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Eppure ci deve essere qualcuno nascosto tra questi alberi dissi se c'è qualcuno venga fuori non voglio fare del male a nessuno continuai a dire vengo in pace e aspettai c'era un silenzio terribile non si muovevano manco le foglie restai a guardai i folti alberi giganteschi
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"Bene.. Se vuole fare il misteroso o il divo lasciamolo fare" mentre Von Loof versava altro champagne "Guardate" verso l'orizzonte "Forse è l'Isola di Vivas".
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Lo fissai intensamente negli occhi, in un modo che lasciava intendere molte cose non dette, come solo gli sguardi sanno fare.
C'era qualcosa di incredibilmente affascinante in quello sguardo audace, così sicuro di sè, così enigmatico. Oh decisi che non sarei certo stata da meno, i miei occhi azzurri ed enigmatici fissavano i suoi con un crescente stato di soddisfazione e intesa. "Lo prenderò come un complimento, dunque!" facendo l'occhiolino divertita al bel capitano. Mi chiedeva di brindare, allora mi fermai per un momento a pensare a che cosa si sarebbe potuto brindare. Oh c'erao anche troppe cose... troppe storie che solo quel mare poteva raccontare. Mi avvicinai a lui con l'aria pensierosa, e poi cercai nuovamente i suoi occhi. "Allora brindiamo alla notte, silenziosa, magica..." avvicinandomi ancora di più "Complice..." sussurrai con voce calda e sensuale cercando i suoi occhi, sempre con il calice alzazto a mezz'aria che piano si muoveva per tintinnare contro il suo. https://cdn.pichunter.com/334/8/3348659/3348659_3_i.jpg |
Raggiunsero insieme il punto più altro e trovolgente di quella loro passione e Gwen vide il bel volto di Elv liberandosi in una lunga espressione fatta prima di impeto, poi di profondo sollievo.
Lo sentiva gemere, lo sentiva godere ed abbandonarsi finalmente nel rilassamento di ogni muscolo. Le loro mani erano strette ed intrecciate come a voler far fronte a quel fortissimo piacere che sembrava sul punto di farli impzzire. "Ahh... Gwen..." disse lui pianissimo con gli occhi chiusi "... uhhhh..." per poi aprirli e baciarla sulla bocca. |
Nessuno rispose a quelle parole di Cavaliere25.
La foresta sembrava essersi ammutolita di colpo. In un attimo il ragazzo comprese di non avere più la capacità di orientarsi in mezzo a quella Babele di tronchi giganti, di rami attorcigliati e di radici colossali che sbucavano dalla terra umida e fangosa. Si era perso ed ora ogni direzione sembrava la stessa. |
Raggiungemmo la vetta più alta di quel momento assoluto, le nostre mani strette ed il suo viso ancora più bello adesso, ammesso che fosse possibile che diventasse ancora più bello ai miei occhi.
Proprio su di esso, si avvicendarono tante espressioni, fino ad arrivare al sollievo di quel picco finalmente raggiunto. Sorrisi estatica sulle sue labbra, prima che mi baciasse. Rimasi stretta a lui, godendomi la dolcezza ed il silenzio di quel momento sospeso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Accidenti ora non so più dove sono è un labirinto questo posto dissi era meglio se restavo ad aspettare gli altri provai a guardare in ogni lato ogni angolo per cercare di orientarmi mi sentivo perso e senza aiuti dovevo ritrovare la strada mi fermai e feci un lungo respiro e continuai a dire calma e sangue freddo non facciamoci prendere dalla paura e continuai a girare in quella folta immensa foresta
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Il bel capitano guardò Destresya negli occhi, uno sguardo prodondo e penetrante, per poi scivolare su tutta la sua persona.
La dottoressa si sentì così guardata tutta, completamente, quasi messa a nudo da quegli occhi capaci di accarezzare come se avessero mani, labbra e lingua. "Si, brindiamo alla notte..." disse lui "... ma non ad una notte qualsiasi, come quelle infinite, solitarie e tutte uguali che si passano sul mare... no, ma ad una notte con lei, dottoressa... a come si può immaginare, fantasticare senza però riuscire ad impazzire..." sorridendo piano, in un modo virile e sfacciato "... anche questo è un complimento, dottoressa... ormai sembra che io non sappia farne a meno di rivolgerle complimenti..." alzando il suo bicchiere. |
Per la foga ed i sussulti erano finiti stesi ai piedi di quella pietra liscia e piatta, con i corpi ricoperti dagli spruzzi e dalla schiuma della piccola casca.
Gwen era rannicchiata contro elv, come protetta dai suoi muscoli, sente i battiti folli ed il respiro ancora rotto di lui dopo lo sforzo fatto in quel folle amplesso. Si baciavano piano, quasi immersi nelle acque di quello stagno, come se il resto del mondo non esistesse più. |
Cavaliere25 si sentiva perduto, ma cercò di recuperare calma e sangue freddo.
Decise di muoversi, di non restare fermo e cominciò a camminare. Era circondato da una foresta impentrabile, dai tratti primordiali, fatta di piante ed alberi giganteschi, frutti dai colori accesi e fiori dai profumi esotici ed ipnotici. Sentiva il ronzio di insetti sconosciuti ed il canto esotico di uccelli mai veduti prima. Ad un tratto però sentì un fruscio, come se qualcosa si muovesse piano intorno a lui. |
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