Sospirai, aprendomi finalmente il casco.
Avevo il cuore a mille, e mi chiedevo se avrebbe funzionato, ma adesso non mi importava, non mi importava di niente.
Per ora era salvo, ed era tutto quello che chiedevo, tutto quello che volevo, tutto quello che speravo.
Allora mi avvicinai a lui, guardandolo sorridendo.
Ma a quelle parole... a quella domanda alzai gli occhi al cielo.
Davvero non ci arrivi?
"Perché ti amo, razza di idiota!" scuotendo la testa per poi accarezzargli le braccia, in un movimento rapido, ma poi più rilassato, come se mi stessi convincendo che era davvero lì, che era salvo.
Per ora...
Sì, per ora era abbastanza, avremmo trovato un modo.
"Impazzirei a perderti di nuovo..." guardando il suo casco ma immaginando quei meravigliosi occhi azzurri che nessun altro aveva.
Per un momento mi persi a guardarlo, guardarlo tutto in quella tuta che tanto celava il suo corpo bellissimo.
"Nonostante tutto io..." sussurrai piano, senza togliere lo sguardo da lui, ma alzandolo verso il casco "Non posso e non voglio vivere senza di te..." con gli occhi che mi si riempirono di lacrime a quella consapevolezza.
"Io..." con il cuore che batteva forte, fortissimo, mentre allungavo una mano ad accarezzare il casco mentre sognavo in realtà di accarezzare il suo viso.
"Ti adoro..." sussurrai dolcemente "Ti amo..." con il cuore che accelerò improvvisamente.
"Ho avuto tanta paura di perderti..." con le lacrime che ormai solcarono silenziose il mio viso, mentre le mie mani continuavano a percorrere il suo corpo, cercandone il contatto.
Avevo un disperato bisogno di sentirlo vicino, vivo, salvo.
Era ancora lunga la strada, certo, ma già solo che eravamo insieme, per me voleva dire molto.
Insieme potevamo ogni cosa.

Elv guardò la biocamera fotografica e trattenne a stento un sospiro di sollievo.
"Oh, grazie..." disse Elv sforzandosi di sorridere, visto lo spavento appena sentito "... l'avevo proprio dimenticata... grazie... le devo una bevuta..." ridacchiando, per poi guardare Kara.
L'avevano scampata bella, ma ogni secondo lì dentro era rischioso.
Qualcuno poteva scoprire Lupa imbavagliata nell'archivio segreto.
Allora i due ragazzi uscirono finalmente dal grattacielo e raggiunsero la moto, per poi sfrecciare via.

L'uomo sorrise a Shushan.
“E' sua quest'orchidea...” disse “... è un dono senza pretese... magari porterà fortuna a lei ed al suo campione...” sorridendole con un inchino.

Diahnne uscì e cercò di attirare l'attenzione di uno di quei due.
Sparò allora un colpo in aria.
Subito Mizzar e Budmin saltarono dalle loro poltrone.
“Forse sarà un cacciatore in cerca di quaglie o piccioni...” disse Budmin estraendo la pistola.
“Va a dare un'occhiata.” Fissandolo Mizzar.
E Budmin uscì in giardino con la pistola in pugno.

Jennifer sfogò tutta la sua rabbia ed il suo odio u Nextar, fino a spappolargli il cervello a calci.
Poi corse da Lance che usciva dalle rocce.
“Sono solo un po' intontito...” disse lui, per poi guardare il cadavere del cacciatore senza vita “... bravissima, amore mio.” E la baciò piano. “Aiutami ad uscire da qui...” era pieno di lividi e dolorante.
Tutto ciò fu filmato dal sensorphone di lui, visto quello di lei era stato distrutto da Nextar per potarla violentare indisturbato.
“Hai visto, Enner?” Lance parlando al sensorphone. “E sono due. Due dei tuoi campioni già fuorigioco. Ti è piaciuto lo spettacolo? La tua telecamera è abbastanza grossa per riprendere il tutto? Allora lasciami anche un po' di spazio extra, in modo che io possa infilarci la mano e raggiungerti, facendola risalire su per il tuo...”
“Linea alla regia per la pubblicità!” Lo interruppe in studio Enner, mentre masticava amaro per la morte dei suoi cacciatori.

“Ehi...” disse sorridendo Best ad Elise “... stai diventando sentimentale, sai? Dov'è finita la rude pilotessa sempre pronta a buttare le mani?” Ridendo.
Poi quelle sue carezze e lui la guardò.
Allora la prese fra le braccia e la baciò.
Con passione.
“Ora che non ho più il sensorphone, anche se riuscissi a vincere questo reality del cavolo, Enner non mi riconoscerebbe nessuna vittoria e resterei un ricercato...” sulle labbra di lei.

A quelle parole strabuzzai gli occhi..."Se è pure per lui..allora la accetto volentieri" prendendola con cura per non rovinarla..."Voi...chi siete?" mentre mi voltavo a guardare gli aeroscafi.."Siete diverso dalle persone che si trovano qui e mi sorprendo di vederla in questo luogo" ma tenevo un certo distacco.

Vedendo uno dei due uscire, mi nascosi dietro ad una palma, guardando i suoi movimenti e tenendo la pistola sempre nella mia mano, pronta a sparare.

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Sì, sospira, sospira, l'hai scampata bella anche tu, tesoro e spera di arrivare vivo fino a domani...
Che coincidenza, pensavo proprio la stessa cosa.
Sfrecciammo via e immaginai che stessimo andando nel Purgatorio, il quartier generale dei ribelli, a portare il fascicolo.
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Quel sorriso, quella frase mi strapparono un sorriso dolce e innamorato.
Quanto era dolce quando mi prendeva in giro?
A volte non lo sopportavo, a volte invece adoravo quel suo sorriso divertito.
Amavo tutto di lui, anche quel suo modo di fare.
Ad ogni "scema" mi innamoravo di più, ad ogni tentativo (vano) di farmi arrabbiare in realtà perdevo la testa.
Quanto era dolce quando faceva così?
Quando impazziva perché mi scivolavano addosso quelle provocazioni, che non facevano che intenerirmi.
Quanto era mio in quei momenti?
L'unica cosa per cui impazzivo era quando faceva battute sulle altre, scatenando la mia gelosia furiosa. Odiavo il suo essere galante con tutte, anche se infondo sapevo che era mio e solo mio, che ogni notte sorgeva solo per noi, che ogni alba ci coglieva abbracciati, a gustarci la profonda felicità dell’essere noi.
Sapevo che per quanto potessero provarci o illudersi le altre, lui ogni notte la passava con me, ogni sospiro ogni sguardo era solo per me. Quando mi diceva che ero sempre nei suoi pensieri mi sentivo la donna più fortunata del mondo, o forse anche di più, perché cose c’era di più prezioso dei suoi pensieri?
I miei occhi brillavano mentre quei pensieri mi facevano battere il cuore.
E poi, quel bacio.
Quel bacio meraviglioso, disperato, nostro.
Quel bacio che avevo aspettato un anno intero, anche se non l’avrei mai ammesso a me stessa.
Lo baciai, lo baciai con tutto l’amore che mi bruciava l’anima, con tutta l’intensità di quel sentimento così forte che cresceva in me giorno dopo giorno.
Lo strinsi a me, forte, bramando di sentire il suo corpo contro il mio.
Quel calore, quel contatto bruciavano la mia passione incontrollata.
Poi le sue parole sussurrate sulle mie labbra.
“Non l’ho rotto, l’ho solo spento per poterti parlare, per ideare un piano...” alzando gli occhi a cercare i suoi.
“Ora siamo insieme, questo conta... siamo i due migliori piloti cacciatori di Redemptio..” accarezzandogli il viso “Andiamo a vincere questa corsa!”.
Sorrisi, stavo andando contro tutto ciò in cui credevo per lui, e mi sembrava la cosa più naturale del mondo.
Forse lo era.
Lui era mio e io ero sua, dopotutto.
Insieme eravamo invincibili.
“Quando siamo insieme, nessuno può fermarci...” dolcemente, sfiorando il suo viso con il mio.
“Ma ci serve un piano prima di riaccendere il sensorphone..” guardandolo seria.

Scena III: Discesa negli inferi televisivi

“L'olocrazia è la degenerazione della democrazia, quando ossia le masse si illudono di esercitare una libertà fittizia, senza accorgersi di essere poi simili a bestie ammaestrate e un effimero strumento di una personalità ed una autorità superiore.”

(Polibio, Storie)



Quel bacio unì ancora una volta Best ed Elise.
Un bacio intenso, capace di fermare quel folle mondo fatto di illusioni e violenza.
Si, occorre un piano...” disse lui sulle labbra di lei “... ma forse abbiamo un'unica soluzione... correre... dobbiamo correre e cercare di raggiungere la fine di questo incubo... è la sola possibilità che abbiamo... ma come faremo? Fingerai di darmi la caccia? O fuggirai via con me? In tal caso tutto sarà più difficile...” fissando Elise.
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“Questo fiore è solo per voi...” disse l'uomo a Shushan “... quel tipo ha già il vostro tifo per lui... io chi sono? Solo un uomo che ama i fiori...” fissandola.

Diahnne era nascosta dietro una palma.
Poco dopo uscì Budmin dalla casa.
L'uomo avanzò nel giardino, per poi guardarsi intorno per capire cos'era stato quel rumore.

Kara ed Elv sfrecciarono via, lontani da quel grattacielo e dalle sue illusioni, quasi perdendosi nell'albeggiare cupo di Imperios.
Raggiunsero la porta di quell'aldilà terreno, per poi discendere ancora nell'ade di quel mondo alla rovescia, fino a ritrovarsi di nuovo nel purgatorio dei ribelli.

Attesi ancora un po', giusto il tempo per accertarmi che fosse abbastanza lontano dalla casa, dopo di che, con la pistola in mano, uscì allo scoperto, putandogliela contro.
"Buonasera, signore" dico con fare gentile. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...f8932085f4.jpg

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"Quell' uomo ha il mio amore..è diverso...non il tifo per lui" guardai l' orchidea.."Avanti, cosa volete da me? Sarete il mio padrone se il mio uomo morisse? Ditemi cosa significa l'orchidea?"

Era già l'alba, ma era un'alba cupa, densa, che dava la sensazione di quando si vuole prendere respiro ma ci si sente soffocare.
Dopo tutta la strada, tornammo di nuovo nel covo dei ribelli.

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Gustai quel bacio di mio marito, dal sapore così familiare, e poi lo aiutai a reggersi in piedi, visto che era tutto un livido.
Nonostante il mio sensorphone sembrasse rotto, lo tenevo comunque con me come da regolamento.
Dopo che Lance ebbe parlato con Enner attraverso il sensorphone, glielo tirai delicatamente di mano e lo riposi.
"Amore, non ti agitare, risparmia le forze che ne hai già poche... Dobbiamo continuare la corsa... Che ne dici se prendessimo l'aeroscafo di quel cacciatore? È un bolide ed è ben fornito di armi... Sul regolamento non c'era scritto da nessuna parte che non si poteva confiscare un mezzo ad un avversario ucciso... Ci stringiamo... "

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Quel bacio solo nostro, e poi quello sguardo che cancellava ogni cosa.
“Io farei qualunque cosa per salvarti e farti vincere questo gioco...” guardandolo con determinazione.
“Anche dire al mondo che sono con te...” sorrisi “Ma devi decidere cosa sia meglio... preferisci che finga di rincorrerti? Se vuoi puoi rubare il mio aeroscafo, credimi non hai mai guidato un gioiello simile..” facendogli L’occhiolino.

Lance guardò l'aeroscafo di Nextar.
“Si, è una buona idea...” disse a Jennifer “... andiamo... saltiamoci su...”
I due coniugi così entrarono nel veicolo e ripartirono, diretti verso il secondo girone.
Vi giunsero poco dopo e lo scenario appariva totalmente differente.
L'aria era intrisa di un fetido che rendeva impossibile respirare.
“Puzza di uova marce...” fece Lance “... è impossibile stare qui...”
tutto sembrava essere una cupa e maleodorante palude.
“Eccoli, amici ed amiche!” Enner al pubblico, mentre tutti loro seguivano gli spostamenti delle due prede sul monitor. “I due perversi coniugi sono appena arrivati al secondo girone di Redenptio... quello dei dispotici!”
Tutto il pubblico esultò.
Per dispotici si intendevano coloro che ricercavano la sola ed unica Verità Assoluta che da senso alla vita, in contrapposizione invece con l'individualismo ed il relativismo della società moderna e laica.
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“Si, potrebbe essere un'idea...” disse Best ad Elise “... questo mi darebbe un certo vantaggio, mentre tu potresti così cercare di rallentare i cacciatori...” fissandola “... ora però accendiamo il sensorphone... se resta troppo chiuso potrebbero insospettirsi e squalificarmi...”

Budmin sentì la voce di Diahnne ed alzò le mani, senza però gettare a terra la pistola.
“Ok, ma sta calma...” disse “... sta calma o finiremo per farci male...” fissandola.

“Non voglio nulla...” disse l'uomo a Shushan “... solo donarvi questo fiore... il suo significato? Nulla... è solo un portafortuna.” Sorridendole.
Intanto la corsa procedeva e Hiss era salito al secondo posto.

Kara ed Elv rifecero il percorso a ritroso e si ritrovarono di nuovo nel covo segreto della resistenza.
Qui Doc li accolse con un largo sorriso.
“Vi aspettavamo...” disse.
“Abbiamo fatto bingo!” Esclamò Elv e mostrando il dischetto col video.
“Lo faccio subito analizzare.” Fece Doc, per poi darlo ai suoi assistenti.
“Hanno una copertura particolare...” uno di questi “... una password che ne impedisce l'accesso...”
“Puoi ricavarla?” Chiese Doc.
“Posso provarci...” mormorò l'assistente.
“Beh, vedi di riuscirci.” Doc.

"Oh... Ma io sono calma" dico facendo qualche passo in più.
"Getta la pistola" dissi puntando ai suoi genitali.
"O ti potrei castrare" sorridendo.

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“Dannata...” disse con rabbia Budmin, per poi gettare a terra la pistola e guardando con disprezzo Diahnne “... ed ora cosa vorresti fare? Uccidermi?”
Ad un tratto si udì uno sparo dall'interno della casa.

Sento lo sparo e sorrido.
"È il tuo giorno fortunato, amico mio" dico avvicinandomi con la pistola ancora puntata su di lui.
"Entra dentro" dico indicando la casa.

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"L'ho accettata quindi non dovete preoccuparvi" sorridendo mentre vidi Hiss era al secondo posto e guardai l' uomo misterioso..."Guardate..è secondo..beh allora la vostra orchidea è magica...da dove venite, posso sapere il vostro nome?" perplessa.

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Sorrisi a best, annuii e lo baciai ancora, un bacio disperato, forte, intenso.
Un bacio che poteva essere l’ultimo.
“Si, accendilo, io mi fingo tramortita così intanto rubi l’aeroscafo....” annuendo “Ritardare i cacciatori? Posso uccidere gli atei coi miei sarà un problema...” sospirando “Ma ce la faremo...”.
Allora mi stesi a terra malamente fingendomi tramortita.

Come avevo suggerito, prendemmo l'aeroscafo ed in poco tempo raggiungemmo il secondo girone. In un'atmosfera cupa, c'era un fetore insopportabile.
"Mio Dio, non si respira!" esclamai "Presto amore, vediamo di uscire presto di qui..."

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Diahnne costrinse Budmin ad entrare in casa.
Quando però i due furono dentro videro disteso a terra Castel.
“Il tuo amico è morto.” Disse divertito Budmin.
Di Mizzar non c'erano tracce.

“Si, vi porta fortuna il mio fiore...” disse l'uomo a Shushan “... il mio nome? Non è importante... come Ulisse... potrei chiamarmi Nessuno...” sorrise.

Quel bacio e poi Best fuggì via con l'aeroscafo di Elise.
Lei si rimise il casco, per poi fingersi tramortita.
Trascorsero lunghi minuti, fino a quando arrivò un aeroscafo.

Lance e Jennifer giunsero con il loro aeroscafo nel secondo girone.
L'aria era irrespirabile.
“Proseguiamo...” disse lui.
Ma poco dopo il loro aeroscafo cominciò ad avere dei problemi al motore.
L'emanazioni fetide dalla palude avevano danneggiato i circuiti.

"Ulisse...un personaggio da me amato..sapete..un pò mi riconosco in Penelope...il mio Amore io lo aspetto..sempre..non tesso la tela...ma i miei pensieri di lui..ordisco una trama a sua immagine, la disfo e poi la rifaccio...nella mia mente" e sorrisi "Sono strana? Un pò poetessa, romantica.." e guardai l' aeroscafo di Hiss.."Lui è speciale, può farti arrabbiare e dopo un secondo battere forte il cuore per amore...quando ho capito di amarlo? Capendo i suoi silenzi..a volte non parla e mi guarda ma io lo leggo nei suoi begli occhi chiari" sospirando.

Il mio cuore cessò per un attimo di battere e rimasi impietrita.
"No..." dissi guardandolo.
"Non può essere" dissi ancora incredula.
Diedi un colpo che fece tramortire Budmin e lo legai a terra.
"Castiel!" dissi una volta liberata.
Presi il suo volto fra le mani e iniziai a tremare nel vederlo.
"Ti prego... Non puoi morire... Non tu..." dico sentendo le lacrime scaldarmi le guance.
"Tu sei un angelo... Non puoi morire" dico scuotendolo ancora.
Vedendo che non si animava, entro nel panico e inizio a piangere. Tocco i polsi in cerca di attività cardiaca e intanto prego.

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Lo guardai scomparire mentre il mio cuore batteva sempre più forte.
Prese il mio aeroscafo e si allontanò.
Avanti, caro, puoi farcela...
Restai lì, tramortita, finchè non sentii un aeroscafo arrivare, allora mi alzai traballante col fucile puntato, poteva essere un altro ateo, e lo avrei spedito all'inferno.

Diahnne tramortì Budmin e lo legò, per poi correre da Castel che era steso a terra, forse morto.
Ad un tratto la ragazza udì dei passi dietro di lei.
“Che sorpresa...” disse Mizzar.
Le si avvicinò e la colpì col calcio della pistola.
Un attimo dopo Diahnne perse conoscenza.

Lonewolf sentì un aeroscafo arrivare.
Poi dei passi.
“Ehi...” disse Gozzlon correndo verso di lei “... che succede? Sei ferito? Chi ti ha messo fuorigioco? E dov'è il tuo aeroscafo?”

Annuii con un leggero sorriso trionfante e soddisfatto a Doc, perchè diamine, eravamo riusciti a fregarli, ora restava solo mettere tutto in pratica.
Dubitavo che sarebbe ststo facile, infatti dicevano di avere problemi con una password, ma ero sicura che ce l'avrebbero fatta.
Intanto, io ricominciai a guardarmi intorno e prendere appunti.

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