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Citazione:
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Certo, damigella :smile:
Anzi, approfittando che fuori piove, fa freddo ed è ora di cena, sono certo che per un piatto caldo alla mensa delle dame di Camelot questo nostro buon menestrello accetterà di rispondere ad una sola domanda sul nuovo Gdr da parte di ognuna di voi. Dunque chi vuol porgere una domanda al buon menestrello, prego, lui sarà lieto di rispondere ;) |
Oh, dite sul serio? :smile_wub: allora spero che messer menestrello non abbia fretta d'andar via, poichè ci penserò per bene, visto che posso farne solo una :smile_lol:
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Devo dire la trama è davvero affascinante. .già immagino una straordinaria avventura..ordunque mio buon menestrello in cambio di un pasto caldo volete voi dirmi in che spazio temporale ci porterete?
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Ebbene, ecco la mia domanda: leggendo il vostro indizio, caro menestrello, voi parlaste di Sygma. Volevo chiedervi dunque: sarà quello il nostro scenario, il rinomato ducato, o la scena si sposterà verso altri luoghi, sebbene non meno affascinanti, romantici ed avventurosi? :)
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Che dire... apprezzo moltissimo la scelta delle due attrici a cui il nostro primo cavaliere mi ha accostato, anche se bella come Scarlett lo posso essere solo nei miei sogni più arditi...
Per quanto riguarda il nuovo gdr, se Sygma ne sarà la location io non posso che esserne felice... Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Citazione:
Milady, sarà il Medioevo nobile e bellicoso che farà da scenario a questo Gdr avventuroso :smile_lol: Citazione:
fra i suoi cipressi e i castelli che si terrà questa storia si' bella :smile: |
Molto bene, così avrò l'occasione di conoscere questa magnifica città attraverso la prossima avventura, che spero inizi presto! :smile_lol:
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Il bosco.
Nel cuore della vallata, tra dolci colli, irti cipressi, vecchi casali isolati ed il gorgoglio melodico dello scorrere del fiume. Una piccola abitazione dove un tempo solo i cacciatori di cinghiali giungevano con i loro cani sorgeva alla fine di uno stretto e zigzagante sterrato. Lo spiazzo circostante, racchiuso da alti e selvaggi alberi ed al riparo all'ombra di verdeggianti colline era intriso dei colori di vivi girasoli. Qui giocavano i bambini, scimmiottando i nobili cavalieri e le loro gesta. E qui la loro madre era solita lavare i panni, dove un canale scavato nel terreno rubava acqua al vicino fiume. “Presto il padrone tornerà.” Disse il loro padre, asciugandosi la fronte sudata e alzando poi lo sguardo verso il sentiero. “Caccerò il cinghiale più grosso e lo cucineremo per lui e la sua masnada.” “Cos'è una masnada?” Chiese il più piccolo dei tre bambini. “I cavalieri a lui fedeli che lo accompagnano.” Spiegò il padre, mentre la madre sorrideva. “A scuola ieri dicevano che dobbiamo andarcene...” un altro dei tre bambini “... che siamo traditori...” “Cosa vuol dire traditori?” Sempre il più piccolo dei tre. “Non badate a queste sciocchezze, bambini.” Intervenne la loro madre. “Si, sono sciocchezze.” Inquieto il padre. “Il padrone tornerà presto e nessuno oserà più parlare male di noi.” Riprendendo a tagliare la legna. In quel momento qualcosa attirò la sua attenzione. Guardò allora verso il bosco, lungo il sentiero che spuntava dalla vegetazione. Fissò quel punto per un lungo istante. “Porta i bambini in casa...” a sua moglie. “Vogliamo giocare ancora, papà!” Uno dei tre piccoli. “Uffa, è ancora giorno!” “Andiamo dentro, bambini...” la madre “... mi aiuterete a fare un dolce...” guardando il marito preoccupata. “Che dolce?” Il più grande dei tre bambini. “La crostata che piace tanto al padrone...” sforzandosi di accennare un lieve sorriso tranquillizzante la donna. Rientrarono così in casa, dove la figlia maggiore era intenta a cucinare. Il padre restò invece fuori, tenendo ben salda la scure in mano. E continuò a guardare verso il bosco. Un fruscio, il rumore di cavalli e dalla vegetazione emersero alcuni cavalieri che avanzavano a passo lento sui loro destrieri. Parlottavano e ridevano fra loro. “I soldati, mamma!” Il più piccolo guardando da una finestra. “Posso uscire a guardarli?” “Chiudete le finestre, bambini...” tesa la madre. “Perchè mamma?” Chiese la figlia maggiore. “Zitta!” Voltandosi di scatto la madre. La ragazza fissò stupita la madre e poi guardò fuori, dove i cavalieri avevano ormai raggiunto loro padre. Allora comprese. Fu sul punto di gridare, ma la madre la schiaffeggiò, per poi stringerla a sé in lacrime. Poi si chinò sui tre bambini. “Bambini...” lei con gli occhi rossi “... ricordate il gioco del nascondino? Bene, ora voglio che ci giochiate. E in silenzio. Scendete in cantina e restate lì. Non uscite e non aprite la porta. Va bene, piccoli miei?” I tre annuirono, mentre la sorella maggiore era con lo sguardo perso nel vuoto. La madre baciò ciascuno dei tre bambini e li fece scendere nella cantina attraverso una botola nel pavimento, che poi richiuse e coprì con un tappeto. E lei e sua figlia si fecero il Segno della Croce. Fu un lungo pomeriggio. E una lunghissima notte. All'alba solo poche fiamme restarono di quell'abitazione. E su un'asse di legno mezza carbonizzata i soldati lasciarono una scritta di sangue. Una scritta che così recitava ed ammoniva: “Da oggi i traditori e i morti non posseggono più nulla qui a Sygma...” http://blog.toscana.com/wp-content/u...nti-nebbia.jpg |
Questo frammento, seppur triste purtroppo, mi incuriosisce già molto ;)
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