Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 03-02-2016 03.36.30

"E io non sono responsabile delle mie azioni né prima né durante né dopo i turni di guardia, e non ho nessun problema ad accopparveli per una parola fuori posto... il barone lo sa da prima ancora che arrivassimo qui..." con sguardo di sfida "Come ho accoppato quel cane.." con voce gelida.
Non distolsi lo sguardo da quello di Fagas mentre il soldato parlava.
Mi concessi solo un sorrisetto divertito.
"Ah, era opera vostra? Strano modo di trattare gli ospiti.. ma non sono affari miei, avete detto bene..." alzando le spalle "Ora se non vi dispiace, vorrei raggiungere i miei alloggi...", andandomene.
E addio alla collaborazione con le forze locali, in effetti capitava raramente, non era nulla di buono.
Chissà che cosa aveva fatto quell'uomo per offendere il barone.

Guisgard 03-02-2016 03.41.38

Fagas restò a fissare in modo enigmatico Clio mentre andava via.
La ragazza raggiunse allora i suoi alloggi, dove trovò gli altri mercenari che dormivano.
Ma non tutti.
Anty infatti era alzata.
“Ehi, ti si rivede...” disse “... ma cosa diamine è accaduto fuori? Sentivo urla di dolore e voci confuse...”

Clio 03-02-2016 03.46.29

Entrare nei miei alloggi fu un po' come tornare a casa.
Tirai un sospiro di sollievo, e poi sorrisi ad Anty.
Mi sedetti con lei.
"Sì, guarda... ho scoperto qualcosa però.." sorrisi "Là fuori? Niente, se non il fatto che qui devono essere pazzi.. un cane ha aggredito un ospite del barone, io l'ho accoppato.. il cane, intendo.. ma tutti si sono preoccupati del cane e non dell'uomo.. pare che fosse orchestrata l'aggressione dal maresciallo.." scossi la testa "Ad ogni modo, non sono affari nostri.. tu tutto bene, il giro?".

Guisgard 03-02-2016 03.53.59

“Intrigante come qui trattano gli ospiti...” disse sarcastica Anty a Clio “... si, hai ragione, non sono affari nostri... noi? Oh, noi abbiamo girato abbastanza per capire che la Freccia Gigliata è ben vista dal popolo ma che forse non ha poi tutta quest'intenzione, o magari la possibilità, di fronteggiare le forze congiunte del barone e del Maresciallo. Sono nobili scacciati dalle loro terre per non aver mai giurato fedeltà al barone. Ed ora sono costretti a vivere nel bosco come traditori. In verità la parola traditori qui a Monsperon abbraccia una variegata umanità. Oltre la Freccia Gigliata altri individui hanno l'onore di vedersi affibbiata tale definizione. Ma a noi interessano solo i briganti del bosco.”
“Ehi, voi due...” svegliandosi Kostor “... qui si vuol dormire...”

Clio 03-02-2016 03.57.30

Annuii ad Anty.
"Sì, esattamente quello che ho scoperto io... e credo abbiano l'appoggio della Chiesa, come sospettavamo.. o almeno lo ha uno tra i traditori.." abbassando la voce "Guisgard era alla Pieve.. ma vorrei tenere questa informazione riservata finché non capisco bene come usarla a nostro vantaggio.... perché come hai detto tu a noi interessano solo i briganti della Freccia Gigliata.." sospirai "Ah, hai sentito del torneo?" ad Anty.
Poi la voce di Kostor e io risi.
"Sì, sarà meglio andare a dormire.. sono due notti che non dormo, dopotutto.." sorrisi.

Guisgard 03-02-2016 04.01.19

“Hai trovato quel Guisgard” disse Anty a Clio “e non lo hai catturato? Perchè? Sai che c'è una grossa taglia sulla sua testa? Sarebbe un extra per noi...” poi la voce di Kostor “... si si... ora torna a dormire o domattina sarai intrattabile...” tornando a fissare Clio “... si, ho sentito del torneo... mi chiedo che motivazione ci sia... il popolo qui è ridotto alla fame e loro organizzano un torneo e dunque nuove spese... mah...”

Clio 03-02-2016 04.04.50

"Non ho potuto perché sono arrivati i soldati del barone e l'hanno fatto scappare.." mentii "Hanno anche rischiato di far saltare la mia copertura da brava devota.." ridendo appena.
"Nove su dieci il torneo è per lui, per Guisgard, dai retta a me..." sospirai "Verrà, e avranno un piano per catturarlo...".
Mi alzai.
"Sarà meglio che vada davvero a dormire.." sorridendo ad Anty "Ogni tanto dovresti farlo anche tu, sai?" divertita per poi dirigermi verso la mia stanza.

Guisgard 03-02-2016 04.12.51

“Si, sarà meglio andare a dormire ora...” disse sorridendo Anty a Clio “... però mi piacerebbe sapere come fai ad essere così sicura che Guisgard verrà al torneo... mah, sarà intuito femminile... buonanotte.”
Clio raggiunse così la sua stanza, dove poteva finalmente riposare.
Tuttavia dal cortile del castello provenivano ancora le voci confuse dei soldati e le grida del povero Svevos.

Clio 03-02-2016 04.40.54

Perché conosco quelli come lui, pensai.
Li conosco perché ci sono cresciuta, perché quello era il mio mondo, i miei ideali, i miei valori.
Un mondo che non mi aveva voluto, che mi aveva cacciato, relegato in un angolo.
Un mondo che mi ero lasciata alle spalle, rinunciando a tutto ciò che contava per me.
Clio mi aveva salvata, Lila non era più in condizioni di far niente ormai.
Fortuna che almeno era riuscita a scappare, almeno quello.
Sorrisi ad Anty e chiusi la porta dietro di me.
Mi spogliai, mentre sentivo ancora le voci dei soldati provenire da fuori e le grida del cavaliere. Mi dispiaceva per lui.
Riposi delicatamente il vestito, tirando fuori la mia camicia da notte nera, di sera orientale.
L'unico vezzo che avevo portato con me da Miral.
Dopotutto nessuno poteva vedere le mie preziose camice, anche se viaggiandone non potevo portarne molte.
Mi stesi e ripensai a tutte le emozioni di quel giorno.
Anty aveva ragione.
Perché non avevo catturato Guisgard?
Forse varei potuto farlo.
Non potevo uccidere il prete, però. Dovevo trovarlo da solo, e lo era mai stato.
Giusto, mi dissi, doveva essere per quello.
Ma ci mancava solo che pensassi a lui prima di addormentarmi.
Cerchiamo di pensare ad altro, nè...
Il torneo.
Ecco, mi lasciai cullare da quello, il ricordo del sogno di ragazzina.
Per un momento rividi un torneo nella mia mente, uno che non avevo visto tutto perché faceva troppo male.
No, non quel torneo, dimentica quel torneo, Lila.
Clio...
Sì, quello che è.
Era un altro il torneo che mi tornò in mente.
Il primo e unico a cui partecipai, quel torneo cambiò la mia vita per sempre.

Il Torneo d'Inverno raccoglieva nobili cavalieri da tutto il ducato e non solo.
Era il tripudio di colori, cavalieri, dame, e ogni altra forma di nobiltà.
Quel giorno mi sentivo davvero speciale, per la prima volta sarei stata la madrina del torneo, in quanto figlia del duca, e mio fratello minore avrebbe combattuto per la prima volta, portando i miei colori.
Sul volto di mio padre si leggevano orgoglio e fierezza.
Tutti i cavalieri mi salutavano con deferenza e galanteria, e io per la prima volta non li guardavo male.
Anche se sotto sotto sapevo che mio padre mi aveva reso la madrina del torneo in modo da poter sondare eventuali pretendenti.
Ma io non avevo ancora sedici anni quell'inverno, e tutto mi appariva lontano.
Per quel giorno non volevo pensare al futuro, ai miei sogni proibiti, vivevo come in un sogno, come in una favola.
Eppure quel giorno avrebbe cambiato il mio destino per sempre.
Presi posto sul palco, accanto a mio padre, nel mio abito più bello, di un rosso acceso, con ricami d'oro.
Mio fratello scese in campo, a cavallo, mostrando abilità nonostante la sua giovanissima età.
E tutti applaudirono il giovane erede del duca Rotero de Lorendal, io per prima.
Sapevo quanto si fosse allenato per quel torneo, anche se naturalmente nessuno si aspettava che vincesse, ma che dimostrasse il suo valore.
Quando quella prima gara terminò, mi voltai verso mio padre.
"Posso andare da Semon, padre?" sorridendo.
Lui annuì e mi sorrise "Naturalmente, Lilian.."
Mio padre non amava storpiare il mio nome, ed era uno dei pochi a chiamarmi così.
Scesi dal palco e mi misi quasi a correre verso il padiglione con lo stemma della vipera e del lupo, lo stemma dei Lorendal, lo stemma di Miral.
Entrai raggiante e trovai il mio fratellino in lacrime.
"Semon..." mormorai, incredula "Che succede?"
Lui strabuzzò gli occhi "Lila.." esclamò, correndo ad abbracciarmi.
Restammo così per lunghi istanti, mentre io gli accarezzavo dolcemente i capelli biondi.
"Cosa c'è?" dissi dopo un po', sperando si fosse calmato.
"Non posso..." mormorò, guardandomi con i suoi enormi ed innocenti occhioni azzurri.
"Cosa?" scrutandolo io.
"Tornare là..." indicando la tenda oltre la quale c'era la lizza.
"Ma sei stato grande.. qual'è il problema?"
"Ho paura.." ammise lui in un sussurro, abbassando lo sguardo.
"Ma no, tesoro.." sorrisi, stringendolo.
"Questo era a cavallo, sai che adoro andare a cavallo..".
"Sì, e sei bravissimo.." sorridendo.
"Ma ora c'è la spada.. non sono pronto io.. io.. non ce la faccio..." singhiozzando.
Mio fratello era la persona più buona di questo mondo, ma non era un guerriero.
Era un diplomatico nato, questo sì.
Ma un guerriero, quello non lo sarebbe mai stato.
"Nostro padre mi ucciderà se mi ritiro... ma io..".
"Shhh.." mormorai dolcemente.
Fu allora che l'idea mi balenò in testa.
In quel momento, mentre reggevo mio fratello tra le braccia e lo stemma di famiglia mi guardava da un arazzo.
No, l'onore dei Lorendal andava difeso.
L'onore di mio fratello, di mio padre.
E c'era un'unica persona che potesse farlo: io.
Allontanai mio fratello quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi.
Gli sfiorai dolcemente il viso.
"Non ti preoccupare.." guardandolo negli occhi con un sorriso "Ghe pensi mi.." per poi fargli l'occhiolino.
Un brivido incontrollato mi attraversò la schiena.
Lui mi guardò incredulo.
"Avanti, spogliati.." indicando l'armatura.
"Ma.." protestò debolmente.
"Ah.." alzando una mano "Sarà il nostro segreto.. promesso?".
Lui si illuminò "Promesso.." stringendomi la mano con un'espressione seria.
Così, tolsi quel bellissimo abito da madrina, raccolsi i capelli in qualche modo, e indossai l'armatura di mio fratello.
Fortunatamente era leggera, fatta apposta per mio fratello, ma ormai era alto come me.
Quando mi guardai allo specchio mi mancò il fiato.
Eccomi, ecco il mio vero riflesso.
L'armatura, i capelli biondi che scendevano ad incorniciarmi il viso, lo scudo con lo stemma di famiglia, la spada in pugno.
Persi un istante, un istante colmo di determinazione, orgoglio e un briciolo di follia.
Raccolsi nuovamente i capelli e nascosi il viso sotto l'elmo.
Quando l'araldo annunciò il nome di mio fratello, per un istante sognai di sentir annunciare il mio, ma quel sogno non si sarebbe mai avverato e lo sapevo bene.
Però avevo l'occasione di combattere per tutto ciò che amavo, per la mia famiglia, per la mia stirpe, per la mia città.
Così, entrai in lizza, e conobbi il furore di Ercole per la prima volta.
Da allora, non ne potei più fare a meno.


Sorrisi a quel dolce ricordo.
La mia vita da allora non fu più la stessa.
Quante volte in quelle lunghe notti Sygmesi mi chiedevo se non fosse stato meglio non essere scesa in campo.
Limitarmi a fare la madrina, e andare incontro al mio destino.
Non avrei dovuto abbandonare la mia città, non avrei mai incontrato lui.
Lui che aveva distrutto tutti i miei sogni.
No, Lila, non tutti..
Già, sorrisi, non tutti.
Alcuni li avevo ancora, alcuni li avevo realizzati e per altri c'era speranza.
Mi aveva tolto "solo" la capacità di amare.
La vita di un soldato senza amore era quantomeno molto più semplice.
Adesso smettila, però.... dormi...
Chiusi gli occhi e lasciai che il sonno mi cullasse, portando con sé i pensieri di quella strana sera.
Temendo quasi che invece di acquietarsi visitassero i miei sogni.
Nei sogni difficilmente trovavo pace.

Guisgard 03-02-2016 05.03.47

Quel ricordo.
Poi la stanchezza.
E Clio cadde addormentata.
I suoi sogni furono eriche e gerani, valli e montagne, freschi rii argentati e ciottoli lisci consumati dall'acqua.
Furono sciami di calabroni ronzanti che scintillavano di mille cromature sotto i caldi raggi del Sole estivo.
Furono le cime lambite dal vento di pini e di abeti, lente danze di foglie verdeggianti e cespugli screziati di rose sboccianti.
Ma furono anche sogni di ferro e fuoco, di cicatrici indelebili che sanguinavano non più fuori, ma dentro.
Furono le pieghe di un vestito da dama e madrina mai indossato e le lamine ferree di una corazza alta quanto una torre.
Furono una spada capovolta ed una Croce piantata a terra.
Furono i sogni di una ragazzina prima e di una donna poi.
Furono i sogni persi nei ricordi.
Il nuovo giorno giunse rapido.
Le ore notturne era trascorse veloci.
L'alba e poi la luce zampillante sul volto di Clio a destarla dal suo sonno e dai suoi sogni.
Il castello si era svegliato e le voci dei sodati che si davano il cambio per la guardia riempivano ogni spazio di quel maniero.
Dalle camere adiacenti giungeva anche il vociare dei suoi compagni che si erano già svegliati.

Clio 03-02-2016 05.08.37

Come al solito i miei sogni erano frammentati e diversi, strane mescolanze di elementi sparsi della mia anima.
Ma in un certo senso quella notte mi diedero pace.
Così mi svegliai riposata, quando il pallido sole si posò sul mio viso.
Mi alzai, mi vestii, indossando stavolta gli abiti da mercenario, e raggiunsi gli altri nella grande stanza comune.

Guisgard 03-02-2016 05.23.45

Clio si preparò, per poi raggiungere gli altri che attendevano il loro comandante per recarsi tutti insieme a fare colazione.
Poco dopo arrivò un servo e chiese loro di seguirlo.
“Con piacere.” Disse Kostor. “Il momento migliore della giornata è quando si va alla mensa!” Ridendo.

Dacey Starklan 03-02-2016 10.00.17

Era una scena cruenta e mi stupii che Jean fosse così impassabile.

Mi sforzai di guardare, incredula che nessuno intervenisse ma poi distinsi una figura che si avvicinava all'uomo. Ma soprattutto distinsi l'uomo .

<< Oh Allah é Svevos, il cavaliere>> portai una mano alla bocca per l'orrore sperando che le ferite non fossero troppo gravi.

<< Com'è possibile che un cane del genere se ne vada in giro senza alcun controllo? Avrebbe potuto uccidere quel ragazzo!>>

Poi ripensai alla cena, all'intervento di Svevos, a ciò che aveva detto Jean su Ferico, che era un uomo crudele che amava vedere la gente soffrire, e compresi la verità.

<< Quel cane non è scappato... É stato lasciato andare...intenzionalmente... Questa é la punizione per avermi proposta come madrina del torneo non è vero?>>

Povero, povero Svevos, mi sentii tremendamente in colpa.

Avevo bisogno di sedermi e indietreggiai, lontano dalla finestra, fino al letto.

<< Jean sarà sempre così? Dovremo sempre temere il barone, misurare le nostre parole e le nostre azioni, reprimere i nostri pensieri e non fare altro che adularlo? É davvero questa la vita che volete?>>

Lady Gwen 03-02-2016 11.05.41

Fuori era buio pesto e non si vedeva quasi niente.
Una sagoma però si distinse.
Una sagoma che emise di nuovo quello strano verso, che mutò poi in un ululato.
Era sempre quel gigantesco lupo.
Mi chiedevo se sarei riuscita finalmente a saperne di più su tutta quella storia...

Clio 03-02-2016 15.52.56

Trovai i miei ragazzi già pimpanti, e la loro sola presenza mi mise di buon umore.
Quando però giunse il servo dovetti per forza aggiornarli su quanto era accaduto la notte prima.
"Badate che il barone potrebbe non essere di buonumore, dato che ieri sera ho ammazzato uno dei suoi cani che aveva azzannato un tizio... e pare che qui si siano preoccupati più del cane che del ferito.." alzando le spalle "bisognerà ricordare a Ferico che quando ci ha scelto ha accettato le nostre condizioni, che comprendono non dover rendere conto delle nostre azioni..".
Presi un profondo respiro.
"Lo sapremo presto, ad ogni modo... non ho niente da nascondere.." dissi, ma poi pensai che magari ci voleva aggiornare sul torneo, chissà se ci avrebbe chiesto di partecipare alla cattura di Guisgard o se dovevamo continuare a concentrarci sui briganti.

Altea 03-02-2016 16.11.27

Le parole di quei soldati mi ferirono...rimasi per un attimo interdetta, il mio carattere forte era leso, mi portarono a provare quel senso di disagio degli anni passati.

"Eravamo nascoste tra la folla, Giselle e Milla seguivano
come me i cavalieri nel Torneo indetto per la Primavera.
"Chissà chi avrà la corona di fiori" dissi io sospirante.
"Smettila, non fingere..a te non interessa la corona di fiori" disse Giselle
mentre Milla rideva guardandomi.
"No..e cosa..." dissi seccata ma non arrabbiata, finchè l'ultimo duello decretò il Campione...lui si tolse l' elmo e il cuore iniziò a battere forte...era lui, sistemò gli scuri capelli e l' azzurro degli occhi brillava delle perle del sudore.
Applaudii e sospirai...la sua madrina...come la invidiavo.
Ad un tratto mi sentii prendere per il braccio e trascinare fuori, era Gregor.
"Cosa fai qui...a cosa ti interessa il torneo?" con occhi di rabbia e gelosia.
"Ero curiosa...sono con Milla e Giselle...volevo divertirmi" nascondendo la menzogna tra un leggero rossore.
"Ah si? Tu dovresti essere a casa...mi hai giurato amore e sei mia..ma lo so..tu eri a vedere quel cavaliere...mi ha detto tuo fratello Tomas che un giorno tu e Giselle li stavate guardando nel bosco..quegli sbruffoni...e ti ha sentito mentre in camera tua confidavi proprio a lei del tuo amore per quell' odioso ragazzo nobile".
Trattenei la rabbia..Tomas l' avrebbe pagata...e non sopportavo il modo in cui Gregor mi trattava, ma non potevo fare altro..mia mamma mi aveva fatto giurare amore, quello doveva essere l' uomo che per lei dovevo sposare poichè era risaputo una serva doveva solo lavorare, sposarsi e avere figli e servire il padrone.
Raggiunsi casa e Gregor disse tutto a mia madre la quale mi punì severamente, mio padre mi guardava coi suoi verdi occhi che avevo ereditato.
Entrai nella camera, dovevo starmene chiusa e piansi in quel letto...molto, ma non mi ero pentita..perchè come diceva Lord Carlon io avevo seguito il mio sogno e desidero..e lui era quello, il mio vero amore.
D' un tratto la porta si aprì ed apparve mio padre, si sedette sul letto accarezzando i biondi capelli..e li vi puntò una margherita. La presi, era quasi appassita, sgualcita "Perchè non l' hai messa nell' acqua ed è malconcia?".
Lui sorrise appena.."Oggi l'ho presa in una roccia per tua madre, gliel' ho portata con amore...ma lei come sempre..ha detto era una stupidaggine, potevo pure cadere dalla roccia e farmi male e lei avrebbe dovuto pensare alla famiglia sola e l' ha gettata a terra con la sua solita indifferenza. L'ho tenuta per te...ora pensaci tu a ridarle vita e curarla" e mi baciò la fronte uscendo.

Deglutii..."Si...sono solo una serva ed è ovvio i nobili o cavalieri non mi prendino in considerazione" rispondendo ai soldati e fingendo indifferenza "Ma nulla mi vieta di vederla per curiosità..un evento a Monsperon è entusiasmante..ma se posso sapere, quale sarà il premio per il vincitore? E quando si terrà...immagino vi sarà più lavoro". In realtà la mia volontà era andarci e sapere più informazioni.

Guisgard 04-02-2016 00.27.12

Jean richiuse la finestra, mentre dal cortile si udivano ancora le grida di dolore del povero Svevos.
"Si, quel cavaliere è stato punito severamente per aver contrariato il barone pubblicamente." Disse a Dacey. "È stato molto sciocco. Quanto alla nostra vita qui, è il prezzo da pagare per avere potere e ricchezza."

Lady Gaynor 04-02-2016 00.28.46

"Maledizione!" esclamai quando la mano di Adespos lasciò la mia. Sentii la rabbia montarmi dentro, nel pensare che sarebbero bastati pochi istanti ancora e sarei stata di nuovo tra le sue braccia. Ma non mi arresi certo alla prima difficoltà... in un lampo mi vestii e scesi dabbasso. Incontrai Ensa "Non ho tempo per spiegarti... sappi solo che non era un ladro." Presi così il mantello e uscii di casa, diretta nel bosco.

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Dacey Starklan 04-02-2016 00.33.25

Jean era proprio irremovibile, non sembrava proprio intenzionata a lasciare la corte del barone prima o poi e non comprendevo cosa intendesse lui per potere e ricchezza se saremmo rimasti sempre sotto Ferico.

<< Povero cavaliere e povera sua madre quando lo vedrà così... >> riflettei affranta ben sapendo che non potevo intervenire.

<< Sono felice che siate qui ora... Almeno il suo della vostra voce mi distrae dal dolore di quel poveretto >>

Guisgard 04-02-2016 00.36.07

Gwen osservò quel grosso lupo muoversi silenzioso nel bosco, quasi come fosse un'ombra, uno spettro.
Per qualche istante vago' tra la vegetazione, per poi entrare nel castello attraverso una crepa nelle mura.

Lady Gwen 04-02-2016 00.40.49

Vedevo quel lupo enorme muoversi come uno spettro nella notte, tra la folta vegetazione.
All'improvviso sparì, entrando nel castello attraverso una crepa nel muro.
Lo sapevo! Sapevo che la nana mi nascondeva dei particolari fondamentali.
Tornai a letto, continuando però a pensare a quanto intricata e ingarbugliata fosse quella situazione.

Guisgard 04-02-2016 00.41.43

I mercenari di Clio furono condotti dal servo in una sala, dove trovarono il barone che già faceva colazione.
"Venite pure avanti..." disse Ferico ai mercenari "... le focacce stamani sono più saporite del solito... sedetevi e gustate i frutti di questa terra..." con un cenno ai soldati di ventura "... purtroppo stamattina potremo solo mangiare, in quanto è saltata la battuta di caccia organizzata per oggi... pare infatti che il mio miglior molosso sia stato ucciso stanotte in circostanze alquanto misteriose..."

Guisgard 04-02-2016 00.50.53

Jean sorrise a Dacey, per poi sedersi accanto a lei.
"Anche io sono felice di essere qui" disse il cortigiano "e ci sarò sempre per dissipare ogni vostro dubbio e paura. Ora riposate... ormai albeggia e tra non molto dovremo ripresentarci davanti al barone." Le diede un leggero bacio sulla bocca ed uscì.

Clio 04-02-2016 00.51.12

Ci sedemmo insieme al barone.
Poi quelle parole, sulla caccia e il molosso.
Sospirai, non era il caso di nascondermi dato che tutti avevano visto.
"Oh, temo di aver ucciso io il vostro cane, barone... Non sapevo fosse consuetudine di queste terre lasciar azzannare indisturbato..." Pacatamente, versandomi da bere "Vi chiedo perdono, non conosco ancora le vostre usanze, se vedo un cane azzannare un uomo, credo che quel cane sia da abbattere..." Sorrisi.
Avevo parlato con indifferenza, pacatamente, senza astio nè supponenza.

Guisgard 04-02-2016 00.54.44

Passarono le ore senza che Gwen riuscisse a prendere di nuovo sonno, in balia com'era di dubbi e pensieri.
Poi giunse l'alba a schiarire il cielo è a dissolvere le ombre della notte.
Poco dopo la nana si svegliò.
"Ah, che dormita..." disse tra le coperte "... ci voleva proprio... ora mi sento meglio... buongiorno!" A Gwen.

Dacey Starklan 04-02-2016 00.58.19

Apprezzai molto la sua premura ed ero pronta a congedarmi da lui quando mi baciò. Un bacio leggero, senza pretese ma che mi fece arrossire e non fui in grado di dire nulla mentre Jean usciva dalla porta.

Mi stesi a letto realizzando che quello era il mio primo bacio.

Mi addormentai con un sorriso per quel pensiero

Lady Gwen 04-02-2016 01.00.49

Passarono ore e ore, ma alla fine non riuscii a riprendere sonno.
vedendo la luce dell'alba, sospirai. Un'altra notte insonne.
"Buongiorno..." mormorai poco convinta, alzandomi svogliatamente.

Guisgard 04-02-2016 01.03.10

Ferico fissò Clio, per poi ridere.
"Allora" disse "si vede che nelle contrade da cui giungete è uso stimare col medesimo valore la vita di un uomo inferiore e quella di un robusto cane da guardia, magari frutto di un accoppiamento costoso e ricercato." Forando il guscio di un uovo. "Qui però le cose sono alquanto diverse, ma col tempo imparerete. Vorrà dire che come prezzo per vedere penzolare quei traditori con un cappio al collo ci sarà anche la vita del nostro molosso. A proposito..." bevendo l'uovo "... quando ci porterete le teste di quei briganti?"

Guisgard 04-02-2016 01.10.28

Dacey si addormentò dopo quel lieve bacio del suo futuro sposo.
Fu svegliata qualche ora dopo dall'arrivo di Betta.
"Buongiorno, milady." Disse la ragazza. "Riposato bene? Qui stanotte sembra essere scoppiato il finimondo. Infatti uno dei molossi di sua signoria ha aggredito ser Svevos. Il poverino ha la gamba praticamente spostata."

Guisgard 04-02-2016 01.13.08

La nana sorrise a Gwen e si alzò dal letto, per poi lavarsi e vestirsi.
"Stamani il padrone uscirà presto." Disse. "Cavalchera' per il bosco fino al taedo pomeriggio e noi saremo libere di cercare il vostro amico scomparso."

Dacey Starklan 04-02-2016 01.14.42

Betta entrò interrompendo bruscamente il mio sogno.

<< Si lo so... Purtroppo ho visto, stavo alla finestra.>>

Mi alzai e iniziai con la mia toiletta mattutina.

<< Spostata? Ma potrà camminare ancora?>>

Clio 04-02-2016 01.18.00

Alla fine parlare chiaro aveva avuto i suoi frutti, ero sempre stata per questo parere.
"Al più presto, barone..." Risposi "Stiamo raccogliendo quante più informazioni possibili per architettare la trappola perfetta... A proposto, avete indetto un torneo, ho sentito..".

Guisgard 04-02-2016 01.20.01

I soldati risero a quelle parole di Altea.
"Come premio" disse uno di quelli "ci saranno una terra ed un castello. Già, il vincitore sarà davvero fortunato."
"Su, se sarai carina con noi" un altro militare "magari ti faremo assistere al torneo insieme a noi, bellezza!"
E risero forte.

Lady Gwen 04-02-2016 01.22.19

Il buon umore mattutino della nana non riuscì a coinvolgermi, dopo l'ennesima nottata in bianco.
Sarebbe uscito a cavalcare... Ero sempre più convinta che fosse lui il giorno prima nel bosco.
"Bene... E ditemi, il padrone esce spesso a cavalcare? Non so, magari in qualche terreno di sua proprietà..." mentre mi ricomponevo e legavo i lunghi capelli rossi in una treccia.

Guisgard 04-02-2016 01.23.18

"Oh, questo proprio non saprei dirvelo, milady." Disse Betta a Dacey. "Magari potrete fargli visita più tardi, visto il grado di amicizia che era sorto tra voi e quella gente."

Dacey Starklan 04-02-2016 01.24.19

<< Si vedrò di farlo senz'altro, merita la mia visita visto che è tutta colpa mia >> e narrai delle vicende della cena accennando anche del mio futuro matrimonio.

Guisgard 04-02-2016 01.28.41

"Si, infatti." Disse Ferico a Clio. "Un buon signore deve saper concedere al suo popolo i giusti passatempi. La gente, la massa, è simile ad una bestia ed usare sempre e solo il bastone alla lunga può non pagare. In certi casi conviene adoperare anche la carota." Bevendo. "Così organizzare una giostra può vivacizzare oltremodo l'infantile e rozzo animo della gleba."

Guisgard 04-02-2016 01.35.31

"Esce sempre a giorni alterni, in cerca di fiori, piante ed erbe rare." Disse la nana a Gwen. "E oggi è uno di quei giorni. Dunque noi saremo libere di poter cercare il vostro amico scomparso."

Guisgard 04-02-2016 01.40.23

"Si, ho udito del vostro matrimonio." Disse Betta a Dacey. "Siete una donna molto fortunata. Messer Jean è un uomo gentile ed intelligente. Cosa si può chiedere di più alla vita?"
Poi condusse la principessa nella sala dove il barone stava facendo colazione.
Con lui c'erano anche Clio ed i suoi mercenari.

Clio 04-02-2016 01.45.12

Ferico era stupito e ottuso, mio padre l'avrebbe liquidato in quattro e quattr'otto.
"Mi sembra un'ottima idea, barone.." Annuii.
Non aveva parlato di Guisgard, e io non l'avrei tirato in ballo, dopotutto non doveva sapere che lo conoscevo.
L'idea del torneo mi piaceva molto, in realtà, li avevo sempre adorati.
A volte avevo sognato essere la madrina e incoronare il vincitore, un vincitore in particolare poi, pensai con un mezzo sorriso.
Altre volte invece avevo sognato di combatterli io stessa, portando un pegno del mio amore.
Quando sognavo un uomo capace di amarmi per quello che ero.
Quando ancora avevo dei sogni d'Amore.
Ma il mio vero desiderio, in realtà, quello inconfessato e proibito, quello più radicato nel mio animo, era essere entrambe le cose.
"Quando avverrà questo torneo barone?" Chiesi.
Dopotutto era importante anche per noi, un torneo avrebbe distolto l'attenzione dai briganti e noi potevamo approfittarne.


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