Camelot, la patria della cavalleria

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Arowhena 12-10-2010 02.33.58

Questa non ci voleva... non è lei la terza donna, pensava tra sé Arowhena... lei ne era certa, lo sapeva!.. Temeva che la ragazzetta sarebbe stata di intralcio... il pericolo maggiore... la coterie non avrebbe seguito le tracce ma sarebbe stata seguita... sarebbero state delle esche.

- Principe Frigoros, chiedo permesso di unirmi alla compagnia al fine di portare a termine la missione. Le mie conoscenze, la mia esperienza e le mie arti non potranno che giovare.

Chinò il capo con garbo ma continuando a guardare fisso negli occhi il principe in attesa di un segno di assenso.

Morrigan 12-10-2010 02.36.07

Dukey gli era sfilato accanto, dopo quelo lungo sguardo d'odio.
"Presto ci ritroveremo noi due...", gli aveva sussurrato.
"Non vedo l'ora!" aveva riso Morven, di rimando, un attimo prima che quel farabutto lasciasse la sala con i suoi uomini.

Quando l'atmosfera si fu quietata, Morven si guardò intorno con aria soddisfatta. Era riuscito a non estrarre la spada nemmeno al culmine di quel momento. Era riuscito a contenere il caos... un vero cavaliere sa quando è il momento di estrarre la lama, e quando è il momento di ritirarsi nella sua tenda... si ripetè lentamente.
Poi la sua attenzione fu catturata da una giovane donna, che con impeto e passione stava rivolgendo una preghiera al principe. Vide gli occhi dell'uomo inumidirsi, guardandola con affetto, e una volta di più fu colpito dal dolore che emanava dalla figura di quel nobile.
Morven si era unito a quella compagnia per superbia e quasi per scommessa con se stesso, ma ogni giorno che passava, ciò che vedeva lo convinceva sempre più che quella era la sua missione, la sua personale ordalia.
Si accostò piano a Belvan, in attesa di conoscere le intenzioni del suo capitano.

Guisgard 12-10-2010 02.37.19

Frigoros sospirò, temendo che l'aver accontentato la sua pupilla portasse un grande pericolo.
Poi, fissando Arowhena:
"E sia, mia signora. Ho fiducia nelle vostre conoscenze. Vi do il permesso di unirvi a loro."
"Bene, direi di uscire subito dalla città." Disse Belvan. "E' giorno e non dovremmo correre grossi rischi."
Si voltò allora verso i suoi.
"Voi due, verrete con me..." indicando Morven e Cavaliere25 "... gli altri aspetteranno qui il nostro ritorno."
E salutato il vecchio principe e tutta la corte, i cinque si recarono verso l'uscita del palazzo.
Ma mentre raggiungevano la grande porta, furono avvicinati da Dukey ed alcuni dei suoi.
"Lady Talia..." disse il superbo cavaliere "... uno dei miei uomini mi ha detto che avete espresso il desiderio di vedere il bosco..." rise malizioso ed aggiunse "... bastava chiederlo a me... sapete che più di una volta vi ho invitata a visitarlo la notte con me..."
"Andiamo, milady." Intervenne Belvan. "Il principe attende con ansia il vostro ritorno. Non vale la pena perdere altro tempo."
Dukey fissò con rabbia i tre cavalieri venuti da Camelot.
"Presto avrete ciò meritate, cani..." mormorò a bassa voce.

Morrigan 12-10-2010 02.49.49

Morven fissò Dukey e rise.

"Mio signore, vi giuro che mi conserverò in vita ed in buona salute al solo scopo di vedere quel giorno!"

Talia 12-10-2010 02.50.17

Uscendo dal palazzo ci imbattemmo in Dukey e i suoi... mi faceva venire i brividi quel cavaliere, la sua arroganza, la sua malizia mi tormentavano da tempo... ma la sua irascibilità mi costringeva ad esser cauta...
"Siete quanto meno inopportuno, signore!" risposi rigida "Potreste almeno mostrare un po' di rammarico per il flagello che ci sta colpendo, un po' di pietà per le nostre vittime..."
In quel momento sir Belvan intervenne, spingendomi via... ne fui sollevata.

Arowhena 12-10-2010 03.09.18

Arowhena si mosse dunque con gli altri.. sarebbe stata una buona occasione per conoscere i nuovi compagni. Si guardò intorno, che visi seri, provati... Le porte si spalancarono per permettere a Belvan e ai suoi di uscire. Nel momento in cui il vento autunnale entrò nella sala, portò con sé l'odore della terra bagnata da alcune gocce di pioggia, e delle foglie cadenti dagli alberi maestosi... La folata di vento aveva un odore così piacevole ed ella iniziò a cantare accompagnata dal suo liuto.. L'avventura non doveva iniziare nel segno del cattivo umore... negatività chiama altra negatività!
Il canto dunque lo dedicò all'Autunno, ai suoi odori, ai suoi colori e sapori:
Dischiuse le labbra morbide:

" Stagione delle nebbie e della molle fecondità,
stretta amica del cuore del maturante sole;
che cospiri con lui per caricare e beare
di frutti le viti che intorno alle grondaie corrono;
per piegare sotto le mele i muscosi alberi della capanna,
ed empire tutti i frutti di maturità fino al torso,
per gonfiare la zucca, e arrotondare i gusci delle nocciuole
con un dolce nòcciolo; per far gemmare altri
e ancora altri, più tardivi fiori per le api,
finché esse pensino che i giorni tepidi non finiranno mai,
perché l’Estate ha colmate fino all’orlo le loro viscose celle."

Arowhena si accigliò un momento:

-Dukey, non disturbare il tempo!
Lo disse istintivamente, non lo temeva e in quel momento, col suo comportamento, stava davvero interrompendo la poesia, il momento, l'augurio del buon auspicio. Dunque continuò il suo canto, facendo finta che non esistesse:

"Dove sono i canti della Primavera? Sì, dove sono essi?
Non pensare ad essi; tu hai la tua musica pure,
mentre nuvole a sbarre fioriscono il giorno che lento muore,
e toccano i piani di stoppie con una rosea tinta"...

Il canto era così piacevole che il vento decise di portarlo con sé e farlo sentire fin nei luoghi più lontani...

Guisgard 12-10-2010 03.33.59

I cinque allora uscirono dal palazzo e poi, poco dopo, dalle mura della città.
"Che bellissimi versi, mia signora." Disse Belvan ad Arowhena. "Vi osservavo prima a corte e sono rimasto affascinato dalle vostre conoscenze... sogni, poesia... i miei rispetti, milady."
E così, seguendo le indicazioni di Talia, che ben conosceva quei luoghi, i cinque giunsero nel bosco.
Vi arrivarono nel pomeriggio e gli alti e densi alberi, intrecciandosi fra loro, sembravano voler racchiudere quel mondo in un'abbraccio che anche il Sole faticava a squarciare.
E così, già verso la metà del pomeriggio, la luce cominciava a celarsi ai cinque intrepidi.
Ad un tratto come un fruscio si udì nell'aria.
"Silenzio..." disse Belvan.
Restò un attimo ad osservare e ad ascoltare ciò che lo circondava.
Ad un tratto il bosco sembrò tacere.
Come se i suoi suoni, i suoi versi, persino l'alito del vento, fossero svaniti in un silenzio irreale.
"State in guardia..." sussurrò ai suoi compagni Belvan "... non siamo soli..."

Guisgard 12-10-2010 03.37.44

Nel frattempo, sull'antica strada che dalla Cornovaglia conduceva verso Nord, due figure cavalcavano fianco a fianco.
"Ho lo stomaco vuoto come un sacco pieno di vento!
Avrei dovuto fare il frate e vivere beato in convento!" Si lamentò Iodix.
Guisgard sembrava invece indifferente ai lamenti del suo compagno, intento com'era a suonare la sua ocarina.
"Mio signore, dove siamo diretti?
E questi luoghi? Come son detti?"
"Non sono il tuo signore..." disse Guisgard smettendo di suonare "... non hai più l'anello al collo, sei un uomo libero..."
Ad un tratto però, i due avvistarono una carrozza danneggiata e senza più i cavalli.
Avvicinatisi, si accorsero che vi era un uomo seduto ai piedi di un grosso albero.
E dagli abiti riconobbero che era un chierico.
Un domenicano.
"Cosa è accaduto qui?" Domandò Guisgard.
"La mia carrozza è stata assalita da un ginghiale." Rispose il domenicano. "Il mio cocchiere è fuggito, inseguito da quella bestia, ma sono rimasto solo, senza più cavalli..."
"Già, vedo..."
"Benedetti figlioli... mi accompagnereste al borgo più vicino?" Chiese il domenicano.
"Padre, non conosciamo queste terre" rispose Guisgard "e in realtà vaghiamo alla fortuna, senza scopo e senza meta."
"Viandanti, si, senza sosta,
che sia terra. o che sia costa!" Recitò Iodix.
"Allora la Divina Provvidenza corre in nostro aiuto." Disse il domenicano. "Fornendo a voi uno scopo ed a me un passaggio."
Guisgard scambiò uno sguardo col suo compagno di viaggio.
"Andiamo, padre..." lo invitò sorridendo "... montate sul cavallo del mio compagno. Lui verrà in sella con me."
"Che Dio vi benedica, figli miei!" Esclamò il domenicano. "Io sono frate Ludovico, ma potete chiamarmi tranquillamente Cappellano, il mio ruolo nel convento da cui provengo."
E partirono verso una meta che appariva loro ignota.

Morrigan 12-10-2010 08.42.23

Il silenzio innaturale del bosco. Era talmente ingombrante da caricare il cuore di un fardello.
Morven vide e sentì, e percepì la tensione di Belvar, mentre sussurrava "State in guardia... non siamo soli..."
Così si acquattò, fece scivolare piano la mani sull'erba, attirò a sè prima una spada, poi l'altra. Con un movimento lesto raggiunse il fianco del suo capitano e cercò di scrutare con lo sguardo il punto del bosco verso cui questi stava guardando.
Il bosco, insieme a loro, sembrava trattenere il respiro. Morven poteva intuirne l'anelito vitale, profondo. Sposò quella sensazione, quel battito che gli arrivava dall'erba, dagli alberi... calma, calma... rallenta il cuore... non disturbare il silenzio... misura il respiro... osserva e ascolta... trattieni il fiato e preparati al balzo!

lady rainbow 12-10-2010 11.43.23

Mi ero concessa un attimo di tregua per poter riflettere..mio zio non avrebbe mai acconsentito ad unirmi alla nobile compagnia..tuttavia non potevo dimenticare lo sguardo di quella donna che piangeva la morte di mia cugina come fosse una sorella di sangue...l'avevo vista spesso a palazzo...milady..milady..si Talia ecco Talia era il suo nome..dovevo parlarle..dovevo uscire da quella prigione dorata...mi congedai cosi dal mio adorato zio dicendo di stare poco bene...rientrai in camera e, preso il mio mantello, scesi le scale del palazzo in punta di piedi. Assicuratami poi che non mi vedesse nessuno, usci fuori cercando di trovare le tracce della donna e del fido Belvan...nella mia stanza giaceva in bella mostra un biglietto scritto di mio pugno indirizzato al mio dolce zio...

"Caro zio sapete quanto grande è l'affetto e la stima che mi lega a voi..sono scappata cosi perchè voi non mi avreste mai permesso di uscire oltre il palazzo...devo scoprire la verità su Eileen..non sono più una bambina...so che è difficile ma vi chiedo umilmente di non essere arrabbiato e di pregare per me...vi abbraccio, la vostra adorata nipote Rainbow"

Talia 12-10-2010 13.36.12

Le gambe mi erano tremate violentemente quando avevo cercato di salire a cavallo... era una cosa che non mi era mai capitata prima e ne rimasi scossa... scossa da quella sensazione indefinita di panico che mi aveva colta di fronte all’animale, sensazione che si era confusa con la voce che era risuonata nella mia testa... ‘A più tardi, amica...’ ma non c’era stato un ‘più tardi’! Non ci sarebbe stato mai più! Con voce vagamente tremante chiesi a sir Belvan di aiutarmi a salire in sella e, una volta sopra, chiusi gli occhi e strinsi le briglie, facendo appello a quanta più determinazione possedevo per allontanare quel senso di nausea profonda che mi aveva attanagliato la bocca dello stomaco.
Entrammo nel bosco da sud, poiché quello era il punto in cui era più vicino alla città.
Mi sentii subito meglio in quell’ambiente, respirai a pieni polmoni l’odore della natura e mi immersi nelle mille sensazioni che mi provocava l’essere di nuovo avvolta da quella delicata, familiare luce verde...
“Il bosco circonda quasi completamente Cartignone...” iniziai a dire ai miei compagni “Voi l’avete costeggiato seguendo la strada che da Camelot giunge qui, ma esso si estende per un’area ampissima verso ovest e verso nord. Vi è un fiume che lo attraversa, in alcuni punti è piuttosto profondo e difficile da attraversare ma vi sono dei guadi che ci permetteranno di giungere sull’altra sponda senza difficoltà!”
Esitai un istante, poi proseguii: “Ho parlato con i soldati che hanno ritrovarono i corpi di alcune delle sfortunate vittime... sostengono di averli trovati in un cunicolo, una specie di antica catacomba raggiungibile procedendo verso ovest dal secondo guado... ma ciò è strano poiché secondo le mappe presenti a Cartignone non dovrebbe esserci niente di simile in quella zona... e neanche secondo le mie conoscenze, né secondo quelle di tutti coloro che ho interrogato in città...”
Improvvisamente qualcos’altro sembrò attrarre l’attenzione di sir Belvan, ci impose silenzio e iniziò a guardarsi attorno...
Notai che gli altri miei compagni si adeguassero immediatamente all’ordine del cavaliere.
Anche io mi bloccai, chiusi la bocca e rimasi in silenzio, in attesa... ma ciò che mi colpì non fu un rumore particolare, bensì la sua assenza: il bosco ad un tratto era diventato silenzioso, immobile... ciò non era normale! Strinsi forte le briglie e attesi.

lady_Empi 12-10-2010 14.25.25

Sarà stato il canto del vento tra le fronde <mentì la fata osservando l’agitazione del cavallo> sono certa che non v’è nulla di oscuro in questo luogo, sembra una tranquilla cittadina <continuò a restare vigile mentre simulava serenità> Venite, Altezza, ho l’impressione che vi sia qualcosa da osservare laggiù <indicò il palazzo reale , afferrò la mano del Principe, allargò le ali e trascinò Icarion in volo fin sul davanzale di una delle finestre della sala dove la compagnia era riunita.>

<Posò i piedini nudi sulle fredde mura di pietra e avvicinò il viso al vetro> Un bel po’ di cavalieri per voi <sorrise la fata verso Icarion, dando l’impressione al Principe d’essere animata da semplice curiosità. Ma la fata aveva percepito l’antico richiamo che muoveva ogni suo passo, la Terra le stava indicando una strada e tra i membri di quella compagnia v’era colui che la Terra aveva scelto…. o colei… pensò mentre i suoi occhi coglievano, sfumato attraverso il vetro, lo sguardo di Talia rivolto a Belvan>

cavaliere25 12-10-2010 16.53.34

Dove stiamo andando chiesi a Belvan? mentre ci incamminavamo mi gardai in torno per scrutare il paesaggio e guardai i miei compagni di avventura.

lady rainbow 12-10-2010 19.33.59

Usci furtivamente...mi guardai intorno "bene, non mi ha seguita nè vista nessuno"pensai...e iniziai a correre..ad allontanarmi dal palazzo..qualche metro più avanti addentrandomi tra gli alberi secolari del bosco che avevo visto solo in compagnia dello zio e della mia balia mi girai istintivamente indietro...il palazzo era ormai lontano e nonostante un pò di nostalgia e timore pregustavo il sapore della libertà...ma non ero stata affrettata...trovandomi in un luogo a me sconosciuto avevo portato un sacco che avevo fissato all'interno del mio mantello..all'interno erano riposte erbe medicinali una fionda con dei colpi e un antidoto al veleno..avevo con me inoltre una borraccia con l'acqua e poco cibo.."chissà se mio zio avrà capito e mi avrà perdonato.."sospirai ma ormai avrei intrapreso la mia avventura.."forza Rainbow è la tua occasione..devi dimostrare a te stessa di che pasta sei fatta!!!"sorrisi...e continuai per il bosco...chissà cosa mi attendeva di li in avanti...

Guisgard 12-10-2010 19.38.43

Icarion restò un attimo perplesso.
Empi l'aveva portato in volo, oltre la campagna, le case e le torri di Cartignone, fino a giungere al palazzo reale.
E dalla finestra si vedevano diversi cavalieri, ornati di corazze e dai portamenti fieri.
Icarion restò a fissare quella scena come rapito da un mondo sognato fino ad ora.
Poi, d'improvviso, si destò dalla sua meraviglia.
"Non vedo il mio cavaliere..." disse "... sono giunto qui per apprendere da lui gli alti valori della cavalleria!"
Ma s'interruppe e cominciò a fissare un punto preciso.
Poi corse via, scivolando sul tetto, fino a giungere ai piedi di un solenne edificio e senza esitazione alcuna entrò all'interno, incurante di qualsiasi pericolo potesse correre.
Icarion non era più sotto la protezione di Empi...

Guisgard 12-10-2010 19.48.35

Rainbow, come una novella Angelica, attraversava quel bosco, per lei vergine di conoscenze e richiami, addentrandosi sempre più in quel folto manto verdeggiante di suoni e profumi.
Diverse specie d'animali e di uccelli sembravano darle il benvenuto in quel mondo per lei tutto da esplorare.
Fiori dai mille colori e dagli inebrianti profumi parevano schiudersi al suo passaggio ed una lieve brezza di vento, fresca ed asciutta, sfiorava quel bucolico mondo come una carezza.
Ma ad un tratto qualcosa mutò.
Quell'incanto sembrò spegnersi.
Un attimo dopo dieci sagome emersero dalla vegetazione, circondando la ragazza.
"Dove ve ne andate di bello, damigella?" Chiese uno di loro, mentre gli altri cominciarono a ridere e ad emettere suoni e versi osceni. "Non sapete che nel bosco ormai non ci viene più nessuno? Qualcuno dice che vi dimora il diavolo... fortuna che ci siamo noi a proteggervi..."
"Avanti, è molto carina!" Gridò un altro di loro. "Direi di tirare a sorte su chi comincerà a divertirsi con lei!"
"Ben detto, Malvius!" Esclamarono gli altri.
I dieci avevano circondato Rainbow.
La nipote del principe sembrava in trappola...

lady rainbow 12-10-2010 19.55.47

La mia corsa verso la novità fu arrestata da brutti ceffi.."Non sono affari vostri e moderate il linguaggio ed il comportamento,voi e i vostri seguaci...vi inviterei a lasciarmi passare o ve ne pentirete...credete di aver a che fare con una sprovveduta?"...le mie parole furono pronunciate senza tradire la minima paura..anzi quasi con sfrontatezza...meno male che avevo con me un'"arma segreta"..di certo non avrei potuto batterli tutti ma mi sarei difesa...mio padre e mio zio mi avevano insegnato come

Guisgard 12-10-2010 20.13.47

Nel frattempo, al palazzo reale di Cartignone, Frigoros convocò i membri della compagnia di Camelot rimasti a corte.
Fu subito colpito dalle due donne che ne facevano parte.
Così cominciò a parlare a Lady Llamrei e lady Elisabeth:
"Mie signore, ormai conoscete ciò che affligge la mia città. Ho perduto una figlia e se non avessi il compito impostomi da Dio, quale signore di queste terre, mi sarei già lasciato morire..."
Dopo un attimo di silenzio riprese a dire:
"Ho sentito che voi abitanti di Camelot siete coraggiosi e valenti come nessun altro... confido che porterete ordine e giustizia tra noi..."
"Milord..." intervenne Guxio "... comprendo che la fama di Camelot e dei suoi abitanti eserciti un certo fascino, ma queste sono solo due donne... ed il nostro invisibile nemico non credo si lasci intimorire da così poco..."
E fissò con indifferenza le due donne.

Guisgard 12-10-2010 20.52.11

Nella foresta, intanto, i dieci manigoldi agguantarono Rainbow, disarmandola e cominciando a strapparle parte del suo vestito.
Poi, zittendola, la spinsero in un cespuglio.
Ad un tratto si udì un nitrito e tre uomini a cavallo apparirono nella radura.
"Cosa vedo laggiù..." disse Guisgard "... avete perso qualcosa? Perchè state di guardia?" Domandò all'unico dei balordi rimasto fuori dal cespuglio.
"Perchè mi importunate?" Domandò il manigoldo.
"E voi perchè vi nascondete come una serpe?"
In quel momento altri emersero dal cespuglio, con le armi in pugno.
"Ah, è un nido di serpi!" Esclamò Guisgard.
Nello stesso istante si udì Rainbow urlare dal cespuglio.
"Non serpi, ma vermi!" Disse con fare guascone Guisgard. "Dieci contro una donna... i miei complimenti! Perchè allora non dieci contro uno? In guardia, cani!"
E si lanciò su di loro.
"Oddio! State attento, mio signore!"
Questa non è una singolar tenzone!" Gridò Iodix prima di cadere dal cavallo del suo padrone.
Un attimo dopo lo scontro ebbe inizio.
Nove erano contro Guisgard, mentre uno teneva stretta Raimbow.
E proprio questi fu colpito alle spalle da Iodix con un grosso ramo spezzato.
"Venite e mettiamoci al riparo, damigella!
Togliamoci da questa situazione poco bella!"
Tutto questo mentre Guisgard si scontrava con tutti gli altri.
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Guisgard 12-10-2010 20.52.28

Poco distanti, Belvan ed i suoi erano in guardia.
"Sentite?" Chiese. "E' rumore di armi... seguitemi!"
In breve i cinque giunsero nella radura e videro l'impari scontro tra Guisgard ed i nove balordi, mentre Rambow era al sicuro tra il Cappellano e Iodix.
"Presto, aiutiamo quell'uomo!" Gridò ai suoi compagni Belvan. "E' solo contro nove!"
E lanciatosi nello scontro gridò:
"Siamo con voi, cavaliere!"
"Cerco avversari, non aiuto!" Rispose nell'impeto della battaglia Guisgard.
"Noi vogliamo offrirvelo lo stesso!" Rispose Belvan. "Forza, amici miei!" Gridò a Morven e Cavaliere25.
"Al diavolo! Che seccatori!" Mormorò Guisgard, mentre combatteva contro gli aggressori di Rainbow.

cavaliere25 12-10-2010 20.59.35

Mi scagliai contro uno dei balordi e dissi al attacco e inizia a muovere le mani e cercare di difendere quel cavaliere che vedendolo solo e senza aiuto mi sembrava in difficolta senza il nostro arrivo

llamrei 12-10-2010 21.02.02

Rimasi ad ascoltare le parole, quasi beffarde, di Guxio. Di certo non trapelava molta stima verso di noi: ammettere di essere inferiore in forza e in intelligenza...gli causava, di certo, una certa stizza. Lo lasciai dire il discorso di rito e una volta terminato feci un passo avanti, rivolgendomi al re, e dissi:
"Signore. Lo avete detto voi stesso che la fama dei cavalieri di Camelot è quella di portare in alto il nome del coraggio oltre che ad essere valorosi. Elisabeth ed io non siamo di certo inferiori nè di forza nè di intelligenza e scaltrezza ai migliori cavalieri. Vi chiedo solo di accettare la nostra offerta di aiutarvi...e noi non vi deluderemo."
Lanciai un'occhiata al brutto Guxio e a lui mi rivolsi: "Cavaliere: ci temete cosi tanto da macchiare il nostro coraggio con parole discutibili? NOn vi sfido e non metterò alla prova il vostro di coraggio solo perchè non voglio farvi sfigurare davanti al vostro signore e perchè la mia spada serve a combattere un nemico piuttosto che disarcionarvi da cavallo. Ma badate: un giorno tutto questo avrà termine e allora sarete costretto ad accettare la mia sfida"

Talia 12-10-2010 21.03.53

Seguii sir Belvan e gli altri verso quel clangore di spade... la scena che si parò davanti a noi era terribile: un cavaliere solo combatteva contro molti nemici e per quanto il suo valore sembrasse tener loro testa, essi lo attaccavano da ogni parte.
Sentii le grida dei miei compagni, l'aiuto che offrivano al cavaliere ma non badai loro, poiché un'altra figura aveva attratto la mia attenzione: lady Rainbow!
La vidi poco distante da me, con l'abito un poco lacero e un'espressione vagamente spaventata, anche se fiera e indomita. Mi precipitai allora giù dal cavallo e corsi verso di lei...
"Lady Rainbow..." gridai, togliendomi il mantello e avvolgendolo intorno alle spalle della giovane "Milady, santo Cielo, state bene? Che cosa ci fate qui?" dissi, con voce tremante di preoccupazione.

Morrigan 12-10-2010 21.19.18

La spada di quel coraggioso cavaliere luccicò un istante alla luce. Il suo bagliore colpì lo sguardo di Morven e accese il suo sorriso di trepidante eccitazione... la battaglia, la battaglia lui ce l'aveva nel sangue... era un richiamo antico ed inestinguibile, e sebbene fino a quel momento nessuno aveva mai creduto nelle sue capacità, Morven sapeva di essere nato per combattere... sapeva di possedere molto più di quanto non dessero a vedere il suo aspetto e la sua giovane età!
Così, ubriacato dal pensiero della pugna, sfoderò una delle spade e si lanciò in soccorso del cavaliere.

"Ah, siate generoso, milord, come si addice ad un cavaliere!" esclamò, mentre con la spada parava un colpo alto "Non vorrete tenervi tutto il divertimento per voi!?!"

E mentre diceva questo, estrasse con la sinistra il secondo gladio, parò un colpo di un altro assalitore che aveva preso di mira il fianco del cavaliere, e con un'agile rotazione si trovò accanto a Guisgard, passò la lama destra sotto il suo braccio e infilzò lo stomaco di uno dei nemici, che si accasciò al suolo con un gemito di dolore mortale. Quindi, con la stessa calma determinazione, ritrasse l'arma senza nemmeno sfiorare Guisgard e si girò a vedere se qualcun'altro aveva ancora intenzione di sfidarlo.

lady rainbow 12-10-2010 22.10.19

Cercavo di difendermi ma a nulla valsero i calci che scagliai contro loro...e non riusci neanche ad utilizzare la mia arma...ebbero la meglio ed io iniziai ad urlare.."Lasciatemi manigoldi,vigliacchi!!"ad un tratto senti la voce fiera di un uomo..e vidi che si batteva per la mia salvezza..fui portata in salvo e iniziai ad assistere ad un duello un vero duello....ero spaventata ma anche in apprensione per la sorte del mio salvatore..vidi all'orizzonte arrivare i soccorsi a quell'uomo ma uno sguardo a me familiare incrocio i miei occhi...mi ritrovai a sorridere "ma voi...voi siete milady Talia vero?oh mia signora potrei..potrei abbracciarvi?so che magari la mia richiesta potrà sembrarvi assurda ma mi ricordate mia cugina e avrei cosi bisogno di lei adesso....anche di un suo rimprovero!"le mie guance erano solcate da lacrime ma almeno non ero più sola...

elisabeth 12-10-2010 22.19.21

Avevo cavalcato al quel seguito per giorni, mi ero tenuta vicino ad llamrei.....avevo osservato tutto e tutti.....il silenzio era stata una regola importante nella mia vita, avevo ascoltato tutti.....Talia e la sua voglia di vendetta.....un principe che aveva perso una figlia.......un regno in subbuglio perche' il male aveva preso il sopravvento........Una donna aveva attirato la mia attenzione Arowhena, tre donne vicine al cuore del re.....Pero'.....lei conosceva il motivo per cui ero stata chiamata in questa strana situazione.....non mi avrebbero interpellata.......se non ci fosse dell'altro sotto......vidi andare tutti nel bosco....rimasi li' con llamrei..che furente aveva gia' dato libero sfogo al suo pensiero....." Credo che in questo momento sarebbe fin troppo puerile da parte vostra Guxio, valutare le capacita' di un Cavaliere in base al sesso.....siete un uomo intelligente....dovreste guardare oltre e non soffermarvi su preconcetti a cui io lascerei pensare agli uomini che non hanno dato al loro animo il cibo necessario perche' venisse nutrito del nettare della sacra sapienza .........Nessuno mi avrebbe dato questo manto se non avesse avuto fiducia in una donna......potrei dirvi molto di piu' su quella che sono..ma questa croce dovra' bastarvi......."........Non era la prima volta che dovevo giustificare quel manto bianco e croce rossa che portavo sulle mie spalle....anche se era molto tempo che mi occupavo di studi particolari.........e questo aveva evitato di dare sempre una spiegazione che nessuno aveva mai compreso....

Guisgard 12-10-2010 23.52.39

Lo scontro era furioso.
I manigoldi che avevano aggredito Rainbow non erano cavalieri, ma la loro forza era nel loro numero ed erano comunque armati.
Ma l'intervento di Belvan, affiancato da Morven e Cavaliere25, rese lo scontro decisamente più semplice per i cavalieri.
Ed in breve le sorti della battaglia furono decise a favore dei nobili guerrieri.
"Ottimo lavoro, amici miei!" Disse Belavan a Morven e Cavaliere25.
Poi, avvicinandosi a Talia e Rainbow, si accertò che quest'ultima stesse bene.
Guisgard intanto aveva raggiunto il Cappellano e Iodix.
"Bel lavoro, mio gran signore!
Avete combattuto con onore!" Recitò il buffone.
"Avevo bisogno di un pò d'azione." Rispose Guisgard. "Il mio braccio era inattivo da troppo tempo."
"Bel lavoro, cavaliere." Disse Belvan avvicinandosi.
"Grazie dell'aiuto non richiesto." Rispose Guisgard.
"Voi parlate da prode, ma anche da ingrato!"
"Mi avete rovinato la contesa, insieme ai vostri due compari!" Rispose infastidito Guisgard.
"Ne cerchereste un'altra?" Chiese Belvan.
"E' quanto mi dovete!" Rispose il cavaliere di Cornovaglia. "E per quanto mi riguarda posso battervi tutti e tre!" Aggiunse poi indicando Morven e Cavaliere25.
Belvan trattenne l'impeto di accettare la sfida di Guisgard.
"Magari un giorno accadrà..." disse.

Guisgard 12-10-2010 23.59.53

Nel frattempo, al palazzo di Cartignone, Guxio aveva mostrato dubbi su alcuni cavalieri di Camelot.
"Milady..." disse ad Elisabeth "... non discuto l'autorità di chi vi ha concesso quella croce, ma la cavalleria non è cosa di donne... un ordine che apre le sue porte ad una donna è destinato, a mio parere, ad una rovina certa..."

Morrigan 13-10-2010 00.04.53

Morven restò per un lungo istante a fissare quel cavaliere, e ascoltandolo in quello scambio di battute con Belvan, ne ricavò un'impressione ben strana.
Nel primo momento in cui l'aveva scorto, lottare con infinito coraggio e disprezzo del pericolo contro quel gruppo di uomini, aveva provato profondo stupore e ammirazione, e desiderio di combattere al fianco di un simile cavaliere. Ma in quel momento, sentendolo rivolgersi a loro a quel modo, senza un minimo di gratitudine, anzi, quasi chiedendo loro soddisfazione, Morven si domandò che razza di uomo fosse mai quello.
Vide il suo capitano vacillare di fronte a quel disprezzo, e vide poi che Belvan riusciva infine a domare il suo impeto, com'era giusto che un nobile cavaliere facesse in quelle circostanze. Ma lui, Morven, era ancora troppo giovane e sanguigno, e il suo amore per l'ordine non aveva ancora vinto la sua oscura passione per il caos.
Istintivamente si girò a fissare Guisgard, inchiodandolo con uno sguardo profondo e singolare.

"Il mio capitano è prudente, mio signore" disse, rivolto a lui, con voce fosca, "ma vi sta portando un rispetto che voi di certo non state meritando!"

elisabeth 13-10-2010 00.06.10

Piegai il capo da un lato........un po' come quando i bimbi guardano gli adulti e nella loro mente sorge il dubbio che siano degli idioti........" Credo che la donna che vi ha partorito sia caduta in rovina.......Padre..."

Guisgard 13-10-2010 00.19.44

Guisgard si voltò verso Morven.
"Del vostro rispetto e quello del capitano che vi comanda" disse Guisgard con un sorriso sprezzante "non so cosa farmene. E se qualcosa del mio comportamento non vi aggrada, mio giovane ed imbelle amico, sono pronto a darvi soddisfazione in qualsiasi momento..."
Allora rise di gusto e montò a cavallo.
"Andiamo, amici." Rivolgendosi al Cappellano e a Iodix. "Ho scorto delle torri oltre le cime degli alberi di questo bosco. Potremo finalmente riposarci."
Si voltò allora verso le tre dame, Talia, Rainbow e Arowhena, salutandole accennando un inchino e con il suo solito sorriso beffardo sul volto.
"Mie signore..." disse "... vi lascio in compagnia dei vostri valenti cavalieri."
Ed insieme ai suoi due compagni di viaggio prese la via verso Cartignone.

Guisgard 13-10-2010 00.22.18

Al palazo di Cartignone, Guxio trovò insolente il modo di fare di Elisabeth.
"Ricordate con chi state parlando, milady..." disse "... io qui rappresento un potere dal quale dipendono le sorti del vostro ordine cavalleresco. Io qui sono la Chiesa!"

elisabeth 13-10-2010 00.34.18

" A Voi non devo nulla Padre, a chi devo obbedienza e' al Santo Padre..........quindi gradirei da parte vostra rispetto, lo stesso rispetto che vi porto in quanto essere umano e non per la tonaca che indossate........."......

Morrigan 13-10-2010 00.37.43

Imbelle? Imbelle?????
Morven rimase un istante basito di fronte a quelle parole, e stupito perfino dalla sua stessa reazione.

"Imbelle?" si lasciò sfuggire
"C'è più coraggio in uno dei miei capelli che in tutti i peli della vostra barba!", mugugnò infine, con aria scontenta, sperando che Guisgard lo udisse e decidesse di tornare indietro.

Ma quando questo inevitabilmente non avvenne, rivolse uno sguardo sconsolato a Belven.

"E adesso che ci siamo liberati di quel fastidioso debitore, cosa proponete di fare, capitano?"

Guisgard 13-10-2010 00.50.29

"Torneremo al palazzo." Disse Belven fissando Morven. "Dimentichiamo l'accaduto. Non ne vale certo la pena."
Detto questo, i cinque tornarono a Cartignone.
E mentre attraversavano le strade della città, passando davanti ad una locanda, videro Guisgard ed i suoi compagni di viaggio.
L'irriverente cavaliere di Cornovaglia aveva preso posto ad un tavolo per giocare ai dadi.
Giunti al palazzo, e ritrovate Llamrei ed Elisabeth, Belven lasciò in libera uscita tutti i suoi cavalieri.
"Per stasera siete liberi." Annunciò loro. "Ma da domani allenamento e turni di guardia. E' tutto, signori. Potete andare."

elisabeth 13-10-2010 01.08.32

Ne avevo abbastanza di chiacchierare con il prete......uscii fuori, una boccata d'aria mi avrebbe fatto bene, intanto un brontolio allo stomaco....mi ricordava che non mangiavo da un po'. La taverna.........avevo le ali ai piedi......mi trovai davanti alla porta dove profumi di vivande e voci concitate mi arrivavano lasciandomi stordita.....aprii la porta ed entrai......non c'erano tavoli liberi.....mangiare al bancone.....ero sfortunata......mi guardai in giro....e sconsolata.....andai dall'oste......." E possibile mangiare qualcosa a quest'ora ?......qualcosa che sia decente possibilmente..."

Morrigan 13-10-2010 01.19.31

Morven seguì il suo capitano fino al palazzo senza fiatare. Non disse più nulla sull'accaduto, e annuì con obbedienza agli ordini impartiti. Ma appena fu lontano dallo sguardo di Belven, senza por tempo in mezzo, sgattaiolò fuori dalle mura del palazzo e ripercorse la strada a ritroso, lungo le stradine della città. Nel tornare non gli era sfuggito, infatti, che proprio in quel momento, nella taverna, quel cavaliere incontrato nel bosco teneva banco, giocando rumorosamente a dadi con i suoi compagni.

Morven non sapeva bene perchè stesse andando... Voleva sfidarlo? Voleva parlargli? O forse, più semplicemente, voleva solo osservarlo?
Era stato colpito dai suoi modi, così inusuali per un cavaliere. Egli aveva di certo mostrato coraggio, abilità con la spada, onore e generosità nel salvare la fanciulla... tutte doti che Morven ammirava nei cavalieri, e che voleva imitare e superare... ma quell'uomo sembrava possedere un secondo lato, che non era in luce... era arrogante e sembrava vivere al di sopra delle regole... al di sopra delle regole... questa idea attirava il lato inquieto del giovane Morven!

Così, per questo motivo, egli si precipitò dentro la locanda, senza ancora un'idea chiara di ciò che avrebbe fatto. Entrò spalancando la porta, si diresse dritto dritto verso il cavaliere che stava giocando a dadi, posò la sua spada corta sul tavolo proprio davanti a lui e lo fissò con uno sguardo provocatorio e diretto, senza dire una parola.

Guisgard 13-10-2010 01.29.14

"Certo, mia signora!" Disse il locandiere ad Elisabeth. "Ora vi cercherò anche un tavolo..."
Capitò così un tavolo proprio accanto ad uno dove alcuni uomini giocavano ai dadi.
"Posso farlo! Posso farcela a fare tre!" Grdidò uno di loro. "Stramaledizione!" Inveì, Guisgard, poi dopo aver fallito il lancio.
"Non badateci tanto, vi dico, signore.
Sfortunato al gioco, fortunato in amore!" Tentò di consolarlo Iodix.
"Ehi, tu gaglioffo..." intervenne all'improvviso uno dei presenti "... ho visto come guardi mia miglie, cosa credi!"
"Quella è tua moglie?" Chiese Guisgard. "Non può essere... sei troppo brutto!"
Anche la tua faccia ti sembrerà tale dopo che ci avrò messo le mani su, maledetto!"
"Ehi voi!" Gridò il locandiere. "Fermi, vi dico! Andate fuori a risolvere le vostre beghe!"
"Andiamo, Buaven. Non ne vale la pena!" Dissero alcuni dei presenti al marito geloso.
"Un giorno me la pagherai, cane!" Minacciò questi.
"Quando vuoi, mio tenero Otello!" Rispose Guisgard. "E tu che mi ritenevi fortunato in amore..." disse poi rivolgendosi a Iodix.
"Ora dirò, il dado, la taverna, la donna,
i veri guai, sono attorno ad una gonna!"
Un attimo dopo una spada fu posata sul tavolo davanti a Guisgard.
Ed un giovane cavaliere cominciò a fissarlo con attenzione.
"Ancora tu? Vattene, ragazzo, oggi non ho tempo per te..." disse Guisgard a Morven.

Morrigan 13-10-2010 01.36.13

"E invece temo che dovrete trovarlo, se non l'avete!" rispose Morven con un sorrido strano che gli illuminò gli occhi di una luce di sfida.

E con un gesto rapido, prima ancora che l'altro potesse reagire, prese i dadi che erano rotolati sul tavolo e li strinse in un pugno che sollevò fino al volto di Guisgard.

"Sulla mia spada, cavaliere, io vincerò il vostro tempo e la vostra attenzione, con questi dadi se mi occorre... quindi decidete: o mi seguite fuori da questa taverna senza troppi convenevoli e senza troppo baccano, oppure sarà Madonna Fortuna a decidere per noi... e sapete come si dice... questa dama, seppur di facili costumi, sembra avere predilezione per i principianti e per gli uomini audaci!"

elisabeth 13-10-2010 01.45.02

L'oste fu abbastanza gentile da trovarmi un posto a sedere........il mio tavolo era proprio vicino al tavolo di alcuni giocatori, giocatori abbastanza su di giri.....c'era un Cavaliere che mi sembrava oltremodo spiritoso...stavo mangiando del pane con del formaggio quando....vidi arrivare il giovane che in maniera decisa deponeva la sua arma sotto il naso del Cavaliere spiritoso...." I vostri guai non sono certo una gonna.......ma la spada di un giovane Cavaliere........qualcuno ha sbagliato le strofe della sua canzoncina "......avevo osservato quel ragazzo per il tutto il viaggio da Camelot, ne aveva di coraggio........


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