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"Beh, non direi un tentativo di rapina, dopo aver ucciso il custode potevano benissimo rubare quello che volevano no?" pensierosa "Sembra più un'esecuzione.." mormorai.
Per poi sospirare, beatamente. "Ah, che brutta storia.." scuotendo la testa "Ma di sicuro niente fantasmi..." ridendo "Meglio no?" sorridendo. "Buon lavoro agente.." lo salutai "E perdonate se vi ho importunato...". Così mi voltai per tornare a palazzo. |
"Una guardia del corpo? Beh..un uomo importante come lui necessita di una guardia, però..deve essere colui che ci..anzi..mi ha salvato la vita e il mio bel faccino alla inaugurazione" dissi con aria sognante.."Ma perchè fanno riferimento al Narciso Nero? Anzi ha scelto questo fiore...ora che penso, visto l' ho trovato sembra quasi una firma lasciata da un giustiziere o vendicatore" non sapevo se fossi più interessata all' uomo misterioso o alla storia.
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Raccolto più informazioni possibili, Vivian tornò verso il Palazzo dei Gigli.
E qui trovò ad accoglierla Ernot. “Bentornata...” disse “... novità? Si è scoperto qualcosa?” |
"Lo so, anche io sto in pensiero..." dissi, poco prima che un servitore ci avvisasse del risveglio della zia.
Raggiungemmo la camera ed io bussai piano, aprendo di poco la porta. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Da quanto ho capito” disse Ozzillon ad Altea “la guardia del corpo faceva parte di una sorta di congrega di spadaccini orientali... chiamata appunto Narciso Nero...”
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Nel tornare indietro, mi fermai in un paio di negozi ad acquistare degli abiti adatti, per il lavoro e per la sera.
Ora avevo uno stipendio e vitto e alloggio pagati dunque potevo disfarmi dei soldi rubati a quei due manigoldi. E poi dovevo andare a cena con il capo, e volevo essere a posto. Portai gli abiti in camera mia e poi scesi negli uffici dove trovai Ernot. "Non sarei tornata a mani vuote.." sorridendo. Così gli narrai ogni cosa che avevo scoperto, dell'attacco al Museo del Maschio, di come era stato ucciso il custode, del fatto che no era stato rubato nulla. "Il poliziotto diceva che poteva trattarsi di una rapina finita male, ma secondo me è un'esecuzione.. non conosco la vittima.. ma potrebbe esserci un nesso con quanto blateravano i malviventi qui? Quella storia delle opere d'arte nelle chiese?" domandai ad Ernot "Sicuramente non è un caso.." sospirai. "Il capo è ancora impegnato?" chiesi "Voleva notizie, ma non voglio disturbare le sue trattative". |
A quelle parole aggrottai la fronte.."Orientali?Quindi viene dall' Oriente..una congrega..è strano abbia lasciato una congrega per seguirlo, gli altri che fine hanno fatto?" sentii un brivido freddo ma poteva essere una fonte di studio.
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Stavo per uscire dal palazzo, quando sentii Bafon che mi chiamava. Dopo aver ascoltato le sue parole, sorrisi mio malgrado. "Ecco un modo più decente di fare una proposta di lavoro... non dico sia il massimo, ma almeno si avvicina ad una parvenza di educazione... dite al vostro capo che ci penserò... Arrivederci, Bafon..."
Uscii dal palazzo, trovando Elinor un po' agitata. Era rimasta tutte quelle ore legata all'inferriata ed ora dava segni di insofferenza. Le diedi uno zuccherino, che ebbe il merito di calmarla. Salii sul calesse in direzione della bottega. Quando arrivai non c'era nessun cliente, per cui salutai nonna e subito le raccontai ciò che era successo alla conferenza. "Capisci Betty... il capo della Taddeus vuole offrirmi un posto come assistente... è un tipo affascinante, ma antipatico e troppo convinto di se, però lavorare lì sarebbe un grande salto di qualità per me..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Gwen bussò ed aprì la porta per poi entrare.
Lei e Theris trovarono la zia, visibilmente provata ed invecchiata per ciò che era successo, seduta in mezzo al letto, spettinata, col respiro affannoso e due occhi carichi d'odio con cui fissava Gwen. http://nonapritequestoblog.it/wp-con...12/Streghe.jpg |
Entrammo e rimasi senza parole.
Era provata, ma soprattutto invecchiata, in maniera paurosa, e i suoi occhi mi guardavano carichi di odio. Mi strinsi a Theris terrorizzata ed impaurita, sempre più convinta che ci fosse qualcosa di strano dietro. "Theris, non era così prima.a, dobbiamo avvisare il dottore..." mormorai con un filo di voce. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Cosa c'è” disse Guisgard a Dacey, affidando il suo cavallo allo stalliere “di più intrigante ed eccitante di una donna ricca e bellissima?” Sorridendo. “Domani vi farò avere quanto chiedete, così da poter studiare la stabilità della Taddeus, madama.” Fissandola. “Ma naturalmente mi dovrete lasciare un indirizzo dove potervi raggiungere... altrimenti sarò lieto di rivedervi qui nella mia dimora, magari per uscire insieme a cavalcare. Sperando amiate anche voi i cavalli, milady.” Con ilarità.
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" Forse una donna intelligente e indipendente" replicai senza lasciarmi incantare.
" Tornerò qui. Al momento non ho un vero e proprio indirizzo in città. E si, amo i cavalli...molto più degli uomini. I cavalli sono più buoni, indomiti e intelligenti" |
“Si, strana storia...” disse Ernot a Vivian “... e sospetto che sia legata a quanto accaduto qui il giorno dell'inaugurazione...” pensieroso “... il capo è a colloquio con la ricca dama esotica che domandava di lui... ma potete raggiungerlo, dopotutto siete la sua segretaria personale.”
Guisgard intanto era con Dacey ed Ottan. “Chissà perchè” disse lui a lei “i vostri modi freddi e scostanti li trovo così in contrasto con il caldo ambrato dei vostro occhi... eh...” sospirò vistosamente “... se amate più i cavalli degli uomini, vorrà dire che vi affiderò uno dei migliori cavalli della mia tenuta... Stella di Ishat... un bellissimo stallone che acquistai da un Emiro una sera di fine Inverno... le notti d'Oriente sanno essere magiche... e sappiate che stanotte vi sognerò...” sorridendo, per poi sfiorarle la mano con un delicato bacio. http://www.ciakhollywood.com/hp/segn..._DISC_2-28.jpg |
“Un uomo come quel Guisgard de'Taddei è ricco da far schifo” disse Ozzillon ad Altea “e potrebbe comprare chiunque. L'avrà assoldato a colpi di milioni...”
“Ispettore...” Lion “... abbiamo raccolto testimonianze varie... crediamo che l'assassinio del direttore del museo possa essere collegato con il tentativo di furto alla Taddeus...” “E perchè mai?” Fissandolo Ozzillon. “C'entrano le opere custodite nei Luoghi Sacri...” rivelò Lion “... a mio parere bisogna consultare un esperto in materia...” |
Sorrisi ad Ernot, che era sempre così carino con me.
"Giusto.." annuii "Devo dire che sono molto contenta di questo lavoro..". Sperai che la situazione non cambiasse, perché come primo giorno non era stato affatto male. Tornai così nel cortile dove trovai il capo che più che trattare d'affari sembrava stesse corteggiando quella donna. Beh, magari c'è compreso altro nella trattativa, che ne sai. Era davvero impossible. Restai ad osservarlo in disparte cercando di non mostrare lo sguardo di compatimento con cui assistevo a quella scena. Non era affar mio, dopotutto. |
“Il dottor Misk ha detto che ha subito un danno cerebrale...” disse Theris stringendo Gwen per tranquillizzarla “... dobbiamo solo essere pazienti... come stai, zia?” Chiese alla donna.
“Ancora con questa sgualdrinella?” La zia fissando con rabbia Gwen. “Devi cacciarla via... non capisci? I suoi amici mi voglio morta! Mi uccideranno!” |
" Che posso dire... É il mondo che mi reso ciò che sono ma per fortuna non ha del tutto scalfitto il mio animo. E gli occhi si dice siano lo specchio dell'anima"
Feci segno a Ottan di farsi avanti però con le sue domande. " Un così grande onore... Beh il vostro stallone ed io andremo d'accordo allora, condividendo le stesse origini e.." Sull'ultima frase non seppi controbattere |
"Non saprei definire milord Taddei, non l' ho mai conosciuto di persona...e quando andai nella sua dimora sola fui accolta da un suo collaboratore e una donna e cacciata via..non mi è piaciuto questo fatto ma ovviamente non è stato compiuto da lui".
Poi ascoltai il collaboratore di Ozillon.."Immaginavo..era legato a questi fatti" sgranai gli occhi "Mio marito Antone era un famoso studioso e archeologo di opere sacre e paleocristiane..potrei aiutarvi..ma dovrei andare nei suoi appunti a casa mia..conosceva un ottimo professore qui che lo istruì bene". Mi avvicinai ai due poliziotti e dissi sottovoce.."Non lasciatevi influenzare dal mio amico Trevor, potrebbe chiamare pure il mio inquilino straniero...non mi convince quell' uomo è strano..se volete verrò dopo in commissariato" ero leggermente turbata. http://ilariagoffredoromanzi.files.w...40-500-630.jpg |
Sospirai e annuii appena.
La risposta della donna non mi sorprese e non mi toccò più di tanto. Era inutile replicare e dannarsi l'anima mentre versava in quello stato, così mi limitai a guardare Theris in silenzio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Allora quando usciremo a cavalcare vi racconterò di come avete visitato i miei sogni stanotte..." disse Guisgard sorridendo a Dacey, poi la ragazza invitò Ottan a farsi avanti.
“Ecco, signore...” il giornalista “... io vorrei un'intervista... con lei... crede sia possibile?” “Perchè no?” Accomodandosi la camicia Guisgard. “Dopotutto devo smentire ciò che crede la nostra dama...” indicando con lo sguardo Dacey “... riguardo ai cavalli che sarebbero più indomiti e buoni degli uomini...” divertito “... scrivete pure le vostre domande e vi concederò l'intervista quando madama tornerà a trovarmi.” Si accorse che Vivian era tornata. “Prego, venite pure...” con un cenno alla segretaria. |
Ozzillon annuì ad Altea, più per la sua bellezza, che per le sue parole.
“Ispettore...” disse Trevor “... io conosco un luminare in questo campo... un uomo la cui competenza è riconosciuta in tutto il mondo accademico... parlo del famoso professor Ordifren...” “Bene.” Fece Ozzillon. |
Più parlava più dovevo stare attenta a non scoppiare a ridere.
Gli avrei anche creduto, se non avessi sentito i complimenti che aveva fatto a me, alla ragazza che era venuta con i poliziotti e via dicendo. Ci sapeva proprio fare, dovevo ammetterlo. Quando si rivolse a me, fui costretta a farmi seria, per poi avvicinarmi con un sorriso. |
Il professor Ordifren...non mi piaceva questa idea.."Non la trovo una buona idea, Antone non ne parlava bene..ma ovviamente se l' ispettore Ozillon si fida di più di questo professore che dell' insegnante di mio marito...non posso fare altro." e mi feci seria e imbronciata...sarei andata a casa e sarei scesa nello stanzino segreto in cantina di Antone e trovato il nome nei suoi appunti, ma era Trevor a dettare legge...e sembrava io dovessi subire passivamente.
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Theris ordinò ai domestici di occuparsi della zia, in evidente stato confusionale, mentre lui accompagnava fuori dalla stanza Gwen.
“L'anello...” disse la donna con i domestici che cercavano di tenerla ferma “... mostra l'anello... non tenerlo nascosto... l'anello!” “Non farci caso...” Theris alla ragazza “... non è in sé... se continuerà così chiameremo di nuovo il dottor Misk...” |
Theris mi portò fuori, mentre la zia delirava.
Non sentii ciò che lui mi disse, poiché ascoltai le parole di lei. L'anello. Allora aveva qualcosa di particolare. Il problema era scoprire cosa. Annuii quasi distrattamente a Theris, mentre guardavo fuori dalla finestra senza vedere realmente cosa ci fosse oltre, ripensando ancora a quelle parole, dette sì nel delirio, ma terribilmente vere. |
Vivian si avvicinò a Guisgard, a Dacey e ad Ottan.
“Ecco la mia efficiente e bella segretaria.” Disse lui. “Attendevo con impazienza il suo ritorno, poiché doveva riferirmi cose assai importanti. E dal suo sorriso immagino ne abbia di cose da raccontarmi. Bene, andate pure a prepararvi per stasera, mia cara.” Rivolto a Vivian. “Ho chiesto ad Ernot di organizzare la serata di lavoro.” Sorridendo. |
“Noi della polizia agiremo per il meglio, non temete.” Disse Ozzillon ad Altea. “Ora scusatemi, ma dobbiamo andare.” Salutò e si allontanò con Lion.
“Siete diventata troppo sospettosa, amica mia...” sorridendo Trevor alla dama “... la vedovanza vi ha reso alquanto acida.” Divertito. “Lo dico io che vi occorre un uomo accanto.” Facendole l'occhiolino. |
Sembrava esser sempre pronto con la risposta adatta.
" Vi ringrazio per averci concesso del tempo. A domani" |
Sì, ci siamo già conosciuti, te li ho portati io, ricordi?
Ma sorrisi soltanto a quelle parole, salutando il giornalista e la bella orientale con un cortese cenno del capo. "Esatto capo, ho le informazioni che mi avevate chiesto.." sorridendo, soddisfatta "Ma certo.." annuii a quelle parole sulla cena. Avevo comprato un abito apposito, anche se non lo dissi. Anche se.. "Una serata di lavoro quindi..." sorridendo "Sembrava quasi un'occasione formale questa mattina.." divertita "Rammentate, vi siete raccomandato di indossare un abito adatto.." facendogli l'occhiolino. "Ad ogni modo, vado a prepararmi.." sentenziai. |
“Ehi, piccola...” disse Theris a Gwen “... ti vedo troppo scossa... la zia non è in sé, lo sai... ti sentiresti più tranquilla se facessi richiamare il dottor Misk per visitarla ancora?”
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“A presto, milady...” disse Guisgard, salutando con un lieve inchino Dacey, che andò via accompagnata da Ottan.
I due poco dopo lasciarono il palazzo, facendo ritorno alla casa del giornalista. “Cosa ne pensate di quel tipo?” Chiese Ottan a Dacey. Intanto, nel cortile del Palazzo dei Gigli, Guisgard era rimasto solo con Vivian. “Naturalmente.” Annuì sorridendo lui a lei. “L'Ariman è uno dei locali più eleganti della città. Dovrete indossare un abito degno della serata.” Divertito. “Possibilmente senza quei sorrisi impertinenti che tanto faticate a nascondere in mia presenza.” Facendole l'occhiolino. “Rammentate... io vi guardo sempre.” Ridendo. “Vado a prepararmi... a dopo, mia cara.” E andò via. |
Lo stavo facendo preoccupare e mi sentii un po' in colpa.
"Lo so..." annuii. "Beh puoi chiamarlo se pensi che ti sentiresti più sicuro" con un'alzata di spalle, annuendo. L'idea di vederlo di nuovo non mi allettava, ma era lui il dottore e non potevo certo dire a Theris di non chiamarlo. "Io però voglio un bacio, adesso..." mormorai sorridendo, con tanto di occhioni, e circondando il suo collo con le braccia. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Annuii all' ispettore..e uscimmo pure noi, salimmo in carrozza e portammo a casa Efrem e poi Trevor inventandomi un mal di testa.."Sarò io a scegliere l'uomo giusto per me..ma tu ti impicci troppo".
Arrivata a casa andai in camera e la chiusi a chiave..mi avvicinai al muro e toccai una lampada e un pulsante aprì una porta segreta. Entrai e la chiusi..era lo studio segreto di Antone, appesi icone e quadri sacri e spade. Mi avvicinai a un tavolo e presi il suo diario di lavoro quando operava con Nigros,mi sedetti cercando indizi e se si parlava del Narciso Nero e vi erano immagini. |
“Se lo chiamo è solo per farti sentire sollevata, piccola...” disse Theris a Gwen, per poi stringerla a sé.
La guardò negli occhi e sorrise appena. Poi la baciò. Un bacio rassicurante, forte, lungo, appassionato. Un bacio fatto di labbra intrecciate e caldi sospiri. Un bacio per allontanare ogni ombra e paura. |
Sollevata...
Dentro di me sospirai a quelle parole. Poi mi baciò, a lungo, e fu rassicurante, un bacio che allontanò ogni dubbio, ogni paura, sebbene il mio bacio di risposta fosse accorato, quasi disperato. Disperato per quel turbamento che avvolgeva il mio cuore, per quelle emozioni contrastanti che avevo vissuto e che adesso scivolavano via a poco a poco per quel lungo bacio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Trevor sorrise ad Altea.
“Non dimenticare che ho promesso a tuo marito di occuparmi di te.” Disse, per poi sfiorarle il braccio. La riportò a casa e lei, rimasta sola, cominciò a leggere il diario di suo marito nascosto in una camera segreta. Cominciò a sfogliarlo e lesse dei vari studi di Antone e poi della sua collaborazione col professor Nigros, soprattutto circa le ricerche di quest'ultimo. Ad un tratto avvertì dei passi, provenienti dalla stanza attraverso cui era entrata in questa segreta. Qualcuno camminava per il palazzo. |
Un bacio che la fece sentire viva, donna.
Un bacio appassionato quello di Theris che si incatenò a quello disperato ed angosciato di Gwen. Un bacio forte, profondo, caldo. E si baciarono a lungo, stretti l'una contro l'altro. “Piccola mia...” disse lui in un sussurro, staccando appena le labbra da quelle di lei “... sei meravigliosa...” accarezzando la bocca della ragazza con la sua “... dimmi che sei serena...” |
Non c'era mai stato fra di noi un bacio simile. Un bacio così forte, appassionato e disperato, caldo ed angosciato, tutto insieme, e durò a lungo.
Fin quando le sue labbra abbandonarono di pochissimo le mie e ciò che disse, accarezzando la mia bocca con la sua, rese quasi i miei occhi lucidi per la sua tenerezza, facendomi aprire in un sorriso. "Lo sono se ci sei tu..." sussurrai, col suo viso fra le mani. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Io sono sempre qui, piccola...” disse Theris baciando piano Gwen “... sempre accanto a te... è con te il mio posto...” sorridendo tra un bacio ed un sospiro.
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"Oh un ristorante?" stupita "Non sono mai stata in un ristorante elegante.." sorrisi, per poi arrossire "Cioè, non che io ricordi.." sospirai piano.
"Ad ogni modo, farò del mio meglio per non farvi fare brutta figura capo.." sorridendo. Poi arrossii a quelle parole. Mi aveva visto, dannazione. "Sempre, addirittura?" sorridendo "Anche mentre riempite di compliementi una bella dama orientale?" con tono quasi complice, come se mi stesse rivelando un segreto. "Beh, sono molto lusingata.. anche se immagino sia uno sguardo professionale..." divertita "Ma non credo sia molto cortese con la dama in questione.." facendogli l'occhiolino a mia volta. "Quanto a stasera..." fissandolo seria, per poi sorridere "Ci proverò.." divertita. Restai poi ad osservarlo andare via, restando lì nel cortile per un istante. Forse non avrei dovuto parlargli così, forse oggettivamente non era il caso di prendersi certe libertà col capo. Ma era più forte di me, e dovevo dire che in verità mi piaceva quella confidenza, quella strana intesa fatta di piccoli battibecchi. E dovevo ammettere che mi piaceva quel suo modo, quasi confidenziale, di chiamarmi. Magari chiama tutte, mia cara, pensai. Già, magari era così. Ma per adesso l'avevo sentito rivolgersi solo a me così, quindi erano le uniche parole che considerassi, dato che erano solo per me. Vabbè ma che ti importa? Pensai. No, niente. Farfugliai mentalmente, per poi lasciare il cortile e andare in camera mia. Indossai così il vestito che avevo comprato. L'avevo scelto diverso dal primo, a maggior ragione considerando che era chiaro anche questo in base alla precisa richiesta del capo. Ero davvero soddisfatta dell'acquisto. Chissà se avrebbe avuto successo, se sarebbe stato ritenuto all'altezza di quel ristorante elegante. La stoffa particolare disdegnava delle strane trame come fossero direttamente sulla pelle, e la gonna scendeva liscia ed attillata ad accarezzare interamente la mia figura, senza però costringerla. La cosa che mi aveva visto titubare molto, ora invece mi soddisfaceva appieno: la scollatura. Trattandosi di un contesto di lavoro avrei preferito evitarla, ma considerando che questa, pur essendo profonda, era veramente stretta, conferiva al vestito eleganza e raffinatezza, senza scivolare però nel pericoloso volgare dell'eccesso. Era il giusto compromesso tra la volontà di far risaltare il mio corpo e la volontà di non voler ostentare. Sperai dunque che sarebbe stato adatto alla serata. In poco tempo dunque ero pronta per la cena. http://i67.tinypic.com/2z9ble9.jpg |
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