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“Si...” disse annuendo la vecchia a Gwen “... da sempre in questa brughiera dimorano degli antichi spiriti... ed ora sono arrivati a portarsi via le persone.” Con occhi inquieti.
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Guardai Elv e Kafemnis.
Non sapevo quanto ci potesse essere di vero in tutto questo. Forse poco, forse tutto. Chi poteva dirlo? Restava tuttavia il fatto che delle persone sparivano continuamente e nessuno sapeva il motivo. "E cosa dicono queste storie? Parlano di alcuni spiriti in particolare?" incalzai. A quel punto, qualsiasi informazione poteva essere utile. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Si, spariti antichi...” disse la vecchia a Gwen “... dimorano nei canali, fra gli alberi... nelle torri diroccate e nelle case abbandonate... danzano sotto la Luna, cantano fino all'alba... conoscono i nomi di tutti gli uomini e rapiscono chiunque li sorprenda nella brughiera...”
“Mah...” scettico Elv. |
Dovevo ammetterlo, mi affascinava.
Vedo o falso, fantasia o realtà, era tutto molto affascinante. La faccia di Elv non era molto convinta, ma io stavo iniziando davvero ad interessarmi alla cosa. "Cosa avete in mente di fare, adesso?" chiesi piano a lui e Kafemnis. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Mah...” disse scettico Elv “... sono solo leggende...” fissando Gwen.
“Leggende o meno” lo scienziato “qui però la gente sparisce davvero...” “Non vorrà credere a queste storie, dottore?” Elv. “Ovvio che no.” scuotendo il capo lo scienziato. “Sono uno studioso razionale... ma tutto ciò è strano... inquietante...” “Che facciamo?” “Magari avvertire la polizia.” Kafemnis. “Nessuno crederà mai a questa storia.” Ridendo la vecchia, per poi andare via, sparendo nella vegetazione. |
Altea usò quella freccetta sul collo del barista.
Quello però reagì,si tolse la freccetta e schiaffeggiò la bella scrittrice, spingendola via e facendola cadere a terra. Intanto i tre erano contro Hiss. Lo picchiarono e poi lo buttarono fuori, insieme ad Altea. I due si ritrovarono così in mezzo alla strada, con Hiss alquanto malconcio. |
“Si, il mistero è tutto lì...” disse Icarius annuendo a Clio, mentre Ymmah elaborava ancora ed ancora quella grossa quantità di dati “... perchè gli uomini sono immuni da tutto questo?” Guardando la bella studiosa.
E nel farlo si accorse di quegli occhi così fissi nei suoi, con quell'azzurro così leggero, quasi trasparente. L'azzurro della bellezza e della giovinezza, pensò lui nell'indugiare in quello sguardo. Un attimo dopo, quasi senza accorgersene, si ritrovarono vicinissimi. Quasi sul punto di baciarsi. Poi l'allarme suonò in quella stanza. “Capo, stanno forzando l'accesso.” Ymmah. “I robot?” Preoccupato Icarius. “Si, capo.” Confermò Ymmah. |
Rimasi interdetta. .pure una sberla e guardai Hiss a terra.."Non dirò mi dispiace..che uomo è uno che picchia una donna prendendola a sberle e prima insultandola...Non dovevamo seguire quel Seriolino se frequenta tali ambienti ma so che la pietra e il simbolo hanno qualche mistero e loro non volevano dirlo".
Stesi il braccio ad Hiss.."Ce la fai a camminare. .dobbiamo attraversare la brughiera e andare da mio padre e sa pure della pietra". |
Aveva ragione Kafemnis, verità o no la gente comunque spariva.
La vecchia andò via ridendo, lasciandoci lì. "Dunque, la avviseremo la polizia?" chiesi ai due. Io avevo la strana sensazione che non avrebbero scoperto nulla più di noi, se la situazione era davvero strana come sembrava, ma non si poteva mai dire. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Già, perché gli uomini erano immuni da tutto quello?
Cosa ci proteggeva? Cosa ci rendeva capaci di resistere a quella forza che sembrava aver contagiato il mondo intero? Io una risposta ce l’avevo, anche se non mi piaceva per niente, eppure era l’unica che mi sembrava potesse avere un senso in tutto quello. La volontà… “Forse noi uomini siamo immuni perché così vuole il creatore.. perché qualunque sia il suo scopo mira a far credere alle persone più semplici e impressionabili che stia arrivando la fine del mondo, o che so io…” preoccupata “Ma l’unica spiegazione che mi viene in mente è che dietro l’immunità degli uomini ci sia la precisa volontà del creatore… lui resta la chiave, a mio avviso: troviamo lui e avremo l’opportunità di fermare questa follia!”. Più parlavo, e più i suoi occhi mi apparivano vicini. Quegli occhi così belli, intensi e accesi, quegli occhi che sembravano nascondere infiniti mondi lontani, e io mi ritrovavo a pensare a quanto fosse fortunato chiunque li avesse visitati almeno una volta, perché qualunque cosa nascondessero era chiaro che nulla nel mondo esterno poteva competere con quello racchiuso nelle sfumature intense di quell’azzurro inconfondibile. Arrossii pensando a quanto dovevo sembrargli ridicola, con gli occhi spalancati, il respiro corto, completamente persa in quel mare, annegata e alla deriva, senza alcuna possibilità di tornare sulla terra ferma. Ma forse… forse non era un’impressione. No, mi accorsi col cuore che batteva sempre più forte, eravamo davvero sempre più vicini. Ora potevo sentire il suo respiro sul mio viso, calmo e caldo, quel respiro leggero che mi provocava intensi brividi ogni volta che sfiorava la mia pelle. Ora invece potevo sentire il suo profumo, era ancora più vicino, quel profumo che mi sembrava di conoscere ma non riuscivo a ricordare, e che ora sarebbe stato unicamente legato a lui. Ora il suo viso era così vicino… così vicino che… L’allarme risuonò nella stanza, rompendo ancora una volta l’incanto di quel momento, quasi che il destino si fosse messo d’impegno per separarci. Ma io non la bevevo, dopotutto, era stato il destino a farci incontrare e poi, pensai sorridendo, al ricordo di una canzone cantata mille volte “se il destino è contro… peggio per lui!”. Ma non avevo tempo di perdermi nelle mie fantasticherie, o in quelle emozioni che avevano scelto proprio il momento peggiore per venire fuori, Ymmah ci stava dicendo che i robot stavano forzando la serratura, dovevamo pensare a qualcosa, e farlo in fretta. “Dimmi che hai anche delle armi anti-robot nascoste qua dentro!” sospirai, guardando Icarius speranzosa. |
Hiss era alquanto malandato, ma annuì ad Altea e col suo aiuto si alzò da terra.
"Sono dei dannati bifolchi..." disse lui massaggiatori la mascella ancora sanguinante "... gentaglia..." guardò la bella scrittrice "... si, quella pietra ed il suo disegno inciso hanno di certo un qualche significato... e non può essere una coincidenza il fatto che sia lo stesso disegno visto nel campo di broccoli..." "Si, dobbiamo chiamare la polizia." Disse Kafemnis a Gwen. "I fatti raccontati da quella vecchia signora vanno oltre il folclore o la superstizione della gente del posto. Potrebbero esserci dei rapitori, criminali che sfruttano le persone con la tratta delle bianche." "Gli sbirri hanno di meglio che essere sbudellati." Fece Elv. "Hanno già troppi grattacapi in città per preoccuparsi della campagna..." "Ahimè no, mia cara..." disse Icarius a Clio "... questa stanza blindata ed isolata è tutto ciò che abbiamo per difenderci dalle macchine ribelli... e temo non basterà..." Infatti alcuni istanti dopo la porta blindata cedette ed apparvero diversi robot armati. Ymmah, dotata di un sofisticato sistema di sicurezza, automaticamente si spense per celare la sua esistenza ai robot. Questi entrarono ed Icarius istintivamente strinse a sé Clio, come a volerla proteggere. |
"Elv, secondo me il dottore ha ragione. La gente sparisce e la cosa non si può ignorare. Chi di competenza deve essere informato, anche solo per provare a far luce sulla questione" ribattei.
Non potevamo ignorare la situazione, dovevamo almeno provare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Accarezzai il viso di Hiss..."Dobbiamo camminare piano, non vorrei ti fossi fatto male..si..ed è strano è messa in bella vista, strano...il fioraio pure era diventato violento e ti aveva picchiato e se pure questa pietra o simbolo avessero un significato strano o rendessero gli uomini folli...erano dei pazzi..lo sapremo..dai andiamo, lo hai detto tu nella brughiera vi sono animali strani" e riprendemmo la strada di prima "Non so..draghi, gnomi, unicorni?" e risi facendogli un buffetto.
"Sai io ho antenati che vivevano nel Palazzo Ducale" mentre eravamo nella brughiera.."Mio padre ha acquistato l' ala che li ospitava, io porto il nome di una grandama, tanto bella quanto sfortunata..penso lo sono pure io visto gli accadimenti, ogni tanto ci pernotto" e mi strinsi al giubbotto mentre il freddo pungente della brughiera arrossava le mie guance e presi un legnetto giocandoci a terra. |
Kafemnis annuì a quelle parole di Gwen.
"Torniamo a casa mia e chiamiamo subito la polizia." Disse. "E sia, facciamo come dite voi." Elv rivolto a lui ed a Gwen. Tornarono così alla loro auto e finalmente si allontanarono da quel luogo. Il cielo era cupo, la campagna avvolta da ombre tetre ed inquietanti nonostante fosse primo pomeriggio. Imboccarino una stradina di campagna, diretti verso la casa dello scienziato. Lungo la strada però c'era un posto di blocco ad opera di una volante della polizia municipale. "Buongiorno." Il vigile. "Prego, favoriscano patente e libretto." "Certo, agente." Kafemnis mostrando i documenti. "È accaduto qualcosa? Per questo il posto di blocco?" "No, signore..." rispose il vigile "... ogni tanto occorre fare un controllo... questi sono luoghi particolari, la gente è semplice e molto impressionabile." Hiss sorrise nonostante il viso avesse diversi lividi per i colpi ricevuti. "Dai, non è il momento di scherzare o di inventare storie." Disse ad Altea. "Il Palazzo Ducale non è aperto al pubblico, visto i diversi musei che contiene e mai ha avuto altri proprietari al di fuori dei Taddei. Ora pensiamo a questa storia... a come arrivare da tuo padre, per poi raccontargli tutto." "Ehi, amici!" Ad un tratto una voce alle loro spalle. |
Decidemmo a quel punto di tornare a casa ed avvisare la polizia.
Eravamo in macchina, attraversando la campagna buia, tetra e cupa, quando un vigile ci fermò per un controllo. Allora mi chiedevo: se facevano spesso controlli, come facevano a non sapere cosa succedeva qui, delle persone scomparse e tutto il resto? Era possibile? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Inventare storie..lo hai detto tu che vi erano animali strani" ridendo per poi sentire la sua versione sul palazzo ducale.."Si lo so, è un museo ora ma mio padre ha patteggiato con uno dei suoi amici, mi sembra due stanze..la mia e poi quella di un certo Mandus...vi è stata una serata aperta e in quella occasione vi ho pernottato...mica che esistono ancora i Taddei in vita, altrimenti dovremmo convivere pure con la famosa Gioia dei Taddei...sei informato eh".
Poi una voce ci interruppe e ci fermammo.."E ora? Speriamo di non avere altre brutte sorprese" afferrando il braccio di Hiss. |
"Capisco..." disse Kafemnis riprendendosi i documenti "... beh, capita spesso che la gente delle campagne sia un pò superstiziosa..."
"Già." Annuì il vigile. "Però fermandosi in un bar prima abbiamo sentito di storie strane, agente..." lo scienziato. "Non fateci caso..." fece il vigile "... come detto qui sono molto superstiziosi." Elv allora guardò Gwen. Hiss ed Altea si votarono di scatto. "Vi ha inseguiti per un bel pò." Disse loro Seriolino. "Ovvio, te la sei filata appena è scoppiato il casino in quel bar." A muso duro Hiss. "Eh, non amo le risse..." ridendo Seriolino. |
Neanche il vigile sembrava credere a tutto quello, ma la gente spariva e questa non era superstizione, era realtà.
E quando Elv mi guardò, alzai appena le spalle in un "che c'è?" sottinteso. Non mi attendevo ad un semplice "È solo superstizione", finché la gente spariva non c'era altro da dire. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Era Seriolino e avevo scoperto eravamo diventati pure suoi amici, vidi la reazione di Hiss.."Infatti Seriolino, avevi paura e guarda i lividi di Hiss, ti portiamo con noi solo se ci racconti cosa hai visto prima...i tuoi amici ti deridevano ma noi non lo faremo" sorridendogli.
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"Eppure" disse Kafemnis al vigile "abbiamo sentito che da queste parti diverse persone sembrano sparita nel nulla, agente."
"Già..." intervenne Elv "... gente che sparisce non è superstizione." "A noi però non sono pervenute segnalazioni e neanche denuncie." Fece il vigile. "Senza denuncie noi non possiamo arrivarci. Se davvero fosse sparito qualcuno credete che nessun familiare o amico avrebbe denunciato il fatto?" "Nessuna denuncia?" Stupito Elv. "No, niente di niente." Il vigile fissando i due e Gwen. A quelle parole di Altea, che sembravano comprensive e sincere, Seriolino chinò il capo a terra. "Davvero..." disse "... davvero non mi prenderete in giro? Non mi insulterete, né mi trattenere come un povero mentecatto come fanno tutti gli altri?" |
Sospirai a quelle parole di Icarius.
Quello che temevo, niente armi e dei robot inferociti e indistruttibili che sfondavano la porta. Il massimo, insomma. La nostra unica speranza era quella stanza, e sembrava crollare ogni secondo di più. Non avrebbe retto a lungo, e lo sapevamo, lo sapevamo bene. Eravamo spacciati, i robot sarebbero entrati e avrebbero potuto fare qualunque cosa di noi. L’unica cosa che mi dava speranza era ricordare il fatto che loro avessero chiesto il nostro aiuto per quanto riguardava la felicità degli uomini, sembravano davvero interessati a quell’argomento, e convinti che noi avremmo potuto aiutarli. Ma come? Forse quello ci avrebbe salvato dall’essere scappati? Dovevamo trovare un piano, una spiegazione che ci evitasse di finire spiaccicati contro un muro. Alla fine entrarono, e io sobbalzai per lo spavento. L’unica cosa positiva fu la scomparsa immediata di Ymmah, che tornò ad essere un oggetto inanimato e non il contenitore di un fantasma che alimentava costantemente la mia gelosia. Ma poi Icarius mi strinse a sé e io dimenticai ogni cosa, sciogliendomi in quell’abbraccio così premuroso, inaspettato, forte. Restai lì, tra le sue braccia, incapace di muovermi, con il cuore che batteva sempre più forte nel sentire il suo, nel petto, ora così vicino al mio. In quel momento non mi importava più nulla, non sentivo più nulla, non capivo più nulla. Sentivo solo la sua vicinanza, il contatto con il suo corpo stretto al mio, il suo respiro, il suo sguardo così vicino. Alzai gli occhi su di lui, come in un sogno. Forse era il momento meno adatto, o forse non ne esisteva uno migliore, eppure il mio sguardo in quel momento traboccava di emozioni forti e uniche che lui solo è stato in grado di darmi. |
Sentendo le parole dell' uomo guarda Hiss e gli sorrisi.."No, non ti derideremo..pure noi abbiamo visto cose strane che ci prenderebbero per pazzi, anzi magari potrebbe aiutarci a risolvere quello su cui stiamo indagando e non lo diremo a nessuno" e lo guardai infondendogli coraggio.
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Cosa?
Nessuna denuncia?! Possibile che la gente sparisse e a nessuno importasse? Forse la vecchia aveva ragione, dicendo che era inutile, però era vero pure che lei si era riferita alle leggende. Tuttavia, era incredibile come tutti se ne fregassero che la gente sparisse, era davvero assurdo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La pesante porta blindata cadeva miseramente a pezzi davanti a loro, sbriciolandosi letteralmente sotto i colpi delle macchine intenzionate ad entrare nella stanza segreta.
Alla fine ci riuscirono. Polvere e puzza di fumo riempivano ora quella camera, rendendo sbiadite le pesanti lamiere dei corpi dei robot. Icarius istintivamente strinse ancor più a sé Clio, come per proteggerla sebbene loro due avrebbero potuto ben poco contro la forza di quei robot nati per il combattimento. "S-i-t-u-a-z-i-o-n-e a-l-q-u-a-n-t-o s-p-i-a-c-e-v-o-l-e, d-o-t-t-o-r I-c-a-r-i-u-s." Disse freddamente uno di quegli automi. "P-e-r v-o-i, n-a-t-u-r-a-l-m-e-n-t-e." Seriolino guardò Altea ed annuì. "Qui tutti mi credono pazzo..." disse. "Perché mai?" Fissandolo Hiss. "Perché fui saputo tempo fa..." nervosamente Seriolino. Gwen, Elv e Kafemnis restarono sorpresi dalla parole del vigile. Rimasero in moto l'auto e partirono. "Assurdo..." disse Elv. "Forse qualcosa impedisce a queste gente di sé contare ciò che succede e questo spiega perché sono stati così sospettosi e chiudi con noi..." lo scienziato "... temono forse di essere presi per pazzi..." |
Pure Hiss intervenne, Seriolino era nervoso e gli tenni una mano.."Calma, la gente ti ha fatto credere di essere pazzo, quelli del bar ti sembravano normali? Cosa accadde?" mentre poggiai la testa sulla spalla di Hiss, che mistero aveva Seriolino dentro sé.
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Ripartimmo dopo le strane rivelazioni del vigile.
"Ma possibile che fosse così anche per il vigile? Non è compito loro capire cosa sta succedendo?" stranita io. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quella stretta, quella stretta era l’unica cosa che mi importava in quel momento.
Era folle, assurdo, eppure era così, quel contatto, quell’abbraccio erano le uniche cosa che avevano senso in quel mondo pazzo e assurdo che vorticava introno a noi, dove ogni cosa era sottosopra. Mi strinse ancora di più quando entrarono, e io mi feci piccola piccola tra le sue braccia, godendomi quella protezione irrazionale, perché era ovvio che nulla poteva proteggerci dai robot. Eppure era così bello quel momento, e se doveva essere l’ultimo della mia vita, volevo assaporarlo fino in fondo, volevo perdermi in quell’abbraccio pensando a tutta la felicità che avremmo potuto avere se il mondo non si fosse capovolto. Ma la voce metallica del robot mi riportò alla realtà, facendomi sbiancare. “Ma noi..” provai a dire con un filo di voce “Volevamo solo concentrarci per trovare il segreto della felicità degli uomini come ci avevate chiesto, non è vero, Icarius?” guardandolo nei suoi profondi e bellissimi occhi azzurri. |
"Sono..." disse nervosamente Seriolino, sudando "... sono... ecco... io... tempo fa... circa due anni fa... o forse tre... io... ecco... sono stato rapito... rapito mentre atraversavo la brughiera col mio trattore..." guardando Hiss ed Altea.
Ad un tratto di udirono delle forti risate. Due uomini si avvicinavano ai tre. "Dai, Seriolino..." ridendo uno dei tre "... davvero vuoi raccontare tutto a dei forestieri? Farti prendere per il pazzo, il mentecatto che sei?" I tre ridevano insieme. "Forse ai vigili ed alla polizia non è mai giunta notizie di queste sparizioni..." disse guidando Kafemnis. "E se la vecchia si fosse inventata tutto?" Elv. "O magari se fosse solo una povera pazza?" "Si, può essere." Fece lo scienziato. "Però resta il fatto che gli uomini nel bar davvero volavano tenere nascosto qualche segreto..." a lui ed a Gwen. "Si, è vero..." disse Icarius facendo eco alla parole di Clio "... cercavano di scoprire per voi macchine il segreto della felicità..." stringendo a sé la ragazza. "S-i, m-a q-u-e-s-t-a s-t-a-n-z-a e t-u-t-t-e l-e s-t-r-u-m-e-n-t-a-z-i-o-n-i o-r-a l-e c-o-n-t-r-o-l-l-i-a-m-o n-o-i." Il robot. "S-e-g-u-i-t-e-c-i, p-r-e-g-o." E li portarono via. |
Mentre ascoltavo Seriolino rimasi in silenzio ma dentro me si insinuò perplessità e pure curiosità e guardai Hiss che ascoltava attentamente.."Rapito..in che senso..hai visto chi erano?".
Mentre parlavamo uscirono degli uomini e sorrisi scuotendo il capo e bisbigliando ad Hiss.."Avevamo qualcuno che ci inseguiva o ascoltava..parla tu Amore...non vorrei gli facessero del male e poi deve finire di parlare". Mi limitai a guardare i forestieri con tono duro e dissi a Seriolino solo.."Stai tranquillo". |
Il cuore mi batteva sempre più forte, mentre mi stringevo forte a lui. Sembrarono crederci ma si impossessarono della stanza.
Ci portarono via, e io mi sporsi appena verso icarius per sussurrargli all’orecchio, con voce calda e sensuale. “Non lo sanno che per trovare la felicità agli uomini serve privacy?” Un Sussurro, quasi un gemito. |
"Sì infatti, tutti sanno delle sparizioni. Sono portata a pensare che anche la polizia sia spaventata da qualcosa e per questo non parla. Ciò avvalorerebbe le parole della vecchia, a questo punto."
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I nuovi arrivati ridevano e schernivano Seriolino, che nel vederli si chiuse in un cupo silenzio.
"Sapete..." disse uno di quelli a Hiss e ad Altea "... pagategli una birra e lui vi racconterà storie da farvi sbellicare dalle risate!" E risero forte. |
I robot portarono Icarius e Clio fuori dalla stanza computerizzata.
Attraversarono un lungo corridoio fino ad arrivare in una sala più grande. Era l'ex ufficio di Icarius ora adibito a centro di controllo dell'intera azienda. E qui c'era Gutalax che sembrava essere ormai il leader delle macchine, almeno in quell'industria. |
"E perchè mai" disse Kafemnis a Gwen "ci dovrebbe essere questo complotto con le forze dell'ordine invischiate?"
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"Perché forse la minaccia è più grande di quanto pensiamo, ma la gente è troppo semplice e pensa subito alla superstizione" risposi, senza indugio.
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"Quindi" disse Kafemnis guidando l'auto "tu credi che ci sia davvero qualcosa di grosso dietro? Non so... magari legato agli strani fatti di queste ultime ore?" A Gwen.
"A me sembra tutto così assurdo..." Elv. "Chissà..." mormorò lo scienziato. Stavano percorrendo la stradina quando intravidero qualcuno. Era un giovane con uno zaino sulle spalle che attraversava la campagna. Quello vide l'auto e chiese subito un passaggio. |
"Sì esatto, perchè no" ipotizzai.
Ormai, ogni pmiootedi mi sembrava possibile, anche quella più assurda. Stavamo camminando, quando vedemmo un giovane con uno zaino chiedere un passaggio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Quel tipo chiede un passaggio..." disse Elv indicando il giovane sia a Gwen che a Kefemnis.
"Non do mai un passaggio ad uno sconosciuto." Lo scienziato. "E' un ragazzo..." fece Elv "... magari potrebbe essere aggredito dagli uccelli o da qualche altro animale... e poi siamo in tre noi... lui è uno solo... che rischio corriamo?" |
Arrivammo nella stanza che una volta era l'ufficio di Icarius, stanza che ormai sembrava essere il quartier generale dei robot, per uno strano contrappasso.
Laddove una volta si decideva della nascita di un nuovo robot ora erano i robot stessi a decidere delle sorti dell'umanità. La cosa era parecchio inquietante! Restavo stretta ad Icarius, guardandomi intorno. Era ciò che avevo sempre temuto, ora era realtà, avevo l'occasione di combatterla eppure mi sembrava ancora più terribile e senza speranza del mio peggiore incubo. Però c'era lui, pensai alzando gli occhi su Icarius. Sì, la sua presenza rendeva sopportabile tutto quello, perchè il modo in cui mi faceva battere il cuore era così bello e intenso, come uno di quei fiori che sboccia tra le rocce delle mie montagne e impavido resiste alle intemperie. Stretta a lui, guardai Gutalax, chiedendoci che cosa ne avrebbe fatto di noi. Ma ero certa che Icarius avrebbe saputo cosa fare, pensai, senza mai lasciare il suo braccio |
Kafemnis era un po' scettico sul dare il passaggio al ragazzo.
Io mi sentivo al sicuro, avendo Elv con me, sul sedile posteriore, ma in effetti non si poteva sapere. "Beh, magari potremmo chiedergli dove va innanzitutto, potrebbe non essere un pericolo..." dissi, incerta. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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