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Quel bacio carico di passione e desiderio invase la bocca del rampollo, scivolando attraverso la sua lingua fino ad inebriarne tutto il corpo.
Altea, nuda come una dea davanti a lui, sembrava volergli offrire i banchetti di una mensa dedita al piacere più libero. Ma proprio in quel momento Petronilla bussò alla porta. "Signora, ci sono visite..." disse "... per il suo ospite..." "Oh, buongiorno." Disse la donna a Gwen. "Vedo è mattiniera. Si sente meglio? Questa è una casa di coloni ed è stata portata qui stanotte dopo l'incidente avvenuto poco lontano da qui. Il suo amico riposa in un'altra stanza ed a parte qualche livido sta abbastanza bene." Sorridendo. |
Quel bacio, profondo e passionale...potevo sentire la sua bocca che si univa alla mia come i nostri animi, corrispondere con impeto e passione, lo abbracciai forte..il desiderio cresceva di più e mi sentivo corrisposta, ogni parte del mio corpo si concedeva a lui come lui a me.
Ma poi udii bussare alla porta..era Petronilla e udii le sue parole..."Non si può mai continuare...non vorrei fossero qui per il fatto di Bell prima..ci tocca andare, ma vorrei stare qui con te" poggiando la mia fronte alla sua. "Arriviamo Petronilla..." mi vestii a malincuore ma temevo per Guisgard. |
Il rampollo apparve deluso ed insoddisfatto per l'ennesima interruzione.
Sembrava che oltre a qualche bacio di più non potesse avere da Altea. A malincuore si rivestì per scendere con lei a vedere chi lo cercasse. “Mi chiedo chi sia...” disse rivestendosi, un po' impacciato ed ancora eccitato. |
"Non pensi" dissi guardandolo mentre si vestiva "Che sembra una specie di maledizione, non possiamo andare avanti, veniamo sempre interrotti, avrei tanto voluto continuare" abbracciandolo "Ma non possiamo...Temo per te..Speriamo siano buone novità, ma io ti difenderò, poi andremo dal mio avvocato forse è meglio".
Appena vestito lo baciai rassicurandolo e scendemmo..il mio cuore batteva a mille e stringevo la mano di Guisgard. |
Il rampollo ed Altea scesero di sotto, dove nel salone li attendevano due individui, un vecchio ed un giovane.
“Buongiorno, signora.” Disse il vecchio. “Perdoni per l'ora, è mattino presto e spero di non recarle disturbo. Io mi chiamo Stainyus e sono un famoso illustratore. Questi invece è il mio assistente Pavel. Mi è stato commissionato un ritratto del signor Taddei.” Indicando Guisgard. |
Erano un anziano e un giovane e ascoltai attentamente le parole dell' anziano.."Il signor Taddei?" guardando Guisgard perplessa.."Vi devo informare ci sono dei dubbi sull' identità dell' erede di Sir Taddeo...lei è certo lui sia il vero Guisgard dè Taddei? Prima qualcuno addirittura supponeva il vero Guisgard dè Taddei era morto in un naufragio, cosa vista pure su internet...cosa le da la certezza? E perché vorrebbe ritrarlo?Ha detto è stato commissionato, da chi? Sempre milord accetti.." osservando Guisgard.
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“Certo, signora.” Disse Stainyus ad Altea. “Io sono certo della sua identità poiché a garantirlo è il tutore del signor Taddei, ossia il dottor Ordifren. Lui stesso ha commissionato il ritratto.”
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"Il tutore, no si sbaglia...è un' altra persona che deve garantire su chi sia il vero erede, ve ne è un' altro di Taddei e stiamo andando per mano di avvocato...possiamo darle una risposta domani mattina? Dobbiamo recarci in un posto, possiamo venire noi a casa vostra".
Era meglio parlarne con il dottor Taylor, volevo sapere di più di questo Ordifren...la congiura che vi stava dietro..non dovevo dimenticarlo. |
Stainyus sorrise ad Altea.
“E' giusto che ognuno ragioni come vuole, signora.” Disse. “Per quanto mi riguarda la parola di un uomo come il dottor Ordifren vale più di qualsiasi altra certezza. Posso cominciare il ritratto?” Al rampollo. “Si, certo.” Annuì questi. Era l'alcova del piacere più assoluto, sfrenato, travolgente. La stanza echeggiava dei loro gemiti e delle loro grida. Ordifren stava in trono come un re, attorniato da quelle ragazze nude ed accaldate, mentre Clio a cavalcioni su di lui si lasciava penetrare fino in fondo all'anima. Sussultava sfrenata su quell'uomo dal fascino dannato e dalla carica erotica straordinaria. Si impalava su quell'idolo carnale di perdizione con sempre più slancio e vigore. Come una puledra da domare si faceva montare dal suo padrone che la faceva galoppare in modo scatenato sui sentieri del godimento e della depravazione. Lui la teneva per le mani, intrecciando le sue dita a quelle di lei mentre la profanava tutta, penetrandola ed invadendola con tutto se stesso. Nitriva e gemeva a quel gioco spinto e sozzo, giovandosi dell'impeto di quell'uomo dal fascino inquieto ed inquietante. Sentiva il suo corpo ardere, sudare e senza accorgersene cominciò a spogliarsi, senza però che lui cessasse per un solo attimo di cavalcarla. I suoi capelli biondi svolazzavano ovunque, sentiva un bruciore che la tormentava ed un piacere che la consolava. Ogni spinta, ogni slancio la stravolgevano tutta. Sentiva i capezzoli dei seni in fiamme, la pelle quasi bruciarsi nello strofinarsi sui vestiti di lui. Ma non smetteva, non cessava di muoversi, di salire e di scendere su quell'altare pagano e profano, immolandosi all'abisso più basso della dissolutezza umana. Godeva forte, godeva tutta. Sentiva di affogare in quel lago che sotto di lei sembrava volerla portare sul fondo del piacere profano. Un lago profondo che continuava a bagnarla tutta, in modo inesorabile. Sudava e godeva, gemeva e gridava. La teneva per le mani stretta a lui e la ragazza quasi impazziva ad ogni movimento. Lo sentiva entrare, penetrare, perforare, lacerare e traviare il suo corpo. Si sentiva persa, sporca ma magnificamente appagata. Clio si sentiva folle. https://i1.wp.com/www.mangaforever.n...00%2C312&ssl=1 |
"D'altronde Sir Guisgard è già comandato da troppe persone..se è suo desiderio averlo..Guisgard, però forse era meglio aspettare...dici si a qualsiasi cosa" con rimprovero lo fissai.."Io vado dal dottor Taylor mentre tu ti fai ritrarre va bene?" ma vedeva il mio broncio in viso.."Mi occuperò io della tua eredità" seccata.
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Il rampollo annuì ad Altea e poi si sedette su una poltrona per farsi ritrarre da Stainyus.
La stilista invece era diretta dal suo avvocato. |
Salii sull' auto sportiva e sfrecciai per le viuzze della brughiera fino a raggiungere lo studio del dottor Taylor e suonai alla porta del suo cottage.
Non mi convinceva quel tipo appena arrivato...uno arriva a casa di un altro senza permesso e Guisgard si fa ritrarre come niente fosse...e per quale motivo poi. |
L'avvocato Taylor accolse Altea nel suo studio.
"Mi dica tutto." Disse. |
Mi sedetti e iniziai a parlare col dottor Taylor...di tutto, di tutto quello che era accaduto, non persi un dettaglio e gli parlai pure dell' uomo misterioso.."Ovvero..quell' uomo misterioso si è presentato come un ammiratore prima arrivasse Guisgard e poi mi ha detto lavora per la Lloyd's Afragolopolis, non si toglieva quella maschera...e sta tutelando assicurativamente il castello dai due eredi, ha detto vi è una congiura dietro. Ma scusate...perché questo dottor Ordifren è famoso..ora è a casa mia Guisgard e si sta facendo un ritratto per questo dottore..ha tante lettere di corrispondenza" sospirai.."Per me si dovrebbe vedere l' albero genealogico, studiare la storia della presunta morte di Guisgard, e vedere cosa si trova nel castello...ci sono troppe cose strane...mi dica il suo parere, mi faccia pure delle domande, ma dobbiamo o preservarlo o scoprire se veramente è un impostore e mi farebbe male al cuore".
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Taylor ascoltò ogni parola di Altea.
“Beh, il dottor Ordifren è uno scienziato di fama mondiale.” Disse. “Un luminare nel suo campo. Non esiterei a definirlo genio. Naturale che l'opinione di un uomo simile sia quasi una certezza. Quel ragazzo, se davvero sia lui l'erede, è in mani sicure mi creda. Il dottor Ordifren è un uomo rispettabile, un filantropo. I miei dubbi invece vertono su quel misterioso assicuratore... chi è davvero? Perchè mascherarsi? Ama i romanzi gotici?” Sarcastico. “Dobbiamo scoprire se davvero nasconde qualcosa...” |
"Io nutro dei dubbi pure su questo Ordifren..credetemi, ma pure mio padre dice è una persona rispettosa. Si dovrebbe avvisare il dottor Guadag...perché a quanto pare il pittore ha detto vuole il ritratto in quanto Ordifren è tutore del rampollo, ma è stato il dottor Guadag a farlo venire qui...e chi vi dice questo non voglia l' eredità?" guardandolo di soppiatto.."Si, pure io non ho capito l' identità dell' assicuratore, perché ha iniziato a contattarmi prima dell' arrivo di Guisgard..sembra..mi creda sembra sappia ciò che faccio o ciò che penso...ha spento la luce, si è tolto la maschera e mi ha baciata" gli mostrai la chiave della stanza nr. 6 "Ha detto quando voglio vederlo di andare laggiù ma lui vuole me...ha detto non c' entra la storia del castello..che ne pensate?".
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"Abbastanza, grazie" con un mezzo sorriso.
Coloni... Coloni? Va beh, l'importante era che stessimo bene. "Ottimo, allora vedo come sta" dissi, poi andai nella stanza. Aprii piano la porta ed entrai, per vedere se Elv stesse bene. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen raggiunse la stanza dove Elv riposava, trovandolo ancora addormentato.
Aveva lividi sul viso e sulle braccia, ma l'espressione era serena e distesa. Era mattina presto ed il Sole filtrava dalle tendine di una finestra accanto al letto. Taylor sorrise sentendo la storia del misterioso assicuratore. “Beh, mi viene da pensare che lui sia interessato soprattutto a portarla a letto...” disse quasi divertito “... quindi stia attenta... quanto ad Ordifren, beh io non comprendo i suoi pregiudizi su di lui, Altea... su cosa si basano? Perchè è tanto sospettosa verso uno scienziato apprezzato da tutti?” |
Dormiva ancora.
Era coperto di lividi e graffi su braccia e viso, ma sembrava stare piuttosto bene nel complesso. Mi avvicinai di soppiatto e mi stesi a letto accanto a lui. Poi iniziai ad accarezzargli piano il viso e a baciare i lividi ed i graffi, dolcemente e lentamente. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
I due giovani restarono così per un po', con Elv ancora addormentato e Gwen accanto a lui ad accarezzargli e baciargli i graffi ed i lividi.
Poi, pian piano lui cominciò ad aprire gli occhi. Si guardò intorno e vide la ragazza. “Ehi...” disse ancora intontito “... ciao... dove siamo?” |
Restai ancora un po' in quel modo e solo dopo un bel paio di minuti lui iniziò a svegliarsi.
"Buongiorno..." sorridendo "Siamo in una casa di coloni, ospiti di una signora carina che sembra preparare dei biscotti ottimi..." gli risposi, baciandolo poi dolcemente. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv si stiracchiò, sebbene fosse ancora dolorante, poi cercò di alzarsi, mettendosi infine seduto in mezzo al letto.
“Coloni...” disse stropicciandosi gli occhi “... ci hanno raccolto loro?” Guardando Gwen. “Hanno detto nulla dell'accaduto? Hanno visto anche loro quel... quel cavaliere senza testa?” |
Si stiracchiò e lo aiutai a sollevarsi.
"Non ho chiesto, ma di sicuro ci diranno di no e non ci crederanno..." risposi incerta. Sicuro ci avrebbero presi per pazzi, se glielo avessimo detto, anche se era tutto vero. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Dai per scontato che non l'abbiano visto...” disse Elv a Gwen “... ovvio, anche io non ci crederei se qualcuno me lo raccontasse, ma se invece loro l'hanno visto allora tutto cambia, no?”
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"Beh, forse. Magari in questo posto sono tutti così presi da questa storia che potrebbero anche crederci" ipotizzai poi.
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In quel momento qualcuno bussò ed entrò.
"Oh, vedo si è svegliato." Disse la donna con un vassoio. "Come si sente?" "Meglio, grazie..." Elv. "Latte caldo e biscotti appena sfornati rimetteranno in sesto entrambi." La donna a lui e a Gwen. "La fame è sempre segno di salute." |
Entrò la donna con un vassoio.
"Oh, grazie, non doveva disturbarsi" con un sorriso "Grazie mille" la ringraziai. "Beh, buona colazione" ad Elv, baciandolo prima di iniziare a mangiare, una volta rimasti soli.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...49e0a07812.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen ed Elv si baciarono e cominciarono a mangiare.
Ma prima che la donna uscisse dalla stanza lui la fermò: “Scusi... dove ci avete soccorso ieri notte?” “E' stato mio marito con un amico.” Rispose la donna. “Stavano tornando dal bar dove erano andati a giocare a carte. Hanno visto la vostra auto contro un albero e trovato voi due stesi sull'erba senza conoscenza.” |
Presi un sorso di latte mentre Elv chiedeva alla donna chi ci avesse portati qui.
"E non hanno visto nient'altro? Non so, qualcuno lì vicino o qualcosa di strano?" chiesi a mia volta. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"No, nulla." Disse la donna a Gwen. "Avete avuto un incidente. Era buio, le strade sono isolate e la vostra auto è uscita di strada, finendo contro un albero. Per fortuna voi state bene." Sorridendo. "Ora vi lascio mangiare tranquilli." Ed uscì.
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Ecco, non avevano visto nulla.
Me l'aspettavo. "Pensi ci crederanno comunque, anche se non hanno visto niente?" ad Elv, una volta rimasti soli. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Forse i più fanatici e superstiziosi...” disse Elv bevendo un po' di latte “... ma tu cosa credi che abbiamo visto? Era davvero... non so neanche come definirlo... cosa poteva essere? Un fantasma? Uno zombie o cosa? E' tutto assurdo... eppure lo abbiamo visto in due...”
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"Onestamente non so cosa potesse essere, so solo che ha per davvero distrutto il vetro della macchina, dunque non è stata solo un'allucinazione" risposi, con molto senso pratico.
Era una prova a nostro favore, dopotutto. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Avevo sempre avuto in me il seme della follia, fin da piccola.
Quella luce che solo pochi potevano vedere e ancora meno apprezzare, comprendere, capire. Eppure mai mi ero sentita folle come in quel momento di pura passione e godimento sfrenato, mai mi ero sentita riempire così dal caos. Già, il caos, era parte di me, un fedele compagno che non mi lasciava mai, ma ora... ora era come se ogni parte di me ne fosse invasa. In quella danza dannata e proibita in cui il membro di quell'uomo oscuro e affascinante mi dominava, mi riempiva, mi penetrava completamente, era come se ogni regola, limite o tabù venissero capovolti. Come se ci avesse elevato a un rango superiore. Non eravamo più umani con il loro substrato inconscio di morale e limitazioni, oh no... eravamo demoni fatti di pura eccitazione. Per noi non valevano le regole dei comuni mortali, noi non eravamo nati che per questo, per superare i limiti, abbattere i confini, ridicolizzare i tabù degli uomini. Noi eravamo altro, ed eravamo l'uno dell'altra. E il nostro sguardo incatenato diceva proprio questo. Ad ogni sussulto mi sentivo più sua, ad ogni spinta mi sembrava che il mondo scomparisse, ogni gemito era una supplica di darmene ancora, ancora, ancora... Quando poi si spogliò i miei occhi si spalancarono per ammirarne la bellezza. Con un gesto di sfida liberai le mie mani dalla morsa delle sue per accarezzargli tutto il petto, fissandolo con aria lasciva. Come mi piaceva accarezzarlo, mi piaceva da morire. Poi le mie mani risalirono e si strinsero attorno al suo collo, mentre lo stringevo a me con uno sguardo disperatamente folle ed eccitato. "Mi fai morire..." gemetti, chinandomi su di lui "Non capisco più niente..." completamente fuori di me. Intanto il mio corpo continuava, continuava, continuava la sua danza sfrenata, ancora e ancora. "Voglio vederti impazzire..." gli sussurrai, preda della passione più sfrenata "Voglio sentirti godere con me..." con gli occhi quasi spiritati. "Voglio ogni cosa di te..." gemetti, per poi chinarmi su di lui e baciarlo profondamente. Un bacio fatto di gemiti e sospiri, di lussuria sfrenata, di godimento, di ardore, passione incontrollata. Un bacio fatto di noi, e di tutto quello che solo a noi era concesso. |
“Già...” disse Elv a Gwen “... ed ora? Cosa dobbiamo fare? Andare alla polizia? Per farci prendere per pazzi? O andiamo via e facciamo finta di nulla? Magari infischiandocene di questa genere e del loro dramma?”
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Bella domanda.
"Sarei tentata di aiutarli, o almeno provarci, ma ciò con cui abbiamo a che fare va ben oltre le possibilità della polizia e non credo ci sia molto che possiamo fare per loro..." risposi, rammaricata, ma anche un po' avvilita per tutta questa situazione. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Già..." disse rassegnato Elv "... hai ragione..." guardando Gwen "... credo che per noi non ci sia altro da fare qui... voglio tornarmene in città... si e deminticare questa dannata storia..."
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Annuii.
"Sì, infatti. Meglio tornare in città, alla nostra vita, il nostro lavoro e tutto il resto..." Mi dispiaceva per la gente della brughiera, ma si doveva scegliere, a volte, ed io avrei scelto sempre noi due. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv annuì a Gwen e finirono la loro colazione.
Poi lui propose a lei di uscire a prendere un pò d'aria. Era una giornata di Sole e camminarono nel cortile della casa. Dopo un pò arrivò il marito della donna. "Buongiorno." Disse ai due. "Vedo state bene. Ne sono lieto. Eh, brutto incidente avete avuto." |
Finimmo di mangiare e uscimmo in cortile a prendere un po' d'aria e un po' di sole.
Poi arrivò il marito della donna. "Sì beh, l'importante comunque è raccontarlo" con un leggero sorriso io, all'uomo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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