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Dopo un po' uno degli apprendisti portò una tazza di tè ad Altea.
Nel frattempo Tintus faceva colazione, sempre tenendo lo sguardo sui suoi apprendisti per controllare che lavorassero bene. |
Strinsi i pugni da sotto il tavolo irritata.
" E come potevamo saperlo? Abbiamo visto solo un poveretto che veniva mal menato... E non potevamo restare inermi, ci siamo solo sincerati che stesse bene e basta. Siamo stati gentili e cortesi. É da condannare questo? Poi se la gente qui é superstiziosa che colpa me abbiamo noi?" |
Gwen si diresse al castello senza indugiare oltre.
Rifece così la stessa strada che lei e Zoren avevano fatto insieme solo poche ore prima, giungendo infine al vecchio maniero quando ormai il Sole era sorto. Ora però, con la luce del giorno, sarebbe stato più difficile trovare un pipistrello. Ma all'improvviso la ragazza sentì qualcosa. Come un carretto che cigolava. |
Ringraziai l' apprendista e gli chiesi su cosa stesse lavorando "Sedetevi a farmi compagnia, finirò presto il the" poi sussurrai sottovoce sorridendogli affabilmente "Parlatemi del figlio del barone".
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Cercare un pipistrello in quel buio sarebbe stato come trovare un ago in un pagliaio e tutto ciò non era affatto rassicurante,dato il pochissimo tempo che avevo a disposizione.
Sentii poi il rumore di un carretto che cigolava, così mi voltai e attesi di capire chi fosse. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Bah, al diavolo...” disse l'anziano uomo “... entrate, su... ma badate che sono un esperto di armi e ne posseggo tantissime. Se dunque mi darete motivo di usarle ve ne farò pentire.” Facendo segno ai due di entrare.
“Che Dio vi benedica.” Sorridendo Icarius, che con Clio poi entrarono in casa. “Su, mentre medicate il vostro amico io vado a prepararvi un po' di latte caldo.” Mormorò l'anziano padrone di casa. |
Oh, anche io, non sai quanto...
Ma evitai di condividere quella informazione con il padrone di casa. Così, mi sistemai nel salotto che ci aveva mostrato, sedendomi accanto ad Icarius, mentre iniziavo a pulire le ferite con dell'acqua fresca che era in una grotta. Lo feci in silenzio, per poi sorridere quando incontrai il suo sguardo. "Che faremo domani?" Sussurrai piano, per poi prendere l'unguento dalla mia sacca e iniziare a sfiorare dolcemente le ferite di Icarius. Dopo un po' gli sorrisi. "Va meglio?" Sussurrai dolcemente. |
Il Gastaldo guardava Dacey mentre lei esponeva le loro obiezioni alle accuse che venivano mosse da quell'uomo.
“Già, ma siete fortunata che nessun cittadino vi senta parlare ora” disse “altrimenti sarebbe capace di mettervi al rogo.” Sorridendo. “Ma bruciare una bella ragazza come voi, se anche foste una strega, sarebbe un vero spreco. Facciamo un patto... ditemi il vostro nome e magari, chissà, tutto potrebbe rivelarsi una bolla di sapone...” |
Altea era una donna, oltre che bella e seducente, molto esperta della vita e degli uomini.
Ben sapeva dunque che la sua bellezza poteva avere un potere quasi ipnotico su un giovane sbarbatello come quell'apprendista, del tutto soggiogato dal fascino di lei. Dunque il giovane accettò subito l'invito di sedersi con la dama, sebbene il rischio di beccarsi una lavata di capo da parte di Tintus fosse molto concreta. “Ecco, non ne so molto, milady...” disse il giovane “... io non credo di averlo mai veduto, forse perchè frequentava poco la città... so solo che molte modelle sono state portate dal maestro Tintus al castello del barone per dei dipinti...” |
" Una strega? Ma che follia... La magia non esiste" dissi senza battere ciglio.
" Il mio nome? E sia, io non ho fatto nulla e non ho nulla da temere in merito alle vostre accuse. Mi chiamo Dacey" |
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