No, questo era troppo.
Scesi dalla moto, buttando il casco dove capitava, mi avvicinai a lui e lo colpii in pieno viso.
"Magari un cazzotto e una labbro spaccato ti rinfrescheranno le idee. Ti consiglio anche una bella doccia fredda, appena arrivi a casa" sibilai, con un tono tagliente e sottile che tagliava la tensione che si era creata.
Recuperai il casco e tornai sulla moto.
"Vedrò di prendertelo io il pezzo, anche se dovessi prenderlo originale, non fa nulla. Ne ho abbastanza" a Ruby, con tono scocciato.
Questa era davvero una serata storta e mi chiedevo se potesse essere peggio di così, andando avanti.

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“Oh, ma certo.” Disse Mizzar a Diahnne. “Non vogliamo certo turbare la tranquillità di questo posto. Vogliamo solo i nostri crediti... immagino, da buona sorella, ci penserà lei a pagarci, giusto?”

Guardai Lucas, cercando un aiuto, sperando che mi capisse, dannazione, per poi roteare gli occhi.
Black me l'avrebbe pagata!
"Quanto vi deve, mio fratello?" dissi sbuffando.

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Elv restò a massaggiarsi la bocca colpita da Kara.
“Hai dei seri problemi di educazione, tu...” disse “... e ringrazia il Cielo di essere una ragazza...” saltò sulla sua moto “... al diavolo... cavatevela voi...” e andò via.

“Seimila crediti...” disse Mizzar a Diahnne.
“Ma è una cifra altissima!” Lucas. “Non abbiamo tanto denaro! Nostro fratello non può aver chiesto una somma simile!”

Rimasi allibita e buttai gli occhi al cielo. Sapevo che fosse uno spendaccione, ma non pensavo così tanto.
"Temo proprio di non potervi aiutare, signori. Vi consiglio, quindi, di lasciare il nostro bar" portando una mano nella parte nascosta del bancone e stringendo la mia amata Colt.

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Mizzar guardò per un lungo istante Diahnne.
Poi sorrise enigmatico.
“Certo...” disse annuendo “... ma torneremo... quando ci sarà vostro fratello...”
Ed andarono via.
“Che gentaglia...” mormorò Lucas.

Certo, io avevo dei seri problemi di educazione.
Al massimo eravamo in due.
Lo guardai andare via ancora furibonda.
Rimasi lì a girare in tondo, poi calciai una lattina per il nervosismo e quella andò a schiantarsi su di una saracinesca provocando un gran fragore metallico.
Nel frattempo io ero andata a sedermi sul bordo del marciapiede col viso coperto dalle mani, cercando di fare un po' di ordine in testa e cercare di trovare una soluzione per quel cavolo di pezzo, neanche fosse fatto d'oro.
E quel tipo...
Quel benedetto tipo che non solo non era d'aiuto, ma faceva anche l'impertinente irrispettoso e passavo io per maleducata.
Ma si può?!

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Quando li vidi andare via, rilassai la mia mano dalla Colt e mi concentrai sul fratello.
"Dobbiamo trovare Black prima che lo trovino loro" dissi prendendo il giubbotto di pelle e mettendo la Colt nell'apposita tasca.


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"Quindi..questo criminale..andrà a far spettacolo di morte a questa gente che ama questo..chiamiamolo..gioco" ero sempre più allibita da tutta questa situazione...quindi uno era un assassino, ma poi veniva ucciso barbaramente dalla euforia della folla, sinceramente non vedevo la differenza.
Vidi le chiavi sulla giacca del controllore e guardai Hiss sorridendo.
Stroncarlo era pericoloso, potevo usare un' altra arma...quella della seduzione, se non avesse funzionato avrei usato modi più barbari ma ometti come questi cedevano..si sperava.
"Sapete..prima ho visto il vostro collega, impavido contro questo uomo" puntando il dito su Hiss "e vi guardavo passeggiare da quando sono salita..oh, io sono sposata" mentendo "però non posso scendere ad Imperios senza...purtroppo mi innamoro facilmente.." la voce si fece bassa e morbida, sensuale..iniziai ad accarezzare la giacca della sua divisa vicino dove vi stavano le chiavi.."Un bacio...e vivrò solo di questo purtroppo" avvicinando le mie labbra alle sue...che nausea, non amo baciare un uomo senza amarlo..guarda cosa mi tocca fare ma non permetterò a quegli sfruttatori di usare criminali...la Legge è Legge, a volte sbaglia e manda in carcere pure innocenti e quanti ne saranno morti magari.
E rimasi lì con lo sguardo languido e le labbra vicino le sue, aspettando la sua mossa..si doveva agire cauti...e una volta arrivati Imperios? Beh, io forse sarei andata per la mia strada e Hiss per la sua..e non sapevo nemmeno quale visto Lui non si era fatto sentire.

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Quella sera faceva un caldo anomalo ed io, vicino ai fornelli, sudavo copiosamente. Guardai l'orologio, chiedendomi perché lui stesse tardando... Probabilmente era stato trattenuto al lavoro, ma un colpo di telefono avrebbe potuto anche farlo. Sospirai, pensando che lui era fatto così, a certe cose non dava peso. La tavola era già apparecchiata, così spensi il fuoco e andai in bagno a lavarmi il viso accaldato. Guardandomi allo specchio, mi soffermai ad osservare i primi accenni di rughe, sul volto che stava cominciando a perdere la freschezza della gioventù. Signora Gold, mi spiace, ma stai invecchiando...
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Un sorriso mi salì alle labbra, seppur velato da un pizzico di amarezza, pensando al mio bellissimo marito che invece sembrava giovane come il primo giorno che lo avevo conosciuto. Col suo lavoro era spesso tra la gente, circondato magari da belle ragazze che di sicuro non restavano immuni al suo fascino. Nessuna donna poteva resistergli, di questo ero sicura. Ma lui ama te, stupida... Smettila di fare questi pensieri e torna in cucina, che lui a momenti sarà qui...
Tornai di là e riaccesi il fuoco a fiamma bassa, per tenere in caldo il cibo che a lui piaceva bollente, ed andai ad aspettarlo in soggiorno. Nell'attesa, presi un libro da uno scaffale. Si trattava di una copia di Molto rumore per nulla di Shakespeare, che mi era stata regalata da mio marito molti anni prima. Aprendolo, lessi la sua dedica all'interno... "Alla mia Jennifer, che amo molto di più di quanto Benedetto abbia amato Beatrice". Sorrisi, ripensando ai tempi in cui non eravamo ancora insieme, ma ci punzecchiavamo come i protagonisti di quella commedia, nascondendo in realtà un grande amore reciproco. Era un gran peccato aver perso quella verve, quell'entusiasmo dei primi tempi. Mia cara, così è la vita... Mi strinsi quel libro al petto, aspettando di sentire il confortevole suono della chiave che girava nella toppa.

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“Lord-Justin-è-uno-dei-migliori-piloti-che oggi-gareggiano-in-pista-signora.” Disse il droide ad Elise. “E'-stato-appena-ingaggiato-dalla-scuderia-Ateismo-Nero. Secondo-gli-scommettitori-Lord-Justin-è-il-pilota-migliore-di-Redemptio.”

Ruby guardò Elv andare via in moto e poi Kara seduta a terra al marciapiede.
Alzò allora lo sguardo sull'insegna del nightclub sbuffando.
“E se invece...” disse a Kara “... e se invece fosse una buona idea? Ballare in questo locale intendo... magari racimoleremo qualche credito... quanto basta per acquistare il pezzo di ricambio...”

“Già...” disse Lucas a Diahnne “... e dove vorresti cercarlo? Questa città è immensa...” sconfortato.

Il controllore nel vedere la bella Shushan fare la gatta morta ed offrirgli poi le labbra, subito comincio a deglutire per l'eccitazione ed a toccarla.
“Beh, possiamo trovare un posto più tranquillo, bellezza...” disse lascivo “... magari nel deposito bagagli... vieni, ci divertiremo...”
Tutto ciò sotto lo sguardo sorridente di Hiss.

"Siamo in sei, no? Ci dividiamo e lo cerchiamo" dissi chiamando a raccolta tutti gli altri fratelli.
"Non permetterò che gli facciano del male! Prima dovranno passare sul mio corpo!" dissi caricando la pistola.

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Passò una pigra mezz'ora, forse quasi un'ora e la serratura cominciò a pulsare.
Bip... bip... bip...
Il codice privato di accesso fu inserito e la porta di ingresso si aprì.
“Buonasera, tesoro...” disse Lance entrando e posando la sua borsa sul basso tavolino in vimini sintetico del soggiorno “... dovrebbero vietare di lavorare col caldo, sai? Ed ancor più di indossare la giacca aziendale.” Togliendosela. “Sai che i droni da giardino quest'anno faranno faville? Alcuni sono in grado di riconoscere ben sedici specie diversi di batteri dannosi a piante e fiori.” Annuendo. “Cosa si mangia di buono stasera, Jennifer?” Chiese poi a sua moglie.
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"Oh no..non posso..sono sposata come vi ho detto..un bacio..solo un bacio, sono una donna romantica" e lo baciai appoggiando le mani sulla giacca e sfilando le chiavi per farle scivolare nella scollatura.
Mi staccai da lui e guardai Hiss sorridendo.."Che Dio mi perdoni..forse è meglio...anzi aspettatemi nel deposito bagagli..io..vado a sistemarmi" sorridendo al tipo "E pure voi...vi voglio vedere elegante..presto" girandomi e prendendo le chiavi dalla scollatura e mi misi con la schiena contro le sbarre e portando le mani dietro feci scivolare dentro le chiavi in modo Hiss le prendesse..."Vado a cambiarmi in cabina..aspettatemi nel deposito bagagli".

Ascoltai pensierosa il droide dirmi quello che aveva scoperto.
Non che fossero buone notizie, dovevo ammetterlo.
Il miglior pilota di Redemptio...
Bisognava ancora vedere, pensai, guardando un punto indefinito sul muro davanti a me.
"Beh, questo non mi aiuta, hai informazioni particolari? Non so, qualche statistica, qualche informazione personale, qualcosa che possa dirci di più su questo misterioso pilota?".
Dovevo avere tutte le informazioni utili, e dovevo contrattaccare.
Trovare un modo per fronteggiare quella mossa dell'Ateismo con qualcosa di ancora più sconvolgente.
Già, ma cosa?

“D'accordo...” disse Lucas a Diahnne, mentre lei prendeva la pistola “... però forse un'idea mi è venuta... almeno per avere un indizio ed un inizio... portiamo il tuo sensorphone dal vecchio Aurier... lui è un maestro della meccanica e magari riuscirà a svelare da quella zona della città Black ti ha scritto l'ultima volta...”

"Buona idea!" dissi sorridendo a Lucas. Uscì dal bar e preparai la mia auto che, per la mancanza di crediti, era di vecchio modello ma, nonostante ciò, era bellissima e ben ordinata. Il motore lo controllavo ogni giorno e poi avevo un debole per le auto di vecchio modello.
"Tutto pronto. Voi siete pronti, ragazzi?" dissi voltandomi e vedendo solo Lucas.
"E gli altri?" dissi severa.

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Shushan così tornò nella carrozza e passeggeri ed il conducente andò tutto arzillo e fiducioso nel reparto bagagli, fantasticando sulla sua imminente avventura amorosa.
Hiss, rimasto solo, aprì la cella ed uscì.
Si calò da uno dei finestrini e saltò fuori.
Inspiegabilmente però non fuggì, restando invece a fissare le dune rocciose all'orizzonte.
Il conducente della turbodiligenza lo vide nel monitor posteriore e fermò di colpo la vettura, suscitando le proteste dei passeggeri per il troppo ritardo accumulato.

Ritornai verso la cella e la vidi aperta e mi accorsi che uno dei finestrini erano aperti e mi affacciai e vidi Hiss..ma molto probabilmente fu visto perchè si fermò pure la turbodiligenza.
No...non potevano prenderlo..ma perchè se ne stava mai lì..la mia era una farsa e ora quel controllore..cosa avrebbe detto vedendo la cella aperta, si sarebbe accorto gli mancavano le chiavi e avrebbe capito.
Che guaio...andai a prendere la borsetta e la mia sacca e sgattaiolai fuori dal finestrino pure io..."Maledizione.."verso Hiss.."Dovevi aspettarmi..ora non è tonto il controllore, presto vi è una casa disabitata..io vado a nascondermi là..tu fai ciò che vuoi..corri, scappa..che fai lì".
Mi misi a correre e mi nascosi dietro una casa disabitata, potevo sentire il caldo vento e il battito forte del cuore...mi ero messa nei guai per quel tipo..e non sapevo nemmeno io..ora mi avrebbero ricercata..dovevo aspettare se ne andassero.

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“Spiacente-signora-ma-questo-è-tutto-ciò-che-gli-schedari-federali-contengono-su-Lord-Justin.” Disse il droide ad Elise. “Sicuramente-un-uomo-interessante-se-posso-permettermi-signora.”
In quel momento arrivò anche Gozzlon, come sempre segnalato dalla segretaria.
“Allora?” Entrando lui. “Novità significative, capo?” Alla presidentessa.

Dopo un po' arrivarono tutti gli altri fratelli di Diahnne e finalmente partirono.
Era sera ed attraversarono Imperios nel residuo traffico cittadino.
Infine raggiunsero l'officina del vecchio Aurier.
Lucas, che già ci era stato in passato, fece strada agli altri.
Aurier era un uomo anziano, con occhialini piccoli e circolari, l'espressione perennemente assorta e l'officina piena zeppa di ogni sorta di cianfrusaglia.
“Abbiamo bisogno che lei ci fornisca l'esatta ubicazione di chi ha inviato questo messaggio...” disse Lucas al vecchio, mostrandogli il sensorphone di Diahnne.
“Vediamo...” fece Aurier “... non è molto semplice... vediamo un po'...”

Shushan non arrivò a fare neppure un passo, visto che Hiss con presa salda afferrò il suo polso.
“Guarda là...” disse indicando l'orizzonte lontano, mentre alle loro spalle i controllori stavano arrivando.
Ma tra le dune all'orizzonte apparvero delle sagome luccicanti.
Era un gruppo di aeroscafi che si avvicinavano a grande velocità.
“Sono dei rinnegati, forse banditi, pirati del deserto...” mormorò Hiss a Shushan “... stanno arrivando e ci uccideranno tutti...”
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Rimanemmo in silenzio, io a pensare e Ruby...
Ah, sì.
Ruby a sparare cavolate a raffica.
La guardai senza parole.
Poi allargai il braccio e indicai il locale.
"Prego, la porta è aperta. Io ti aspetto qui."

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Arrivammo all'officina e subito ci fiondammo dal vecchio Aurier.
"È importante, per piacere" dissi tenendo un'espressione ferma e inemotiva.

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“E va bene... va bene...” disse sbuffando Ruby “... hai dunque un'idea migliore?” Guardando Kara. “Beh, forse io si... e se ci prendessimo il pezzo come risarcimento? Per dare una lezione a quel tipo? Dopotutto se la merita, no?”

Ad un tratto sentii una mano afferrare il mio polso, mi voltai spaventata e vidi Hiss..."Cosa succede, Hiss perchè stai fermo lì a guardare l' orizzonte" mentre il mio respiro si faceva affannoso per il caldo e la situazione..e forse pure quella presa sul mio polso, pensiero che cercai di distogliere dalla mente.
Ma lui mi mostro l' orizzonte.."Ma come..perchè...sono come i pirati nel mare...non possiamo fare nulla?" guardando stranita l' orizzonte e quelle strane luci avvicinarsi.

Roteai gli occhi.
La fai passare anche come una gentile concessione?
Ascoltai poi la sua proposta e ci pensai.
Sì, in effetti funzionava.
"Potremmo farlo, sì."

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"Hey, bentornato!" risposi a mio marito, prendendogli la giacca di mano per appenderla. "Dai, che tra poco dicono rinfrescherà... Purtroppo sappiamo che per tre mesi all'anno c'è da soffrire..." Mi diressi verso la cucina, dove avevo tenuto la cena in caldo. "Stasera polpettone con funghi e patate, anche se dovrei lasciarti a digiuno per questo brutto vizio che hai di tardare senza avvisare..." Gli sorrisi, per poi aggiungere "su, sediamoci, così potrai raccontarmi dei tuoi favolosi droni da giardino..."

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“Vediamo allora...” disse Aurier, per poi passare sul sensorphone di Diahnne uno scanner al laser “... le coordinate del luogo da cui è partito il messaggio indicano i quartieri alti della borghesia...”
“Impossibile, non sono luoghi frequentati da nostro fratello...” fece Lucas.
“Invece sembra abbia cambiato abitudini, ragazzo mio...” mormorò Aurier “... l'indirizzo preciso... più o meno... sono gli studi televisivi... già...”
Lucas guardò stupito Diahnne.

Lance sorrise e raggiunse a tavola la sua bella moglie.
Si chinò per darle un bacio e lei notò qualcosa ora che era rimasto in canottiera.
“Scusami, avrei dovuto baciarti al mio arrivo...” disse posandole un dolce bacio sulle labbra.
Jennifer però vide il suo avambraccio arrossato, sul quale c'era un ampio ematoma ed un bel taglio longitudinale al polso.

Ricambiai lo sguardo stupito a mio fratello e ringraziai di cuore quel vecchio gentile per poi uscire.
"Bene... Ora si spiega il perché di quel messaggio. Dannazione" dissi mettendo i pugni sui fianchi.
"Forza, andiamo a recuperarlo" dissi salendo in macchina.

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“Perfetto.” Disse sorridendo Ruby a Kara. “Escogiteremo un bel piano per fargliela pagare.” Divertita. “Anzi, direi di coinvolgere anche Face, ci stai?”

Ecco, ora si ragiona, ragazza
Ridacchiai, divertita.
"Perchè proprio Face?" le chiesi, mentre mi alzavo, spolverando il pantalone e raggiungendo la moto.

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"Un tuo bacio è sempre ben accetto, anche se in ritardo..." gli risposi sorridendo, mentre le sue labbra si posavano sulle mie. Il sorriso tuttavia mi morì sulle labbra quando mi accorsi di una ferita sul suo braccio, che aveva provocato anche un ematoma.
"Buon Dio!" esclamai balzando in piedi "Come ti sei procurato quel taglio?"

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Diahnne ed i suoi fratelli salirono in auto e si diressero verso la parte alta della città, quella dei grandi palazzi finanziari, le gallerie commerciali, le ville della ricca borghesia e le piazze illuminate con luci al neplam.
“Non ci lasceranno mai entrare negli studi televisivi...” disse Jimmy.
“Ovvio, a nessuno è permesso senza un invito o un biglietto per qualche spettacolo.”
Dopo un po' arrivarono davanti all'immenso grattacielo, sede degli studi televisivi.

Ascoltai i miei fratelli e parcheggiai, uscendo per poi aprire il cofano.
"Tranquilli, so io come fare" dissi estraendo dal saccone delle armi alcuni distintivi falsi.
"Agenti di polizia, più invitati di così" dissi sogghignando e avviandomi all'entrata.

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