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"Perchè quell'antico cimitero" dise il Cappellano ad Altea "è stato costruito sui resti di una necropoli, milady. Migliaia di anni fa si veneravano idoli che oggi noi chiamiamo demoni. Il culto di Lilith, presso il corso del Lagno, è attestato già almeno al secondo millennio Avanti Cristo."
"Tutto quindi molto spiegabile." Sorridendo Gerard. La guardia del corpo guardò Queennie con un'espressione vaga, come chi avrebbe preferito di gran lunga divertirsi con lei e a lungo. Si allontanò e la ragazza digitò il numero. L'Afterlife si preparava ad una nuova serata e tutti lavoravano sodo per preparare il locale in vista della clientela che fra qualche ora avrebbe affollato la sua sala da giochi e i tavolini. Quennie sentì squillare varie volte il telefono poi finalmente una voce gradevole e giovane rispose. "Sono il professor Lion Gibson..." disse la voce al telefono "... con chi parlo?" Aryana annuì a Gwen. "Beh, se davvero ha voluto aiutarci come minimo andrebbe ringraziato." Fece allora cenno a Gwen di andare a casa di Ludwing, mentre la polizia continuava a perquisire la dimora di Dambrose. |
"Interessante, quindi ci sono antiche tombe sotterranee di antichi periodi, ma Lilith per cosa era adorata? Cosa simboleggiava effettivamente? Comunque le Cinque Vie sono sempre state un mistero, è possibile vedere gli scavi? Sapete anche mio marito è un famoso archeologo" anche se avvertivo qualcosa di strano o legato in qualche modo alla mia vita, ma mi mancavano dei tasselli.
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"Sono antichissimi idoli, al centro di remoti culti di civiltà oggi scomparse, milady." Disse il Cappellano ad Altea. "Poi con l'avvento del Cristianesimo, affinchè tali culti fossero sradicati dalle tradizioni, si è iniziato a definirli demoni."
"Esattamente." Annuì daccordo Gerard. "Il demonio" fece il Cappellano "è solamente una raffigurazione terrene, una materializzazione del subconscio umano. E' insomma la forma e il nome che diamo ai nostri sesi di colpa, alle nostre paure e a tutto ciò che non conosciamo e non riusciamo a comprendere. Filosoficamente parlando il diavolo è una raffigurazione dell'io umano. Quando ciò non risciamo a staccarci dai nostri limiti terreni e quindi neghiamo, anzi ci neghiamo la comunione e la completezza con la Grazia Divina." |
Annuii e ci trovammo insieme a casa di Ludwing.
Speravo davvero che mi aiutasse e di certo io ero ormai in debito con lui. Peraltro, non mi dispiaceva lavorare con lui, anche se avrei voluto avere Elv al mio fianco come all'inizio. Così, suonai al campanello. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Rimasi leggermente perplessa "Se non esiste Satana, allora per voi non esiste nemmeno Dio?" osservandolo "Comprendo siete uno psicologo e quindi per voi ciò che compiamo e poi ci tormenta l' anima è il demonio....sembrate parlare come .... come uno psicologo di Uaarania" verso Gerard "Se il nostro cappellano è concorde sarebbe bello sentire il parere di Lord Lennox, il quale è proprio scappato da Uaarania".
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Gwen ed Aryana arrivarono davanti alla porta di Ludwing.
Dopo qualche istante che il campanello aveva suonato, lo scienziato venne ad aprire. "Dottoressa Gwen..." disse fissandola come chi non si aspettava di rivederla subito "... che sorpresa... prego... entri..." e invitò ad entrare anche alla sua amica. Il Cappellano rise e anche Gerard. "Suvvia, mia cara." Disse questi ad Altea. "Milady, a Uaarania sono nemici della Chiesa." Il Cappellano sorridendo. "Se io la pensassi come loro allora domattina dovrei togliere dai muri tutti i Crocifisso del Vaticano." Divertito. "Certo che Dio esiste. Ci mancherebbe. Ma ciò non sgnifica che sotto di noi c'è un imbuto scavato fino al cetro della Terra, dove demoni e dannati vivino in eterno tra fuoco e ghiaccio. Vede, milady... la dannazione eterna non è dovuta ai forconi dei diavoli, ai morsi di Cerbero o alle fiamme dell'Inferno. La dannazione eterna è la lontananza dalla Grazia Divina. I dannati sono lontani dalla presenza di Dio." |
"Oh beh quel Jamos a volte è un po' un incompetente non farci caso!" risi divertita, per poi alzarmi e stringermi nella vestaglia.
"Beh, adesso riporta questo di sotto, penserò a cosa farti fare!" gli ordinai con la voce stridula. |
La sua espressione fu stupita e genuina, ma non lo era sempre, del resto?
Che tenero era. Sorrisi ed entrai. "Lei è Aryana, una mia amica in visita e lui è il dottor Ludwing Huber, un mio collega" presentandoli, poi guardai lo scienziato "Volevo ringraziarla per prima, a casa di Dambrose, davvero" con tono riconoscente "E pare che io adesso sia in debito con lei" divertita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E' ovvio, mica penserete vi sia un mondo di gironi danteschi dove vi stanno i dannati" sorridendo e scuotendo la testa "ma credo il demonio si manifesti in tante forme, altrimenti non vietereste ad una bambina di giocare con una tavola oija...sarebbe solo un gioco no? Oh vero, evoca spiriti malevoli e non certo demoni, ma sempre dannati sono, questo intendevo. O non esistono pure loro? Penso la vediamo diversamente, e cosa mi dice allora della signora Filem e la sua forte spiritualità tanto da dirmi da vendere un pianoforte perchè...potrebbe essere dannato?" con tranquillità.
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Ludwing sorrise candidamente.
"Allora mi dirà" disse divertito a Gwen "cosa ci faceva in compagnia della sua amica in casa di Dambrose, dottoressa?" Andando verso il frigorifero e tirando fuori 2 bottigliette di tè freddo, che offrì poi alle 2 ospiti. "Naturalmente quella tavola non può evocare nessuno, milady." Disse sorridendo il Cappellano ad Altea. "Ma, come detto, potrebbe causare nella bambina suggestioni e sensi di colpi. Quanto ai defunti, beh, certo che esistono, ma non possono comunicare nè con noi, nè col nostro mondo."Lui con tranquilla razionalità. "E se lo dice un uomo di Chiesa allora possiamo crederci!" Ridendo Gerard. Il ragazzo annuì, vispo e disponibile. Prese il vassoio ed uscì dalla camera. Un attimo dopo il telefono interno squillò. Era Jamos edavvertita Regna che all'ingresso vi erano 2 uomini e chiedevano di poter parlare con la padrona di casa. |
Lo osservai, un chierico davvero razionale. Eppure io stavo vivendo situazioni strane, la visione della donna, il sogno e poi le parole di Filem...proprio la signora Filem che pratica lo spiritismo si dice. Era tutto contradditorio ma non andai oltre, non trovavo appoggio da parte di Gerard e non pensavo proprio Crezia fosse una bambina capricciosa o altro.
"Bene, da quello che comprendo non possiamo nemmeno vedere gli scavi" osservando il cappellano "Quindi è stato un piacere no?" delusa per la ennesima giornata inconcludente. |
"In realtà, milady, gli scavi sono ancora aperti." Disse il Cappellano ad Altea. "Quindi per adesso sono vietati al grande pubblico. Però, volendo, potrei fare qualche pressioni all'arcidiocesi... magari si potrebbe avere un breve permesso, giusto qualche ora per farle visitare il sito. Ovviamente accompagnata da qualche guida."
"Si, le saremmo molto grati, padre." Gerard. |
Presi il tè che mi offriva e mi accomodai.
"Volevo iniziare da qualche parte, dal momento che Oxio mi ha dato sei ore di tempo" risposi. "Anche se è molto strano che sia già in vendita..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Stavo per rispondere ma Gerard mi precedette, mi stava innervosendo...lui e questo suo modo di fare a volte saccente "Grazie padre, sarebbe davvero gentile da parte vostra come ha detto mio marito" osservando il coniuge con un sorriso falso, ma era grazie a lui se avevamo troato un aggancio comunque.
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"In verità" disse Ludwing a Gwen "ho letto qualcosa in merito... pare infatti che Dambrose abbia stipulato una sota di testamento biologico, aderendo ad un progetto top secret... credo a questo punto che il tutto riguardasse ciò che gli è capitato, ossia l'impianto robotico nel suo corpo in seguito all'aggressione. Non mi meraviglierei se in seguito all'adesione a quel progetto, Dambrose avesse perso ogni proprietà e traccia dl suo passato..."
"Mi dia qualche ora" disse il Cappellano ad Altea "e le farò sapere riguardo gli scavi." Sorridendole. Poi salutò lei ed il marito ed andò via. "Ottima persona quel Cappellano, non trovi?" Gerard a sua moglie. "Beh, crdo sia ora che vada in ufficio. A stasera, cara." Ed uscì. |
Squillò il telefono e sbuffai, cosa c'era ancora?
Era Jamos che mi avvisava che c'erano due persone alla porta. Ecco, ci mancava solo quello. "Arrivo!" trillai, per poi indossare uno dei miei abiti strettissimi, che mettevano in risalto la figura, e scesi di sotto, pronta ad accoglierli. Chissà che volevano! |
Scoccai alla mia guardia del corpo un sorriso malizioso, prima di vederlo voltare i tacchi e abbandonare il mio ufficio.
Mentre i miei dipendenti stavano allestendo il locale, preparandolo alla serata, digitai il numero. Sentii il telefono squillare ma solo dopo qualche attimo, il professore si decise a rispondere. "Buon pomeriggio, Professore." salutai "Ho ricevuto il suo numero tramite un ex studente, che mi ha detto potesse aiutarmi. L'altra sera ho ricevuto, da una fonte anonima, una carta da gioco che recita una bizzarra frase in rima. Mi chiedevo, se i suoi impegni lo permettono, se sarebbe disposto a darmi un aiuto." |
"Benissimo" risposi al ciambellano, le cose si stavano mettendo bene, ovvero si poteva vedere quel posto.
Se ne andò e risposi a Gerard "Si, una persona davvero in gamba" in realtà , un personaggio strano ma forse io ero abituata ai preti classici. Se ne andò e lo salutai e io chiesi a Margot di prepararmi una bibita fresca, la brezza del mattino era finita e stava facendo molto caldo "Oggi vorrei stare tranquilla nel salottino bianco e leggere, mi aspetteranno altre ore calde, non vedo l' ora l' aria rinfreschi". Entrai e andai tra i libri scegliendone uno per leggere mentre il mio caro gatto bianco si strusciava ai piedi "Ehi piccolo ruffiano" mentre prendevo un libro a caso. |
Iniziai ad ascoltarlo e rimasi sconvolta.
"Addirittura... È incredibile..." con tono ancora stupito. "Mi chiedo allora cosa potrà dirci Oxio su quanti sta avvenendo..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La guardia rispose con uno sguardo compiaciuto al sorriso malizioso di Queennie, maturando dentro di sè l'idea che la padrona potesse in qualche modo aver messo gli occhi su di lui.
Poi il professor Lion rispose al telefono. "Io sono un esperto in crittografia, quindi sono a sua disposizione." Disse. "Io resterò qui nel mio studio a casa quasi tutto il giorno. Può raggiungermi quando vuole." E le passò il suo indirizzo. Regna scese al pianterreno con quel suo abito stretto, che subito catturrò lattenzione dei 2 uomini che la stavano aspettando. Si trattava di un tipo alto e robusto, dallo sguardo ottuso e l'espressione di un subumano. L'altro invece aveva i capelli rasati, occhiali stretti, un bizzetto abbastanza curato e lo sguardo freddo. "Buongiorno, madama." Disse quest'ultimo. "Mi perdoni se giungiamo qui a disturbarla, ma era nostro dovere farlo. Io sono il professir Oxio e sono qui perchè, molto probabilmente, a casa sua c'è un ladro." Altea si mise così a leggere, in compagia del suo gatto. Circa un paio d'ore dopo sentì dei rumori giungere dal cortile ed un cavallo nitrire. Era Lord lennox che faceva ritorno. In quello stesso istante arrivò Margot. "Milady, c'è il Cappellano al telefono e chiede di lei." Disse alla padrona. "Magari neanche il professor Oxio era al corrente." Disse Ludwing a Gwen. "Io ho letto queste cose solo pochi minuti fa in un'ultimora, dottoressa. Credo siano questioni interne all'amministrazione cittadina ed alla polizia." "A me sembra tutto così strano..." mormorò Aryana. |
Udii un cavallo nitrire e mi affacciai alla finestra e rimasi immobile ad ammirare la bella figura di Lennox che arrivava a cavallo, nel mentre arrivò Margot avvisandomi il Cappellano era al telefono...che strano, Lennox non era presente nè quando vi era Filem e il chierico. E poi dove era stato a cavallo, era pericoloso visto quella lettera sulla spia.
Mi affrettai a rispondere al telefono "Pronto sono Altea de Bastian, spero mi darà buone notizie" ansiosa. |
Presi nota dell'indirizzo di Lion, scrissi rapidamente su un bigliettino la via e il numero del palazzo.
"Grazie, arrivo il prima possibile." dissi per poi riattaccare. Prima di dirigermi alla Jeep, però, mi assicurai di mettere una pistola nella borsa e un coltello ben nascosto nella giacca di pelle. Non potevo sapere chi o cosa si celasse dietro al professore, e la prudenza - specie nel mio settore - non era mai troppa. Mi incamminai quindi alla macchina e, una volta a bordo, partii. |
Ma guarda, dovevano venire due scimmie ammaestrate a dirmelo!
Lo so che c'è un ladro, state tranquilli cretini che non siete altro. Ma tu guarda che mi tocca fare. Scoppiai a ridere, quella risata di Regna fastidiosa e insopportabile. "Oh un ladro???" guardandoli "No no qui non c'è nessun ladro, sono abbastanza intelligente da accorgermi se vengo derubata, sapete????" strillai, indignata. |
"Purtroppo, milady, dobbiamo rinviare quel nostro discorso riguardo il sito del vecchio imitero." Disse il Cappellano ad Altea. "E' accaduto un episodio bruttissimo, proprio ad una chiesa non lontana da casa sua. Si tratta della chiesa del Sacratissimo Rosario. Davvero un gesto detestabile e sacrilego, milady." Con voce affranta il religioso.
I 2 uomni si scambiarono un'occhiata davanti all'ilarità di Regna. "Mi permetta, madama..." disse Oxio "... temo che a sua insaputa quel ladro sia entrato qui, magari ingannandola. Infatti è riuscito a farla anche a chi mi ha preceduto. Ma il mio compito è acciuffarlo." Queennie lasciò l'Afterlife in auto e si diresse verso la casa di Lion. attraverò buona parte della città, sotto un cielo grigio ma ancora caldo. Le auto provenivano dalla periferia industriale, tutte dirette ora verso i primi 2 livelli cittadini, affollando le strade e riempiendo l'aria con il suono dei loro clacson. Dopo una ventina di minuti Queennie arrivò davanti ad uno dei palazzi più alti del II° livello. Salì fno al 28 piano e qui bussò all'appartamento 1015. Dopo un istante un giovane uomo, dall'aspetto piacevole, aprì la porta. "Immagino lei sia la ragazza che mi ha telefonato poco fa..." disse lui, guardandola dalla testa ai piedi, non senza una smorfia di leggero stupore, come se avesse immaginato una persona molto diversa "... prego... si accomidi pure..." http://4.bp.blogspot.com/_MwnH1kpbPR...00/t2-kyle.jpg |
Scoppiai di nuovo a ridere, scuotendo addirittura la testa.
Ancora più cretina. "Ma vuole che qui non ci siamo accorti se qualcuno è entrato in casa?" divertita. "Jamosss!!!" chiamai il maggiordomo strillando "Guarda subito se ci sono porte o finestre rotte che il signore qui dice che qualcuno è entrato in casa di notte mentre dormivamo, e tu non hai fatto niente, eh'??" lo sgridai così a caso. |
"La chiesa del Sacratissimo Rosario?" stupita e leggermente preoccupata "Cosa è accaduto di preciso, mi spieghi, sembra qualcosa di tremendo da come lo dice, lei che è una persona molto equilibrata" con tono serio.
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Guidai per una ventina di minuti buona, prima di arrivare a destinazione.
Parcheggiai l’auto non troppo distante dal palazzo, per poi salire con l’ascensore fino al ventottesimo piano. Bussai all’appartamento numero 1015 e l’uomo che mi aprì, mi lasciò piacevolmente stupita. I suoi capelli erano chiari, il volto piacente. Gli riservagli un sorriso gentile, prima di entrare in casa sua. “Può chiamarmi Queenie, se vuole.” dissi entrando, la borsa con dentro la pistola, stretta al mio braccio “Perdoni la visita, al mio locale si stava preparando tutto per aprire in serata.” aprii la borsa cercando la carta da gioco che avevo trovato, per poi porgerla al giovane professore “Questo è il motivo per cui sono qui. Pensa di riuscire ad aiutarmi?” domandai per poi giocare un poco con i lunghi capelli castani. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"No, nessun ladro è entrato in casa, signora." Disse sicuro Jamos a Regna. "Ma vado subito a controllare." Con la sua espressione ottusa.
Tornò poco dopo, avvertendo la padrona che nessuna porta o finestra era stata mai forzata. Inoltre rammentò a Regna che il palazzo era munito di un sofisticato sistema d'allarme. "Eppure siamo certi che quel ladro abbia portato qui la valigetta X, madama." Ovio alla padrona di casa. Diciamo" disse il Cappellano ad Altea "che si tratta di un tto sacrilego, tanto blasfemo quanto ripugnante, milady. Non vorrei perciò turbare la sua sensibilità con questa questione." Con un tono molto dimesso. "Certo... Queennie..." disse incerto Lion, abbozzando un vago sorriso che però tradiva in realtà tutto l'imbarazzo di quel giovane uomo, così poco avvezzo nell'interagire col gentil sesso. Si concentrò allora sulla carta che gli aveva dato la ragazza, anche se non fu semplice per lui metterci tutta l'attenzione richiesta. Infatt il suo bel viso era un tantino arrossato. |
Incrociai le braccia al petto, scoccai rapide occhiate alla casa cercando qualcosa che potesse attirare la mia attenzione, mentre Lion sembrava essere sempre più incerto, il volto un poco arrossato.
“Spero di non averla messa in difficoltà, professore.” ruppi il silenzio per poi aggirarmi per la stanza lasciando che la mano sfiorasse la superficie dei mobili “Non è mia intenzione mangiarla e sappia che per i suoi servigi, sono ben disposta a pagarla.” non specificai il metodo di pagamento, lasciai semplicemente che la frase raggiungesse Lion e che, a ben sperare, lo incitasse a darsi una mossa. Tanta bellezza ma dove stava il cervello? Quanto era difficile trovare un uomo che riuscisse a soddisfarmi. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Sgranai gli occhi...cosa poteva mai essere accaduto "Non si preoccupi, non sono una donna che si impressiona troppo facilmente e manterrò il riserbo, non avranno mica ucciso qualcuno?"
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"Ehm... si... certo certo..." disse lIon messo ancor più in imbarazzo dalle parole schiette e dirette di Queennie "... ma non si preoccupi... non mi ha affatto imbarazzato..." per poi tornare a chinare lo sguardo sulle parole di quell'enigma che lesse allora ad alta voce:
"Se trovarmi vorrai allora i diavoli cercherai! Dove studiano e pullulano, anche me lì troverai!" Intanto Queennie si aggirava per la stanza. Vi erano molti libri, praticamente ovunque, tutti sistemai con cura. La maggior parte di riferivano a linguaggi particolari, come quelli antichi e oggi scomparsi. Poi le lingue morte, quelle artificiali e ogni genere di codice segreto. Altri testi riguardavano invece il modo di decifrare i diversi codici e alcuni dei libri più indecifrabili della storia. "Credo... si, credo di aver compreso il senso dell'arcano..." ad un tratto Lion "... i diavoli dovrebbero essere gli studenti. Infatti nel Medioevo essi erano chiamati così... diavoli, poichè facevano spesso baldoria e portavano scompiglio nelle scuole cattedrali... l'indovinello poi recita... dove studiano e pullulano... immagino quindi parli di una università... ma quale? E soprattutto, che genere di facoltà?" Pensieroso, continuando a guardare il misterioso arcano. "Va bene, milady..." disse il Cappellano ad Altea "... ebbene, stanotte quacuno è penetrato nella chiesa del Sacratissimo Rosario... e ha profanato una statua... con disegni osceni sul marmo... una volgarità e un odio che mai ho riscontrato in passato... eppure io ho avuto a che fare con ogni genere di personalità, mi creda... sinceramente non sappiamo ora se si tratti di un atto vandalico fine a se stesso... oppure... se queto episodio può avere una qualche relazione con mondo delle sette sataniche e delle messe nere, milady..." |
"È terribile, spero sia un atto vandalico, altrimenti in giro ci potrebbe essere qualche setta o altro...questa cosa mi disgusta. Si dovrebbe identificare se vi è qualche segno che riporta a qualcosa di satanico od altro.. mi auguro sia stato uno scherzo di cattivo gusto solo, mi faccia sapere comunque se ha notizie, e se avesse un legame con quanto sta accadendo a mia nipote?".
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“Certo, lei è un uomo di mondo.” lo stuzzicai quando disse che non l’avevo messo in imbarazzo.
Sembrava dolce, ben diverso da tutti gli uomini perversi che avevo conosciuto. Dovetti ammettere che, in fondo, mi stava divertendo prenderlo un po’ in giro. “Vedo che le piacciono le lingue morte e in disuso.” commentai osservando i libri sugli scaffali, per poi soffermarmi sui testi che spiegavano come decifrare alcuni tipi di codice “Deve essere un grande studioso, lei.” constatai per poi avvicinarmi quando disse di aver compreso il senso del testo. Mi posizionai proprio vicino a lui, quasi ad un centimetro di distanza e ascoltai quanto aveva da dire. “Avete fatto i compiti, bene.” commentai quando concluse la spiegazione. Purtroppo per me, però, non avevo idea di quale facoltà si riferisse “Potrei sembrare sciocca, ma penso che potrei fare una ricerca sulle varie facoltà della città e capire quale sia la più numerosa. Qualcosa mi dice che sia la strada giusta.” commentai per poi ridurre la mia voce ad un sussurro ammaliante “La ringrazio tanto per il suo tempo. Quanto le devo?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Rimasi a riflettere a lungo.
"Non so davvero che dire e più che altro, non so cosa comporterebbe non trovare le informazioni che Oxio cerca, visto il processo a cui ha sottoposto Dambrose" dissi con tono ovvio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma no, non tema, milady." Disse il Cappellano ad Altea. "Come le ho già detto, sua nipote è solo in una fase in cui è facile farsi suggestionare. Quanto agli atti di blasfemia in chiesa, beh, non è certo colpa di spiriti o demoni" ridacchiando ironico "ma solo di vandali, o magari di qualcuno che ha aderito ad una qualche setta. La polizia è già al lavoro. La terrò aggiornata se vuole. Purtroppo non potrò seguire le indagini oggi, visto che la curia mi ha incaricato di seguire il caso di un ragazzino nel livello operaio. Probabilmente si tratta di schizzofrenia. Appena da lui potrò capirlo meglio. Anche il bambino, come sua nipote, si è fatto probabilmente suggestionare."
Lion sorrise imbrazzato ai complimenti di Queennie, lanciandole occhiate furtive attraverso i libri che aveva consultato per risolvere l'indovinello. Ma quando l'avvenent ragazza dell'Afterlife si avvicinò al punto da lasciare davvero solo un centimetro fra loro, il giovane studioso trattenne il respirò e deglutì. "Oh, si... certo..." disse incerto e visibilmente agitato "... cercare fra le diverse facoltà può essere un'idea giusta..." facendosi poi paonazzo quando lo sguardo di lei divenne ammaliate "... oh no... no!" Esclamò sempre più rosso in viso. "Non mi deve nulla, assolutamente..." ridendo piano, ma esternando sempre più imbarazzo "... anzi... mi spiace non averla saputa aiutare di più... ma se vuole farò altre ricerche..." annuì sempre più nervosamente. "Aspetti..." disse Ludwing a Gwen, per poi sedersi ed accedere il suo computer "... immaginando che lei potesse trovare ostacoli mi ero un attimo avvantaggiato... ecco... ho fatto una rapida ricerca... ho trovato il nome di un vecchio amico di Dambrose... un certo avvocato Vomer... lui lo conosce sin dall'infanzia, essendo cresciuti insieme." Dando poi alla ragazza l'indirizzo del tale. |
Strabuzzai gli occhi, vedendo che faceva una ricerca veloce al computer.
Avevo addirittura un nome ed un indirizzo? Cose da non credere. "Huber, ringrazi la mia posizione economica abbastanza agiata, perchè il mio debito con lei cresce a dismisura ed alla fine di questo casino le pago un anno di vacanza in Polinesia" dissi sarcasticamente, ma nemmeno tanto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non dica scocchezze, dottoressa." Disse divertito Ludwing a Gwen. "Piuttosto, le auguro buona fortuna per la sua ricerca."
"Questo da te vuole ben altro, non certo una vacanza." Sottovoce Aryana a Ludwing. "Semmai non una vacanza da solo..." |
Accennai un leggero risolino alle parole di Ludwig ed annuii.
"Mi servirà, decisamente" commentai, rileggendo il bigliettino con l'indirizzo di Vomer. Scossi la testa con gli occhi in su alla considerazione di Aryana. Che pessima... "Beh, noi andiamo, grazie mille ancora, dottore" sorridendo educatamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si figuri, dottoressa." Disse Ludwing a Gwen. "In bocca al lupo."
Poi lei e Aryana lasciarono la casa di lui e raggiunsero l'auto. "Tipo interessante, molto carino..." fece Aryana "... ma dalle letture molto discutibili..." sbuffò. |
Andammo via e salimmo in macchina, mentre già mi dirigevo dall'avvocato.
Ridacchiai alle parole di Aryana. "Quali letture?" chiesi, ripensando ai libri che mi aveva mostrato al casale. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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