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Dacey raggiunse a fatica la grande Piazza di Sant'Antonio, gremita ed adibita come scenario per l'imminente spettacolo.
Alti palchi chiudevano lo spiazzo della piazza e secondo ciò che vociferavano alcuni passanti tre grosse mongolfiere avrebbero portato sui palchi gli artisti per lo spettacolo. “E ci sarà anche lui.” Disse un ragazzo tra la folla. |
A quelle parole la mia curiosità si accese.
Un'industria di armi, la cosa mi piaceva, decisamente. Magari qualcuno di loro avrebbe potuto saperne di più sulla mia spada. Anche se mi chiesi se l'industria potesse reggere il confronto con le armi che custodiva quel negozietto. "Non temete la concorrenza, dunque?" Sorridendo. "L'inaugurazione dev'essere un grande evento.." Proseguii "Uno di quelli da non perdersi...". Un pensiero si insinuò nella mia mente. E se avessi trovato un lavoro lì? Ma fammi il piacere... Rise una voce oscura dal profondo nella mia anima. Una donna in un'industria di armi? Quella voce aveva ragione, e poi che avrei potuto dire, non avevo nome né un passato. Sospirai, avrei dovuto procacciarmi i soldi in altro modo, probabilmente. Fortunatamente le borse che avevo rubato erano abbastanza fornite. Sicuramente però prima o poi avrei dovuto affrontare l'argomento. "Siete stato davvero gentile.." Sorrisi all'omino, riprendendo la spada. "Buona giornata.." Per poi dirigermi verso l'uscita. |
Tutto quel via vai mi fece ritornare alla mente il giorno del mio matrimonio. Uno sfarzo da abbagliare anche i ciechi, queste erano le istruzioni che mio marito aveva dato agli organizzatori.
C'era la musica, grandi artisti da tutta la regione erano stati chiamati a suonare in onore degli sposi, c'erano i pavoni con le loro code colorate che passeggiavano tra gli ospiti, l'elefante dipinto sul quale mio marito aveva raggiunto il luogo delle cerimonia, c'erano i tamburi e le trombe e poi c'erano le mie lacrime... Fu urtata da un uomo che cercava di raggiungere il palco e tornai al presente. Le mongolfiere la faceva da leone tra il vociare generale, ne avevo vista una sola in vita mia, ma da lontano così la mia curiosità ora non faceva che aumentare. E aumentò ancor di più quando udii un ragazzo. << Scusate>> mi spinsi a domandare, << ma lui chi?>> |
Gwen e Theris uscirono dalla stanza, allontanandosi dalla sala la cui atmosfera era divenuta di colpo troppo oppressiva.
“Mia zia non capirà mai...” disse lui scuotendo il capo “... lei non potrebbe mai vivere senza tutto questo...” indicando con un cenno ciò che li circondava. Sbuffò. “Ho bisogno di uscire all'aria aperta...” mormorò “... di cavalcare libero, sentire il vento sulla faccia... esco per un po', Gwen... tu nascondi il libello...” la baciò “... a più tardi...” ed andò via. |
Nyoko si voltò a guardare il quadro, ma l'uomo lo infilò in un sacco, per poi richiuderlo con attenzione, impedendo così alla ragazza di osservarlo ancora.
“Ho un altro lavoro per te...” disse “... e forse con un più che discreto guadagno... mi ha scritto un uomo, credo uno di quegli intellettuali stranieri con la bocca piena di paroloni e la mente gonfia di chissà quali alti valori...” con disprezzo ed una striminzita risata “... pare giungerà a breve in città e vuole un dipinto particolare...” |
"Lo so..." dissi in un sospiro.
Poi non mi diede nemmeno il tempo di rispondere, mi baciò e andò via, lasciandomi lì immobile. Impiegai alcuni istanti a riscuotermi, poi andai in camera e mentre le servitrici mi aiutavano a vestirmi pensavo ad un posto in cui avrei potuto nascondere il libello, ma nessun posto che mi venisse in mente mi sembrava abbastanza sicuro. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea seguì la folla, che con un moto goffo e caotico procedeva verso il centro della piazza quasi fossero pecore che seguono senza volontà un percorso prestabilito.
La dama si ritrovò così, tra gente che spintonava, spingeva, sbraitava e gridava all'interno della piazza, dove grossi palchi erano stati montati. Ovunque era impresso lo stemma della Taddeus, mentre la gente era con la testa fissa all'insù, in attesa che lo spettacolo cominciasse. |
“Nessuna concorrenza.” Disse l'omino alla giovane senza nome. “Qui vendo al dettaglio e dunque ho bisogno di un fornitore. La Taddeus rifornisce praticamente ogni bottega di armi e tutti i negozi di antiquariato.”
Poi la ragazza salutò ed uscì, trovando in strada una certa confusione. Tutti sembravano diretti verso il centro cittadino, come se qualcosa di importante ed atteso stesse per succedere. |
Sinceramente quella calca mi innervosiva..Non capivo perché una famiglia come i Taddei doveva farsi così pubblicità .. ovunque vi era lo stemma della Taddeus e la gente se ne stava impalata col naso all' insu'.. avevano fatto le cose in grande. Sventolavo nervosamente il ventaglio e guardavo i palchi, mi feci largo tra la folla dando pure un sano spintone..il mio obiettivo era sapere cosa li aveva portati fin qui.
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Sorrisi all'omino.
"Allora sono felice per voi, sarebbe un peccato perdere questo bellissimo negozio..." con un cortese cenno del capo. Poi uscii nuovamente in città, che sembrava essere impazzita durante la mia visita in quel negozio. Gente da ogni dove camminava per le vie, ma la cosa divertente era che andavano tutti nella stessa direzione. Come se stesse accadendo qualcosa che nessuno di loro voleva perdersi, e la cosa iniziava a incuriosirmi. Se dovevo essere sincera, concentrarmi su qualcosa di esterno mi permetteva di non restare sola con i miei pensieri, di non sentire costantemente quel vuoto. Così decisi di seguire anche io la folla, sempre più incuriosita, forse erano tutti lì per quello di cui aveva parlato l'omino del negozio: l'inaugurazione di quella fabbrica di armi. Chissà cosa avevano preparato di così eccezionale, mi ritrovai a pensare. |
Guardai il dipinto che veniva colto dal capo, non ero preoccupata per lui, ma quel quadro non poteva finire distrutto. Tuttavia non potevo fare nulla, lui era il mio capo ed io dovevo solo tacere ed obbedire.
"lavorerò col massimo del mio impegno" dissi al capo facendo un leggero inchino. Un uomo interessato ai miei dipinti... Era raro che un uomo chiedesse dell'arte vigente, o almeno per me. Guardai il capo con lo stesso sguardo di uno schiavo africano aspettando che se ne andasse... |
“Ma come” disse un giovane fissando Dacey come se la lei avesse fatto la più sciocca e scontata delle domande “non sapete? Siete forse straniera o vivete in clausura?” Sarcastico. “A breve comincerà lo spettacolo e lui scenderà dal cielo con una mongolfiera.” Indicando il cielo. “Lui, il geniale presidente della Taddeus. L'uomo più ricco ed invidiato di Capomazda.”
ma ad un tratto l'attenzione di tutti fu attirata dall'arrivo delle mongolfiere. https://lh3.googleusercontent.com/-W...lon-211147.jpg |
<< Io...>> farfugliai impreparata al tono e allo sguardo del ragazzo, << vivo qui da poco>> cercai di spiegare ma capii che era inutile, e poi non dovevo di certo giustificare la mia domanda a un ragazzo qualunque.
Dunque avrei presto visto l'uomo del momento. Usare una mongolfiera per fare la sua entrata in scena, eccessivo ma senza dubbio spettacolare. La gente lo avrebbe ricordato a lungo. Doveva essere un esibizionista, amante dell'attenzione e dello scalpore questo presidente della Taddeus. Sperai che non fosse tutto fumo e niente arrosto. Dalle informazioni acquisite la sua industria fruttava bene e investire in essa sarebbe stato vantaggioso per me. Tutto dipendeva sulla impressione che mi sarei fatta su questo magnate eccentrico. |
Le servitrici aiutarono Gwen a vestirsi, per poi andare via e lasciarla sola.
La ragazza poté così dedicarsi a quel libello e cercare un posto sicuro in cui nasconderlo. |
E mentre Altea avanzava tra la folla, cercando capirci di più, ad un tratto qualcuno indicò il cielo gridando.
Apparvero così delle mongolfiere che lente presero a scendere nella piazza tra l'eccitazione generale. |
Qualcuno tra la folla indicò il cielo urlando, ecco perché guardavano tutti all' insu'. E vidi delle mongolfiere che lentamente scendevano in piazza. Decisamente avevano avuto grande inventiva, ero curiosa di vedere chi ci fosse dentro.
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La ragazza senza passato e senza nome prese a seguire la folla, che compatta e chiassosa avanzava verso la grande piazza.
I gendarmi tentavano di controllare la situazione, cosa alquanto proibitiva in verità, presi però anche loro dall'attesa generale. A fatica, infine, la giovane riuscì a raggiungere la piazza gremita e festante, dove grossi palchi con lo stemma della Taddeus riempivano ogni spazio di quel luogo. Poi apparvero nel cielo tre mongolfiere salutate subito dal boato della folla. |
Le servitrici andarono via e mi lasciarono finalmente da sola, così potei osservare la stanza e capire dove poter nascondere il libello.
Ad un certo punto, mi venne un'idea. Non capivo come non mi fosse venuto in mente prima. Mi diressi subito al mio armadio e aprii l'anta sinistra. All'interno vi erano cinque cassetti, aprii il terzo, che conteneva normalissimi indumenti, ma anche un doppiofondo, di cui solo io ero a conoscenza, poiché vi tenevo l'occorrente per i rituali e nessuno sapeva di questa cosa. Misi lì il libello, richiusi il tutto sistemandoci sopra i vestiti e richiusi l'armadio, per poi recarmi in biblioteca a leggere. Speravo davvero che fosse un nascondiglio sicuro, d'altro canto nessuno sapeva di quel doppiofondo, quindi era impossibile che lo trovassero. Cercai quindi di rilassarmi, nell'attesa che Theris tornasse. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quell'atmosfera festosa mi piaceva, e il chiasso mi permetteva di non sentire i miei pensieri.
Così seguii la folla, in qualche modo, verso quello che sembrava l'evento dell'anno. Raggiunsi così una piazza, dove erano montati tre grossi palchi. Possibile che ci fosse addirittura uno spettacolo? La cosa continuava ad incuriosirmi. Ma d'un tratto il chiasso si fece più forte, e la gente iniziò a guardare il cielo. Allora alzai lo sguardo e le vidi: tre mongolfiere. E mi ritrovai a sorridere come una bambina capace di emozionarsi con poco. |
“Cerca dunque di fare un buon lavoro.” Disse il capo a Nyoko. “Il nostro facoltoso cliente mi ha praticamente inviato già un anticipo e non ho intenzione di restituirgli il denaro.” Ridendo.
Ed uscì, sbattendo la porta e salutato dal miagolio pigro di Filax. |
Dacey vide tre mongolfiere apparire nel cielo cittadino, con lo stemma della Taddeus impresso su ciascuna di esse.
In realtà quell'emblema era ovunque nella piazza gremita, quasi a simboleggiare il trionfo non solo economico, ma anche culturale di quell'importante industria. Anche Altea riuscì ad assistere a quello spettacolo e con lei, da un'altra parte della piazza, anche la ragazza senza nome, attratta lì dal clamore generale. Ad un tratto due delle tre mongolfiere raggiunsero il parco più grande, mentre la terza restò ferma a mezz'aria. Dalle due atterrate saltarono giù delle ballerine di Can Can e degli acrobati. Cominciò così subito lo spettacolo, tra l'entusiasmo generale. |
Osservai stupita tutta la scena, le mongolfiere, l'entusiasmo, e poi gli acrobati e le ballerine che mi regalarono un momento di distrazione che non aveva prezzo.
Per un momento alzai lo sguardo sulla terza mongolfiera rimasta a mezz'aria, chiedendomi incuriosita che cosa avessero in mente. |
Non mi era mai piaciuta l'eccessiva ostentazione e in quella piazza era ce n'era pieno.
Mi chiedevo a cosa servissero le ballerine e le mongolfiere solo per introdurre un uomo. Chi è davvero sicuro di se non dovrebbe aver bisogno di gettare fumo negli occhi altrui, anche se il fumo anche se il fumo é seducente ciò che conta è solo l'uomo dietro a tutto quanto. Iniziavo a credere che una volta visto e udito, sarei rimasta delusa dall'artefice di quel marasma. Il simbolo della sua famiglia poi era praticamente ovunque, in modo quasi nauseante. |
Sorrisi...era tanto non appariva un sorriso sincero sul mio volto. Due mongolfiere scesero mentre da una a mezz' aria scesero delle ballerine ed acrobati..sentii una sorta di entusiasmo e curiosità, in fin dei conti dovevano essere dei personaggi singolari questi Taddei..e di storia passata ne avevano pure da narrare.
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Gwen, dopo aver nascosto il libello, andò in biblioteca dove restò ad attendere il ritorno di Theris.
Trascorse così buona parte del pomeriggio e verso il crepuscolo, finalmente, la ragazza sentì il cavallo di Theris che nitriva nel cortile. |
Trascorsi tutto il pomeriggio a leggere, finché verso il crepuscolo sentii nitrire il cavallo di Theris.
Riposi il libro nello scaffale, scrissi su un foglietto il posto in cui avevo nascosto il libello e scesi nell'androne ad attenderlo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Le ballerina che ballavano il Can Can, gli acrobati con i loro giochi arditi e spettacolari, la gente tutt'intorno che applaudiva e gridava per il divertimento.
Altea, Dacey e la ragazza senza nome, sebbene in tre punti diversi della piazza gremita, assistevano a quello spettacolo cacofonico ed eccessivo,che però sapeva suscitare l'entusiasmo della folla. Poi, finalmente, la terza mongolfiera cominciò a scendere sulla piazza. |
Lo spettacolo continuava, e io osservavo in silenzio, sorridendo di tanto in tanto.
Di tanto in tanto lanciavo un'occhiata alla mongolfiera che non era ancora scesa, incuriosita. Finchè, finalmente, non iniziò a scendere. |
Finalmente pure la terza mongolfiera scese..e cosa sarebbe successo ora? Era finita la inaugurazione o vi stava dell' altro. Mi avvicinai sempre più al palco seguendo i gendarmi onde evitare pericoli.
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Gwen scese nell'androne e vide arrivare Theris con indosso ancora il suo abito da cavallerizzo.
Il giovane si tolse il berretto e guardò sorridendo la ragazza. “Poche cose mi rilassano come una cavalcata libera nei campi...” disse “... mi sento molto meglio... potrei affrontare ora mia zia e tutta l'aristocrazia del mondo.” Divertito. |
Mi sentii rincuorata nel vederlo più leggero, rilassato e felice.
Gli sorrisi, circondando il suo collo con le braccia. "Anche io potrei, ora che ti vedo più sereno" sorridendo, per poi assumere un'espressione fintamente dispiaciuta e sospirare, abbassando lo sguardo "Anche se dovrei essere arrabbiata con te per non avermi portata..." con un broncio fatto ad arte. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La terza mongolfiera cominciò a scendere e la folla nel vederla esultò ancora di più.
Le ballerine e gli artisti allora si defilarono, lasciando spazio affinchè atterrasse senza problemi. Finalmente toccò il suolo, salutata da tutta la folla. Allora si aprì ed un buffo ometto occhialuto scese sul palco. Nel vederlo la folla si zittì di colpo, lasciando uno strano effetto nella piazza. “Signori e signore...” disse “... inizia l'inaugurazione della nuova sede della Taddeus!” Allora sui palchi arrivarono decine e decine di camerieri e cuochi, preparando tavole imbandite con delizie per tutti i palati. Tutto ciò sotto gli occhi di Altea, di Dacey e della ragazza senza nome. |
Finalmente!
Pensai vedendo scendere l'ultima della tre mongolfiere. Ora si che la mia attenzione era veramente catturata su qualcosa. Cercai di avere la migliore visuale, alzandomi sulle punte per veder di più. Sul mio volto una delusione iniziale si dipinse. Non poteva essere lui quello che tutti attentavano. Poi l'ometto parlò e me lo figurai come semplice presentatore dell'evento. Ancora doveva arrivare il pezzo grosso. Quello che mi soprese davvero furono i piatti portati a gran velocità. Ora più che un palco pareva una grande sala da pranzo. |
Dunque quella non era che l'antipasto, letteralmente si direbbe, considerare dai tavoli che stavano imbandendo.
Che avevano intenzione di fare, invitare a pranzo l'intera città? Era sicuramente una bellissima idea, ma molto complessa. Sicuramente questi armaioli ci sapevano fare, bisognava ammetterlo. |
“Beh, un uomo a volte ha bisogno di starsene un po' da solo...” disse Theris abbracciando Gwen “... però guarda poi il lato positivo... la voglia matta della sua donna quando la rivede...” le fece l'occhiolino e la baciò dolcemente sulla bocca.
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Dalla terza mongolfiera uscì un buffo ometto occhialuto e mi scappò una risata che nascosi dietro il ventaglio..mia sorella Amelie sognava sempre un bel ereditiero taddeide..e io la prendevo in giro ricordandole Ardea non esisteva più. Poi fu preparato un banchetto ma iniziai a girare intorno ai tavoli senza servirmi ovviamente...ero pur sempre una duchessa anche se fuori dalle righe.
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Sorrisi divertita alle sue parole e all'occhiolino e risposi al suo bacio, approfondendolo appena.
Anche lui mi mancava quando eravamo lontani e non vedevo l'ora di riabbracciarlo, così mi godetti il momento a pieno, visto che prima eravamo stati interrotti. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quel chiassoso e lauto banchetto offerto a tutti i presenti riscosse naturalmente l'apprezzamento generale della folla.
Eppure una certa delusione era palpabile. Se non fra tutti, almeno per gran parte di loro. Infatti molti si aspettavano di vedere il presidente della Taddues e come spesso accadde in simili situazioni, in breve cominciarono a sorgere le notizie più disparate su quell'uomo. C'era chi giurava di averlo conosciuto, descrivendolo come un distinto signore anziano o comunque di mezz'età, ricco e con pochi principi. Qualcun altro invece affermava di averlo visto più volte, decantandone l'abilità negli affari, ma anche la scarsa statura morale. Per qualcun altro ancora si trattava di un vecchio ed eccentrico milionario, così burbero da non mostrarsi mai in pubblico ed infatti, a loro dire, questa sua assenza all'inaugurazione ne era la testimonianza. E in quella barando, all'improvviso, un uomo, vestito con abiti miseri e maleodoranti, attirò l'attenzione di tutti arrampicandosi sul palco. “Ricordati...” disse gridando “... ricordati, sei solo un uomo! Si, un uomo! Con le sue miserie ed i suoi peccati! Un uomo soltanto, come tutti noi!” E subito i gendarmi lo bloccarono, portandolo via tra le risate dei presenti. Ed anche Altea, Dacey e la ragazza senza memoria osservarono tutto ciò. |
Ci avevo visto giusto, era un banchetto offerto a tutti.
La cosa mi piacque subito, era bello vedere la gente in visibilio in quel modo. Eppure qualcuno sembrava scontento, quasi deluso e ascoltando qualche discorso compresi perché: volevano vedere il presidente di quella azienda. Sinceramente non mi stupiva che non si mostrasse, dopotutto poteva anche essere pericoloso con tutta quella gente. Un uomo così potente ha sicuramente tanti nemici. E come se mi avessero letto nel pensiero, un uomo si arrampicò sul palco ed iniziò a gridare. Dapprima mi illuminai, perché quell'immagine rievocò subito qualcosa in me. Roma, il trionfo e quelle parole ripetute costantemente. Ma a quel pensiero subito fece eco una rabbia feroce, che non diedi a vedere ma che mi attraversò come una scarica potentissima. Ricordavo nozioni di storia e non ricordavo il mio nome? La cosa diventava sempre più inquietante. Non avrei potuto distrarmi per sempre. |
La pazienza non era mai stata una mia virtù ma in quella situazione il tempo volava veloce portando così voci della folla.
Non ero la sola ad attendere il Taddeo che però ancora non si trovava davanti ai nostri occhi. Una figura particolare invece trovò il suo piccolo momento di notorietà. Sotto sotto concordavo con l'uomo che era stato portato via dopo prima. Era solo un uomo. Non un dio |
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