Non capivo perchè davanti a me quella tavola non voleva darmi segnali, ero forse un pericolo? Ovvia...non volevo mica farmi suggestionare.
Ma ad un tratto sentii un tonfo sul pavimento e mi guardai a terra di scatto, forse era caduto qualcosa, o altro?

Altea si voltò di scatto ma non vide nulla.
Niente infatti sembrava essere caduto o ssersi rotto nella stanza.
"Non dar peso a quella tavola, era solo un gioco, Altea." Disse Simon. "Era Crezia a muoverla sulle lettere."

Guardai Lennox "Io ho sentito un tonfo, sul pavimento...come se qualcosa fosse caduto dopo aver parlato con questa tavola o chissà chi...lo sapete tutti sono scettica....ma niente è caduto".
Guardai poi Simon "Appunto, io non ci do peso e tu sei stato maldestro fratello caro e si deve rimediare, non vorrei sia accaduto qualcosa a Crezia, ancora non torna".

Nè Lennox, nè Simon avevano sentito nulla.
Poi il principe dei Carpazi guardò dalla finestra verso il giardino.
"No, la bambina sta bene." Disse. "E' davanti all'albero e ora sta tornando in casa."
Infatti un minuto dopo Crezia tornò nel salottino.
"Non vedo l'ora di vedere sbocciare tante monete d'oro!" Esclamò raggiante.

"Decisamente Betix sembrava un tipo bravo a costruire bambole e giocattoli, che non robot, ma al momento non abbiamo molto indizi su cui basarci..." sospirai.
Poi, pensai, per lunghi istanti.
"Il direttore ha parlato di quello scienziato da Uaarania. Sappiamo che quella città è contraria alla religione cattolica. Se lui avesse qualcosa a che fare con tutto questo? Pensando anche che Justine viene associata a Lilith, una donna mal vista in ambito cristiano..." guardando tutti loro.

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Sospirai "Per fortuna, ma credetemi...ho sentito un forte rumore, e non sono spaventata da questo oggetto".
Crezia tornò e io illuminai il viso di un sincero sorriso "E dimmi, amore di zia, che farai di tutti quei soldi che cresceranno?" avvicinandomi a Lennox e continuando ad ammirare la sua figura.

"A Uaarania non credono in nessun tipo di Fede religiosa." Disse Afhel a Gwen. "Dubito quindi possano dare tanto credito ad una figura come Lilith, legata al Credo Giudaico."
"Però" intervenne Ludwing "a Uarania pur di recare danno ai Cattolici e agli Islamici stipulerebbero persino un patto con Lucifero." Sarcastico.
"A mali estremi, estremi rimedi." Divertito Elv, per poi guardare Gwen.




"Mi comprerò tante belle bambole, zia Altea." Disse tutta contenta Crezia.
Altea era davanti alla nipotina e accanto a Lennox.
La dama sentiva, percepiva lo sguardo di lui su di lei.
Uno sguardo indomito, audace, di chi non teme le regole e le leggi degli uomini davanti all'Amore.
Una caratteristica questa che era propria dei grandi amanti da romanzo.
"Eppure non abbiamo sentito alcun rumore, Altea." Simon. "Infatti come vedi non c'è nulla di rotto o fuori posto. Ti sarai fatta suggestionare da quella tavola." Divertito.
"Io conosco un bravissimo artigiano di bambole, sai?" Lennox a Crezia. "Lui potrebbe costruire una bambola come più la desideri."
"Davvero?" Tutta esaltata la bambina.

"Ma Lilith è un po' la pecora nera della religione cristiana, secondo me avrebbe senso" replicai ed infatti Ludwing era d'accordo con me.
Accennai un risolino ad Elv.
"Beh, a questo punto direi di aspettare l'arrivo di questo studioso" dissi a tutti.

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Avvertivo lo sguardo di Lennox su me e lo osservavo di sottecchi, era audace e questo era un' altra caratteristica che mi affascinava di lui.
Annuii a mio fratello "Forse hai ragione Simon, infatti ora Crezia vorrebbe delle bambole. Davvero milord conoscete un artigiano di bambole? Ma si trova qui ad Afragopolis, vorrei Crezia avesse un gioco adatto a lei, e potresti scegliere il suo aspetto vero Crezia?".

"Si, concordo con lei, dottoressa." Disse Ludwing a Gwen. "La cosa migliore da fare è proprio quella di aspettare il dottor Oxio."
"Allora aspetteremo, come volete voi." Rassegnato Ludwing.




"Si, milady." Disse Lennox ad Altea. "Si trova qui ad Afragolopolis. V giunse mesi fa. Lo conobbi ad un'asta, mentre mi accingevo a salpare per Uaarania. Lui invece era diretto proprio qui ad Afragolopolis."
"Si, voglio una bambola come piace a me,zia Altea!" Crezia tutta contenta per quel regalo inatteso.

Annuii a Ludwing, anche se poi apparve deluso e sconsolato.
"Lei non mi sembra molto entusiasta, dottor Huber..." dissi, vagamente divertita.

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"Vi è modo di contattarlo, Lord Lennox?"cercando di calmare Crezia "Le buone maniere Crezia, sai che Lord Lennox è un Principe?" accarezzandole i lunghi capelli biondi.
"Potremmo andare da lui e parlargli" osservai Lennox, mi resi conto quanto ormai ero più intima con lui che con Gerard.

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"Solo perchè mi sembra una perdita di tempo, dottoressa." Disse Afhel a Gwen. "Ma se avete deciso di aspettare l'arrivo di quello scienziato, beh, mi arrenderò alla maggioranza." Divertito. "Nel frattempo ritengo che Justine debba restare in modalità veglia, ossia con l'attività dei suoi circuiti al di sotto del 50%. E' il solo modo per poterla controllare."
"Concordo, collega." Annuì Ludwing.




"Lei sa, milady, che non le negeherò mai nulla." Disse lennox fissando Altea neisuoi occhi verdi. "Andrò subito a contattare quell'artigiano." E le baciò di nuovo la mano, stavolta indugiando dipiù con le sue labra schiuse appena sulla pelle bianca e profumata di lei.
"Davvero è un principe?" Crezia meravigliata. "Allora vivrà in un castello! Voglio vederlo!"
"Piccola mia, si trova in un luogo lontano." Lennox accarezzando il viso della bambina con affetto. "Ma se sarai buona un giorno lo vedrai." Chiese permesso ed uscì dal salottino.
"Che uomo misterioso haiospitato..." Simon ad Altea "... perchè quella maschera? Secondo me è un pò pieno di sè. Tuo marito non è geloso di questo Bassanio?" Divertito.

"Beh, concorderà anche lei che non abbiamo elementi per fare altro, voglio solo capire se la mia teoria ha senso" sorridendo appena.
Disse di tenere Justine in modalità veglia e non mi sentivo di dargli torto.
"Sono d'accordo anch'io" annuii.

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Risi alle parole di Simon "Gerard geloso? Sai quante persone abbiamo ospitato, no affatto...lui è sempre fuori casa tra l' altro e poi sai è molto conteso nel mondo femminile" a quella frase provai un forte senso di gelosia, ma lui era mio...mio...però in lui viveva il fantasma di Lei ancora"Quella maschera ha detto è un pegno".
"Bene, ora vado a continuare il mio lavoro, quando avrò notizie sulla bambola vi contatterò perchè deve sceglierla Crezia? Ma Crezia, dimmi...dove hai sentito parlare di Lilith e come mai?".

"In effetti secondo me le donne gli piacciono eccome." Disse divertito Simon ad Altea.
"Si, zia Altea, non vedo l'ora di avere la mia bambola!" Crezia su di giri. "Oh, Lilith..." mormorò "... ecco... me ne ha parlato Capitan Rasti..."





Gwen, Ludwing e Afhel si misero allora a studiare i parametri ottenuti da alcune schede per moritorare le caratteristiche di Justine, mentre Elv cominciò a girare per lo studio, cercando di non annoiarsi.
Verso il pomeriggio arrivò il direttore e con lui c'era proprio lo scienziato atteso, ossia Oxio.
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Noi tre ci tenemmo occupati per tutto il tempo studiando i parametri di Justine, mentre mi dispiaceva da morire vedere Elv come un orso in gabbia, anche se sotto sotto mi provocava un divertimento tutto mio, a guardarlo.
Poi, dopo tanto attendere, il direttore arrivò insieme ad Oxio.
"Benvenuto, dottore, io sono Gwen, mi occupo del settore "umanistico" del centro" porgendogli la mano con un sorriso.

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"Quanto sei sciocco Simon" fingendo indifferenza ma alle parole di Crezia ebbi un sussulto ed osservai Simon, non era possibile che la bambina si stesse inventando tutto, anche perchè era piccola e le sue conoscenze non erano approffondite "Davvero? Ma allora tu e il Capitan Rasti siete molto amici, chi sarebbe in verità e perchè ti ha parlato di Lilith?" mi sedetti per comprendere meglio e con voce calma affinchè la nipote mi raccontasse tutto.

"Molto lieto." Disse Oxio a Gwen. "Interessanti le sue competenze." Fissandola mentre le stringeva la mano in segno di saluto. "E in cosa consisterebbero, andando nello specifico?" Chiese interessato.




"Te l'ho detto, zia Altea..." disse Crezia "... Capitan Rasti è il mio amichetto... ma prima mi ha detto che nessuno deve giocare con noi, lui vuole giocare soltanto con me. Per questo non ti ha risposto."
"Suvvia, sorella cara..." Simon con leggerezza "... è il tipico amico immaginario che ogni bambino si inventa. Stai dando troppaimportanza a questa storia." Ridendo. "Su, Crezia, saluta zia Altea che dobbiamo tornare a casa."
"Di già?" Delusa la piccola.
"Su, non fare i capricci."
"E va bene..." rassegnata Crezia "... cia, zia Altea." Dandole un bacetto.

Sorrisi ringalluzzita dal sio interesse, dovevo ammetterlo.
"Mi occupo di misurare la capacità dei robot di sperimentare ed esternare emozioni umane, attraverso l'arte" spiegai, con tono professionale.

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Salutai Crezia abbracciandola forte, ma non ero molto convinta e ciò che mi faceva rabbia era che Simon non aveva capito che qualcosa di strano era accaduto a sua figlia.
Se ne andarono ma io rimasi un attimo ancora nel salottino, osservando a terra, perchè quel tonfo io lo avevo sentito davvero.
Poi mi sarei dedicata ad altro.

"Davvero intrigante." Disse Oxio sinceramente affascinato dalla disciplina di Gwen. "La prego, mi mostri qualcosa dei suoi studi. Vorrei vedere qualche esempio concreto, risultati ottenuti su qualche modello di androide, se per lei va bene."




Altea restò da sola.
Si mise allora a guardare in giro per il salottino, ma tutto era in ordine.
Sul tavolino ad intarsio di opale e acero delle Antille, dove fino ad un attmo prima c'era stata appoggiata la tavola ouija di Crezia, che poi la piccola aveva portato via con sè, si trovava qualcosa.
Era la moneta d'oro che Lennox aveva dato a Crezia e che la piccola era andata poi a sorrerrare in giardino.

In aiel momento, rimasi veramente sorpresa, tanto che guardai stupita gli altri.
"Oh beh, certo, con piacere" acconsentii.
Presi allora un plico degli studi fatti su Jon, in cui si leggevano tutti i progressi fatti.
Tutte le emozioni che l'androide aveva associato alle opere che gli avevo mostrato, dalle più semplici a quelle un po' più complesse.

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Tutto era in ordine ma la sorpresa fu tanta nel vedere la moneta d'oro che Lennox aveva consegnato a Crezia, eppure la bambina non aveva in mano la moneta e non l' avevo vista appoggiarla sul tavolino.
La presi in mano e iniziai ad osservarla bene, stava veramente dando i frutti...ovvero si proliferava? Ma no, che stupida. Eppure mi chiesi prima perchè Lennox avesse scelto quell' albero. Il noce nella Bibbia non era ben visto, si diceva addirittura la Croce di Gesù era di un albero di noce e nel Medioevo il noce ospitava i Sabbah delle streghe, come quelle di Benevento.
Scossi il capo, era un caso? Eppure Lennox era cattolico, per questo era fuggito da Uaarania. Strinsi forte la moneta pensierosa.

Oxio ringraziò Gwen e con sincero interessi prese il materiale che lei gli aveva passato.
Salutò gli altri e andò via col direttore, il quale gli avrebbe assegnato un laboratorio personale.
"Quindi, colleghi..." disse Afhel "... impressioni sul professor Oxio?"




Mentre Altea era in preda a quei pensieri, nel salottino entrò Gerard, tornato ora dal suo ufficio.
"Mia cara..." disse salutando sua moglie, per poi avvicinarsi e darle un bacio sulla bocca "... novità? Come hai trascorso il tempo, cara?" Versandosi da bere.

A quel bacio mi allontanai leggermente e fu una reazione strana "E' venuta Crezia e Simon, qualcosa di veramente singolare" e narrai tutto il fatto di Crezia, di Lilith e del gioco "Simon non comprende è pericoloso, pure Lord Lennox glielo ha detto".

Prese il plico e dopo aver salutato anche gli altri, andò via, facendosi assegnare un laboratorio dal direttore.
"Sono rimasta molto sorpresa, non mi aspettavo che avrebbe mostrato da subito così tanto interesse nel mio lavoro..." con un risolino incerto "Ma non lo conosco abbastanza da potermi già fare un'opinione."

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"Beh, concordo con Lord Lennox, cara..." disse Gerard ad Altea, che non aveva notato il gesto ritroso di sua moglie quando l'aveva baciata "... sono giochi non adatti ad una bambina... non certo perchè io creda all'occulto lo sai... ma perchè può influenzare negativamente una ragazzina di quell'età... lo dico sempre che tuo fratello Simon è troppo permissivo. Non da a sua figlia una giusta educazione."
Gerard era un uomo del Sud, quindi vecchio stampo, con sani principi e una certa severità verso l'educazione dei giovani.




"Si vede subito che sei secchiona." Disse divertito Elv a Gwen. "Hai già fatto colpo sul nuovo professore." Ridendo.

Indirizzai ad Elv un sorriso divertito, sornione e di sfida tutto insieme.
"Dici così solo perchè questo non è il modo in cui ho fatto colpo su di te e lo sappiamo tutti" gli dissi piano, con tono cospiratorio.

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"Sentitela..." disse Elv a Gwen con un mezzo sorriso "... e sentiamo... come invece avresti fatto colpo su di me?" Divertito.

Non mi stupii della sua risposta ma Gerard era un'ottima fonte visto era un archeologo di grande fama"Sai se in queste zone si trova qualcosa riguardo Lilith? E poi gli mostrai la moneta" questa ti dice qualcosa stavolta mi avvicinai a lui pensando però al gesto di prima.

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Accennai un risolino divertito.
"Questo lascerò che me lo dica tu. Al momento opportuno" guardando i suoi occhi neri e grandi, che mi erano mancati in questa giornata di traffico e follia.
"A voi piuttosto, che impressione ha fatto?" rivolgendomi ad Afhel e Ludwing.

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"C'è un antico cimitero, non lontano da qui e appena fuori città, oggi oggetto di scavi..." disse Gerard ad Altea "... perchè mi chiedi questo?" Guardò poi la moneta. "Credo sia un Taddeo Ungherese... una moneta d'oro di poco inferiore come valore di cambio, al Taddeo Afragolese. Dove l'hai trovata?" Curioso.

"Davvero? Pensi sia un caso il fatto di Lilith e di ciò che è stato rinvenuto?Vorrei vedere gli scavi".
Gerard mi chiese del Taddeo ungherese "È di Lord Lennox" raccontandogli la storia del noce e che poi lo avevo trovato sul tavolino misteriosamente "Strani fatti, non trovi?".

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"Beh, secondo me non manca molto." Disse Elv divertito a Gwen.
"A me sembra uno scienziato di metalità aperta." Ludwing. "Dopotutto si è subito nteressato dei suoi studi, dottoressa, pur non essendo il suo ramo."
"Concordo." Annuendo Afhel.




"Teoricamente non si potrebbe accedere ad un'area di scavi" disse Gerard ad Altea "ma ho qualche conoscenza all'Università Cattolica e magari riuscirò ad avere un permesso, se ci tieni tanto a visitare quel cimitero."
Poi lei le raccontò della moneta.
"Probabilmete la bambina non aveva seppellito la moneta e lha messa accanto alla sua tavola ouija." Spiegò lui.

Scossi la testa divertita, alla risposta di Elv.
Beh, di certo non volevo trattare dei miei affari personali davanti ai colleghi.
"Sì, penso anch'io sia un tipo molto disponibile ed aperto. Spero di poterci parlare più approfonditamente" annuii.

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"Si vorrei vedere quegli scavi, grazie Gerard. Ma sbaglio o quel cimitero è di proprietà dei domenicani? Perché Crezia frequenta la scuola dei domenicani "
Non diede peso alla storia della moneta, ma perché mai Crezia non l'avrebbe sepolta? Era entusiasta di potersi prendere molte bambole, questa storia non mi convinceva.

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Oxio aveva lasciato una buona impressione di sè su tutti loro.
Poi Gwen e i 2 scienziati tornarono a studiare i tabulati di Justine, mentre Elv riprese a girovagare per lo studio.
Ad un tratto bussò qualcuno.
Era uno dei custodi.
"Dottoressa, il professor Oxio chiede di lei." Disse a Gwen.




"No, i Domenicani hanno avuto il compito di scavare in quel vecchio cimitero." Disse Gerard ad Altea. "Sono perciò i responsabili degli scavi."

Tutto tornò come prima, finché il custode venne ad avvisarmi che Oxio chiedeva di me.
"Accidenti, ora sono davvero curiosa" ridacchiando.
Uscii allora dallo studio e andai nel laboratorio dello scienziato, impaziente di sapere cosa volesse dirmi.

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"Aspetta, Gwen..." disse Elv avvicinandosi a lei prima che uscise dallo studio "... vuoi che venga con te? Devo proteggerti, no?" Facendole l'occhiolino.