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Dipartimento federale? Sul serio? Perché mai il dipartimento federale aveva bisogno di consultare le mie storie? "Ehm... Va bene, certo. Potete passare anche adesso" dissi confusa e anche un po' spaventata.
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Lo guardai con un alone di divertimento sul viso.
"Sei buffo, dottor Elv. Loro non possono portarmi via, loro sono morti, io no" risposi quasi dolcemente, sorridendo col capo piegato di lato. Anche se a volte, sai, mi sembra di morire, quando non riesco più a respirare, i polmoni si serrano, sento come se stessi per morire, anche se non so bene cosa si senta in quei momenti, ma di sicuro è così, sento tanta tanta angoscia, inizio a piangere, ad urlare. Marta li chiama attacchi di panico e anche se non so cosa siano, mi fanno star male Mi si era avvicinato e aveva fatto bene, dovevo giusto dirgli una cosa che non volevo che gli altri sentissero. La pallina era tornata, ma solo il suo rumore, perché io non riuscivo a vederla. Mi guardai intorno, poi guardai lui. "Lo senti questo rumore, dottor Elv?" parlando a bassa voce e sporgendomi verso di lui. |
Lei era lì che mi guardava con i suoi occhi vuoti, gonfi di pianto, che cercavano chissà cosa fuori dalla finestra.
La osservavo attentamente, il modo in cui si tormentava le mani, il modo in cui respirava. "Allora Chloe..." con la voce dolce e rassicurante che uso con lei "Come ti senti oggi?". Era in cura da mesi ormai, eppure i miglioramenti erano pochi, la resistenza che operava la sua mente era qualcosa di incredibilmente potente, che la stava distruggendo piano piano. Eppure era passato del tempo, da quando lui se n'è andato. Oggi però sembra diversa, sembra nasconda qualcosa perfino, qualcosa che aveva paura di ammettere persino a se stessa. Presi qualche appunto sul mio fogliettino, mentre la guardavo. "Non lo so..." sussurrò appena, sempre guardando fuori. Un lungo intente di silenzio che le lasciai assaporare, non volevo che si sentisse messa alle strette, era un animaletto fragile, un cucciolo ferito. "Ti va di parlarmene?" le chiesi, dolcemente. Lei restò ancora in silenzio e iniziò a stringersi tra le braccia, quasi fosse spaventata. "Ho conosciuto uno..." disse, dopo quel lungo istante, lo disse come se per lei fosse una liberazione, una di quelle cose che poteva dire solo a me, che faticava ad ammettere persino a se stessa. Io usai un tono di voce neutro, monocorde, che non implicasse alcun giudizio da parte mia. Sapevo bene quali fossero i meccanismi della mente umana in casi come questo, sapevo che lei si stava tormentando per quelle nuove sensazioni che le sembravano ancora proibite, nonostante la recente rottura. "Lui com'è?" le chiesi allora, dolcemente. Solo allora lei mi guardò, mi guardò in un modo che mi ha sempre commosso, in quegli occhi stanchi e gonfi che avevo visto versare lacrime per mesi, che avevo salvato dalla disperazione più ossessiva, che avevo fatto in tutti i modi perchè non si spegnessero definitivamente, vidi una piccola luce. Piccola e flebile ma una fiammella che, se alimentata, poteva riportarla alla vita. "Lui è gentile, colto... abbiamo parlato di cinema e di arte..." sorrise piano, quasi senza accorgersene "Abbiamo mangiato in riva al mare.." sospirando. Io la lasciai parlare, prendendo appunti sul mio taccuino. Alla fine, dopo avermi raccontato tutto di quell'appuntamento improvvisato, uno di quelli in cui due persone si conoscono per caso ma non vogliono più lasciarsi andare, solo allora alzò di nuovo gli occhi su di me. "Mi ha baciato.." sussurrò pianissimo, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. Io la guardo, la guardo intensamente, con dolcezza e rassicurazione. "È stato bello?" con tono simile allo sguardo. "Sì, dottoressa..." annuendo, tra le lacrime "Bellissimo..". "Allora perchè piangi, Chloe?" sorrido teneramente. Il suo sguardo si poso in me, con tutta la sua fragilità, le sue paure, le sue speranze. "Riuscirò a ricominciare?" con gli occhioni spalancati e terrorizzati "E se non dovessi riuscire a dimenticare? A tornare ad amare?". Io allora le sorrisi. "Ci sono qui io..." annuendo "Ci lavoreremo insieme, ho fiducia in te, Chloe..". Lei mi guardò con un sorriso grato, che era il più bel regalo che potesse farmi. http://i63.tinypic.com/29xi2h5.png Sorrisi a quel ricordo, lei era stata una delle mie pazienti più difficili, ma anche una delle mie vittorie più riuscite. Ora lei e Carl erano felici, avevano una bellissima casa sul lago e un gatto di nome Mimi, un'adorabile bestiolina tutta bianca con una macchia nera. Ogni tanto lei mi scriveva, mi raccontava, finalmente fuori da quell'incubo. Sì, tornare ad occuparmi di Love Consulting dopo due anni di ambulatorio generico era davvero un toccasana, dopotutto quella era la mia specialità. Viene troppo spesso sottovalutato il potere che ha l'amore nella mente delle persone, io invece l'ho sempre trovato affascinante, ed è per quello che ho preso quella specializzazione, quando tutte le mie compagne di università volevano studiare Criminologia. "Tenetevi le menti dei criminali.." dicevo "Io preferisco quella degli innamorati..". Ed era vero, oh se era vero, nulla mi affascinava di più che scoprire cosa l'amore poteva fare alla mente umana. E la mente umana, tra il mio lavoro e il mio dono, è la mia passione. Perciò sorrisi all'uomo che diceva di non vedere l'ora di nuove assunzioni, un sorriso professionale e distaccato, come si conveniva ad un'occasione del genere. La donna accanto a me disse di chiamarsi Eva Green, e io dovetti usare il mio autocontrollo per restare impassibile. Diamine non mi sembri proprio Eva Green... Il mio lavoro mi portava ad analizzare i comportamenti di chi mi stava intorno, come se creasse profili psicologici in automatico. Quella donna aveva un'ostentata sensualità, come se volesse metterla in mostra: il vestito, il sorriso. Chissà cosa cercava veramente in questo posto, mi trovai a pensare. La deformazione professionale degli psicologi: analizzare tutte le persona che capitano a tiro. Restai comunque impassibile, con il mio guardo professionale e cortese posato sui due uomini, in attesa che mi dicessero qualcosa in più sul lavoro che mi aspettava. |
Tysson sorise ad Altea.
“In verità solo io parlo così...” disse ridendo “... per questo prendo io le telefonate.” Divertito. “E non è poi tutta questa pubblicità all'agenzia...” sarcastico Baffon. Tysson allora gli lanciò un'occhiata, per poi tornare a guardare Altea e Clio, non celando il suo interesse per il loro aspetto. “Comunque, signore...” mormorò poi “... dipendesse da me vi assumerei entrambe, ma la decisione finale non spetta a me... quindi mi limiterò a farvi alcune domande di rito... poi si vedrà...” sorridendo con malizia “... il vostro uomo ideale? Come deve essere? E cosa ne pensate dell'arte? In modo particolare dei nudi?” |
“Benissimo.” Disse la voce maschile al cellulare a Nyoko. “Cercheremo di passare da lei quanto prima. Grazie della disponibilità.” E mise giù.
Era una voce giovane, ben impostata, sicura e cordiale quanto basta per non essere scabiata per semplice serietà. |
Elv fissò Gwen ed attese che si avvicinasse per parlare.
“No, non sento alcun rumore...” disse “... di che rumore parli? Puoi descrivermelo? Lo senti spesso? C'è altro oltre il rumore? Forse una voce?” Intanto la pallina rimbalzava forte e rotolò, sporca, nella stanza. |
"Va bene, a dopo" dissi chiudendo. Ero preoccupata, non avevo idea di cosa volessero da me. Mi cambiai, indossando un vestito a fiori nero e blu e sistemai i capelli. Dalla voce sembrava un uomo giovane e cordiale, forse non era nulla di grave. Finì di sistemarmi e mi misi in attesa.
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Le due persone erano molto simpatiche ma la mia deformazione professionale mi portava a vagare con lo sguardo senza essere osservata e quella donna mi guardava in modo insistente da quando ero arrivata...sia stato per il vestito..un normale abito da sera?
"Belle domande...ah, non giro con abiti da sera,mi stavo recando a un galà come ho detto al telefono e non volevo perdere l' occasione per questo lavoro, solitamente vado vestita in altri modi..non vorrei turbarvi. Ma comunque un detto dice che l' abito non fa il monaco vero?". Poi pensai a quella domanda...il mio uomo ideale...proprio a me quella domanda che avevo dovuto rinunciare a costruirmi una vita privata per lavoro..ma ero una donna. "Il mio uomo ideale...deve essere un uomo speciale... dovrebbe stupirmi e quindi sapermi farmi innamorare di lui ogni giorno in modo diverso in modo tale il nostro Amore non potrebbe aver mai fine..amo gli uomini colti e raffinati e non bado al lavoro che svolgono..e poi un pò misteriosi e passionali ovvio. L' Arte? Dopo l' Amore domina il mondo, d' altronde penso i migliori artisti siano stati ispirati dall' Amore o le loro Muse, certi magari da Iddio Nostro Signore..deve essere un' arte volta verso la sublimazione ma non amo gli artisti moderni. Le statue di nudo non mi sconvolgono, nel Classicisimo ne abbiamo di esempi, e poniamo il Canova..un genio, possiamo forse coprire tali capolavori?Questo è tutto" sorridendo e mi sorpresi io stessa come mi fossi aperta, non avessi avuto coperture in quel momento. |
"È una piccola palla che rimbalza, su e giù..." fissando il muro.
Poi guardai lui ed improvvisamente... La pallina era di nuovo lì! Era tornata! "Oggi, quando ero nella vasca, sai, per la contenzione, è entrata una pallina nella stanza. Se ne stava lì, lasciando delle scie al suo passaggio, ma era molto strano che nessuno la notasse... C'era sangue..." snocciolai, con tono cospiratorio "Faceva davvero un brutto odore, come quando si lasciano i resti del pesce dentro l'immondizia..." con una smorfia "Poi è sparita, ed io ne sentivo il rumore. E ora se ne sta lì" indicandola. |
Nyoko, sorpresa ed un po' preoccupata, si cambiò e dopo circa una mezz'ora qualcuno bussò alla sua porta.
Trovò sulla soglia un giovane uomo di bell'aspetto e dal tono garbato. La stessa voce udita al cellulare. “Buongiorno, signora.” Disse. “Ci siamo sentiti prima al cellulare... sono l'agente Pier Scarp, polizia federale... posso entrare?” https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...pernatural.jpg |
In un colloquio di lavoro la professionalità è tutto.
Se questa non è quella che viene valutata, allora il lavoro in questione non vale una cicca, almeno, questo è quello che ho sempre pensato. Così, nonostante l'evidente inutilità di quelle domande, che mi viene da pensare non ci sia uno psicologo decente dietro. Ragazzi miei avete davvero bisogno di uno psicologo come si deve.. Dal canto mio, invece, conoscevo fin troppo bene quei giochetti da cascarci, o da sembrare impressionata. È il mio lavoro, signori.. "Non ho un vero e proprio uomo ideale, ogni essere umano ha le sue peculiarità che possono essere più o meno attraenti per qualcuno, inoltre l'innamoramento, l'infatuazione e l'attrazione sono questioni irrazionali, processi della mente che sono fuori dal controllo della ragione, per questo sono così affascinati.." sorridendo "per questo ci ho costruito un'intera carriera sopra, perché nulla è più incredibilmente umano della disperata ricerca dell'anima gemella, con tutto ciò che ne consegue..". Avevo imparato ormai che non serviva usare il corpo in modo ostentato, come faceva la donna accanto a me, per catturare l'attenzione di un uomo, ma serviva ben altro, molto di più, molto più profondo. La sensualità è qualcosa di nascosto nella mente, prima ancora che nell'aspetto. "L'arte è il grande trionfo di quanto l'uomo possa elevarsi e creare qualcosa di immortale, dal mio punto di vista professionale posso dirvi che le menti degli artisti costituiscono delle vere e proprie miniere d'oro, credetemi, mi è capitato di avere come pazienti degli artisti, e le loro menti sono dannatamente affascinanti.." sorridendo "Quanto ai nudi, quale sublimazione migliore per il corpo umano, così perfetto nella sua bellezza, che essere elevato a forma d'arte? A parer mio è forse una delle forme d'arte che più riescono a mostrare la magnificenza umana, una celebrazione di quello che è un connubio tra la mente e il corpo.. il trionfo dell'intelletto umano..". Il mio tono era sempre posato e professionale, quel tono che non si usa al bar con gli amici ma in circostanze ben precise. |
Qualcuno bussò ed andai di corsa ad aprire. Un Bell'uomo, dai capelli biondi e gli occhi verdi, ben composto ed elegante, mi stava guardando. Era un federale.
"Buongiorno..." dissi senza smettere di guardarlo. "Prego, si accomodi" dissi balbettando appena. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...9259c39b63.gif Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Tysson ascoltò con attenzione le parole di Altea e di Clio riguardo le sue domande.
“Andiamo...” disse Baffon scuotendo il capo, per poi lanciare un'occhiataccia a Tysson. Questi però non vi badò ed annotava ogni parola delle due ragazze. “Perfetto, signore...” Tysson “... e ditemi... vi fareste fotografare nude su una rivista per adulti? In verità, se posso permettermi, ne avete tutte le possibilità...” guardandole tutte. |
Alla sua ultima domanda sussultai...ma che diamine di domanda era..non è che facevano provini per film per adulti?
Scaccia questa idea..non essere sempre sospettosa.."Mai" con tono sicuro "Mi spoglio solo per la persona amata ..è un dono solo per lui...sapete in molti ci hanno provato, ma sono finiti male, molti in ospedale" ed era vero..ricordai lo schiaffone appioppiato all' ultimo malcapitato. "Sinceramente preferisco essere considerata per la mia intelligenza e le mie doti a dirla tutta, ma mi ripeto..la mia idea è che la mia nudità vada all' uomo amato". |
Come immaginavo, quelle domande erano una perdita di tempo, oltre che un insulto alla professionalità.
Quel lavoro cominciava a non sembrarmi più così interessante, dopotutto. Guardati Tysson con l'espressione che uso di solito nel mio lavoro quando il paziente continua a raccontarmi la stessa bugia e io so benissimo che sta mentendo per l'ennesima volta. "Perdonatemi, in quale modo questa domanda è pertinente con l'incarico per cui mi sto proponendo?" con il più professionale dei toni. |
Elv si voltò e guardò dive indicava Gwen, naturalmente senza vedere nulla.
“Non vedo nulla, Gwen...” disse “... e non sento neanche odore di immondizia...” In quel momento arrivò un bambino, fermo sulla porta. Fissava Gwen. “Non è immondizia quell'odore...” mormorò “... è quello delle mie interiora...” si voltò per andare via ed i suoi pantaloni dietro erano zuppi di sangue vivo. https://pbs.twimg.com/media/C4zFEzBWMAE74YS.jpg |
Pier guardò Nyoko ed annuì, per poi entrare.
“Non le ruberò molto tempo...” disse “... è sola in casa? Suo marito è al lavoro? Naturalmente abbiamo fatto delle ricerche su di lei, sulla sua vita... ma a noi interessano i suoi libri... o meglio, l'argomento che lei tratta... l'omosessualità... in che modo si documenta per i suoi scritti, signora?” |
Lo so bene, che non vedi nulla, dottor Elv
Improvvisamente, quella sensazione. Quella sensazione che li accompagnava e me li faceva percepire ancor prima che si mostrassero a me. Attesi e vidi un bambino. Quello che disse mi lasciò senza parole, provocandomi disgusto e ribrezzo, tanto che mi senti quasi impallidire, ma sobbalzai spostandomi appena indietro d'istinto vedendo i suoi pantaloni pieni di sangue. Oh, se avessi visto, dottor Elv... Anzi, no... È meglio che tu non veda... Non voglio tu viva come me questo incubo... |
“Suvvia...” disse Baffon a Tysson “... possibile ci sia sempre la solita storia? Tu che ci provi nei colloqui di assunzione?” Scuotendo il capo. “Perdonatelo, signore.” A Clio e ad Altea. “Diciamo che è un buontempone...”
Ad un tratto squillò il telefono. “Agenzia Blaue Blume...” Tysson “... oh, capo... sei tu...” |
"Si figuri" risposi a Baffon "D' altronde si sa..il processo di comunicazione è fondamentale in un colloquio di lavoro, nel lavoro stesso, e con i contatti sociali..non per questo vi sono pure corsi psicologici su come sapersi relazionare e comunicare, anche nei casi più difficili ovvero quando l' altro interlocutore è ostile".
Ad un tratto suonò il telefono..era il Capo e mi sovvenne un dubbio..sia stato il tipo della intervista, mi spostai leggermente per lasciar loro parlare, magari parlavano di lavoro. |
Elv non vide nulla e non sentì niente, ma guardò il volto di Gwen mutare, cambiare per il disgusto e la pura.
“Gwen...” disse cercando la sua mano “... tutto bene?” |
Sì, avevo notato che il tipo ci stava provando e non era affatto professionale.
Se quello era il responsabile delle assunzioni, stavamo freschi! Guardai l'uomo dall'alto degli occhiali, non lasciando trapelare un'espressione che non fosse di leggero disappunto. Un leggero sorriso riferito a Baffon indicò il mio non essermela presa, ma al contempo il fatto che non avessi granché gradito quelle inutili avance. Fatte pure male tra l'altro.. Evitai di commentare le parole della tizia, improvvisamente professionali. Sì, c'erano corsi del genere, e ne avevo anche tenuto uno qualche anno prima, pagati bene per carità, ma troppo noiosi per i miei gusti. Poi restai rispettosamente in silenzio nel momento in cui suonò il telefono. Quello era forse il colloquio più strano che avessi mai fatto. |
Ero sconvolta per quell'orrore così crudo, disgustoso e vivido.
Mi voltai di scatto verso il dottore perché mi aveva preso la mano. Nessuno qui mi aveva preso la mano in quel modo. Sai, dottor Elv, cominci a starmi simpatico "Un bambino..." sussurrai, terrorizzata, stringendo forte la sua mano "Un bambino sporco di sangue... Ha detto... Ha detto..." la voce mi si strozzò in gola, prima che scoppiassi in lacrime coprendomi la bocca con la mano. |
Le cose stavano procedendo troppo in fretta ero rientrata a casa da un paio d' ore e mi stavano proponendo un nuvo progetto di lavoro...ma il punto non era il vecchio con ilnuovo vero Elsabeth...?...il punto era il luogo......la vecchia sperimentale sadica psichiatria col nuovo concetto.....del tutto umano..........ma se una come me non si fosse inoltrata in quei posti quando sarebbe cambiato quel mondo......quando si sarebbe potuto credere a cio' che la mente puo'....." Bene Onofrius...se dobbiamo collaborare insieme sarà meglio darsi del tu......dammi il tempo di mettere le scarpe e prendere la borsa....non ero pronta ad un invito del genere stasera......Imperion Nolhian........non spaventarmi....l'inferno e' pur sempre l'inferno.....".....le mie parole sembravano false anche alle mie orecchie mentre insieme salivamo in macchina e ci dirigevamo verso quel posto da me tanto temuto......
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“Ehi, capo...” disse Tysson al telefono “... dove sei? Ancora alle prese con quell'intervista? Sai che qui abbiamo due aspiranti nuove collaboratrici? Anche belle direi... ma tanto tu manco le guardi...” divertito “... si, sto improvvisando un colloquio... come sarebbe a dire che lede alla nostra agenzia? Sono un professionista io!” Scosse il capo. “Ok.. ok... come vuoi...” mise il viva voce “... il capo vi rivolgerà una domanda a testa...” portando la cornetta verso Altea e Clio.
“Buonasera, signore...” una voce al telefono. |
Tysson parlava..udii solo intervista..e poi? manco le guardi..dovetti trattenermi, purtroppo il mio mestiere mi portava a seguire ogni cosa..ero diventata un automa quasi..ah ma lo avevo pensato io non era capace d'amare e tutto parole.
Poi l' uomo mise in vivavoce, rimasi perplessa, avrei preferito più discrezione, e poi ricordai io non avevo nemmeno fatto un colloquio ma lasciai perdere e ascoltai. "Buonasera" esclamai "signor...non conosco il vostro nome purtroppo" ..infatti che mistero. |
Onofrius sorrise ad Elisabeth ed attese che la bella dottoressa fosse pronta.
Uscirono e salirono nell'auto di lui. Durante il tragitto il medico accese la radio, dove davano un'intervista. “Signori e signore...” disse il giornalista “... abbiamo con noi l'uomo del giorno... colui di cui tutti parlano... mister felicità... l'uomo del Fiore Azzurro... il dottor Stranamore redivivo... il solo che conosce i segreti di messer Amore... signore e signori ecco a voi...” “Detesto questi reality...” mormorò Onofrius. |
Elv abbracciò Gwen cercando di farla calmare.
“Tranquilla...” disse stringendola “... tranquilla... non è reale... non c'è nessun bambino... è tutto nella tua mente, Gwen... calmati... calmati... puoi riuscirci... puoi... devi...” |
Alzai appena un sopracciglio, a quelle parole al telefono.
Oh lede eccome, stavo giusto pensando a che poca professionalità ci fosse da queste parti... Mi chiesi se il capo fosse una persona perlomeno più professionale del tizio che avevo davanti. Ci avrebbe fatto una domanda a testa, ero davvero curiosa. Anche perchè non avevo ancora capito quale fosse la qualifica della donna che era con me, e in quel colloquio non si era parlato affatto di lavoro. "Buonasera a lei..." dissi, con un tono misurato e professionale. |
Io continuavo a piangere e lui mi abbracciò.
Istintivamente mi irrigidii. Nessuno qui mi aveva mai abbracciata. Chi sei, dottor Elv? Cercai di smetterla di dimenarmi e irrigidirmi, cercando invece di respirare e star ferma. Dopo un po' ero lì, floscia floscia sul suo petto, piangendo ad occhi chiusi, ma come se non avessi altro di meglio da fare, non come se fossi ancora tanto spaventata. Un po' sì, ma non troppo. È bello piangere sulla tua spalla, dottor Elv |
“Buonasera...” disse di nuovo l'uomo al telefono, rivolto a Clio e ad Altea “... ritengo i colloqui inutili e noiosi... vi farò una semplice domanda... una soltanto... cosa rappresenta secondo voi il filtro di Tristano ed Isotta?”
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Elv tenne stretta Gwen per lunghi istanti, lasciando che lei si abbandonasse a quel pianto liberatorio.
“Tranquilla...” disse dolcemente “... lo so... hai sofferto troppo... dimmi... da quando non esci da qui?” |
I colloqui erano inutili..e cosa mai dovevamo fare allora in questa agenzia ma non diedi a vedere la mia perplessità.
"Il filtro di Tristano e Isotta..sinceramente la madre di Isotta lo aveva dato perchè ella lo bevesse per innamorarsi del re, futuro sposo anziano, che non amava..quindi era un inganno. Poi accidentalmente lo bevvero entrambi..che dire..non accetterei mai di amare per un inganno ma per quella magia che scocca a prima vista nel vedere una persona...o si sente..una voce" e quel giorno rimasi turbata alla sua vista nell' intervista.."Ma vorrei immaginare che loro due si innamorarono proprio per un' inganno dell' Amore o quel filtro era la magia dell' Amore, un' inganno benevolo...d' altronde si sa che nell' Amor Cortese il tradimento non era sacrilegio". |
Sorrisi a quella domanda, una domanda strana eppure potevo forse arrivare a capirla visto il tipo di attività.
Aspettai che la donna finisse, poi parlai io. "Il filtro d'amore è un simbolo in realtà.. è quel simbolo che si può trovare in ogni storia d'Amore Vero, quel momento in cui l'Amore sboccia come un fiore segreto... il pegno della felicità eterna, della Gioia..." sorridendo "Quello stesso simbolo che voi avete scelto per il nome della vostra agenzia..". |
Dottor StranAmore....chissa' che faccia aveva....risi pensando che magari si potesse nascondere un uomo buffo ed insicuro...." Non credi che qualcuno possa conoscere i segreti su Amore o pensi che non esista Amore dott. Onofrius....mi sembrate scettico......e poi i reality sono piacevoli......dopo una triste giornata un po' di allgre falsità sono una panacea per il nostro spirito non credi ?.......Immagina questo dottor StranAmore....come lo vedi ? "....
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Il dottor Elv non mi lasciò.
Io pensavo che lo avrebbe fatto. Tutti !o facevano; mi davano quella maledetta pastiglia azzurra o mi mettevano nella vasca e mi lasciavano lì, finché non mi calmavo. Tu come mai non mi lasci, eh, dottor Elv? Da quando non uscivo di qui? Difficile dirlo... Alzai pochissimo il viso dal suo camice, tanto quanto bastava per mormorare piano. "Io... Ricordo... Ricordo una torta... Di quelle belle con la panna e le fragole sopra... C'era un numero... 15... Poi, non mi ricordo..." |
Onofrius rise a quelle parole di Elisabeth.
“Massì, forse i reality qualche utilità possono anche averla...” disse “... come immagino il tipo della radio? Questo novello dottor Stranamore? Beh, chissà... magari somiglia a Peter Sellers...” divertito “... ricordi? Interpretò lui il film di Stranamore... vediamo che voce ha, giusto per capire se è giovane oppure uno di quei vecchi tuttologi che infarciscono i media...” “Ecco a voi...” il giornalista alla radio “... l'uomo della felicità e dei sogni... il prediletto di Cupido...” Le frequenze però si interruppero. “Siamo nel campo radio dell'ospedale...” Onofrius “... qui ogni segnale è disturbato... siamo in periferia...” Avvistarono il sinistro Imperion Nolhian davanti a loro, con il suo anonimo cancello e i freddi muri che lo circondavano, estraniandolo, insieme ai suoi drammi, dal resto del mondo. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...543d015897.jpg |
“E se io” disse Elv fissando Gwen “riuscissi a farti avere una torta? Con tanta panna, meringa e cioccolato? Tu faresti una promessa a me? Come, ad esempio, chiudere gli occhi quando rivedrai quel bambino e ripetere in mente che non esiste?” Sorridendole ed asciugandole gli occhi con il suo fazzoletto.
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Altea e Clio risposero, ciascuna a modo suo a quella domanda.
“Perfetto.” Disse la voce al telefono. “Non mi interessava tanto la risposta, piuttosto come conoscevate il mito dei due amanti di Cornovaglia. Per quanto mi riguarda siete assunte. Tysson, fai gli onori di casa.” “Ok, capo...” Tysson “... ma dimmi...” Ma quello aveva già staccato. “eh, benvenute a bordo, ragazze!” Tysson alle due. |
Quindi Onofrius sapeva sorridere.....sorrisi di questo....e cominciai a rilassarmi ascoltando la voce alla radio...sino a quando la stazione non fece le bizze e la voce comincio' a gracchiare........quella sembrava la terra di nessuno.......Ascoltai Onofrius distratta dalle mie incertezze.......dovevo calmarmi, dovevo rimanere distaccata non ero ne' una paziente ne' un medico alle prime armi e comunque ero libera di tornare a casa......il cancello si aprii e a me sembro' veramente si aprissero le porte degli inferi......." E' da molto che lavori qui Onofrius ?.....di cosa ti occupi ?..."...domande fuori luogo...ormai ero arriavata ad....Imperion Nolhian
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