Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   La leggenda dello Scorpione di Giada (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2474)

Guisgard 21-02-2017 01.13.05

L'uomo anziano sorrise ed annuì a Nyoko.
Allora con garbo fece cenno a lei ed al professor Marios di seguirlo.
Attraverso sterpi e rovi imboccarono un sentiero semicoperto dalla vegetazione e da alcune basse pietre sul terreno.
Alla fine, dopo aver oltrepassato alcune querce secolari, videro spuntare un antico e cupo maniero.

Lady Gaynor 21-02-2017 01.14.07

Uno scorpione stilizzato! Trasalii alle parole del poliziotto, ricordando la strana immagine che avevamo visto proiettare prima che cominciasse lo spettacolo, solo poche ore prima. Non so come, ma in quel momento ebbi la certezza che si trattasse della stessa immagine.
"Senta, agente..." cominciai a parlare, raccontandogli ciò che avevamo visto "E il film che stavano pubblicizzando si intitola 'La vendetta di Skorpio'... Magari non c'entra nulla, magari si tratta solo di una bizzarra coincidenza, ma ho ritenuto opportuno mettervi al corrente..."

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Nyoko 21-02-2017 01.20.19

Seguimmo l'anziano signore verso la sua abitazione ed intanto io mi guardavo intorno, sperando che non ci fossero agguati o cose simili. Arrivammo così ad un cupo maniero e mi sentì un po' inquieta.

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Guisgard 21-02-2017 01.25.36

Fu un lungo silenzio, scandito solo dalle lacrime di Lucy dall'altra parte della cornetta.
“Era lei...” disse infine a Gwen “... lei, su quel freddo e bianco lettino dell'obitorio... era lei, Gwen... nuda e solo con un pezzo di carta stretto fra le mani...” piangendo.

Lady Gwen 21-02-2017 01.34.55

Non riuscivo a piangere, a muovermi, a parlare, nemmeno urlare.
Sentivo solo Lucy che piangeva disperatamente in maniera inconsolabile.
Già, era lei...
Era lei e chiunque fosse stato, ce l'aveva portata via.
A noi, alla sua povera famiglia.
Ma si aggiunse un ulteriore indizio.
Un pezzo di carta.
E se avessero avuto a che fare...
No, dovevo smetterla di pensate a quella storia.
"Quale... Quale pezzo di carta?" chiesi, con voce incrinata, mozzata e roca, cercando di ritrovare un po' di lucidità, per far trovare alla nostra Lizzie la pace e la giustizia.

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Guisgard 21-02-2017 01.38.42

Quel movimento.
Le gambe di Clio cominciarono a muoversi, a strofinarsi l'una sull'altra, l'una contro l'altra.
Pelle su pelle, mentre il vestito non riusciva e non poteva più coprirle.
Restarono così scoperte, tutte, completamente.
Quelle gambe morbide, bianche e sensuali, nude, ormai coperte solo dai ricchi sandali d'oro alle caviglie.
E di fronte a quella visione, a quel meraviglioso spettacolo, Icarius restò incredulo a guardare.
Guardare e guardare ancora, incapace di smettere.
E più guardava, più sentiva il suo sangue bollire.
E più guardava, più non capiva quanto lei lo stesse facendo apposta, quanto lei lo stesse provocando.
“Una...” disse ad un tratto, destato dalle parole di Clio “... una pausa? Certo... se sei stanca si... facciamo una pausa...” col pennello che ormai si muoveva a caso sulla tela, imbrattandola di colori.

Guisgard 21-02-2017 01.49.32

Il poliziotto guardò Gaynor.
“Un film...” disse “... aspettate, chiamò l'ispettore...” disse alle due ragazze, per poi allontanarsi.
Tornò poco dopo.
“Prego...” fissandole “... vogliate farmi la cortesia di seguirmi, signore...”
Allora le fece parcheggiare, conducendole in seguito da un uomo grassoccio, dai modi grezzi e la barba rossiccia.
“Ispettore...” il poliziotto all'uomo “... le signore hanno qualcosa di interessante da dire...”
“Prego, signore...” l'ispettore “... sono l'ispettore capo Gozz...”

Guisgard 21-02-2017 01.57.16

“Un pezzo...” disse singhiozzando al telefono Lucy “... un pezzo di carta spiegazzato... con sopra parole incomprensibili...” piangendo “... cosa... cosa può significare, Gwen? All'obitorio mi hanno detto che forse lo avrà preso a terra e stretto fra le dita mentre moriva...”

Clio 21-02-2017 01.57.31

Più osservavo il suo sguardo su di me, più ogni fibra del mio corpo sembrava pulsare, fremere, impazzire.
E lui non smetteva, rendendo quella dolce e meravigliosa tortura sempre più insopportabile.
Volevo disperatamente la sua vicinanza, un contatto che rendesse tutto quello più sopportabile.
Volevo sentire le sue mani sulle mie gambe, dopo che le aveva incendiate con quello sguardo così unico e intenso.
Volevo vedere quello sguardo mutarsi, diventare fuoco indomabile, volevo che l'alba chiarissima di quell'azzurro diventasse un blu intenso di una notte senza fine.
Solo per me.
Mi accorsi di desiderare disperatamente di averlo vicino, di averlo accanto, di sottrarlo al resto del mondo.
Volevo come... come.. non sapevo nemmeno spiegarlo a parole
Sentivo solo un moto irrefrenabile che mi avvicinava a lui.
Era qualcosa di nuovo, di devastante e intenso.
Poi quelle parole, e anche se a malincuore dovetti rinunciare al suo sguardo sulle mie gambe, già ogni fibra del mio essere vibrava all'idea di averlo vicino.
No, non esistevano sensazioni del genere su Solaria, e forse mi stavo lasciando prendere da qualcosa di più grande di me.
Ma in millenni di vita non avevo mai provato nulla del genere, e avevo ormai capito da tempo di essere perduta.
Sorrisi piano a quelle parole di Icarius, mettendomi a sedere in un angolo del divano, liberandone così metà, senza però cambiare particolarmente posizione, e senza curarmi di sistemare la gonna.
Così, distrattamente.
"Sarai stanco..." sorrisi ad Icarius, con gli occhi intensi e la voce appassionata che cercavo senza successo di mascherare "Perché non vieni a sedere un po' accanto a me?" gli chiesi, con un tono innocente e uno sguardo rovente, che di innocente non aveva assolutamente niente.

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Lady Gwen 21-02-2017 02.01.23

No, no!
Non ancora loro!
Non potevano essere ancora loro!
"Forse lo so... Ma non credo sia prudente parlarne al telefono, te la senti di venire qui?" le chiesi, addolcendo il tono per farle capire che era anche un modo per poterla abbracciare, stringere, consolare.

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Guisgard 21-02-2017 02.03.35

Arrivarono a quel castello.
Sorgeva in un luogo silenzioso e tetro della brughiera, con le sue murature antiche e consumate dal Tempo.
Un lento e freddo vento sibilava tra le sue mura, rendendo malinconica e sinistra l'atmosfera attorno al maniero.
“Eccoci...” disse l'uomo.
“Ci perdoni...” fissandolo Marios, che camminava accanto a Nyoko “... non abbiamo ancora avuto l'onore di conoscere il nome di colui a cui dobbiamo tanta gentilezza...”
“Avete ragione...” il vecchio ai due “... sono il barone Giorgio dell'Orda... professore in pensione.” Sorridendo.
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Nyoko 21-02-2017 02.08.44

Quel maniero tenebroso un po' mi inquetó e un po' mi affascinó. Era tutto così antico che mi sentivo portare indietro nel tempo. Entrammo nel maniero e Marios chiese al nostro gentiluomo il suo nome. "È un piacere fare la vostra conoscenza. Anche il qui presente è un professore" dissi indicandolo con una mano "e molto capace, direi" dissi sincera me cercando sempre di far notare al professore di stare attento.

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Guisgard 21-02-2017 02.19.32

Clio si sedette su quel divano, senza però badare più di tanto al suo abito, lasciando così ancora scoperte le sue bianche gambe.
Poi quell'invito, quella voce e quello sguardo.
Icarius sorrise appena, posò il pennello e la tavolozza dei colori, raggiungendo la musa interstellare che lo invitava a sedersi con lei.
Si sedette con lei, guardandola ora da vicino, senza riuscire a smettere.
Così vicino da poterla quasi toccare.
Allora la guardò negli occhi.
“Sei così bella che potrebbero venir fuori più ritratti...” disse “... uno diverso dall'altro... non mi stancherei mai di ritrarti...”

Guisgard 21-02-2017 02.23.39

“Io...” disse in lacrime Lucy a Gwen “... io... si... cercherò... cercherò di venire da te...” e staccò.
Intanto a casa di Gwen le ore passavano lente, senza che arrivassero notizie di Betty.
I suoi genitori erano sempre più preoccupati.
Poi, dopo un'ora, arrivò qualcuno.
Era Lucy, ancora sconvolta.

Lady Gwen 21-02-2017 02.27.02

"Bene" dissi, sorridendo appena.
Nel frattempo, a casa mia l'atmosfera era tesa, piena di ansia, senza avere notizie di Betty.
Ad un certo punto arrivò Lucy e io subito corsi ad abbracciarla, rimanendo a stringerla.
Andammo in camera mia e ordinai a Ranya di portare una tazza di the.

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Guisgard 21-02-2017 02.28.40

Il barone sorrise a Nyoko ed a Marios.
“Benissimo, è un onore.” Disse con garbo.
Poi li fece entrare nel suo castello.
Era avvolto in una fitta ed inquieta penombra e di tanto in tanto si udivano strani rumori, come sibili, gemiti e scricchiolii.
Arrivarono in un ampio salone, illuminato da luci basse e tremolanti.
“Ecco il telefono...” indicò il barone.
Marios ringraziò e telefonò.
“Non c'è linea...” cercando di telefonare.
“Ahimè, spesso capito che il telefono resti isolato...” il barone “... temo bisognerà attendere qualche minuto...”

Nyoko 21-02-2017 02.34.13

Entrammo in quel maniero onde i rumori ricoprivano l'ambiente. Rumori forse dovuti al vento e all'antichità dell'edificio. Marios poi andò a telefonare, ma non vi era linea. "Accidenti" dissi leggermente turbata. Ascoltai le parole di quell'uomo e annuì. Qualche minuto non era molto.

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Clio 21-02-2017 02.43.40

Si avvicinò, più si avvicinava, e più le sensazioni crescevano, come se qualcuno avesse improvvisamente inserito della nuova legna a quel fuoco che già da solo mi stava divorando.
Lo seguii con lo sguardo, senza lasciarlo mai, e senza che lui smettesse di guardare me.
No, non potevo essermi immaginata tutto quello.
L'intesa era palpabile, come se l'aria intorno a noi fosse elettrica e carica di sensazioni così intense da trascinare mondi interi, così potenti da far combaciare un pittore di campagna e una regina di una galassia lontana.
Eppure mi sembrava che ogni istante della mia vita, ogni momento che avevo vissuto, fin dalla Lunga Notte, fosse focalizzato unicamente a quell'istante, a quello sguardo, e a ciò che quella meravigliosa creatura mi suscitava.
Si sedette accanto a me, e io riuscii a sentire come il suo profumo, anche se prima non ci avevo fatto caso.
Forse era la tempera sulle mani, oppure solo la sua pelle, ma c'era qualcosa nell'aria che mi indicava distintamente la sua presenza lì, accanto a me.
Ed era meraviglioso.
Anche se era ancora lontano, troppo lontano.
Anche se sembrava vicini, incredibilmente vicino.
Poi quelle parole, quelle parole furono come il colpo di grazia a quel susseguirsi di sensazioni che mi uccidevano lentamente e dolcemente.
"No.." scossi la testa, senza filtrare le parole dai pensieri "Ti prego..." sussurrai, con gli occhi spalancati.
Non potevo più tacere, eppure trovare le parole che descrivessero quel turbinio di emozioni era difficile, se non impossibile.
"Io.." presi coraggio, con il cuore che batteva sempre di più e un vago rossore sul viso "Se mi guardi ancora io.. impazzirò.. io.." cercavo disperatamente le parole giuste, se mai fossero esistite "Sto andando a fuoco Icarius..." sussurrai infine, mentre allungavo una mano a cercare la sua, per poi risalire il braccio, lungo la stoffa delicata della camicia.
Una sensazione dolce, un brivido lungo la schiena.
Eppure non era ancora abbastanza.
Allora ridiscesi, a cercare la sua mano.
"Io.." sussurrai, alzando lo sguardo su di lui "Io non so.. niente.." con un sorriso imbarazzato "Cosa posso o non posso dire... o fare.. o.." sospirai, profondamente.
"So solo quello che sento...." con gli occhi intensi nei suoi.
Allora il mio cuore iniziò a battere all'impazzata, mentre il mio corpo ormai non rispondeva più ai miei comandi, o forse il cuore e non la testa aveva già da tempo preso il comando.
Lasciai scivolare la mia mano a cercare la sua.
"Fermami.." sussurrai "Se non vuoi..." con gli occhi spalancati, e la voce quasi tremante.
Presi così la sua mano e la condussi piano, dolcemente, sulla mia gamba nuda.
Lasciandola subito in modo che potesse ritrarsi se lo avesse voluto.
Ma quando la sua mano sfiorò la mia pelle, il brivido fu così intendo da costringermi a chiudere gli occhi, almeno per un istante.

Guisgard 21-02-2017 02.44.15

Gwen portò Lucy in camera sua, facendole poi bere una tazza di tè.
La ragazza allora raccontò tutto, riguardo il cadavere di Lizzie e di quel foglietto spiegazzato nella sua mano.
“Chi...” disse in lacrime “... chi ha potuto ucciderla? All'obitorio hanno detto è stata strangolata... c'era la polizia e mi ha fatto delle domande... ed io ho detto loro di quell'amico di Elv... ora sospettano di lui...”

Guisgard 21-02-2017 02.46.14

Non passarono minuti, ma quasi due ore e la linea telefonica non tornò.
“Temo sia un guasto un po' più serio...” disse il barone a Nyoko ed a Marios “... ma senza complimenti, se volete potete fermarvi qui al castello...” col suo tono gentile il barone.

Nyoko 21-02-2017 02.49.46

Passarono due ore intere, senza che si potesse rintracciare alcuna linea. Sospirai turbata dalla situazione. Il Barone ci offrì la possibilità di pernottare lì e la sera era ormai prossima a venire. Cosa potevamo fare? "Beh... Pare sia difficile rifiutare alla vostra ospitalità" dissi con gentilezza e con lo sguardo che perlustrava ogni singolo dettaglio.

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Lady Gwen 21-02-2017 02.54.54

La strinsi tutto il tempo, per consolare sia me che lei.
Mi imposi di ascoltarla, sebbene quei dettagli facessero male, molto male.
Sospirai passando una mano sul viso.
"Non lo so, in fondo era solo una studentessa, non faceva del male a nessuno..." come quel vecchio... pensai.
"Sono sicura che l'amico di Elv non c'entra nulla... E spero che lui non abbia problemi..." mormorai, riferendomi al ragazzo dagli occhi neri.
"Nemmeno la sparizione di mia sorella ci voleva... La polizia non ci ha più contattato..." soffiai, afflitta e schiacciata da tutto quello che si era abbattuto su di me in un solo giorno, mentre abbracciavo forte la mia amica.

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Guisgard 21-02-2017 03.06.40

Icarius restò prima stupito, poi incredulo davanti a quel comportamento di Clio.
Una bellissima ragazza giunta da chissà dove, che si lasciava guardare ed ora anche toccare.
Prima lei prese la mano di lui, poi la portò sulla sua gamba nuda.
Icarius sentiva il sangue bollire nelle vene, andargli a fuoco ed il cuore battere all'impazzata.
Lei lasciò la mano di lui sulla gamba scoperta ed Icarius, naturalmente, cominciò ad accarezzarla.
Le sue dita sfioravano piano la pelle, in maniera sempre più sensuale.
Lunghe e dolci carezze sulla coscia bianca e morbida della regina.
Carezze sempre più audaci, per tutta la gamba, fino alle caviglie dove si allacciavano i sandali d'oro.
Carezze lunghe, seducenti, morbide, vogliose.
“Mi...” disse lui con occhi ardenti di desiderio “... mi stai provocando, vero?” Senza smettere di toccarle la gamba.

Guisgard 21-02-2017 03.22.22

Marios fu un po' titubante, ma alla fine accettò.
Anche perchè notò che pure Nyoko era d'accordo.
Così restarono ospiti in quel castello.
Il barone chiamò allora un suo domestico, un uomo che non proferiva mai parola, dal volto inespressivo e curvo nel camminare.
Li condusse in due camere separate, ma vicine, lasciandoli poi da soli.
“Beh, un luogo caratteristico, ma un tantino sinistro direi...” disse Marios a Nyoko “... una notte trascorre in fretta e domattina andremo via... questa nostra gita in campagna si è procurata oltre le aspettative...” sorridendo “... se stanotte avrà qualche timore, può sempre bussare alla parete... le camere sono adiacenti ed io sentirò.” Facendole l'occhiolino.

Clio 21-02-2017 03.24.12

Il contatto della sua mano sulla mia pelle, come dell'acqua fresca nel deserto.
Un'acqua strana però, che ti faceva venire voglia di berne ancora di più.
Tenevo gli occhi chiusi, godendomi quella sensazione così intensa, la più intensa che avessi mai assaporato.
Poi le sue mani iniziarono a muoversi, e io, che non mi aspettavo un effetto simile, spalancai gli occhi, incredula, stupita, infuocata.
Le sue mani che percorrevano le mie gambe, con movimenti lenti, dolci, che se all'inizio erano riusciti a placare un po' il mio fuoco, ora mi incendiavano ancora di più.
Cercavo i suoi occhi con i miei, volevo che vi leggesse quanto mi stessero uccidendo quelle carezze, quanto mi stessero eccitando in un modo nuovo, che non credevo nemmeno potesse esistere.
Volevo che riuscisse a vedere la mia anima da quegli occhi ormai velati di passione.
"Provocando?" sussurrai appena, con gli occhi infuocati nei suoi "Oh..." prendendo per un momento il labbro inferiore tra i denti "Come vorrei sapere come fare..." sussurrai, ormai completamente fuori controllo.
"Vorrei saperti dire quello che sento, quello che mi sta divorando mentre sei qui a guardarmi in quel modo.." mi avvicinai a lui, al suo viso così perfetto, mentre continuava ad accarezzarmi le gambe provocandomi intensi brividi caldi che raggiungevano le parti più segrete del mio essere.
"So solo che vorrei..." sussurrai, sfiorando nuovamente il suo viso, come a volerne studiare ogni dettaglio "Vorrei.." mormorai, incapace di trovare le parole.
Allora lasciai che il mio sguardo scendesse su di lui, accarezzando di desiderio tutto il suo corpo, che mi trovavo ad immaginare.
"Te.." sussurrai infine, rialzando lo sguardo su di lui "Ogni cosa di te.." sussurrai, vicinissima a lui.

Guisgard 21-02-2017 03.28.04

Gwen cercò di calmare e consolare Lucy, che continuava a piangere per la povera Lizzie.
Poi, dopo un po', in camera arrivò la domestica per avvertire le due ragazze dell'arrivo della polizia.

Nyoko 21-02-2017 03.30.04

Anche Marios accettò e il barone chiamò in sala un domestico che ci condusse a quelle che sarebbero state le nostre stanze. Quando rimanemmo soli, potei finalmente confessare i miei dubbi e le me perplessità su quel luogo "sono preoccupata. Non resterei in questo posto neanche per studiarlo" dissi guardandomi intorno "tuttavia non possiamo neanche vagare nella brughiera di notte come se nulla fosse. O almeno, senza neanche una torcia a farci luce" dissi cercando un po' di coraggio nel profondo del cuore. Quella avventura tanto bella ed entusiasmante sembrava volersi trasformare in un incubo, e temevo che tutta la mia forza potesse cedere da un momento all'altro. Sorrisi poi alle sue parole e al suo occhialino. "Vale anche per voi, professore. O occorrerebbe darci del tu a questo punto?" dissi sorridendo all'avvenente professore per poi avviarmi nella mia camera.

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Lady Gwen 21-02-2017 03.32.08

Cercavo di essere forte per entrambe, di sostenerci, ma ogni singulto, ogni lacrima di Lucy, erano una stilettata al cuore.
Pregai gli dèi che la polizia non ci desse brutte notizie anche su Betty, non sapevo quanto avrei retto.
Presi per mano Lucy, poiché non volevo lasciarla sola e scesi giù, col cuore piccolo piccolo e tanta, troppa paura.

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Guisgard 21-02-2017 03.42.20

Sembrava che tutta la sua bellezza, tutto il suo ardore, la sua sensualità stessero per esplodere.
Quell'abito pareva incapace di tenere a freno il corpo di Clio così ardente, generoso, invitante, perfetto, tentatore.
“Sei bellissima” disse Icarius fuori di sé dal desiderio “e quasi pare che... si...” stringendo la sua mano “... che tu non sappia nulla dell'Amore... quasi come se fossi uscita da uno dei miei quadri... dei miei sogni...”
E nel dire ciò la guardava, soprattutto la sua bocca.
Quella bocca che sembra come un fiore che sboccia, un frutto maturo da cogliere, un gioco segreto da sfogliare fino in fondo.
Quelle labbra rosse, calde, umide, invitanti.
Labbra su cui sospirare, giocare, godere e morire.
“E' vero?” Chiese lui vicinissimo a quella bocca. “Dimmelo...”

Guisgard 21-02-2017 03.49.45

Marios sorrise ed annuì.
“Concordo...” disse a Nyoko “... allora ti auguro una serena notte...”
E ciascuno andò nella sua camera.
Poco dopo l'orologio della torre del maniero cominciò a battere le ore.
Un rintocco lento, funereo, angosciante.
Un rintocco accompagnato dal sibilo del vento che in breve parve mutarsi in un lungo e stridulo lamento.
Come se qualcuno piangesse e maledisse quella notte dai meandri della selvaggia e misteriosa brughiera.

Nyoko 21-02-2017 03.54.39

Salutai Marios e mi chiusi nella camera. Mi sdraiai ma prendere sonno fu impossibile. Intorno tutto pareva lamentarsi e tutto sembra così spaventoso. Tuttavia il vento non poteva nuocere a nessuno e se anche fosse stato, mi sarei difesa. Il mio pensiero passò poi a mia sorella, sapendola al sicuro in quell'hotel con Carl. Sorrisi al suo ricordo e mi voltai ancora nel letto, cercando un disperato senso di sonno che mi avvolgesse.

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Guisgard 21-02-2017 03.55.26

Gwen e Lucy scesero di sotto, dove tre poliziotti erano giunti.
Avevano fatto qualche domanda di rito ai genitori di Gwen ed ora attendevano di parlare con le due ragazze.
“Pensiamo che la scomparsa di Betty e la morte dell'altra ragazza” disse uno dei poliziotti “possano essere collegate.”
A quelle parole la madre di Gwen fu sul punto di svenire.
“Non è detto che anche vostra figlia possa rischiare la stessa fine” continuò il poliziotto “ma è una possibilità che non possiamo escludere. Purtroppo non abbiamo elementi, a parte un pezzo di carta senza valore trovato nella mano della povera ragazza deceduta...”

Clio 21-02-2017 04.00.34

Più era vicino, più il cuore batteva quasi volesse esplodere.
Quella sua vicinanza, quel suo continuare a toccarmi, quel suo modo di guadarmi.
Mi facevano impazzire, mi facevano ardere a tal punto da annerire ogni mio pensiero lucido, ogni mia razionalità recondita.
Tutto in quel momento così unico pulsava di irrazionalità, sentimenti, emozioni incontrollate.
Poi quelle parole, quel tono che sembrava quasi appassionato come me.
Il modo in cui guardava le mie labbra, stranamente mi incuriosiva e infervorava ancora di più.
Perché guardava sempre le labbra?
Ci doveva essere qualcosa che io non sapevo.
Allora iniziai a guardare le sue di labbra.
Erano belle, morbide, lievemente umide, e vicine.
Poi le sue parole, parole a cui alzai lo sguardo a cercare i suoi occhi.
"Ho passato tutta la vita rinchiusa in un castello con sole donne.." sorrisi appena "Non sono mai stata tanto vicino a un uomo in tutta la mia vita... tutti quelli che ho incontrato li ho tenuti a distanza, molto a distanza... tu invece mi sembri sempre troppo lontano..." mentre le mie labbra quasi sfioravano le sue.
"Tu..." sussurrai, scuotendo la testa mentre continuavo ad accarezzare il suo viso "Mi hai fulminato il cuore, Icarius.." sussurrai, mentre gli occhi si riempivano inspiegabilmente di lacrime.

Lady Gwen 21-02-2017 04.02.51

Trovammo tre poliziotti, che stavano parlando coi miei e poi avrebbero voluto parlare anche con me.
A quelle parole sbiancai e cercai di sostenere mia madre, che stava per svenire.
Non potevo perdere anche lei, no, non sarebbe successo, mi aveva ancora portato via un'amica, ma anche una sorella era troppo.
"Non si sa nient'altro, su entrambe?" chiesi speranzosa "E cosa vi fa pensare ad un collegamento?"

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Guisgard 21-02-2017 04.21.48

Era vicina.
Troppo vicina.
Incredibilmente vicina.
L'azzurro limpido dei suoi occhi finiva inesorabilmente per confondersi con il corallo delle sue labbra.
Quei boccoli biondi, la pelle bianca, lo sguardo languido e chiaro e poi quella bocca così vicina a lui, tutto insomma finiva per confondersi agli occhi di Icarius.
“Guardo la bocca” disse in un sussurro lui “perchè vorrei baciarti... se è vero ciò che dici... se non ti burli di me... allora voglio insegnarti a baciare... non sono un esperto... ma voglio farti vedere cosa si prova...”
Allora annullò la minima ed infinitesimale distanza tra le loro labbra e la baciò.
Schiuse le labbra e fece si che anche lei facesse altrettanto.
Allora cominciò a baciarla, cercando e giocando con la sua lingua calda ed umida.

Guisgard 21-02-2017 04.29.46

Il sonno tardava ad arrivare, poi ad un tratto Nyoko sentì dei passi giungere dal corridoio.
Passi lenti che parvero fermarsi davanti alla porta della sua camera.
Poi qualcuno bussò.

Guisgard 21-02-2017 04.33.26

“Il fatto che sono scomparse quasi nello stesso momento...” disse il poliziotto a Gwen.
“Avete detto che c'era un pezzo di carta con delle parole...” il padre di lei.
“Esatto...” annuì il poliziotto “... frasi scomposte, fatte di parole senza senso, scritte a caso... come se a farlo fosse stato un bambino o un ritardato mentale... crediamo quindi possa trattarsi di un qualche maniaco sociopatico e tardivo...”

Clio 21-02-2017 04.35.59

Potevo quasi sentire il battito del suo cuore fondersi col mio.
E quegli sguardi che si rincorrevano, che si cercavano, che cercavano i corpi l'uno dell'altra.
Poi quelle parole, a cui trasalii.
Baciarmi... io non sapevo nemmeno come si faceva.
Poi quelle parole di Icarius resero quel momento ancora più bello, ancora più intimo, complice, nostro.
In quel preciso istante, desiderai ardentemente le sue labbra sulle mie.
Cosa avrei provato?
Il fuoco in me continuava ad ardere sempre di più.
Poi, finalmente, accadde qualcosa che forse le parole non possono spiegare.
Mentre le sue labbra sfioravano le mie, regalandomi il brivido più intenso che avessi mai provato.
Le sue labbra schiusero le mie come fossero petali di un fiore, e io docile mi lasciai guidare in quel gioco così nuovo, eppure così bello.
Quando pensavo che nulla potesse essere più intenso, sentii la sua lingua scivolare sulle mie labbra, e nella mia bocca, assaporandola piano.
Allora feci lo stesso, mentre le mie mani risalivano il suo corpo, e lo accarezzavano, lo stringevano.
Il mondo non mi era mai sembrato così bello, così meraviglioso e generoso nell'elargire i suoi doni.
Più le sue labbra scoprivano le mie, più le nostre lingue si rincorrevano in un gioco senza fine fatto solo di brividi e battiti del cuore, più il desiderio di lui cresceva.
Mi abbandonai completamente a quel bacio, lasciando che prendesse con sé ogni fibra del mio essere, ogni battito del cuore, ogni gemito, ogni fremito.
Esistevamo solo noi, e quel bacio infinito.
Quel bacio che era come la porta di un mondo nuovo, un mondo unicamente nostro.

Guisgard 21-02-2017 04.52.08

Quel bacio infinito.
Con le labbra che si schiudevano, che avvolgevano, assaporavano, succhiavano, lambivano.
E poi le lingue umide, calde, vogliose, che affondavano, che cercavano, che trovavano.
Icarius e Clio si baciarono a lungo e con passione, con le mani di lei che percorrevano il corpo di lui.
Ma anche quelle del pittore affondavano tra la seta e la pelle della regina, fio a raggiungere la pelle nuda, morbida, sensuale.
E più si baciavano, più le mani del giovane pittore scoprivano quel mondo fino ad allora solo immaginato e sognato.
Quelle gambe nude erano ancora più seducenti ora che poteva baciarla sulla bocca e continuare a toccarle.
I due giovani erano vicinissimi a baciarsi, a toccarsi, a desiderarsi, mentre tutto intorno a loro diventava sempre più eccitante.
Erano soli ed i loro cuori battevano senza sosta.
Poi le loro labbra, quasi per riprendere fiato, si staccarono appena e Clio vide il volto di Icarius rosso per l'impeto e l'eccitazione, con i suoi occhi azzurri diventati ora rossi per il desiderio.

Clio 21-02-2017 05.15.49

Quel bacio, cedevo che avrebbe calmato un po' il fuoco che mi divorava, invece lo aumentò.
Eppure era un fuoco nuovo, intenso, profondo, irresistibile.
Sentivo le sue labbra accarezzare le mie, e la sua lingua scoprire la mia bocca, accarezzarla, sempre più intensamente.
Era un crescendo, un crescendo appassionato che mi spingeva sempre su di lui.
Lo stringevo, lo accarezzavo, tanto che quella camicia mi sembrava così inutile, così ingombrante, provai ad alzarla, facendola scivolare via dai suoi pantaloni, in modo da poter finalmente toccare la sua pelle.
Quando finalmente la sentii, tutto fu ancora più bello.
Era rovente, esattamente come la mia.
E le sue mani, le sue mani scoprivano tutto il mio corpo, e da dolci diventavano sempre più audaci, sempre più appassionate.
Quasi senza accorgermene, aprii gli occhi, e mi persi per un momento a guardare i suoi.
Erano diversi, l'azzurro chiaro di mezzogiorno era ora un tramonto infuocato.
Erano rossi, rossi come la passione che ci divorava.
Erano occhi intensi, penetranti, capaci di attraversarmi.
Capaci di farmi fremere in un modo ancora diverso.
Ora mi sentivo indifesa, in balia del suo desiderio.
Allora anche il mio sguardo, appassionato e intenso cambiò col suo, diventando docile e quasi timoroso.
"Ora che vuoi farmi?" sussurrai piano, con le gote arrossate "Sono tua ormai..".
Quasi senza accorgermene, indietreggiai con le spalle, come avessi paura di quel cambiamento di Icarius, quando in realtà mi aveva acceso ancora di più.


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