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"Faccia come crede, dottoressa." Disse l'infermiere a Gwen.
in quel momento arrivò Greiz. |
In quel momento arrivò Griez e gli espressi la mia intenzione di voler parlare col dottore in merito a quanto era successo, visto che sembrava non potessi venirne a capo.
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Probabilmente stavo impazzendo davvero.
L'ho già detto? Sì, ecco, allora è già cominciata. Sento una voce, parlo da sola. Non da sola, con Mister Wincol. Ah beh allora... "E come farai a liberarmi?" sempre più incuriosita. |
"Prego, il direttore è ancora nel suo ufficio." Disse Greiz a Gwen. "ma deve sbrigarsi, dottoressa, sta per andare via."
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Destresya chiese, ma la voce non rispose.
Era sparita, così come era arrivata. Nel nulla. |
Sospirai e annuii.
Nel passaggio, misi il peluche sul letto della ragazza, sentendo una stretta al cuore a quel gesto. Poi raggiunsi la porta dello studio e bussai un paio di colpi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Silenzio.
Improvvisamente era tornato il silenzio. Alzai le spalle. Dovevo essermelo immaginata. Così, mi stesi sul letto e provai a dormire. Non è che ci fosse molto che potessi fare. |
"Prego, è aperto." Disse dall'interno dello studio il direttore a Gwen che era fuori la porta.
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Entrai prendendo un respiro profondo.
"Volevo farle una domanda, se non disturbo" iniziai, con tono cauto, ma sicuro "Volevo chiedere come mai una terapia elettroconvulsivante si sia appena resa necessaria su una paziente del 6F, assolutamente innocua al momento della somministrazione" spiegai, mantenendo un tono tranquillo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il direttore guardò Gwen con i suoi occhi scuri che non tradivano emozioni.
"Dottoressa..." disse togliendosi gli occhiali "... lei forse ha confuso, o magari dimenticato che posto è questo e quale sia la sua funzione sociale per il nostro paese. Qui non c'è posto per ideali, principi, sogni e fantasie. Qui non abbiamo bisogno di infermierine che portano caramelle ai pazienti. Qui combattiamo i demoni. Quelli più terribili e pericolosi che affliggono la mente umana... ossia l'illusione, la speranza ed il riscatto. Chi entra qui non può illudersi di riscattarsi o di avere speranza. Chi entra qui è perchè là fuori, nel mondo civile, non ha più posto." |
Lo ascoltai fissandolo attentamente.
"Da quanto mi risulta, tale terapia viene eseguita in casi di emergenza e di rischiosa agitazione da parte dei pazienti. O sbaglio?" calcando in particolare sull'ultima parte della frase. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Perfetto, direi può aspettare che finisco le prove" volevo davvero sapere di più su questa persona "Signor Sever, abbiamo finito o quanto ancora?" mi informai.
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Il direttore si tolse gli occhiali e li poggiò sulla scrivania.
"Dottoressa..." disse a Gwen massaggiandosi le tempie "... io la comprendo... dico sul serio... ma è la procedura, il protocollo... e che piaccia o meno non si può fare altrimenti... mi hanno inviato qui per continuare questo stato di cose... io ho le mani legate e non posso fare altro..." guardandola. |
Sever informò Altea che mancava ancora un'ora abbondante di prove.
Whianco allora tornò in platea, si sedette ed attese. Un'ora dopo le prove terminarono. |
Per la prima volta da quando era arrivato, vidi finalmente delle emozioni prendere il sopravvento su quell'uomo.
E mi sentii rincuorata, in un certo senso. "No, ha ragione, mi scusi. Non ho potuto farne a meno" ammisi, incrociando le braccia al petto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Per un lungo istante Kaminsteo guardò Gwen come se fosse sul punto di dire qualcosa.
Qualcosa inerente ai drammi di quell'ospedale. Ma non disse nulla. Si rimise gli occhiali, si alzò ed infilò alcuni documenti nella sua ventiquattrore. "Se non c'è altro io dovrei andare, dottoressa." Disse spiccio. |
Vidi che era sul punto di dire qualcosa, da un momento all'altro lo avrebbe fatto.
Ma alla fine non lo fece. Poi mi riscossi. "Sì, certo. Buona serata" dissi, e uscii. Mi diressi allora di nuovo al 6F per vedere se la ragazza fosse stata riportata in camera. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen tornò alla sezione 6F, ma l'accesso era vietato ora.
Sull'ingresso c'era Greiz. |
Avevo dimenticato l'orario, e ovviamente non si poteva più entrare.
Ma c'era Griez e potevo chiedere a lui. "Hanno riportato la ragazza in camera dopo l'elettroshock?" gli chiesi, per essere sicura. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No, dottoressa..." disse Greiz a Gwen "... non la porteranno più qui... in questo momento la staranno lobotomizzando..."
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"Cosa?!" esclamai sconvolta.
Cercai di dire qualcosa, ma cosa potevo dire? Cosa c'era da dire? Niente, non c'era un bel niente. Rimasi con le braccia a mezz'aria e la bocca aperta per dire qualcosa, ma alla fine me ne tornai in stanza, rintanandomi lì in silenzio lontano da tutti nel mio piccolo spazio personale. Arrabbiata, amareggiata per quanto accadeva sotto i miei occhi facendomi sentire totalmente impotente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mentre Gwen se ne tornava afflitta nella sua stanza, vide passare il direttore davanti alla sua porta.
L'uomo non si fermò e neanche parve accorgersi di lei, proseguendo verso le scale. |
Mentre aprivo la porta, mi passò accanto il direttore.
Continuò imperterrito la sua corsa senza fermarsi ed io rimasi alcuni istanti lì, ferma. Poi entrai. Se era così che le cose sarebbero andate d'ora in poi con la sua direzione, questo posto non poteva che peggiorare. E ciò non poteva far altro che gettarmi nello sconforto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya provò a riposare ma subito arrivò un infermiere.
"Avanti, è l'ora della pappa." Disse. "Su, nel refettorio la cena è pronta." |
Il direttore passò oltre e svanì dopo le scale.
Gwen così entrò nel suo ufficio. Poco dopo arrivò Greiz. "Prima che vada via" disse "ci sono queste schede da firmare dottoressa." Infatti il turno di Gwen era quasi terminato. |
Arrivò Griez, con dei fogli da firmare.
Allora presi la penna e iniziai a leggere, prima di firmare, per capire di cosa si trattasse. Non vedevo l'ora di andare via e occuparmi solo della cena, il cui pensiero, negli ultimi minuti, non aveva esattamente occupato la mia mente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Non si poteva nemmeno riposare in pace, pensai, quando sentii qualcuno entrare.
Ma poi annunciò la pappa, e le cose si fecero interessanti. “Si sì che bello!” Gongolai Con voce da bimba. Mi alzai e mi apprestai a seguire l’infermiere. |
Erano schede dei pazienti circa i colloqui sostenuti da Gwen.
Tutto in regola quindi. "Il nuovo direttore..." disse Greiz "... strano tipo... ah, lo dico con rispetto parlando..." |
Erano semplicemente i colloqui che avevo sostenuto coi pazienti.
Appositamente le firme e restituii i fogli a Griez. "Sì, sì..." risposi, con tono distratto, iniziando a recuperare le mie cose e togliere il camice per andare a casa. E onestamente, non vedevo l'ora. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Già..." disse Greiz a Gwen "... ha lasciato detto che non andrà a casa... infatti si è chiuso nei laboratori giù... nei sotterranei dell'ospedale..."
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Destresya fu portata nel refettorio, dove c'erano le altre pazienti, ossia quelle a cui era permesso mangiare con tutte le altre.
Non era un bel vedere. Poche soltanto mangiavano davvero, altre gettavano il cibo a terra, o lo lanciavano contro le altre oppure lo ingurgitavano e poi lo vomitavano. |
Lo guardai.
"Nei laboratori?" stupita. "Ma nessuno ci va mai..." perplessa. Poi scossi la testa. "Bah... Ti auguro una buona serata, Griez..." gli dissi, pronta ormai ad andar via. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il refettorio non era un bello spettacolo.
Più guardavo quelle donne, più speravo di andarmene il prima possibile per non ridurmi così. Come ci si poteva ridurre così? Restai in silenzio cercando di mangiare qualcosa, anche se il cibo era una vera schifezza. |
"Infatti..." disse Greiz a Gwen "... ho detto che è uno strano tipo... beh, buonaserata, dottoressa." Ed andò via.
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Griez andò via e fui libera di completare il mio turno.
Chiusi a chiave la porta del mio studio e mi avvisi verso l'ingresso dell'istituto per raggiungere la macchina e andare a casa. Dopotutto, avevo un'intera cena per due da preparare e non potevo perdere tempo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mentre mangiavano, una paziente si avvicinò a Destresya.
"Dimmi..." disse "... vuoi sapere un segreto? Per una sigaretta te lo rivelerò." |
Mi voltai verso la paziente che si rivolse a me chiedendomi una sigaretta.
Che però non avevo. La fissai attentamente. "Mi piacciono i segreti.." le risposi "Ma non ho sigarette..." con aria afflitta. |
Gwen lasciò l'ospedale e tornò a casa sua, per potersi dedicare alla cena da offrire ad Elv.
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Tornai a casa e subito mi misi ai fornelli.
Cucinare mi distrasse molto, mi aiutò a non pensare a tutto ciò che era successo oggi. Perché almeno per stasera non volevo pensarci, a tutto quello che succedeva fuori da qui, fuori dalle quattro pareti della mia mente entro cui mi rifugiavo cercando conforto in momenti simili. Allora continuai imperterrita, persa fra tante preparazioni, assaggiando, correggendo e lasciando fuori tutto ciò che non riguardasse questa cena.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...cae755fa39.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Dopo un pò bussarono al citofono di Gwen.
Era Elv. |
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