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“Qualcuno dovrà pur farlo...” disse Guisgard a Clio, con gli occhi fissi sul libro.
Alzò poi lo sguardo, osservando con attenzione la piccola serra, con i suoi mille e più fiori. “Dopo quanto tempo chi legge questo libro trova la morte?” Chiese alla servitrice, che era rimasta immobile fuori la serra. “Dipende...” rispose “... alcuni muoiono dopo aver letto due pagine, altri dopo tre... una volta una servitrice è morta dopo essere arrivata appena alla fine della prima pagina...” Capitan Falco restò un attimo pensieroso, per poi uscire, portando Clio con se fuori dalla serra. E una volta nel corridoio richiuse la porta di quell'enigmatica stanza. “Meglio tornare nella nostra camera...” voltandosi verso la piratessa. |
Sospirai.
"Lo so, eppure mi hai sempre impedito di farlo.." mormorai, senza staccare gli occhi dal libro. Restai sorpresa dalle parole della ragazza. Quindi le serve erano state viste mentre leggevano, spiate.. perché? Ma poi Guisgard cambiò idea e lasciammo la stanza. Mi voltai verso di lui annuendo appena, e lo seguii verso la stanza. "A che stai pensando?" chiesi, alzando gli occhi su di lui "Come mai hai cambiato idea così all'improvviso?". |
Rimasi stupefatta a quella richiesta.."E' un ricatto bello e buono..insomma mi commissionate per essere una assassina, l' artefice di un delitto..dovrei uccidere una persona senza saperne il motivo e nemmeno sapere chi sia questa persona..ditemi di più..e devo avvelenarla come una Lucrezia Borgia?".
Ma la cosa non era facile..vidi Cid davanti a me..lo avrebbero ucciso subito e pure gli altri..riflettevo..io da cattolica non mi sarei mai macchiata di un delitto ma poi pensai alla nostra ultima missione, Guisgard senza una perplessità colpì Maccus ma poi fu volontà di Maccus togliersi la vita..però se avessi accettato avrei saputo più di questa storia e arrivata al momento di colpire o uccidere forse avrei trovato una via di fuga anche perchè non mi fidavo molto di loro.."Bene, ditemi chi devo uccidere e come?E per quale motivo". |
Nonno e nipote si misero a lavoro e con maestria e semplicità mi offrirono un ottimo pasto....mi sembrava un secolo dall'ultimo pasto....mi venne in mente la taverna e Nettuno....ci stavamo spingendo oltre.....ma fummo richiamati a bordo e il danno venne evitato......" Ci sapete fare con il cibo...mi sento pienissima...era davvero tutto buono..."....Ascoltai il nonno di Marangel.....accompagnarmi al primo porto....forse era la migliore cosa...non sapevo se la direzione delle navi fosse cambiata da quando me ne ero andata...infondo il luogo scelto era solo una mia scommessa con Burmid....." Non vorrei che vi stancasse...o che magari lasciate sola Marangel......se mi indicate il cammino..potrei raggiungere il porto........se sono sopravvissuta al Lagno...riusciro' anche ad evitare dei tipacci al porto......ho veramente la necessità di arrivare a bordo di una di quelle navi........"......mi voltai istintivamente verso il libro della Dama del Lagno.......mi ha riportato in vita.....ma era un problema ritornare a bordo....
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“Ovvio che ti ho impedito di farlo...” disse Guisgard a Clio, mentre i due si incamminavano verso le loro stanze “... a meno che tu non ti senta l'Euridice di turno in attesa di essere salvata dal un novello Orfeo, ossia il sottoscritto, pronto a scendere nell'Oltretomba.” Facendole l'occhiolino. “A cosa sto pensando, mi chiedi?” Tornando serio. “A tante cose, forse troppe...” pensieroso “... ma più di tutte ripenso al tempo... al tempo impiegato da quelle persone per morire... perchè il libro dovrebbe uccidere in tempi differenti? Da cosa dipende? Non ha senso... e poi perchè Nora pur toccando il libro è rimasta in vita? Allora forse davvero bisogna leggerlo per essere colpiti da questo... incantamento? Qualcosa non mi quadra... anzi, tutto non mi quadra in questa storia...”
Raggiunsero le loro camere. “Vado a vedere se Altea ha sentito o visto qualcosa di strano in nostra assenza...” Capitan Falco alla piratessa. Ma poco dopo uscì dalla camera che divideva con la sua falsa concubina, per bussare alla porta di Clio. “Sono io, Clio...” mormorò il presunto duca “... aprimi, per favore...” |
“Non temete.” Disse sorridendo il vecchio ad Elisabeth. “Amo camminare e dunque non sarà certo una bella passeggiata a farmi stancare. Quanto a Marangel, nessun problema. Verrà con noi. Così ne approfitteremo per fare qualche compera. Vero, ragazza?” Chiese alla nipote.
“Oh, certo, nonno!” Esclamò contenta la ragazza. “Ottimo.” Annuì il vecchio. “Direi allora di andare tutti a riposare e domattina presto ci dirigeremo verso il porto.” I tre andarono a dormire, per poi alzarsi al mattino successivo, pronti a raggiungere il vicino porto sul Lagno. |
Annuii a quelle parole.
"Già, non quadra.. Ci deve essere qualcosa che ci sfugge.. Forse il veleno Si diffonde solo girando le pagine..." Pensierosa. Poi mi lasciò nella mia camera, e crollai sul letto, incrociando le braccia sul viso. Immagini inquietanti e senza senso affollavano la mia mente. Finché lui non bussò, mi alzai e andai ad aprire. "Allora?" Alzando gli occhi su di lui. |
Clio apri la porta e vide Guisgard vagamente inquieto.
“Altea non c'è in camera...” disse, per poi entrare e chiudere la porta dietro di sé “... Cid è qui?” Ma anche il ragazzino mancava. “Tutto questo non mi piace...” mormorò il falso mercenario “... dobbiamo uscire e cercarli...” Ma ormai mancava poco all'alba e presto l'intera torre si sarebbe svegliata. |
Alzai lo sguardo su di lui preoccupata, spostandomi perché potesse entrare.
"No.." Mormorai "Cid non c'è, credevo fossero insieme.." Corrucciai la fronte. "Dobbiamo andare a cercarli.." Iniziando a guardarmi attorno per vedere se ci fosse un indizio che mi indicasse se Cid era uscito a curiosare o se lo avevano preso. Rabbrividii ripensando al volto di Guisgard che mi diceva di aver visto Cid sfracellato, con quel ghigno malefico. Era un'illusione, certo, ma ero inquieta lo stesso. "Tra poco sarà l'alba.." Mormorai "Tutti si accorgeranno che non ci sono, se non saltano fuori..". |
“O forse” disse Guisgard a Clio “non si meraviglieranno più di tanto, visto che gli artefici di tutto questo vivono comunque in questa dannata torre.” Guardando poi il cielo che pian piano andava schiarendosi per l'imminente nuovo giorno.
Poi lo sguardo del falso mercenario vagò nella stanza, soffermandosi su un particolare preciso. “Quei fiori...” avvicinandosi ad un vaso che abbelliva la camera “... sono gli stessi che ci sono nell'altra camera... non li avevo notati, visto che io sono stato l'unico fra noi a non restare molto qui...” osservò e toccò quei fiori, per poi annusarli “... sono molto strani... non ne ho mai visti di simili... soprattutto il loro profumo mi insospettisce... si direbbe che per l'odore sono più simili a funghi che a fiori veri e propri...” Con gesto improvviso allora aprì la finestra e li buttò giù. “In questa torre ci sono troppi fiori...” mormorò, richiudendo la finestra “... troppi e nessuno sembra essere l'unico che veramente cerchiamo...” voltandosi verso Clio “... forse proprio con questi fiori sono riusciti a causarti quelle allucinazioni... e magari lo hanno fatto anche con Altea e Cid...” |
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