Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 09-04-2020 17.08.00

Mi teneva stretta fra quelle lenzuola come aveva fatto qualche ora fa ed il suo viso era vicinissimo al mio.
"Beh... Ormai, ho scelto di fidarmi, no?" risposi, guardandolo con un vago sorriso.

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Guisgard 09-04-2020 17.12.28

Lui strinse la mano a Destreya.
"E' un onore avere a bordo una tale bellezza, dottoressa." Disse il bel capitano con tono gentile ed affabile. "Credo fosse dai tempi della spedizione della Ionia, quando una nave greca condusse la statua di Afradite a Lesbo, che sul mare non si vedesse tanta bellezza, dottoressa." Il tono era galante, ma i suoi occhi che sembravano seguire i mutamenti del mare parevano invece racchiudere una luce di passione e di impeto, selvaggia come le onde e le bufere che si sfidavano a quelle latitudini. "Io sono il capitano Erecit..."

Guisgard 09-04-2020 17.14.37

"Brava..." disse con un sorriso Elv a Gwen, avvicinandosi alla sua bocca.
Ma un attimo dopo da fuori giunsero le voci dei marinai che avevano avvistato l'isola di Vivas.

cavaliere25 09-04-2020 17.16.53

Mi preparai per scendere sull'isola la guardai girando lo sguardo sembrava disabitata che non ci fosse nessuno come abitazione e abitanti

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Guisgard 09-04-2020 17.18.50

"Finalmente ecco l'isola di Vivas." Disse Lion a Cavaliere25. "Viaggiare a queste latitudini, in questi mari ai confini delle rotte battute, mi piace sempre poco... fortuna siamo ormai prossimi all'isola..."
La Girella infatti si avvicinava sempre più all'isola.

Lady Gwen 09-04-2020 17.22.05

Lo vidi sorridere, poi il mio cuore accelerò fin quasi a scoppiare quando sentii le sue labbra pericolosamente vicine alle mie ed il suo respiro caldo su di esse.
Quel momento rimase così sospeso, nella penombra della stanza, quando fummo distratti dalle voci dei marinai che annunciavano l'arrivo o quasi a Vivas.
Guardai l'oblò e poi lui.
"Credo siamo arrivati... Sarà meglio cambiarmi, se non voglio scendere in vestaglia..." mormorai piano con tono scherzoso per smorzare quell'atmosfera.
"Grazie, per stanotte..." aggiunsi poi, sorridendo ed accarezzandogli il viso.
Mi rivestii e tornai subito in cabina a prepararmi.
Era stata una notte strana, quasi magica, ovattata, era stato davvero curioso il modo in cui era riuscito a scoprirmi e a farmi riscoprire a me stessa, ma era stato unico.

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Destresya 09-04-2020 17.23.04

Sorrisi compiaciuta alle parole del capitano.
Accidenti, era da secoli che qualcuno non mi parlava in quel modo, non aveva solo un bel faccino dunque, era affascinante e galante anche mentre parlava.
Come inizio per la mia nuova avventura non potevo desiderare di meglio.
Anche perchè quegli occhi apparivano così intensi e passionali che il mix era irrresistibile.
"Oh capitano Erecit, così lei mi lusinga..." mormorai, avvicinandomi leggermente e guardandolo negli occhi "Addirittura paragonarmi alla statua della dea dell'Amore..." con un sorrisetto che racchiudeva lo stesso impeto che avevo visto nei suoi, lo stesso fuoco che mi bruciava nell'anima.

Guisgard 09-04-2020 17.29.44

Elv sorrise a Gwen.
"Grazie a te..." disse poi "... sarà meglio mi vesta anche io..." ridendo piano.
I 2 così si prepararono e poco dopo salirono sul ponte, dove Juan indicò loro l'isola di Vivas all'orizzonte.
Era sempre più vicina e pian piano l'azzurrognolo mutava in un verde primordiale, fra scogliere brulle e sottili come stele di ghiaccio, spuntoni rocciosi simili a denti fossili di preistorici animali estinti ed una vasta baia ricopetta da palmeti e altre piante dalle foglie gigantesche.

Guisgard 09-04-2020 17.31.46

"Paragonarla alla dea dell'Amore" disse il capitano Erecit a Destresya "mi sembra il confronto più giusto, dottoressa." Con un sorriso fascinoso. "La farò accompagnare alla sua cabina..."
Ordinò allora ad uno dei suoi di condurre Destresya nel suo alloggio.
Si trattava di una cabina non troppo grande, ma passabile e arredata in modo funzionale.
Poco dopo la Lastra salpò dal porto di Baias.

Lady Gwen 09-04-2020 17.35.27

Mi rivestii, sistemai la valigia, mi assicurai di prendere lo zaino con l'attrezzatura fotografica e lasciai la cabina, attendendo Elv sul ponte.
L'isola era naturalmente già ben visibile ed aveva una sagoma particolare, come fosse stata plasmata dalle calamità naturali che si erano abbattute sulla sua superficie e non stentati a credere che potesse essere un vessillo vivente di libertà, quella incontaminata ed assoluta.

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