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Per un attimo Gwen sentì la voce dell'androide che avevano cancellato.
Di nuovo quell'assurda telefonata impossibile da spiegare. Ma fu solo un istante. Era stata solo la sua immaginazione, alterata dagli ultimi accadimenti. "Dottoressa Gwen..." disse la voce di Oxio dall'altra parte del telefono "... avrei bisogno di vederla. So che il suo turno per oggi è terminato, ma i farebbe una gran cortesia se potesse aggiungermi quanto prima al centro." |
Fu solo un istante, quando sentii la voce di Jon, di nuovo.
Solo frutto della mia immaginazione. Poi, sentii la voce di Oxio, che mi chiedeva di raggiungerlo al centro. Già, in tutto questo casino mi ero dimenticata pure di lui. "Arrivo" risposi solo. Scossi la testa cercando di ritrovare un po' di lucidità e salii in macchina. Arrivata al centro, presi un caffè doppio alla mensa e raggiunsi Oxio allo studio, il bicchiere di caffè ancora caldo stretto nella mano. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen trovò il dottor Oxio solo nel suo laboratorio.
"Prego, si accomodi, dottoressa." Disse lui. "Grazie per avermi raggiunto." Sedendosi davanti a lei. "Voglio esere franco con lei. Voglio rivelarle tutto ciò che si cela dietro al mio arrivo qui ad Afragolopolis. Ma lei deve dimostarmi che posso fidarmi." Con sguardo cupo. |
L'inizio mi piacque ben poco, ad essere onesta.
Tacqui qualche istante, poi mandai giù due sorsi generosi di caffè e lo guardai, prendendo un profondo respiro. "Mi dica" risposi, sentendomi già rinfrancata dalla caffeina. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Bravo ragazzo, così mi piaci, domani comincerai col portarmi la colazione in camera inresi? Naturalmente parla con Jamos che sa perfettamente cosa devi fare!" Spiego con aria di superiorità.
Mi divertita dare ordini a quel ragazzo, e mi incuriosiva sapere che cosa pensasse. |
Oxio fissò gwen attraverso i suoi stretti occhiali per un lungo istante, come se stesse pensando bene le parole da utilizzare.
"Io sono stato incaricato" disse "dalla comunità scientifica di Uaarania, in modo specifico dall'Università Atea di Uaaropolis, di indagare sul furto di alcuni nostri androidi. Abbiamo scoperto che sono stati manomessi ed alterati nelle loro comini funzioni. Immagino che scoprire la verità riguarda anche voi di Afragolopolis, giusto? Per questo io voglio pattuire una collaborazione segreta con lei, dottoressa. Ma mi occorre la sua più totale discrezione." "Certo, signora." Disse visto e pronto il ragazzo a Des. Era certamente un tipo furbo, questo lo aveva percepito bene lei, oltre a leggerlo chiaramete nella sua mente. "Posso chiederle dov'è su sorella, signora?" Lui chiedendo poi di Regna. |
Sgranai gli occhi sentendo ciò che disse.
"Dunque, anche Justine era un androide rubato da Uaarania?" dissi, mettendo insieme tutti i pezzi "Allora le mie congetture iniziali erano corrette. In effetti, io ed Elv non abbiamo trovato prove valide che Betix avesse costruito Justine, forse quel diario non era nemmeno di Betix stesso... Certo è, però, che la situazione va contenuta. Quindi mi dica cosa ha in mente" con urgenza nel tono. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Esattamente, dottoressa." Disse Oxio a Gwen. "Betix era un ladro. Justine era un nostro sofisticatissimo prototipo, facente parte di un progetto segreto chiamato Omofobix, con lo scopo di ideare e costruire nuove intelligenze artificiali senza alcun tipo di discriminazioni sessuali. Nuove razze di androidi per educare le generazioni future di uomini e preparare l'avvento di una società finalmente giusta e libera. Betix invece ha rubato Justine. Dietro di lui c'è qualcun altro, di questo ne sono certo e devo scoprire di chi si tratta. Le nozioni religiose inculcate nell'intelligenza di Justine mi avevano spinto a credere che si trattasse di qualcuno al servizio del governo cattolico di Afragolopolis. per questo sono venuto in questa città."
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Sì, adesso tanti tasselli andavano al loro posto.
Allontanai il pensiero e mi concentrai su ciò che Oxio diceva. "Beh, ha la mia più totale collaborazione. Il problema è che Elv è stato arrestato, perchè si è dichiarato colpevole all'occultamento di cadavere per la morte di Betix e devo assolutamente tirarlo fuori da lì" scuotendo la testa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Purtroppo" disse Oxio a Gwen "non posso espormi in prima persona. Infatti essendo un membro della comunità scientifica di Uaarania, non godo certo delle simpatie del govero Afragolignonese. Ma non tema, farà uscire di prigione il suo amico quanto prima. Quanto a questo centro, ho motivo di pensare che vi sia una spia. Probabilmente un infiltrato della polizia o del governo stesso per controllare voi ricercatori. Come facio a saperlo? Semplice... Afhel era un mio assistente e l'aveva scoperto. Sfortunatamente prima di rivelarmelo è stato ucciso da Justine. Strana coincidenza, vero?"
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"Lo spero..." dissi sospirando.
Mi fidavo poco della polizia, onestamente. "Decisamente non una coincidenza..." riflettendo. "Dobbiamo scoprire chi è, quanto prima" annuii. "Non avrei mai immaginato che ci fosse tutto questo dietro..." scuotendo la testa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E mi creda, dottoressa, questo è solo la punta di un iceberg molto grande." Disse Oxio a Gwen. "Ora mi attiverò subito per far liberare il suo amico dall'ospitalità della polizia locale." Sarcastico. "A momenti dovrà raggiungermi il sostituto di Afhel."
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"Oh ne sono sicura..." con amara consapevolezza.
Incredibile quante cose potessero celarsi proprio sotto i nostri occhi. "La ringrazio, dottore" annuendo rincuorata, quando disse che avrebbe interceduto per Elv. "Ottimo, mi aggiorni allora, quando arriverà" annuii ancora, ma con più convinzione, finendo il caffè. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Certamente, dottoressa." Disse Oxio. "Ora vada a casa e cerch di riposare. Occorrerà avere mente lucida nei prossimi giorni."
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Respirai a fondo ed annuii appena.
"Ci proverò, se il mondo mi concederà un'ora libera..." sarcastica. "Beh, ha il mio numero, dottore. Mi chiami per qualsiasi cosa ed ancora grazie per Elv" sorridendo ed uscendo dal centro per tornare al mio appartamento. Da un lato, ero distrutta, sfinita, ma dall'altro queste nuove informazioni e questa inaspettata collaborazione mi aveva rinvigorita, aveva fatto un po' d'ordine in tutta questa confusione e tutto il casino che stava succedendo attorno a me e avrei potuto tirare avanti per chissà quanto, ma preferivo comunque riposare un po'. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen tornò a casa sua e riuscì a riposare.
Dormì forse per un paio d'ore, durante le quali fece sogni confusi dei quali poco o nulla ricordò al suo risveglio. Ad interrompere il suo riposo fu lo squillare del suo cellulare. Era l'ospedale e lainformevano che Ludwing si era svegliato e stava decisamente meglio. |
Mi stesi sul divano non appena entrati in casa e riuscii a riposare per un paio d'ore, prima che squillasse il cellulare.
Almeno mi avevano dato il tempo di dormire... Scoprii che Ludwing si era svegliato e dal momento che ero sveglia anch'io, decisi di andare all'ospedale, sperando di poter scambiare quattro parole senza che servisse un'iniezione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen arrivò in ospedale e raggiunse subito la stanza di Ludwing.
Lo trovò seduto nel letto, con le cuffie alle orecchie e l'aspetto tutto sommato rilassanto, sebbene recasse sul viso ancora i segni dello scontro con Justine. La salutò con un cenno del capo e poi disse con la voce appena alta: "Benvenuta, infermiera." Infatti guardandosi Gwen si accorse di essere vestita da infermiera ed aveva con sè il vassoio per il pranzo del paziente. https://i.pinimg.com/736x/40/3a/cc/4...6727ab8553.jpg |
Arrivai in ospedale e vidi Ludwing intento ad ascoltare della musica, molto più rilassato di prima.
Probabilmente, ero stata troppo avventata nel rispondere alle sue domande e dargli le notizie. Gli sorrisi e stavo per salutarlo, quando aggrottai la fronte. Infermiera? Ma era impazzito? Quanto danno aveva fatto Justine alla sua testa? Poi, mi guardai e vidi che avevo indosso una divisa da infermiera e reggevo fra le mani il vassoio del pranzo. Misi via il vassoio sul tavolino accanto, quasi con disgusto e guardai Huber stranita. "Sono la dottoressa Gwen, siamo colleghi al centro Aesthetica, non si ricorda?" mormorai, perplessa, non capendo cosa stesse succedendo. |
"Su, mi lasci ascoltare ancora un pò di musica, infermiera." Disse Ludwing a Gwen.
Aveva un'espressione rilassata, un sorriso spensierato eppurei suoiocchi sembravano diversi. Come se la sua mente non si fosse ancora ripresa, a differenza del fisico, dall'aggressione subita da parte di Justine. |
Rimasi basita dalla sua risposta.
Continuava ad insistere ed io continuavo ad avere quell'assurda divisa addosso. Non capivo cosa stesse succedendo a tutti, me compresa. Sbuffai e mandai al diavolo le formalità. Tempi disperati chiamavano misure disperate. Mi avvicinai a lui e gli tolsi una cuffia. "Ludwing, sono Gwen, ti ricordi di me? Lavoriamo insieme, al centro di costruzione degli androidi" insistetti ancora. Poco ma sicuro, non si era affatto ripreso ed io dovevo capire se fossi dentro un incubo o chissà cos'altro. |
"Su, infermiera..." disse seccato lui a Gwen "... mi ridia le cuffie..." per poi sbuffare.
Lei gli parlò, ma ad un tratto sentì le dita di Ludwing accarezzarle pianissimo la gamba, arribando fino all'orlo della gonna, per poi toccarle la natica, stringendola e guardando Gwen negli occhi con un sorriso malizioso. |
Stavo per controbattere ed insistere, quando sentii che arrivava addirittura a mettermi le mani addosso.
Sgranando gli occhi per la sorpresa, non ci vidi più e gli diedi uno schiaffo. "Ma scherziamo?!" urlai. Scossi la testa con rabbia ed uscii dalla camera. Dovevo capire, non potevo rimanere ancora in questo limbo. Se alla base c'era uno dei tanti trucchetti tecnologici da androidi, davvero non avevo parole. |
Tra indignazione e rabbia Gwen colpì Ludwing con uno schiaffo, per poi dirigersi verso la porta per uscire.
Ma lui con un balzò lasciò il letto, la raggiunse e la bloccò. La mise contro il muro cercando di baciarla, mentre con le mani le strappava via i bottoni della camicetta, scoprendo il reggiseno. La ragazza si sentiva immobilizzata contro la parete, con Ludwing che le infilava una mano fra le cosce, fino a raggiungere le sue mutandine. In quei momenti concitati intride gli occhi di Ludwing. Non erano più gli stessi. Erano terrificati, non umani, diabolici. Si svegliò di colpo. Era sudata ed agitata. Dopo un istante si accorse che il cellulare squillava. Intanto il ricordo di quegli occhi era ancora vivo in Gwen. https://lh3.googleusercontent.com/pr...JIH1XCYZKh_jOE |
Lasciai la camera, ma lui mi raggiunse e mi bloccò contro il muro.
Mi dimenavo con tutte le mie forze, per sfuggire al tocco non voluto della sua bocca e delle sue mani, urlando e tentando di sottrarmi. Vedevo che i suoi occhi avevano una luce strana, diversa, terrificante. Mi svegliai ansimando, sudata e terrorizzata da quell'incubo, specie perchè ero certa che Ludwing non avrebbe mai fatto una cosa simile. L'immagine di quegli occhi, però, non mi lasciava. Sobbalzai sentendo il cellulare che squillava e mi ricomposi qualche istante, prima di rispondere. "Pronto?" |
Lo guardai con aria interrogativa, intensa.
I tipi come lui erano svegli, ma non avevano certo possibilità di fregarmi. "Mia sorella? Oh suppongo starà dormendo, è una vera dormigliona e scansafatiche quella!" sbuffai. Sperai vivamente che non mi costringesse a rimettermi la maschera di Regna, ma era un'eventualità che naturalmente avevo messo in conto quando avevo preso in casa quel ragazzino. Chissà che mi era saltato in testa, poi! |
Era l'ospedale e la chiamata informava Gwen che finalmente Ludwing si era svegliato e le sue condizioni erano decisamente migliorate.
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"Capisco, signora." Disse lui a Des.
Era un bel ragazzo, dall'aria sveglia, lo sguardo bellissimo e intelligente, i modi pronti e l'argento vivo addosso. "Allora sono pronto per il periodo diprova." Aggiunse. "Mi guadagnerò la fiducia sua e di sua sorella." |
Non seppi se mi veniva più da ridere o urlare istericamente, sentendo che era proprio l'ospedale, che mi informava che Ludwing stava meglio.
Feci un paio di respiri profondi, una doccia veloce e mi diressi in ospedale, con ancora quelle sensazioni orribili addosso. |
Rimasi per un attimo in silenzio "Signora Filem...non l' ho mai sentita nominare, un personaggio singolare direi che pure si dedica allo spiritismo. Bene...si è fatta, mi permetti Lord Lennox mi aiuterà nelle mie ricerche se lo vorrà? E' stato molto gentile con Crezia e comunque era perplesso pure lui" sorridendogli per convincerlo.
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Gwen arrivò n ospedale dopo una doccia veloce ed una corsa in auto, mentre un'afa insopportabile avvolgeva come una cappa l'intera Afragolopolis.
Una volta giunta in ospedale andò nella stanza di Ludwing, trovandolo tutto sommato bene, sereno e con un giornale davanti. "Oh, dottoressa..." disse lui sinceramente felice di vederla "... ero impaziente di vederla." Sorrise. "Mi hanno detto della mia sparata... hanno detto che ero isterico e fuori di me... mi perdoni, davvero io non ricordo nulla di quanto fatto." Fissandola. Intanto le sensazioni di lui che la toccava ovunque erano ancora vice nella mente di Gwen. "Certo, mia cara." Disse Gerard ad Altea. "Comunque mi sono preso la libertà di invitare per un tè o una limonata la sigora Filem a casa nostra. Dovrà essere qui a momenti ormai." |
Arrivai in ospedale vidi Ludwing sembrava avere un aspetto migliore che in precedenza.
Tuttavia, quelle sensazioni non erano totalmente andate via e fu complicato per me perfino sedermi sulla sedia poco distante dal suo letto, essendo comunque fisicamente troppo vicina. Sorrisi appena, più con circostanza. "Non si preoccupi, era ancora sconvolto, non rispondeva di sè..." lo tranquillizzai, con tono pacato. |
"No, mi sento comunque mortificato, dottoressa..." disse Ludwing mettendo via il giornale "... comunque sto meglo e pare che i medici vogliano mettermi in uscita già domani. Riguardo Justine? Ci sono novità?"
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Sobbalzai, perchè quella donna mi interessava sempre, vedevo la mia vita sempre come un romanzo, a volte però avrei voluto fosse un romanzo da vivere ed attualmente stava accadendo "Hai fatto benissimo, facciamo chiamare anche il nostro ospite".
Chiamai Margot e dissi di comunicare a Lord Lennox che sarebbe arrivata la signora Filem per aiutarci a risolvere ciò che era accaduto con Crezia, e sarebbe arrivata a breve. E la compagnia di milord era molto ben voluta da milady..non dissi la sua milady...e pertanto di raggiungerci nel Giardino delle Ortensie all' aperto in giardino, dove stava un vasto gazebo. |
Il mio sorriso divenne più spontaneo, mentre mi sforzavo di ricacciare in fondo quelle sensazioni, forte della certezza che mai Ludwing avrebbe fatto una cosa simile.
"Nessuna traccia..." risposi, tenendo per me tutto ciò che Oxio mi aveva detto. Per ciò che ne sapevo, lo stesso Huber poteva essere la spia ed io dovevo essere attenta, accorta. "Cos'è successo al centro? Perchè Justine vi ha aggrediti? Questo lo ricorda?" |
Margot annuì ad Altea.
La padrona di casa allora con Gerard raggiunsero il gazebo nel loro bel giardino, tra gli oleandri, i salici e le ortensie. Una fontana in pomice lavica abbelliva con il suo sprezzo frizzante e fresco quell'angolo di verziere. Era infatti una giornata afosa e chiusa, dall'aria pesante ed umida. Poco dopo arrivò Margot con la signora Filem. “Milady...” disse la governante alla padrona di casa “... il principe non è in camera sua e ha lasciato detto che sarebbe uscito per un gito intorno al palazzo, vista l'afa di oggi. Appena ritornerà lo informerò che milady desidera la sua compagnia qui nel gazebo.” E andò via. “Oh, questo vostro palazzo” esordì Filem “è davvero straordinario. Sapevo che voi De Bastian, pur se di origini straniere, siete tra le famiglie più ricche e nobili qui ad Afragolopolis, ma questo vostro palazzo supera ogni mia aspettativa.” Sinceramente affascinata. "Ma ditemi..." ad Altea e a suo marito "... chi è il misterioso principe a cui concedete ospitalità? Molto in città ne parlano, ma pochi sanno descriverlo." Ludwing annuì con sguardo cupo. "Ricordo il suo arrivo... disse a Gwen "... si, lo ricordo bene... afhel cercò di avvicinare l'androide, io però non mi fidavo... per questo sono vivo... non mi sono mai avvicinato abbastanza... poi dopo aver aggredito Afhel... beh, Justine ha attaccato anche me spingendomi contro lo schedario... persi i sensi e credo lei mi abbia creduto morto... anche se..." fissando la ragazza "... credo che fosse Afhel il suo vero scopo... ucciderlo... non so perchè... ma ho avuto quest'impressione... di me si è curata poco... era Afhel l'uomo che voleva eliminare... anche se ignoro il perchè..." |
Ascoltai la sua spiegazione ed immagazzinai quante più informazioni possibili, che potessero servire a me ed Oxio.
Se Justine si era diretta verso Afhel, probabilmente sapeva che voleva riportarla ad Uaarania e ciò, immaginavo, poteva costituire un problema. "Non so cosa possa essere successo. Ho capito fin da subito che Justine non fosse un robot come gli altri e mi rincresce unicamente che Afhel ci abbia rimesso la vita... E lo stesso stava per succedere a lei..." sospirai. Qui, almeno, ero sincera, specie dopo aver saputo chi fosse davvero lo scienziato e che avesse perso la vita per una causa. "Faremo certamente il possibile per ritrovare Justine e fermarla prima che faccia altro danno in giro, non ho idea di ciò che potrebbe combinare, ora che è libera..." |
Annuii perplessa a Margot, una sorta di strano sentimento mi pervase, quasi gelosia...e se fosse con una donna? Non doveva interessarmi visto ero sposata, ma era proprio il sentimento devastante ma subito cambiai il mio umore mutevole alla vista della signora Filem, era una anziana signora molto cordiale e in lei si leggeva una spontanea allegria e voglia di vivere nonchè sincerità.
"Che piacere signora Filem" stringendole la mano "Oh stranieri...i miei antenati, si sa, provengono da Sygma...che bei tempi quelli...quando vi erano le tormentate storie di duchi ed amori impossibili, per non parlare della tanto misteriosa Gioia dei Taddei, meno bella ma dal sapore di tempi antichi". Le feci cenno di sedersi in una grande sedia di vimini con dei fioriti cuscini di stoffa fiorentina e mi sedetti pure io "Il Principe? E' Lord Lennox, di un Principato dei Carpazi, è qui perchè perseguitato da Uaarania e sapete, i Cattolici come i filosofi o poeti o nobili non sono ben visti laggiù"sorridendole. https://i.pinimg.com/564x/65/c1/c7/6...d4827d773b.jpg |
Ludwing abbassò lo sguardo per qualche istante.
"Mi chiedo cosa volesse Justine da Afhel..." disse a Gwen "... cosa? Non riesco a capire... eppure facevamo gli stessi esperimenti, portando avandi le medesime ricerche... allora perchè lui si ed io no?" Scosse il capo. "Voglio rimettermi quanto prima, dottoressa... e aiutarla a scoprire la verità." In quel momento entrarono il dottore insieme al commissario Dambrose. Questi voleva interrogare Ludwing circa l'aggressione subita da Justine. "Beh, sicuramente il principe Lennox" disse Filem ad Altea "sarà òieto di questa ospitalità. Oltre al lusso di questo palazzo, c'è la bellezza della sua padrona." Sorridendo ad Altea." Guardò allora Gerard che si era allontanato un attimo per prendere il vassoio dalle mani di Margot e srvire lui stesso la moglie e l'ospite. "Sa..." a bassa voce ad Altea "... gli uomini non sono mai indifferenti alla bellezza femminile, soprattutto quelli abituati a vivere delle loro passioni e del proprio istinto. Ho sentito che più di una dama in città sogna di conoscere meglio il nostro misterioso principe." Ridendo. Arrivò Gerard con il tè e la limonata. "Racconta alla signora Filem di Crezia, cara." Il marito a sua moglie. |
Respirai a fondo.
"Lo scopriremo, dottore, può fidarsi di me" con un sorriso, continuando comunque a non sbilanciarmi. Un attimo dopo, entrò il dottore con Dambrose, che voleva interrogare Ludwing su quanto successo. Roteai gli occhi al pensiero di avere ancora a che fare con lui, ma volevo rimanere per sapere cosa si sarebbero detti lui e lo scienziato. |
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