![]() |
"Giusto... sì, hai ragione..." annuendo a quella possibilità così ovvia, ma a cui io non avevo pensato.
"Mi dispiace che nemmeno qui lo spettacolo sia andato in porto, e mi sento un po' in colpa per questo... Se non fossi stata coinvolta in tutta questa situazione lo avremmo portato in scena..." mormorai. "Comunque, dopotutto,stasera direi che abbiamo concluso più che degnamente il nostro soggiorno qui" sorridendo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea si lavò, si preparò per la notte ed infine si coricò.
La stanza non era lussuosa, ma comoda ed accogliente, arredata in modo essenziale e con uno stile alquanto sobrio. Vi era una sola finestra, dalla quale si poteva vedere il castello baronale e sulla parete opposta al letto un unico quadro, anch'esso raffigurante una scena di nudo, sebbene riprodotta con un certo gusto e per nulla volgare. Si stese nel letto, vista ormai la sera era giunta e dopo un po' si addormentò. |
Prima di addormentarmi vidi solo il castello che si ergeva imponente sui monti e quel dipinto di nudo..nulla più...e fu buio.
|
Quel gesto inatteso ed irrazionale di Gaynor sembrò colpire la strana creatura che si adagiò su quella carezza, chiudendo gli occhi e godendosi il momento.
Più la ragazza la guardava, più si accorgeva che vi era qualcosa di umano, per quanto assurdo potesse sembrare, in quella figura così animalesca e grottesca. Poi la creatura misteriosa portò le mani pelose sul petto della giovane sovrana, toccandolo, tastandolo, eplorandolo. Un attimo dopo strappò addirittura il suo vestito, scoprendole così i bellissimi seni che restò poi a fissare. |
Icarius seguì Clio, che si muoveva liberamente e con sicurezza in ogni angolo del palazzo.
Da lì raggiunsero la parte posteriore del cortile, che dava da un lato ai giardini e dall'altro ad un vialetto poco frequentato che conduceva verso un cancelletto, oltre il quale c'era solo la brughiera. E in quel luogo Anione ed altri Arciduchi erano morti misteriosamente. E quando vi arrivarono, Icarius cominciò a guardarsi intorno perplesso ed inquieto. “Conosco questo luogo...” disse “... almeno credo...” |
La bestia sembrò godere della mia carezza, guardandomi con occhi in cui vi era paradossalmente qualcosa di umano. Ad un tratto, mi toccò il seno con quel che sembrava un misto di curiosità e desiderio, strappandomi poi quel che restava dell'abito e così denudandolo. Istintivamente mi portai le braccia al petto per coprirmi ed arretrai di un passo.
Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Eccoci.
L'istinto di conservazione me l'aveva fatto dimenticare. Era lì, era proprio lì che erano morti. E io ci avevo portato Guisgard, l'ultimo Taddeo. Brava scema! Sfoderai la spada, guardando la brughiera, come se mi aspettassi di vedere il nemico giungere da lì. Qualunque cosa volesse portarselo via, avrebbe dovuto vedersela con me. Anche se Anione mi diceva sempre che voleva solo i Taddei, io avrei fatto tutto ciò che era un mio potere per evitarlo. E poi lui non era sposato nè innamorato quindi non avrebbero dovuto esserci problemi, un ragazzo che passa da una donna all'altra con facilità certo non conosce nè cerca l'Amore. Poi quelle parole di Icarius, mi destai dai miei pensieri. Mi voltai verso di lui e sorrisi, cercando di nascondere la mia inquietudine. Lo presi per mano, avvicinandomi a lui. "Che cosa ricordi?" Gli chiesi dolcemente. |
"Si, ho notato...” disse Ehiss a Dacey, per poi prenderla per mano, come a volerla proteggere “... continuate a camminare, come se nulla fosse...”
Ad un tratto due uomini si misero davanti, come ad impedire loro di proseguire. “Il Gastaldo vuole vedervi...” uno dei due uomini. “Perchè?” Chiese il cavaliere. “Lo incuriosiscono gli stranieri.” Rispose l'uomo. |
“Si...” disse Zoren riempiendo ancora i loro bicchieri di vino “... allora concludiamola in bellezza la serata... un altro brindisi? Magari al futuro...” alzando il suo bicchiere.
Ma dopo aver bevuto, all'improvviso, il mago cominciò a tossire. Sempre più forte. I suoi occhi si fecero bianchi ed infine cadde a terra come morto. |
Il castello.
Silenzioso, austero, misterioso, enigmatico. Altea percorreva in carrozza il sentiero che l'avrebbe portata al maniero. Attorno si vedevano sprazzi di luce, con l'alba che lottava contro le ultime ombre della notte. Accanto alla dama vi era Tintus, assorto in cupi pensieri. “Il figlio del barone...” disse qualcuno fuori “... è tornato!” “No, è morto in guerra!” Gridò un'altra voce. “Perciò il dipinto ha mutato aspetto!” Altea allora si voltò verso Tintus ed al suo posto vide una figura putrefatta, come se fosse appena uscito da una bara. Altea si svegliò di colpo. Ansimava. Poi comprese, era stato solo un incubo. E guardando il cielo vide che non era ancora l'alba, mentre il ricordo dell'incubo era fisso davanti ai suoi occhi. http://livingincinema.com/wp-content...l-hurt-you.jpg |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 16.34.38. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli