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“In verità non saprei con precisione...” disse Jack a Clio.
“Non c'è fretta.” Sorridendo Sarah. “Avete tutto il tempo di decidere con calma. Dopotutto si tratta di ciò che farete nelle prossime tredici ore. Ore che comunque il vostro personaggio percepirà come mesi. Si...” annuì “... abbiamo schede di personaggi fissi, già costituiti, diciamo così... ma naturalmente è possibile non solo modificarle in base ai propri desideri, ma anche partire da zero, realizzando profili del tutto personalizzati. Nell'arrivare ad Afravalone potrete scegliere se essere amici, o magari amanti, marito e moglie. Anche fratelli. Oppure decidere di vivere esperienze totalmente differenti ed essere due totali estranei nel gioco. Vi rammento che una volta nel gioco perderete ogni ricordo e conoscenza di questa vita. In pratica sarete persone nuove, con la vostra indole, naturalmente, ma totalmente immedesimati col personaggio che impersonerete.” Sorrise. “Visto che il suo amico è ancora indeciso” rivolgendosi a Clio “può iniziare a dirci lei cosa le piacerebbe essere. Altrimenti vi aiuterò io a trovare un giusto alter ego per entrambi e vivere in maniera totale la vostra esperienza ad Afravalone.” |
Nell'udire quelle parole di Eilonwy e nel vederla piangere, Richard le si avvicinò.
Le accarezzò il viso, asciugandole le calde lacrime delicatamente con un dito. “Vuoi essere una guerriera...” disse piano, guardandola negli occhi “... non è così? Allora non piangere... non dare questa soddisfazione a quel lurido maiale... domani passerò io da lui...” il suo volto apparì turbato e negli occhi una luce attraversò il suo sguardo per un momento “... su, non piangere più...” continuò “... volevi provare quel nuovo videogioco? Bene, ti accompagneremo io e Parsifal... dopotutto chiedere qualche informazione non ci costerà nulla...” le fece l'occhiolino. Poco dopo i tre ragazzi presero l'auto di Ricard e raggiunsero la sede della Fum Soft. Vi entrarono e subito una delle segretarie andò loro incontro. “Benvenuti.” Salutandoli. “Come posso aiutarvi?” “Vorremo informazioni circa il vostro nuovo gioco...” rispose Richard. “Afravalone.” Annuì lei. “Si, quello...” fecendo altrettanto Ricard. La ragazza allora mostrò ai tre ragazzi alcuni cataloghi. Poi chiese loro di seguirla. Giunsero così in una stanza dove vi era un uomo intento a lavorare su alcuni monitor. “Signor Nex...” fece la segretaria. “Si, me ne occupo io...” alzandosi l'uomo “... prego, accomodatevi...” invitando poi i tre ragazzi a sedersi “... come posso esservi utile?” “Vorremmo sapere qualcosa sul vostro gioco...” fissandolo Richard “... su Afravalone.” “Certamente.” Sorridendo Nex. “Afravalone” facendo partire alcune immagini del gioco su uno dei monitor “è un mondo sterminato, in cui vivere come se fosse questo reale che ci circonda. Un mondo fantasy in cui poter essere qualsiasi cosa si voglia. Non so, un cavaliere, un barbaro, un ladro, un fuorilegge, persino un re o una principessa. Ma le possibilità di scelta sono pressoché infinite. E una volta scelto il proprio ruolo è poi possibile vivere emozioni, vicende ed avventure uniche. Che vi segneranno. Come se fossero reali.” “Un po' come immergersi totalmente in un videogioco...” intervenne Richard. “Si, ma molto più completa e assoluta come esperienza.” Mormorò Nex. “In pratica è come se si viaggiasse nel Tempo.” http://tn.en.fishki.net/26/upload/en...c56ca35dd7.jpg |
Gail sorrise ed annuì alle parole di Helas.
“Nulla di più semplice.” Disse. “Lei sarà ciò che chiede. Sarà un grande guerriero giunto dall'Oriente... magari per un motivo... una vendetta oppure perchè cerca un uomo, forse un amico o suo padre... è legato ad un nobile clan ed è custode della sua antica arte di combattimento che si tramanda da secoli... cosa ne dice? E' ciò che sognava? Il gioco dura tredici ore totali, a meno che non perda la vita. In tal caso si risveglierà qui e la sua avventura sarà terminata. Naturalmente nel gioco il suo personaggio non percepirà il tempo effettivo in tredici ore, ma in vari mesi. E le ricordo che una volta ad Afravalone lei perderà ogni ricordo della sua vita reale. In pratica sarà in tutto e per tutto il suo alter ego. Il guerriero Helas.” Si avvicinò a lui la segretaria di Gail. “Se ha deciso prenda questa” mostrando al ragazzo una pillola verde “e comincerà la sua nuova vita.” |
Citazione:
<bhè ha dimenticato il lato bardico e golliardico del gioco, voglio esser anche un abile amatore signore... voglio saper suonar dolci melodie e creare poesie cose che nel vero non so fare> < credo che sarò un guerriero venuto da lontano scappato da un clan di assassini le mie abilità non hanno pari son agile e letale> sorrido mi alzo sicuro di me <dimenticare la mia vita attuale > afferrai la pillola senza nemmeno pensarci su e la inghiottii in fretta sorrisi < cha l'avventura comici > |
Scoppiai a ridere, a quelle parole della donna.
"No, per carità.." Mi voltai verso Jack sorridendo "con tutto il bene che ti voglio, eh..". L'idea di essere l'amante o la moglie di Jack mi sembrava innaturale. Ripensai poi a quello che mi aveva chiesto Sarah. Cosa vorrei essere? Sorrisi, e l'immagine di quella bambina che, in un angolo remoto del giardino della scuola, giocava da sola, immaginando mondi fantastici e avventure mozzafiato mi attraversò la mente. Gli altri bambini la prendevano in giro, non riuscendo a vedere il mondo di cui era protagonista. Cosa sognava di essere quella bambina? "Beh, io vorrei essere un guerriero, un paladino... Non un mercenario o un guerrafondaio.. No, vorrei essere devoto ad una terra, a un re giusto e combattere per essi e per i miei ideali, insomma.. Giustizia, onore.. Ma non più come ribelle, alla luce del sole... Nell'antichità erano venerate varie divinità guerriere, ma non è la guerra di Ares, e nemmeno la forza di Ercole.. Ciò a cui penso è la guerra di Athena, la civiltà, l'onore, l'integrità ad ogni costo..". Mi fermai a pensare, dovevo scegliere bene, dato che avevo questa possibilità, forse potevo anche osare, perché no? "Comunque, voglio essere sempre una donna..." Aggiunsi, accorgendomi di aver parlato al maschile "...ma talmente abile con le armi, intelligente, integra e degna di fiducia da essersi guadagnata il rispetto, l'ammirazione degli altri uomini, che la trattano come un pari... Poi, beh... Se dovesse esistere nel vostro mondo un uomo capace di farmi innamorare, tanto meglio, sarebbe una novità.. Anche se non credo che un semplice gioco possa dare l'amore.. L'avventura, certo.. Ma l'amore? Beh, staremo a vedere.. Tanto non ricorderò questa conversazione.. " Un'idea mi balenò in mente "Quindi tanto vale osare..." Sorrisi "Però, per una volta, non vorrei essere un soldato qualunque, per quanto leale e coraggioso... Vorrei essere invece un alto ufficiale, uno di quelli che combatte fianco a fianco dei suoi uomini, vive insieme a loro nonostante il lignaggio e gode della fiducia del re... Uno di quelli che gli uomini ammirano e seguirebbero in qualunque avventura.. E ovviamente devota.. Devota alla divinità che nel pantheon di Afravalone svolge il medesimo ruolo della Signora di Atene... " sorrisi "..spero, infatti,che essendo un mondo così vasto la religiosità non si limiti a Cattolicesimo e Ateismo o forze del male, come ho letto all'inizio del libro da cui è stato tratto il gioco..". Mi voltai verso Jack e sorrisi, come una ragazzina che, al posto di fare la dieta, ha appena ordinato un dolce immenso e invitante. "Quanto a noi.. Beh, non voglio condizionarti... Ognuno deve essere protagonista della propria avventura, tu che ne pensi, vuoi che partiamo già come amici? Poi, magari tu vuoi fare il re e io sarò il tuo capitano senza saperlo..." Sorrisi. Mi voltai di nuovo verso la donna "Dovrebbe essere tutto... Ho chiesto troppo?". |
" Probabilmente, sono uno dei pochi fortunati che ha trovato un ottimo lavoro e tante, ma tante soddisfazioni......mi spiace per Richard ed Eilonwy sono sempre stati fra i migliori dell'accademia......e adesso? Questo è il risultato......umiliati come delle bestie".
Mi feci cupo in viso, ma cercai' in qualsiasi modo di nasconderlo dietro un falso sorriso......non volevo rattristarli ulteriormente. Saltai' dal divano e dissi: "Che la fortuna ci arrida.....". Scendemmo da casa e salimmo in macchina di Richard, ci attendeva un bel pò di strada ma ne valeva la pena se potevo far sorridere i miei due cari tesori. Giungemmo ala casa della Fum Soft e subito venimmo invitati ad entrare, l'aria che si respirava aveva un qualcosa di misterioso da un lato ma fantastico dall'altro, non mi era mai capitato di esser pervaso da questa sensazione salvo per il teatro. Venimmo accolti da un certo Signor Nex che cominciò a spiegarci il gioco come funzionava, era deducibile che il software utilizzava come linee guida i moderni GdR da tavolo anche se con una particolarità......" si viaggerà nel tempo...." ergo per uscirne era necessario portare a termine la missione che verrà assegnata. La cosa cominciò a puzzarmi. |
Abbracciai Richard e gli stampai un umido bacio sulla guancia.
Poi andammo alla Fum Soft per chiedere informazioni sul nuovo e virtuale gioco. Ne fui sempre grata sia a Parsifal che a Richard. Erano degli angeli con me, anche se alcune volte mi facevano arrabbiare. Ci fu presentato il Signor Nex, il quale, alle domande dei miei amici, ci spiego' delle caratteristiche di questo mondo fantasy. "Signor Nex, ma possiamo fare il sogno insieme o ognuno farà la propria avventura?" chiesi timorosa. |
Spade provenienti dall' Oriente...ero entusiasta nel vederle, ma quale scegliere erano tutte belle?
"Non saprei decidermi...voi che mi consigliate..sono indecisa tra quella damascata e quella con la elsa in oro e avorio...soprattutto non punto alla bellezza ma alla lama...le guardai attentamente. "Penso prenderò quella damascata la sento più leggera per i miei movimenti" ma l'occhio poi cadde sul baule di Marcus. Vidi quello strano scrigno e mi avvicinai a lui..."Di cosa si tratta" osservavo la immagine sul sigillo ma non riuscivo a vederla, non era nitida.."ditemi..cosa è o contiene questo scrigno?" |
La decisione era stata presa...niente piu' indecisioni....e via per un mondo.......
Era già da qual che ora che ero seduta su un vecchio tronco che avevo fatto rotolare all'interno della grotta.......un posto stupendo per poter meditare e studiare......i libri non erano facili da reperire.....ma grazie ai miei Maestri potevo facilitare la cosa ...... la medicina era stata da sempre la mia passione, e quella di mio nonno....che mi aveva trasmesso ogni cosa..........fortunatamente era ancora vivo....ed era la mia fonte di conoscenza......ero intenta nella lettura, quando qualcosa incominciò ad infastidirmi......poggiai il libro dietro al tronco e mi alzi ...andando verso la grotta.......due cani stavano lottando tra di loro.....lì non era mai successo nulla di simile...quel luogo era particolarmente sacro.......non vi era altro che la bellezza della natura.....l'aria era fredda......pulita ma arrivo' alle mie narici un forte odore di incenso............questo fece sì che io arretrassi all'interno della grotta per evitare di espormi.....ecco perchè i cani si azzuffavano.......volevano che sentissi il pericolo ma che non uscissi dalla grotta..........eppure qualcuno ebbe il coraggio di farsi avanti e nonostante si segnasse più volte un monaco fece ingresso nella grotta......lui era pallido...ma io ero sbigottita........." Chiamatemi Elisabeth.......Monaco.....lasciate stare tutti gli altri appellativi, e non abbiate paura, se il vostro Priore vi inviato da me....sa che non farò di voi un uomo perduto......mi incuriosisce la cosa, il Priore vi ha mandato nella tana della Maga.....e voi avete ubbidito.......la Chiesa a quanto pare ha un'esercito forte dalla sua parte.......forse e' meglio che andiamo.....prima che cambi idea e il vostro giuramento di castità verra' violato......"........ci chiamavano maghe ....non sapevano che avevamo solo la conoscenza della natura.....le nostre orecchie erano ancora aperte alla Dea Madre e lei...ci parlava con amore...uscii dalla grotta prima di lui......i cani erano diventati mansueti.....e seguirono il nostro cammino........le valli erano meravigliose...di un verde mai visto..rivoli di fiumi....rendevano umida l'aria.....tutto era giusto e perfetto al Creato.....giocavo con i cani e ogni tanto mi guardavo indietro..il monaco mi seguiva continuando a pregare......sino a quando non cominciai ad intravedere il monastero..... " Monaco......vai avanti e bussa al tuo monastero.....nessun sortilegio lo prometto......"...risi sino alle lacrime...vedendolo correre senza pensare oltre.........i cani mi camminavano accanto......erano le mie fidate guardie..... |
“Ah, quello...” disse Msrcus fissando lo scrigno indicato da Altea “... si, quello in verità l'ho preso come bene impegnato... in pratica è di un cliente che mi ha chiesto di venderlo... in realtà ignoro quanto possa valere... magari riuscirò a venderlo a qualche eccentrico collezionista, milady...” lo prese in mano “... non so cosa contenga... credo sia pure chiuso a chiave...” guardò il sigillo sul coperchio “... strana immagine... ma non si capisce cosa sia... è rovinato... non so... è qualcosa di essenziale, credo... forse... si, sembra un Fiore stilizzato...”
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Sarh sorrise a quelle parole di Clio.
“Chiedere troppo...” disse “... assolutamente... sognare, scriveva Mecenate nell'antica Roma, è l'unica cosa di cui l'uomo non deve vergognarsi... se si sogna, allora è bene farlo in grande... ciò che conta, però, è poi essere capaci di inseguire i propri sogni...” fece un cenno alla segretaria che aiutò Clio a sedersi sulla poltrona dall'aspetto futuristico. Sarh, così, digitò qualcosa su uno dei pc e sullo schermo, dopo qualche secondo, cominciò ad apparire un'immagine. “Ecco...” mormorò Sarah, indicando l'immagine a Clio “... questo è il suo alter ego riprodotto in computer grafica...” “Ehi, forte!” Esclamò Jack. “Sei proprio tu, Clio! Io però sono ancora indeciso... ho molte idee, ma non riesco a decidermi...” “Allora cominceremo dalla sua amica” fece Sarah, guardando di nuovo Clio “e poi ci occuperemo di lei.” “Ottimo!” Sorridendo Jack. La segretaria allora mostrò a Clio una pillola verde. “Ingoi questa e tutto ciò che ha chiesto lo avrà... e sarà reale...” Intanto lo schermo continuava a mostrare l'immagine di Clio elaborata per il gioco. http://www.wallpaperwell.com/thumbna...rhi.com_52.jpg |
Il monaco ed Elisabeth, così, scortati poco più indietro dai cani, scesero fin verso il sentiero che conduceva al monastero.
L'aria del mattino appariva luminosa e pulita, tuttavia un cupo silenzio avvolgeva la campagna. Il religioso non professò parola per tutto il tragitto, limitandosi a recitare qualcuna delle sue orazioni, fino a quando, un'ora dopo, giunsero presso il monastero. Era questo un luogo austero, posto su una piccola altura, a ridosso dei primi monti. Il vento, zigzagando fra le sue mura antiche e consumate, generava un enigmatico sibilo, simile ad un eco lontano. In queste zone, verso i confini Settentrionali del regno, la vita monastica seguiva questa regola per dividere la giornata: Si inizia verso le 2.30 del mattino. I Laudi cominciano attorno alle 5 fino all'albeggiare. L'ora Prima è verso le 6. La Terza alle 9. La Sesta cade a Mezzogiorno. La Nona alle 3 del pomeriggio. Il Vespro giunge intorno alle 5. La Compieta infine, detta così perchè completa le ore canoniche e precede il riposo notturno, verso le 6. “Signora...” disse il monaco ad Elisabeth “... siamo giunti... ora incontrerete il priore...” Bussarono e furono fatti entrare nel monastero. Il religioso condusse allora Elisabeth dal suo priore. Era questi un uomo alto e magro, dal viso scarno e gli occhi indagatori. Con un cenno congedò il monaco, chiedendo poi ad Elisabeth di sedersi. “Immagino vi stiate chiedendo” mormorò il priore “del perchè vi abbia fatta venire qui, vero? Cosa alquanto strana, essendo io un religioso e voi... come potrei definirvi? Maga? Veggente? O vi è qualche altra definizione per descrivervi?” Si alzò, per poi cominciare a passeggiare nella stanza, fino a fermarsi davanti alla finestra. “Ma infondo non è importante... il mio antico tutore, Fra' Germano, era solito dire che tutto è parte della Creazione... anche ciò che non comprendiamo o non riusciamo a contemplare... milioni di Indù, mi ripeteva, che pregano forse anche più di molti Cattolici, non sono certo destinati alla dannazione eterna, solo perchè sono nati oltre il Gange e non nell'Europa Latina... già...” annuì “... aveva ragione, possa riposare in pace...” si voltò a fissare Elisabeth “... e comunque, per quanto diverse siano le Religioni, hanno però un qualcosa in comune... un nemico... sempre lo stesso, che siano ad Occidente o ad Oriente... sto parlando del demonio, signora...” |
Nex sorrise ai tre ragazzi.
Fissò così i loro volti: quello di Parsifal, di Eilonwy e di Richard. “Signorina...” disse poi ad Eilonwy “... una volta entrati nel gioco, lei ed i suoi due amici perderete ogni memoria e coscienza di questa vita. In pratica sarete in tutto e per tutto i vostri personaggi. Ognuno di voi penserà e vivrà come il proprio alter ego, con tanto di passato e conoscenze. Naturalmente sarà possibile, se lo deciderete, di vivere insieme quest'avventura, senza però, come detto, avere ricordo della vostra esistenza reale. Sarete amici, anche di vecchia data volendo, ma senza alcun legame emotivo con la vita reale.” “Quindi, se ho ben capito, il Richard del gioco conoscerà Eilonwy e Parsifal, ma perchè virtualmente conosciuti nel gdr e non in questa vita, giusto?” Fece Richard. “Esatto.” Annuì Nex. “Nessuno di voi ragionerà come la persona che è, ma come il personaggio che interpreterà nel gioco. Naturalmente con i vostri caratteri e tutto il resto. Ma sarete nati in quel mondo e di questo reale, da dove provenite, non ci sarà memoria. Almeno fino a quando non sarà terminata la vostra esperienza di gioco.” |
Helas prese la pillola verde e la ingoiò.
Un attimo dopo cominciò ad avvertire vaghi capogiri e poi a vedere colori e forme indefinite intorno a lui... http://soniamagnani.files.wordpress....doscopio-4.jpg Il Sole ormai stava scalando velocemente il punto più alto del cielo, assottigliando le ombre nella vallata, quasi a voler liberare dal buio gli spiriti ancora là intrappolati. Helas saliva stancamente i gradini scavati nella pietra, diretto verso la sommità della collina, dove il suo spirito avrebbe trovato riposo e nutrimento. Attraversò il leggero ponticello di rami e canapa, arrivando sulla rupe dove si trovava la capanna del vecchio eremita. Il giovane guerriero aveva con sé la fidata spada ad una lama e la sua rotta che usava per comporre versi. E quando fu davanti alla capanna, in volo si alzò un nibbio, sorvolando la cima boscosa di quel luogo fatto di silenzio e mistero. Helas entrò nella capanna e inginocchiatosi prese a sedersi davanti ad una stele incisa con antichi canti. “Il giovane falco” disse all'improvviso una voce alle spalle del ragazzo “vola via dal suo nido quando gli avvoltoi hanno affilato i loro artigli.” Helas si voltò di scatto e vide l'antico maestro. “Quanto tempo è trascorso, vero?” Continuò il maestro. “Ho saputo della tua fuga dal Clan del Loto Screziato... sappiamo entrambi che qui non potrai fermarti a lungo, poiché verranno a cercarti i tuoi antichi compagni... ma sono felice di averti rivisto, ragazzo mio... vieni, sarai mio ospite per l'austero pranzo che ho appena preparato...” gli andò incontro e lo abbracciò forte. |
"E' Incredibile!!!" dissi elettrizzata " Per lei va bene se torniamo domani? Dovremo dirlo ai nostri genitori e, in particolare, ai miei genitori. Chissà? Forse potremo far venire anche Kayley, a meno che non abbia una montagna di libri da studiare".
Che bello!!! Una vita nuova.....non poteva andarmi meglio. |
Misi le mani sotto il mento e ragionai' sulla base di alcune considerazioni: ".......quindi, verremo teleportati in un mondo nuovo ove tutto ciò che abbiamo imparato, vissuto e creato con sacrificio.....andrà a perdersi?"
La prospettiva non era delle migliori, anzi, poteva comportare un annullamento della nostra personalità per lasciar spazio al nostro alter ego, ossia il nostro io recondito che difficilmente e possibil conoscere salvo nei sogni. Osservai' Richard in volto e vidi che anche lui era perplesso per quel a cui si sarebbe andati incontro; Eilonwy, invece, sapendo ciò aveva recuperato il sorriso......il suo sogno si stava avverando.....è una dura scelta da compiere. Ascolteremo il nostro cuore. Posi un' ultima domanda: " quanto è il prezzo per acqisire il pacchetto? Vi è la possibilità di tornare indietro.....senza che si subiscano effetti collaterali in termini di ricordi affettivi e quotidiani?" |
Mi accomodai su quella strana poltrona, voltando lo sguardo verso il monitor.
Sorrisi, nel vedere il mio alter-ego. "Forte..." Dissi "..Molto fantasy... Avrei preferito tenermi i capelli biondi ma cercherò di abituarmici..". Mi voltai poi verso Jack e sorrisi. "Ci vediamo ad Afravalone, allora... Anche se non ti riconoscerò.. Scegli bene, né! A dopo.." Sorridendo. Presi la pillola verde e la ingoiai, aiutandomi con un sorso d'acqua. |
Osservavo lo scrigno...non riuscivo a decifrare la immagine, Marcus aveva ragione sembrava un fiore stilizzato..forse il simbolo di un casato? Ero troppo curiosa e lo presi dalle sue mani..."Come avete detto? E' un bene impegnato e un vostro cliente ha chiesto di venderlo...e chi sarebbe questo cliente? Perchè nel mio ultimo viaggio ho guadagnato una cospicua sooma di denaro..e quindi oltre la spada damascata...vorrei comprare questo oggetto strano e affascinante..però vorrei parlare direttamente con il cliente per sapere di cosa si tratta e cosa rappresenta, se posso ovviamente".
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Entrare in quel gelido posto mi fece rabbrividire.....era più freddo della grotta dove accoglieva i miei momenti intimi...Il Monaco pregava con gli occhi a terra....sino a quando felice arrivo' al Monastero........busso' al grande portone di quercia e questo si apri' dopo rumorosi cigolii....un Frate panciuto ci fece entrare......mi guardo' accigliato...e io risposi con un sorriso......quello che forse non sapevano e che io ero cresciuta, in quel Monastero...mio nonno dopo la morte di mia nonna e della mia famiglia.......si era fatto Frate, ma porto' con se' un piccolo frugoletto.........ero io....la guerra fece una moria degli affetti, ma quei frati furono per me.......un grande Amore.......studiai con loro crebbi tra gli orti di Fratello Ortolano....e cosa stupenda fu la conoscenza di Fratello Speziale......ero diventata il suo braccio destro......poi..mio nonno mi diede due libri....lì c'era la conoscenza del Creato.....secondo alcune credenze .....e allora uscita da quel luogo sicuro....cominciai a frequentare i boschi con le sue creature con le confraternite di uomini e donne libere e uguali.....dove il Creatore e' uno ed uguale per tutti.....vi e' la notte e e poi il giorno..........mi ritrovai davanti al Priore.....una figura fredda.....dura..mando' via il Monaco e comincio' a parlare....parlava di Dio e del Diavolo......." Fratello ........e' un piacere ascoltarla.........Ma devo avvertirla che per me il Diavolo....e' una figura con cui non ho nulla a che fare.......ma se volete i libri nella vostra biblioteca .....ci possono insegnare molto di lui.......possiamo cominciare a spolverare qualche Tomo.......".........così.....andai verso la libreria...era di legno intagliato....profumava di c'era d'api......era lucida...e libri erano stupendi......accarezzai con la mano un libro a caso...." Che dice....leggiamo qualcosa di interessante o arriviamo al sodo e mi dice perchè sono qui...."....
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Sarah sorrise a quelle parole di Clio.
“Non si preoccupi...” disse “... quella è solo un'immagine per la versione demo che caricherà lo scenario con cui il suo alter ego interagirà all'inizio... nel corso del gioco lei, come tutti gli altri giocatori, sarà in tutto e per tutto se stessa, con i suoi magnifici capelli biondi ed i suoi meravigliosi occhi azzurri.” Annuì alla segretaria che diede poi la pillola verde a Clio, insieme ad un bicchiere d'acqua. E appena la ragazza ingoiò la pillola, subito cominciò ad avvertire leggeri capogiri. Poi iniziò a vedere colori e forme che si muovevano rapidamente... http://thumbs.dreamstime.com/x/kaleidoscope-4701904.jpg Il passo era sicuro, come il portamento, fiero eppure elegante allo stesso tempo. Avanzava tra i suoi soldati, avvolta nel largo mantello e bardata nella sua attillata corazza che le conferiva classe, nobiltà ma anche autorità. I suoi uomini avevano imparato molto presto a rispettarla come loro comandante. Nonostante fosse una donna. E non solo per il suo sangue blu. Suo padre sin dalla nascita, non essendo riuscito ad avere un figlio maschio, iniziò ad addestrarla con rigore alla disciplina cavalleresca e militare, facendone di lei il perfetto ufficiale che era oggi. I suoi soldati ben sapevano il valore, il coraggio e l'integrità del loro capitano. E questa parola, capitano, ripetevano come rispettoso saluto mentre al suo passaggio si mettevano sull'attenti. “Lady Clio...” avvicinandosi a lei uno dei suoi sottufficiali “... è accaduto stamattina presto... il mercato era però già gremito di gente... probabilmente hanno nascosto la polvere da sparo mista a pece in grandi ceste... avranno usato dei bambini per portarle al centro del mercato... i bambini raramente vengono fermati e perquisiti... alla fine sono circa una cinquantina i morti... diversi i feriti... vi ho fatta avvertire subito, dopo l'attentato... stavolta i ribelli hanno colpito in maniera forte...” E la condusse sul luogo dell'esplosione, dove i cadaveri venivano ancora estratti dalle macerie. |
“Vedo” disse il priore ad Elisabeth “che quanto si racconta di voi in giro è vero... io stesso, vi confesso, nutrivo e forse nutro tutt'ora molti dubbi su di voi... sulla vostra arte... tuttavia il Cristianesimo Celtico è diffuso nel reame, soprattutto nelle corti dei duchi... e si percepisce che siete una donna particolare, non comune... ma avete ragione, meglio arrivare subito al motivo per il quale vi ho fatta chiamare... no, non penso che abbiate a che fare col demonio, altrimenti non vi avrei fatta venire qui... ma so che non vi sono ignote le sue, diciamo, forze... nel nostro monastero, fino a poco tempo fa, avevamo un frate esorcista, Fra' Olivio... egli però è stato inviato dal vescovo in una missione a diversi giorni di distanza da qui... ma qualche giorno fa la figlia di alcuni contadini del fondovalle ha cominciato a manifestare strani comportamenti... in principio noi frati abbiamo immaginato si trattasse di qualche febbre, visto che sembrava delirare... ma nessuna cura è riuscita a far smettere quei suoi comportamenti, che anzi con il passare dei giorni sono diventati più violenti. Naturalmente ho inviato due frati per far benedire la fanciulla, i suoi genitori e la loro casa, ma senza nessun beneficio... per questo credo si possa trattare di vessazione o addirittura possessione... e in paese dicono che voi avete già avuto a che fare con situazioni simili...”
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“In verità” disse Marcus ad Altea “il cliente è un tipo che si guadagna da vivere in questo modo, ossia cercando oggetti più o meno interessanti per poi rivenderli. Non credo sappia più di tanto su questo scrigno. Anzi, mi ha detto di darlo via a qualsiasi cifra, pensate un po'... però, se davvero volete incontrarlo, vi ci porterò io, madama... magari sapremo dove lo ha trovato... ditemi quando vi è possibile e vi ci porterò.”
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Rimasi sorpresa da ciò che disse Marcus..."E cosa fa allora di professione? Vende oggetti antichi? Fa il ricercatore di reliquie...è strano voglia liberarsene subito, significa che questo scrigno forse cela qualcosa e non lo vuole dire?" guardai lo scrigno incuriosita, fremevo dalla voglia di aprirlo..."Possiamo andare da lui anche ora se volete...e nel frattempo ecco i soldi per la spada" e gli misi i soldi sopra il tavolo scuro intarsiato.
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Nex sorrise ed annuì nel vedere Eilonwy così raggiante ed entusiasta.
Poi ascoltò le perplessità e i dubbi di Parsifal. “Assolutamente.” Disse al ragazzo. “Non ci sono effetti collaterali una volta terminato il gioco. Sarà come aver giocato ad uno dei tanti videogiochi di successo che si vedono in giro. Finiscono le ore di gioco e restano i ricordi di un'esperienza comunque piacevole e divertente. Dopotutto è un gioco. Una volta impersonati i vostri personaggi, perderete solo il ricordo di questa vita, per essere così totalmente immersi nell'ambientazione di Afravalone. Ma i vostri caratteri, le vostre personalità e abilità, tutto questo resterà in voi e potrete utilizzarlo nel gioco. Vi faccio un esempio... mettiamo lei scelga di essere un paladino.” Guardando Parsifal. “Ecco, non ricorderà nulla di questa vita e sarà invece immerso totalmente in quella nuova virtuale che il gioco le proporrà. Ma con i suoi ideali, i suoi valori e la sua indole. In pratica sarà in tutto e per tutto se stesso, solo che invece di vivere nel XXI secolo, sarà un personaggio di un mondo fantasy. Il costo? E' di mille Taddei per ciascun giocatore.” |
Mille Taddei?
Era una somma ne troppo alta, ma neanche così bassa! La cosa un po' puzzava, ne avremo parlato tutti e tre a cena con i miei genitori. "Signor Nex" dissi in modo serio e freddo "Facciamo così! Noi adesso avremmo degli impegni......discuteremo sul da farsi questa sera......domani, se siamo interessati, torneremo qui da lei! Possiamo avere, per favore, il suo numero di telefono? Così la avvertiremo subito e potrà accoglierci, come oggi, per giocare". Guardai con aria di consenso sia Richard che Parsifal. |
Avanzai svelta, sicura, salutando con un cenno del capo i miei uomini, ordinatamente sull'attenti, la mente altrove.
Mi era stato riferito della gravità della situazione, ma volevo verificare con i miei occhi. Ascoltai le parole del mio sottufficiale, senza dire una parola. Lo sguardo, vagava tra i corpi anneriti e i resti carbonizzati. "Bambini.." Mormorai "che razza di gente si serve di bambini?" Scossi la testa "Non la passeranno liscia..". Mi voltai verso i miei uomini. "Signori, abbiamo molti compiti questa mattina.. Questi uomini sono barbari e feroci, ma mi fido di voi, e so che non darete loro vita facile... Dobbiamo trovarli, ma prima dobbiamo pensare ai vivi e ai morti.. Tutti voi.." Indicando alcuni dei miei uomini "...prendetevi cura di questa gente, aiutateli.. Se c'è qualcuno vivo lì sotto, lo salveremo.. Io verrò con voi..". Non sarebbe dovuto succedere, era nostro compito difenderli, la situazione cominciava a diventare insostenibile. "Voi tre.. raccogliete informazioni sulle vittime, prendente nota dei nomi, e assicurate tutti che provvederemo ad aiutare le vedove, gli orfani e i feriti, naturalmente.. Non voglio altri ribelli!" Ordinai. "Voi.." Indicando altri dei miei uomini "Dividetevi, perlustrate ogni centimetro di questo inferno... Voglio che salti fuori un indizio, un passo falso.. Qualunque traccia si siano lasciati alle spalle... Voglio sapere come sono arrivati qui e come se ne sono andati... Interrogate i presenti, voglio sapere se qualcuno ha visto qualcosa, qualunque dettaglio può essere importante... Dobbiamo fermarli prima che colpiscano di nuovo!". Mi voltai un momento ad osservare i corpi distesi e sparsi. "Voglio capire esattamente la dinamica dell'esplosione..." Lo sguardo si posò sul volto di una giovane donna, gli occhi sbarrati per lo spavento, rabbrividii "La pagheranno per questo..." Mormorai tra i denti. "Avete i vostri ordini, andate..." Ordinai. Mi feci largo tra la gente, che ci osservava. "Ciò che è accaduto oggi.." Dissi, a voce alta e imperiosa "..ferisce gravemente tutti noi.. Vorrei dirvi che li troveremo, che i nostri concittadini avranno giustizia.. Ma ora posso solo dirvi, che i morti possono aspettare... È per i vivi che non c'è tempo, perciò mettete da parte rabbia e dolore, e aiutateci a scavare.. Se riuscissimo a salvare un figlio, una madre, un fratello... Allora ne sarà valsa la pena..". Con il manipolo che avevo voluto con me mi avvicinai alle macerie, e iniziai a scavare con gli altri, sperando davvero che almeno una vita potesse essere risparmiata. |
Lo ascoltai senza sarcasmo, il cristianesimo.....da Cristo in poi ci furono molti pensieri e poi la Chiesa ne fu unica fonte.......l'esorcismo.....mi era capitata una ragazzina in un villaggio poco lontano........in realta' la sua era solo una malattia.........."" Una donna contro il diavolo, cosa c'e' di meglio, onfondo fu una donna a sconfiggerlo..........prima di andar via pero', se non vi dispiace, vorrei incontrare Fra Adriano........poi potremo andare a vedere cosa succede a questa figliola..........".......era un anno che non vedevo mio padre e avevo voglia di avere la sua benedizione.......
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La spiegazione fu precisa anche se, impersonificare un ego rientrante nei tuoi modi di fare moderni in un mondo alternativo.......di certo non può che risultare più complicato. I benefici a cui siamo preposti nel piano a cui apparteniamo, in un certo senso, ci hanno reso "più pigri".
Inoltre, se devo dirla tutta, il mondo reale e la vita che sto vivendo.....non mi dispiace......perdere i ricordi di ciò, mi suscita spavento. Poco dopo, il signor Nex ci comunicò il prezzo: mille taddei, non è una cifra ardua visto lo stipendio che guadagno con la compagnia. Rimasi incuriosito. Attimi dopo ed Eilonwy chiese al Signor Nex di lasciarle un recapito per poterlo rintracciare l'indomani, e comunicargli la nostra scelta....credo che....se usiamo un pò di furbizia, Eilonwy potrà ottenere la somma da versare. Salutammo il Doc e rientrammo verso casa. |
Rientrammo in casa. Chissà se mamma (Arwen Cavalcanti Iodis) era rientrata?
La vidi uscire dalla cucina, mentre portava un vassoio di lasagne all'italiana come sapeva fare solo lei. Quella sera era veramente bellissima....sembrava una di quelle attrici italiane degli anni '50!!! Devo dire che lei sembrava un' italiana vera e propria, al contrario di me. Indossava il suo abito da sera preferito, cioè quello blu-nero di velluto. http://content7.flixster.com/photo/1...974197_ori.jpg |
Marcus annuì a quelle parole di Altea.
Così, lui e l'avventuriera, saliti sulla carrozza di lei, raggiunsero un borgo poco distante, dove si trovava l'abitazione dell'uomo dello scrigno. Giunti qui, il mercante ed Altea entrarono al pianterreno di quell'edificio, in una piccola bottega fatiscente, colma di oggetti dalle forme più variegate e dalla provenienza più disparata. E nella bottega vi era un uomo di mezz'età, intento a sistemare alcune marionette. “Salute, Savin...” disse Marcus. “Oh, salute a te!” Esclamò l'altro. “Sei qui per cercare qualche altro oggetto interessante?” “In verità” rispose Marcus “sono qui per quello scrigno... quello che hai voluto impegnare... questa è lady Altea...” indicando l'avventuriera che era insieme a lui “... madama gradirebbe conoscere qualche informazione in più su quell'oggetto... magari, se si rivelerà interessante, potrebbe anche farti un'offerta.” “In verità” fece Savin “non so molte cose su quello scrigno. So solo che apparteneva ad un nano che è stato arrestato per aver rubato della frutta. Le guardie hanno messo all'asta ciò che quel tipo aveva con sé ed io mi sono preso quello scrigno. Naturalmente con la speranza che possa valere qualcosa.” |
Il priore annuì a quella richiesta di Elisabeth.
Chiamò allora un novizio, ordinandogli di accompagnare la donna da Fra' Adriano. Alcuni anni prima era scoppiata nel reame una disputa tra due scuole di pensiero diverse. Da un lato vi erano coloro, come i monaci, che ritenevano la Grazia Divina sottoposta alla Fede. Dall'altro, invece, quelli che, come i maestri di filosofia e teologia delle grandi scuole cittadine, vedevano la Fede dipendente dalla Grazia Divina. Questa controversia, in realtà, mirava a definire il ruolo e la posizione della natura umana nel Creato. Se infatti, come affermavano i maestri, la Grazia Divina portava poi la Fede, il Libero Arbitrio non esisteva affatto, rendendo allora l'uomo schiavo di un destino già definito, minando così i grandi Dogmi della Religiosità, primo fra tutti quella della salvezza in base alle proprie azioni. I monaci invece affermavano che solo la Fede comportava uno stato di Grazia, rendendo l'uomo in grado di compiere qualsiasi cosa. Questo conduceva così alla Santità. La disputa fu molto accesa e portò momenti di aspri contrasti tra i maestri laici e gli ordini monastici. Contrasti che furono poi sedati dall'intervento del re. Egli infatti, avendo avuto durante la fanciullezza un monaco come precettore, in un Concilio decretò il ruolo della Fede come principio di ogni stato di Grazia. E tra i monaci più rigorosi nel difendere il primato della Fede vi era proprio Fra' Adriano. Ed Elisabeth, accompagnata dal novizio, trovò il vecchio frate intento a passeggiare nell'orto del monastero. “Eccolo là...” disse il novizio ad Elisabeth, indicando Fra' Adriano accanto ad alcuni alberi da frutta. |
Rientrati a casa dei genitori di Eilonwy, i tre ragazzi cenarono con la famiglia di lei.
Fu una serata molto piacevole e tranquilla, con ottimo vino italiano e piatti tipici della cucina del bel paese. Alla fine della cena,il padre di Eilonwy chiese ai tre ragazzi cosa avessero fatto prima di rientrare a casa. Richard, così, raccontò della visita che con Eilonwy e Parsifal aveva fatto alla Fum Soft, descrivendo poi la proposta di quell'originale gioco di ruolo. “Capisco...” disse pensieroso il padre della ragazza “... e cosa avete deciso? Di partecipare a quel gioco?” Guardò Parsifal. “Tu cosa ne dici, Parsifal? Cosa ti sembra di questa storia? Non è possibile che questo acclamato videogioco possa distrarre un po' tutti voi dallo studio e dal lavoro?” |
Così, Clio ed i suoi soldati, insieme a qualche volontario e ad alcuni disperati che speravano di trovare qualcuno dei loro cari ancora in vita, cominciarono a scavare tra le macerie.
Ma lo spettacolo che si mostrava loro era spaventoso. Corpi mutilati, altri carbonizzati, altri ancora già preda di cani o ratti. Ad un tratto, dalla folla che assisteva a quella scena, qualcuno cominciò a gridare. “Diteci” disse un uomo “perchè è accaduto tutto ciò? Perchè? Dove eravate voi militari?” “Si, perchè è accaduto?” Gridò una donna. “Ci hanno insegnato” urlò una ragazza “che chi ha Fede è al sicuro, protetto dalle forze del male! Allora perchè oggi stiamo piangendo i nostri morti?” “Dov'è la giustizia che il re ci ha promesso?” Fece un vecchio. “Perchè il Senato non è qui a rispondere al nostro dolore?” Disperata un'altra donna. “Perchè sono ad ingrassare al sicuro nei loro seggi di marmo!” Intervenne un altro dalla folla. “Ecco perchè!” “La situazione comincia a farsi calda, capitano.” Avvicinandosi a Clio uno dei suoi sottufficiali, il luogotenente Astin. “Volete che faccia venire rinforzi dalle caserme per tenere a bada la folla?” Ma proprio in quel momento arrivò uno dei soldati. “Capitano!” Mettendosi sull'attenti davanti a Clio. “I senatori hanno chiesto di voi. Dovete subito recarvi in Senato.” |
Lo spettacolo era davvero raccapricciante. Più scavavo tra quelle macerie, più la rabbia saliva dentro di me.
La pagheranno cara… maledetti Le grida della folla, poi mi sconvolsero ancora di più. Era colpa nostra? Certo, è sempre colpa nostra! Non gli importa che versiamo il nostro sangue per loro, la prima difficoltà: dov’erano i militari? Il senato.. si aspettavano davvero che i senatori si sporcassero le mani insieme a noi? Nemmeno sentii arrivare Astin, preda com’ero di quei pensieri. Citazione:
“Grazie Taris.. li raggiungo tra un attimo..” sorrisi “..vedrete che anche loro scaricheranno la colpa su di noi… chiamami Ryex e Goris, verranno con me..”. Mi voltai poi verso Astin, inspirando profondamente “No, a meno che tu non sia costretto… non voglio spaventare questa gente.. ci parlerò io.. detesto quando ci trattano come i responsabili di ogni disgrazia di questa città.. è con i ribelli che devono prendersela, maledizione…” alzai lo sguardo e fissai il mio luogotenente negli occhi “Vista la situazione, intensifica gli aiuti, voglio che sappiano perfettamente che ci prenderemo cura di orfani, vedove e che i feriti verranno curati dai nostri medici.. Non voglio altri ribelli!” ripetei “E scopri chi era di guardia ai posti di blocco, convocali in caserma, tutti insieme.. voglio interrogarli io stessa.. questa gente, infondo, ha ragione.. dobbiamo stare più attenti.. altrimenti cosa perquisiamo a fare la gente.. non voglio soldati che si facciano intenerire da donne e bambini, o troppo altezzosi per perquisire persino i morti.. sceglierò personalmente le prossime sentinelle.. è tutto..” con un cenno del capo. Dovevo parlare a quella gente. Il vociare ormai era assordante, battei forte la spada contro lo scudo, per imporre il silenzio. “Brava gente di Afravalone..” dissi, sfregando una mano contro l’altra, per eliminare la polvere e la sporcizia delle macerie “Davvero non siamo partecipi del vostro dolore? E io che pensavo fossimo qui apposta.. Loris..” chiamai, attirando l’attenzione di uno dei soldati “..torna pure qui, questa gente pensa che non ci prendiamo abbastanza cura di loro, quindi perché trasportare i feriti nel nostro ospedale, assicurare che le vedove saranno mantenute e gli orfani allevati da noi? No?”. Tornai a guardare la folla “E’ questo che volete? Io non credo… Ma comprendiamo fin troppo bene la vostra rabbia e il vostro dolore… perché è la stessa che riempie i nostri cuori… Ma non siamo stati noi ad uccidere in modo tanto barbaro i vostri cari, non siamo stati noi ad usare bambini per trasportare la polvere da sparo… Se proprio volete qualcuno da incolpare, rivolgetevi ai veri responsabili, i ribelli.. e vi assicuro che avrete le loro teste! Ma su una cosa avete ragione, siamo stati troppo di manica larga.. sappiate, quindi, che da domani verranno perquisiti anche bambini, cani, gatti, vivi e morti.. e chiunque avrà qualcosa di sospetto, ne risponderà a me.. anche se so benissimo che da domani inizierete a lamentarvi per le file ai posti di blocco, esattamente come avete fatto fino a ieri.. Pensateci, e non osteggiate questi uomini che sono pronti a morire per voi!” avevo parlato decisa, autoritaria e dura, come ero sempre stata. Non rimasi ad ascoltare le loro risposte, le potevo immaginare. Parlare alla folla era come parlare al vento, ma mio padre mi aveva sempre insegnato ad affrontare le avversità, scappare e nascondersi sarebbe stato più facile, ma non era da me. Mi resi conto dell’arrivo dei due soldati di scorta che avevo voluto con me. “Signori, il senato ci attende..” salutandoli con un cenno del capo. “Astin” chiamai poi “Io vado, pensaci tu qui.. Non aggredite la folla, se potete.. al massimo prendete i più facinorosi di peso e portateli in caserma.. quando avrò un attimo di tempo ci parlerò io..” con un mezzo sorriso "Ah, ovviamente.. avvisa Loris che ero sarcastica, prima che mi prenda in parola!". Inspirai profondamente, e feci cenno a Ryex e Goris di seguirmi. Avrei preferito mille volte restare tra i miei soldati piuttosto che dover comparire in senato, ma gli ordini erano ordini. Camminai in silenzio, mentre le immagini delle vittime degli attentati affollavano la mia mente. Bisognava anche pensare ai funerali. Dovevano essere solenni e partecipati. Volevo vedere tutta la città stringersi attorno ai loro cari e capire che i loro nemici erano i ribelli, non i soldati. Poco dopo, arrivammo a destinazione, e mi feci annunciare. |
Rimasi in silenzio ad ascoltare.
Citazione:
Alle persone, oggigiorno, che gliene frega se, pur avendo già finito l' Università a 18 anni con il massimo dei voti, non hai ancora un lavoro!!! Forse quando si era nel 2013 poteva andare bene, ma ormai nel 2025, anche se sei piu' avvantaggiato, se non hai, almeno, 23 o 24 anni non ti prendono per la poca esperienza! E le ragazze giovani ed acculturate come me servono solo per soddisfare i disgustosi piaceri sessuali di uomini sessantenni. La crisi finanziaria che era nata nel 2010-11 e che continuava, imperterrita, il suo cammino devastatore ancora adesso.....aveva reso il genere umano.... indescrivibilmente malvagio, crudele, vizioso, superficiale, pieno di odio, ipocrita, crudele, senza valori morali e senza amore vero. Questi vizi, che c'erano dal momento in cui l' uomo è nato, si erano così rafforzati che, come era successo qualche anno fa, tra poco la Chiesa e tutte le altre religioni volevano abiurare il loro potere, le loro cariche e volevano scomparire per sempre. |
Ascoltai attentamente il venditore ... quello scrigno diventava più misterioso che mai..cosa simboleggiava? Di chi era e da dove proveniva?
"Ditemi quanto volete..e sarà mio a un patto..che con i soldi che vi darò voi cercherete di scagionare quel nano..che sicuramente avrà rubato della frutta per fame". |
Ero rimasta a lungo in silenzio alle parole di Dilda...
rivoltarsi a coloro che si spartiscono una fetta di torta, aveva detto... già, peccato che fossero loro quelli che si spartivano le fette ti torta, pensai. Inspirai appena... ero tesa, e qualcosa dentro di me voleva che scappassi via... eppure non lo feci. Abbassai appena lo sguardo... “Molto bene...” dissi infine, tornando a guardarla fermamente “Mi stupisca, allora!” |
Impartiti gli ordini ai suoi, Clio, accompagnata da due soldati, lasciò il luogo dell'attentato e raggiunse il centro della città, dove sorgeva, a poca distanza dal Palazzo Reale e dalla Cattedrale, il Palazzo dei Migliori, il luogo in cui si riuniva il Senato.
Era questo l'organo più potente dello stato, formato da vecchi aristocratici che fungevano da consiglieri del re. Clio insieme ai suoi due soldati fu scortata all'interno di quel palazzo, fino a raggiungere una vasta e solenne aula semicircolare, fatta di marmi pregiati e mosaici di aureo splendore. Al centro della sala, dove un tempo dominava la statua marmorea di una vittoria alata, simbolo del paganesimo, oggi si trovava una monumentale scultura, raffigurante un Angelo che brandiva una spada nella mano destra ed una Croce nella sinistra. Era l'immagine di ciò che era avvenuto un secolo prima, quando cioè la casa reale si era convertita al Cristianesimo. Tuttavia ad Afravalone dominava un'assoluta tolleranza religiosa, che permetteva liberamente ad ognuno di professare il proprio Credo. Questo però aveva generato dislivelli sociali di tipo morale ed etico, oltre che religioso, in quanto, fra tante persone credenti, indipendentemente dalla Fede professata, coloro che si dichiaravano invece non credenti erano visti come individui quasi inferiori. La luminosa Teocrazia Afravalonese, infatti, che poneva la Divinità al centro di tutto, motivando così da Essa l'esistenza stessa dell'intero Creato, mal concepiva uomini che invece si dichiaravano indifferenti a qualsiasi legame con il Divino. E proprio davanti alla statua dell'Angelo, Clio salutò i membri del Senato. “Capitano...” prendendo la parola il senatore Bool “... abbiamo saputo che i ribelli hanno colpito ancora. E stavolta non in qualche borgo sperduto o contro carovane di mercanti. Sono riusciti a giungere fin nel cuore della nostra città. Com'è stato possibile tutto ciò? Come hanno potuto agire così indisturbati, al punto da pianificare un attentato così devastante? Dov'erano i vostri uomini? Com'è possibile che nessuno si sia accorto di nulla?” |
Savin fissò Altea dopo quelle sue parole.
“Siete generosa, madama...” disse “... ma non so a quanto può ammontare la cauzione per liberare quel tipo... forse ora sarà già stato impiccato...” “Allora” fece Marcus “accompagnaci alla prigione. Lady Altea vuol conoscere altri particolari circa questo scrigno. Solo così si può capire il suo reale valore.” Savin annuì e li accompagnò verso la prigione. Qui i soldati del Gastaldo, l'ufficiale reale che controllava il paese, erano intenti a dormicchiare davanti all'ingresso. “E' rinchiuso qui un nano arrestato ieri?” Chiese Savin. “Si, perchè?” Rispose seccato uno dei soldati. “Vogliamo vederlo.” Disse Marcus. “Le visite non sono permesse per i condannati all'impiccagione.” Sentenziò un altro dei soldati. |
“Un videogioco che promette la felicità.” Disse all'improvviso la madre di Eilonwy. “A me sembra un'assurdità.”
“In effetti” intervenne Richard “i videogiochi, come tutti i prodotti di intrattenimento, possono al massimo dare un po' di svago, rompere la monotonia giornaliera o tutt'al più permetterci di sfogare un po' di stress dopo lo studio o il lavoro. Ma questa storia della felicità attraverso un semplice gioco mi sembra un po' una bufala.” “Un mio amico” fece Kayley “ha provato quel videogioco e dice di essere rimasto impressionato da ciò che ha vissuto.” “E cosa ha vissuto?” Chiese Richard. “Era un cacciatore di taglie” spiegò Kayley “e ha dato la caccia ad un pericoloso criminale che aveva rapito la figlia di un ricco barone. Alla fine è riuscito a liberare la ragazza, di cui poi si è innamorato, ma poco dopo è stato ucciso dal criminale. La sua esperienza di gioco si è così interrotta, ma lui dice che vuole riprovarci.” Richard sorrise e poi fissò Parsifal. |
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