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"Si" rispose Guisgard "ho dormito bene, nonostante una certa dama mi abbia praticamente buttato fuori da casa sua."
I ragazzini iniziarono a sghignazzare tra loro. "Avanti su" disse Guisgard "andate a casa che le vostre madri saranno in pena per voi." I ragazzini corsero via divertiti. "E comunque" aggiunse Guisgard, rivolgendosi ad Elisabeth "sono tante le cose che non sapete di me!" |
" Diciamo che mi sono limitata ad invitarvi ad uscire da casa,...vedo che il vostro volto sta decisamente meglio, l' unguento e' stato miracoloso....non credo abbiate riposato bene..siete troppo suscettibile stamattina...."
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"Sappiate, milady" rispose Guisgard "che ci vuole ben altro che una dama lunatica per rovinarmi il sonno. E riguardo al mio volto, va decisamente meglio. Fortuna che i vostri rimedi non sono acidi come le vostre parole..."
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" dimenticavo Sir.........uso panna acida per la base dei miei unguenti.....e devo dire.....che ha fatto inacidire anche voi.........comunque .....sono stata chiamata da Lady llamrei e alla mente mi sono venute le parole del mendicante con cui avete parlato ieri, ho la sensazione che stia succedendo qualcosa "
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"Vi piace fare l'eroina.." disse Guisgard avvicinandosi a lei "....cos'è, amate la vita avventurosa? Siete di quelle che si annoiano a stare a casa...che cercano nella vita le stesse cose che leggono nei loro libri?"
Poi portò le sue mani sulle spalle di lei, aggiungendo: "Sapete, una volta capitai a Rodi...eravamo diretti in Terrasanta...lì c'era un tiranno pazzo...era ossessionato da ogni che donna che vedeva...le voleva tutte per se...ed all'alba, dopo essersela spassata, le faceva uccidere...qualche volta, milady, andare in cerca di avventure può essere molto pericoloso..." |
" Non mi nascondo dietro le mura di casa perche' donna, vi ringrazio per il consiglio spassionato, se mi trovero' faccia a faccia con il mio carnefice...vi pensero' intensamente.......intanto se posso do' una mano.......sono sola e nessuno piangera' sulla mia tomba........questa e' la piu' grande delle consolazioni...."
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"Quindi" rispose Guisgard "per sperare che voi mi pensiate, dovrei invocare che giungiate presto alla fatidica ora?"
Rise ed aggiunse: "Vivete pure altri cent'anni, milady...non do tale prezzo ai vostri pensieri." |
" Bene visto che mi avete concesso altri cent'anni, vuol dire che passero' qualche anno chiusa a casa da brava vecchina davanti al camino magari voi potreste raccontarmi le vostre storie in Terrasanta.......ci faremo compagnia, e vi giuro non saro' acida......e adesso che si fa'....si pensa ...all' avventura ?"
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Guisgard scosse la testa e sorrise.
"Siete incredibile" disse guardandola negli occhi "avreste dovuto sposare un Ulisse o un Giasone...con loro avreste avuto avventure a iosa e non vi sareste mai annoiata!" "Facciamo così" aggiunse "descrivetemi il vostro tipo ideale ed appena lo incontro gli farò il vostro nome!" |
" Il mio tipo ideale....?......e' troppo perfetto per esistere, facciamo cosi' quando scocchera' la scintilla dell' Amore sarete il primo a saperlo.......vediamo..si dovrebbe provare tachicardia, un senso di nausea, euforia, frensia, sudorazione delle mani.........o mio Dio e' piu' una malattia che un piacere...ma appena accadra' sara' un piacere rendervi partecipe....."
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"Meglio lasciar perdere..." Disse Guisgard scuotendo la testa.
E proprio in quel momento giunse un ragazzotto. "Siete voi sir Guisgard?" Chiese, ansimando per aver corso troppo. "Dipende da chi lo cerca..." Rispose Guisgard. "Se siete voi, milord" disse il ragazzo "allora questa lettera è per voi..." Guisgard prese la lettera e la lesse all'istante. "Lasciammo il convento di Santa Lucia con la Luna nuova. Attraversammo un angusto passo montano con una carovana di mercanti diretti ad ovest. Ci accompagnarono fino ad Asgarott, dove giungemmo al monastero detto di San Colombano. La gente del posto era ospitale ed ascoltava con attenzione e devozione i nostri insegnamenti. Convertimmo molti galli alla vera Fede. Ma poi un giorno, un maledetto giorno, comparve un nemico feroce e malvagio, assetato di sangue. Erano dei cavalieri rivestiti da corazze nere e cominciarono a devastare Asgarott. E si fermarono solo quando l'ultimo filo di terra fu bruciato. Raggiunsero poi il convento e lo saccheggiarono, riducendolo poi in un rudere consumato dal fuoco. Pochi di noi riuscirono a sfuggire a quella violenza. Ora siamo diretti a Tintagel, l'unico luogo non ancora attaccato da quei cavalieri neri. Ma temo sia solo questione di tempo. Con questa lettera invoco il vostro aiuto, sir Guisgard. So che questo appello non cadrà nel nulla. Forse quando riceverete questa lettera io sarò già a Tintagel. Che Iddio guidi i vostri passi fino a noi, cavaliere. Frate Elia." Appena letta quella lettera, Guisgard fu assalito da diversi pensieri e inquietudini. Poi fissò Elisabeth. "Sembra che l'avventura che tanto invocavate" cominciò a dire "alla fine sia saltata fuori." Poi aggiunse: "Dobbiamo recarci al palazzo e chiedere aiuto. Sperando che non sia già troppo tardi..." Intanto, proprio al palazzo reale, Morris era appena giunto. Pesantemente armato, era già pronto per raccogliere l'invito di Hastatus, quando gli si avvicinò il buffo Jigaen, che cominciò a dire: "Son felice di vedervi possente e forte cavaliere e lasciate che vi offra del pane dal mio paniere. Così armato capitate a fagiolo ed assai opportuno, visto che di combatter non ho desiderio alcuno. Facciamo un patto tra noi che vi porterà guadagno; voi veglierete su di me ed io vi sarò grato e campagno!" Finì la filastrocca e fece un inchino. |
Dopo aver infilato qualche cambio comodo dentro al mio tascapane mi avviai verso la sala dove Hastaus mi stava aspettando.
Felicemente notai che non era solo: vidi che Morris era giunto a Camelot e sperai si aggiungesse alla combriccola di "attori itineranti". Avevo già avuto modo, in passato, di aver a che fare con quel cavaliere. Mi trovavo bene a battibeccare con lui: mi dava corda ed era uno che non si tirava mai indietro quando si aveva voglia di scherzare. Elis, mi era stato detto dallo stalliere, stava arrivando. Un bel gruppo, pronti per partire, e pronti per metter fine ad una serie di spiacevoli massacri e devastazioni.http://farm3.static.flickr.com/2651/...60b4d32fd3.jpg |
"Bene bene, ben ritornato sir Morris. Vi ho mandato a chiamare perché questi quattro contadini sono venuti a chiedere l'aiuto di Camelot per salvare Tintagel da un gruppo armato soprannominato i cavalieri neri. Lady llamrei ha avuto l'idea di viaggiare come un piccolo gruppo di attori itineranti, per cercare di carpire delle informazioni prima di agire. L'abate, è d'accordo con lei... e indovinate un po' chi sarà il nostro mentore... sì proprio lui Jigaen."
Mi rivolsi poi ai quattro contadini e dissi loro: "Va bene, faremo come ha proposto milady, e cercheremo di raccogliere il maggior numero di informazioni. Ora se volete scusarci, direi che dobbiamo andare a prepararci a partire." |
"Non son per nulla felice di vedervi
Pulcetta biricchina dei miei stivali verdi Permettete che rifiuti i doni del vostro paniere Ho mangiato già alla taverna con gusto e piacere Visto che di combatter non avete desiderio alcuno Non facciamo alcun patto e il guadagno sarà di ciascuno Io veglierò comunque su di voi visto che verrete con noi Non tengo scudiero per principio, statemi accanto oh voi" http://charlot.ilcannocchiale.it/med...%20diavolo.jpg |
"A quanto pare Morris deve essere stato contagiato dal giullare di corte..:neutral_think: Come preferite Cavaliere: visto che il giullare sarà al nostro seguito e voi non avete alcuna intenzione di intraprendere tale avventura con noi, potete resta qui, a Camelot, e ricoprire il suo ruolo, visto che sarà vacante e visto che avete dimostrato doti eccellenti in tal senso.
Ah il biondo vi dona, ma il moro molto di più. ;)" |
Arrivai a corte in compagnia di Sir Guisgard, " Sir Morris, Sir Hastatus...e' un piacere rivedervi........Llamrei finalmente vi rivedo, e' da ieri che sto cercando di capire che succede......"
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Cara la mia lady Llamrei..se foste stata voi ad invitarmi, non avrei dubbio alcuno ad assecondare il vostro spiritoso desiderio ma...è per Sir Hastatus che mi trovo qui....e comunque.. io non ho espresso alcuna parola che indichi il mio disappunto a venire con tutti voi...anzi ..il contrario!
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"Orbene: dite quindi che vi avrò in carico in compagnia? Tutto ciò mi costringe a riprogrammare i miei piani: se fin prima prevedevo un viaggio tranquillo, avvolta dai miei pensieri e dalle mie fantasie, ora dovrò ben badare a tenervi testa. Promettetemi, se non è troppo complicato per voi, di non farneticare anche quando dormite. Bocca chiusa non piglia mosche, messere. Consideratela come una sfida tra voi e voi"
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Lady Llamrei, Lady Elisabeth..io non dormirò per tutte quelle notti che trascorreremo chissà dove...veglierò sul giullare si..ma soprattutto su di voi...guarderò i vostri rosei visi..baciati dalla candida luce lunare!
Sir Hastatus, vi ringrazio per la fiducia...eseguirò i vostri ordini senza battere ciglio...doserò le mie forze per non far troppo male al nemico! Jigaen, siete divertente...son sicuro che non vi sarete offeso...sappiate che già mi fate simpatia...ma non appena errerete....vi darò un bacio in bocca...che dalle mie parti significa: morte! Fatemi un sorriso! Sir Guisgard, innanzi tutto debbo farvi i miei complimenti per il titolo appena assunto...tanti sinceri auguri....sono a vostra disposizione...mi inchino a voi! http://elegitto.blog.kataweb.it/file.../guerriero.jpg |
Guisgard ed Elisabeth giunsero a palazzo e ritrovarono tutti: i cavalieri sir Hastatus e sir Morris, lady Llamrei ed il buffo Jigaen.
Ascoltati tutti, Guisgard mostrò la lettera di frate Elia ai presenti. "A Tintagel si aggira un'oscuro nemico" disse "è inutile esitare ancora...il tempo è tiranno! Se Dio vuole, partendo ora, arriveremo in tempo!" Poi rivolgendosi a Morris: "Grazie per le vostre parole, cavaliere. Ma voi sapete meglio di me che nella cavalleria, più che i titoli e le nomine, contano il coraggio ed il valore. Voi siete un veterano qui a Camelot e la vostra esperienza è maggiore della mia. Siete stato sempre un modello per me e continuerete ad esserlo!" In quel momento entrò con un grosso baule il loquace Jigaen: "Vestiti, maschere e costumi, miei signori conduco a voi per i vostri futuri lavori." "Attori itineranti..." Ripetè Guisgard fissando quel baule. "Speriamo solo che la nostra recita non sfoci in un dramma..." Furono così pronti per partire. I quattro contadini partirono per primi. In quel momento, al carro dei novelli "attori itineranti" si avvicinò un gruppetto di ragazzini. "Sir Guisgard" gridò uno di loro "sei in partenza? Avevi promesso che ci avresti insegnato a diventare dei cavalieri prima di lasciare Camelot!" Guisgard si avvicinò a quei ragazzini. "Io devo andare con questi miei amici in luogo lontano" cominciò a dire "dove c'è della gente che ha bisogno di noi." "Ma avevi promesso..." Disse un altro di quei ragazzini. "Ma io sarò di ritorno presto!" Rispose il cavaliere. "Voi nel frattempo sarete gli ometti del reame. Dovrete vegliare sui deboli e sui più piccoli. Questa sarà la nostra lezione di oggi. Al mio ritorno vedremo come ve la sarete cavata!" I ragazzini sorrisero ed alzarono in aria le loro spade di legno. "Difenderemo noi Camelot!" Disse uno di loro tra l'entusiamo degli altri ragazzini. "Non temere Sir Guisgard!" Guisgard sorrise. E dopo averli salutati saltò insieme agli altri sul carro che Jigaen aveva addobbato come quelli usati dai tanti attori girovaghi che si vedevano per borghi e città. La loro avventura era appena iniziata. http://www.blirk.net/wallpapers/prev...y-castle-1.jpg I CAVALIERI DI TINTAGEL |
Così partimmo. Il carro era addobbato e ricolmo di tutto il necessario per sopravvivere strada facendo ma soprattutto completo di armi.
Non sapevo cosa ci potesse aspettare una volta giunti a destinazione. In cuor mio sapevo che a fianco a me avevo i migliori Cavalieri di sempre. Mi avvolsi nel mio mantello e mi affiancai ad Hastatus: mi dava conforto e trovavo sicurezza. Il dondolamento costante del carretto mi conciliò il riposo e il sonno venne spontaneo. Ad un certo punto aprii gli occhi spaventata da un rumore forte di zoccoli di cavalli che sbattevano violentemente sul terreno, il clangore delle spade che si faceva sempre più forte! Mi alzai in piedi, afferrai la prima spada che trovai nel carro e mi avventai verso il primo cavaliere nero che si stava avvicinando a noi! Il primo colpo inferto sulla mia spada mi fece ruzzolare giù dal carro! Vidi il cavaliere nero con gli occhi rosso fuoco sopra di me che stava sferrando il colpo fatale! Slashhhhhhhhhh!!!!!!!!!! Lo vidi cadere di lato mutilato della testa! dietro di lui Morris, con la spada insanguinata che mi guardava preoccupato ma felice! Ero felice pure io, ero salva! Volli abbracciarlo per ringraziarlo. Uno scossone più forte mi riportò alla realtà: non era vero!! Era stato un sogno!!!! Quando realizzai che ero stata in preda ad un incubo mi tranquillizzai..ma ci volle del tempo prima che riuscii a riaddormentarmi di nuovo serenamente..mi riavvolsi nel mio mantello e mi accoccolai da un lato appoggiata alle traverse del carretto... |
Partimmo col carro di Jigaen... eravamo proprio un gruppo buffo, però forse questo ci avrebbe aiutato e salvato nel nostro compito.
Viaggiavamo silenziosi. Lady llamrei si era svegliata di soprassalto... forse per un incubo, ma dopo un po' si era girata e aveva ricominciato a dormire. Mi rivolsi quindi a lady Elisabeth, per fare un po' di conversazione: "Milady, so che le vostre doti curative sono eccellenti, e sorridendo guardai l'occhio pesto di sir Guisgard, e anche se spero che non succeda nulla di grave a nessuno di noi, prego che voi abbiate portato con voi tutto il necessario. |
Seduto sulla parte ultima del carro, continuo a guardare l'abito che ho in dosso...incrocio lo sguardo dei miei amici: "Signori, se dovessi morire con queste vesti, sappiate che desidero essere seppellito con la mia armatura"!
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Eravamo un bellissimo gruppo......ognuno di noi si era calato nella sua parte, anche sir Morris sembrava rassegnato...avrei dovuto passare dell'altro unguento sull' occhio di Sir Guisgard....aveva assunto dei colori quasi irripetibili...per un pittore..." Sir Hastatus , tranquillo, lo sapete che sono la maga degli impiastri......ho con me tutto il necessario, per i momenti piu' difficili...vi prometto che comincero' a pregare ardentemente......"....risi...e un po' di tensione sembro' svanire....
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Jigaen fissò Morris, dopo che questi aveva espresso la volontà di essere seppellito, in caso di morte, con indosso la sua corazza.
Poi cominciò a dire: "Messere spero, in caso di funesto accidente, di esser seppelito con voi assai ardentemente. A chi balla e canta satanasso non paga pegno, ma dalla vostra corazza, lo so, troverò sostegno!" Poi, guardando Llamrei addormentata, aggiunse: "Lady Llamrei, vicino a sir Hastatus dorme e riposa, perchè l'amicizia del cavaliere la culla in tale posa. E se un sussulto l'ha destata di nulla ha lei bisogno, poichè la guardia del cavalier l'incubo muta in sogno." E come Jigaen, tutti avevano iniziato a parlare tra loro, per stemperare la tensione ed ammorbidire la durezza del viaggio. Guisgard però era inquieto. Scrutava quell'umido e nuvoloso paesaggio, mentre una miriade di pensieri gli attraversavano la mente. Pensava alla lettera di frate Elia. "Chi saranno questi cavalieri neri?" Si chiedeva con ossessiva e regolare cadenza. Poi, udita la conversazione tra Hastatus ed Elisabeth, disse: "Credetemi, sir Hastatus, la nostra Elisabeth è una fata a preparare erbe ed unguenti. La camomilla poi è la sua vera specialità! Peccato che detesti la vita tranquilla, altrimenti sarebbe davvero una donna da sposare!" Ma proprio in quel momento, la compagnia avvistò Tintagel che emergeva dalla foschia. "Sprona questi ronzini, menestrello" disse Guisgard a Jigaen "ci siamo, ormai!" http://rete.comuni-italiani.it/foto/...00-500x375.jpg |
Alle parole del giullare..estraggo un piccolo pugnale
Lo punto su costui che ha rivolto il suo bel parlare Lo tiro in aria e tre volte il giro gli faccio effettuare Cade di punta e dalle punte delle dita lo lascio afferrare Con l'altra mano..dal cesto di Jigaen..prendo il rifiutato pane Gli porgo la mia arma: "Prendetelo, amico, vi potrebbe salvare.. Lo so..a questo punto..dovreste rifiutare..me lo merito Ma è sulla vostra vita che..più di prima..adesso medito"! |
Alla battuta sarcastica di sir Guisgard, mi sfugge un sorriso... avrei tanto voluto sapere cos'era accaduto tra lui ed Elisabeth.
In quel mentre avvistammo Tintagel. Mi rivolsi a Jigaen: "Jigaen non è forse meglio che ci illuminiate un po' sul vostro mestiere... non so qualche trucco... qualche storiella... altrimenti, parlo per me, farò solo la figura del buono a nulla... non vorrei essere preso a uova marce." Accompagnai la fine della frase col sorriso stampato in faccia, però ero seriamente preoccupato di ciò che ci avrebbe atteso a Tintagel. |
Jigaen alle parole di Hastatus rispose:
"Messere, un cavaliere non è diverso da un attore. Una maschera non è di un spada amica peggiore. Motteggiate su tutto, su ciò che è brutto e ciò che è bello. L'attore nel cuore ha un suo copione: leggete solo in quello." Il carro intanto era giunto davanti alla grande porta di Tintagel. |
Il carro si fermò davanti al grande ponte levatoio. Scesi dal carro per poter vedere come era questo posto che spesso mi veniva descritto ma che mai, prima d'ora, avevo potuto visitare.
Mi raccolsi dentro al mio mantello nero per cercare calore e anche protezione. Guardai quel fossato che cingeva come un abbraccio la città di Tintagel. L'impressione che mi dette era quella della netta divisione tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti, come tante culture rappresentavano questa distinzione. Pensando a questo un brivido mi percorse la schiena e pensavo a Lancillotto, a Perceval e ai mondi oltre quelli dei vivi. Mi feci forza e mi avviai verso il portone. Agli uomini di guardia sfoderai un sorriso enorme e presentai la compagnia e me: "Miei cari signori: siamo qui per allietare le umide giornate degli abitanti di Tintagel. Siamo attori. I più famosi che il mondo conosciuto abbia mai avuto. E con nostro piacere e direi, con vostro onore, siamo giunti fin qui, per allietare anche voi. Scommetto che il vostro Signore non avrà alcuna obiezione in tal senso. VI prego, signori, di accompagnarci da lui stesso o dal suo siniscalco." |
Tintagel , mi ricordava mago Merlino, le sue scogliere erano fantastiche e speravo in cuor mio.......che nostra signora morte fosse molto lontana.....la magia della magia andava bene.....ma preferivo farne a meno.......raccolsi le gonne e scesi anch'io dal carro...il viaggio era stato lungo......e l'aria era davvero fredda.....la gente ci guardava con curiosita'.........Sir Guisgard era l'unico uomo con l'occhio naturalente truccato.....avrebbe fatto effetto......ascoltai Llamrei, bella presentazione....e ora in scena.....la compagnia si appresta a recitare
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Senza quasi aspettare la risposta delle guardie, presi sottobraccio la mia amica Elisabeth e ci avviammo dentro le mura.
Con occhio vigile scrutammo la situazione: non doveva sfuggirci nulla e qualsiasi particolare doveva essere preso in considerazione. Ci avviammo verso quella che poteva essere la piazza principale di Tintagel: "Venite, venite signori, belle fanciulle e giovani uomini, bambini soprattutto!!! siamo arrivati a Tintagel per rallegrarvi e portarvi felicità e spensieratezza!!! Per pochi soldi vi allieteremo con le nostre storie! Siamo la "Compagnia dei Valorosi" che gira in lungo e in largo il territorio e siamo spesso ospiti presso le migliori corti del Paese!! Venite, venite! approffittatene!!! Domani in piazza a mezzogiorno la nostra commedia!!" eravamo o no attori itineranti? E cosi Elisabeth ed io ci mettemmo di buona lena a divulgare la notizia del nostro arrivo |
"Intraprendenti queste due dame" dissi a bassa voce.
Poi mi rivolsi a Jigaen dicendogli: "Forza spronate i ronzini e seguiamole...". Mentre attraversavamo le porte di Tintagel feci un cenno di saluto ed un buffo inchino alle guardie, poi continuai "... menestrello sarà meglio che stiate attento, perché con quelle due dame in giro... rischiate di rimanere senza lavoro!". Entrando, comunque osservai la gente ed i soldati. La situazione sembrava molto tranquilla ed i soldati un po' svogliati. |
Se fossimo stati li' per altri motivi sarebbe stato divertente.....comunque con ' attenzione di moltisorrisi smaglianti e a gran voce, riuscimmo ad attirare l'attenzione di molti, donne che al nostro passaggio bisbigliavano, bambini che festanti e saltellanti ci facevano da paggi.........anche i soldati erano incuriositi.....e qualcuno sembrava piu' che incuriosito....il rumore....che stavamo facendo con Llamrei...stava facendo il suo effetto......
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Così, i nostri eroi erano giunti a Tintagel.
La "Compagnia dei Valorosi" aveva già iniziato a farsi pubblicità. Llamrei ed Elisabeth avevano attirato una interessante folla e la popolazione sembrava divertita dai nuovi attori itineranti giunti a Tintagel. Guisgard intanto fissava ogni angolo ed ogni volto di quel luogo. Sentiva una strana sensazione addosso e non si sentiva tranquillo. Ad un tratto sentì un una strano rumore dietro di sè. Si voltò rapido portando la mano sulla cintura come a voler estrarre la spada. Ma un attore non porta armi. Il rumore l'aveva causato un ragazzino con il suo bastone di legno, che il piccolo immaginava fosse una spada. Allo scatto di Guisgard il piccolo ebbe un sussulto di paura. "Scu...scusate signore..." Balbettò il piccolo. "Mi hai spaventato piccolo, sai." Rispose sorridente Guisgard. "Non volevo...scusatemi..." Il cavaliere gli accarezzò la testa e gli pizzicò una guancia. |
Camminando, ballando e cantando mi accorsi dello scatto di Sir Guisgard, eravamo un po' tutti con i nervi tesi....il ruolo da interpretare non era facile e in piu' dovevamo essere molto vigili..un conto sapere cosa succede un'altro andarlo ad interpretare.......
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Copro ben bene i bauli contenenti le armi e le armature...poi, disinvolto, scendo pian piano dal carro.
Mi sento osservato da questa strana gente..vi è un'atmosfera che personalmente mi affascina ma non convince i miei sensi tattili visivi. Improvviso una danza ispiratami dal mio costume mascherato...i bambini si avvicinano e..incuriositi ..si aspettano che io dica qualcosa di particolare.. ebbene..ci provo e a gran voce esclamo: "Attori si nasce figliuoli miei.. attori non si diventa..chissà.. se in mezzo a voi c'è qualche interessante talento e non lo sa"! "Domani sarà il nostro momento..rimarrete di stucco per tutto il tempo"! http://brunotto588.blog.espresso.rep...1/medioevo.jpg |
Jigaen saltellava e motteggiava, mentre Llamrei ed Elisabeth cantavano e ballavano tra la folla divertita.
E Morris non era da meno. Guisgard osservava i suoi amici restando accanto al carro. "Siete un attore anche voi, signore?" Chiese il ragazzino. "Cosa? Ah si, certo. Sono anche io uno di loro." Rispose Guisgard. "E quell'occhio nero?" Chiese il piccolo. "Come ve lo siete fatto?" "Questo?...Si, ora ricordo...sono caduto mentre ballavo." "Non assomigliate ad un attore.." "Perchè, gli attori come sono?" "Sono sempre sorridenti" rispose il ragazzino "voi invece siete pensieroso ed ombroso..." In quel momento tra la folla arrivarono tre uomini armati. Quello che sembrava essere il capo osservava con una strana espressione le due donne che ballavano. Ed il suo sguardo non sfuggì a Guisgard... |
Le guardie incominciavano ad aumentare di numero, forse era la mia impressione....pero' mi sembrava che non ci guardassero, ma ci seguissero....e questo non era una cosa positiva.......le armi erano sul carro....un po' distante in verita'......evitai di allontanarmi da Llamrei e Sir Morris, l' unione avrebbe fatto la forza......anche se Sr Guisgard e Sir Hastatus probabilmente ci tenevano sottocchio.........
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Ad un tratto, quello che sembrava essere il capo delle guardie, si avvicinò alle due donne che ballavano.
"Ehi, bellezza" cominciò a dire ad Elisabeth "conosco un posticino dove potresti ballare solo per me...e senza questi ingombranti vestiti." E cominciò ad accarezzarle la schiena e i fianchi. |
E ti pareva che il primo problema non si sarebbe presentato................il mio impulso femminile avrebbe voluto trasformarlo in voce bianca, il motivo per cui eravamo li' mi imponeva un metodo un po' piu' tranquillo di sottrarmi alle sue attenzioni..........." Lusingata cavaliere di poter allietare il vostro tempo, ma sto lavorando e in questo momento non mi e' possibile dedicare a voi la mia attenzione....se fate il bravo...forse piu' tardi......al calar della sera in un luogo buio ed appartato potremmo incontrarci......"...sfoderai il migliore dei miei sorrisi...soffocando l'impulso di prenderlo a calci......
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