![]() |
"Vengo dalla battaglia e dal conflitto,
con uno scudo in mano e l'elmo spezzato dalle lance. Zoccoli tondi ha il mio cavallo, terrore della battaglia, il Biondo sono chiamato, Gwyn il figlio di Nudd, amante di Crewrdilad, la figlia di Lludd. Sono stato nel luogo dove Gwendolen fu ammazzato, il figlio di Ceidaw, pilastro della canzone, dove i corvi strepitavano sul sangue. Sono stato nel luogo dove Bran fu ucciso, il figlio di Iweridd, di vasta fama, dove strepitavano i corvi del campo di battaglia. Sono stato dove Mewrig fu ucciso, il figlio di Carreian, di onorevole fama, quando i corvi strepitavano sulla carne. Sono stato dove Gwallawg fu ucciso, il figlio di Goholeth, il perfetto, che si oppose a Lloegyr, il figlio di Llenynawg. Sono stato dove i soldati di Britannia furono ammazzati, da oriente a settentrione, sono la scorta alla tomba. Sono stato dove i soldati di Britannia furono ammazzati, da oriente a meridione, io vivo, essi sono morti..." dal volume di Squire Taliesin, il bardo |
"...Dunque le stirpi del Regno faranno la pace e spingeranno il Leone al giogo. Stabilita la dimora, cercherà i viveri ma estenderà le sue mani in Scozia. Un Lupo guiderà le torme in qualità di capo e circonderà la Cornovalia con la sua coda. Gli si opporrà un soldato che trasformerà quel popolo in cinghiale. Percò il cinghiale distruggera le provincie ma nasconderà la testa nelle profondità della Serven..."
"Sopraggiungerà un Bardo con un timpano e la sua cetra adolcirà la violenza di un popolo disperso" Taliesin, il bardo Propethie Merlini vv69-80 Gofredo di Monmouth |
"Selaouit holl, mar oc' eus c'hoant,
hag e clewfet eur gazic koant. Ha na eus en-hi netra gaou, Mes, marteze, eur gir pe daou..." Ora ascoltate tutti, se volete, e udirete una favola graziosa! Vi è contenuta una picola finzione: forse solo una paroliia o due... Taliesin, il bardo |
"E vo' sapte bene, gentili Messeri e nobili Dame,
che lla Città Incantata di Camelot per certanza, ell'è pur vostra, e dovete sapere, sempre servito si v'à per certanza. Mandavi tosto un buon Cavaliero, da la parte che lo creouscolo abbruna, tosto u buon che sie ardito e pien di posanza, che lla difenda da que' che ll'à incantata, ch'à tanta gente isperta e disertata..." Taliesin, il bardo Cantari Fiabeschi Arturiani - Anonimo XIII secolo |
Lente e pigre scorrono nuvole di penieri inespressi senza alcuna ragione,
mentre i dorati campi di grano attendono il rifiorire della tua stagione, quando fanciulla adornavi le giornate come sole nascente, inseguendo a perdifiato la voglia di vivere nel riflesso rilucente, ed io, ultimo tra gli ultimi suonatori, in questo smarrimento, chino il capo e le spalle all'ombra del tuo nuovo firmamento... Taliesin, il bardo |
Grazie per i vostri numerosi componimenti che riescono sempre a farmi riflettere.
|
splendide parole questo vostro ultimo componimento!
|
Grazie a voi Fanciulla della luna dalle foglie cadenti, come usavano chiamare i vostri indiani d'america gli spiriti dell'autunno. E' un immenso piacere che abbiate visitato le mie stanzette liete...
Grazie anche a voi Milady che camminate sulla via dei pellegrini, che conoscete da tempo la strada antica che conduce alla mia porta... Taliesin, il bardo |
Perdonate la mia ignoranza ma in che lingua avete scritto uno dei vostri ultimi componimenti?
|
Lady Chayenne,
i "Cantari Fiabeschi Arturiani" erano espressi in una lingua che oggi definiremo multietnica, poichè i trovatori ed i giullari della maggiori corti del nord italia e della francia, si esprimevano in uua sorta di linguaggio assorbito da varie etnie, su cui dominatava il volgare. Taliesin, il bardo |
"....e la chiamano estate"
Mentre gli zoccoli calpestano il limitare del portale di Dite, osservo il lamentoso uragano infrangersi nel vento dei ricordi, mentre avanzano a settentronie orme d'argento che salgono la montagna, reclamando l'antico accesso negato a consunti calzari campestri, dove questa bizzarra prigionia rifulge beffarda al mondo dei vivi, ed io, ombra tra le ombre, ripenso alla mia giovinezza sbiadita, quando la mia fronte era ricoperta da una rossa corona, ed accanto al mio trono giaceva la mia perduta regina... Chi può dirlo se fossimo stati uomini buoni o cattivi? Chi può dirlo se fummo semidei inargentati che toccammo gli apogei? Confesso solo che ho vissuto... Taliesin, il Bardo |
E' un canto....pieno di malinconia......ma e' la vostra voce..che non sento da tanto......anche se in questa strana estate...
|
Prima di attarversare le dune sabbiose del mio orizzonte,
da una cortina di nebbia apparve la Dama Verde, cavalcare una puledra pezzata, e armata di spada e di pugnale. Portava gli stivali e le gambiere, una cotta di maglia leggera, e un tabarro senza maniche ricamato sul davanti e sul di dietro, come papaveri rossi su un prato verdastro. I capelli erano raccolti in un nodo brillante, il volto era giovane, ma il cipiglio che lo corrucciava lo faceva apparire più maturo. La fierezza del suo contegno la rendeva ancora più bella ed in lei c'era qualcosa di familiare, anche se di sicuro l'avevo incontrata asoltanto nella mia immaginazione e nelle mie canzoni... Taliesin, il Bardo |
Il vostro racconto racchiude quello che è il ricordo dell'anima prima della scesa nel corpo......la reminescenza.......e la cosa stupenda e' che le vostre canzoni ne portano la traccia .....bellissimo racconto di vita......
|
Molti son passati su queste pagine con l'ardire di essere o apparire poeti.
Ma in verità solo pochissimi potevano fregiarsi di tale privilegio. E fra questi pochissimi ci siete voi, caro Taliesin. La vostra è poesia antica, che non grida ma canta il silenzio del suo tempo. Una poesia che ascolta, per poi raccontare. |
Miei preziosi amici di Viaggio...
Madonna Elisabetta ed il Cavaliere dell'Intelletto... Le vostre parole dense di umanità e di struggente sensibilità provengono dal vostro cuore fanciullo che si rispecchia nelle mie canzoni come un torrente di montagna negli occhi di un cerbiatto...Per questo posso affermare senza indugio di volervi bene, oltre le congetture degli uomini pirandelliani, oltre le sfere dello spazio ed oltre l'immaterialità di questa bizzarra dimensione dove ha trovato sfogo, pace ed irrequietezza la mia anima errabonda...Vi Voglio Bene.... Taliesin, il Bardo |
La terra stanca dormiva appesa ad un sonno irreale,
come se, dove un tempo i grilli avevano cantato, ora regnasse solo il silenzio della morta stagione, e il logorante sferzare del vento portasse con i grappoli acerbi, gli echi di un'estate girovaga, dove il gradele intriso di sangue, reclamava ancora una volta il pesante dazio... Il Bardo si levò presto quella mattina, attizzò le braci assopite per riscaldare un frugale pasto, e con la bisaccia piena di ricordi si mise nuovamente in viaggio, lasciando dietro se una scia luminescente a tingere le foglie verdastre, come a sigillare l'antico legame con la Madre Terra, e con il piccolo popolo degli Uomini, in attesa che quel mondo disincantato, avesse avuto un giorno ancora bisogno del suo canto... Taliesin, il Bardo |
"Il Giorno Dopo"
Nell'assolata desolazione del Giorno Dopo, si disperdono i lamenti delle donne perdute nel fragore dell'acciaio, mentre sull'ovattato campo di battaglia banchettano i corvi famelici, nella distesa alluvionata moderne catapulte cicolagno sulle strade allagate, rimuovono cadaveri di speranze stroncate, calpestano dignità di anime semplici, mentre all'orizzonte nell'asciuttezza dei loro cuori si delineano dietro ai microfoni dell'ipocrisia, i Signori della Guerra... Possa il mio canto lenire il loro dolore, possa quella Fanciulla che Camminava a piedi nudi sulla via dei Pellegrini, il cui nome virtuale appariva come Lady Gonzaga, portare loro la mia forza ed il mio bisogno di abbracciarla, ancora una volta...ancora una volta, che il Bardo possa cantare. Taliesin, il Bardo |
Alla mia Regina...
"Zampillano ricordi nella mia testa immolata come gocce di pioggia battente in un tronco vuoto, incalzano zampogne tra il luccichio dell'acciao e delle cornamuse sfiatate, mentre a settentrione l'inverno del lupo lancia strazianti lamenti alla luna, dove ogni forma di vita è svanita nel pensiero della tua forma precisa, tra le lave incandescenti del vulcano niente è rinato per trattenerti, e della tua bocca di rosa e dei tuoi fianchi non rimane altro che cenere, sparsa come nebbia nella polvere delle rimembranze e dei rimpianti, come un sigillo corroso che si dissolve nelle duni eterne del mio passato..." Taliesin, il Bardo |
Siete ritornato a donarci perle dei vostri racconti di vita Amato Bardo........L'attesa e' cibo per la saggezza di ogni uomo che ama il silenzio.....
|
Al mio Mentore...
"Mentre il cielo avvolge la speranza di una riminiscenza lontana fatta di petali di rosa e ginestre selvatiche appese alle pareti dell'anima, accendo il fuoco con legna ed erbe aromatiche che inebriano la mente, lasciando spazio al terpore di un sonno leggero senza sogni, che desta il cuore ed il corpo del mio Mentore oramai stanco ma colmo di speranza nella direzione di un nuovo crepuscolo, dove tre croci designano la forma precisa del luogo del cranio, dove un'altra stazione attende la sua caduta fatta di lacrime e fede, dove un'altra Veronica asciugherà le sue guance ed il suo sangue, dove suo Figlio, Figlio del Padre, lo sosterrà con un'altra canzone..." Taliesin, il Bardo |
Nell'ora della mia ultima Crociata...
"Zampillano i lucci di risalita nella acque verdi del mio vulcano, mentre il boato di crepacci infecondi delimitano l'orizzonte incerto della mia mente avvizzita che annaspa negli anni verdi della mia vita, quando, girovago e giocoso, accordavo le infinite melodie della natura con gli intrecci armonici di vecchie ballate dimenticate... Il mio costato ha nuovamente versato sangue e fiele tra le crepe di argilla, e nell'ora della mia sera il Monte degli Ulivi appare deserto e spettrale, come un'antica sentenza di Calice violato che allontanava il mio spirito dall'essenza stessa del sacro, relegandomi in una dimensione profana... Il Luogo del Teschio reclama il mio corpo all'immaterialità di un'ombra, ed immmerso in grondanti rivoli viola, carico sulle mie spalle chine il peso della Croce che mi porterà nuavamente in caduta rovisnosa alle pendici di un'altra Stazione... Dove sono andate le tue parole di speranza, oh Donna di Scienza che danzi come Folletto nei miei pensieri...? Dove sono andate le tue remote scie del tempo, e le tue grasse risate di musica, ho mio Mentore...? Dove sono andati i presagi sicuri del tuo volo, e le tue carezze sui miei capelli arruffati, oh Colei che mi ha donato la Vita...? Dove sono andati i tuoi amori, oh Regina di un Regno Perduto...? In questo salone turbinato dal vento e dagli elemnti non vedo altro che polvere di ricordi cullati da emozioni lasciate ad invecchiare, nell'irrealtà di un tempo sfiatato come un armonium barocco, come un'insensibile armonia di perduti sensi, come un bisogno di rinascita, come un dolce malessere, dopo Addio..." Taliesin, il Bardo « Tutto è andato, tutto è finito: ponetemi sulla pira; la festa è terminata e il lume ora spira. » (Robert Ervin Howard) |
Nella mia ora di follia...
"Rami scheletrici avvolgono la mia corsa affannata mentre il mio surrealismo è ancora in cerca della tua assenza, e tra spuma di mare e ricci di montagna inseguo il tuo volto lontano quasi sbiadito tra i meandri diroccati dei miei ricordi, e mentre un pastore echeggia il suo canto alla luna crescente, mi fermo a respirare un profumo d'oriente che proviene dal vulcano e tra quei zampilli di memoria che circondano il mio presente, mi addormento sognando di te..." Taliesin, il Bardo |
Nel giorno del mio Addio...
"Solitario e ramingo osservo la novella stagione sbocciare le sue lodi, e lungo la strada dei re ritrovo vessilli spezzati dal turbinio del tempo, mentre corvi chiassosi banchettano sulla riva del lago salato dove un tempo ormeggiavano vascelli vagabondi in cerca dei tuoi desideri... Un grido selvaggio interrompe la quiete dell'assolata distesa immobile come a destare il sonno dal lungo riposo e la mente da un torpore arcano, dove gli occhi non potevano vedere e le orecchie non sapevano ascoltare nell'ultima prova di legame viscerale con coloro che sono stati... Il Monte degli Ulivi segna il percorso che dovrò inseguire con la Spada, mentre il luogo del Cranio attende lo sfiorire dell'ultimo sole, all'ombra della Rosa che nasce dal cuore traboccante di sangue... E mentre il mio Mentore lotta nell'estrema battaglia nella disperazione di una salvezza che possa dare continuità alla sua Discendenza, Colei che mi ha donato la Vita sembra assopirsi difronte all'ennesimo fendente che ha colpito le sue menbra ed il suo velo adagiato sulle ginocchia nella speranza negata di cullare colui che non potrà mai nascere" A voi Eterno Amico, Ultimo Cavaliere di Camelot, Cavaliere dell'intelletto, lascio il compito amaro di custodire l'armonia dei miei crepuscolari versi, con la certezza che saprete accudirli nel tenero abbraccio della notte di ronda, quando le ombre caleranno sulla sera di ogni viandante e di ogni coscenza umana...Un forte abbraccio, pregate per me e proteggete il mio ritorno nella terra da cui non si ritorna... Taliesin, il Bardo |
E' triste ciò che avete scritto...come e' triste ogni addio.........ma nessuno può prendere il posto di nessuno....ognuno ha una propria essenza.......le cose cambiano.......e verrete ancora a raccontarci di mondi lontani.....
|
Il Giorno Fatale...
Mentre si affievoliscono gli ultimi zampilli di un crepuscolo cremisi, Corvi chiassosi banchettano sul campo di battaglia consumato dal luccichio sbiadito delle armature e del sangue rappreso, come gli ultimi spasimi di grappoli avvizziti alla fine di un estate... Il lamento dei Moribondi si unisce al pianto delle Donne riverse sui corpi, Sciacalli dalle sembianse umane ripuliscono i cadaveri ancora caldi, mentre tra zoccoli di cavalli sbuffanti traspaiono sguardi di Inquisitori che nella loro veste scarlatta benedicono lo scellerato massacro fraticida.. Un Padre trafigge con la lancia il proprio Figlio, un Figlio affonda la lama nel cuore di un Padre, un Mago osserva dalla sua Grotta di Cristallo il passagio di Dei, un Re affoga nel sangue la disperazione di un sogno mancato, un Usurpatore ignaro strumento di ditruzione insegue la Coppa della Vita, una Madre insegue la vana ambizione di un rancore mai assopito, una Sorella intravede un'Isola di Vetro ed una Barca guidata dalle Fate, mentre un Bardo, nella desolazione di una Camelot decadente e silenziosa, continua la sua Canzone per Colei che attraverso l'Elsa di una Spada, assaporerà quella Rosa fino alla fine di questo Giorno Fatale... Taliesin, il Bardo p.s. ogni riferimento a personaggi reali o virtuali è puramente casuale e se questo fosse accaduto attraverso la scelleratezza dei miei scritti, credetemi, come disse colui che risciacquò i suoi panni in Arno, "non s'è fatto apposta". |
Stupendo questo scritto......Mi ricorda tanto l'attaco di Hattin........Templari....Franchi e le truppe di Saladino..........il sangue..i cavalli che annaspavano tra i cadaveri, il caldo che distruggeva i cavalieri d' Occidente.....avevano sfidato il Dio d' Oriente.......ma Saladino era un uomo d' onore....e' combatte' quella guerra come solo un uomo di grande intelligenza e sapienza sulle regole d' onore ....... Le sue gesta verranno scritte e riportate a noi alla corte di Federico....a Palermo......le cronache arabe.......
Vi ringrazio per avermi ricordato ...un tratto di storia per me molto importante..... p.s. per quanto riguarda L'Arno....amato Bardo....appena posso...andrò a lavare i mie panni........mi sarà utile.... |
Scintille dal crepuscolo...
"Scintille di sole rintoccano il soffitto screpolato della Grotta, mentre il Cristallo si opacizza ad ogni passaggio di intemperia, che in questa lunga notte mi ha ingannato nel mezzo del cammino là dove la scimitarra d'oriente si è abbattuta sul sentiero battuto, là dove si incrociano ricordi senza fine delle perdute stagioni imprigionate in un sussulto di speranza, prima che il mattino beffardo, nella sua veste scarlatta, torni a reclamare la mia Croce, incastonata nel presente, ricordandomi, tra le altre profezie, di essere ancora Vivo..." Taliesin, il Bardo |
Posso solo rimanere in silenzio.....davanti a tanta meditazione......Si...la vita e' un fuoco......deve essere continuamente alimentato........Grazie per averci donato parte dei vostri pensieri
|
Per quel che mi concerne, la reazione è la stessa di lady Elisabeth, lord Taliesin......Silenzio......O meglio, voglia di cedere al suo richiamo, di abbandonarsi ad esso.......
E il silenzio, si sa, è padre di ogni meditazione, se si sa ascoltarlo. Grazie, messer Bardo, per i vostri pensieri, e per la voglia che avete di condividerli. |
Grazie Lady Elisabeth e Cavaliere Galgan...
Le mie parole non avrebbero riflettutto la luce contenuta in esse se occhi sensibilmente predisposti a quel Silenzio non avessero saputo assaporarne l'essenza...Grazie per quel vostro Silenzio. Taliesin, il Bardo |
Nell'ora del ricordo...
"Gli ultimi storni di rondini vagabonde formano cerchi irregolari che sovrastano la sommità del monte brullo da forme di vita, dove anche i vampiri della notte hanno abbandonato rifugio e cinghiali famelici hanno spezzato le misere tracce di tartufo, dirigendeso versi lidi assolati oltre ogni confine di spazio e di tempo, e nelle loro risa di scherno mi sembra di riconoscere la fine della stagione estiva tormentata da temporali senza sosta, imprigionati in lontananze di tuono e dal fragore di acciao, mentre nelle viscere della terra stanca sembrano affiorare elmi e spade spezzate accompagnate dal mormorio di gente persa, consunta nel girotondo dei ricordi e delle glorie passate..." Taliesin, il Bardo |
Nell'ora della Sua Gloria...
Ho risalito il cratere del grande vulcano spento alla ricerca del Suo Amore, Ho raccolto le mie membra stanche per giungere al crepuscolo della mia età, Ho visto le grandi distese di campi perfettamente delineati e bagnati dal sole, Ho visto fiumi dilagare nel ventre della madre terra e concepire orizzonti perduti, Ho visto pellegrini calpestare sangue rappreso cingendosi il capo con corone d’alloro, Ho visto i figli dei fiori reclamare il loro sogno spezzato alle pendici del Golgota, Ho visto falsi profeti nascondere la verità dietro erbe di fumosa ed effimera salvezza, Ho visto politicanti di passaggio insozzare il bianco riflesso di pietre d’eterna gloria, Ho visto sai sdruciti accarezzare la sofferenza dell’imperfezione umana e farsene carico, Ho visto una colonna di pietra sorreggere il peso angosciante di una cattedrale di luce, Ho visto cospargere d’arte suprema le pareti di una cattedrale di passaggio di vite, Ho visto il luogo del mercante di stoffe divenire infinitamente piccolo nella Sua grandezza, Ho visto le lacrime della madre bagnare la prigionia di una diversità inaccettabile, Ho visto le taverne chiassose dove troneggiava il canto ed il giubilo nella Sua mondanità, Ho visto le grotte di preghiera grondanti di muschi e di privazione di ogni logica umana, Ho visto i segni del Redentore infrangersi sulle Sue piaghe e risorgere negli occhi dei poveri, Ho visto le labbra dei lebbrosi e le piaghe degli straccioni rifiorire al passaggio dei Suoi calzari Ho visto il Suo Volto accarezzare, in mezzo a quella moltitudine di gioie e dolori , anche il Tuo… Taliesin, il Bardo |
Il vostro ultimo pensiero, lord Taliesin, pare voler risvegliare in me la natura della Ricerca....Ricerca del Sacro, dell'Ignoto e di se stessi; cavalieri vestiti di saio che tendono le mani al cielo, alla luce.
Sono commosso, e non mi vergogno ad esternare questo mio stato, vi ringrazio anche per questo, messer Bardo. |
Cavaliere della Cerca...
Se il Mondo conosciuto e quello sconosciuto, quello trapassato e quello moderno, quello virtuale e quello reale, avessero avuto attimi di commozione come quella che avete provato difronte alle mie modestissime parole, quella carezza ci avrebbe indicato la strada e la nostra Cerca, anche se continua, avrebbe avuto veramente un senso... Come ho ripetuto altre volte, io sono solo un Bardo che rispecchia solo quello che è già contenuto negli occhi dell'Osservatore, dunque, grazie per questa vostra emozione... Taliesin, il Bardo |
Nell'ora del Tuo Autunno...
“Nel dormiveglia di una generazione senza passato, osservo il lento volteggiare di foglie ingiallite dagli eventi di passaggio, mentre un silenzio spettrale inonda i campi bagnati di rugiada rappresa e avvinghiata ai grappoli d’uva sfioriti che sembrano essersi dissolti in una nuvola rossa assieme alla Tua partenza… Dove sono i giorni cristallini del tuo sorriso d’estate? Dove solo le tue Poesie cantate alle serate di luna e stelle? Dove sono i tuoi occhi smeraldo che incantavano le tempeste? Dove sono le tue emozioni celate dietro l’elsa di una spada…? Tornerò lungo quei sentieri diruti e abbandonati per scoprire sotto il crepitio della braci assopite la Tua essenza vitale e, cullandola al petto come fiori di campo, la porterò con me ovunque io vada…” Taliesin, il Bardo |
Buon Bardo, con quest'ultimo scritto torna la malinconia, il rimpianto per quello che è stato, e più non è.
E' impressionante, ma sembrate esprimere pienamente gli stati d'animo provati nelle mie escursioni in solitaria, con la sola compagnia del bosco e delle sue voci; in quegli istanti, magari con la nebbia bassa, le emozioni prendono forma, divenendo individui, esseri con cui conversare. Lasciatevelo dire, non è un caso, se vi furono epoche in cui un Bardo era più potente di un Re. Tanto di cappello, e grazie. |
Cavaliere Galgan...
"...sembrate esprimere pienamente gli stati d'animo provati nelle mie escursioni in solitaria..." essedno un'Anima Pura appartenente ad un ideale di cavalleria e di sottobosco oramai scomparso, riuscite a fare vostri i miei farneticanti pensieri poichè probabilmente sui giardini della preesistenza abbiamo respiarto gli stessi aromi ed assaporato gli stessi profumi... Dite il vero Buon Cavaliere, tutto questo "non è un caso" poichè in quel tempo in cui un Bardo era precettore di Re, c'era il rispetto assoluto di tutto il creato e di tutte le forme viventi, quelle visibili e quelle invisibili. Sappiate che ancora oggi, dopo tanti anni e dopo tanta polvere che è penetrata dentro i miei calzari, qualcuno, fermandomi lungo il sentiero tortuoso mi dice, con gli occhi arrossati, di rispecchiarsi nelle mie canzoni ed io, oggi come allora, sorrido sornione e gli accarezzo il viso, brillante come mai potrà essere la gemma più preziosa del mondo... Quindi Buon Cavaliere, grazie a voi per esservi fermato sul mio sentiero... Taliesin, il Bardo p.s. ...Cavaliere se casomai in questa virtualità beffarda o nel mondo dei reali vi capitasse di trovare la mia foglia d'autunno celata dietro l'elsa di una spada, ditele che la mia dimora è aperta al suo passaggio ed il mio fuoco non si è ancora spento con il primo vento d'autunno... |
Caro sir Taliesin..lasciate che il mio canto possa unirsi al vostro..grazie.
|
Amato Bardo......la malinconia non e' mai il preludio di un rimpianto...e' l' attesa di un momento sospeso..........sono stupende le vostre parole........vedrete...il Sole non smette mai di sorgere....
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 20.08.54. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli