Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 14-05-2016 00.27.45

Gwen si voltò e vide un carretto spinto da una vecchia donna che si avvicinava.
Il Sole intanto si era staccato dalla linea dell'orizzonte, illuminando con i suoi raggi obliqui tutto quello scenario.
“Salute a voi, giovane amica.” Disse sorridendo la vecchia.

Altea 14-05-2016 00.27.54

A quelle parole rimasi di stucco.."E perché non frequentava la città? Ma quelle modelle..che fine fecero?" Preoccupata..pensando alla chiave, il venditore disse mi sarebbe servita..speravo per non salvarmi.

Guisgard 14-05-2016 00.32.06

Clio cominciò ad occuparsi delle ferite di Icarius.
“Direi di allontanarci il più velocemente possibile da qui...” disse piano lui per non farsi udire dal padrone di casa “... ci staranno dando la caccia ed ogni istante trascorso nei confini del ducato è per noi un serio rischio di finire appesi con un cappio al collo...” scosse piano la testa “... questo livido qui sulla spalla, mi brucia... quei dannati soldati ci sono andati giù forte...” con rabbia.

Clio 14-05-2016 00.38.34

Annuii ad Icarius, mentre continuavo ad occuparmi delle sue ferite.
"Sono d'accordo..." Mormorai piano "Ripartiremo domani all'alba, o se te la senti anche subito.. L'importante era riuscire a medicare le tue ferite, altrimenti rischiamo che si infettino" continuando a medicare piano quei lividi con gli unguenti.
Poi quelle parole di Icarius e sorrisi.
Osservai così il livido sulla spalla, che effettivamente era bello grosso e violaceo.
"Accidenti..." Mormorai "Qua ci vorranno un tre settimane per farlo scomparire.." Pensierosa.
"L'importante è che non ti faccia più male" sorrisi, iniziando dapprima a pulirlo, per poi unger lo con quell'unguento, dolcemente, sorridendogli di tanto in tanto.

Guisgard 14-05-2016 00.42.00

“Dacey...” disse il Gastaldo “... molto bello come nome...” sorridendo “... e come promesso, siete liberi di andare. Ma badate di non causare altri disordini, altrimenti sarò costretto ad intervenire.”
“Ce ne ricorderemo.” Annuì Ehiss.
“A presto...” mormorò il Gastaldo “... molto presto... fissando la zingara.
Il cavaliere si alzò e con la ragazza uscirono dalla sala, dove trovarono un soldato che li accompagnò fuori dal castello.

Guisgard 14-05-2016 00.45.02

“Tu...” disse ad un tratto Tintus “... torna a lavorare con gli altri.” E l'apprendista ubbidì.
"Non dovete dar corda a questi ragazzi, altrimenti batteranno la fiacca." Ridendo Tintus. “Siete pronta per partire, madama?” Chiese il pittore ad Altea.

Dacey Starklan 14-05-2016 00.45.21

" Vi ringrazio, lo scelse mia madre" dissi già pronta ad alzarmi e non appena ottenuto il permesso lo feci.

" Non daremo più alcun fastidio non temete"

Mi affrettai all'uscita del castello e non appena lasciato quel luogo dissi a Ehiss " Sarebbe meglio lasciare la città Ser... Per favore, possiamo prendere la strada da cui siamo arrivati e trovare un'altra città, per favore non voglio restare qui oltre"

Altea 14-05-2016 00.48.02

Il ragazzo venne richiamato all' ordine, finii il mio the e mi alzai osservando quel sorriso gioioso e forse fasullo di Tintus.."Si sono pronta,.possiamo andare" . Presi la sacca, ma dovevo andare cauta.

Guisgard 14-05-2016 00.48.17

“In verità” disse Sbroz a Gaynor “il padrone ama unire vari tipi di fiori, generando così nuove specie... è un uomo fuori dal comune.”
Pii arrivò Ester che condusse la giovane sovrana in una camera al primo piano della villa.
“Farò portare dai servi acqua calda e sali per il vostro bagno.” Alla ragazza. “Ma vi prego di non rivolgervi a me col termine milady. E' un titolo che non mi appartiene. Ester andrà benissimo per chiamarmi quando vi occorrerà qualcosa. Con permesso.” Ed andò via.
La stanza appariva comoda e ben arredata, sebbene stile e mobilio erano diversissimi da come Gaynor aveva imparato a conoscerli nella sua terra.
Come se quell'isola vivesse in un altro tempo.

Guisgard 14-05-2016 00.50.46

Icarius si lasciò medicare da Clio, che pian piano sistemò i suoi lividi ed i suoi tagli.
“Devo dire” disse lui, mentre i capelli di lei più volte lambirono e sfioravano il suo volto “che sei brava come infermiera...” restando a sentire il profumo di quella bionda chioma.


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