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In un attimo il presuntuoso Flees si trasformò in una statua di ghiaccio a grandezza naturale.
Il suo sguardo, la sua espressione, tutto si cristallizzò nei riflessi luccicanti di quelle gelide fattezze. Tutto ciò davanti sotto gli occhi di Eilonwy. Ma proprio in quel momento il merlo si posò sulla statua ghiacciata del giovane cavaliere. “Se posso permettermi, damigella...” disse “... al di là della notevole abilità di cui fate sfoggio nel mostrare i vostri poteri, vi consiglierei caldamente, nell'interesse di noi tutti, di riportare questo cavaliere alle sue originarie sembianze. Non vorrei infatti che sua madre, donna la cui potenza non va assolutamente sottovalutata, possa vendicarsi poi di ciò che avete fatto a suo figlio.” |
“Abbiamo buone locande in città...” disse Older ad Altea “... vi porterò io in una di esse. Conosco il proprietario è gli chiederò di trattarvi degnamente, dicendogli che siete una mia nipote. Così saremo certi che il vostro soggiorno sarà dei migliori.” Sorrise. “Quanto alla giostra, comincerà tra tre giorni e vi assicuro che sarà uno spettacolo strabiliante.
E mentre si avviavano verso la locanda, Altea e l'anziano Older videro una zingara che leggeva i tarocchi per la strada. L'avventuriera alla fine si sedette al suo tavolino. “Io non sono qui” disse la zingara ad Altea “per leggere della giostra e del suo vincitore... agli Arcani non si fanno domande sciocche che non riguardano il nostro Destino... se volete posso parlarvi del vostro...” sorrise, fissandola intensamente “... ora aprirò per voi il mazzo dei tarocchi, pescando tre carte...” Prese così la Papessa come prima carta. “Questa carta indica il conflitto che vi accompagna in quest'avventura... il conflitto tra il materiale e lo spirituale...” scoprì la seconda carta “... la Ruota della Fortuna... indica che il vostro Destino, il vostro cammino è in continuo mutamento... ciò che pensavate fosse perduto ritornerà, mentre ciò che vi appare statico potrebbe invece mutare...” voltò infine la terza carta “... l'Eremita... è capovolta questa carta, dunque indica ipocrisia e oscurità...” Il suo sguardo era fisso in quello della bella avventuriera. E questa ebbe la netta impressione di aver già visto gli occhi di quella misteriosa zingara. http://www.eventsromagna.com/uploads...rologia_sg.jpg |
Scossi la testa "Vedo che non demordete eh.. continuate a credere che sia una semplice bambolina a cui hanno messo in mano una spada che non sa nemmeno usare.." sospirai "Probabilmente avete anche ragione, infondo mi hanno catturato, in dieci contro uno, certo.. ma l'hanno fatto.. Già, avete detto bene, è solo un gioco per me essere un soldato... nient'altro che un gioco.. Occorre essere nati uomini per comprendere l'onore, la lealtà, la cavalleria.. cosa può saperne una donna? E' solo un bel faccino.." scossi nuovamente la testa guardando lontano "Ah.. Sono stanca di sentire queste sciocchezze.. da dove credete che l'abbia tirato fuori quel sangue freddo? Non certo dal cesto dei ricami! Abbiamo sgominato una banda di briganti con uno stratagemma simile, l'altr'anno...".
Aveva nominato di nuovo il principe, ma probabilmente parlava in generale, certo non poteva sapere di me e Karel, era impossibile. "Ad ogni modo.. l'avete detto voi, amore trionferà.." risi "peccato che io non sia esattamente la protagonista di una fiaba, anche se scommetto che non vi è dispiaciuto sapermi indifesa, una dama da salvare..." risi ancora"...a proposito di fiabe e principi.. avete notizie di Sua Altezza Reale o di Sua Maestà il re? Doveva partire una spedizione, rammentate? Naturalmente non ne ho più saputo niente ma, avevamo una scadenza, e oramai sarà passata.. Sono certa che avrete notizie più fresche delle mie..". |
Guisgard sorrise a quelle parole di Clio, mentre il loro cavallo, attraversando il bosco, li conduceva verso la città.
“Eh...” disse divertito il cavaliere “... voi indifesa, milady? Non invidio colui che vi avrà come nemica!” Rise. “Dopotutto vi ho vista in azione, rammentate? In quel nostro duello, dove io saggiamente ebbi l'intuizione di darvela vinta, convinto di tale gesto dal modo in cui agitavate la vostra spada!” Le fece l'occhiolino. “Quanto al vostro sangue freddo, immagino sia stato determinante nel farvi calare nella parte della dama indifesa. Oh, eravate davvero convincente stretta a me, lo sguardo languido e il rossore sul viso.” Sorrise ancora. “Suvvia, tra non molto sarete di nuovo in mezzo alle vostre armi, le uniformi da ufficiali, le medaglie al valore e senza più avere fra i piedi un tipaccio irriverente e sarcastico come il sottoscritto. Potrei scrivere un libro sull'argomento, sapete? Dopotutto la faccia di bronzo, a detta di molti, non mi manca!” Rise appena. “Ah, dimenticavo... oltre alle armi, le uniformi e tutto il resto, troverete ad attendervi anche il vostro principe azzurro... a proposito... potete evitare di essere vaga con me... so benissimo che morite dalla voglia di sapere come sta il vostro amato... ma cascate male... sono stato lontano dalla città e dai suoi guai quasi quanto voi, dunque non saprei cosa dirvi... e francamente mi interessa poco... ecco, vedete?” Indicando dove ormai Venere era prossima a tramontare. “Quei bagliori lontani? Sono le luci della capitale... tra non molto sarete di nuovo a casa vostra... ed io, finalmente, libero...” Spronò il cavallo e poco dopo, quando ormai l'alba già irradiava i cieli di Afravalone, Guisgard e Clio raggiunsero le porte della capitale. http://i48.servimg.com/u/f48/17/68/99/35/castle10.jpg |
"Avete perfettamente ragione, amico mio! Però, libererò Sir Flees solo domani mattina quando ripartiremo per Gioia Antiqua. Così, durante la notte non mi farà brutti scherzi!" sentenziai guardando negli occhi il merlo.
Presi delle bacche rosse e gialle ed esclamai sorridente: "Immagino che abbiate fame, vostra Altezza!....Prendete!....Potrei farvi una domanda?....Quale è il vostro vero nome?". Dopotutto, ero un po' stufa di chiamarlo Merlo o Principe-Merlo o Principe dei Merli. Dopo che ebbe finito di mangiare, mi rivolsi al mio compagno di viaggio e gli chiesi cortesemente: "Vi dispiace se canto un po'?....Vedete cantare è una delle cose che mi rende meno triste. Tutta colpa di Sir Flees!.....Non ne posso piu' di lui!....Vediamo cosa potrei cantare? Oh, sì!...Ma certo!....Vi canterò una canzone che mi ha insegnato Aladiah. Lui mi ha sempre detto che questa canzone è molto conosciuta ed apprezzata tra le schiere angeliche!". CANZONE: http://www.youtube.com/watch?v=eLET3M-58Cs Many nights we've prayed With no proof anyone could hear In our hearts a hopefull song We barely understood Now we are not afraid Although we know there's much to fear We were moving mountains long Before we knew we could There can be miracles, when you believe Though hope is frail, it's hard to kill Who knows what miracles you can achieve When you believe, somehow you will You will when you believe In this time of fear When prayers so often prove(s) in vain Hope seems like the summer birds Too swiftly flown away Yet now I'm standing here My heart's so full I can't explain Seeking faith and speaking words I never thought I'd say There can be miracles, when you believe Though hope is frail, it's hard to kill Who knows what miracles you can achieve When you believe, somehow you will You will when you believe They don't (always happen) when you ask (Oh) And it's easy to give in to your fears (Oh...Ohhhh) But when you're blinded by your pain Can't see your way straight throught the rain (A small but) still resilient voice Says (hope is very near) (Ohhh) There can be miracles (Miracles) When you believe (Lord, when you believe) Though hope is frail (Though hope is frail) It's hard to kill (Hard to kill, Ohhh) Who knows what miracles, you can achieve When you believe, somehow you will (somehow, somehow, somehow) somehow you will You will when you believe You will when you You will when you believe Just believe...in your heart Just believe You will when you believe |
Guardai attentamente la donna smazzare i tarocchi e rimasi in silenzio lasciandola parlare...in fondo un che di vero vi era..rimasi perplessa sulla carta dell'eremita capovolta..la menzogna e ipocrisia..ricordai l'Abate Nicola che mi disse qualcuno mi stava mentendo..ma chi..perchè? E a quale scopo...scossi il capo.
"Almeno vedete un miglioramento..visto ho vissuto attualmente dei fatti poco piacevoli" e sorrisi leggermente ma ella mi fissava enigmaticamente, io la guardavo e mi sembravano occhi familiari.."Che strano, sapete..mi sembra di conoscervi quasi...forse in qualche posto..io ho viaggiato molto". Lasciai delle monete alla donna e mi alzai..."Grazie per i buoni consigli anche se penso il Signore mi ha disegnato la sua strada e io la sto solo seguendo..anche se dovrei pensare che nulla viene per caso e mai niente è già disegnato". Mi allontanai con Olden ma sentivo gli occhi della donna su di me.."Possiamo andare nella locanda ora, sono stanca..ho viaggiato per tanto tempo in questi giorni, mangiato poco e soprattutto dormito poco..anche perchè penso rimarrò qui per un pò..il torneo inizierà tra tre giorni e avrò modo di rifarmi". E seguii quel gentile anziano uomo...volevo assaporare quella festa fino alla fine. http://i57.tinypic.com/51ssuf.jpg |
“Siete molto gentile, damigella...” disse il merlo ad Eilonwy, per poi mangiare quelle bacche “... e il vostro canto allieterà di certo questa notte...”
E quando la ragazza terminò di cantare, il merlo batté le ali in segno di approvazione. “Il mio nome” fece poi “è Tisin... e anche se fui, un tempo, principe del mio paese, oggi sono lieto ed onorato di viaggiare insieme a voi, madamigella.” Poco dopo l'aurora cominciò ad illuminare il cielo d'Oriente, squarciando le tenebre che fino a quel momento avevano regnato con i loro misteri. Ed Eilonwy tornò nella sua forma reale. |
Olden annuì e condusse Altea verso la locanda.
Giunsero così davanti ad una casa di legno, grande abbastanza, preceduta da un orticello raccolto in uno steccato e da cinque grossi olmi che facevano ombra sul piccolo porticato di legno che ne indicava l'ingresso. Dentro, l'anziano e l'avventuriera trovarono, intento a sistemare alcune damigiane di vino, il locandiere. “Salute a te, vecchio Perlen...” disse Olden. “Amico mio!” Esclamò il locandiere. “Che sorpresa!” “Sono qui con questa mia nipote...” fece l'anziano, indicando Altea “... hai per lei una stanza adeguata?” “Le darò” sorridendo il locandiere “la stanza di mia figlia.” “Ti ringrazio, amico mio.” Annuendo Older. Ma proprio in quel momento Altea vide un disegno alla parete. Raffigurava una donna e fissandola l'avventuriera riconobbe subito i suoi occhi. Erano gli stessi della zingara. E in quello stesso istante Altea comprese chi fosse la donna del disegno. Era Isolde. |
La locanda si rivelò in verità una deliziosa casa con un bel giardino e orto sul davanti.
Entrammo e come promesso Olden disse ero sua nipote..un momento di perplessità..e se non ero sua nipote mi avrebbero trattata in malo modo? Il locandiere, gentilmente, mi offrì la camera di sua figlia ma io mi avvicinai a lui.."Oh messere siete gentile ma non vi è bisogno spodestiate vostra figlia della sua camera, io mi so adattare, mi basta una buona camera..non preoccupatevi". Fu allora che in un muro vidi un disegno, mi avvicinai e lo guardai attentamente..gli occhi..quegli occhi...della zingara. Poi un pensiero e ricordo lontano..ma quella era la strega che incontrai nel bosco col figlio, che dannò Elvet...indietreggiai ma con fare indignato mi voltai verso i due uomini..."Chi è questa donna?E perchè mai si trova qui questo disegno?". |
Sorrisi, mentre le prime luci dell'alba illuminavano il paesaggio intorno a noi.
"Ma davvero? E dove avreste preso queste informazioni talmente riservate, che quasi nessuno ne è a conoscenza? Sono davvero curiosa..." Sarcastica. Scossi la testa "Forza, dobbiamo intercettare i senatori che si stanno recando dai mercenari... Anche se avrei preferito evitare di incontrare i senatori o chiunque altro mi conosca conciata in questa maniera, ma tant'è.." Risi "Mi chiedo se i miei uomini dei posti di blocco presso le porte mi riconosceranno..". |
Dopo aver finito di cantare, il merlo mi disse il suo vero nome e andammo a dormire.
Prima di addormentarmi come un sasso dissi a Tisin: "Avete proprio un bel nome, Eccellenza!....Buona notte!". All' alba, mi svegliai piena di energie come non mai, anche se non avevo dormito molto. Dopo esser ritornata normale, mi stiracchiai come un gatto e decisi di vestirmi prima di scongelare Sir Flees. Mi diressi verso l' albero dove avevo appeso gli abiti e legato Dante. Con mia grande sorpresa non vi trovai gli abiti del giorno prima, ma un luminoso e spendente vestito fatto di finissimi fiocchi di neve! Vicino alle radici dell' albero, vidi due scarpe col tacco fatte di ghiaccio puro! Indossai sia l' abito che le scarpe. Sia il vestito che le calzature sembravano essere state fatte su misura per me. Rimasi un po' stranita da tutto ciò. Chi mai mi avrebbe fatto un tale dono, se Sir Flees era congelato e i frati della chiesa stavano ancora sonnecchiando? Senti su uno dei rami della quercia una vivace e familiare risata. Guardai in alto e scorsi un giovane, più' o meno della mia età, dalla pelle diafana, gli occhi cerulei e i capelli bianchi. Era scalzo e aveva un sorriso luminoso come la neve appena caduta. Lo riconobbi era il mio grande amico (se non quasi fratello) d' infanzia: Jack Frost. Mi illuminai in volto e esultante urlai: "Jack....Jack!...Sei proprio tu?...Scendi birbantello!". http://i60.tinypic.com/143gbr7.png |
Don Auster aveva un gemello talmente uguale a lui...che avevo sempre creduto nel fatto che chiunque avesse attentato alla sua via....avrebbe ucciso il fratello sbagliato Don Charls.......e già lui era colui che faceva gli onori di casa, Daizer non doveva andare all'attacco......non eravamo al cospetto di un baro in un'osteria......eravamo al cospetto di un baro che lodava il Signore......dovevo fermare la sua irritazione...." Don Charls.....le voci che vi sono giunte sono corrette egli e' mio marito e lo e' da un anno...mentre lei e' mia nipote figlia di mio fratello.....la madre e' morta di parto e mio fratello dopo qualche tempo e' morto di crepacuore.....la bambina e' cresciuta con me....ora stiamo raggiungendo il Borgo di Leiman...e' lì che abbiamo deciso di vivere con i due Frati che ci seguono in questo viaggio......ho una parente, e vogliamo stabilirci da quelle parti........se vostra e' soddisfatto..possimo andare.....infondo siamo solo una perdita di tempo, siamo dei contadini nulla di piu'...."......no...eravamo molto anzi tanto e mi vennero in mente le parole di Daizer la sera prima.....chi era quella ragazza...e perchè Don Charls la guardava in maniera insistente....mi avvicinai e diedi la mano a Daizer sorridendogli, volevo rassicurarlo.....e volevo fare la moglie affettuosa......una combinazione di cose che non sapevo neanche da dove venissero...non avevo avuto una famiglia normale....ma alle volte ci sono cose che si imparano solo perchè ce le hai scritte dentro.....e ora speravo solo che tutto finisse......e rimpiangevo di aver promesso di non usare la magia...ma tutto aveva un limite...anche le promese
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“Ma quanta fretta...” disse don Charls ad Elisabeth “... dopotutto, se siete stati convocati qui, è interesse nostro proteggervi.” Rise appena.
“Proteggerci da cosa?” Chiese Daizer, che aveva la mano della maga nella sua. “Questa città” spiegò il chierico “è un luogo di Fede, essendo abitata da gente timorata di Dio. Tuttavia fuori le sue mura, nell'immenso e primordiale bosco, vi dominano forze oscure che si manifestano attraverso segni che non sempre è possibile decifrare.” “Fissò i tre che erano davanti a lui. “Per esempio, è giunta voce di una misteriosa setta ereticale che pare diffondere la sua, diciamo, dottrina, anche se la parola più esatta è propaganda, fra i fanciulli e le fanciulle, spargendo così come veleno i loro diabolici semi di morte.” Il suo sguardo si fermò sulla ragazza che era con Elisabeth e Daizer. “Ma sono certo che voi siete degni e affettuosi genitori acquisiti per questa vostra nipote.” Sorrise alla ragazza. “Sei molto carina, sai? Posso conoscere il tuo nome? E da dove vieni?” Chiese alla ragazza. E a quelle sue domande del chierico Daizer lanciò una rapida occhiata ad Elisabeth. |
A quella domanda di Altea, il locandiere alzò lo sguardo sul disegno alla parete.
“E' stato fatto tempo” disse l'uomo “da una vecchia che abitava in questa città e che ora non c'è più. Lo scopo di questo disegno è quello di tenere lontano le forze del male. La donna raffigurata è infatti una terribile strega che in passato viveva in queste terre. I suoi malefici flagellavano gli antichi abitanti del posto, alterando i loro raccolti, facendo morire con misteriosi morbi i loro animali e persino diffondendo malaria e peste. Si narra che una volta fece invadere la città da centinaia di ratti, che diffusero ovunque ogni sorta d'infezione.” “Naturalmente” intervenne Older “è solo una leggenda. Comunque nessuno poi ha mai pensato di togliere quel disegno dalla parete. Forse perchè, nonostante fosse una strega, quella donna risulta alquanto avvenente.” Rise. |
Jack, nel vedere Eilonwy, scoppiò a ridere e poi, con un agile balzo, saltò giù dal ramo.
“Quanto tempo, sorellina...” disse divertito, mostrando alla ragazza un teatrale inchino “... allora cosa mi racconti? Non so, ma ho pensato che ti annoiassi e allora ho deciso di venirti a cercare. Dai, quali novità ci sono?” Fece un saltello all'indietro, alzandosi poi sulle braccia. “In verità sono io che mi annoio... e già da un bel po'... su, dimmi che hai trovato qualcosa di interessante e divertente da fare...” In quel momento il merlo volò sulla spalla destra di Eilonwy. “Piacere di conoscere questo vostro amico, damigella.” Disse l'uccello. “Ehi, un merlo parlante!” Esclamò Jack. “Ma dove l'hai pescato?” Fissando poi la ragazza. |
Guisgard sorrise a quelle parole di Clio.
“Eh, cosa volete...” disse sospirando “... diciamo che sono bravo a leggere negli occhi di una ragazza... i vostri, poi, invogliano particolarmente a farlo... e fortunatamente, nonostante i vostri vaghi sforzi di apparire così mascolina, una donna non riesce mai a celare del tutto ciò che il suo cuore grida...” rise appena “... oh, ma naturalmente non diremo a nessuno di ciò che abbiamo dovuto fare per fuggire da quei mercenari... dunque non temete, milady, porterò nella tomba il segreto di quel bacio rubato...” sarcastico lui “... avete la mia parola di gentiluomo e di cavaliere, ovviamente...” con tono forzatamente riverente, per poi ridere di gusto “... quanto ai senatori e ai loro messi non preoccupatevene... io sono tutto ciò che hanno inviato per la vostra liberazione... sui vostri uomini poi, beh, lo scopriremo tra breve se saranno in grado di riconoscervi o meno...” indicando qualcosa davanti a loro. Infatti vi erano alcuni soldati che sorvegliavano una delle torri prossime alla mura cittadine. “Altolà!” Gridò uno di quelli appena il cavallo di Guisgard e Clio apparve a pochi passi da loro. “Avanzate ed annunciatevi!” “Viva il re!” Esclamò Guisgard. “O il vescovo, a seconda di chi servite!” Erano soldati del re. “Da dove giungete?” Chiese loro il militare. “Beh, non si vede?” Ironico il cavaliere. “Siamo due piccioncini nel bel mezzo di una fuga romantica, in cerca di una chiesa per sposarci e di una città in cui nasconderci.” Aggiunse con tono scanzonato. “Mi state prendendo in giro?” Alterandosi il soldato. “Io prendere in giro le guardie del re?” Fingendo stupore Guisgard. “Che Dio mi scampi!” Esclamò. “Volete forse che le ire del vostro bel capitano cadano su di me?” E si abbandonò ad una sonora risata. http://www.boyculture.com/.a/6a00d83...a79d970b-550wi |
Lo abbracciai forte e gli stampai sulla guancia un bel bacio.
"Grazie per questo tuo dono. Che Dio ti benedica, discolaccio!" dissi esuberante. In un baleno e con chiarezza, spiegai al caro Jack Frost cosa era successo al mio regno, ai miei genitori, della maledizione e dei nuovi poteri acquisiti, della fuga verso Afravalone e Lady Galatea, di Sir Riccardo, della Dama del Lagno, di Sir Flees e sua madre e del viaggio che stavo facendo a causa del ricatto della terribile Strega Nera Isolde. "Questo è il Principe Tisin! E' stato maledetto come me, ma non da Slathnir....da Isolde!" spiegai allo Spirito dell' Inverno. Guardai Jack con le lacrime agli occhi, sia per la felicità di averlo ritrovato sia per tutte le sciagure che incombevano su di me. http://i58.tinypic.com/rrtl6a.png "Ti prego, Jack!....Aiutami non so che fare!....Devo cercare e trovare il Fiore Azzuro, sennò Coco ed Aladiah saranno spacciati!....Neanch'io voglio dargli quell' arma di Dio, ma non ho altra scelta. Tu mi hai raccontato sin da bimba tutto ciò che riguardava il Fiore Azzurro. Quindi, in nome del Cielo, dammi una mano in questa folle missione!" dissi supplicandolo. Dopo un po', lo feci inginocchiare, sfoderai la zampillante Spada di Fuoco Fatuo e sentenziai: "Sir Jack Frost!....Vi nomino Cavaliere Reale della mia persona e del Crystal Azarath Kingdom!". |
Ascoltavo i due uomini perplessa guardando quel quadro...la conversazione si concluse con la battuta finale di Olden e la sua risata.
"Mio caro zio..." dissi annuendo col capo visto dovevo fingere di essere sua nipote.."io non riderei tanto, purtroppo..." e mi rivolsi ai due uomini seriamente. "Questa strega...Isolde..io non la sottovaluterei e nemmeno la considererei cosa passata...io l'ho vista e sono persona tremendamente scettica. Era in un bosco e ha un figlio...che ella mandò da un maestro per diventare...cavaliere diciamo..contro la Chiesa e Dio...e purtroppo sono stata legata a una vicenda ultimamente prima di arrivare qui". Fu così che raccontai loro la storia del maniero e di Elvet. Mi sedetti al tavolo riflettendo.."E in quegli occhi della zingara che mi ha fatto i tarocchi ho visto i suoi...guardate caro zio...non notate una somiglianza..ella è qui..e perchè?Non vorrei avesse a che fare con quella arma che si darà in dono al vincitore se è tanto particolare...non sapete nulla di quella arma?" e mi rivolsi pure al locandiere...era lei quella donna e se era in questo posto un motivo vi era di sicuro. In me nacque un certo senso di risentimento...ricordavo la sfrontatattigine con cui si rivolse a me e ai compagni di ventura...tanto quanto sciocco fosse suo figlio, ma nulla era da sottovalutare..speravo solo non volesse nulla da me. |
"Questa è bella.." Dissi, vagamente infastidita.
"Certo, io non ho mai fatto mistero dei miei sentimenti, ma dovete essere un veggente per indovinare nome e cognome dell'uomo che amo... Non mi avete mai visto con lui, nè sentito parlare di lui... Dunque avrebbe potuto essere chiunque... Eppure siete stato molto preciso, e non solo ora, ma ben prima che lasciassimo il covo.... E soprattutto non potete conoscere i suoi sentimenti nei miei confronti... Nessuno può... In un momento delicato come questo, informazioni di questo tipo sono molto pericolose... E io non posso permettermi di essere tradita o spiata... Non temete, punirò molto severamente l'unica persona che può avervi rivelato certe cose... A meno che non sappiate darmi una spiegazione più convincente... A voi può sembrare una sciocchezza, ma non lo è, se trapelano informazioni riservate sulla famiglia reale, significa che ci sono delle spie e dei traditori, e non sono cose che prendo alla leggera, specie adesso! Quanto al resto, non amo segreti e sotterfugi, data la situazione, era la cosa migliore da fare, non ho nulla da nascondere...". Arrivai alla porta, e alzai gli occhi al cielo. "Sono Clio de' Groyster, Capitano della Guardia Reale... E questo è l'uomo che vi ha risparmiato la fatica di venirmi a liberare... Avanti aprite i cancelli, dobbiamo avvisare i senatori.." Mi voltai verso Guisgard "Avete detto a Gufo che oggi era il giorno dello scambio, che sarebbero arrivati i senatori, ero lì con voi.. Rammentate? Quindi bisogna avvertirli subito, o li uccideranno...". |
“Non c'è di cui preoccuparsi...” disse Older ad Altea “... quella strega non oserà mettere piede qui. Questa città è protetta da molti cavalieri in questo periodo ed inoltre tanti riti di liberazione sono stati fatti in passato. Quanto alla zingara, in verità non ricordo il suo volto, ma sono certo che non si tratta di quella megera.”
“Sono d'accordo.” Fece il locandiere. “L'arma messo in palio poi” mormorò Older “è un altro motivo per cui non dobbiamo temere quella strega. Le armi appartenute ai nobili Taddei sono tutte benedette e consacrate” annuì sorridendo “e tra le loro caratteristiche hanno quella di combattere gli spiriti del male.” Ma proprio in quel momento alcuni clienti entrarono nella locanda. “Locandiere...” chiamò uno di quelli “... presto, carne e del buon vino.” Altea però riconobbe subito quella voce. Era Tyssen. |
Jack restò pensieroso a quelle parole di Eilonwy.
“E' una brutta situazione...” disse “... io credo che ci siano solo due possibilità... trovare il Fiore e portarlo alla strega... oppure andare al suo palazzo ed affrontarla. Questa però è pura utopia. Nessuno di noi qui è abbastanza potente da poterla sfidare.” Poi ci fu la piccola cerimonia in cui la ragazza nominò Jack suo cavaliere. “Damigella...” fece il merlo “... suggerirei ora di far tornare normale quel giovane ed irriverente cavaliere...” indicando la statua di Flees “... vi rammento che egli è proprio figlio di quella terribile donna ed ora l'ultima cosa che ci occorre è proprio suscitare le sue ire...” |
Annuii e sorrisi..."Si avete ragione...i Taddei sono al servizio della Chiesa si sa..io stessa ho recapitato una missiva poco tempo fa dalla Granduchessa Consell all' Abate Nicola..legato alla sua famiglia mi sembra..e pure egli mi ha benedetto in modo particolare...deve aver avuto un significato quella benedizione".
Ad un tratto entrò della gente nella locanda e udii una voce familiare, mi voltai di scatto...non era possibile..era Tyssen. Mi misi in disparte per non farmi notare...era allegro, gioviale..Tyssen..io mi ero persa e sono stata in pericolo e lui girava tranquillo e allegro. |
Le guardie, a quelle parole di Clio, restarono meravigliate, per poi scambiarsi increduli sguardi tra loro.
Tornarono a fissare la ragazza e solo dopo qualche istante la riconobbero davvero, nonostante quegli inusuali abiti. Lasciarono allora alla svelta libero il passaggio, permettendo così a lei ed al suo accompagnatore di proseguire fino alla più vicina delle porte cittadine. “Siete tanto bella” disse Guisgard a Clio cavalcando “quanto pedante. Rilassatevi, il vostro segreto d'amore è al sicuro. Colui che infatti mi ha rivelato questa confidenza ha pensato bene di farlo nel vostro interesse e in quello dell'imbelle individuo che occupa il ruolo di Principe Ereditario.” Rise. “E non sono io a giudicarlo così, ma i nobili signori del più potente ducato di Afravalone. Comunque non sono affari miei. Come dicevo, la persona che mi ha rivelato il vostro romantico segreto l'ha fatto affinchè sapessi quanto eravate importante per la Corona. Tutto qui. Dunque rilassatevi e per una volta smettete di apparire così fredda e determinata.” Sorrise sarcastico. “Sapete, credo che abbiate bisogno di essere baciata. E spesso. Infatti vi preferivo al covo di quei mercenari, col viso arrossato e gli occhi languidi. Ne guadagna il loro trasparente azzurro.” Rise appena. “Ora dunque non temete, il regno ed il vostro amore sono al sicuro. Anzi, fossi in voi, premierei la persona che mi ha informato di tutto. E' un suddito fedele ed un uomo sensibile. Quanto a me, tra un'ora spero di essere lontano da qui, sulla strada verso Nord, così che nessuno di voi rammenterà più neanche il mio nome.” Giunsero davanti alla porta della città, ormai già aperta. “Non ci sono senatori inviati presso i mercenari ed in nessun altro luogo. Come vi ho detto, io sono l'unico messo inviato per salvarvi. I pezzi grossi del Senato hanno pensato che anche inviare un solo uomo in più poteva essere pericoloso.” Attraversarono la porta e galopparono fino al Palazzo del Senato. Qui furono subito circondati da alcuni militari. “Cavaliere!” All'improvviso una voce. “Dio sia lodato! Siete riuscito nell'impresa!” Era Bool. E subito il Senatore Supremo, affiancato dal suo seguito, diede ordine di far passare quel cavallo. Guisgard, così, saltò giù dalla sella e poi aiutò Clio a scendere. I due furono fatti entrare nel palazzo e nel vedere la tavola imbandita, il cavaliere si sedette compiaciuto. “Ed ora, signori senatori...” servendosi da sé “... col vostro permesso, ma l'avventura appena conclusa mi ha messo un certo appetito...” e cominciò a mangiare. http://www.ciakhollywood.com/hp/legg...IN_HOOD-10.jpg |
Tyssen era insieme ad altri cavalieri.
Ordinarono così da mangiare e da bere. Lui rideva, scherzava e parlava con quei cavalieri. I loro discorsi vertevano sul torneo, sulle varie dame che potevano essere scelte come madrine e naturalmente sul premio finale, ossia l'arma appartenuta ai nobili Taddei di Capomazda. Altea si era messa in disparte ad osservarlo. |
Udii tutto quanto, non potevo resistere..era troppo.
Mi avvicinai al tavolo..."I miei omaggi messeri..o milord, vedo siete cavalieri" e fissai Tyssen con aria di sfida..."Oh ma voi siete sir Tyssen, ma che sorpresa..voi..ricordo tempo fa mi prometteste amore e servigio eterno..ora invece parlate di dame da conquistare..le persone cambiano..e penso un Cavaliere che lascia una dama sola, in pericolo e non va alla sua ricerca per salvarla..non sia da definire tale..e nemmeno merita di vincere quella spada che rappresenta l'Onore e la Gloria di un Casato benedetto dal Signore". Mi voltai senza ascoltare la sua controbattuta e chiesi di essere accompagnata in stanza e consumare lì il mio pasto. |
Abbracciai Jack e gli risposi: "Grazie, amico e fratello mio!.....Io credo....credo che saremo costretti a scegliere la prima opzione. Ti piace l' idea di andare nella città di Gioia Antiqua?......Adesso lo faccio Sir Tisin!".
Ritornammo alla cascata e scongelai Sir Flees. "Buon giorno, caro cavaliere!.....Passata una buona nottata?...Un po' fresca, non è vero?" chiesi questo con cuore diamantino e poi risi. Gli gettai una stoffa di lana e continuai a parlare: "Spero che ora sappiate cosa significhi essere oltraggiati e derisi da una persona dura di cuore come voi!....Oh!...E' c'è una novità! Da oggi in poi, verrà con noi il mio fidato amico e guardia del corpo: Sir Jack Frost. Vi sconsiglio caldamente di rifiutarvi. Ora vestitevi e ripartiamo!". http://i58.tinypic.com/24dlfzn.jpg (Sir Flees) |
Evitai di rispondere nuovamente.
Probabilmente mi sfuggiva qualcosa, avevo sentito dire proprio da lui che era il giorno decisivo, quello in cui mi avrebbero consegnato ai messi del senato, e ora scoprivo che non c'erano messi. Che nessuno era stato inviato per lo scambio. Dunque non avevano intenzione di pagare un riscatto? Oh, ma bene a sapersi! E certo, se non era per Karel la mia vita non valeva, che razza di logica! Ci mancava solo che mi mettessi a premiare gli schiavi che disubbidiscono. Probabilmente aveva ragione, ero pedante. Ero stanca, e stufa. Volevo un bagno caldo, e un litro di vino. E silenzio. Guardai con vaga disapprovazione il cavaliere, certo che era davvero maleducato. Quello non era il modo di comportarsi davanti a dei senatori del regno! Fortuna che avrebbe lasciato la città al più presto. "Allora addio, cavaliere.." mi tolsi il mantello, e lo posai sulla sedia "Buona fortuna, e grazie..". "Senatori, mi auguro che vorrete concedere a quest'uomo la libertà che gli è stata promessa, si è dimostrato coraggioso e leale, molto più di quanto mi aspettassi.." sorrisi "Desidero chiedervi licenza di raggiungere il palazzo di mio padre per rimettermi in sesto e rassicurarlo sulla mia salute, non sono nelle condizioni ideali per restare in vostra presenza, e me ne scuso, ma prima vi prego di comprendere che desidero ardentemente ricevere notizie sugli ultimi avvenimenti.. Gioia Antiqua? E' partita comunque una spedizione, anche se i mercenari che dovevano salvare il re hanno distrutto mezza città?" chiesi, con una punta di sarcasmo, sostenendo lo sguardo di Bool. Non avrebbe mai ammesso di aver sbagliato, che era stata una follia portare estranei armati in città, che aveva solo peggiorato la situazioni. I ribelli ci sarebbero andati a nozze, il senato paga fior di taddei degli uomini, che per tutta risposta devastano, stuprano, uccidono. Che importava ai senatori, infondo? Erano stati i miei soldati, gli uomini e le donne di Afravalone a farne il prezzo. "Quali sono le condizioni del principe Karel, si è svegliato anche senza l'unguento? Oppure l'avete trovato? Io.. non so nemmeno quanti giorni siano passati.. la scadenza dei tredici giorni per salvare il re è già passata?" alzai una mano, come per interrompere una silenziosa obiezione "So che state per dirmi che dovrei riposare, e lo farò, ma prima devo sapere cos'è successo in mia assenza.." abbassai lo sguardo "ho visto i miei uomini cadere colpiti a tradimento... non lascerò che siano morti invano... quindi vi prego, aggiornatemi sulle novità, io me ne starò tranquilla, e domattina, se me lo permetterete, riprenderò il mio posto come sempre.. sono stata ferma anche troppo, credetemi...". |
Veder apparire Altea stupì non poco Tyssen, che restò a fissarla incredulo.
“Un momento, milady...” disse alzandosi e inseguendo la dama, che si avviava, accompagnata dal locandiere, verso la sua stanza “... io... io quasi non credo ai miei occhi... non immaginavo di rivedervi in un luogo simile... siete sparita nel nulla... ma sono felice di rivedervi...” sorrise e prese la mano dell'avventuriera “... ma raccontatemi tutto... cosa vi ha spinto a fermarvi in questa città?” |
In un attimo la statua si sciolse e subito Flees riprese le sue sembianze.
Si strinse in quel panno di lana che gli aveva tirato ed Eilonwy, per asciugarsi e cercare un po' di calore. “E' stato uno scherzo di pessimo gusto...” disse tutto tremante “... uno scherzo idiota che di divertente non ha nulla... meritate una lezione, sciocca ragazzina...” alterato il cavaliere “... almeno un paio di schiaffoni... giocatemi un altro tiro simile e vi giuro che lo rimpiangerete amaramente...” guardò poi Jack “... questo pagliaccio con la faccia da ebete e l'espressione ottusa sarebbe la vostra guardia del corpo?” Scosse il capo. “Dovete avere davvero una bassissima considerazione di voi stessa se affidate la vostra incolumità ad un simile imbecille.” Rise. “Ora togliti dai piedi, balordo...” rivolgendosi a Jack “... hai giusto il tempo che mi asciughi per sparire dalla mia vista... ti ho avvertito...” e continuò ad asciugarsi. |
Lo sapevo! Avrei dovuto lasciarlo come era.
Quelle sue parole irriverenti nei miei confronti e in quelli di Jack, mi fecero saltare i nervi: "A me non farete proprio niente, Milord! Io non mi sento affatto in colpa di ciò che vi ho fatto, perché è stata legittima difesa. Che pensavate?....Che vi avrei lasciato abusare di me? Per di più, come vi ho già detto, io non mi faccio sottomettere da nessuno!.....E...e vi rammento che state parlando con la figlia di un re, quindi non provateci più a rivolgervi a me con questo tono!....Sciocco lattante piagnucolone!". Detto questo, Jack montò su Dante e mi aiutò a sedermi dietro di lui. http://i62.tinypic.com/fy27p4.jpg "Oh...e un' altra cosa!...Quello che voi avete chiamato balordo e pagliaccio, non è semplicemente il mio cavaliere protettore, non è solamente un giovane col quale sono cresciuta e mi conosce alla perfezione come un fratello, ma il Grande Spirito dell' Inverno. Perciò, prossima volta che lo prendete in giro, ve la vedrete con entrambi! Sir Tisin, appoggiatevi pure sulla mia spalla! Andiamo Jack, mettiamoci in cammino dato che questo ebete ci sta facendo perdere tempo prezioso!" dissi tutto questo senza pietà alcuna. Presi la magica bussola e gli mostrai Gioia Antiqua: "Questa è la nostra meta!". |
Flees scosse la testa risentito.
“La vedremo...” disse a denti stretti. Montò anch'egli sul suo cavallo e così ripartirono per la loro destinazione. La cappellina che avevano trovato non era legata a Gioia Antiqua e allora il giovane cavaliere decise di proseguire. Strappò con irruenza la bussola dalle mani di Eilonwy per consultarla, scoprendo che indicava una nuova direzione. Giunsero così davanti ad una piccola chiesetta di gusto bizantino che spuntava tra la folta vegetazione. Flees scese da cavallo e si avvicinò alla porta per bussare. Ma prima che arrivasse a toccare l'uscio, qualcuno aprì. Era un monaco che camminava con un bastone. “Chiunque siate, o viaggiatori, Dio vi benedica per essere giunti in questo remoto eremo...” mormorò il religioso “... sono Fra' Venerabis... chi siete?” Flees scosse il capo e fece alcune smorfie irriverenti e volgari a quel monaco, che però non poteva vederlo. Era infatti cieco. |
E mentre Clio parlava a Bool ed al suo seguito, Guisgard continuava a mangiare, fischiettando di tanto in tanto tra un boccone ed un sorso dalla sua coppa.
E quando la ragazza nominò Karel, il cavaliere accennò una canzone in puro stile Guascone. “Non capisco” disse tagliando del pollo con un coltello “perchè tutti impazziscano per la coscia... io preferisco di gran lunga il petto...” riprendendo a fischiettare. Guardò poi il mantello che Clio gli aveva restituito. “Grazie a voi della compagnia, della splendida cavalcata sotto le stelle del bosco” mostrando un vistoso inchino col capo “e di aver indossato per me quel delizioso abito, milady.” Facendole l'occhiolino. “So quanto detestate gli aspetti futili e mondani della vita.” Rise. “Siamo noi che vi ringraziamo, cavaliere.” Intervenne Bool. “Senza il vostro coraggio, ora il capitano Clio non sarebbe qui con noi.” “Me ne sarà grata la Corona.” Sorridendo Guisgard e facendo di nuovo l'occhiolino alla ragazza. “Diciamo che ho servito il trono.” Rise di nuovo. “Come pattuito” fece il Senatore Supremo “e come richiesto anche dal capitano Clio, vi sarà ridata la libertà.” Il cavaliere ringraziò con un cenno del capo. “Milady...” rivolgendosi Bool a Clio “... potete raggiungere e ritirarvi nel palazzo di vostro padre fino a domani. Infatti la vostra presenza a corte è richiesta per la delicata questione che vede così incerte le sorti di Sua Maestà. Ormai i mercenari sono stati banditi dal regno e bisogna al più presto organizzare la spedizione presso Gioia Antiqua. Assegneremo a voi questo incarico. Nessuno infatti più di voi conosce il valore dei nostri soldati. Entro domani bisognerà partire per quella misteriosa città e trattare la liberazione del re. Manca poco ormai allo scadere della data impostaci dalla regina. Quanto a Sua Altezza il principe ereditario, purtroppo le sue condizioni non mostrano miglioramenti... la sua vita è sempre in bilico, anche se il medico personale di vostro padre è costantemente al suo capezzale, facendo il possibile per curare le sue ferite.” Guardò poi Guisgard che continuava a mangiare. “Cavaliere... dato il valore dimostrato, il vostro coraggio e l'audacia che vi ha permesso di liberare il nostro capitano da quei mercenari, questa Augusta Assemblea vi chiede, anzi vi prega, visto non vi appartiene più il rango di schiavo, di offrire il vostro braccio alla causa del regno e partecipare alla scarcerazione di Sua Maestà...” si voltò poi verso Clio “... e siamo certi che anche il nostro capitano ritiene il vostro aiuto importante per questa impresa...” “Secondo me” Guisgard a Bool “voi sopravvalutate la stima che il vostro capitano nutre nei confronti del sottoscritto, eccellenza.” Sorrise con fare irriverente. “Dopotutto l'ho quasi costretta ad indossare quell'abito che esalta le sue grazie.” Sorseggiò ancora dalla sua coppa. “E si sa quanto ella detesti sembrare una dama cortese.” Rise. “Suvvia, capitano... spiegate voi al Senatore che la mia presenza non solo vi causa irritazione, ma sarebbe del tutto fuori luogo nella vostra spedizione, dovendo sottostare inoltre a quell'insopportabile disciplina militare. Il mio compito qui è terminato. Ho un viaggio da riprendere.” E la fissò divertito. http://media-cache-cd0.pinimg.com/23...daa10b20db.jpg |
Non riuscii a trattenere un sorriso divertito.
"Oh, avreste avuto molta più difficoltà a far indossare l'abito di una delle ragazze di madama Layl ad una dama cortese, ve l'assicuro... Anzi, sapendo che sono le uniche di cui potete fidarvi, non vi avrebbe più rivolto la parola.." Scossi la testa, ridendo e tornai a guardare i senatori "Partirò più che volentieri, con i mercenari fuori dai piedi non c'è motivo per me di restare... Porterò gli uomini migliori, non temete... Quanto a lui.." Mi voltai verso il cavaliere che continuava a mangiare, imperterrito "per me non ci sono problemi, se desidera unirsi a noi è il benvenuto.. Anche se dovrete dargli un valido motivo per farlo, altrimenti non ha ragione di restare, non vedeva l'ora di andarsene.. Ma se verrà con noi non voglio problemi, il suo valore è indubbio, ma la sua disciplina e il suo rispetto per l'autorità sono terribilmente carenti... E si sa che io non tollero insubordinazioni di alcun genere... Tuttavia il contesto è delicato, e gli uomini che porterò con me sono al mio fianco da molto prima che diventassi capitano, abbiamo condiviso l'addestramento e la guerra.. Non esistono soldati migliori..". I miei fratelli... Sarebbe mancato Kastor, e di certo la sua mancanza si sarebbe sentita eccome. Sorrisi, e guardai un attimo il cavaliere con aria divertita "La disciplina non sarà quindi delle più ferree, i rapporti sono di certo più informali, ma la fedeltà resta totale... non credo che si permetterebbe di fare il galletto davanti a loro.. Almeno, non glielo consiglio.." Sorrisi. "Bene, potete decidere anche senza di me, conoscete il mio parere... Col vostro permesso, ho ancora alcune cose da sistemare prima della partenza... Devo avvisare i miei uomini, devono essere pronti a partire..". |
Il locandiere mi stava portando in stanza quando Tyssen mi raggiunse...ascoltavo le sue parole e cercavo di trattenermi, lo fissavo..stava ovviamente cercando di giustificarsi?
"Sparita nel nulla? Io sono partita con quel cavallo, il quale è stato ferito da una tagliola e per me non solo ma pure abbattuto, sono caduta da cavallo perdendo i sensi, era notte fonda e mi trovarono quasi all'alba dei villani che nemmeno voglio ricordare..e voi non avete avuto tempo di trovarmi?" dissi togliendo la mia mano dalla sua.."E pure siete sorpreso di vedermi qui..potrei farvi pure io la stessa domanda milord...sono qui perchè mentre voi eravate bello e tranquillo io ho passato delle avventure che nemmeno potete immaginare e ancora ne sono scossa...voi vedo siete tranquillo e in forma e mi auguro non sarete voi a vincere". Mi voltai verso il locandiere e gli sorrisi facendogli capire non ero di certo arrabbiata con lui..."Prego, possiamo proseguire..io a differenza di questo..chiamiamolo Cavaliere...ho bisogno di riposare visto sono diventata io stessa un cavaliere errante sembra". E mi allontanai col locandiere. |
Altea salì così al secondo piano col locandiere.
Questi le mostrò la stanza e poi andò via. Era un ambiente non molto grande, ma accogliente. Il mobilio era essenziale, ma disposto con una certa, benché semplice, cura. Una piccola finestra che guardava verso Occidente illuminava la camera. E da quella finestra, che permetteva di affacciarsi in strada, ad un tratto Altea udì una musica e qualcuno che cantava: “Amore è quell'incanto che non svanisce, un fior sorto nel cuor di chi Gioia ambisce. Vibra con i versi d'arpeggi, di flauto e rotta, corre tra Luna e stelle e con la ragione lotta. E io che ho veduto le sue meraviglie più belle, canto tal rime per le gioie d'Altea e solo quelle.” Era Tyssen sotto la finestra della bella avventuriera. |
“Beh...” disse Guisgard, con un sorriso divertito per risposta a quello mostrato da Clio “... immagino che una dama cortese, visto l'abito e tutto il resto, non mi avrebbe più rivolto la parola magari per gelosia...” rise appena “... con voi invece non corro questo rischio...” terminò di bere dalla sua coppa “... quanto alla vostra spedizione, però non ditelo con quel tono, milady... sembra quasi vi dispiaccia la mia partenza...” la fissò divertito “... però, sapete, ho sempre avuto difficoltà a sottostare ad una qualsiasi disciplina... prendere poi ordini da una donna, eh, forse è chiedere troppo... specie se bella come voi...” con tono irriverente “... ah, un suggerimento... evitate di mostrarvi così ai vostri uomini, con quell'abito generoso e le ciocche dei capelli che vi imperlano il viso in quel modo... sapete, la disciplina militare non è esente da tentazioni...” rise.
“Sir Guisgard...” disse Bool “... come detto anche da lady Clio, il vostro valore è indubbio e questo regno vi sarà sempre grato per ciò che avete fatto. Spero che prendiate seriamente in considerazione la nostra proposta.” Guardò poi la ragazza. “Lady Clio, potete andare. Anche io mi ritiro, mi aspettano alcune delicate faccende.” Salutò i due e col suo seguito uscì. “Suvvia, sorridete ora...” rivolgendosi Guisgard a Clio una volta rimasti soli “... avete visto, no? Non ho rivelato il vostro segreto.” Le fece l'occhiolino. “E so che morite dalla voglia di rivedere il vostro principe.” In quel momento entrò Nestos. “Guisgard...” vedendo il cavaliere “... milady...” fissando Clio “... allora sei riuscito... lo sapevo!” Esclamò sorridendo al suo compagno. “Si, siamo stati fortunati.” Annuendo Guisgard. “Ma molto del merito è del nostro capitano...” indicando Clio “... ha messo in campo armi che neanche sospettavo avesse...” la fissò, facendole ancora l'occhiolino. http://www.isleyunruh.com/wp-content...od-treason.jpg |
ascoltai ogni parola del Chierico .......tutto ciò che disse era la verità....e io e i Frati avevamo assistito prima di partire, ad una situazione poco gradevole....Guardai Daizer e gli sorrisi..strinsi la sua mano...." Don Charls, permetta che io risponda per mia nipote......la ragazza non e' nata muta....lo e' diventata......un giorno non ha parlato più, essendo persone di fede......abbiamo sempre confidato in nostro Signore e nella Madonna sua madre......si chiama Elly come sua madre........perchè non avete accettato la presenza dei due Frati che erano con noi.....questo sinceramente mi ha lasciata molto dubbiosa......"....
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"Siete senza cuore e senza cervello!....Non vedete che questo povero monaco è anziano e cieco. Portategli rispetto dato che ci ha fatto una calorosa accoglienza!" lo rimproverai a bassa voce.
Scossi la testa. Era proprio una bestia! "Grazie del vostro dolce e cortese benvenuto, Fra' Venerabis! Il mio nome è Eilonwy! E questi con me sono i miei compagni d' itinerario: Sir Flees, Sir Jack Frost e Sir Tisin. Che Dio benedica altrettanto voi!" dopo aver presentato tutti, misi Tisin sulla spalla del frate in modo tale che capisse che fosse un merlo. "La nostra destinazione è Gioia Antiqua!" aggiunsi infine. http://i62.tinypic.com/oa9g1l.png |
Finalmente ero giunta nella mia stanza quando udii un cantore fuori e mi affacciai..vidi Tyssen intonare una serenata per me e scossi il capo sorridendo.
La ascoltai fino alla fine e poi esclamai..."Vedo siete pure diventato un bardo o musicista milord...suvvia lo sapete benissimo che anche dovessi perdonarvi vi ho sempre dato Amicizia, non ho mai corrisposto il vostro sentimento..mi spiace, ma sapete l' Amore non si può imporre...e poi conosco bene le vostre doti da rubacuori" e risi allegramente visto le numerose ammiratrici di Tyssen. "Comunque vi darò una altra possibilità, vi aspetto domani mattina qui in locanda per la colazione, fatemi chiamare quando arrivate..una buonanotte!!". Rientrai in camera e dopo un bagno rigenerante subito mi misi nel letto e il sonno si impossessò subito di me. http://i60.tinypic.com/2vv2lx0.jpg |
"Oh, non temete, a differenza vostra i miei uomini nutrono un profondo rispetto nei miei confronti... la maggior parte erano con me in battaglia, anche se ero soltanto una di loro e non il capitano.. non è solo la disciplina come voi pensate, è molto di più.. è fiducia, rispetto, cameratismo, fratellanza.. sentimenti che vanno ben oltre il tipo di corpo che si possiede, oltre i preconcetti della vostra mente, per cui una donna deve starsene a casa a farsi corteggiare... Ma questo probabilmente non lo capirete mai..".
Scossi la testa. "Dunque, mi pare di capire che non verrete, bene, allora buona fortuna... Spero riusciate a trovare quello che state cercando, qualunque cosa sia.." sorrisi "Oh, non temete, non mi attirava affatto l'idea di avere qualcuno di così irrispettoso nel manipolo... è una faccenda troppo delicata.. Non posso perdere tempo prezioso perché voi non sapete stare al vostro posto...." lanciai un'occhiata a Nestos "Si sa che non sono tenera con chi tradisce la mia fiducia, a maggior ragione quando si tratta del destino del regno!". Alzai gli occhi sul medico. "Lasciate istruzioni ai medici di corte affinché si prendano cura di Sua Altezza, domattina partirà la spedizione per Gioia Antiqua, ed è indispensabile la vostra presenza..." dissi, seccamente, qualunque fossero le sue intenzioni, aveva deliberatamente contravvenuto ad un mio ordine, e non era certo qualcosa che mi andava a genio. "Signori, se permettete, vorrei riacquistare il prima possibile un aspetto presentabile..." li salutai con un cenno del capo e uscii. Dovevo raggiungere il palazzo di mio padre, farmi un benedetto bagno, e levarmi definitivamente quel vestito. Non potevo andare da Karel conciata in quel modo. Dovevo prima riprendere la mia uniforme, e la mia spada. Trasalii: la mia spada! Che fine aveva fatto? L'avevo consegnata ad un soldato prima di entrare nella casa in fiamme con Kastor ma poi, poi c'era stato l'inferno. Dov'era finita? L'avrei chiesto ad Astin, infondo volevo vederlo al più presto per sapere quanti uomini avevano perso e pregarlo di radunare i fedelissimi per la spedizione. Lui doveva restare nella capitale, sapeva guidare benissimo la Guardia Reale in mia assenza. Ma ora volevo solo un bagno, e vedere mio padre così da rassicurarlo della mia salute. |
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