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Mi svegliai, ancora intorpidita.
Ricordavo perfettamente ogni cosa, potevo ancora sentire le sue labbra su di me, le sue mani che mi stringevano. Non avevo mai provato qualcosa di così forte, così intenso in tutta la mia vita. E non parlavo solo di Vivian, ma anche di Clio. Sapevo che nessuno mi avrebbe mai potuto far sentire come faceva lui. Un ricordo come quel bacio sarebbe stato indelebile. Già, ma lui dov'era? Mi alzai di scatto rendendomi conto che ero sola. Sola. No, no, no, no.... Perché drogarmi e portarmi lì? Voleva che pensassi fosse tutto un sogno? Allora non doveva farmi indossare una camicia da notte, e avrebbe dovuto lasciarmi nella mia camera. Come avevo potuto essere così idiota da fidarmi? Da pensare che davvero si sarebbe fidato di me. Mi aveva preso in giro? Che senso aveva quel bacio per poi lasciarmi così? Per poi magari incontrarmi come se niente fosse, e fare il finto tonto? Mi buttai all'indietro e chiusi gli occhi per la rabbia. Così mi alzai, e iniziai a girare per la stanza. |
Dopo molto Theris si riprese, restando però sempre accanto a me, visto che era ancora scosso.
"Probabilmente era un avvertimento" dissi al prete. Poi mi voltai verso Theris, sentendolo tossire. "Sì, ce ne andiamo subito, all'istante..." annuendo. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Vivian prese a girare per quella sfarzosa stanza, probabilmente la più bella dell'intero palazzo.
Poi udì delle voci dal cortile. Erano quelle dei custodi, dei domestici e dei visitatori dei padiglioni. |
Il sacerdote disse a Gwen ed a suo marito di salire sulla carrozza.
Il chierico allora prese le redini. “Speriamo di saperla condurre...” disse “... che il Cielo ci aiuti... su, forza!” Spronando i cavalli. E la vettura partì, lasciandosi alle spalle la chiesetta ed i suoi misteri. |
Ringraziai il chierico che si offrì di condurre la carrozza, mentre io dentro l'abitacolo stavo ancora vicino a Theris e la vettura si allontanava da quello strano luogo.
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La stanza era bellissima, sfarzosa ed elegante.
Non ne avevo mai visto una così bella in tutto il palazzo. Che fosse la sua stanza? Sentii delle voci, la vita del palazzo, con i custodi, i padiglioni, i visitatori. Mi voltai verso la porta, e io che dovevo fare ora? Sarebbe tornato? Mi avrebbe lasciato lì da sola per tutto il giorno? |
Il sacerdote riuscì infine a portare la carrozza lontano, fino alla locanda.
Ora erano al sicuro. Theris aprì la porta della vettura ed uscì, respirando a pieni polmoni. “Gwen...” disse mentre il pallore abbandonava il suo viso “... come stai tu, tesoro?” |
Arrivammo finalmente alla locanda.
Lo vidi uscire fuori e respirare a pieni polmoni, mentre il suo colorito migliorava. Scesi poi anche io. "Bene, soprattutto ora che tu stai meglio" col suo viso fra le mani. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Il locandiere uscì ed offrì ai tre un po' di liquore.
“Questo è forte...” disse riempiendo tre bicchieri “... vi farà riprendere subito...” Il sacerdote assaggiò e poi fece segno anche a Gwen e a Theris di bere. E raccontò l'accaduto ai presenti. |
E mentre Vivian era in balia di quei pensieri, qualcuno bussò alla porta della stanza.
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