccia dal mega monitor nello studio.
Nextar cantava a squarciagola e si avvicinava verso Jennifer.
“Che caratterino...” disse, per poi estrarre due grossi elettrodi dai pantaloni.
Si avvicinò ancora alla ragazza ed unendo i due elettrodi sviluppò una scossa elettrica che investì in pieno Jennifer facendola cadere a terra un po' intontita.
Nextar allora rise e prese il sensorphone di lei, schiacciandolo poi con un piede.
“Un po' di privacy...” mormorò, cominciando a slacciarsi i pantaloni.

"Maledetti" dissi a bassa voce con la voglia matta di sparare a tutti e due.
Pregai mentalmente Castiel affinché attuasse il suo piano, stanca rimanere ad aspettare.

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Il piano di Elv era semplice, ossia uscire tranquillamente dal grattacielo, senza così destare sospetti.
Avevano una solo priorità, quella cioè di andare via prima che qualcuno scoprisse Lupa imbavagliata nell'archivio segreto.
Tornarono così nell'archivio ufficiale, dove la stessa Lupa li aveva fatti entrare.
"Sii il più naturale possibile..." disse Elv a Kara "... fingiamo di consultare qualche fascicolo... poi soddisfatti andiamo via per aver raccolto informazioni per il tuo articolo. Nessuno dovrebbe fermarci ed impedirci di andare via..."

Altri due concorrenti erano stati eliminati...ora erano sette.
Vidi Hiss in terza posizione, ora sarebbe stato più difficile, i quattro dietro di lui avrebbero fatto il possibile per metterlo fuori gioco e il suo aeroscafo sbandava rischiando di schiantarsi contro le rocce...e no, qui non vi erano i pit stop!!
Sentivo l' esaltazione della gente e immaginai la rabbia di Hiss, certo per lui la vittoria era una sconfitta ma sapeva doveva farlo per noi.

Tornammo tranquillamente senza problemi nell'altro archivio ed io annuii ad Elv.
Iniziai così a sfogliare, consultare, senza interesse, ma per fare un po' di scena, pur tenendo d'occhio la situazione.

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Avevo il cuore a mille, che batteva fortissimo.
Non sapevo che fare, non avevo mai vissuto niente di simile prima d'ora.
Poi mi venne un'idea, sperando che avrebbe funzionato.
"Con piacere..." duramente, per poi sparare.
Sparai alla roccia poco distante da lui, dal sensorphone sembrava l'avessi ucciso, che stessi mirando a lui, mentre in realtà era solo un gran polverone di roccia in cui si sarebbe anche potuto spegnere il sensorphone senza che nessuno se ne accorgesse o si insospettisse.

Quel maledetto, con due elettrodi che aveva con sé, provocò una scarica elettrica che mi investì e mi fece cadere a terra, leggermente stordita.
Tuttavia, il vederlo schiacciare il mio sensorphone per poi slacciarsi i pantaloni, mi fece reagire e così gli sferrai un calcio tra le gambe, sperando andasse a segno.

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Diahnne e Castel ascoltavano i due strozzini con molto interesse.
"Torneremo da quella ragazza e faremo in modo che sia a lei a pagarci..." disse Mizzar finendo il suo bicchiere.
"E se non ha i crediti che ci spettano?" Guardandolo Budmin.
"Ma chi sei un presentatore di telequiz?" Seccato l'altro. "Il figlio del tenente Colombo? Quante domande fai? Ti ho detto che mi metti ansia ed io detesto essere ansioso." Scuotendo il capo. "Se quella sgualdrinella non avrà i giusti crediti da darci, allora la venderemo a qualche magnaccia per farle battere il marciapiede."
Budmin rise.

Mentre assisteva alla gara col cuore in gola, qualcuno di avvicinò a Shushan.
"Salve..." disse un uomo ben vestito, di aspetto gradevole e dai modi insolitamente gentili per quel luogo "... vedo sta seguendo con molta attenzione la gara... semplice appassionata o come un'antica dama medioevale lei ha il suo campione in pista?"

Dopo qualche minuto i due uscirono dall'archivio e si diressero verso l'uscita, dove c'erano i vigilanti.
E questi li riconobbero subito.
"Salve." Disse sorridendo uno di quelli a Kara e ad Elv. "Spero che abbiate trovato ciò che cercavate."
"Si si..." annuendo con cordialità Elv "... è stato molto istruttivo. Sono certo faremo un interessantissimo articolo."
"Bene." Fece il vigilante, aprendo poi la porta per farli uscire dal grattacielo.
"Ehi, voi due!" Gridò ad un tratto qualcuno alle loro spalle. "Fermatevi!"

Quel trucco di Lonewolf.
La polvere si alzò ed avvolse per un attimo lei e Best.
Ma non sarebbe durato a lungo tutto ciò ed il sensorphone avrebbe ripreso tutto.
Occorreva quindi un piano.
Alla svelta.

Il calcio di Jennifer, inaspettato e forte, andò a segno.
Nextar si accasciò dolorante.
“Dannata cagna...” disse contorcendosi dal dolore “... mandate la pubblicità... interrompete il programma...” tossendo per il dolore.

Dopo un po' uscimmo da lì e ci dirigemmo all'uscita, dove Elv parlò tranquillamente col vigilante.
Stavamo per uscire e... Una voce.
Mi bloccai, ma lanciai ad Elv una veloce occhiata per fargli capire di stare tranquillo e non agitarsi.
Mi voltai con l'espressione più rilassata del mondo.
"Sì? Dice a noi?" chiesi, annuendo, con aria cordiale.
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Il calcio andò a segno e il cacciatore si accasciò a terra.
"Cos'è, non canti più adesso?" gli dissi mentre mi alzavo, gasata dall'adrenalina, e gli sferravo un altro calcio con tutta la forza che avevo in corpo, stavolta alla tempia.

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Il cuore batteva sempre più forte quando la voce di un uomo mi distolse dalla gara.
Lo scrutai e vidi era una persona galante, dalle buone maniere ma a dire il vero non mi fidavo più di nessuno, nonostante tutto risposi in modo freddo.
"Salve" ricambiando il saluto "Sono appassionata di gare di auto sportive, di Formula Uno ma diciamo la sua seconda ipotesi è più consona a questa situazione assurda...si..mi sto augurando il mio Cavaliere non faccia una brutta fine" e mi voltai a guardarlo nuovamente, chiedendomi chi fosse.

Quelle parole non mi toccarono per niente. Mi voltai verso Castiel e lo guardai interrogativa.
"Quando vuoi..." dissi a bassissima voce e portando una mano sulla mia Colt.
Quei due stavano giocando con il fuoco, e chi gioca con il fuoco finisce per scottarsi.

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Era il vecchio inserviente, quello che Kara ed Elv avevano incontrato nell'archivio.
"Ma dico..." disse sorridendo "... dove avete la testa voi giovani? Stavate andando via dimenticando questa." Mostrando la biocamera fotografica che Elv aveva dimenticato su uno degli scaffali.

Jennifer si alzò e colpì di nuovo Nextar, stavolta con un calcio alla tempia.
Il cacciatore allora sembrò morto.
Lei poi avvertì dei rumori.
Era Lance che ripresosi cercava di venir fuori da una crepa rocciosa.

L'uomo ormai non guardava più la gara, ma solo gli occhi di Shushan.
E non solo gli occhi,
Il suo sguardo percorreva lentamente l'intera figura di lei, senza preoccuparsi di celare il desiderio che infiammata i suoi occhi scuri.
"È una preda troppo ambita" disse "e per questo si è disposti a morire per lei..." prendendo un'orchidea selvatica e porgendola a lei "... è per lei... è solo un portafortuna... i fiori sono così rari nel deserto... come le belle donne...”

Castel guardò Diahnne.
"Ascoltami..." disse sottovoce "... dobbiamo fare in modo che si dividano... te la senti di strisciare fuori in giardino ed attirare lì uno di questi due galantuomini? Non so, inventati qualcosa... fa il verso di un animale, il canto di un uccello o fingi di essere una ragazza in pericolo... te la senti?"

Una folta coltre di nebbia ci avvolse, provocata da quel colpo alla roccia.
Best però non sembrava aver capito il mio piano, allora mi avvicinai a lui, ancora col fucile puntato.
Ricordavo situazioni come quella in passato, quando nella polvere emergeva solo la canna del fucile.
E così feci, avanzando in quella coltre sempre di più, lentamente.
"Muori cane..." con aria truce, mentre il mio fucile oscurava la telecamera con la sua mole.
Ora sulle televisioni collegate sarebbe apparsa questa immagine inquietante di un fucile così vicino, di quelle immagini che ti fanno saltare sulla sedia perché sembra che stiano per colpire anche te.
allora lo caricai, e quel suono così familiare alla folla avrebbe invaso ogni casa della città.
"Addio..." per poi fingere di sparare, mentre invece con l'altra mano spegnevo il sensorphone nella sua cintura.
Il fucile al plasma ha un secondo di reazione, di preparazione della carica.
Sapevo che Ennar avrebbe adortato tutto quello.
Il buio, il fucile puntato idealmente contro tutti loro, contro tutti quelli che potevano essere delle future prede, un monito, e poi la suspance, quel corpo esploso che avrebbero sentito rimbombare nelle orecchie, ma che potevano solo immaginare perchè ormai il sensorphone era morto.
Morto come Best.
Sospirai, sperando avesse funzionato.

Come dovevo sentirmi?
Sollevata?
Inferocita?
Tuttavia sorrisi.
"Grazie mille, è stato gentilissimo, davvero!" presi la biocamera, poi rivolsi ad Elv una brutta occhiata, di quelle da 'Poi facciamo i conti' che ti incenerirebbero se uscissero le fiamme dagli occhi.
Poi uscimmo e raggiungemmo la sua moto.
Ci mancava solo che la perdessi...

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Il trucco di Lonewolf avrebbe funzionato?
Chissà.
“Sei furba, vedo...” disse Best guardando il sensorphone spento da lei “... come mai sei qui? E soprattutto... perchè stai cercando di salvarmi?”

Scrutai gli occhi scuri di quell' uomo che si differenziavano da quelli chiari di Hiss..era un uomo bello, distinto forse pure ricco e molte delle ragazze nella cantina avrebbe ambito a essere vendute ad un uomo del genere.
Lessi la bramosia, un interesse che non includeva Hiss..per un attimo avevo avuto una speranza volesse aiutarci..chissà..forse era colui che aveva pagato più caro per avermi.
Mi pose quella orchidea e ascoltai le sue parole.."Io..vi ringrazio per le vostre belle parole...ma non posso accettarla..io sono in vendita qui, e io non voglio essere separata da lui...ma potete porla sul finestrino. Vi ringrazio del gesto, ma capirete.." dura e sicura, nessuno mi avrebbe distolta da Hiss.

Guardo Castiel e gli sorrido.
"Me la sento e come, angioletto" dico a bassa voce.
Gli stringo una mano prima di andare e gli prego mentalmente di fare attenzione.
Poi esco dalla casa, rapida e senza farmi notare per poi mettermi in posizione e cercare un modo per attirare l'attenzione.
Prendo la mia Colt e sparo un colpo verso il cielo.
Se non mi sentono così...

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Il calcio alla tempia aveva dato il risultato sperato, così continuai a colpirlo fino a che il cervello non gli si ridusse in poltiglia.
"Maledetto bastardo, che tu possa raggiungere le fiamme dell'inferno in un lampo!"
Mentre prendevo il mio sensorphone da terra, sperando funzionasse ancora, udii un rumore. Mi voltai e vidi Lance, il mio adorato marito, che usciva da un anfratto roccioso che lo aveva nascosto.
Gli corsi incontro, piangendo e buttandogli le braccia al collo. "Oh, amore mio! Pensavo fossi morto... Guarda..." gli dissi indicando il cacciatore a terra "L'ho ucciso con le mie mani... Non credevo di essere capace di ammazzare qualcuno, ma non potevo sopportare che ti avesse portato via da me..."

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