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Alle volte, caro ser Guisgard, il confine tra il giorno e la notte è la debole frontiera dello spirito...il mio, come il vostro si espande nel pallore livido della memoria, ove gli occhi custodiscono il tempo che ci viene rubato e nel sogno, ove si abbarbica l'avvenire, l'ideale, l'essenziale. Siamo fatti di giorni che tramontano e dileguano via, di notti che rischiarano e accolgono nuove albe...contiamo le stelle, nostalgici e bramiamo il sole, quando il fondo tenebroso dei pensieri è troppo scuro. Siamo ombre alla fioca luce di una candela: è la poesia dei contrasti...la chimica degli elementi. Anche l'amore ha lucore e tenebra. Di giorno concede le sue visioni, di notte le sue sensazioni...Così, gentile cavaliere, non screditate il giorno, anche quando accusa due amanti di restare e non siate accondiscendente solo con la notte, anche essa alle volte sa essere breve! Quanto alle vostre colline...affinate lo sguardo!:p
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Milady, voi avete il dono, che, ahimé, a me manca, di saper vestire di poesia i concetti più semplici, quell’intimamente legati ai nostri desideri e ai nostri sogni.
E vi prometto che sarò più indulgente con il Giorno :smile: Ma, perdonatemi, perchè dite di "affinare lo sguardo?" :neutral_think: |
Perchè ogni sguardo, ser Guisgard, ha il potere di serbare con sè la bellezza, nonostante la luce e nonostante l'oscurità. E non temete di perdere quanto il vostro animo ha penetrato, siano esse colline, siano esse le linee sinuose di un corpo di donna tanto somiglianti alle vostre colline;gli occhi generano amore, desiderio acceso, giudizio... anche a notte fonda, quando si chiudono, essi trattengono forme, colori e immaginano ricchezze e meraviglie senza lasciarsi distrarre dal turbinio scintillante del giorno. Temo, mio caro cavaliere, che alcune gioie, come anche alcune doglie, restino vivide proprio a causa dell'appetito attento dello sguardo: provate a sdraiarvi stanotte e chiudete le palpebre! Poi ditemi cosa avete rimirato...o visto nel buio!
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Voi amate il giorno, la luce, l’Estate.
Amate anche l’assoluto ed infinitesimale istante di un battito d’ali di farfalla quasi a voler con questo scandire la felicità. La luce definisce il vostro mondo; anche nel vostro nome c’è luce. Ma io che nel chiarore diurno non scorgo ciò che cerco, allora mi rifugio nella notte. Li allora, come dite, chiudo gli occhi e mi confondo con il buio che mi circonda. Divento allora Cyrano celato nella siepe a sussurrare a Cristiano, che indossa così una delle infinite maschere dei personaggi di racconti uditi da piccolo, ciò che invece vorrei dire io; impersono la Maschera di Ferro che ha perduto anche il solo ricordo del suo vero io; il Fantasma dell’Operà che può solo sognare un palcoscenico che di giorno non lo applaudirà mai. Chiudo gli occhi e sono Montecristo racchiuso nella notte del Castello d’If, tormentato dai fantasmi e segnato da quel pallore che è ignoto a chi confida e si affida al giorno. O sono uno degli eroi che tornano dalla guerra di Troia, in un nostos lungo come solo la notte sa essere. Perdonatemi, milady, voi amate il giorno che mostra e descrive. Io invece la notte che ammalia, sussurra e promette. La notte, permettetemi un breve gioco, è come un tesoro, scegliete voi quale: quello di Alarico, di Semifonte o quello della grotta di Alì Babà. Per prezioso che sia, quel tesoro è destinato a finire. La Notte invece è simile alla banconota da un milione di sterline di quel racconto di Mark Twain: essa non mi appartiene ma nessuno potrà mai arrivare a cambiare, lasciandomi così un credito pressoché infinito :smile: |
Una carezza a voi, Guisgard.... mi fate tenerezza!
http://www.camelot-irc.org/forum/pic...6&pictureid=79 Sir Morris |
Grazie, sir Morris :smile:
Da quell'immagine che avete messo mi rinfranca il volto di Lancillotto: se anche lui appare inquieto e turbato, vuol dire che anche il più grande fra tutti i cavalieri può talvolta avere dubbi o timori ;) |
Mio caro Guisgard questa l'ho scritta un pò di tempo fa ed è per voi, per farvi capire come io, da donna, sia una profondità nascosta e buia che confonde, smarrisce, rapisce e illude. Il mio volto è luce, lo è il mio sorriso e il mio sguardo giovane e vivace, lo sono tutti i palpiti del mio cuore. Tuttaviaun senso di amecania tragica, un silenzio pesto, una nostalgia dolente mi attanaglia, così mi ritrovo a respirare l'aria della notte per lasciarmi abbracciare dall'evanescente cornice della luna e delle stelle tutte, per smarrirmi nel trapunto manto nero ove si placano i pensieri e le acredini si assopiscono.
Notte Notte, che inghirlandata alcova sei di bianche stelle, che cristallina spieghi al nostro sonno le meraviglie del firmamento, regna! Maestosa e taciturna, fino al sorgere del sole… Danza coi tuoi veli sull’angusto giaciglio del mondo che dorme e alla debole luce di una candela soffia! Affinché di questo ovunque tu sia la consolazione. |
Citazione:
Che la notte vi protegga... visto che è l'unica che vi affranca! Lasciate a me i vostri timori e dubbi, perchè la notte è stanca! Sir Morris |
ser guisgard i sogni non sono altro che un illusione dei pensieri di ciò che viviamo ma anche il desiderio nascosto di ciò che vogliamo e teniamo a freno .ma sognare non è sinonimo di una cosa bella di tornar bambino,il fanciullo che in noi è cosi bello quando si sogna... allora sognate sognate il più possibile ser
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Citazione:
La nostalgia e la malinconia non sono per voi, ai miei occhi. Tuttavia mi è familiare il mondo che descrivete, quella notte silenziosa e naturale rifugio dalle disillusioni del giorno. Ed anche gli stati d’animo di cui parlate non mi sono ignoti. Quanto ai bellissimi e delicati versi di cui mi avete fatto dono, li condurrò con me nella notte che verrà, custodendoli come un prezioso tesoro, simile a quelli trovati dai protagonisti di qualche romanzo di Stevenson, di Dumas, della Bronte, o come la fortuna, come accade a qualcuno degli eroi di Byron o di Novalis; doni della sorte e del Cielo capaci di sovvertire gli eventi. Grazie, lady Argante. Sir Morris: vi sono debitore per queste vostre parole, amico mio, come Lancillotto lo era di Galeotto. E quando, a Dio piacendo, sarà il momento, rammentatemi questo credito che da ora vantate verso di me. Lady Brianna: il vostro invito è un invito a vivere, milady. Sognare è infatti come vivere, perché, come mi diceva sempre il mio venerabile maestro, l’uomo, nella perfezione del Creato voluto da Dio, è fatto per sognare e per realizzare quei sogni. Questa è la felicità. |
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