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Lo vidi sbiancare e poi correre verso l'ingresso.
Sospirai appena. Forse non aveva tutto questo fegato... A quel punto lo raggiunsi arrivando alle sue spalle. "Scappi già?" gli chiesi, con un tono indefinito, guardandolo. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...4033e3cc36.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Eeila e Jaime salirono sulla carrozza e subito quegli uomini furono colpiti dall'abito che la sacerdotessa indossava, senza peraltro imbarazzarsi.
La carrozza partì. “Siete nella nobile contrada delle Cinque Vie, altezza.” Disse sorridendo Kimsy. |
"La contrada delle Cinque Vie...per me qui è tutto sconosciuto, non abbiamo nemmeno mappe più e non conosco i nomi delle città o altro...scusate per il nostro abbigliamento" notando mi guardavano esterefatti ma tranne il giovane chierico "Perchè la brughiera è pericolosa? Lo dicevo prima alla mia ancella..solitamente le cose troppo belle sono pure le più effimere, non lo pensate monsignor Kimsy?" sorridendo.
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Entrai titubante nella stanza, la persona al suo interno mi aveva dato il permesso di farlo. Vidi un giovane uomo intento a... Leggere? Era tutto così nuovo per me, e tante domande mi offuscarono la mente. "Ehm... Salve..." riuscì a dire con uno spiffero di voce. Cosa potevo dirgli? Potevo fidarmi di lui?
"Ecco... Il posto in cui vivevo ha preso fuoco... Sono tutti morti..." dissi sospirando e forse, tremando. "Non... Non so cosa devo fare..." dissi stringendoli ancora in una sorta di abbraccio difensivo. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Cominciavo ad essere insofferente, leggere storie su storie, indizi su indizi, e non capire.
Mi sentivo così impotente, e la cosa mi infastidiva. Allora mi alzai, iniziando a camminare per la stanza, mentre ripetevo le parole del libro. "Pettirosso... airone.. di che colore è il meridione?" Sospirai, immersa nei miei pensieri, nei ragionamenti. Allora decisi di uscire sul balcone, portando solo il libro con me. Guardai il cielo, accorgendomi che era ormai ora di cena, e che dovevo prepararmi. Dopotutto sapevo che i miei pensieri mi avrebbero seguirò ovunque. Allora raggiunsi il grande bagno, circondato da vetrate che mostravano il meraviglioso panorama tutto attorno, con le montagne innevate, un lusso che potevo permettermi perché nessun edificio era alto abbastanza. Sembrava di stare in mezzo alle nuvole. La vasca era già ricolma, poiché le ancelle conoscevano bene le mie abitudini, le essenze profumate si spandevano nell'aria, creando un'atmosfera rilassante e inebriante. Lasciai cadere uno dopo l'altro gli abiti e mi immersi in quella pace, chiudendo gli occhi, cercando di lasciare tutte le preoccupazioni oltre la porta dorata. Esistevo solo io e i miei pensieri più segreti e proibiti, decisamente il miglior momento della giornata. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...afb54062d8.jpg |
Elv correva verso l'ingresso, quando sentì ancora la voce di Cassandra.
Allora si fermò, nonostante fosse turbato e spaventato. “Chi...” disse senza voltarsi “... chi è? E' uno scherzo, vero?” Voltandosi piano ora. “Ma certo, che idiota... qualcuno si diverte alle mie spalle...” |
Il borghese continuava a guardare Eeila e Jaime senza riuscire a smettere e solo con un notevole sforzo l'altro chierico fissava la brughiera per non cadere nella tentazione provocata dalle due donne. Kimsy invece appariva più tranquillo.
“La brughiera è un luogo selvaggio, rifugio di vagabondi, briganti ed altri personaggi non sempre raccomandabili...” disse sorridendo “... la legge degli uomini qui ha poco potere e certe volte a dominare è quella oscura del male che spinge gli uomini a compiere cose spiacevoli, altezza.” Aggiunse il giovane chierico. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...82df069f6a.jpg |
Il giovane dottore si alzò ed invitò subito Astral a sedersi e a calmarsi.
“Bevevo del tè...” disse dandole una tazza calda “... prendetene un po' anche voi... vi aiuterà... ora spiegatemi tutto con calma dall'inizio... e potete togliere quel cappuccio se volete...” |
Elyse si immerse nuda nel suo bagno caldo e profumato, fino a farsi avvolgere del tutto dal vapore che inumidiva ogni cosa nella stanza.
Si abbandonò ai suoi pensieri segreti, quasi dimenticando per un attimo tutto il resto. Ad un tratto sentì un rumore. Un tonfo sordo che ruppe la tranquillità di quel momento. |
All'inizio non si voltò, ma poi cercò di farsi coraggio.
Strano parlasse in quel modo, visto che ero di nuovo visibile. Andai ad accomodarmi sul davanzale di una sedia, rimanendo quasi sospesa e facendo come galleggiare i miei capelli insipidamente fulvi "Di grazia, sarei io quel "qualcuno"?" https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...9473480a2d.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'uomo si avvicinò a me ed io per istinto mi spostai. "Io..." dissi guardandolo fisso negli occhi. Come consigliatomi, mi sedetti e afferrai la tazza di te guardandola confusa. Aveva un profumo buonissimo ed era invitante. "Ecco... Io ero... Vivevo in uno zoo girovago..." dissi smettendo di guardarlo. "Giravo il mondo con quella che consideravo la mia famiglia..." dissi posando la tazza sulle gambe. Allora tolsi il cappuccio un po' titubante. Non ero più un unicorno, non avrei dovuto suscitare chissà quanto sgomento.
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Il borghese ci fissava, l' altro uomo guardava altrove ma quel Kimsy, invece, appariva normale e per nulla stranito dalla nostra presenza.
Ma quando iniziò a parlare del Male qualcosa in me si risvegliò..."Le forze del Male nel mio Regno sono vietate..."anzi preserviamo il Bene dal Male..e lo scrigno che conteneva ciò che lo equilibrava era andato perso. Per un attimo guardai il Sole, mio padre...lo invocai mentalmente, e lentamente mi misi in contatto telepaticamente con Parvia. E rividi solo in quella visione Serenica e io che portavo in mano la Sfera Solare Sacerdotale..ciò che mi serviva per mettermi in contatto..."Parvia...sono Eeila...tu mi guardi...vedi cosa sta succedendo. Penso di essere con degli uomini che professano il Cattolicesimo, uno di loro ha detto in questo posto il Male sta prendendo il sopravvento..penso proprio il Sacro Fuoco di Petria, forse, mi ha portato nel luogo giusto.." un soffio di vento e i miei occhi tornarono nella brughiera e davanti ai tre uomini. "Di che forze del Male parlate?" era come se quell' uomo mi leggesse dentro..possibile? https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...2e7f4a44c0.jpg |
Quella voce.
Elv si voltò senza vedere nessuno, poiché Cassandra era ancora invisibile. Lui però sembrava essere convinto che nascosto da qualche parte ci fosse qualcuno che cercasse di spaventarlo. “Fatti vedere...” disse guardandosi intorno “... fatti vedere!” Gridò esasperato. |
L'acqua era calda e leggera, una carezza sulla pelle, leggera e sinuosa.
Ero sola, lontano dalla corte, in pace con me stessa. Ma anche sola coi miei pensieri, col mio corpo plasmato dalle lunghe ore di lotta, profumato con i migliori unguenti del mondo, ma che di carezza conosceva solo quella dell'acqua. In quel momento potevo davvero spogliarmi di ogni cosa, ed essere unicamente la donna che c'era sotto la corona, donna che raramente si intravedeva fuori da quella stanza, una regina non ha tempo di essere donna, non le è nemmeno concesso. A me poi, era stato affidato un regno sciagurato. Un regno popolato da esseri ripugnanti, che ispiravano solo disgusto a tutte noi. Ricordavo ancora lo sgomento di tutte noi, ragazzine, quando abbiamo visto per la prima volta l'illustrazione di un libro, su cui era raffigurato un bellissimo uomo. A Beltàs tutto quello era solo un sogno inespresso, sia per gli uomini che per le donne. Una condanna, e dire che io ero la più fortunata del regno, a voler ben vedere. Si narra che le regine indicessero un grande ballo, in cui invitavano dignitari stranieri, e sceglievano il loro sposo. Eppure a me era sempre sembrato triste, decidere le cose a tavolino, senza lasciare spazio al cuore, alla passione. Sospirai, giocando con l'acqua, mentre la mia mente volava via, oltre le nostre montagne, chiedendomi se davvero lui esistesse. Non aveva un vero volto, esisteva solo nei miei sogni più segreti e nascosti. E quel momento, quando l'acqua si faceva più calda, forse riscaldata dalla fiamma che mi divampava nell'anima, era un po' come se fosse con me. Allora chiusi gli occhi, lasciandomi cullare dal dolce tepore intorno a me, dal profumo dei fiori, da quella strana sensazione che divampava dolcemente e caldamente in me. Quando riaprii gli occhi, tutto era immutato: la vasca, il bagno, il tramonto oltre la vetrata. Ma poi udii una spugna leggera sulla mia spalla, dell'acqua fredda mi fece sussultare immediatamente. "Sua Maestà ha freddo?" una voce impertinente, quella voce che avevo ben imparato a conoscere nei miei sogni. Poi le sue labbra sul mio collo, una carezza umida, leggera, seducente, un brivido intenso e caldo. "No, per niente.." sussurro io, portando la testa all'indietro, e trovando il suo viso che mi guardava, pieno di desiderio. Non saprei descrivere quel viso, ma era bellissimo, l'immagine più bella che la mia mente riuscisse ad elaborare. "Peccato.." con un sorrisetto malizioso lui "Pensavo di farti compagnia.." la sua voce tra i miei capelli, la sua mano che scende fin sul mio seno, per poi imprigionarlo piano. "E vuoi lasciarmi qui tutta sola?" cercai di dire, mentre il respiro veniva meno. Lui sorrise, e io riuscii a percepire il suo sorriso sulla mia pelle. Poi si allontanò, e io quasi sussultai a quel distacco, ma poi compresi che stava raggiungendo l'altro capo della vasca che, rotonda, occupava l'intera stanza. Lo osservai spogliarsi con crescente desiderio, anche se l'immagine era sfuocata, potevo sentire il mio respiro che cresceva sempre di più, mentre poi, nudo e bellissimo entrava nella vasca, guardandomi negli occhi. Quanto amavo quegli occhi, dovevo averli visti una volta in un sogno, e da allora non li avevo mai scordati. Lui si avvicinò a me, lentamente, quasi volesse farmi morire di desiderio ad ogni passo. Allora io allungai appena le gambe, e con un movimento rapido gli schizzai l'acqua sul bellissimo viso. I suoi occhi allora divennero feroci, per un istante, infiammando i miei, che brillarono di luce nuova. Con un balzo da predatore arrivò da me, stringendo entrambi i miei polsi e guardandomi con uno sguardo così intenso che pensavo di sciogliermi come neve al sole. Un lungo, intenso, e interminabile istante in cui mi tenne ferma col suo corpo che piano aderiva al mio, e le sue mani che stringevano i miei polsi, un istante in cui i nostri occhi furono una cosa sola, e per un momento mi parve di vedere in loro il riflesso dei miei, simili e diversi insieme. Poi il suo respiro sul mio viso, le sue labbra sulle mie, il suo corpo che sfiorava il mio. E quel bacio, quel bacio intenso, unico, appassionante, capace di risvegliare ogni senso del mio corpo. Mi tenne ferma per un po', poi lasciò i miei polsi, per stringermi forte a sé, permettendomi così di stringerlo a mia volta, con tutto il mio corpo, che lo desiderava, bramava, invocava, come la pioggia nel deserto, come il sole d'inverno, come un venticello in un giorno assolato, come l'unica cosa che poteva darmi sollievo. E mentre quel bacio diventava sempre più infuocato, e tutto il mio corpo si incendiava, e bramava compimento di quel meraviglioso supplizio, sentii la sua mano scendere e percorrere tutto il mio corpo, una sensuale e intensa carezza, ambasciatrice del piacere più intenso. Raggiunse così il mio fiore che aveva schiuso i suoi petali per lui, mentre tutto il mio corpo pregustava il piacere di quelle carezze appassionate, eccitanti, appaganti. Quando poi lo raggiunse, un intenso brivido mi attraversò, e un timido piacere si fece strada nel mio corpo, amplificato dall'intensità del suo sguardo, che non aveva mai lasciato il mio, scostandosi appena da quel bacio infuocato. Ero sedotta, abbandonata, già pregustavo ogni istante che doveva arrivare... Un tonfo! Aprii gli occhi di scatto, ancora accaldata e sconvolta da quel sogno proibito che interrotto in quel momento non aveva fatto altro che gettare il mio corpo e la mia mente nella più completa insoddisfazione. Ci misi un po' a ricompormi.. o meglio, a fingere di essermi ricomposta, perchè restavo sempre sconvolta. Allora nuotai fino alla finestra per capire che cosa era successo, e se dovevo per forza uscire di lì, o se non era niente di grave e potevo tornare alla mia eccitante fantasia. Cosa che non mi sarebbe dispiaciuta affatto, pensai, cercando di calmare il fuoco che mi divorava imperterrito. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...9c0074a40b.jpg |
Si voltò verso la finestra, ma ancora non poteva vedermi ed io lo guardavo perplessa.
Era molto strano. Di solito, potevo decidere quando essere visibile e quando invisibile, perché con lui non funzionava? "Heilààà, sono sulla finestra" dissi ironicamente, sventolando in modo beffardo la mano "Credo che non mi vedrai mai, se insisti a non credere nei fantasmi" aggiunsi, con tono candido. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quel tonfo che destò Elyse dai suoi sogni proibiti, inquieti, irrequieti.
Un rumore sordo, seguito da un lungo silenzio, mentre la regina restava immersa in quell'acqua schiumosa e profumata che lambiva le sue forme. Poi voci confuse, fino a quando arrivò un'ancella. |
Astral si levò il cappuccio ed il giovane dottore la guardò con attenzione.
“In uno zoo girovago...” disse alla ragazza “... sembra una vita interessante... e che mansioni avevate là? Avanti, raccontatemi tutto...” |
Quella voce spinse Elv a guardare verso la finestra.
E finalmente i suoi occhi increduli videro qualcosa. Un alone leggero, un soffio etereo di luce soffusa. Poi pian piano la vaga sagoma di una ragazza. “Chi...” disse incredulo a Cassandra “... chi sei?” |
Non riuscivo a vedere, né capire nulla di cosa stesse succedendo.
La cosa mi infastidiva parecchio, specialmente visto che ero stata interrotta sul più bello, nell'unico attimo che potevo ritagliarmi solo per me. Poi delle voci confuse, e capii ancora meno, stavo per uscire dall'acqua quando giunse un'ancella. Giusto in tempo, le indicai la vestaglia, e uscii dalla vasca. "Si può sapere che diavolo succede?" tuonai "Che cos'era quel tonfo?" furiosa, mentre mi avvolgevo nella leggera vestaglia. |
Le attenzioni di quell'uomo... Così vicino e nessuna sbarra a proteggermi. Tuttavia mi sentivo sicura, in qualche modo.
"Io... Sono stata presa da madre Babaluci, all'età di 5 anni. Sono... Cresciuta dietro ad una gabbia e... Beh... Io ero l'attrazione principale, signore..." dissi afferrando una ciocca con le dita. "I miei... Capelli, sono rari. Madre Babaluci lanciò un incantesimo su di me e la gabbia, in modo tale da mostrare alla gente un unicorno..." dissi con un certo tremore nel parlare. Avevo paura, e chi non ne avrebbe avuto, nella mia situazione? Speravo solo di non essere derisa, come a volte accadeva durante le mie esibizioni. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Elyse uscì dall'acqua e l'ancella la coprì con la preziosa vestaglia.
“Altezza...” disse l'ancella “... le soldatesse di guardia hanno sorpreso uno dei custodi a spiarvi... cercava di guardarvi da una delle porte socchiuse... lo hanno portato nelle segrete...” |
Si voltò verso di me e rimasi immobile, con un sorriso incuriosito, mentre vedevo crescere la consapevolezza di ciò che aveva davanti nei suoi brillanti occhi neri.
"Questa è un'ottima domanda per iniziare" dissi appena divertita "Mi chiamo Cassandra, e... Beh... Non penso ci sia molto da aggiungere..." con un sorriso amaro, mentre osservavo il mio impalpabile "corpo", se così potevo definirlo. "Tu invece sei Elv, giusto? È questo il tuo nome?" chiesi, mentre scendevo dal davanzale e mi avvicinavo a lui. Gli girai intorno, lentamente, osservandolo e studiandolo. Poi mi fermai davanti a lui e osservai attentamente il suo sguardo. Alla fine annuii lentamente. "Sì. Il tuo viso. Somigli molto al tuo antenato" mormorai, poi accennai un sorriso "Ci sono alcuni suoi ritratti, sparsi per la magione. Dunque, questo posto è tuo?" https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...44bdea6fa7.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il giovane dottore ascoltò ed osservò con attenzione Astral.
“Abbastanza inquietante...” disse “... ma io credo che al di là della condizione di sfruttamento, quasi schiavitù, quella donna... com'era il nome? Babaluci? Si, insomma... io credo che lei usasse qualche sostanza allucinogena per farvi credere alla sua magia...” |
Non capivo di cosa stesse parlando. Sostanze... Allucinogeni? "Non credete nella magia, signore?" dissi guardandolo e basta. Mi pentì un po' do averglielo chiesto, perché non avevo modo di dimostrargli che esisteva. Non ero un unicorno, non ero una strega come Babaluci, e non avevo poteri simili. Tuttavia io ci credevo, e non mi importava se lui ci credesse o meno, avevo bisogno di aiuto. "Può aiutarmi?" chiesi cercando di ricordarmi il modo elegante che aveva di parlare Babaluci agli ospiti più importanti.
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I miei occhi divennero due piccolissime fessure di fuoco, a quelle parole.
"Cosa?" tuonai "Che sia torturato tutta la notte e all'alba gli siano cavati gli occhi prima di venire giustiziato.." furibonda. Continuavo a non capire che razza di problema avessero a tenere occhi e mani a posto, considerando che chiunque poi ci provasse faceva una brutta fine. Erano disgustosi, e la sola idea di essere guardata da loro era ripugnante. Mi faceva sentire sporca, anche se ero appena uscita dall'acqua profumata, considerando poi che mi avevano interrotto per quell'essere disgustoso, ero ancora più furiosa e di pessimo umore. Non invidiavo chiunque si fosse messo sulla mia strada quella sera. Mi sentivo una leonessa pronta a sbranare chiunque mi capiti a tiro. "La cena è pronta, almeno?" sospirai, andando all'armadio. |
Elv restò turbato, impressione, stravolto, incredulo.
Continuava a guardare il corpo incorporeo di Cassandra che con molta naturalezza gli svolazzava leggera intorno. “Sei...” disse confuso “... sei... un fantasma? O forse sto sognando? O magari sono pazzo?” |
“In effetti no...” disse il giovane dottore ad Astral “... non credo alla magia...” sorridendo “... e come detto credo che quella Babaluci abbia fatto di tutto per convincervi del contrario... volete il mio aiuto? Esattamente per cosa? Parlatemi apertamente...”
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Risi appena e rimasi davanti a lui, contemplando il suo viso.
"No, mio giovane e terrorizzato amico. Non sei pazzo, né fra le braccia di Morfeo" gli risposi, con tono cristallino e dolcemente divertito "Sono io che sono un fantasma." https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...233f8ffad1.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Si, altezza...” disse l'ancella ad Elyse “... attendiamo un vostro ordine per servirla...” guardando la regina accanto al suo ricco armadio.
Questa era la curiosa storia di Beltas, città famosa per la bellezza delle sue donne e nota per i suoi uomini dall'aspetto rozzo, quasi scimmiesco. Qualcuno riteneva che quella dicotomia dipendesse dall'assenza della misteriosa gemma. |
Non avrei ribattuto. Sapevo cosa succedeva nel mio zoo, e ne ero convinta. "Come vi ho raccontato, ho perso tutto... Non ho più una... Casa? E non sono molto... Istruita... Non ho potuto studiare nulla, anche se so leggere e scrivere..." dissi stuzzicandomi i lunghi capelli bianchi. "Sono stata crescita per il mio valore spettacolare... Non so nemmeno se considerami umana o..." mi fermai. Non potevo dire cose del genere, dovevo essere breve e aprirmi il meno possibile. "Ho solo bisogno di un posto dove stare. Poi troverò un nuovo lavoro..." dissi guardandolo. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...b21b79b8d5.jpg
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Ero furiosa.
In quel momento ogni fibra del mio essere avrebbe voluto andare di persona nelle segrete e sfogare tutta la mia rabbia sull'orribile creatura che aveva pensato bene di rovinare la mia serata. Sospirai, cercando di concentrarmi sugli abiti davanti a me, che si contendevano l'onore di essere indossati. Ne scelsi uno rosso, una stoffa leggera costellata di gemme preziose a creare dei motivi di trasparenza, la lunga scollatura a v tagliava il mio petto, le maniche attillate disegnavano le braccia, e la gonna scendeva liscia ad accarezzare le mie gambe e accompagnare i miei movimenti. "Possiamo andare!" sistemandomi i capelli, per poi lasciare i miei alloggi dirigendomi verso la grande sala da pranzo. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...a0934ea24f.jpg |
Sembrava tutto irreale, come un sogno.
Poi Elv scosse il capo, come a volersi destare, come se avesse le allucinazioni. “E sia...” disse respirando forte “... forse sono matto...” guardando Cassandra “... dunque sei un fantasma... e raccontami la tua storia allora...” guardandola incredulo. |
Il giovane dottore si accese un sigaro e tornò a guardare Astral.
“Vi propongo un patto...” disse fumando “... io vi darò ospitalità, vi accoglierò qui... e voi in cambio mi racconterete la vostra storia... parlando da ciò che avete detto un attimo fa... non siete umana? E cosa siete? Davvero un unicorno?” |
Mi scappò un leggero sorriso. Scossi la testa e lo guardai ancora. "No signore. Io sono umana. È solo che ho finto di esserlo da così tanto tempo che... Mi sento una belva lasciata in libertà..." dissi senza tenere a freno la lingua. Come potevo spiegare esattamente la mia vita, la mia situazione? "Sono stata cresciuta così, signore. Come un'animale... Con l'unica differenza che posso leggere, scrivere e parlare... Come sto facendo con voi..." dissi. Tuttavia non mi ero mai sentita più... Umana, come in quel momento.
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Lo guardai seria, rimanendo qualche secondo in silenzio, poi annuii.
"Io ero venuta qui per trovare lavoro. La mia famiglia era molto povera e non poteva più mantenermi. Così una donna che viveva qui mi assunse come domestica. Ben presto, però, io e le altre ragazze ci accorgemmo che non era una donna normale. Era una maga, la quale diceva di aiutare le persone a risolvere i loro problemi, ma in realtà le utilizzava come cavie dei suoi strani esperimenti. Un giorno, mi chiese se volessi unirmi a lei, di sperimentare anch'io quella strana magia, a causa delle mie doti di veggente, ma mi rifiutai. Lei non accettò il rifiuto e..." mi interruppi, mentre la voce si strozzava per il pianto "E lanciò un incanto, che mi rese l'essere che sono ora... A seguito di ciò, nascose il mio corpo. È qui nel palazzo, da qualche parte..." https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...430b8463a7.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elyse fu accompagnata nella sala in cui si doveva servire la cena.
Si sedette e due uomini dalle movenze rozze portarono le pietanze in tavola. Ad un tratto insieme ad un'ancella arrivò la vecchia Tiada, la vecchia indovina. “Devo parlarvi con urgenza, altezza...” disse con la sua voce stridula. |
Mi sedetti a tavola, senza dire una parola, concentrandomi sul cibo, che a quanto pare era l'unico piacere che mi sarebbe stato concesso quella sera.
Per fortuna mia e del cuoco di corte, il cibo era ottimo, e mi distrasse per un breve momento. O forse quello era il vino, sì, probabilmente era il vino. Quando arrivò la vecchia Tiada, le lanciai una rapida occhiata, e poi le feci cenno di sedersi accanto a me. "Ebbene vi ascolto..." con un cenno del capo accondiscendente. |
Il giovane dottore guardò scosso Astral.
“Vi hanno costretta a vivere segregata...” disse “... ridotta in schiavitù... anzi, in cattività come un animale... restate qui...” deciso “... io mi occuperò di voi... studierò il vostro caso e cercheremo insieme di ridare dignità alla vostra vita... volete?” Porgendole la mano per sancire quel patto. |
Guardai la mano come se dovessi aspettarmi qualcosa. Cosa dovevo fare. Guardai l'uomo negli occhi e annuì. "Cosa devo fare?" dissi avvicinando la mano titubante alla sua e poggiandola delicatamente sulle sue dita.
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Elv ascoltò, tra incredulità e turbamento, le parole di Cassandra.
“Allora...” disse infine “... tecnicamente non sei morta... ossia non sei un fantasma... voglio dire... sei vittima di un incantesimo, giusto?” Poi scosse il capo. “Oh, ma cosa sto dicendo... devo essere impazzito davvero...” |
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