Camelot, la patria della cavalleria

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Anne 20-07-2011 09.51.47

siete veramente bravo.....:smile_clap::smile_clap:complimenti...
Lady Anne:heartbeat:

Drusus 20-07-2011 10.10.08

Grazie tante cavalieri et damigelle

ladyGonzaga 20-07-2011 10.28.34

m'inchino a cosi tanta bellezza ...
i miei complimenti :smile:

Drusus 20-07-2011 11.02.39

Che gentil amanza ivi or veggio :) dolce madama, a grato m'è 'l core meo or che vi leggo :)

Drusus 21-07-2011 13.23.12

L’ altrui riso
 
L’ ALTRUI RISO

Spunta lo sole sul tuo volto
E giocondo m’ arde ‘l core;
Resto in disparte, ma colto,
E lasso t’ ha fatto l’ ardore.
Il rifulger del sol ho accolto
Che meco è sì smorto fiore,
Ch’ il riso tuo or sbocciato
Nel gioire m’ ha annientato.

ladyGonzaga 21-07-2011 13.57.54

Molto belli questi versi:smile:

Drusus 21-07-2011 14.03.14

M'inchino a Voi gentil Madonna :)

Guisgard 22-07-2011 01.26.48

Mio buon poeta, quest’ultima vostra composizione la trovo delicatissima.
La vostra esperienza lirica, così lievemente raffinata, è ricca di quel candore che solo i versi ispirati da Amore sanno raggiungere.
Leggendo questa vostra poesia non ho potuto non rivivere le emozioni che sapevano raccontare alcuni grandi stilnovisti.
Quella Gioia che vi annienta davanti al sorriso della vostra amata è la stessa che hanno cantato poeti e bardi di ogni tempo.
Avete il grande dono di saper racchiudere nei vostri versi le cose più belle che l’animo umano può sentire.
Vi siamo tutti debitori di tanta bellezza, amico mio :smile_clap:

Drusus 22-07-2011 06.22.53

Messere Vi ringrazio sempre vivamente, anco se il riso ch' eo canto non est lo riso de l'amore meo, bensì de uno amico, meco sempre qual frate: una Dama ebbe a sceglier lo amor suo carnale et eo rimasì alsì in disparte. A lo ritornar de lo frate meo mirai quel suo guardo giulivo, et eo accolsi in me immensa mestizia per sere stato messo da una sola parta a soffrir de la soltudo mea.
Ma al fin,pensando or poscia tanto tempo, ch'è sì lungi, dico meco che fue bene alsì,posciaché è la mestizia ad affinar 'l cor d'un bardo :)
Lo amor per uno amico qual frate est sì qual amor per una Dama, diverso ma al fin lo medesimo. Quindi Messere, quando Voi diceste de lo "Amor" , in fondo avevate ragione: Amicitia semper amor est

Talia 22-07-2011 15.46.34

Citazione:

Originalmente inviato da Drusus (Messaggio 34998)
L’ ALTRUI RISO

Spunta lo sole sul tuo volto
E giocondo m’ arde ‘l core;
Resto in disparte, ma colto,
E lasso t’ ha fatto l’ ardore.
Il rifulger del sol ho accolto
Che meco è sì smorto fiore,
Ch’ il riso tuo or sbocciato
Nel gioire m’ ha annientato.

Drusus... quest'ultimo vostro componimento mi ha lasciata senza parole!
Bellissimo, così pieno di dolcezza e di grazia...
Esprimete il battito del vostro cuore con una tale delicatezza...
Grazie, messere, per il momento che ci avete donato! :smile_lol:

Guisgard 22-07-2011 19.27.27

Citazione:

Originalmente inviato da Drusus (Messaggio 35048)
Messere Vi ringrazio sempre vivamente, anco se il riso ch' eo canto non est lo riso de l'amore meo, bensì de uno amico, meco sempre qual frate: una Dama ebbe a sceglier lo amor suo carnale et eo rimasì alsì in disparte. A lo ritornar de lo frate meo mirai quel suo guardo giulivo, et eo accolsi in me immensa mestizia per sere stato messo da una sola parta a soffrir de la soltudo mea.
Ma al fin,pensando or poscia tanto tempo, ch'è sì lungi, dico meco che fue bene alsì,posciaché è la mestizia ad affinar 'l cor d'un bardo :)
Lo amor per uno amico qual frate est sì qual amor per una Dama, diverso ma al fin lo medesimo. Quindi Messere, quando Voi diceste de lo "Amor" , in fondo avevate ragione: Amicitia semper amor est

Vogliate perdonarmi, mio buon poeta, se non compresi il tipo di amore che cantavate.
Avevo immaginato tutt'altra scena, con si un vostro amico, ma diversa nelle emozioni e nei risvolti.
Su una cosa però vidi giusto: la nobiltà che traspare dai vostri versi è davvero notevole, se la gioia del vostro fraterno amico è riuscita a suscitare in voi simili sentimenti.
Dite il vero, amico mio: madonna Amicizia possiede virtù straordinarie, quasi degne del suo ben più celebrato fratello messer Amore.
Ancora complimenti, messer Drusus :smile_clap:

Drusus 26-07-2011 08.51.34

Solitudine
 
SOLITUDINE ( Seconda versione )

Non ho miglior compagnia
Di un albero nel Sahara,
Di un piangente in birreria,
Di un homo in una bara;
Son solo come una poesia
Dal viver diventata amara,
Com’ un picciol nero gatto,
Com’ un sano detto matto.


Daniel 26-07-2011 18.19.09

Bellissima questa complimenti:smile_clap:

Guisgard 27-07-2011 14.49.32

Messer Drusus, mi colpisce ogni volta la vostra naturale capacità di saper spaziare su temi, sensazioni ed emozioni così diverse fra loro.
Parlate di stati d’animo tanto vari e con una tale padronanza da far credere a chi legge che il vostro cuore sia attraversato costantemente da passioni di rara intensità.
E questo, come diceva qualcuno, è ciò che contraddistingue i grandi cuori.
Come sempre vi faccio i miei complimenti :smile_clap:

Drusus 27-07-2011 19.37.59

L' aurora in montagna
 
L’ AURORA IN MONTAGNA

La dolce alma del mattino
Abbraccia le valli innevate,

La legna riarsa del camino
E le casette addormentate.
Al fiume si sorride ‘l pino,
Le lupe e le lor cucciolate;
Eo resto a braccia conserte:
I monti son le mie coperte!

Morris 28-07-2011 15.47.27

Bravo, Drusus.... vi seguo... siete preciso e accurato!

Sir Morris

ladyGonzaga 28-07-2011 15.51.21

Citazione:

Originalmente inviato da Drusus (Messaggio 35256)
SOLITUDINE ( Seconda versione )

Non ho miglior compagnia
Di un albero nel Sahara,
Di un piangente in birreria,
Di un homo in una bara;
Son solo come una poesia
Dal viver diventata amara,
Com’ un picciol nero gatto,
Com’ un sano detto matto.


questi versi sono molto intensi...
veramente molto belli.

:smile:

Drusus 28-07-2011 15.56.25

Mille grazie per le Vostre parole :)

Talia 28-07-2011 16.02.46

Citazione:

Originalmente inviato da Drusus (Messaggio 35256)
SOLITUDINE ( Seconda versione )

Non ho miglior compagnia
Di un albero nel Sahara,
Di un piangente in birreria,
Di un homo in una bara;
Son solo come una poesia
Dal viver diventata amara,
Com’ un picciol nero gatto,
Com’ un sano detto matto.

Felice di rileggervi, Drusus...
come già vi dissi, questo è senza dubbio il mio preferito tra o vostri componimenti. Ora però mi mettete in difficoltà... versione uno o versione due? Li ho riletti entrambi e non so scegliere... :neutral_think: dovrò reputarvi responsabile della mia indecisione, temo!! ;)

Quanto ai nuovi versi, "L'Aurora in montagna"... che dirvi... delicatissimi. Meravigliosi. Ho potuto rivedere, grazie alle vostre parole, vaghi momenti trascossi! Grazie! :smile:

Drusus 28-07-2011 16.36.50

fatemi sapere Madonna letizia,qual de' due maggiormente Vi aggrada :) e sempre Vi rendo grazie per le Vostre parole

Drusus 29-07-2011 15.41.46

A marzia
 
A MARZIA

Sei ancor il mio miraggio,
Il mio sogno or disfatto,
La lama del mio coraggio,
La cagione d’ ogne atto.
Sei la paura ch’ eo aggio
Nel sapermi non adatto
De lo cuor tuo ai servigi,
Di non sere chi prediligi.

Sir Aphelion 29-07-2011 19.47.16

Sir Drusus, ho sempre individuato nella poesia il suo potere maggiore di conferire a ciascuna parola, che sia anche la più semplice, le cromature più impensabili ad affascinanti, sì che ogni singola parola possa essere riempita di sentimenti e pensieri che vadano infinitamente oltre il mero significato delle sue lettere.
Nelle vostre poesie però scopro anche la vostra inesauribile capacità di forgiare le parole stesse, di plasmarle in modo che siano loro a seguire la vostra vena poetica, quasi fossero le parole stesse a volersi adattare da sé alla poesia. L'abilità infine di cesellarle con arte e cura, di modo che ciascuna appaia unica!
Spero di trovare spesso altre vostre opere, seppur devo ammettere che ogni rilettura riservi sempre qualche osservazione sorprendente che in quelle precedenti era sfuggita! :smile_wave:

Drusus 29-07-2011 22.39.55

Messere Vi rendo omaggio per le Vostre parole che arrivano qual freccia ne 'l cuor meo. Son lieto ch' il mio operato piaccia

Drusus 29-07-2011 23.08.11

La saggezza del defunto
 
LA SAGGEZZA DEL DEFUNTO

Addosso a me lo sudario
Che più non puoto levar.
La roccia serrata, solitario
Col buio vado a giuocar.

Il tormento et lo calvario
Sì più non aggio da penar;
Ma adesso solo è primario
Lo silentio ed il meditar:

La mirra ed aloe spalmate
Su quel che viv’ ero un dì,
E le vili monete adagiate
Su chi il viver assai patì.

L’ amorte membra lavate
E l’ odor che su me morì;
Donne di un’ arte armate,
Arte ch’ in vita non servì.

Mai com’ ora ben voluto:
Han sì guardi su me tutti;
Certo doveo esser moruto

Pe’ aver de l’amor li frutti?
In esta vita ‘l ben è taciuto
E rido a trovarlo ne li lutti.

Drusus 29-07-2011 23.10.47

La vita
 
LA VITA

In suso a la candela è ‘l foco
Che ‘l suo dover è dar calore,
Che se move com’ un giuoco
Ma anco puot’ essere orrore.

Penso certo che di qui a poco
Finirà quel suo igneo ardore:
Tristo assai ora lo veo fioco
E morente quello bel tremore.

Com’ ei è la vita: arde tanto
Quand’ è sì giovine et fiera,
Niuna mestizia, tutta vanto;

Ma anch’ essa giunge a sera
Ch’ allora sì dona un pianto:
Come la candela divien cera.

Drusus 29-07-2011 23.17.56

Desio d’ amore
 
DESIO D’ AMORE

Sei te ‘l mio sorriso,
Sei te ‘l mio pianto.
Carezzo ‘l tuo viso,
Il tuo bruno manto.
Sei ‘l mio core liso,
Sei ogne mio canto.
Mi desto pensante:
Muoio in un istante.

Drusus 29-07-2011 23.29.20

MARZIA (acrostici)
 
Acrostici



MARZIA (prima versione)


Manco quando te veggio
Apparirmi sanza amore;
Rima ‘l cor: meo signore
Zellato in esto carteggio,
Imbardato de lo bagliore
Arzente ch’ io sì cheggio.





A MARZIA (seconda versione)


Manco quando te veggio
Apparirmi sanza amore:
Rima ‘l cor nel carteggio
Zelante d’ assai candore,
Imbardato ch’ io cheggio
Arzente sia quel bagliore.

Drusus 30-07-2011 12.36.57

Oh amor, amor mai abbracciato
 
OH AMOR, AMOR MAI ABBRACCIATO

Oh amor, amor mai abbracciato
Ch’ il sorriso meo fai soffrire!
Oh amor, mai lieto dimostrato
Che nel cingerti andai a morire;

Amore, ‘l sole or s’ è adagiato
Per me verso ‘l suo imbrunire,
Ma nel tramontar ei guardato
Te, amore, guardarmi partire.

Oh amor, ahimè assai piacente
Che non puoto ‘l cuor domare,
Perdona me, bimbo incosciente

Ch’ il viso tuo nol vuol lassare;
Che se lo lasso non saria valente
Del mio dir che ti voglio amare!

Guisgard 30-07-2011 17.50.54

Messer Drusus, in un’epoca come questa in cui girano tante parole, spesso vuote e che non dicono nulla, io resto sempre estasiato dai vostri scritti.
Il vostro linguaggio dal gusto “arcaico”, talvolta austero e diretto, altre volte elevato e solenne, ha la capacità di saper racchiudere emozioni e immagini di vita vissuta con un’efficacia non comune.
Non ho ancora letto tutti gli ultimi vostri scritti, ma sono rimasto molto colpito dalla poesia “A Marzia”.
Molto belli i primi tre versi, dove ella viene definita “miraggio” prima, “sogno disfatto” poi e infine “lama del coraggio”.
Su questi tre versi potrei scrivere, temo, pagine e pagine e vorrei chiedervi tante cose su questa poesia.
E forse un giorno lo farò.
Per ora non posso che complimentarmi nuovamente per la vostra infaticabile vena poetica :smile_clap:

Drusus 30-07-2011 18.52.19

Gentile Guisgard, a grato accolgo le Vostre parole colme di piacevole affetto.
Marzia, pria che Vossignoria me lo dimandi, è una dama a me assai cara, talmente cara ch' ei dedicato e dedico ancor oggi, versi e sogni, spero belli, spero etterni. Cognosco esta dama da quand' ero infante e mai niuna, com' ella, suscitò in me immenso amore,immenso sgomento,paura e letizia.
Attendo, a Vostro piacimento de tempo, qualsivoglia dimanda Vossignoria voglia dimandarmi.
Nel mentre una bona iornata et un bono et felice proseguimento,
et ancor una fiate, Mille Grazie

Daniel 30-07-2011 19.09.54

Complimenti Sir Drusus:smile_clap: L'ultima è tra le mie preferite!:smile_clap:

Drusus 30-07-2011 19.32.03

Grazie Daniele anco a te per le belle parole.
Premetto dicendo ch' in vita lessi, e tutt'oggi leggo, molte poesie, ma non ei mai portato l'intelletto meo a studiar sillabe et entecasillabi, ergo spero di facere uno bono lavoro nello meo poetare. Speme mea est quella ch' il tutto nello meo operato sea bono, et spero ch' esso piaccia a chi passa presso esta umile pagina mea.

Morris 31-07-2011 15.18.58

Complimenti sentiti, messere...... davvero tutto molto bello!

Sir Morris

Guisgard 01-08-2011 01.41.33

Citazione:

Originalmente inviato da Drusus (Messaggio 35475)
Gentile Guisgard, a grato accolgo le Vostre parole colme di piacevole affetto.
Marzia, pria che Vossignoria me lo dimandi, è una dama a me assai cara, talmente cara ch' ei dedicato e dedico ancor oggi, versi e sogni, spero belli, spero etterni. Cognosco esta dama da quand' ero infante e mai niuna, com' ella, suscitò in me immenso amore,immenso sgomento,paura e letizia.
Attendo, a Vostro piacimento de tempo, qualsivoglia dimanda Vossignoria voglia dimandarmi.
Nel mentre una bona iornata et un bono et felice proseguimento,
et ancor una fiate, Mille Grazie


Amico mio, bastano queste parole per descrivere il vostro animo ed il vostro cuore.
E ora ben comprendo da dove vi giunge questa straordinaria ispirazione, mio buon bardo.
E credo di poter dire che ben poche muse ed eroine possono definirsi fortunate come la vostra Marzia :smile:
Ma visto che mi concedete il privilegio di domandarvi di quella bellissima poesia, io ne approfitterò :smile_lol:
Vi è una ricca e preziosa produzione poetica della Spagna Mozarabica, dove si ama proprio cantare e descrivere la distanza che il poeta sente verso la donna amata.
E la vostra poesia "A Marzia" mi ha ricordato proprio quella raffinata tradizione lirica.
Se i primi versi, come detto, mi hanno affascinato, questi ultimi invece mi hanno incuriosito:

"Sei la paura ch’ eo aggio
Nel sapermi non adatto
De lo cuor tuo ai servigi,
Di non sere chi prediligi."

In tutta la poesia traspare una malinconia neanche troppo velata.
Marzia appare sfuggente, astratta, eterea e chi parla ha paura.
Ma da questi versi non mi è ben chiaro il tipo di paura.
Il poeta ha paura di non essere adatto per servirla, oppure teme di non essere colui che invece lei predilige e quindi ama?
O, forse, crede di non poter incarnare l'ideale prediletto da lei?
E questa sua paura in qualche modo deriva dall'atteggiamento di lei?
Perdonatemi, messer Drusus, se vi ho rubato tempo e spazio.
Ma sono veramente colpito da ciò che anima questa poesia :smile:

Drusus 01-08-2011 19.27.01

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 35514)
Amico mio, bastano queste parole per descrivere il vostro animo ed il vostro cuore.
E ora ben comprendo da dove vi giunge questa straordinaria ispirazione, mio buon bardo.
E credo di poter dire che ben poche muse ed eroine possono definirsi fortunate come la vostra Marzia :smile:
Ma visto che mi concedete il privilegio di domandarvi di quella bellissima poesia, io ne approfitterò :smile_lol:
Vi è una ricca e preziosa produzione poetica della Spagna Mozarabica, dove si ama proprio cantare e descrivere la distanza che il poeta sente verso la donna amata.
E la vostra poesia "A Marzia" mi ha ricordato proprio quella raffinata tradizione lirica.
Se i primi versi, come detto, mi hanno affascinato, questi ultimi invece mi hanno incuriosito:

"Sei la paura ch’ eo aggio
Nel sapermi non adatto
De lo cuor tuo ai servigi,
Di non sere chi prediligi."

In tutta la poesia traspare una malinconia neanche troppo velata.
Marzia appare sfuggente, astratta, eterea e chi parla ha paura.
Ma da questi versi non mi è ben chiaro il tipo di paura.
Il poeta ha paura di non essere adatto per servirla, oppure teme di non essere colui che invece lei predilige e quindi ama?
O, forse, crede di non poter incarnare l'ideale prediletto da lei?
E questa sua paura in qualche modo deriva dall'atteggiamento di lei?
Perdonatemi, messer Drusus, se vi ho rubato tempo e spazio.
Ma sono veramente colpito da ciò che anima questa poesia :smile:

Mio buon amico mi fa piacere tanto affetto et ardore per un qualcosa ch' i' fo.
Or quindi Vi spiego tosto:

Sei la paura ch’ eo aggio
Nel sapermi non adatto
De lo cuor tuo ai servigi,
Di non sere chi prediligi.

Aggio , ora com' aveo un dì, la paura nel non sere adatto ai favori e servigi de lo core suo e di non sere la persona ch' ella ama. La paura mea anni fa era questa, lo è sempre stata. Or ella ha lo cavaliero suo et eo son conscio che non puote amarme, ma oggi ancor tengo la paura e la dimanda: un dì, in quei dì, lindi ma or lungi, ella m'amava?
La paura ch' eo canto in esta poesia è la paura d'un homo che non sa se sarà adatto a stare a lei accanto, non sapendo neppure s' ella ha 'l cor perso per il poeta stesso, o per un'altra persona.
Spero de haber felicitato l'alma Vostra messere :)
Spero che la metrica et endecasillabi siano boni :)

Drusus 01-08-2011 19.28.51

Sogno gli occhi tuoi severi
 
SOGNO GLI OCCHI TUOI SEVERI

Sogno gli occhi tuoi severi
Che desiavan me, i’ credea,
Che li veo deliziosi e fieri
Com’ il cor che si struggea.

Ma i miei son a te stranieri
Che l’ alma tua non li vedea;
E sentii del dolo i carcerieri,
Pur se la tua aridità mi bea

Qual sanz’ acqua ‘l deserto:
Che malgrado arido v’ è vita;
Agogno or l’ arsura, di certo,

Prediligendo l’ alma avvilita
E sere de l’ odio tuo coperto,
Che de l’ occhi tuoi la dipartita.

Guisgard 01-08-2011 20.04.15

Citazione:

Originalmente inviato da Drusus (Messaggio 35544)

Aggio , ora com' aveo un dì, la paura nel non sere adatto ai favori e servigi de lo core suo e di non sere la persona ch' ella ama. La paura mea anni fa era questa, lo è sempre stata. Or ella ha lo cavaliero suo et eo son conscio che non puote amarme, ma oggi ancor tengo la paura e la dimanda: un dì, in quei dì, lindi ma or lungi, ella m'amava?
La paura ch' eo canto in esta poesia è la paura d'un homo che non sa se sarà adatto a stare a lei accanto, non sapendo neppure s' ella ha 'l cor perso per il poeta stesso, o per un'altra persona.
Spero de haber felicitato l'alma Vostra messere :)
Spero che la metrica et endecasillabi siano boni :)

Mio buon poeta, siete stato chiarissimo.
E resto estasiato dai sentimenti che le vostre parole ora hanno tratto da quei versi.
Posso dire che il vostro estro poetico non solo richiama la delicata tradizione lirica Mozarabica, ma arriva a toccare anche le più sublimi descrizioni del Dolce Stil Novo.
Drusus e Marzia: queste due figure mi affascinano e forse un giorno, col vostro permesso, arriverò a scrivere di loro.
Vi ringrazio per esservi fermato a parlare con me di uno dei tanti volti che si celano dietro la vostra straordinaria vena poetica.
Ma non vi ruberò altro tempo; questo uditorio è vostro e, a ragione, vi reclama :smile:

Drusus 02-08-2011 06.28.03

Son io che rendo grazie a Voi per tanto affetto Messere :)

Aura 02-08-2011 09.53.24

non smetterò mai di ripetere che la vostra destrezza con le parole e i componimenti è un dono speciale!:smile:

Complimenti! Davvero!:smile_clap::smile_clap:

Drusus 02-08-2011 10.03.37

Citazione:

Originalmente inviato da Aura (Messaggio 35558)
non smetterò mai di ripetere che la vostra destrezza con le parole e i componimenti è un dono speciale!:smile:

Complimenti! Davvero!:smile_clap::smile_clap:

Aura sempre le Vostre parola arrivano a toccare il core :) di ciò, Madonna et amica, Vi rendo grazie :)


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