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Sorrisi appena a quella carezza leggera.
"Vorrei ben vedere..." risi piano "Credi sia Vero Amore il loro? Come no..." sarcastica, per poi sorridere "Perché senza quello.." mormorai dolcemente, con gli occhi nei suoi "Non mi avrai mai.." scuotendo appena la testa, ma senza lasciare il suo sguardo. Poi ascoltai il suo piano, e sbattei le palpebre, perplessa. "É.. è questo il tuo piano? Io.. non... non mi sembra una grande idea.." mormorai titubante "Non possiamo, che so.. aspettare che la smettano? Il barone si chiederà dov'è la sua pupilla, no?" sbuffai. Non mi piaceva proprio per niente quella situazione. Presi un profondo respiro, che somigliava molto di più a un sospiro. Mi aveva chiesto di fidarmi di lui. "E va bene..." sospirai "Farò del mio meglio..." mormorai, poco convinta "Mi fido di te". |
“Questo è il guaio...” disse piano Guisgard a Clio “... tu credi che io dia più importanza al tuo corpo che non al tuo cuore...” con un braccio cinse il suo fianco e con una mano cominciò a spingere l'anta dell'armadio “... non abbiamo molta scelta... speriamo... uno... due... tre...”
Aprì così l'armadio e lui e la piratessa, con lei stretta al falso mercenario, caddero per terra davanti al letto. A quel punto Rosanne ed il servitore saltarono su spaventati. “Accidenti...” mormorò Capitan Falco ancora a terra, con Clio sopra di lui “... credo di averci messo troppa foga, anima mia...” alzò allora lo sguardo sui due che stavano sul letto “... sembra che questa sia la stanza della passione...” “Che ci fate voi qui?” Urlò Rosanne. “La stessa cosa che facevate voi, immagino...” sorridendo beffardo Guisgard “... soltanto con più impeto e passione, immagino...” per poi guardare Clio e farle l'occhiolino. “Non è un bordello questo!” Gridò Rosanne, restando nuda in mezzo al letto. “Davvero?” Ridendo Capitan Falco. “Eppure non si direbbe...” sarcastico. “Ora dirò tutto al barone!” Con rabbia la ragazza, mentre il servitore cominciò a vestirsi velocemente. |
“Chi sono io” disse la donna incappucciata ad Altea “non è affar tuo. Fa ciò che ti ho detto e potrai andartene da qui con i tuoi compagni. E meno cose sai, meglio è per te.”
L'uomo rise. “Quando sarai con Ciminieri” spiegò la misteriosa donna “strapperai un paio di petali di questo fiore e li lascerai cadere nel vino destinato al barone... il veleno farà il resto. Ora va e bada di non fallire. Se stanotte Cominieri non morirà, allora questo ragazzino” indicando Cid addormentato fra le braccia dell'uomo “andrà nell'Aldilà al suo posto. E tu ed i tuoi compagni lo seguirete molto presto.” |
Scossi la testa, ridendo appena.
"Ma il mio cuore è già tuo.. lo è sempre stato.." strizzando l'occhio. Era il contrario il problema, ma non dissi nulla. Lo assecondai, e ci ritrovammo per terra davanti a Rossane. Mi sistemai i capelli, sorridendo beffarda alla ragazza. "Davvero? Credete vi convenga?" squadrandola "E' un uomo così generoso da dividervi con i servi del palazzo?". Finsi di sistemarmi gli abiti, e mi alzai. "Dai, andiamocene..." guardando Guisgard. |
A quelle parole di Clio, Rosanne si morse un labbro e restò poi in silenzio.
“Si, sarà meglio andare, anima mia...” disse Guisgard alzandosi ed aiutando la piratessa a fare lo stesso “... troviamoci un posto più tranquillo...” Mostrò allora un vistoso inchino a Rosanne e con la sua guardia del corpo uscì dalla camera. “Ah, fa pure con calma, amico mio.” Sorridendo poi al servitore, che si vestiva velocemente, prima di chiudere la porta dietro di se. “Beh, sembra che il mio piano sia riuscito.” Facendo l'occhiolino a Clio. |
Era meglio non replicare, presi il fiore ed annuii e salii e mi trovai davanti alla torre, vi era un via vai di gente, non sapevo nemmeno dove fosse la camera del barone e fermai un servitore "Sto cercando il barone, potete portarmi da lui?" e se mi avessero spiata...ma poi Guisgard nemmeno era in giro, perchè io dovevo rischiare per salvargli la vita e non pensava nemmeno a me...sapeva ero priva di armi e mi aveva lasciata sola in balia dei pericoli del maniero.
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Alla fine ce l'avevamo fatta.
Scoppiai a ridere. "Già.." ridendo "Te lo concedo.. ha funzionato..". Alzai gli occhi su di lui, divertita. "Rossan ci detesterà sempre di più, speriamo non ci sia lei dietro tutto questo perché se no siamo fritti..". Sospirai, tornando seria. "Dobbiamo trovare Cid e Altea.." guardandomi intorno "Da che parte andiamo?". |
“Non so...” disse Guisgard a Clio “... ma Rosanne mi da più l'idea di una ragazzina troppo impegnata a rincorrere i piaceri del sesso... non la vedo capace di architettare tutto il casino che sembra celare questa torre...” pensieroso “... vedremo... ora direi di cercare il barone... voglio capire se è lui oppure no l'artefice di tutto questo...” vide una servitrice dall'altra parte del corridoio e chiese del barone.
La donna indicò loro la sala in cui il signore della torre stava facendo colazione. Così Capitan Falco e la piratessa raggiunsero quella stanza. E poco dopo arrivò anche Altea, accompagnata dal servitore a cui aveva chiesto del barone. “Buongiorno, amici miei.” Salutò tutti loro Ciminieri. “In tempo per fare colazione con noi.” Infatti col barone vi erano anche Nora e suo marito. E qualche istante dopo arrivò anche Rosanne, che lanciò occhiate fulminanti verso Guisgard e Clio. |
Il servitore mi portò dove si trovava Ciminieri ma trasalii quando vidi tutte quelle persone..e vi erano pure Guisgard e Clio, non dovevo dire nulla...mi sedetti per la colazione vicino a Guisgard con aria indifferente e gli dissi mormorando.."Faccio finta di sentirmi male..e dico vado in camera, ti aspetto fuori ma di che devi andare da altra parte..o moriremo tutti..ho scoperto tutto".
Guardai tutti e mi alzai.."Scusate non mi sento bene, deve essere stata la nottata, non ho dormito nulla..vado in camera..perdonate la maleducazione, milord Ciminieri, poi, è mio desiderio conferire con voi" sorridendogli sinuosamente. Mi alzai dal tavolo e mi nascosi dove iniziavano le scale della torre, almeno avevo nominato Ciminieri e se mi avessero sentito avevo lanciato un sassolino al barone. |
Altea lasciò la sala e poco dopo Guisgard si alzò dal suo posto.
“Perdonatemi, milord, ma vado a vedere se la mia concubina si sente meglio.” Disse il falso mercenario. “Certo.” Annuì Ciminieri. “La vostra concubina?” Rosanne a Capitan Falco. “Dunque con lei avete trascorso la notte, vero?” “Naturale.” Rispose questi. “Come voi l'avete trascorsa col signor barone, immagino.” Sorridendo. “No, stanotte ho preferito restare solo.” Mormorò il barone. “Ero stanco.” Guisgard mostrò un lieve inchino, lanciò poi uno sguardo a Rosanne ed uscì. E fuori, nel corridoio, trovò Altea. Ma poco distante da loro vi era una servitrice intenta ad innaffiare alcune piante fiorite del corridoio. |
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