Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Mura (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=22)
-   -   Nei cieli di Evangelia (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2396)

Dacey Starklan 22-10-2015 18.38.34

Canabias, odiavo anche quel nome. Non era Canabias, la mia terra si chiamava Animos. Mi rattristava sentire che i ribelli avevano cambiato anche quello, avevano cambiato tutto, compresa la mia vita ovviamente.
Ascoltai con attenzione quella conversazione tra quei due passeggeri, la guerra era nell'aria, ma ormai non mi importava granché, era troppo tardi per salvare la mia famiglia.
Tutti ovviamente si interrogavano su cosa sarebbe successo allo scontro tra i due eserciti, me compresa. Non sapevo molto di guerra, se non quello che avevo studiato sui libri ma quella era solo storia, teoria, un altro conto era la pratica, un altro conto era la realtà, un altro conto era un vero campo di battaglia.
Con attenzione dunque ascoltai quegli uomini, cercando di non farmi scoprire e sentii l'angoscia pervadermi, le mie speranze erano tutte rivolte ad Afrignone e non era consolatorio sapere che il loro esercito non era così preparato come avrei voluto.

Guisgard 22-10-2015 18.39.50

A quelle parole di Altea, l'uomo, che se ne stava sotto la pioggia a fischiettare, si voltò di scatto e le lanciò una rapida occhiata.
“La stessa domanda che potrei rivolgere a voi...” disse sorridendo “... cosa ci fa una ragazza tutta sola nel bosco sotto la pioggia?”
Era un giovane uomo dai capelli chiari.

Guisgard 22-10-2015 18.43.08

Suor Ologna guardò Marwel negli occhi.
Normalmente avrebbe risposto di no, ma nei chiari occhi di quella giovane c'era una forza che voleva lottare contro la disperazione.
“Si, vieni...” disse la religiosa, conducendola nell'infermeria.
C'era un odore di cloroformio e mercurio ovunque.
Le condizioni igieniche poi non erano le migliori.
“Dottore...” chiamò la suora.
Allora un giovane medico dall'aspetto bonario e dal viso pulito si avvicinò alle due.
“Questa ragazza vuol parlarvi.” La religiosa indicando Marwel.
“Prego, vi ascolto.” Sorridendo il giovane medico alla bionda ragazza.

Altea 22-10-2015 18.43.38

A quella risposta un sorriso apparve nel mio volto, ma non lo diedi a vedere.."Vedete.."guardandolo bene e finalmente notando era giovane" il fatto è io ho pieno diritto di camminare in questo bosco e non dare motivazioni a nessuno..presuppongo voi non siate di Cherval". Esitai un attimo, di questi tempi dare confidenza ad estranei era pericoloso ma non potevamo chiuderci nella gabbia della paura "Venite sotto la tettoia..vi state bagnando tutto".

Clio 22-10-2015 18.50.37

Raggiunsi i miei uomini che, nonostante l'ora, stavano bevendo al saloon di Armand.
Ma certe norme varranno per le persone normali, non certo per i legionari.
Ordinai una birra a mia volta, e risi con loro.
Quei ragazzi erano la mia famiglia ormai, e nonostante le gerarchie c'era un rapporto fraterno, alla pari.
Mi guardai intorno in cerca di Azelle, ma non la vidi.
Probabilmente non aveva ancora iniziato a lavorare.
E noi abbiamo già iniziato a bere, pensai con un sorriso divertito.
Lei era tutto ciò che restava del mio passato, eravamo scappate insieme, motivi diversi, storie diverse eppure simili, obbiettivi diversi, ma con un patto: la medesima destinazione.
Poi arrivò Tesua e per poco non mi strozzai a quella notizia.
"Un fotografo?" Ridendo.
"Chi può volere pezzi di ricambio decenti, attrezzature e armi nuove quando può avere un fotografo, dopotutto.." Ridendo.

Marwel 22-10-2015 18.55.11

La suora accettò e le fece strada guidandola nei corridoi dell'ospedale. Non le dava fastidio l'odore del cloroformio, ne quello dei vari disinfettanti utilizzati la dentro, in realtà le era tutto molto familiare avendo passato svariati giorni la dentro quando suo cugino si era ammalato. A quei tempi era soltanto una bambina e non c'era la guerra, i medici pullulavano e le infermiere erano dolci e gentili con lei. Ciò che le infastidiva le narici era l'odore di morte e quel che la incupiva maggiormente erano i lamenti dei feriti e i pianti disperati delle giovani donne.
Osservava come le poche infermiere rimaste fossero fredde nel dare la maledetta notizia alle famiglie e come invece fosse caldo e soffocante il dolore provato dalle madri e dalle mogli, tanto da piegarle e far loro battere le ginocchia sul pavimento gelido.
Osservava come la schiena retta dei molti padri andava man mano ingobbendosi nel tentativo di risollevare le proprie donne.
Venne distratta dal cigolio di una porta che si apriva davanti a se e dal suono della voce della suora che annunciava il suo arrivo al medico.
Entrò quasi in punta di piedi, come se avesse il timore di svegliare qualcuno, poi, quando il suo sguardo si posò sul medico, ella rimase interdetta un secondo, poichè non si aspettava un uomo tanto giovane.
In altre occasioni l'avrebbe trovato bello e interessante, ma in quel momento nulla la distraeva dal pensiero di dover sotterrare i suoi bambini se non avesse agito immediatamente.
"Mi dispiace disturbarvi Dottore, ma so che voi avete visitato Benjamin e volevo chiedervi se il suo male è contagioso, poichè ho altri undici bambini che attendono il mio ritorno all'orfanotrofio e non vorrei mettere a rischio la loro salute."

Guisgard 22-10-2015 19.07.24

“Evangelia...” disse ad un tratto un uomo seduto accanto a Gwen, dopo aver gettato uno sguardo alla pagina che leggeva la ragazza “... siete forse un'infermiera? Lasciate perdere quell'annuncio, datemi retta.” Scuotendo il capo. “Evangelia è un luogo solitario, abbandonato in una zona desolata. C'è un motivo per cui ci mandano i mercenari, no? E sapete che gente sono i legionari? La peggiore che si possa incontrare. Criminali, rinnegati ed avventurieri senza scrupoli. Insomma, la feccia dell'umanità. Volete davvero finire laggiù? Guardate che l'annuncio parla della base militare... sareste dunque un'infermiera a diretto contatto con quei balordi...”

Guisgard 22-10-2015 19.15.15

Quei discorsi non avevano fatto altro che deprimere Dacey.
Il mondo sembrava sull'orlo del collasso e nessuno luogo appariva così sicuro.
Dove poteva fuggire?
Quale angolo di Afralignone l'avrebbe protetta contro i demoni che giungevano dal suo passato?
Ad un tratto il treno fischiò e poi cominciò a rallentare.
“Ehi...” disse uno dei passeggeri “... cosa accade? Perchè ci stiamo fermando?”
E a bordo della vettura cominciò a serpeggiare inquietudine.

Lady Gwen 22-10-2015 19.16.12

"Sí" sorridendo e rispondendo all'uomo.
Ascoltai le sue parole sospirai appena.
"Lo so e avete ragione. Tuttavia non possiamo rifuggire una realtá oggettiva, per quanto disastrosa, per sempre. E poi, avreste il coraggio di sottrarvi di fronte ad una richiesta di aiuto?" guardando l'uomo negli occhi.

Guisgard 22-10-2015 19.16.47

Il giovane uomo annuì e raggiunse Altea sotto la tettoia.
“In verità” disse agitando i capelli bagnati “non è male godersi l'acqua sulla pelle, sapete? Magari sarà un fenomeno raro prossimamente. Che cada acqua dal cielo intendo.” Ridendo piano. “Si, perchè da quanto si dice in giro non passerà molto tempo che Canabias verrà a bombardarci. E allora cadrà fuoco sulle nostre teste.” Facendole l'occhiolino. “Certo che sono di Cherval.” Annuì. “Voi piuttosto, di dove siete che non vi ho mai veduta? O essere invisibile è un'altra vostra prerogativa, come quella di poter passeggiare nel bosco senza dar conto ad alcuno?” Sarcastico.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 22.41.57.

Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli
Creative Commons License