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" Non c'è nessuna storia! Ora non posso parlare con qualcuno senza il tuo permesso? Io non ti chiedo certo con chi parli quando non sei a casa o con chi stai al telefono, mi sembra una cosa assurda. Okay non avrei dovuto acconsentire a quella stupida idea, é vero, ho sbagliato. Ma comunque che lui ci provasse o meno non importa, perché a me non interessa lui. "
Comprendevo che fosse arrabbiato ma non volevo neanche che per quel episodio se ne facesse un caso di stato, e sicuramente non gli avrei permesso di fare insinuazioni di alcun tipo. " É lui che mi ha baciata, non il contrario. É un idiota e non doveva permettersi ma il punto è che É stata una sua bravata e nulla più. Non so come farti capire che non potrei mai stare con qualcun altro se non con te. Dimmi che dovrei fare per buttarci questa cosa alle spalle e riprendere da dove eravamo rimasti. Tardes le cose stavano andando così bene, ti prego non lasciamo che un idiota qualsiasi rovini tutto ." Mi strinsi le braccia al corpo, sospirando, sperando che fosse solo un brutto sogno è che ancora in realtà stavo dormendo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Mikyro uscì, lasciando Gaynor da sola.
In effetti la stanza aveva un buon tepore e non si avvertiva freddo. Ma forse la ragazza era troppo spaventata. Si mise così a letto, coprendosi e restando da sola per un po'. Poi, ad un tratto, la porta si aprì e tornò Mikyro con un grande vassoio. Lo posò sul letto e mostrò a Gaynor le diverse pietanze, tutte degne dei migliori chef. “Il padrone augura buon appetito.” Disse Mikyro con un inchino. |
“Si, hai ragione.” Disse Elv a Gwen, per poi salutare con un cenno del capo quei teppisti.
Partì rapido, guidando la moto nel traffico del quartiere. “Andremo direttamente alla sede della Compagnia Cibernetica Ateon.” Mormorò. “Riavrò la mia moto.” Accelerando. |
Elv salutò quei tipi e andammo via.
Ascoltai le sue parole mentre sfrecciavamo nel traffico. Era la cosa più ovvia, ero stata io infatti a proporla, ma avevo idea che non sarebbe stato facile recuperarla. "Mi chiedo, perché prendere la tua quando potevano averne a bizzeffe? Non capisco..." risposi, mentre mi tenevo a lui sulla moto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Uno dei pannelli esterni del centro si aprirono appena l'auto bianca arrivò, facendola così entrare all'interno della struttura.
Alla fine la sua corsa terminò in uno degli hangar interni. Guisgard saltò fuori con agilità, lucidando la lettera M sulla carrozzeria, per poi guardare Clio ed aiutarla a scendere. In quel momento arrivarono Isevol, Menya ed Agos. “Bentornati.” Disse lo scienziato. “Tutto bene?” |
Mikyro tornò poco dopo con un vassoio molto grande, dove c'erano diversi piatti, tutti dall'aspetto invitante.
"Alla faccia della tisana... ringrazia il padrone da parte mia, in effetti non mangio da un bel po' ed ho fame... tu puoi andare..." Cominciai così ad assaggiare cibo da ogni piatto, trovando tutto squisito. Alla fine del pasto, ero decisamente più rilassata e rifocillata. Tolsi il vassoio dal letto e lo poggiai su un tavolino, per poi ritornare sul letto, in attesa di non sapevo neanche io cosa. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...9f5d7509de.jpg Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Tornammo al centro e mi sentii un po' come se stessi tornando a casa.
Guisgard mi aiutò a scendere e la cosa mi stupì, tuttavia non dissi niente, limitandomi a un leggero cenno del capo di ringraziamento accompagnato da un sorriso. Arrivò Iasevol con Menya e Agos, e io sospirai. "Più o meno.." lanciando un'occhiata a Guisgard. Allora raccontai agli altri tutte le cose strane di quella sera, dalla figura spettrale, la luce, la macchina nera, l'inseguimento è il volo. "Tutto questo ha senso per te, professore?" Gli chiesi. |
“Certo che parlo con tanta gente anche io” disse con rabbia Tardes a Dacey “ma nessuno di loro mi propone storie ambigue!” Fissandola. “Possibile tu sia così ingenua? E magari ti teneva pure par mano senza che tu protestassi, no? Ovvio, dovevate rendere quella volgare farsa il più realistica possibile, giusto? No, non ci credo... tu dovevi comunque sapere, o almeno sospettare che quel tipo mirasse ad altro!” Scosse il capo. “Basta, non mi interessa nulla di questa storia...” afferrando il suo giubbotto “... e neanche di te...” andando verso la porta “... ora potrai parlare con chi cavolo ti pare... da oggi in poi puoi anche andartene al diavolo... tu ed i tuoi amici!” Ed andò via sbattendo la porta.
Un attimo dopo la sua macchina partì come un razzo. Accese lo stereo dell'auto, mettendo su una canzone. https://www.youtube.com/watch?v=4OaTaEX8Kh8 |
"No credevo che fosse un amico, sinceramente non penso che la gente abbia sempre dei secondi fini... Per favore non ingigantire questa faccenda... Ti prego..." lo vidi alzarsi e prendere la giacca.
" No aspetta dove vai?" seguendolo nel corridoio. " Tardes ti prego..." mentre la porta si chiudeva. Chiuso gli occhi trattenendo le lacrime dal nervoso e dalla rabbia e mi lasciai scivolare contro la porta fino ad accasciarmi per terra. |
Un flash attraversò la mente di Nora.
Sì ricordò del biglietto, della minaccia di omicidio della ragazza... Solo quello avrebbe potuto essere il motivo. Evitò però di dirlo ad Arystos. "Sinceramente a me non frega nulla..." liquidando la discussione lei con una scrollata di spalle e continuando a mangiare le noccioline. |
Altea inviò quell'sms e poi andò a letto, dopo essersi sfogata con Carlotta.
La notte trascorse più o meno serena ed al mattino le due ragazze erano già in piedi per prepararsi. Dovevano raggiungere la sede della Società Cibernetica Ateon. Poco dopo qualcuno bussò alla porta. |
Mi svegliai presto e mi preparai accuratamente e qualcuno busso' ed andai ad aprire. .Non avevo guardato il cellulare. .Non poteva essere lui..speravo non fosse qualcuno di pericoloso. .pochi sapevano dove abitavo.
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Ren annuì e sorrise a Nyoko.
I due arrivarono in facoltà e raggiunsero l'aula per seguire la lezione. “Ehi, ragazzi...” disse ad un tratto Syro, un loro amico studente “... partecipate al nostro party in costume? Tutto il corso ci sarà.” Ridendo. |
Arrivammo in facoltà e subito un nostro collega si avvicinò.
"Ciao Syro" dissi gentilmente con un lieve sorriso. Quando disse "party in costume" il mio sguardo si accese. Amavo le feste, mi piaceva vestirmi e sbizzarrirmi con i costumi e avrei partecipato. Siccome, però, tutti mi consideravano una tipa seria, non credevo che avessero potuto invitarmi. Con spiccato interesse, allora, risposi al ragazzo. "Beh... Si, perché no. Ci sarò. Ren, vieni anche tu, vero?" dissi guardandolo con occhi speranzosi. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...18590811fd.jpg Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Vallo a capire...” disse Elv guidando nel traffico cittadino “... forse per lo stesso motivo per il quale non si può lasciare la propria auto incustodita, o perchè è impossibile ormai fare due passi a piedi la sera.” A Gwen. “Perchè viviamo in un mondo di matti.” Contrariato.
Arrivarono poco dopo davanti al grattacielo della Società Cibernetica Ateon. Parcheggiarono la moto e poi si avviarono verso l'ingresso. |
“Oh, scusami...” disse Guisgard a Clio dopo averla aiutata a scendere dall'auto “... magari per voi androidi è sciocco essere aiutati a scendere da un'auto, ma devo abituarmi al fatto che non sei la bella ragazza che sembri.” Sorridendo.
Poi la ragazza raccontò l'accaduto a Iasevol. “Cosa ne pensi?” Lo scienziato a Menya. “Non lo so, mi sembra una cosa così assurda...” la scienziata “... bisogna appurare il tutto... anche riguardo l'auto che ha inseguito la nostra.” “Si, hai ragione.” Annuì Iasevol. In quel momento Guisgard si accorse di un sms sul suo cellulare. “Scusatemi un momento...” ai tre, per poi allontanarsi di qualche passo e leggere il messaggio. |
Altea andò ad aprire e trovò sulla soglia Jakie, la sua manager.
“Buongiorno.” Disse lei. “Pronta ad andare? Magari facciamo colazione insieme, visto io non ho mangiato nulla stamani.” Sorridendo. “Altea, chi è?” Chiese Carlotta, appena uscita dalla doccia. |
Dopo un po' arrivammo alla Società ed entrammo.
"Cos'hai in mente di dire?" chiesi piano ad Elv "Non possiamo certo entrare e chiedere chi ha rubato una moto..." dissi, con tono sarcastico, ma anche perplesso. |
Gaynor mangiò e si sentì un po' meglio, emotivamente parlando.
Restò da solo per qualche minuto, poi la porta della stanza si aprì di nuovo ed entrò l'uomo mascherato. Quell'uomo poteva entrare in ogni istante e senza neanche bussare, il che faceva sentire Gaynor quasi un ostaggio, una schiava, più che una regina. “Spero tu abbia gradito il cibo.” Disse lui avvicinandosi al letto, dove lei stava stesa ed avvolta da quel velo strappato che a stento copriva le sue nudità. Nudità che lui ormai ben conosceva. “Devo dire” ancora lui “che mi sembri molto più rilassata rispetto a prima. Quasi a tuo agio direi.” |
“Ovvio di no...” disse Elv a Gwen “... diremo che siamo qui per conto di un club studentesco... ce ne sono tanti, nati per i motivi più disparati, non sarà difficile inventarsene uno... tu poi hai la tessera ed il libretto universitario con te, no?” Fissandola.
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“Certo.” Disse annuendo Ren a Nyoko. “Ma dimmi...” a Syro “... per i costumi? Come faremo a procurarcene?”
“Beh, non è affatto difficile.” Rispose Syro. “Appena fuori la facoltà, imboccando il primo vicoletto sulla destra, troverete una vecchia sartoria. Là fino a stamani c'era una bella scelta fra costumi e maschere. Però vi consiglio di fare in fretta, perchè con ogni probabilità ce ne saranno rimasti ben pochi.” Ridendo. |
"Potrebbe funzionare" dissi, guardandomi intorno.
Alla sua domanda, lo guardai. "Non so, sono uscita di fretta, poco fa..." mormorai, con paura che non li avessi. Iniziai così a cercare nella borsa, che avevo afferrato di fretta. Guardai ogni tasca, ogni angolo, dappertutto. Passai così i successivi due minuti, nell'ansia. "Oh eccoli..." dissi, con un sospiro sollievo, aprendo la cerniera del portafoglio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Ah, ecco...” disse sorridendo Elv a Gwen “... mi stavo preoccupando...”
Entrarono e subito si avvicinò a loro una bella segretaria. “Posso aiutarvi?” Chiese la ragazza. “Si, ecco...” Elv “... siamo due studenti universitari” indicando se stesso e Gwen “e facciamo parte di un club studentesco, riguardo l'evoluzione del collezionismo automobilistico. Il nostro presidente ci ha incaricato di scrivere un articolo sulla vostra azienda... ed eccoci qua.” Ridendo piano. “Posso vedere la vostra tessera studentesca, prego?” Fissandoli la segretaria. |
Risi annuendo ad Elv.
Anche a me stava prendendo un colpo. Appena arrivati, fummo avvicinati da una segretaria, a cui spiegammo la nostra "causa". "Certo, ecco" dissi, porgendole il tutto, poi guardai Elv, un po' tesa. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Grazie.” Disse la segretaria, guardando poi la tessera studentesca, mentre Elv fece l'occhiolino a Gwen per tranquillizzarla, accarezzandole poi con un dito il palmo della mano, come segno di complicità ed intimità.
“Bene, è tutto in ordine.” La segretaria, restituendo a Gwen la sua tessera. “Attendete per favore pochi minuti e poi un nostro incaricato vi raggiungerà.” E si allontanò. |
Sorrisi divertita ad Elv a quel suo gesto.
Come un piccolo angolino di intimità solo nostro in mezzo al via vai caotico di quell'ufficio, era molto tenero e feci intrecciare le nostre mani. "Certo, grazie" dissi alla segretaria, prima che si allontanasse. "Beh, lo step più tosto è andato... Solo che la prossima volta terrò i miei documenti più a portata di mano..." dissi piano ad Elv, ridendo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elv sorrise ed annuì a Gwen.
“Vediamo ora cosa accade...” disse piano. Poco dopo arrivò un uomo. “Prego, seguitemi.” Rivolto ai due ragazzi. “Sono Holb e vi accompagnerò a visitare i nostri uffici.” Con tono cordiale. “E nel frattempo vi illustrerò la storia della nostra compagnia e i suoi impegni ufficiali.” Facendo loro segno di seguirli. Presero l'ascensore e salirono verso i piani superiori, con Hob impegnato a descrivere loro la nascita della loro azienda. Cosa che annoiava non poco Elv. |
Arrivò un uomo, Holb, che iniziò a guidarci all'interno della struttura, raccontandoci la storia della compagnia e sicuramente anche qualcos'altro che ad un certo punto mi rifiutai di ascoltare.
Ed anche Elv, vista la sua espressione. Ridacchiai sotto i baffi, anche se riusciva ad essere bellissimo pure con quell'espressione annoiata. "Su, su..." gli sussurrai all'orecchio, stringendogli la mano "Il gioco vale la candela... Magari ci va bene... " facendogli l'occhiolino. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò Gwen in modo eloquente, mentre Holb continuava a spiegare la storia e l'attività della Società Cibernetica Ateon.
“E così, con l'aumento degli scambi commerciali tra Nord e Sud” disse lui “invitandoli ad entrare in un grosso ufficio “la legislazione delle attività mercantili fu rivista ed aggiornata rispetto ai nuovi tempi.” Sorridendo ai due ragazzi. Si trattava di un ufficio simile a molti altri, con scrivanie, sedie, sgabelli, librerie per archivi e computer. Ma era vuoto. |
Osservai incuriosita il modo in cui mi guardo, la sua eloquenza.
Chissà a che pensava... pensai ridendo fra me e me. Intanto Holb continuava la sua disquisizione, di cui non avevamo ascoltato nemmeno una parola. Ci condusse poi in un ufficio, che era molto grande. Ma anche molto vuoto. "Come mai è vuoto, qui?" mi azzardai a chiedere. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Perchè” disse Holb a Gwen “gli impiegati di quest'ufficio sono in pausa pranzo.” Sorridendo. “Posso chiedervi di attendermi qui?” Chiese a lei e ad Elv. “Tornerò fra pochi minuti da voi e continueremo il nostro interessante giro.” Uscì.
“Si, interessante come un'equazione di matematica in discoteca.” Mormorò Elv appena rimase solo con Gwen. “Mi occorre una flebo, o finirò per stramazzare al suolo, tanto mi ha annoiato quel tipo.” Alla ragazza con sarcasmo. |
"Oh..." risposi annuendo piano.
Era stata una domanda sciocca. Poi Holb uscì. Scoppiai a ridere alle parole di Elv. "Oh povero amore mio, che rischia lo svenimento..." dissi ridendo, con lo stesso sarcasmo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Eh, puoi dirlo forte.” Disse Elv, per poi guardarsi intorno. “Dobbiamo approfittare che quel tipo si sia allontanato...” ad Gwen “... usciamo ed andiamo in cerca della mia moto...”
Allora aprì la porta, guardò nel corridoio e non essendoci nessuno fece segno alla ragazza di andare. Uscirono così dall'ufficio e scesero per le scale verso i piani inferiori, attenti a non farsi vedere da nessuno. |
"Sì infatti, andiamo" asserii, seguendolo.
Così ci incamminammo attraverso i corridoi della Società, scendendo ai piani inferiori s facendo attenzione a non farci sorprendere. Mentre camminavamo poi mandai un veloce sms a Richard per sapere se andava tutto bene. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gwen ed Elv scesero così prima al pianoterra, poi nei sotterranei del grattacielo dove presumibilmente dovevano trovarsi i veicoli.
E giunti in un grosso garage videro una macchina nera parcheggiata. Era particolare, con i vetri scuri, senza targa, né altri segni particolari. La ragazza si accorse che qui non c'era segnale per il cellulare. Infatti non riusciva ad agganciarsi a nessuna cellula. "Che strana auto..." disse Elv. http://farm7.static.flickr.com/6059/...528eac8d0d.jpg |
E mentre Dacey era scivolata a terra e contro la porta, il suo cellulare squillò.
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Camminando, arrivammo fino ad un grande garage, dove c'era una strana auto nera.
Un'auto nera che mi fece pensare. E se fosse stata proprio quell'auto nera? No, era sicuramente impossibile. "Già, molto... Dai, continuiamo a cercare, non possiamo stare qui a lungo..." dissi, con timore improvviso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Era Jakie e la feci entrare poggiando la borsa e il cellulare sul tavolo.
Udii la voce di Carlotta.."È Jakie..la mia manager..se ti muovi facciamo colazione fuori o qui se volete". Jakie mi guardava perplessa.."È una ragazza di nome Carlotta e ha fatto lo shooting fotografico con me..vogliono pure lei..strano vero? Forse vogliono più modelle..".mi osservavo allo specchio, finii di mettere del rimmel sugli occhi verdi. |
Ascoltai i miei amici e mi venne in mente un idea. "Potrei tornare a casa e mettermi il kimono. Non lo metto da tantissimo e le tradizioni, qui, sono molto diverse dalle nostre" dissi sorridendo. "Che ne pensate?" chiesi ad entrambi.
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Non avevo alcuna voglia di alzarmi ma quando sentii il telefono sperai che forse Tardes avesse deciso di tornare e quindi risposi.
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